La vita dopo il cancro: nuovo libretto AIOM – FAVO

La vita dopo il cancro: nuovo libretto AIOM – FAVO

Vita dopo cancroFAVO ed AIOM, nell’ambito del progetto “Cancer Survivorship: A New Paradigm of Care”, hanno pubblicato un libretto dal titolo “La vita dopo il cancro”, presentato durante la x Giornata Nazionale del Malato Oncologico.

Affrontare il cancro significa intraprendere un percorso lungo e complesso che inizia al momento della diagnosi e prosegue con il trattamento e poi con i controlli periodici.

La popolazione dei guariti è in crescita grazie ai progressi delle terapie oncologiche e alla diagnosi sempre più precoce dei tumori. Per prendersi cura delle molteplici necessità di queste persone, è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga diverse e molteplici figure specialistiche.

Il libretto ha lo scopo di fare emergere la necessità di una gestione della persona anche dopo la fine delle cure e di fornire, in modo semplice e sintetico, gli strumenti di conoscenza indispensabili per contribuire al miglioramento del proprio stato di salute.

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IL RAPPORTO Dopo il tumore si vive sempre di più Cresce il numero di tumori diagnosticati, ma aumentano le guarigioni. Decisivi la diagnosi precoce e i nuovi farmaci

 

 

Cresce il numero di tumore diagnosticati ogni anno nel nostro Paese, ma aumentano anche le guarigioni (GUARDA): oggi sono circa 2 milioni e 800 mila gli italiani che vivono con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006) e le stime per il 2013 contano circa 366 mila nuove diagnosi di cancro (a fronte delle 364 mila del 2012).

IL RAPPORTO – A fotografare la situazione oncologica nel nostro Paese è la pubblicazione “I numeri del cancro in Italia 2013”, opera dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), presentata durante il Congresso Nazionale Aiom in corso a Milano. La sopravvivenza a cinque anni (indicatore tradizionale per valutare i progressi compiuti in oncologia) è cresciuta notevolmente rispetto a quella dei casi diagnosticati nei lustri precedenti sia per gli uomini (57% nel 2004-2007 contro il 39% del 1990-1992) che per le donne (rispettivamente 63% contro 53%). Merito soprattutto del miglioramento della sopravvivenza per alcune delle sedi più frequenti dei tumori, come colon-retto (64%), seno (87%) e prostata (91%).
«La sopravvivenza dopo la diagnosi di tumore è uno dei principali indicatori che permette di valutare l’efficacia del Sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale – spiega Stefano Cascinu, presidente Aiom -. La sopravvivenza è fortemente influenzata da diagnosi precoce e terapia. La prima dà una maggiore probabilità di essere efficacemente curati (obiettivo che si raggiunge sempre di più grazie all’ampliamento e alla crescente partecipazione degli italiani ai programmi di screening per seno, colon-retto e cervice uterina). Ma l’incremento della sopravvivenza è imputabile in gran parte anche agli sviluppi delle cure, soprattutto per alcuni tipi di tumore».

CANCRO COLON-RETTO – Oggi, il cancro del colon-retto è il più frequente, con quasi 55 mila nuove diagnosi annue, seguito da quello del seno (48 mila), del polmone (38 mila, con sempre più casi fra le donne, quasi il 30%) e della prostata (36 mila). Il cancro del polmone si conferma al primo posto per mortalità, seguito da colon, seno, stomaco e pancreas.
«Dall’esame dei dati disponibili – aggiunge Emanuele Crocetti, segretario Airtum – appare chiara una riduzione della mortalità molto significativa per la totalità delle neoplasie, in entrambi i sessi. Inoltre emerge come la prospettiva di sopravvivere cambi notevolmente nel corso del tempo trascorso dalla diagnosi: dopo cinque anni, rispetto al primo anno, si ha un aumento di oltre 10 punti percentuali in entrambi i sessi per tutti i tumori. Così, chi supera questa soglia ha per molte sedi tumorali (testicolo, utero, melanoma, linfomi di Hodgkin e, in misura minore, colon-retto) prospettive di sopravvivenza che si avvicinano a quelle di chi non si è mai ammalato».

