17 maggio 1972 – Milano, il commissario capo della questura Luigi Calabresi viene assassinato in un agguato mentre esce di casa

 


Luigi Calabresi

(cognome, nome e professione) Luigi Calabresi, commissario di P.S., vice responsabile della squadra politica della Questura di Milano.
(luogo e date di nascita) Roma, 14 novembre 1937
(luogo e date dell’attentato) Milano, 17 maggio 1972
(luogo e date di morte) Milano, 17 maggio 1972
(descrizione attentato) Il 17 maggio 1972, alle 9,15 del mattino il commissario Calabresi viene uccido con dei colpi di pistola sparategli alle spalle mentre sta aprendo la sua auto parcheggiata di fronte la sua abitazione in Largo Cherubini. Lascia la moglie Gemma, due figli ed un terzo nasce pochi mesi dopo la sua morte.
(biografia) Studia al Liceo  Classico e si laurea in giurisprudenza con una laurea sulla mafia.
Nel 1965 supera il concorso per vice commissario di Pubblica Sicurezza.
In Questura si occupa della sinistra extraparlamentare: indaga sulla strage di Piazza Fontana. Riceve critiche assai dure nei confronti del suo operato da parte di Lotta Continua e soprattutto per il suo presunto coinvolgimento nella morte di Giuseppe Pinelli, caduto dalla finestra della Questura di Milano durante un interrogatorio nel 1969.
Tre anni dopo la sua morte una sentenza del Tribunale di Milano dichiara Luigi Calabresi innocente per la morte dell’anarchico Pinelli.
(rivendicazione, autori)
(stato processuale) Nel 1988, l’ex militante di Lotta Continua Leonardo Marino confessa di aver partecipato all’assassinio del Commissario Calabresi e nel 1997 con sentenza definitiva vengono condannati anche Ovidio Bompressi, Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani.