Che cos’è la tosse

La tosse è un fenomeno fastidioso che ha inizio con una rapida e profonda inspirazione. La laringe, posta sopra alla trachea, funge da valvola. La glottide resta aperta per far passare liberamente l’aria nei polmoni attraverso la trachea. Per alcune frazioni di secondo, la glottide chiude completamente la trachea, in modo che l’aria non possa fuoriuscire dai polmoni.

In questo breve istante, la muscolatura che attiva l’espirazione è contratta e la pressione dell’aria nei polmoni è molto elevata, come accade in un palloncino gonfio che venga premuto con forza. Quando la glottide si riapre, la pressione si abbassa in modo “esplosivo”.

 

Nel punto più stretto della trachea, l’aria espulsa con un colpo di tosse raggiunge velocità fino a 75km l’ora, trascinando verso l’alto i corpi estranei, che nel caso di malattie da raffreddamento sono rappresentati generalmente dal muco. Contemporaneamente le vibrazioni della laringe stimolano il distacco del muco.

In questa azione, rapida e intensa, viene coinvolta tutta la muscolatura dell’apparato respiratorio: il diaframma e la muscolatura intercostale, i muscoli del collo, i muscoli esterni del torace, i muscoli della cintura scapolare, dell’addome e della schiena.

FONTE

Addio a Zuzzurro: morto Andrea Brambilla Il comico, 67 anni, aveva un tumore ai polmoni. L’amico Nino Formicola (in arte Gaspare): “Era un combattente vero”

 
 

Il mondo dello spettacolo è in lutto per la morte di Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, che con il collega Nino Formicola (alias Gaspare) è stato uno dei protagonisti della storica trasmissione Drive In.

 

 

Il comico, 67 anni, era da tempo malato e dal 7 ottobre era ricoverato all’Istituto dei tumori di Milano per un cancro ai polmoni. “Zuzzurro e Gaspare da adesso non ci sono più. Punto”, ha scritto Formicola su Facebook. Poi all’Ansa ha raccontato che mercoledì sera Brambilla ha avuto una crisi e giovedì lo hanno sedato. La notizia della morte si era diffusa già ieri pomeriggio, poi smentita dallo stesso Formicola.  “Andrea è morto poco prima delle 22. Tra qualche mese sarebbero stati 40 anni che ci conoscevamo”, spiega commosso, “Gli avevano diagnosticato il tumore al polmone in febbraio. Lui ha affrontato la malattia con grande piglio ed energia. Devo essere onesto, pensavo di essere preparato ma non è così. Mi sono reso conto che per quanto uno possa essere lucido, razionale, cinico, non c’è nulla da fare”.

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/addio-zuzzurro-morto-andrea-brambilla-961633.html

La coppia era apparsa per la prima volta in tv nel 1978 nella trasmissione Rai Non stop, ma era diventata famosa proprio grazie al varietà Drive In. Dopo la tv si era dedicata soprattutto al teatro, salvo qualche partecipazione sul piccolo schermo come una conduzione di Striscia la Notizia o le performance a Zelig Circus. Nonostante la malattia, Zuzzurro aveva continuato a lavorare e con l’amico di sempre Gaspare avrebbero dovuto portare in scena “Non c’è più il futuro di una volta 2.0”. Lo spettacolo era in programmazione al teatro Leonardo di Milano dal 15 ottobre, ma era stato rimandato proprio a causa del tumore.

“Andrea era un combattente vero”, continua Formicola, “Voleva tornare in palcoscenico a tutti i costi. Non a caso Veronesi ha scritto un articolo su di lui, proprio oggi, in cui lo citava come esempio”. I funerali dovrebbero svolgersi probabilmente domani.

Come insegnare l’anatomia della voce per i bambini

I bambini non possono prendere il tempo per capire come sono fisicamente in grado di parlare, cantare, ridere o urlare. Una lezione sulla anatomia della voce è necessaria per i bambini a conoscere le varie parti del corpo che sono responsabili della produzione di suoni e di come diversi muscoli lavorano insieme per rendere la voce di una persona. Insegnare ai bambini cose circa l’anatomia della voce è una lezione preziosa che può anche aiutare i bambini a imparare il modo corretto di parlare per mantenere le loro voci o sottolineare le corde vocali.