STATISTICHE – Statistiche e cifre costantemente aggiornate sono indispensabili per le istituzioni e tutti gli operatori impegnati in oncologia, perché forniscono indicazioni sui risultati delle azioni di prevenzione e sulle terapie. «Inoltre i dati sono fondamentali per la programmazione sanitaria – conclude Carmine Pinto, segretario nazionale Aiom -. Siamo consapevoli che, in tempi di crisi, la progressiva contrazione delle risorse disponibili impone scelte precise e razionali. I risparmi devono provenire da appropriatezza e uso razionale delle risorse, partendo dall’effettiva realizzazione delle reti oncologiche regionali, non da tagli indiscriminati».


Vera Martinella

La Mia Voce, per i disabili della fonazione una App su Android e Mac IOS

MILANO. Un’applicazione per sistemi Android e Mac IOS realizzata in collaborazione con l’IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano cambierà in meglio la vita sociale e relazionale a pazienti con problemi fonatori e di parola. A renderlo noto Maurizio Magnani, presidente dell’Associazione Italiana Laringectomizzati e della Federazione Italiana delle Associazioni Laringectomizzati Pazienti Oncologici. Il software, scaricabile gratuitamente dalla rete, è disponibile su supporti tablet, smartphone e smartwatch ed è stato battezzato “La mia voce”.

All’iniziativa hanno aderito anche l’Associazione Italiana Oncologia Cervico Cefalica e l’Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce.

 

A dire di Magnani, che ha presentato l’applicativo qualche giorno fa nella capitale lombarda, è il primo programma al mondo di comunicazione assistita appositamente per i pazienti colpiti da varie patologie invalidanti la voce.

 

L’App è stata creata da Merck Serono assieme ad alcuni pazienti con la passione per la comunicazione, le nuovo tecnologie e l’informatica. Come accennavamo poco fa, è scaricabile su Apple Store e Google Play Store.

 

L’applicazione è formata da circa 150 icone e frasi pre-registrate con sonoro vocale maschile e femminile. In futuro si pensa di implementare l’App con lingue straniere e ulteriori supporti iconografici. Per il momento, spiega Magnani, si è già compiuto il primo “miracolo”, ma non ci si fermerà ovviamente al contingente.

 

 

Con il software si potranno porre domande semplici e per le comuni attività della vita quotidiana in pubblico o in privato: taxi, caffè, segnali di pericolo o di Sos, terapia ed altro.

 

Per i cosiddetti “smanettoni” è possibile, infine, creare icone personalizzate a cui assegnare dei segnali vocali prodotti da un sintetizzatore digitale.

 

Agli infermieri il compito di conoscere l’App e di insegnare il suo utilizzo corretto ai pazienti, anche anziani o profani delle nuove tecnologie, che ne avessero bisogno.

 

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Prevenzione tumori fra i giovani con la campagna Non fare autogol

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Al via la terza edizione della campagna ‘Non fare autogol’, per la prevenzione dei tumori fra i giovani, promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). La campagna è rivolta agli adolescenti, ed ha coinvolto il mondo dello sport, per spiegare loro che la prevenzione dei tumori parte da un corretto stile di vita che va adottato fin da giovanissimi.

Sotto accusa soprattutto il fumo, i ragazzi cominciano a ricorrere alla sigaretta soprattutto in giovane età, basti pensare che il 16 per cento dei ragazzi e il 22 per cento delle ragazze iniziano a fumare tra i 14 e i 15 anni, non sapendo che il fumo è uno dei fattori di rischio più diffusi. Chi comincia così giovane con le sigarette, triplica il rischio tumori da adulti, soprattutto cancro al polmone, rispetto a chi comincia dieci anni più tardi. Del resto, le ricerche lo dicono, fumo e alcol da giovani, sono altamente dannosi per la salute da adulti.

