Rivoluzione in Australia, da dicembre niente loghi e colori distintivi per le sigarette

Nuova legge per disincentivare il fumo. I pacchetti saranno venduti in confezioni anonime di colore olivastro. Soddisfatta l’organizzazione mondiale della sanità: “Decisione storica”

 

FOTO ANSA
 

16:21 – Da dicembre in Australia sarà proibito per i produttori di tabacco utilizzare pacchetti con loghi e colori distintivi. L’entrata in vigore di quella che è stata definita la più dura legge contro il fumo arriva dopo che la High Court australiana ha rigettato il ricorso di quattro imprese produttrici di tabacco che avevano contestato la nuova norma sostenendo che viola i diritti di proprietà intellettuale e svaluta i loro marchi.

Via libera, dunque, dall’Alta corte australiana alla legge che stabilisce che dal primo dicembre i pacchetti di sigarette e sigari siano venduti in Australia in confezioni anonime di colore olivastro.

Il supremo tribunale, presso il quale avevano presentato ricorso British American Tobacco, Philip Morris, Imperial Tobacco e Japan Tobacco, ha infatti sentenziato a maggioranza – come si legge in un breve comunicato – che la legge non è contraria alla Costituzione. 

Non solo i pacchetti saranno tutti uguali, ma dovranno recare anche avvertenze sui danni del fumo. 

La pronuncia dell’Alta corte era attesa anche in altri paesi come Gran Bretagna, Norvegia, Nuova Zelanda, Canada e India che stanno pensando a legiferare in quel senso per scoraggiare il vizio del fumo. 

“Il messaggio al resto del mondo – è il commento della ministra della Giustizia australiana Nicola Roxon, il cui padre, fumatore, morì di cancro quando lei aveva dieci anni – è che l’industria del tabacco puo’ essere sfidata e battuta”. 

“Resta una cattiva legge che andrà a beneficio solo del crimine organizzato che vende tabacco illegale per le strade”, è stata invece la reazione di un portavoce della British American Tobacco. 

Oms: “Decisione storica”
L’Organizzazione mondiale della sanitaà ha definito “storica” la decisione della giustizia australiana. “Con la vittoria australiana, la salute pubblica entra in un nuovo mondo coraggioso per il controllo del tabagismo”, ha commentato la direttrice dell’Oms, Margaret Chan, in un comunicato, ricordando che la norma australiana è in accordo con la convenzione per il controllo del tabacco dell’Oms entrata in vigore nel 2005, di cui fanno parte 170 Paesi.

Secondo l’Oms, il fumo uccide sei milioni di persone all’anno e se non si interviene la cifra salirà a otto milioni entro il 2030.

Quanto zucchero (occulto) c’è nel cibo che mangi?


Quanto zucchero (occulto) c’è in tutto quello che mangiamo tutti i giorni? E’ una domanda alla quale dovremmo dare una risposta leggendo le etichette di tutto ciò che buttiamo in corpo, dalla colazione fino a dopo cena. Il boom dello zucchero presente negli alimenti dagli inizi del secolo scorso è certamente una delle principali cause dell’impennata dei tassi di insulina e di IGF (fattore di crescita insulino-simile che stimola la crescita cellulare) e della conseguente epidemia di cancro. Il medico tedesco Otto Warburg fu premiato con il Nobel per aver scoperto che il metabolismo dei tumori dipende in gran parte dal loro consumo di zucchero (glucosio). Tutto confermato da altri studi, anche uno del 2007 dell’Università di Wurzburg in Germania, dove si dimostra che l’inibizione della fermentazione del glucosio è una nuova strada per la terapia oncologica. Queste sono le conclusioni del lavoro di ricerca:

 
 