Mostra i suoi figli una immagine con lo schema della voce umana. Lo schema dovrebbe includere immagini della bocca, laringe, corde vocali, trachea, polmoni e il diaframma, che contribuiscono ad esprimere. Indica ogni parte dell’anatomia nel diagramma (es. polmoni) e chiedere ai bambini di indicare quella parte nei loro corpi. Questo è un esercizio per i bambini per imparare a identificare le parti del loro corpo che compongono l’anatomia della voce.

Parlare con i bambini su come la bocca, laringe, corde vocali, trachea, polmoni e diaframma lavorano insieme come gruppo per la produzione di voce. Per esempio, il diaframma sostiene il flusso d’aria prodotto dai polmoni, che viaggia lungo la trachea alla gola, dove la laringe e corde vocali, vicino pomo d’Adamo. Le corde vocali vibrano nell’aria e producono voce.

Prova un’attività che lasciare che i bambini usano la loro voce per capire il flusso di anatomia della voce. Dillo ai bambini di respirare a pieni polmoni, che tenere l’aria per 3 secondi e soffiare dalle loro bocche più lentamente possibile. Spiega che l’aria è controllato dai vostri polmoni e muscoli sulle spalle, addome e diaframmi. Nel prossimo respiro profondo, lasciate che i bambini fanno un suono come “Ah” o “Oh”, come si rilascia l’aria.

Chiedete ai bambini se hanno mai perso la loro voce per urlare troppo o aver cantato troppo alto. Parlare di come le corde vocali e della laringe possono essere danneggiati da un sacco di tensione nei muscoli della gola.

Fornire i diagrammi fogli di lavoro di anatomia della voce per i bambini per i bambini di colore. Lasciare le parti dell’anatomia, senza i nomi e fare una attività in cui i bambini devono disegnare una linea in ogni parte del corpo e scrivere il loro nome, come le corde vocali o dei polmoni.

Che cosa succede a chi smette di fumare?

Spesso a disincentivare i fumatori a smettere è la paura di ingrassare o di non riuscire a gestire lo stress senza l’aiuto della sigaretta. In effetti, è esperienza comune che chi smette tende ad accumulare qualche chilo. Il fenomeno può però essere facilmente evitato se si presta attenzione a non sostituire la sigaretta con snack ipercalorici, ma piuttosto si contrasta il desiderio di fumare con un po’ di attività fisica. In ogni caso, dal punto di vista della salute, le conseguenze negative di un piccolo aumento di peso non sono nemmeno paragonabili con quelle positive prodotte dalla rinuncia al fumo.

I vantaggi per il cuore e i polmoni sono i più immediati, ma dopo cinque anni anche il rischio di sviluppare un tumore della cavità orale, della gola, dell’esofago e della vescica si dimezzano e le probabilità di avere un tumore al collo dell’utero ritornano pari a quelle di chi non ha mai fumato. Dopo dieci anni diminuisce anche il rischio di avere un cancro al pancreas e alla laringe, e la mortalità per cancro al polmone si dimezza rispetto a quella di chi continua a fumare.

Meglio ancora non aspettare troppo a prendere questa sana decisione: chi smette prima dei 35 anni, secondo l’American Cancer Society, annulla al 90 per cento le conseguenze negative del fumo ed entro i 50 anni si può ancora dimezzare la mortalità nei 15 anni successivi rispetto a chi insiste. Anche chi smette a 60 anni od oltre, comunque, vive più a lungo più di chi continua.

Infine, dalla decisione di smettere derivano molti altri vantaggi forse meno importanti, ma più immediati: le attività quotidiane possono essere svolte con meno affanno, si tornano a gustare l’aroma e il gusto dei cibi, le dita e i denti smettono di ingiallirsi, si risparmia denaro che si potrà utilizzare in altro modo. Chi fuma in media un pacchetto al giorno spende infatti circa 120 euro al mese, che in un anno diventano più di 1.400 euro: una cifra con cui ci si può fare davvero un gran bel regalo.

http://www.airc.it/

IL CASO Neoplasie e malformazioni emergenza anche a Brindisi L’allarme degli esperti e ricercatori delle università di Bari e Lecce e del Cnr

Non solo Taranto. Un eccesso di neoplasie alla pleura nei maschi e di tumori alla laringe nelle donne residenti a Brindisi, una prevalenza di tumori polmonari tra le donne di Ceglie Messapica e di Torchiarolo, le malformazioni congenite nei neonati, un aumento dei livelli di inquinanti nell’aria. Ne hanno parlato ieri dinanzi alla commissione Ambiente della Regione, esperti e ricercatori delle università di Bari e Lecce e del Cnr.