Per sensibilizzare i teenagers, per insegnar loro come tenersi alla larga dai tumori, sono stati coinvolti anche personaggi del mondo del calcio, l’iniziativa è sostenuta dalla Presidenza del Consiglio, CONI, FIGC e FMSI. Così, Antonio Nocerino, campione rossonero, è salito in cattedra per un giorno all’Istituto Vilfredo Pareto di Milano, per parlare con gli studenti in occasione della prima tappa del progetto ‘Non fare autogol’:

Se si parla di salute non c’è da scherzare, anche per un napoletano verace come me. Quindi ragazzi, non fumate! Non serve a nulla e vi fa solo male. Se sono arrivato fin qui lo devo a una vita di sacrifici e rispetto delle regole. Sono valori che metto in pratica tutti i giorni e che cerco di trasmettere a chi mi sta intorno. Oggi tocca a voi!.

Stefano Cascinu, Presidente AIOM, ha voluto sottolineare l’importanza dell’adozione di un corretto stile di vita:

I tumori sono secondi solo alle malattie cardiovascolari come numero di decessi, ma rappresentano la principale causa di anni di vita persi, poiché insorgono in età più giovane. Si tratta in ogni caso di malattie in cui la prevenzione può fare la differenza. È questo il principale obiettivo della campagna ‘Non fare autogol’, che utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare importanti valori e messaggi di salute.

Il progetto ‘Non fare autogol’ coinvolgerà tutte le 20 squadre del campionato di Serie A, sarà un vero e proprio Tour della prevenzione oncologica che toccherà 16 città italiane, saranno coinvolti i più importanti campioni del nostro torneo, da Nocerino a Chiellini, da Cambiasso a Diamanti, fino a Balzaretti, con il CT della Nazionale Cesare Prandelli.

Photo credit: The Green Odyssey su Flickr

Cancro, ogni giorno in Italia mille casi. Polmone big killer Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a 5 anni dalla diagnosi

Roma, 26 set. (TMNews) – Ogni giorno in Italia si scoprono 1.000 nuovi casi di cancro. I tumoricolpiscono di più le Regioni settentrionali (+30%) rispetto al Sud, ma complessivamente nel nostro Paese migliorano le percentuali di guarigione. Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Particolarmente elevata la sopravvivenza dopo un quinquennio in tumori frequenti come quello del seno (87%) e della prostata (88%). Il merito è da ricondurre alla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e alla maggiore efficacia delle terapie.

I nuovi casi di cancro nel 2012 saranno 364mila (erano 360mila nel 2011): 202.500 (56%) negli uomini e 162.000 (44%) nelle donne. Il tumore del colon-retto è il più frequente, con oltre 50.000 nuove diagnosi, seguito da quello della mammella(46.000), del polmone (38.000, un quarto nelle donne) e della prostata (36.000). Il cancro del polmone si conferma al primo posto complessivamente per mortalità (34.500 i decessi stimati) ed è il big killer fra gli uomini (27%), quello del seno fra le donne (16%).

È la fotografia scattata dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’Associazione italiana registri tumori (Airtum) nel volume “I numeri del cancro in Italia 2012”, presentato oggi all’Auditorium del ministero della Salute con l’intervento del ministro, Renato Balduzzi.

 

 

Cancro: per i nuovi farmaci basta l’ok europeo ed italiano

 

COMUNICATO STAMPA

CANCRO: “PER I NUOVI FARMACI BASTA L’OK EUROPEO E ITALIANO”

LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO APPROVA LA MOZIONE ANTI-RITARDI
Non serve un terzo livello, regionale, di valutazione. Il prof. Francesco De Lorenzo (presidente FAVO) e il prof. Stefano Cascinu (presidente AIOM): “Apprezziamo l’attenzione delle Istituzioni”