zucchero, cibo,indice glicemico, cancro,tumori,insulina,igf“The modern western lifestyle is characterized by a dramatic decrease in physical activities as well as by the ingestion of food displaying a high glycaemic index, which results in an intermittent fast and strong increase in blood glucose level, massive secretion of insulin, and extensive glycogen storage. In parallel, the incidence of pathological metabolic conditions such as obesity, type 2 diabetes, and the metabolic syndrome is rising continuously. These metabolic disturbances are associated with increased incidence and/or mortality for a number of cancers”.
E cioè: “Il moderno stile di vita occidentale è caratterizzato da una diminuzione drammatica in attività fisiche, come pure l’ingestione di cibo, sintomatica di un alto indice glicemico, che si traduce in un aumento intermittente, veloce e forte, nel livello di glucosio nel sangue, la secrezione massiccia di insulina, e lo stoccaggio di glicogeno. In parallelo, l’incidenza di condizioni patologiche metaboliche quali obesità, diabete di tipo 2, e la sindrome metabolica è in aumento continuo. Questi disturbi metabolici sono associati con una maggiore incidenza e/o mortalità per un numero di tumori” (Fonte).
Insomma le cellule cancerose si nutrono di zucchero ed hanno estrema necessità di questo per crescere. Si pensi che nel paleolitico si consumavano solo 2 Kg per persona in un anno; nel 1830 siamo passati a 5 Kg di zucchero, e 70 Kg per persona all’anno alla fine del novecento! L’assunzione di zucchero raffinato sottrae vitamina C all’organismo, uccide alcuni batteri simbionti che nel nostro organismo producono vitamine del complesso B e altera il ciclo di regolazione glicemica. Favorisce invece i funghi come la Candida. Il pancreas reagisce allo zucchero puro con una ipersecrezione di insulina, cui segue da una parte una ipoglicemia, dall’altra a lungo andare il surplus di lavoro del pancreas può portare al diabete. L’assunzione di zucchero inoltre causa sonnolenza post pranzo, altera il metabolismo e influisce sugli ormoni, decalcifica le ossa e può portare alle carie dentarie. I popoli che non conoscono ancora lo zucchero non conoscono nemmeno il cancro. Gli orientali, che seguono una dieta a basso apporto di zucchero, hanno una probabilità da 5 a 10 volte inferiore di sviluppare un cancro ormono-dipendente (Fonte).


Attenzione quindi alla pubblicità, a frasi come “il cervello ha bisogno di zucchero”, “lo zucchero è un’ottima fonte di energia”, e così via, frasi che sono state metabolizzate dai nostri cervelli prima ancora dei dolci! Dietro al business dello zucchero ci sono le solite 4 o 5 multinazionali che ne controllano il mercato. Per informazioni in merito consiglio la lettura del libro Sugar blues di W. Dufty che svela impietosamente tutti i danni connessi all’assunzione dello zucchero e le manovre delle multinazionali per insabbiare tali informazioni (Fonte).

 

Infine, come potersi difendere dallo zucchero occulto? L’immagine che accompagna il post mostra una sequenza di alimenti con a fianco l’equivalente in zollette di zucchero che questi contengono. Notate bene: alimenti come la frutta, naturalmente costituiti da zuccheri di vario tipo, ne contengono un equivalente (attenzione parliamo di zuccheri semplici, non carboidrati, che sono una cosa un pò diversa) decisamente minore rispetto ad alimenti insospettabili, come per esempio le varie bibite! L’immagine e altre informazioni preziose si trovano su questo blog dal quale ho preso spunto, http://www.sugarstacks.com/ e dove gli autori utilizzano un semplice metodo di comparazione:
“We’ve used regular sugar cubes (4 grams of sugar each) to show how the sugars in your favorite foods literally stack up, gram for gram. Compare foods, find out where sugar is hiding, and see how much of the sweet stuff you’re really eating. Abbiamo utilizzato zollette di zucchero regolari (4 grammi di zucchero ciascuno) per mostrare come gli zuccheri nei tuoi cibi preferiti letteralmente si accumulano, grammo per grammo. Confrontate i cibi, scoprite dove si nasconde lo zucchero, e vedete quanta roba dolce veramente mangiate”.
Occhio quindi, tutti gli alimenti ad alto indice glicemico, dal cucchiaino di zucchero nel caffè, i dolci, il pane bianco con la marmellata, le bibite di tutti i tipi, anche yogurt spesso, e merende varie, provocano infiammazioni e potrebbero nutrire eventuali cellule malate dormienti.
E voi? Sapete quanto zucchero c’è in ciò che mangiate? Avete mai fatto caso che molti alimenti (soprattutto creme, marmellate, merende) nella lista degli ingredienti presentano l’ingrediente “zucchero” al primo o secondo posto?




