“Il gasolio è cancerogeno” E c’è subito chi chiede il sequestro di tutti i diesel Uno studio dell’Oms scatena il Codacons, ma i produttori frenano: “Le vetture sono sicure”

Il Codacons dichiara guerra al diesel. L’associazione dei consumatori ha infatti presentato ieri un esposto alla Procura di Milano in cui chiede di bloccare la circolazione di tutti i veicoli a gasolio (non importa se Euro 1 o Euro 5) circolanti in provincia di Milano che, secondo una prima stima, sarebbero circa 1,8 milioni.

Questi, infatti (ma anche quelli sulle strade del resto del mondo, ovviamente), secondo i risultati di una ricerca dell’Iarc, l’ente internazionale che si occupa della ricerca sul cancro per l’Organizzazione mondiale della sanità, emetterebbero allo scarico sostanze definite «cancerogeni certi» di Gruppo 1 che potrebbero causare tumori ai polmoni e alla vescica. Il condizionale è d’obbligo, nonostante la perentorietà del Codacons (che chiede anche un’indagine per individuare i responsabili dei danni fin qui arrecati alla popolazione dalla circolazione dei diesel), e per una lunga serie di motivi. Innanzitutto la ricerca dello Iarc, avviata nel 1988 sui lavoratori di alcune miniere statunitensi esposti ai fumi dei macchinari utilizzati nelle gallerie e poi seguiti nel corso delle loro vite, si basa sulle tecnologie allora impiegate, assolutamente datate. Non è poi trascurabile la qualità del combustibile usato a quei tempi in un Paese che sul diesel per autotrazione, non ha mai fatto seri investimenti. Gli esperti dell’Oms, tuttavia, non hanno dubbi: «Le prove scientifiche sono inconfutabili: le emissioni dei motori diesel causano il tumore del polmone», parola di Christopher Portier, dello Iarc.

Sfugge, anche ai non esperti, il passaggio logico dagli obsoleti bruciatori da miniera ai motori diesel che l’industria automobilistica europea è oggi in grado di fornire, veri campioni di efficienza che hanno dimezzato in pochi anni i consumi (e le relative emissioni di anidride carbonica che, questa volta, non viene tirata in ballo) e grazie ai filtri antiparticolato (diverse le sigle – Fap, Dpf – che li contraddistinguono, ma tutti ugualmente efficaci) hanno «permesso di ridurre», come ha spiegato Allen Schaeffer del Diesel Technology Forum proprio allo Iarc, «del 98% le polveri sottili e del 99% le emissioni di ossidi di azoto». Queste sono le sostanze che hanno un potere cancerogeno, ma un conto è produrle nel ciclo della combustione e un conto è emetterle, e il comparto automotive è al lavoro per arrivare al loro azzeramento negli scarichi, come con il sofisticato procedimento di urea nella fase di catalizzazione dei motori diesel che elimina i composti dell’azoto (tecnicamente, Nox). Sul fronte delle particelle (le famose Pm), poi, Dekra ha già proposto a livello europeo nuovi «opacimetri» (apparecchi che misurano le polveri sottili nei gas di scarico) capaci di rilevare anche le particelle più piccole che possono sfuggire a quelli oggi usati. Tutti questi progressi, non valutati dalla ricerca americana che ha esaminato persone esposte ai fumi oltre 25 anni fa, sono invece rilevati in un recente studio che viene ancora dagli Usa. Secondo la North Carolina University i grandi truck americani conformi agli standard di omologazione più recenti hanno mostrato una riduzione del 98% dei Nox e del 94% delle Pm.

Bloccare i diesel, secondo quanto chiesto dal Codacons, significherebbe non solo fermare il trasporto merci su gomma (i nostri truck sono virtuosi quanto quelli Usa, e forse di più) ma anche far ricadere ancora una volta sui mezzi di trasporto la responsabilità esclusiva della qualità dell’aria che respiriamo. Sei anni fa, e quindi ignaro della ricerca americana, il professor Umberto Veronesi sosteneva che lo smog non è una causa diretta del cancro. Nel frattempo automobili e camion sono diventati più amici dell’ambiente e i motori diesel ancora più virtuosi rispetto a quelli a benzina e non può quindi bastare una dichiarazione, ancorché autorevole come quella dell’Oms, per fermare la metà del parco circolante della provincia di Milano.