Una settimana fa era stato ascoltato il primario del reparto di radioterapia dell’ospedale Perrino di Brindisi, Maurizio Portaluri, che è anche il responsabile dell’associazione Medicina democratica e che già aveva fornito elementi per nulla rassicuranti.

Ai consiglieri della commissione Ambiente sono stati presentati dati precisi sulle percentuali di tumori nel territorio brindisino e di malformazioni neonatali, soprattutto di tipo cardiaco. E’ emerso che in presenza di venti da est e da sudest, nel centro del capoluogo, si incrementano le concentrazioni di biossido di zolfo. Concentrazioni che, secondo gli studiosi, provengono dal porto e dalla zona industriale e si osservano significativi effetti sulla salute della popolazione. Nell’occhio del ciclone finisce pure la centrale a carbone di Cerano. Sempre secondo gli studiosi è necessario completare il quadro delle conoscenze prima di dare il via a qualsiasi progetto di risanamento.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/10/04/news/brindisi-43823398/

Sigaretta elettronica “dannosa per i polmoni”. Lo studio Una ricerca dell’Università di Atene solleva molti dubbi sulla efficacia della sigaretta elettronica

Sigaretta elettronica sì o no? Vera alternativa alle bionde o minaccia per la salute? Secondo i dati raccolti da una ricerca dell’Università di Atene lasigaretta elettronica sarebbe addirittura dannosa per i polmoni. Questa ricerca presentata al recente Congresso della European Respiratory Society dice senza mezzi termini che anche la e-cig può danneggiare bronchi e polmoni come le tradizionali sigarette di tabacco. Infatti la sigaretta elettronica è come un “aerosol di nicotina”: in pratica, con questo dispositivo la nicotina è diffusa attraverso vapore, piuttosto che fumo. Non c’è combustione come avviene nelle normali ‘bionde’, ma la nicotina contenuta in questo piccolo apparecchio è pur sempre un derivato del tabacco. 

La ricerca dell’universita’ di Atene ha voluto affrontare la questione degli effetti a breve termine delle ‘e-cig’, su persone diverse: ha coinvolto 8 individui che non avevano mai fumato e 24 tabagisti, di cui 11 con funzione polmonare normale e 13 con Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) o asma. Ogni volontario ha utilizzato una sigaretta elettronica per 10 minuti. I ricercatori greci hanno poi misurato l’aumento della resistenza delle vie aeree (broncocostrizione) mediante una serie di test, compreso quello spirometrico.

I risultati hanno mostrato che, nei soggetti sani, c’è stato un aumento statisticamente significativo della resistenza delle vie aeree in media del 182-206%, che perdura per 10 minuti. Nei fumatori con spirometria normale, l’aumento è risultato in media pari a +176-220%. Nei pazienti con Bpco e asma, l’uso di una e-cig sembra invece non avere un effetto immediato. La comunità medica è quindi più divisa che mai sull’efficacia delle sigarette elttroniche come strumento per combattere la dipendenza dal fumo.

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Amianto sulle auto cinesi?

In Australia, può partire un richiamo di auto importate dall Cina: il dubbio è che per la loro costruzione sia stato utilizzato amianto

auto cinese

Per ora è solo un sospetto, che per dovere di cronaca ci limitiamo a riportare: le autorità australiane hanno richiesto di effettuare un richiamo di auto importate dalla Cina, perchépare che per la loro costruzione sia stato utilizzato l’amianto. Si tratterebbe, secondo l’agenzia Bloomberg, di vetture appartenenti alle aziende Great Wall (quella che era stata accusata da Fiat di aver clonato la Panda) e Chery (che dà i pezzi all’italiana DR, la quale li assembla nel nostro Paese).