fonte

aiutare i malati di cancro in Emilia

terremoto emilia

L’Associazione AMO di Carpi si è attivata, insieme ad altre associazioni  del territorio, a sostegno dei malati di cancro colpiti dal sisma in Emilia approntando una tenda  della protezione civile a Carpi per le visite, attivando trasporti gratuiti per i malati di tumore che devono fare terapie o consulente, assistenza al letto del malato, front line informativo per i pazienti e telefoni a disposizioni delle urgenze. 
Per aiutarli in questo delicato momento hanno bisogno del sostegno di tutti noi.  
Il ciondolo che vedete  è in argento e costa 25 euro

Maggiori informazioni le potete trovare sul sito: www.associazionemalationcologici.org

Cancro della laringe, interventi d’avanguardia a Taormina

L’Unità di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale diretta dal dott. Politi ancora protagonista di complesse operazioni che hanno salvato la vita ai pazienti riuscendo a restituire loro anche la voce

il dott. Antonio Politi

L’Unità di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale ad indirizzo oncologico dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, diretta dal dott. Antonio Politi, si conferma sempre più all’avanguardia nella lotta ai tumori.

In particolare viene trattato in questo reparto con tecniche ormai di riferimento assoluto per l’intero Sud Italia il cancro della laringe, la neoplasia più frequente tra i tumori della testa e del collo: le cause sono il fumo, l’alcool, e recentemente si sono aggiunte cause virali legate al “papilloma virus”.

Una volta colpiva quasi solo gli uomini, adesso il gap con le donne va sempre più assottigliandosi. Quando ad un paziente viene diagnosticato il cancro della laringe, non solo si ingenera la paura di soffrire o di morire, ma anche l’eventualità della perdita della voce o di rimanere tutta la vita con il tracheostoma. Nei giorni scorsi, al “San Vincenzo”, è stato eseguita per la prima volta in Sicilia una ricostruzione delle corde vocali tramite muscoli anteriori del collo (sternoioidei), raffinato intervento “inventato” dal prof. Aldo Garozzo, regalando così al paziente una efficace neo-voce.

E sempre di recente è stato eseguito un altro intervento ricostruttivo e sofisticato, essendo asportata parte della laringe dove aveva sede il tumore che infiltrava sia le corde vocali che la regione sottostante – e ricostruendo l’organo fonatorio con la stessa trachea del malato (tracheoioidoepiglottidopessia). Le operazioni di chirurgia ricostruttiva vengono riservate a casi selezionati, e seguiti dalla riabilitazione logopedica, senza la quale tutto verrebbe vanificato.

“Oggi – spiega il dott. Politi – si è nelle condizioni di poter fare una selezione più accurata degli interventi per i pazienti oncologici testa/collo garantendo a tutti la voce: dalla laserchirurgia per tumori cordali allo stadio iniziale, alle laringectomie parziali ricostruttive, ma anche nel caso meno frequente di laringectomie totali, avvalendosi della riabilitazione logopedica o delle protesi fonatorie, piccolo gioiello bioingegneristico.

Il paziente oncologico cervico facciale, per le sue peculiari problematiche deglutitorie, fonatorie, respiratorie, va operato e seguito nel proprio territorio, nella volontà di percorrere un lungo percorso prima di guarigione e poi di controllo insieme al medico ed agli assistenti che lo hanno preso in cura e che a lui si sono dedicati con le tecniche chirurgiche ed assistenziali più moderne”. Al “San Vincenzo”, attorno al paziente oncologico cervico facciale si muove una comunità multidisciplinare composta non solo dai chirurghi Orl, ma anche oncologi, onco radiologi, anestesisti e terapisti del dolore, anatomopatologi, gastroenterologi, radiologi, psicologi, infermieri dedicati, logopedisti.

La voce è la peculiarità del genere umano ed ecco perché vi è la necessità assoluta di “estirpare” una malattia così devastante, e la sfida resta nel non privare il paziente della massima espressione della comunicazione, ciò che rappresenta l’uomo e lo fa riconoscere in società. Oggi si eseguono interventi di laringectomia ricostruttiva, e non più totale come un tempo ed è grande la differenza: anche asportando le corde vocali, si garantisce sia una buona voce che l’affrancamento dalla tracheotomia a permanenza, una tremenda stimmate postoperatoria.