E un tale provvedimento non potrebbe non avere ripercussioni nel resto del Paese e dell’Europa che, per ora, non ha preso posizione.

di Piero Evangelisti

ALBICOCCHE, IL FRUTTO ARANCIONE CHE FA BENE ALLA PELLE E AGLI OCCHI

proprietà albicocche, benefici albicocche, tumori albicoccheFresche e succose, le albicocche sono ricche di beta-carotene, la sostanza che conferisce il colore arancione al frutto e aiuta il nostro corpo ad abbronzarsi velocemente. Le albicocche sono povere di calorie, ma ricche di vitamine e minerali. Possiamo abbondare nel loro consumo, quindi, ma senza esagerare.

 

Le albicocche, grazie alle loro proprietà nutritive, rafforzano il sistema immunitario e contribuiscono alla salute degli occhi, della pelle, dei capelli, delle gengive. Ma aiutano anche il bilanciamento della pressione sanguigna, la funzionalità cardiaca e contrastano la formazione di placche sulla parete interna delle arterie. L’albicocca è un’ottima fonte di potassio e di ferro, per questo è ottima per combattere l’anemia.

 

Non solo. Le albicocche sono un ottimo alimento per la prevenzione dei tumori. Secondo uno studio pubblicato dall’American Cancer Society, le albicocche e altri alimenti ricchi di beta-carotene riducono il rischio di cancro alla laringe, all’esofago e ai polmoni. Le albicocche, ricche di antiossidanti, tengono lontani i radicali liberi, mantenendo giovane la nostra pelle.

8 Semplici Regole Per Prevenire Il Cancro

In America c’e’ un epidemia di Cancro.Non tanto della malattia,quanto un’epidemia di paura.
Un’inchiesta condotta a livello nazionale ha rivelato che la meta’ degli Americani pensa che tutto provoca il cancro e si puo’ fare ben poco per prevenirlo.

Secondo il National Cancer Center questo atteggiamento disinformato e fatalistico contribuisce indirettamente alla morte per cancro di quasi centomila persone l’anno:tutte vite che,in base alle ricerche condotte,potrebbero essere salvate se la gente prendesse le abitudini sanitarie per prevenire il male.

Il National Cancer Center sta distribuendo milioni di opuscoli sulla prevenzione, nei mercati,nelle scuole, negli ambulatori e negli studi medici.Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le otto regole fondamentali esposte nell’opuscolo:

1) Non fumare e non usare tabacco sotto alcuna forma.Il fumo aumenta enormemente la probabilita’ di tumore ai polmoni,alla laringe,all’esofago,al pancreas,alla vescica e ai reni.
2) Chi beve alcolici deve farlo con moderazione.Bere molto ,specialmente se si fuma,aumenta il rischio di cancro alla bocca,all’esofago e al fegato.
3) Bisogna mangiare cibi poco grassi.Le diete ad alto contenuto lipidico sono responsabili di un alta incidenza di tumori alla mammella e al colon.
4) Includere regolarmente nella dieta frutta fresca verdure e cereali integrali.La fibra contenuta in questa cibi ha un effetto protettivo.
5) Evitare i raggi X quando non sono giudicati indispensabili dal medico o dal dentista.Assicurarsi che le parti del corpo da non sottoporre alle radiazioni siano ben protette dagli appositi grembiuli di piombo.
6) Sul lavoro,non esporsi alle sostanze cancerogene,usando i sistemi di protezione raccomandati nei singoli casi,dalle tute protettive alle maschere.
7) Evitare di prendere troppo solo,soprattutto tra le 11 e le 14.Se si rimane al sole a lungo coprirsi o usare creme a elevata protezione solare.
8) Le donne in menopausa dovrebbero prendere estrogeni solo il periodo strettamente necessario.
Un ultimo dato interessante:circa il 61 per cento degli interrogati ha detto che molto probabilmente seguirebbe il consiglio di un medico sulle precauzioni per diminuire il rischio di tumore;Ma l’86 per cento ha precisato che nessun medico aveva mai dato consigli su quest’argomento

Il percorso dell’aria nel nostro corpo: inspirazione, espirazione. Il fumo provoca gravi danni all’apparato respiratorio.


