Uova di Pasqua AIL 2013

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Ritorna anche quest’anno l’appuntamento con leuova di Pasqua AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e i Mielomi: il 15,16,17 marzo in moltissime piazze italiane (sono oltre 4000) a fronte di un contributo di 12 euro si potranno acquistare le Uova di Pasquacon il logo dell’AIL e contribuire in questo modo alla raccolta di fondi destinati alla ricerca.

Come si può leggere nel comunicato stampa contenuto all’interno del sito AIL, nel corso degli anni queste manifestazioni hanno permesso di raccogliere numerosi fondi; inoltre è bene ricordare come ci sia stato un grande progresso sia nella diagnosi che nelle cura dei pazienti colpiti da malattie del sangue.

Questo è stato reso possibile anche per via grazie alle terapie che sono sempre più efficaci e mirate; tra le terapie ricordiamo anche il trapianto di cellule staminali. E’ importante quindi non fermarsi ma andare avanti, proseguire con gli studi e la ricerca; i fondi raccolti serviranno:  per sostenere la ricerca scientifica, per finanziare il GRUPPO GINEMA, collaborare al servizio di Assistenza Domiciliare per adulti e bambini, proseguire con la costruzione di Case Alloggio AIL nei pressi dei Centri di Terapia, supportare il funzionamento dei Centri di Ematologia e di Trapianto di cellule staminali e sostenere i laboratori per la diagnosi e per la ricerca, promuovere la formazione e l’aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio.

Per conoscere qual è la piazza più vicina potete consultare il sito web ail.it

“Anche le leucemie sono tumori da amianto”

“Anche le leucemie
sono tumori da amianto”

Parla Franco Mandelli

presidente dell’Ail

Si apre una nuova frontiera scientifica nella lotta contro l’amianto e le malattie collegate alla fibra killer. «Alcuni studi clinici hanno dimostrato che esiste una maggiore incidenza del mieloma e delle leucemie in alcune popolazioni che sono state esposte all’amianto»: parola di Franco Mandelli, autorità nel campo delle leucemie e presidente dell’Ail durante un convegno che si è tenuto lunedì a San Felice al Circeo (provincia di Latina) organizzato dall’Avis e con la presenza di Legambiente e dell’Osservatorio nazionale amianto.

Le parole di Mandelli hanno spalancato le porte a nuove prospettive scientifiche: è la prima volta che la fibra killer viene indicata come responsabile di malattie che colpiscono altri apparati rispetto ai polmoni e ai bronchi. «Una ricerca italo-tedesca ha preso in esame sei zone della Germania e due della Sardegna, Nuoro e Cagliari: è stata trovata una correlazione tra l’amianto e l’insorgere di linfomi. E c’è una correlazione anche con alcuni tumori dei testicoli e nel midollo di alcuni pazienti leucemici sono state trovate fibre di amianto. Per cui in quei casi possiamo dire che la leucemia è stata provocata dall’amianto che funziona da immunodepressore». 
«È necessaria, indispensabile – ha continuato il prof. Mandelli – che la comunità scientifica lavori per ottenere una diagnosi più precoce possibile, per permettere un intervento tempestivo».

L’intervista

“In tribunale si aprono scenari nuovi”

Fino ad oggi c’era un punto fermo nella giurisprudenza: laddove c’è un mesotelioma pleurico, c’è stata una contaminazione da amianto. Un “vantaggio”, se così si può dire, in sede di prova, per la fibra killer rispetto ad altri agenti patogeni. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ha al suo attivo centinaia di cause di risarcimento ma anche penali relative all’amianto.
Avvocato, cosa cambia con questa scoperta?
Molto, lo spettro di indagine diventa molto più ampio. Sappiamo che l’amianto è un immunodepressore e che è colpevole anche di danni molecolari del Dna. Occorre lavorare insieme all’Ail per poter portare il massimo aiuto alle vittime.
Sì ma in tribunale sarà difficile dimostrare che una leucemia è dovuta all’amianto.
Diciamo che sarà meno immediato di altre malattie che storicamente sono ricondotte all’inalazione delle fibre. In questi altri casi l’onere della prova cadrà sulle vittime, ma trovando le fibre nell’organismo saremo in grado di dimostrare la natura professionale delle malattie.

(Stefania Divertito)