http://www.blogtaormina.it/

AMBIENTE E SALUTE Veleni e tumori, libro bianco di Giordano e Tarro

Dossier choc dell’istituto Pascale: a Napoli s’ammala di cancro il 47 per cento in più della popolazione rispetto al resto d’Italia. Un dato è impressionante ma non nuovo. Gli studiosi Antonio Giordano e Giulio Tarro lanciano l’allarme da anni. Denunce cadute nel vuoto.
Oggi, i loro studi, le indagini scientifiche, la raccolta di decine di pareri qualificati, diventano un libro bianco dal titolo “Campania, terra di veleni” che il Denaro pubblica in esclusiva.
Il testo è già disponibile in versione e-book e prenotabile in versione cartacea. Tutte le informazioni sono su denaro.it
“Avevo solo 15 anni – avverte Giordano – quando nel 1977 mio padre Giovan Giacomo, professore, primario anatomo patologo dell’Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori Pascale, pubblicava un libro bianco dal titolo: ‘Salute e ambiente in Campania’, edito dal Centro Studi di Politica Economica e Sociale Nuovo Mezzogiorno, nel quale denunciava la presenza di aree ad alto rischio tumori nella città di Napoli. Precorrendo i tempi, mio padre, coordinando un’equipe di studiosi napoletani, tracciava una mappa della nocività nella provincia di Napoli, evidenziando come la popolazione napoletana corresse maggiori rischi di ammalarsi nelle zone più industrializzate della città partenopea”.
Dopo 35 anni, Antonio Giordano, figlio dell’illustre anatomo patologo Giovan Giacomo, da ordinario di Anatomia & Istologia Patologica presso l’università di Siena e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia (Usa) insieme a Giulio Tarro, virologo e primario emerito dell’Azienda ospedaliera Cotugno di Napoli, chairman della commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, Wabt – Unesco a Parigi, è autore di questo nuovo libro bianco che affronta le tematiche legate alla salute in Campania. Un libro che accende i riflettori anche sulle indagini epidemiologiche disponibili che mostrano quanto il territorio campano sia stato danneggiato dal dramma, di nuovo attuale, dei rifiuti. In vent’anni la morte per tumori in Italia e’ diminuita tra il 12 e il 15 per cento grazie alla prevenzione e miglioramento dlee cure. Per gli uomini la diminuzione è da 350 a 300 casi per 100 mila abitanti, per le donne da 220 a 200 casi per 100 abitanti. Nella zona rossa tra Napoli e Caserta è tutto in controtendenza: 400 casi per gli uomini e oltre 200 per le donne per ogni 100.000 abitanti.
Un’incidenza nettamente superiore anche alle altre province campane dove i tassi sono stabili e inferiori al dato nazionale. In totale 25 Comuni, circa 700 mila abitanti nella provincia di Napoli e 300 mila nel Casertano, in una zona fortemente degradata dal punto di vista ambientale.

 

Il dossier del Pascale

Settanta chilometri di terre, tra Napoli e Caserta, che fin dai dagli antichi romani producevano ogni genere di delizia. Oggi, invece, le statistiche sulle morti per cancro dell’Istituto contro la lotta ai tumori Pascale di Napoli raccontano tutta un’altra storia. La storia di un territorio che, spiegano gli esperti, nel giro di vent’anni, dal 1988 al 2008, probabilmente ha fatto impennare i decessi in 25 Comuni di quelle zone anche del 20 per cento, del 30 per cento e anche dell’80 per cento. Quella che gli esperti considerano la zona rossa si estende al Vesuviano a ridosso del Sarno al Casertano a ridosso del Volturno. La comunità scientifica non si sbilancia. Secondo le ipotesi del responsabile epidemiologia del Pascale, Maurizio Montella, che ha condotto lo studio elaborando dati Istat, una spiegazione potrebbe essere l’inquinamento prolungato delle matrici ambientali. “’Questa ipotesi spiegherebbe anche gli altri 4 Comuni fuori dalla zona rossa, a ridosso di Sarno e Volturno, i più inquinati d’Europa”. Ecco i dati Il linfoma non-Hodgkin è aumentato per gli uomini del 44% nella provincia di Napoli e del 58% nella provincia di Caserta, nelle donne del 79% nella provincia di Napoli e oltre il 100% in quella di Caserta. Per il mieloma gli aumenti vanno dal 40% a oltre il 100%. ”Sono tumori rari – spiega Montella -, sono quelli che vengono monitorati quando ci sono problemi con le centrali nucleari’”. Aumentano anche le morti per tumori al colon retto (+30%), dei dotti biliari (+50%), del pancreas (70%), del polmone (+30%), nonché dello stomaco (in Italia la media è -50%, tra Napoli e Caserta gli aumenti sono tra il 3% e il 10%), dei tessuti molli e della mammella. Leggera diminuzione per i tumori alla laringe e all’utero. ‘Il veicolo potrebbe essere l’acqua, non tanto quella potabile, ma quella dei fiumi e quella usata per le irrigazioni. Un inquinamento non massivo, ma prolungato e cronico, lento nel tempo.

http://denaro.it

Radio Raphaël

Radio Raphaël è uno strumento della cooperativa sociale «Raphaël», che si occupa di prevenzione, di diagnosi precoce e di cura del cancro. 