VIETATO – Il Wall Street Journal è più circostanziato: “Un importatore australiano ha richiamato 23.000 auto cinesi dopo che una sonda del Governo ha trovato amianto nelle guarnizioni del motore e nello scarico”. La Commissione australiana per la concorrenza ha dichiarato chel’importatore Ateco Automotive Pty. Ltd. sta richiamando le auto prodotte da Great Wall Motor Co. e la Chery Automobile Co. Stando alla commissione, l’amianto è proibito dalla legge australiana, anche se non costituisce un rischio immediato per i conducenti che utilizzano i veicoli. Sembra che Chery abbia già diramato un comunicato in merito: l’utilizzo di amianto nelle unità di esportazione sarebbe stato un errore. Chery e Great Wall Motor hanno spiegato di aver cessato l’utilizzo di amianto nelle guarnizioni per le auto destinate al mercato estero proprio dopo un esame effettuato dalle autorità australiane. Ma il passaggio chiave è un altro: i portavoce di entrambe le società si sarebbero difesi sostenendo che l’uso di amianto per guarnizioni risulterebbe comunque legale in Cina. Insomma, la loro difesa parrebbe questa: nella nazione della Grande Muraglia, usiamo l’amianto, perché è legale; se c’è amianto nelle macchine esportate, si tratta di un errore. C’è anche da dire che Chery offre i vari componenti all’italiana DR di Di Risio (Macchia d’Isernia, Molise), assemblati in Italia: anche DR diramerà un comunicato per spiegare che tutti i pezzi Chery sono assolutamente privi di amianto? Ricordiamo che se, sul pianeta, l’amianto era presente nelle auto (pastiglie dei freni, frizioni e alcuni pannelli di isolamento acustico e termico, vernici), nelle navi, nelle case e altrove, nel nostro Paese è vietato dal 1992 perché causa il cancro ai polmoni e crea gravi problemi all’ambiente.

LA CINA È LONTANA – Se davvero in Autostralia le autorità dovessero seguire la strada del richiamo, e se emergesse la presenza di amianto, sarebbe un duro colpo sotto il profilo dell’immagine per le due aziende cinesi, che hanno (legittimamente) piani di espansione negli Stati Uniti e in Europa. Nazioni come la Russia, Iran, Algeria e Iraq sono i mercati preferiti degli esportatori cinesi. Il fatto è che il basso livello di sicurezza delle auto cinesi era già un motivo più che sufficiente per stare alla larga dalle vetture orientali, adesso la possibile presenza di amianto in alcune componenti delle vetture di due grandi marchi con gli occhi a mandorla è una ragione ulteriore per diffidarne. Oppure il possibile prezzo ultra low cost delle vetture cinesi in Europa e in Italia farà dimenticare al consumatore qualsiasi genere di pericolo?

http://www.sicurauto.it/

“Anche le leucemie sono tumori da amianto”

“Anche le leucemie
sono tumori da amianto”

Parla Franco Mandelli

presidente dell’Ail

Si apre una nuova frontiera scientifica nella lotta contro l’amianto e le malattie collegate alla fibra killer. «Alcuni studi clinici hanno dimostrato che esiste una maggiore incidenza del mieloma e delle leucemie in alcune popolazioni che sono state esposte all’amianto»: parola di Franco Mandelli, autorità nel campo delle leucemie e presidente dell’Ail durante un convegno che si è tenuto lunedì a San Felice al Circeo (provincia di Latina) organizzato dall’Avis e con la presenza di Legambiente e dell’Osservatorio nazionale amianto.

Le parole di Mandelli hanno spalancato le porte a nuove prospettive scientifiche: è la prima volta che la fibra killer viene indicata come responsabile di malattie che colpiscono altri apparati rispetto ai polmoni e ai bronchi. «Una ricerca italo-tedesca ha preso in esame sei zone della Germania e due della Sardegna, Nuoro e Cagliari: è stata trovata una correlazione tra l’amianto e l’insorgere di linfomi. E c’è una correlazione anche con alcuni tumori dei testicoli e nel midollo di alcuni pazienti leucemici sono state trovate fibre di amianto. Per cui in quei casi possiamo dire che la leucemia è stata provocata dall’amianto che funziona da immunodepressore». 
«È necessaria, indispensabile – ha continuato il prof. Mandelli – che la comunità scientifica lavori per ottenere una diagnosi più precoce possibile, per permettere un intervento tempestivo».