Roma, 9 luglio 2012 – La Commissione Igiene e Sanità del Senato impegna il Governo “ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, affinché l’effettiva disponibilità dei nuovi farmaci antitumorali sia garantita in tutte le Regioni immediatamente dopo la loro registrazione da parte dell’AIFA – a garanzia dell’uniformità assistenziale sancita dalla Carta costituzionale – dato che si tratta di presidi farmaceutici che hanno già ricevuto una valutazione positiva, a livello sia europeo sia nazionale”. La Commissione, presieduta dal sen. Antonio Tomassini, accoglie il grido d’allarme sulle gravi diversità di accesso ai “nuovi” farmaci antitumorali tra le Regioni lanciato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) nella VII Giornata nazionale del malato oncologico. Una situazione dovuta a differenti meccanismi di valutazione per l’inserimento dei nuovi medicinali nei Prontuari Terapeutici Regionali (PTR). In una lettera inviata al Ministero della Salute, prof. Renato Balduzzi, la FAVO, insieme all’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e alla Società Italiana di Ematologia (SIE), ha denunciato questa situazione preoccupante. “Apprezziamo la capacità delle Istituzioni – affermano il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO, e il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM – di ascoltare la voce dei pazienti, che non possono essere lasciati soli”. Oggi solo in poche Regioni e nella Provincia autonoma di Bolzano i farmaci innovativi oncologici sono messi a disposizione dei malati di cancro immediatamente dopo l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre nelle altre Regioni ciò avviene con ritardi anche fino a 50 mesi. “Tali difformità”, si legge nella mozione approvata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, “dipendono dall’inessenziale ripetizione costituita da un terzo livello di valutazione nelle Regioni dotate di un proprio prontuario terapeutico farmaceutico, ad opera di commissioni localmente costituite, la cui competenza scientifica e completezza di documentazione non possono certo essere superiori a quelle della Commissione europea EMA e dell’Agenzia nazionale AIFA (dove pure le Regioni sono presenti con propri esponenti scientifici e istituzionali)”. “Tale inessenziale valutazione di terzo livello determina, nelle Regioni dove è vigente, ritardi pregiudizievoli per la salute dei malati di tumore ed è in palese contrasto con l’atto d’intesa, con il quale le Regioni si sono impegnate a ridurre le diseguaglianze” è evidenziato nella mozione. “La difformità di trattamento – conclude il prof. De Lorenzo – rappresenta una violazione del principio contenuto nell’articolo 32, della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in forza del quale i malati di tumore hanno diritto, data la gravità della patologia, a ricevere sempre, ed ovunque residenti, la migliore assistenza possibile, in condizioni di uniformità nazionale”.

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/comunicazioni/49-focus/970-per-i-nuovi-farmaci-basta-ok-europeo-italiano.html

Prevenibile il 40% dei tumori. Ecco i consigli dell’Aiom

06 DIC – Circa il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile. Anzitutto attraverso i corretti stili di vita. “Tra gli organi maggiormente sensibili allo sviluppo di neoplasie correlate agli stili di vita – spiegano gli esperti dell’Aiom – si trovano il colon-retto, lo stomaco, la prostata, il seno, i polmoni, la pelle”. Per questo l’Aiom invita gli italiani prendersi cura della propria salute attraverso alcune principali misure da adottare:

No al fumo
Il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco. Ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone perdono la vita per questa causa: si calcola che i fumatori muoiano mediamente otto anni prima. Numerose e autorevoli ricerche confermano la pericolosità anche del fumo passivo, corresponsabile di un aumentato rischio di neoplasie broncopolmonari e, soprattutto nei bambini, di disturbi allergici e respiratori.

Moderare il consumo di alcol
Il consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di cancro del cavo orale, della faringe, dell’esofago e della laringe. È inoltre fortemente correlato anche all’insorgenza di tumore del fegato e dell’intestino (in entrambi i sessi) e della mammella nelle donne. L’assunzione è assolutamente sconsigliata prima dei 15 anni, in quanto l’organismo non è in grado di digerirle in maniera efficace.

Seguire la dieta mediterranea
È dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali, in particolare a carico degli apparati digerente e respiratorio. L’azione positiva è legata in particolare all’alto contenuto di fibre (che favorisce la maggior motilità intestinale, impedendo l’assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e all’elevata presenza di agenti antitumorali quali le vitamine antiossidanti. In Europa meridionale, dove ancora si segue la dieta mediterranea, povera di grassi animali e carne e ricca invece di pesce, olio di oliva, verdura, frutta, fibre e cereali, si ha una minor frequenza di neoplasie degli apparati respiratorio e digerente. Gli esperti consigliano di consumare regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali e di aumentare il consumo giornaliero di ortaggi, legumi e frutta fresca.

