Cancro: per i nuovi farmaci basta l’ok europeo ed italiano

 

COMUNICATO STAMPA

CANCRO: “PER I NUOVI FARMACI BASTA L’OK EUROPEO E ITALIANO”

LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO APPROVA LA MOZIONE ANTI-RITARDI
Non serve un terzo livello, regionale, di valutazione. Il prof. Francesco De Lorenzo (presidente FAVO) e il prof. Stefano Cascinu (presidente AIOM): “Apprezziamo l’attenzione delle Istituzioni”

Roma, 9 luglio 2012 – La Commissione Igiene e Sanità del Senato impegna il Governo “ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, affinché l’effettiva disponibilità dei nuovi farmaci antitumorali sia garantita in tutte le Regioni immediatamente dopo la loro registrazione da parte dell’AIFA – a garanzia dell’uniformità assistenziale sancita dalla Carta costituzionale – dato che si tratta di presidi farmaceutici che hanno già ricevuto una valutazione positiva, a livello sia europeo sia nazionale”. La Commissione, presieduta dal sen. Antonio Tomassini, accoglie il grido d’allarme sulle gravi diversità di accesso ai “nuovi” farmaci antitumorali tra le Regioni lanciato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) nella VII Giornata nazionale del malato oncologico. Una situazione dovuta a differenti meccanismi di valutazione per l’inserimento dei nuovi medicinali nei Prontuari Terapeutici Regionali (PTR). In una lettera inviata al Ministero della Salute, prof. Renato Balduzzi, la FAVO, insieme all’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e alla Società Italiana di Ematologia (SIE), ha denunciato questa situazione preoccupante. “Apprezziamo la capacità delle Istituzioni – affermano il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO, e il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM – di ascoltare la voce dei pazienti, che non possono essere lasciati soli”. Oggi solo in poche Regioni e nella Provincia autonoma di Bolzano i farmaci innovativi oncologici sono messi a disposizione dei malati di cancro immediatamente dopo l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre nelle altre Regioni ciò avviene con ritardi anche fino a 50 mesi. “Tali difformità”, si legge nella mozione approvata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, “dipendono dall’inessenziale ripetizione costituita da un terzo livello di valutazione nelle Regioni dotate di un proprio prontuario terapeutico farmaceutico, ad opera di commissioni localmente costituite, la cui competenza scientifica e completezza di documentazione non possono certo essere superiori a quelle della Commissione europea EMA e dell’Agenzia nazionale AIFA (dove pure le Regioni sono presenti con propri esponenti scientifici e istituzionali)”. “Tale inessenziale valutazione di terzo livello determina, nelle Regioni dove è vigente, ritardi pregiudizievoli per la salute dei malati di tumore ed è in palese contrasto con l’atto d’intesa, con il quale le Regioni si sono impegnate a ridurre le diseguaglianze” è evidenziato nella mozione. “La difformità di trattamento – conclude il prof. De Lorenzo – rappresenta una violazione del principio contenuto nell’articolo 32, della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in forza del quale i malati di tumore hanno diritto, data la gravità della patologia, a ricevere sempre, ed ovunque residenti, la migliore assistenza possibile, in condizioni di uniformità nazionale”.

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/comunicazioni/49-focus/970-per-i-nuovi-farmaci-basta-ok-europeo-italiano.html

Sporchi come i bagni pubblici: le infezioni da diarrea vengono anche dai bancomat

Bancomat sporchi come i bagni pubblici, e in grado allo stesso modo di contaminare gli utenti con i batteri che causano diverse infezioni, tra cui la diarrea: a sostenerlo è uno studio condotto da BioCote, un’azienda produttrice di sostanze antimicrobiche, e riportato dall’edizione online delTelegraph
Gli esperti hanno utilizzato dei
tamponi per prelevare  il materiale depositato su tasti delle macchinette per il prelievo dei soldi presenti nel centro di diverse città inglesi – e quindi utilizzati da migliaia di persone ogni giorno – e su diversi oggetti presenti nei bagni pubblici posti nelle vicinanze degli Atm, e li hanno poi fatti “riposare” durante la notte per permettere agli eventuali batteri presenti di crescere. Analizzati al microscopio il giorno dopo, i tamponi dei bancomat hanno messo in evidenza la presenza di batteri responsabili di infezioni diarroiche al pari dei tamponi utilizzati per i prelievi nei bagni pubblici: “Eravamo interessati a confrontare i livelli di contaminazione batterica tra i bancomat e gabinetti pubblici – spiega Richard Hastings, microbiologo di BioCote -. Siamo stati sorpresi dai nostri risultati perché le macchine Atm hanno dimostrato di essere fortemente contaminate da batteri, allo stesso livello e della stessa tipologia deigabinetti pubblici posti nelle vicinanze”. 
Nel corso dello studio i ricercatori hanno anche intervistato circa tremila inglesi chiedendo loro di stilare la classifica dei
10 luoghi più sporchiquotidianamente utilizzati. Ed è emerso che, mentre i bagni pubblici sono stati considerati il luogo più sporco, le tastiere dei bancomat sono state classificate solo al settimo posto. I telefoni pubblici sono stati situati al secondo posto, le fermate dell’autobus al terzo, le stazioni della metropolitana al quarto, i posti a sedere sull’autobus al quinto, le poltrone di metropolitana e tram al sesto, le tastiere dei bancomatal settimo, le stazioni dei treni all’ottavo, i sedili dei treni al nono, mentre a completare la “top ten” ci sono le macchinette per digitare il pin per i pagamenti con carta di credito.

di Miriam Cesta (13/01/2011)

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