Nelle molteplici funzioni che il corpo umano compie, esso si avvale di organi ed apparati, ognuno dei quali è formato da milioni di cellule. Per svolgere il proprio lavoro le cellule necessitano di un continuo apporto di sostanze nutritive e contemporaneamente hanno bisogno di eliminare i prodotti di rifiuto. Tale compito, di vero e proprio trasporto, è svolto per mezzo di una staffetta del tutto speciale, i cui concorrenti sono l’apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio, i quali operano in una perfetta e collaudata sincronia. 

il PERCORSO DELL’ ARIA NEL NOSTRO CORPO
L’apparato respiratorio è costituito dalle vie aeree superiori e dalle vie aeree inferiori. Le vie aeree superiori rappresentano il punto di ingresso dell’aria nel corpo: la bocca, le cavità nasali e la parte superiore della faringe. Le cavità nasali hanno anche il compito di trattenere le impurità presenti nell’aria, di riscaldarla quando la temperatura esterna è fredda e di umidificarla, impedendo così l’irritabilità dei tessuti.
Le vie aeree inferiori sono formate dalla laringe, dove si trovano le corde vocali, dalla trachea, dai bronchi e dai polmoni. La laringe, visibile esteriormente nella parte anteriore del collo degli uomini e nota come il «pomo di Adamo», è il punto di inizio delle vie aeree vere e proprie. Nella laringe si incrociano le vie respiratorie e quelle digerenti. Il «vigile» che regola questo delicato incrocio è l’epiglottide, che, spostandosi in perfetta sincronia, impedisce che il cibo segua il percorso della respirazione. La trachea ha una forma cilindrica rafforzata da anelli cartilaginei; una volta che l’aria arriva nella parte inferiore di essa si divide nei due bronchi per entrare, quindi, nei polmoni. Attraverso i bronchioli, come puoi verifìcare nel disegno, l’aria giunge a delle espansioni a fondo cieco, gli alveoli polmonari, nei quali si arresta. E qui che l’apparato respiratorio cede il testimone, come in una staffetta, all’apparato circolatorio. Nelle sottilissime pareti degli alveoli, infatti, scorrono i capillari che catturano l’ossigeno, mettendolo in circolo nel sangue. 

I POLMONI
I polmoni sono due organi di forma quasi conica, con una base ed un apice, rivestiti dalla pleura. Sono a contatto con la cassa toracica. la cui espansione, quando si inspi- ra, dilata i polmoni permettendo l’afflusso di aria al loro interno. Essi possiedono una notevole elasticità e il loro funzionamento è paragonabile a quello di una spugna. Tutto il polmone è, infatti, formato da una quantità incredibile di quelle piccolissime cavità che sono gli alveoli. Solo così è possibile catturare la quantità di ossigeno necessaria… e se dai uno sguardo agli appunti che seguono, ti renderai conto che a volte serve proprio tanto ossigeno. Pensa che, se si potessero distendere su di un piano le pareti di tutti gli alveoli polmonari, si coprirebbe una superficie di circa 100 m2! 

L’ATTO RESPIRATORIO
La ventilazione, che assicura il regolare e continuo rinnovo dell’aria, si svolge in due fasi, inspirazione ed espirazione. Si tratta di un atto automatico, controllabile dalla volontà, ma non dipendente da essa. È regolato dal cosiddetto riflesso polmonare, per cui l’inspirazione stimola l’espirazione e viceversa.

Inspirazione: immissione di aria dall’esterno fino agli alveoli.
Espirazione: eliminazione dell’aria dagli alveoli verso l’ambiente esterno.

La ventilazione è, quindi, un processo dinamico. La contrazione dei muscoli inspiratori espande il torace aumentando, in tal modo, il suo volume. All’interno dei polmoni, quindi, si crea una depressione che attira l’aria dall’esterno all’interno. Terminata l’inspirazione, i muscoli inspiratori si rilassano; i polmoni, grazie anche alla loro elasticità, si rimpiccioliscono riportando la cassa toracica alle dimensioni di partenza. Questa riduzione crea all’interno dei polmoni una maggiore pressione che permette la fuoriuscita dell’aria.