   
Raphaël
il logo di Radio Raphaël

Radio Raphaël persegue i seguenti obiettivi:
– diffondere gli strumenti per una più attenta educazione sanitaria, che vede l’informazione mirata alla prevenzione, come l’arma vicente contro il cancro;
– creare una rete di collegamento per quanti, in nome della solidarietà, desiderano condividere la sollecitudine per ogni sofferenza dell’uomo;
– dilatare a distanza il calore dell’amicizia, vissuta in nome dei comuni ideali;
– trasmettere, in funzione di una crescita globale della persona, varie proposte culturali e formative, incorniciate da buona musica strumentale.

Radio Raphaël non è sostenuta da sponsor pubblicitari.

Radio Raphaël vive della solidarietà di quanti condividono l’impegno, sia nella gestione dei programmi, dove i conduttori prestano servizio gratuitamente, sia nello sforzo economico necessario a mantenere in funzione la radio.

Radio Raphaël ha sede a Clusane (Bs) in via Risorgimento, trav. V n. 2/a – tel. 030.989032

 Allegato [pdf]: il depliant di Radio Raphaël

 Allegato [pdf]: Radio Raphaël in Valle Camonica

 Allegato [xls]: Il palinsesto di Radio Raphaël


http://www.fondazionelaudatosi.it/radio.php

 

Cancro: per i nuovi farmaci basta l’ok europeo ed italiano

 

COMUNICATO STAMPA

CANCRO: “PER I NUOVI FARMACI BASTA L’OK EUROPEO E ITALIANO”

LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO APPROVA LA MOZIONE ANTI-RITARDI
Non serve un terzo livello, regionale, di valutazione. Il prof. Francesco De Lorenzo (presidente FAVO) e il prof. Stefano Cascinu (presidente AIOM): “Apprezziamo l’attenzione delle Istituzioni”

Roma, 9 luglio 2012 – La Commissione Igiene e Sanità del Senato impegna il Governo “ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, affinché l’effettiva disponibilità dei nuovi farmaci antitumorali sia garantita in tutte le Regioni immediatamente dopo la loro registrazione da parte dell’AIFA – a garanzia dell’uniformità assistenziale sancita dalla Carta costituzionale – dato che si tratta di presidi farmaceutici che hanno già ricevuto una valutazione positiva, a livello sia europeo sia nazionale”. La Commissione, presieduta dal sen. Antonio Tomassini, accoglie il grido d’allarme sulle gravi diversità di accesso ai “nuovi” farmaci antitumorali tra le Regioni lanciato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) nella VII Giornata nazionale del malato oncologico. Una situazione dovuta a differenti meccanismi di valutazione per l’inserimento dei nuovi medicinali nei Prontuari Terapeutici Regionali (PTR). In una lettera inviata al Ministero della Salute, prof. Renato Balduzzi, la FAVO, insieme all’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e alla Società Italiana di Ematologia (SIE), ha denunciato questa situazione preoccupante. “Apprezziamo la capacità delle Istituzioni – affermano il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO, e il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM – di ascoltare la voce dei pazienti, che non possono essere lasciati soli”. Oggi solo in poche Regioni e nella Provincia autonoma di Bolzano i farmaci innovativi oncologici sono messi a disposizione dei malati di cancro immediatamente dopo l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre nelle altre Regioni ciò avviene con ritardi anche fino a 50 mesi. “Tali difformità”, si legge nella mozione approvata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, “dipendono dall’inessenziale ripetizione costituita da un terzo livello di valutazione nelle Regioni dotate di un proprio prontuario terapeutico farmaceutico, ad opera di commissioni localmente costituite, la cui competenza scientifica e completezza di documentazione non possono certo essere superiori a quelle della Commissione europea EMA e dell’Agenzia nazionale AIFA (dove pure le Regioni sono presenti con propri esponenti scientifici e istituzionali)”. “Tale inessenziale valutazione di terzo livello determina, nelle Regioni dove è vigente, ritardi pregiudizievoli per la salute dei malati di tumore ed è in palese contrasto con l’atto d’intesa, con il quale le Regioni si sono impegnate a ridurre le diseguaglianze” è evidenziato nella mozione. “La difformità di trattamento – conclude il prof. De Lorenzo – rappresenta una violazione del principio contenuto nell’articolo 32, della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in forza del quale i malati di tumore hanno diritto, data la gravità della patologia, a ricevere sempre, ed ovunque residenti, la migliore assistenza possibile, in condizioni di uniformità nazionale”.