Controllare il peso
L’obesità e l’elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare. È dimostrato che persone con un sovrappeso uguale o superiore al 40%, presentano tassi più elevati di mortalità per cancro del colon-retto, della prostata, dell’utero, della cistifellea e della mammella. In particolare, studi epidemiologici dimostrano come sia importante assumere pochi grassi di origine animale per ridurre il rischio di tumori e malattie cardiovascolari.

Praticare attività fisica
Lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro. I sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi. L’effetto protettivo dell’attività fisica praticata in giovane età dura nel tempo, ma è buona norma restare in movimento a tutte le età.

No alle lampade solari e attenzione a nèi e noduli
La pericolosità delle lampade abbronzanti è ormai dimostrata oltre ogni dubbio e sono considerate cancerogene al pari delle sigarette. Un’esposizione precoce, in particolare prima dei 35 anni, incrementa del 75% il rischio di sviluppare melanoma. La presenza di nèi è inoltre indice di una maggiore predisposizione allo sviluppo di neoplasie della pelle, vanno quindi tenuti sotto controllo,
seguendo la regola dell’ABCDE :
• A asimmetrie, quando un neo presenta una metà diversa dall’altra
• B bordi, più a rischio quelli irregolari
• C colore, se cambia, si sfuma o “sbiadisce”
• D dimensioni, se il diametro è maggiore di 5 mm
• E evoluzione, nell’arco di poco tempo sia in dimensioni, sia se diventa in rilievo

Proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili
Il 15-20% dei tumori deriva da infezioni che possono essere prevenute; fra queste alcune, come l’epatite o il papilloma virus, possono venire trasmesse attraverso i rapporti sessuali. Per proteggersi è bene utilizzare sempre il preservativo. È infatti l’unica barriera efficace contro questo rischio. Per usarlo correttamente va indossato fin dall’inizio del rapporto e per tutta la sua durata.

Evitare l’uso di sostanze dopanti
Gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori, in particolare a fegato, prostata e reni. Le probabilità di ammalarsi aumentano con gli anni, soprattutto in chi li ha assunti per molto tempo. Il GH/IGF1 (ormone della crescita) può causare cancro a mammella, colon, prostata, linfoma e le eritropietine (EPO) – disordini ematologici (del sangue).