Mentre l’inspirazione richiede una contrazione muscolare e, quindi, è un processo attivo, l’espirazione, per lo meno quella a riposo, è passiva, non avendo bisogno di contrazione alcuna. Nel caso di respirazione forzata, invece, intervengono anche i muscoli espiratori, gli addominali, che abbassano le costole. Se in due ambienti, fra loro comunicanti, si ha una diversa concentrazione di un gas, esso si diffonde da dove è più concentrato verso l’ambiente dove lo è di meno. Così, dopo una inspirazione, nell’alveolo si ha maggiore concentrazione di ossigeno rispetto al sangue che scorre sulle pareti alveolari: per diffusione l’ossigeno passa nel sangue. Sullo stesso principio l’anidride carbonica fa il tragitto inverso. 

I MUSCOLI RESPIRATORI
I muscoli che consentono l’espansione della cassa toracica sono i muscoli intercostali e il diaframma. Gli intercostali quando si contraggono sollevano le cestole e lo sterno, ampliando in questo modo il volume toracico. Il diaframma è un muscolo piatto che divide il torace dall’addome; quando si contrae si appiattisce e si abbassa, facendo aumentare il volume del torace. 

un EPISODIO CURIOSO
L’atto della respirazione è talmente «naturale» che non dovrebbe creare problemi. Eppure non è stato così, alcuni anni fa, per Francesco Moser, già affermato campione, pur giovanissimo di età. In un periodo della sua brillante carriera ebbe un grosso calo di forma, che nessuno riusciva a spiegarsi, vista la qualità degli allenamenti e il suo notevole impegno. Sembrava oramai arrivato il momento del declino, quando un amico fisiologo si accorse, studiando attentamente la sua posizione sulla bicicletta, che respirava male, utilizzando solo in parte la sua notevole capacità vitale. Da quel momento, la carriera di Moser è proseguita per molti anni con notevole successo, tanto che nel 1994. all’età di 43 anni ha saputo ancora migliorare il proprio record dell’ora! 

respirazione TORACICA, RESPIRAZIONE ADDOMINALE 
La respirazione toracica vede coinvolti soprattutto i muscoli intercostali, per cui è il torace a espandersi maggiormente. È tipica delle donne. Quella addominale, spontanea e ben evidente nei bambini, si avvale molto della contrazione del diaframma. Gli uomini tendono a un tipo di respirazione mista. La respirazione addominale viene usata molto nelle tecniche yoga, con le quali si cerca di raggiungere una perfetta padronanza del proprio corpo attraverso una respirazione profonda ed armoniosa. La contrazione regolare del diaframma, inoltre, esercita un benefico massaggio su fegato, stomaco, reni ed intestini. In posizione verticale, a testa in giù, si favorisce, poi, l’ossigenazione del cervello, conferendo equilibrio a tutto il sistema nervoso. Nel riquadro trovi degli esercizi che ti aiutano a regolare meglio la respirazione e a vincere quei piccoli momenti di ansia che ognuno di noi attraversa quando deve affrontare una prova. 

Il FUMO E ALTRO
Le sostanze inquinanti che si trovano nell’aria, e il fumo in particolare, creano notevoli problemi all’apparato respiratorio. II fumo riduce la funzione respiratoria in quanto fa aumentare la secrezione di muco da parte dei bronchi. In questo modo, la superficie che può essere utilizzata per gli scambi respiratori si riduce. Il fumo, inoltre, offre al sangue un carico indesiderato, formato dalla nicotina, vera e propria droga stimolante, e dal monossido di carbonio, veleno della peggiore specie, anche se in quantità ridottissime.
Oltre ai gas, con il fumo si assumono anche delle piccole particelle solide catramose, che tendono a depositarsi negli alveoli, provocando la tosse, abbastanza frequente nei fumatori. II catrame può causare delle pericolose alterazioni dei tessuti polmonari, fino, purtroppo, ai tumori. Conviene fumare?

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