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/comunicazioni/49-focus/970-per-i-nuovi-farmaci-basta-ok-europeo-italiano.html

“Il gasolio è cancerogeno” E c’è subito chi chiede il sequestro di tutti i diesel Uno studio dell’Oms scatena il Codacons, ma i produttori frenano: “Le vetture sono sicure”

Il Codacons dichiara guerra al diesel. L’associazione dei consumatori ha infatti presentato ieri un esposto alla Procura di Milano in cui chiede di bloccare la circolazione di tutti i veicoli a gasolio (non importa se Euro 1 o Euro 5) circolanti in provincia di Milano che, secondo una prima stima, sarebbero circa 1,8 milioni.

Questi, infatti (ma anche quelli sulle strade del resto del mondo, ovviamente), secondo i risultati di una ricerca dell’Iarc, l’ente internazionale che si occupa della ricerca sul cancro per l’Organizzazione mondiale della sanità, emetterebbero allo scarico sostanze definite «cancerogeni certi» di Gruppo 1 che potrebbero causare tumori ai polmoni e alla vescica. Il condizionale è d’obbligo, nonostante la perentorietà del Codacons (che chiede anche un’indagine per individuare i responsabili dei danni fin qui arrecati alla popolazione dalla circolazione dei diesel), e per una lunga serie di motivi. Innanzitutto la ricerca dello Iarc, avviata nel 1988 sui lavoratori di alcune miniere statunitensi esposti ai fumi dei macchinari utilizzati nelle gallerie e poi seguiti nel corso delle loro vite, si basa sulle tecnologie allora impiegate, assolutamente datate. Non è poi trascurabile la qualità del combustibile usato a quei tempi in un Paese che sul diesel per autotrazione, non ha mai fatto seri investimenti. Gli esperti dell’Oms, tuttavia, non hanno dubbi: «Le prove scientifiche sono inconfutabili: le emissioni dei motori diesel causano il tumore del polmone», parola di Christopher Portier, dello Iarc.

Sfugge, anche ai non esperti, il passaggio logico dagli obsoleti bruciatori da miniera ai motori diesel che l’industria automobilistica europea è oggi in grado di fornire, veri campioni di efficienza che hanno dimezzato in pochi anni i consumi (e le relative emissioni di anidride carbonica che, questa volta, non viene tirata in ballo) e grazie ai filtri antiparticolato (diverse le sigle – Fap, Dpf – che li contraddistinguono, ma tutti ugualmente efficaci) hanno «permesso di ridurre», come ha spiegato Allen Schaeffer del Diesel Technology Forum proprio allo Iarc, «del 98% le polveri sottili e del 99% le emissioni di ossidi di azoto». Queste sono le sostanze che hanno un potere cancerogeno, ma un conto è produrle nel ciclo della combustione e un conto è emetterle, e il comparto automotive è al lavoro per arrivare al loro azzeramento negli scarichi, come con il sofisticato procedimento di urea nella fase di catalizzazione dei motori diesel che elimina i composti dell’azoto (tecnicamente, Nox). Sul fronte delle particelle (le famose Pm), poi, Dekra ha già proposto a livello europeo nuovi «opacimetri» (apparecchi che misurano le polveri sottili nei gas di scarico) capaci di rilevare anche le particelle più piccole che possono sfuggire a quelli oggi usati. Tutti questi progressi, non valutati dalla ricerca americana che ha esaminato persone esposte ai fumi oltre 25 anni fa, sono invece rilevati in un recente studio che viene ancora dagli Usa. Secondo la North Carolina University i grandi truck americani conformi agli standard di omologazione più recenti hanno mostrato una riduzione del 98% dei Nox e del 94% delle Pm.

