Senato, Pietro Grasso eletto presidente

Anche il Senato ha il suo presidente: è Pietro Grasso, ex procuratore antimafia eletto nelle file del Pd. Il M5s si spacca. Crimi: “Non faremo da stampella a nessuno”. Orellana: “Decisione non unanime”. I montiani annunciano scheda bianca. Decisivi grillini e montiani. Berlusconi: “Questo voto non ha importanza”. Calderoli contesta l’elezione, il presidente Colombo: “Non dovevo darle la parola”

 

Dopo la Camera, anche il Senato ha il suo presidente: è l’ex procuratore antimafiaPietro Grasso (Pd) che con 137 voti ha superato al ballottaggio nella quatra votazione Renato Schifani (117 voti).

 

Il candidato scelto questa mattina dal Pdl ha ottenuto le preferenze attese prima dello scrutinio, mentre quello del centrosinistra ne ha raccolti una dozzina in più, provenienti con tutta probabilità dalle file del M5S o di Scelta civica. Anche le schede bianche, in ogni caso, hanno favorito l’elezione di Grasso.

Alla fine delle operazioni e prima dello spoglio, Roberto Calderoli ha contestato l’esito del voto chiedendo che di contare anche le schede bianche per calcolare la maggioranza relativa che porterà all’elezione del nuovo presidente. “Se dovesse esserci un certo numero di schede bianche, nessuno dei due candidati al ballottaggio è in grado di arrivare a quella maggioranza relativa: e dunque la votazione va annullata”, ha detto il leghista riferendosi all’art. 4 del regolamento del Senato. “Non avrei dovuto darle la parola”, ha replicato il presidente provvisorio Emilio Colombo, secondo cui vince chi ottiene più voti, indipendentemente dal numero delle schede bianche, anche alla luce del precedente del 1994 tra Scognamiglio e Spadolini.

In mattinata i grillini sembravano orientati a restar fermi nelle loro scelte “Noi abbiamo già detto quello che voteremo”, ha ribadito il capogruppo al Senato, Vito Crimi, quando Bersani ha scoperto le sue carte e ha proposto Piero Grasso sullo scranno più alto del Senato. Un nome non inviso al M5S e che potrebbe spostare verso il Pd anche la seconda carica dello Stato. “Grasso non è un nome di apparato…”, ha detto Luis Alberto Orellana, candidato grillino che nel terzo spoglio ha raggiunto 52 voti. Dopo una lunga riunione Crimi ha ribadito: “Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle non ritiene di dover modificare la propria posizione. Non interveniamo nelle scelte politiche di questo o quello schieramento e non faremo da stampella a nessuno. È una scelta non sulla qualità delle persone ma sulle strategie politiche degli schieramenti in campo”. Sempre Orellana ha però detto che “non c’è stata l’unanimità nella decisione. Come persone non sono equivalenti: una è una scelta in continuità con il passato. Mi sono espresso personalmente contro la scelta del collega Schifani”.

Hanno deciso per la scheda bianca, invece, i senatori di Scelta civica: “Nella situazione politico-istituzionale che si è venuta a determinare le forze che si riconoscono nel gruppo Scelta Civica per l’Italia ribadiscono che l’assetto di vertice delle istituzioni non può rispondere solo a logiche di parte. La drammatica situazione del Paese richiede una coraggiosa impostazione riformatrice che solo situazioni che siano rappresentative di una forte coesione nazionale possono assicurare. Per queste ragioni abbiamo deciso di votare scheda bianca anche in occasione del ballottaggio per l’elezione del presidente del Senato”.

Duro il commento del segretario del Pdl Angelino Alfano: “Noi abbiamo proposto una scelta istituzionale. Se invece si dovesse consolidare il ticket proposto dal Pd si precipiterebbe verso il voto”, ha detto l’ex guardasigilli sulla sua pagina Facebook. In aula c’è anche Silvio Berlusconi: “Sono qui per votare Schifani”, ha detto ai giornalisti sottolineando di non sapere se l’ex presidente del Senato abbia qualche chance di vittoria. “Ma tanto non ha nessuna importanza questa elezione”, precisa.

“Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea. Entrando qui mi ha colpito l’affresco sul soffitto con 4 parole: lavoro, giustizia, diritto fortezza e concordia di cui il paese ha disperatamente bisogno come della pace sociale” ha detto il neo presidente Piero Grasso. “Penso alla politica che va cambiata e ripensata dal profondo nei costi, nelle regole, nei servizi e nelle consuetudini, nella sua immagine rispondendo ai segnali che i cittadini ci mandano. Quest’aula spero diventi come una casa di vetro”. Poi: “Ho sempre cercato verità e giustizia e continuer• a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d’Inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese”

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Elezioni 2013, la sfida per Camera e Senato. Le regionali in Lombardia, Lazio, Molise Il 24 e 25 febbraio le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento: le coalizioni, i candidati, i programmi, come si vota.

Elezioni 2013, la sfida per Camera e Senato. Le regionali in Lombardia, Lazio, Molise

Il 24 e 25 febbraio le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento: le coalizioni, i candidati, i programmi, come si vota. In Lombardia, Lazio e Molise cambiano anche i consigli regionali (ma lo spoglio sarà martedì 26)

COME SI VOTA: ISTRUZIONI E CURIOSITA’ 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il 24 e 25 febbraio 2013 si vota per il rinnovo delParlamento italiano. Sono elezioni politichemolto attese, dopo cinque anni di cui l’ultimo con un governo “tecnico”, presieduto da Mario Monti, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi.

E’ un Parlamento che sarà certamente diverso da quello attuale per almeno due ragioni. La prima: sono tre le coalizioni che si contendono il primato dei seggi. Il centrosinistra, che ha espresso Pierluigi Bersani candidato premier dopo le primarie di coalizione; il centrodestra, con il ritorno di Silvio Berlusconi che, però, non sarà in caso di vittoria il candidato premier a fronte di un accordo con la Lega, tornata alleata del Pdl; il centroraggruppato intorno al nome di Mario Monti, che non è in lista, ma è il premier indicato dalla coalizione che lo sostiene. La seconda è l’ingresso, quasi certo, in Parlamento del movimentoCinquestelle di Beppe Grillo e della listaRivoluzione Civile con a capo l’ex magistrato Antonio Ingroia. Infine, la lista Fare per Fermare il declino che candida il suo fondatore Oscar Giannino.

Lo spoglio è previsto subito dopo la chiusura delle urne di lunedì 25, ma per le regionalidi Lombardia, Lazio, Molise si spoglia martedì 26. In queste tre regioni si vota, oltre che per le politiche, per il rinnovo dei consigli regionali dopo lo scioglimento anticipato delle tre giunte. In Lombardia la sfida più sul filo di lana tra Umberto Ambrosoli, candidato del Patto Civico di centrosinistra e il segretario della Lega Roberto Maroni, candidato di centrodestra. Ed è proprio la Lombardia, insieme alla Sicilia, la regione chiave per la composizione del prossimo Parlamento: è dall’esito elettorale soprattutto di queste due regioni che verrà fuori la maggioranza parlamentare a cui toccherà governare il Paese.

 

News Presentata al Senato mozione sull’accertamento dell’invalidità. Iannelli (Favo): “Una buona notizia per i malati oncologici”

È stata presentata al Senato, ad opera della Senatrice Dorina Bianchi e con la firma di altri 79 senatori di tutti i gruppi parlamentari, una mozione in cui si assumono provvedimenti molto importanti per quanto riguarda le procedure di accertamento dell’invalidità civile, con un focus particolare sui tumori infantili.

