Metodo Stamina, sospesa la sperimentazione

 

 

 

Ministro in conferenza stampa“Questa è una conferenza che non avrei mai voluto fare; mi sarebbe piaciuto molto che questa vicenda avesse avuto un epilogo diverso, ma il metodo Stamina non ha i requisiti per la sperimentazione”.

Con queste parole il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin apre la conferenza stampa del 10 ottobre 2013 e comunica la presa d’atto che blocca la sperimentazione delle cellule staminali mesenchimali, a seguito dei pareri del Comitato scientifico e dell’avvocatura di Stato.

“Spero che ci sia rispetto del rigore e della serietà con i quali tante persone hanno lavorato sulla possibilità di queste sperimentazioni senza alcun pregiudizio” – prosegue il Ministro – “Ringrazio il Parlamento per l’attenzione che ha posto su questa vicenda, in primo luogo umana, ma dobbiamo avere rispetto del metodo scientifico, che si pone sempre a tutela della salute delle persone”.

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1315#tab-2

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SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE“La ricetta elettronica è valida su tutto il territorio nazionale”

“La ricetta elettronica è valida su tutto il territorio nazionale”

Dal 1° gennaio 2016 il cittadino potrà utilizzare la ricetta elettronica in tutte le farmacie pubbliche e private italiane. Lo prevede un decreto presentato l’altro ieri dal ministro della

Salute, Beatrice Lorenzin. “Questo provvedimento – commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma – rende più omogeneo l’accesso al farmaco nelle varie aree del Paese. Agevola il cittadino che, spostandosi per lavoro o per vacanza, potrà ritirare  in qualunque farmacia i farmaci che gli sono stati prescritti dal suo medico. Compie così un ulteriore passo in avanti il processo di digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale teso a assicurare trasparenza, tracciabilità delle prescrizioni e appropriatezza prescrittiva. All’attuazione della ricetta elettronica – prosegue Racca – hanno contribuito in modo determinante le farmacie, che hanno collaborato a livello nazionale e locale ad individuare le soluzioni tecniche più adeguate. Grazie all’impegno delle farmacie il numero delle ricette elettroniche è cresciuto rapidamente e nel giro di qualche mese saranno elettroniche oltre l’85% delle ricette SSN. D’altronde le farmacie – conclude Racca – hanno contribuito  fin dall’inizio alla informatizzazione del SSN. Un esempio per tutti il fatto che, per agevolare il monitoraggio della spesa e dei consumi farmaceutici, da anni le farmacie forniscono gratuitamente tutti i dati delle ricette alle istituzioni sanitarie”. (ANDREA SERMONTI)

FONTE

Fondazione Gentile

La Fondazione Stefano Gentile nasce con lo scopo di aiutare chi è meno fortunato attraverso una raccolta di abiti usati e non. Considerando il carattere economico ed ecologico della questione: ogni anno vengono gettate tonnellate di abiti tra i rifiuti con conseguenti costi di smaltimento e degradanti effetti sull’ambiente. La maggior parte di questi abiti che gettiamo è un vero e proprio tesoro per altri.

 

La nostra volontà è proprio questa, eliminare gli sprechi in cambio di un sorriso ad un bimbo che riceve una maglietta o a un senzatetto con qualche abito caldo in più. I capi d’abbigliamento potranno essere spediti all’indirizzo che trovate nella sezione contatti, e tutti i loro passaggi saranno man mano documentati in modo da garantirvi la massima trasparenza. Cercheremo di offrire un servizio alla nostra comunità con il massimo impegno e abnegazione.

http://www.stegentile.com/

Tachipirina, allarme dall’Inghilterra: “Effetti collaterali mortali”

Uno studio d’oltre Manica pone l’accento sui rischi del paracetamolo per cuore, reni e intestino

– Mar, 03/03/2015 – 12:39

Prima l’aspirina, ora la tachipirina. L’allarme arriva sempre dall’Inghilterra: tempo fa uno studio condannava l’abuso dell’acido acetilsalicilico – responsabile della morte di centinaia di persone l’anno nel Regno Unito – e oggi una ricerca punta il dito contro il paracetamolo.

Tanti i suoi effetti collaterali a lungo termine e troppi pochi gli avvertimenti sui possibili rischi del farmaco.

Cuore, intestino e reni – secondo le analisi condotte dagli scienziati – le vittime del’antidolorifico. Chi ne fa uso regolarmente da anni rischia seriamente di compromettere tali organi vitali. Non che il farmaco non sia sicuro, ma un (ab)uso reiterato nel tempo può provocare seri e fatali problemi cardiovascolari, gastrointestinali e renali, denunciano i ricercatori, dopo aver vagliato i dati di precedenti studi su circa 660mila pazienti. E i numeri sono preoccupanti: i “paracetamolo addicted” presentano il 63% in più di possibilità di morire, il 68% in più di avere un infarto o un ictus e il 50% in più di contrarre accusare emorragie o ulcere allo stomaco.

Autore dello studio – pubblicato, peraltro, sul British Medical Journal – è un team del Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine, coordinato dal professor Philip Conaghan, che spiega: “Crediamo che il rischio del paracetamolo sia più elevato di quanto sia invece percepito dalla comunità scientifica. Visti sia il largo utilizzo che la grande disponibilità come analgesico da banco, è auspicabile un’approfondita verifica dei suoi effetti”. Inoltre, gli esperti mettono in dubbio anche gli effettivi benefici dell’antidolorifico, tradizionalmente prescritto in terapie contro il dolore cronico lombare e da osteoartrite.