Bloccare i diesel, secondo quanto chiesto dal Codacons, significherebbe non solo fermare il trasporto merci su gomma (i nostri truck sono virtuosi quanto quelli Usa, e forse di più) ma anche far ricadere ancora una volta sui mezzi di trasporto la responsabilità esclusiva della qualità dell’aria che respiriamo. Sei anni fa, e quindi ignaro della ricerca americana, il professor Umberto Veronesi sosteneva che lo smog non è una causa diretta del cancro. Nel frattempo automobili e camion sono diventati più amici dell’ambiente e i motori diesel ancora più virtuosi rispetto a quelli a benzina e non può quindi bastare una dichiarazione, ancorché autorevole come quella dell’Oms, per fermare la metà del parco circolante della provincia di Milano.

E un tale provvedimento non potrebbe non avere ripercussioni nel resto del Paese e dell’Europa che, per ora, non ha preso posizione.

di Piero Evangelisti

Smog letale, Oms: certo un rapporto tra cancro e gas scarico diesel

Provata la relazione, diventano più probabili e incisive le class action contro i sindaci che non bloccano la circolazione quando si sforano i limiti.

scarico diesel
IL CASO 

camion in Piazza DuomoSmog: i vecchi furgoni diesel inquinano come 11 auto a benzina

Uno studio dell’Istituto europeo dell’energia segnala: camion, vecchie auto a gasolio, moto euro zero sporcano più di ogni altro mezzo di trasporto.

IL CONTESTO 

scarico dieselI diesel sono più cancerogeni e in città si respira come in miniera

Secondo l’Ocse entro il 2050 l’inquinamento dell’aria sarà la prima causa globale di morte. Uno studio segnala la pericolosità degli scarichi diesel.

INIZIATIVA NON ECO 

fiatBenzina e diesel: 1 euro al litro con Fiat. Ma l’ambiente non ci guadagna

Per chi sceglierà un’auto della gamma Fiat il costo di diesel e benzina verrà bloccato per tre anni (45mila km) a un euro al litro per uno sconto totale di circa 2.400 euro. Una scelta strategica, condivisibile o meno, che pare ritardare ancora il passaggio a una mobilità più sostenibile.

GLI EFFETTI 

smog stupiditaSmog, oltre ai polmoni danneggia anche il cervello

Secondo studio Usa il Pm10 non provoca solo asma, infezioni vie respiratorie e cardiopatie. Ridotta anche capacità di concentrazione e lucidità.

Non è novità che si consideri probabile la relazione tra l’esposizione ai gas di scarico dei motori diesel ed un rischio più alto di contrarre un tumore. Cambia le carte in tavola il fatto che il rapporto di causa ed effetto sia considerato diretto dall’Organizzazione Mondiale delle Sanità.

I gas di scarico dei motori diesel sono stati classificati nel gruppo 1, quello appunto delle sostanze cancerogene certe, mentre in precedenza erano annoverati nel gruppo 2 delle sostanze ”probabilmente” cancerogene per l’uomo. A dichiarare che i fumi di questo tipo di carburante «causano il tumore ai polmoni negli essere umani» è stato Christopher Portier, presidente dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca su Cancro dell’organizzazione Onu di Ginevra.

Secondo gli esperti dell’organizzazione riuniti a Lione le prove scientifiche sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro appositamente chiamato in causa sono state unanimi. Portier così ha sottolineato la necessità che «l’esposizione a questa miscela di prodotti chimici sia ridotta in tutto il mondo».

La pronuncia dell’Oms diventa un riferimentoimportante. Così è stata immediata la reazione dell’associazione dei consumatori Codacons: «Ora le Procure della Repubblica potranno finalmente procedere contro i sindaci che non bloccano la circolazione dei veicoli e non prendono provvedimenti seri per scongiurare il superamento del valore limite di 50 µg/m3 di PM10, che per legge non andrebbe superato per più di 35 volte in un anno».

Ogni anno questo limite viene regolarmente superato nelle regioni del nord e sull’Italia incombono così stabilmente le sanzioni pecuniarie comminate dall’Europa a chi sfora.

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LA MAFIA DEL CANCRO

ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA E LA PREVENZIONE DEL CANCRO

Tel. 3488718706 – fax 02700441631 – E_mail: arpc@aerrepici.org

Sito: http://www.aerrepici.org

 

 

 

Alberto R. Mondini

 

LA MAFIA DEL CANCRO

 

IL DOSSIER CHE HA FATTO ESPLODERE
IL CASO DI BELLA

 

 

 

A tutti gli esseri pensanti in grado di cercare, testare e documentarsi autonomamente, nella speranza che questa capacità possa trovare risposta da parte dell’utenza, la sola vera possibilità che abbiamo per non morire più di cancro.