La mozione, pone l’accento sulle ancora consistenti difformità da parte delle Commissioni ASL territoriali nell’applicazione dell’art. 6, comma 3, della Legge 9 marzo 2006, n. 80, la quale fissava a quindici giorni il tempo massimo per l’accertamento dell’invalidità civile. Dette difformità persistono nonostante la Legge 102 del 2009 che determinava l’avvio, a partire dal 1 gennaio 2010, della nuova procedura di accertamento dell’invalidità.

Per questi motivi, la mozione appena presentata impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per garantire la corretta applicazione delle previsioni della legge 80 nei confronti  di tutti i cittadini affetti da patologia oncologica richiedenti benefici assistenziali a titolo di invalidità civile o handicap,  conferendo all’INPS, allorché siano inutilmente decorsi i 15 giorni, ruolo di sussidiarietà nell’accertamento di prima istanza.

Nella stessa mozione, inoltre, si legge che, considerato che “il ricorrere di patologie oncologiche nei minori costituisce sempre una minorazione  grave che riduce  l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”, il Governo si impegna “ad adottare le misure necessarie per garantire che ai minori con patologia oncologica sia riconosciuto, per il periodo in cui necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati, lo stato di portatore di handicap con connotazione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104”.

Di seguito il commento di Elisabetta Iannelli, segretario generale FAVO, a margine della Conferenza Stampa di presentazione della mozione:

Iannelli (Favo): “Una buona notizia per i malati oncologici”

27 LUG – I malati oncologici salutano con soddisfazione la mozione per velocizzare i tempi di accertamento dell’invalidità oncologica presentata dalla senatrice Dorina Bianchi e sottoscritta da 79 senatori.
Per Elisabetta Iannelli, Segretario generale Favo (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) le buone notizie sono almeno due, quella con la quale si chiede l’impegno del Governo ad assicurare la corretta osservanza dei tempi di accertamento della disabilità oncologica da parte delle Asl in difetto della quale si chiede che l’Inps possa essere autorizzato a sostituirsi alle Asl inadempienti, ma anche quella che impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per garantire che ai minori con patologia oncologica sia riconosciuto, per il periodo in cui necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati, lo stato di portatore di handicap con connotazione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.

“Si tenga presente – spiega Iannelli – che nel 2011 -2012 i verbali telematici definiti con giudizio di handicap grave nei minori sono stati solo 764 (pari al 9% del totale) mentre è chiaro che tutti i bimbi hanno necessità di avere accanto i genitori in unmomento così difficile della loro vita e solo i benefici che discendono dal riconoscimento dell’handicap in stato di gravità possono essere di aiuto per consentire ai genitori oncologici di assentarsi dal lavoro conservando il posto e la retribuzione”.
 
Soddisfazione della Favo anche per l’annuncio di Massimo Piccioni, coordinatore medico legale dell’Inps, che da oggi saranno pubblicate e rese operative le linee guidamedico legali per l’accertamento delle percentuali di invalidità sulla base delle tabelle elaborate dalla commissione congiunta Inps-Aiom (per quanto riguarda le neoplasie) che ha concluso i lavori e consegnato il tutto al ministero della salute nel novembre 2011.

“Il Ministro Balduzzi – ricorda infine Iannelli -, nonostante le sollecitazione da parte della Favo e del volontariato oncologico in rappresentanza dei malati e nonostante una interrogazione parlamentare di poche settimane fa, non ha ancora varato le nuovetabelle che andranno a sostituire quelle contenute nel DM Sanità 5/2/1992 ormai ampiamente superate dai progressi della scienza medica soprattutto in campo oncologico. Piccioni ha formalmente comunicato che domani, indipendentemente dal varo del decreto ministro, le renderà operative come linee guida dell’Inps”.
 