ENI CON AIOM E FAVO PER UN PROGETTO PILOTA AL LAVORO DOPO IL TUMORE, 3 SU 4 VOGLIONO TORNARE

AL LAVORO DOPO IL TUMORE, 3 SU 4 VOGLIONO TORNARE

(AGI) – Milano, 9 ott. – Due milioni di italiani hanno superato un tumore, di questi ben 690.000 sono in eta’ produttiva (tra i 20 e i 64 anni) e il 72% vuole continuare o riassumere il proprio impiego. Ma non sempre ci riesce. Un’indagine dell’Associazione italiana di Oncologia Medica (AIOM) sul cancro del seno dimostra che il 40% delle donne ricomincia a lavorare a due mesi dalla diagnosi, soprattutto se svolge un lavoro d’ufficio. A due anni dalla malattia la percentuale si alza al 74%. Il 35% pero’ si sente discriminato e il 25% deve adattarsi a mansioni diverse. “Abbiamo raggiunto importanti traguardi grazie agli screening e alle terapie biologiche mirate”, afferma il professor Carmelo Iacono, presidente dell’AIOM, “Stiamo ora assistendo a una vera e propria cronicizzazione della malattia: con il cancro si vive meglio e piu’ a lungo. Il progressivo aumento della sopravvivenza, in tutto il vecchio continente, apre nuove sfide per l’oncologo e per l’intero sistema, che deve essere ripensato, a partire dalle aziende”. Il nostro Paese, grazie alla collaborazione fra AIOM e associazioni dei pazienti, possiede una speciale sensibilita’ ed esperienza e, al Congresso europeo di Oncologia, in corso a Milano fino al 12 ottobre, presenta un’esperienza pilota. “Abbiamo costruito con una delle piu’ importanti realta’ italiane, l’ENI, un progetto che ha coinvolto 3.000 persone”, ha spiegato il professor Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO), “Il primo obiettivo e’ distruggere il pregiudizio secondo cui il cancro e’ un male incurabile. Poi partira’ la fase formativa sui fattori di rischio, i diritti di pazienti e familiari e i comportamenti piu’ idonei da mantenere per favorire la piena integrazione. Fino alla costituzione di un ‘Disability Management Team’ permanente per la migliore gestione del reinserimento in azienda. Il sostegno socio-assistenziale e la tutela del lavoro sono aspetti riabilitativi di fondamentale importanza per il ritorno alla vita dopo una diagnosi di tumore”. Un altro tema centrale e’ la salvaguardia della fertilita’, su cui l’Italia e’ capofila a livello internazionale. “Nel nostro Paese, per la prima volta al mondo, e’ stata sperimentata una tecnica per “mettere” a riposo l’ovaio, con un analogo dell’Lhrh, riducendo cosi’ l’effetto tossico dei farmaci chemioterapici”, ha spiegato il professor Marco Venturini, presidente eletto dell’AIOM, “Si tratta di un problema sempre piu’ attuale, perche’ l’eta’ di insorgenza del tumore del seno si sta riducendo: circa il 4% dei casi compare prima dei 40 anni, 1.500 donne ogni anno in Italia. Di queste, il 33% non ha figli. Prestare attenzione a questo aspetto e’ fondamentale nella messa punto della terapia”. Al tema della vita con e dopo il cancro e’ dedicato ampio spazio al Congresso dove il modello italiano e’ protagonista. I casi di pazienti oncologici che giungono a una ripresa completa crescono in tutta Europa e il numero di persone guarite aumenta di circa l’uno per cento ogni anno. Dai dati emerge che l’Italia e’ tra i Paesi europei con il migliore tasso di guarigioni e sopravvivenza. Per il tumore del colon-retto, a esempio, la sopravivenza e’ minima in Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia (30%), massima (49%) in Francia e in Italia e’ del 43,1 %. Bene anche per il cancro del seno, 69,9%, dietro solo a Finlandia, Francia, Spagna e Svezia, con circa il 73%. “Sia il paziente guarito sia quello cronico, in cui le terapie riescono a controllare a lungo la malattia senza pero’ eliminarla completamente, esprimono il desiderio di tornare a una vita “normale”, ha aggiunto Iacono, “La cura del malato oncologico deve essere a tutto tondo, rivolta con uguale impegno sia agli aspetti di efficacia che a quelli di umanita’ e attenzione. Ad esempio, la sfera della sessualita’ rientra nei bisogni a volte inespressi, nel ‘non detto’, che il medico deve cercare di cogliere”. Tra i compiti delle associazioni rientra invece l’informazione sui propri diritti e, in Italia, AIMAC (Associazione Italiana malati di Cancro, parenti e amici) e FAVO rappresentano il punto di riferimento privilegiato. “Da tempo collaboriamo con AIOM nella convinzione che la sinergia medico paziente sia fondamentale”, ha commentato l’avvocato Elisabetta Iannelli, vice-presidente AIMaC, “In passato ci siamo concentrati soprattutto sull’accesso alle prestazioni e ai servizi, ottenendo risultati importanti. Il prossimo obiettivo e’ la riabilitazione, nel suo significato piu’ ampio, per favorire il piu’ completo e rapido ritorno alla vita di prima”. Fra i punti centrali anche la gestione degli effetti collaterali delle terapie. “Quelle biologiche sono meno invasive rispetto alla chemioterapia, ma anche in questo caso si aprono nuovi scenari”, ha concluso Venturini, “Siamo sempre piu’ impegnati a garantire ai nostri pazienti molecole sicure, efficaci e meglio tollerate”. Al Congresso ESMO e’ dedicato ampio spazio ai pazienti, con un vero proprio seminario, l’VIII in sede europea, presieduto dal professor De Lorenzo. .