Torino, luglio 1998

 

 

 

 

 

 

© Tutti i diritti sono riservati. Questo libro:

1.      può essere ricopiato e riprodotto in qualsiasi forma o tecnica, in tutto o in parte, con il solo obbligo di citarne chiaramente la fonte e l’autore;

2.      può essere distribuito gratuitamente senza limiti nel numero delle copie, con il solo obbligo di citarne chiaramente la fonte e l’autore;

3.      può essere usato per scopi commerciali solo con l’autorizzazione dell’autore

 

Gifflenga, agosto 2002.
Alberto R. Mondini
tel. 348-8718706
albertomondini@aerrepici.org

 


 

PREFAZIONE (ALLA 2° ED.)

Siamo lieti di pubblicare la seconda edizione di “Kankropoli – La mafia del cancro”. Questo dossier, uscito meno di due fa, in forma molto semplice, fotocopiato dall’autore, si è subito fatto apprezzare, prima tra gli “addetti al settore” e poi da un pubblico più vasto. Sicuramente esistono altre pubblicazioni che si sono occupate delle cure alternative al cancro, o che hanno denunciato gli scandali della sanità; Kankropoli ci sembra però che sia andato un passo oltre.

Scritto con tono indignato, a volte distaccato, spesso caustico, rappresenta uno spaccato della ricerca oncologica ufficiale, in Italia e non solo. Vi sono descritte le bugie, le statistiche truccate, le diffamazioni e le denunce nei confronti di chi non è allineato al sistema, i comportamenti al limite della legalità e spesso oltre il limite stesso, usati dai baroni della medicina, dalle multinazionali farmaceutiche, dai famosi ricercatori, da tutte quelle persone insomma a cui, in caso di bisogno affidiamo la nostra vita.

Corredato dai dati ufficiali, dai resoconti di importanti congressi internazionali, da articoli delle più famose riviste in campo medico scientifico, da testimonianze di ammalati, il libro ci mostra una realtà ben diversa da quella ufficiale. Ne emerge un quadro, spesso ricco di particolari grotteschi che sarebbero addirittura comici, se l’argomento non riguardasse la vita di milioni di persone. Oncologi acclamati, noti farmacologi, personalità illustri nel campo della sanità, che non si curano di negare i dati ufficiali, di contraddire le loro stesse dichiarazioni, di raccontare bugie smentite dai loro stessi colleghi, disposti a perdere la faccia pur di non perdere la poltrona.

Vi sono inoltre descritte le principali terapie anticancro della medicina alternativa, accompagnate dal resoconto di ostacoli, boicottaggi, minacce, fino ai tentativi di omicidio dei loro scopritori. Da Bonifacio a Zora, a Di Bella, ad altri che, osteggiati in patria, sono stati riconosciuti ed apprezzati all’estero.

A distanza di due anni dalla prima stesura, la situazione è sicuramente cambiata. Quello che Mondini e noi scrivevamo e che sembrava, ai più, pura eresia, viene oggi comunemente affermato da giornalisti, medici di base, opinion leaders. L’opinione pubblica ha capito cosa si nasconde dietro la ricerca scientifica, mentre oggi chi parla di medicina alternativa viene ascoltato e non guardato con sospetto.

Per alcuni aspetti, il nostro compito di propagatori della medicina non ufficiale, è divenuto più semplice. Mondini, personaggio sicuramente “scomodo”, diffamato, sbeffeggiato, accusato di truffare con le terapie alternative i malati, (evidentemente la truffa consisteva nell’informazione, poiché non essendo medico si è sempre ben guardato dal curare) è oggi a capo di un’associazione (l’ARPC, Associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro) che conta duemila soci in tutta Italia.

Kankropoli è stato pubblicato, a stralci, su uno dei più importanti quotidiani nazionali, Mondini è comparso più volte in televisione sulle reti nazionali, intervistato in qualità di esperto sulle terapie alternative contro il cancro. A distanza di due anni, anche il grande pubblico si è reso conto che quello che andiamo da anni predicando, non è che la pura verità.

Paolo Brunetti – edizioni Andromeda (Editore di Kankropoli su carta)