L’intervista

“In tribunale si aprono scenari nuovi”

Fino ad oggi c’era un punto fermo nella giurisprudenza: laddove c’è un mesotelioma pleurico, c’è stata una contaminazione da amianto. Un “vantaggio”, se così si può dire, in sede di prova, per la fibra killer rispetto ad altri agenti patogeni. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ha al suo attivo centinaia di cause di risarcimento ma anche penali relative all’amianto.
Avvocato, cosa cambia con questa scoperta?
Molto, lo spettro di indagine diventa molto più ampio. Sappiamo che l’amianto è un immunodepressore e che è colpevole anche di danni molecolari del Dna. Occorre lavorare insieme all’Ail per poter portare il massimo aiuto alle vittime.
Sì ma in tribunale sarà difficile dimostrare che una leucemia è dovuta all’amianto.
Diciamo che sarà meno immediato di altre malattie che storicamente sono ricondotte all’inalazione delle fibre. In questi altri casi l’onere della prova cadrà sulle vittime, ma trovando le fibre nell’organismo saremo in grado di dimostrare la natura professionale delle malattie.

(Stefania Divertito)

VIVA IL RESPIRO

 

Nel 1994 il regista Sandro Baldoni diresse un film a

tre episodi dal titolo “Strane Storie”. Nel primo episodio

il protagonista (Ivano Marescotti) si sveglia una mattina

con attacchi violenti di tosse e difficoltà a respirare.

Bussano alla porta due uomini in tuta che gli notificano

la “chiusura dell’aria” per non avere pagato in tempo

la bolletta. Proprio così, la bolletta dell’aria.

“Quanto tempo ho?…”, chiede angosciato.

“Se fa in fretta, in venti minuti ce la fa a raggiungere

la centrale dell’aria”, rispondono compunti e distaccati

i funzionari.

L’uomo si veste alla meglio e va, si trascina per

strada, l’autobus tarda, prende un taxi, una manifestazione

lo rallenta, arriva infine a destinazione.

Annaspando raggiunge lo sportello dopo che un signore, morendo, gli cede il

posto nella fila. Con burocratica lentezza l’impiegata di turno verifica che la

pratica sia in ordine, corredata di bolli e timbri. È a posto, ma ha difficoltà a dare

il resto… l’uomo annaspa, l’ossigeno è quasi del tutto esaurito, ma ecco che alla

fine l’aria viene ripristinata in extremis. L’uomo inspira profondamente e rumorosamente

ad occhi sbarrati. Ce l’ha fatta.

Esce dunque in strada, si abbandona ad occhi chiusi appoggiato a un cancello

e, per godere di quell’attimo di felicità, si accende una sigaretta.

Il racconto è paradossale e racchiude tutte le contraddizioni della nostra umanità.

Tutti gli esseri viventi si ritraggono per istinto da qualsiasi fonte di fumo.

L’homo sapiens ha violato questa elementare legge della natura e della conservazione

della Vita. Giunto alla massima evoluzione intellettiva e creativa, contro

ogni legge biologica, è riuscito a ficcarsi del fumo concentrato nelle delicatissime

vie respiratorie definendolo un… piacere.

Questo “piacere” è considerato da decenni, da parte dell’Organizzazione

Mondiale della Sanità, la prima causa di morte evitabile al mondo. Ogni anno

cancella dal pianeta oltre 5 milioni di persone per malattie gravi e invalidanti che

opprimono il respiro e danneggiano gravemente i bronchi e i polmoni, incapaci

di difendersi in quanto la natura li ha programmati per ricevere aria, non fumo.

VIVA IL RESPIRO

In Italia le morti indotte dal fumo di sigaretta ogni anno sono 80.000, di cui 30.000 solo per

tumori al polmone.

Per questo motivo il tabacco è considerato il principale fattore di rischio per malattie

respiratorie, cardiovascolari e tumorali.

In altri termini, provoca più decessi e invalidità di incidenti stradali, alcol, aids, droghe,

omicidi e suicidi messi insieme.

fonte lilt