Per Favo, che da tempo sollecita e suggerisce soluzioni adeguate ai bisogni dei malati oncologici e delle loro famiglie, “è motivo di grande gratificazione  perché si tratta di una grande conquista che cambierà la vita di centinaia di migliaia di persone (tra cui tanti minori) affette da patologia oncologica. Ma è ancor più motivo di soddisfazione – conclude Iannelli – constatare che la nostra azione di advocacy del giusto diritto, in uno Stato che si dichiara solidale con i cittadini in difficoltà, risulta trainante anche per le altre patologie invalidanti già contenute nelle vecchie tabelle come anche, e forse soprattutto, per quelle di nuovo inserimento (come ad es. l’endometriosi) che beneficeranno della innovata ed aggiornata classificazione oggetto delle linee guida Inps”.

Fonte: Quotidiano Sanità

 

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/

Cancro: per i nuovi farmaci basta l’ok europeo ed italiano

 

COMUNICATO STAMPA

CANCRO: “PER I NUOVI FARMACI BASTA L’OK EUROPEO E ITALIANO”

LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO APPROVA LA MOZIONE ANTI-RITARDI
Non serve un terzo livello, regionale, di valutazione. Il prof. Francesco De Lorenzo (presidente FAVO) e il prof. Stefano Cascinu (presidente AIOM): “Apprezziamo l’attenzione delle Istituzioni”

Roma, 9 luglio 2012 – La Commissione Igiene e Sanità del Senato impegna il Governo “ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, affinché l’effettiva disponibilità dei nuovi farmaci antitumorali sia garantita in tutte le Regioni immediatamente dopo la loro registrazione da parte dell’AIFA – a garanzia dell’uniformità assistenziale sancita dalla Carta costituzionale – dato che si tratta di presidi farmaceutici che hanno già ricevuto una valutazione positiva, a livello sia europeo sia nazionale”. La Commissione, presieduta dal sen. Antonio Tomassini, accoglie il grido d’allarme sulle gravi diversità di accesso ai “nuovi” farmaci antitumorali tra le Regioni lanciato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) nella VII Giornata nazionale del malato oncologico. Una situazione dovuta a differenti meccanismi di valutazione per l’inserimento dei nuovi medicinali nei Prontuari Terapeutici Regionali (PTR). In una lettera inviata al Ministero della Salute, prof. Renato Balduzzi, la FAVO, insieme all’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e alla Società Italiana di Ematologia (SIE), ha denunciato questa situazione preoccupante. “Apprezziamo la capacità delle Istituzioni – affermano il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO, e il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM – di ascoltare la voce dei pazienti, che non possono essere lasciati soli”. Oggi solo in poche Regioni e nella Provincia autonoma di Bolzano i farmaci innovativi oncologici sono messi a disposizione dei malati di cancro immediatamente dopo l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre nelle altre Regioni ciò avviene con ritardi anche fino a 50 mesi. “Tali difformità”, si legge nella mozione approvata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, “dipendono dall’inessenziale ripetizione costituita da un terzo livello di valutazione nelle Regioni dotate di un proprio prontuario terapeutico farmaceutico, ad opera di commissioni localmente costituite, la cui competenza scientifica e completezza di documentazione non possono certo essere superiori a quelle della Commissione europea EMA e dell’Agenzia nazionale AIFA (dove pure le Regioni sono presenti con propri esponenti scientifici e istituzionali)”. “Tale inessenziale valutazione di terzo livello determina, nelle Regioni dove è vigente, ritardi pregiudizievoli per la salute dei malati di tumore ed è in palese contrasto con l’atto d’intesa, con il quale le Regioni si sono impegnate a ridurre le diseguaglianze” è evidenziato nella mozione. “La difformità di trattamento – conclude il prof. De Lorenzo – rappresenta una violazione del principio contenuto nell’articolo 32, della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in forza del quale i malati di tumore hanno diritto, data la gravità della patologia, a ricevere sempre, ed ovunque residenti, la migliore assistenza possibile, in condizioni di uniformità nazionale”.

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/comunicazioni/49-focus/970-per-i-nuovi-farmaci-basta-ok-europeo-italiano.html