DANNI PROVOCATI DALL’AMIANTO: AGISCI SUBITO CON IL CODACONS Se sei rimasto vittima sul posto di lavoro o per esposizione ambientale a polveri di amianto malattie asbesto correlate, puoi agire con il CODACONS per il risarcimento del danno!

 



Vittima dell'amianto? Ottieni risarcimento del danno con il Codacons

Ogni anno migliaia di persone si scoprono affette da gravi patologie derivanti dall’esposizione a fibre di amianto: questo minerale è infatti responsabile di patologie gravi ed irreversibili, tra le quali anche una gravissima forma di cancro, denominata “Mesotelioma.

Molte persone gravemente ammalate non sanno che, con molta probabilità, la loro patologia deriva da lavori svolti – anche decine di anni fa – in posti di lavoro, quali cantieri, officine, fabbriche che producevano amianto o lavoravano manufatti che lo contenevano o semplicemente in fabbriche dove l’amianto era presente nei macchinari o sulle coperture. 

Nel 1992 con la legge n. 257 l’Italia ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti tale minerale.

Ma questo pericoloso minerale aveva già minato la salute di migliaia di lavoratori che, come nel caso del mesotelioma, sviluppano la malattia asbesto correlata solo dopo 30 o 40 anni dal contatto.

Nonostante la legge, poi, non tutti i luoghi di lavoro che contenevano o lavoravano o semplicemente smaltivano l’amianto sono stati bonificati, cosicchè decine di persone si sono rivolte al Codacons avendo sviluppato patologie asbesto correlate solo perché abitavano in quartieri dove pericolose fabbriche sono state bonificate solo dopo più di quindici anni o, purtroppo, non lo sono state affatto.

Molti non sanno che quando un familiare si scopre affetto da tali gravi malattie anche i parenti che con essi vivono o che semplicemente li assistono sviluppano un autonomo diritto al risarcimento di quel danno che la giurisprudenza definisce come “danno parentale”. 
Se rientri tra i soggetti che si sono ammalati a causa dell’amianto o che hanno perso un familiare per tale ragione contatta il Codacons e fatti assistere nella causa di risarcimento del danno. 

Avv.Carlo Rienzi, presidente CodaconsPER OTTENERE UNA CONSULENZA GRATUITA scarica il modulo qui sotto:


compilalo ed invialo insieme a:

  • Copia della carta di identità e del codice fiscale e recapiti telefonici ed e mail per essere contattati
  • Cronistoria dell’accaduto
  • Documentazione sanitaria comprovante la patologia contratta (mesotelioma-asbestosi-broncopatie cronico ostruttive- carcinoma asbesto correlato- etc…)
  • Informazioni in tuo possesso sulla società presso la quale si è svolta l’attività lavorativa e sua attuale sede

a: 

CODACONS
Azione AMIANTO
Viale delle Milizie, 9
00195 Roma 

N.B – La mancanza di un qualunque documento non pregiudica l’azione. Invia comunque la busta con tutti i documenti in tuo possesso. 

La tua documentazione verra’ valutata gratuitamente da un team di professionisti che ti contatteranno direttamente per illustrarti la strategia migliore per richiedere il risarcimento dei danni subiti. 

L’invio della suddetta documentazione non costituisce conferimento di mandato giudiziario, ma e’ richiesta esclusivamente al fine del suddetto esame gratuito della propria situazione.

Se dopo questa consulenza vorrai essere assistito legalmente potrai farlo alle condizioni che ti saranno illustrate.

http://www.codacons.it/articoli/danni_provocati_dallamianto_agisci_subito_con_il_codacons_228513.html

Cancro: per i nuovi farmaci basta l’ok europeo ed italiano

 

COMUNICATO STAMPA

CANCRO: “PER I NUOVI FARMACI BASTA L’OK EUROPEO E ITALIANO”

LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO APPROVA LA MOZIONE ANTI-RITARDI
Non serve un terzo livello, regionale, di valutazione. Il prof. Francesco De Lorenzo (presidente FAVO) e il prof. Stefano Cascinu (presidente AIOM): “Apprezziamo l’attenzione delle Istituzioni”

Roma, 9 luglio 2012 – La Commissione Igiene e Sanità del Senato impegna il Governo “ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, affinché l’effettiva disponibilità dei nuovi farmaci antitumorali sia garantita in tutte le Regioni immediatamente dopo la loro registrazione da parte dell’AIFA – a garanzia dell’uniformità assistenziale sancita dalla Carta costituzionale – dato che si tratta di presidi farmaceutici che hanno già ricevuto una valutazione positiva, a livello sia europeo sia nazionale”. La Commissione, presieduta dal sen. Antonio Tomassini, accoglie il grido d’allarme sulle gravi diversità di accesso ai “nuovi” farmaci antitumorali tra le Regioni lanciato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) nella VII Giornata nazionale del malato oncologico. Una situazione dovuta a differenti meccanismi di valutazione per l’inserimento dei nuovi medicinali nei Prontuari Terapeutici Regionali (PTR). In una lettera inviata al Ministero della Salute, prof. Renato Balduzzi, la FAVO, insieme all’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e alla Società Italiana di Ematologia (SIE), ha denunciato questa situazione preoccupante. “Apprezziamo la capacità delle Istituzioni – affermano il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO, e il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM – di ascoltare la voce dei pazienti, che non possono essere lasciati soli”. Oggi solo in poche Regioni e nella Provincia autonoma di Bolzano i farmaci innovativi oncologici sono messi a disposizione dei malati di cancro immediatamente dopo l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre nelle altre Regioni ciò avviene con ritardi anche fino a 50 mesi. “Tali difformità”, si legge nella mozione approvata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, “dipendono dall’inessenziale ripetizione costituita da un terzo livello di valutazione nelle Regioni dotate di un proprio prontuario terapeutico farmaceutico, ad opera di commissioni localmente costituite, la cui competenza scientifica e completezza di documentazione non possono certo essere superiori a quelle della Commissione europea EMA e dell’Agenzia nazionale AIFA (dove pure le Regioni sono presenti con propri esponenti scientifici e istituzionali)”. “Tale inessenziale valutazione di terzo livello determina, nelle Regioni dove è vigente, ritardi pregiudizievoli per la salute dei malati di tumore ed è in palese contrasto con l’atto d’intesa, con il quale le Regioni si sono impegnate a ridurre le diseguaglianze” è evidenziato nella mozione. “La difformità di trattamento – conclude il prof. De Lorenzo – rappresenta una violazione del principio contenuto nell’articolo 32, della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in forza del quale i malati di tumore hanno diritto, data la gravità della patologia, a ricevere sempre, ed ovunque residenti, la migliore assistenza possibile, in condizioni di uniformità nazionale”.

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/comunicazioni/49-focus/970-per-i-nuovi-farmaci-basta-ok-europeo-italiano.html