Mal d’amore: 5 regole per sopravvivere al rientro

Come dimenticare il flirt vacanziero senza traumi

amori estivi

In vacanza avete trovato l’uomo perfetto (complice l’abbronzatura e la voglia di mostrare il proprio lato migliore!) e avete passato un’estate magnifica insieme, fra spiaggia, discoteche e notti bollenti. Adesso però è venuto il momento dei saluti e lui vi fa capire che “è stato bello, finché è durato”. Voi però non riuscite a togliervelo dalla testa e alrientro in ufficio fissate il monitor con aria assente pensando continuamente a lui che, però, non chiama. Che fare? Ecco 5, semplici regole che vi aiuteranno a superare questo momento difficile fino a un nuovo incontro: 

1 – Avete provato a chiamarlo, l’avete tempestato di sms, ma lui non si fa trovare: gettate via immediatamente il suo numero, è chiaro che non vuole più avere a che fare con voi. Se non dovesse essere così, lui il vostro numero ce l’ha, no?

2 – Non passate la giornata a cercare il suo profilo su Facebook: anche nel caso in cui lo trovaste,non vi darà mai l’amicizia e in più passerete il tempo a rosicare vedendo il numero spropositato delle sue amicizie femminili.

3 – Chiamate tutte le vostre amiche, uscite la sera,andate in palestra, fate un corso di cucina: non dovrete avere nemmeno un minuto libero per pensare a lui. In più, si moltiplicheranno le occasioni per conoscere qualcun altro.

4 – Non consolatevi con lunghe sedute dalparrucchiere o dall’estetista: avreste troppo tempo per rimuginare, deprimervi e fare castelli in aria, arrivando addirittura a ipotizzare di aver perso l’uomo della vostra vita, il possibile padre dei vostri figli. Non dimenticate che vi ha mollato dopo una vacanza estiva!

5 – Se dovesse chiamare per un incontro, non siate subito disposte a raggiungerlo in capo al mondo: chiedete a lui di venire, per vedere se è davvero disposto a fare qualche sforzo in più.

 

Autunno 2012, i rimedi omeopatici per lo stress da rientro

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Si ricomincia la vita di tutti i giorni, l’autunno è alle porte e dobbiamo fare i conti con lostress da rientro, i rimedi omeopatici ci aiuteranno a riprendere le normali attività con lo spirito giusto. Per molti il cambio di stagione è un momento difficile da superare, i primi disturbi sono il senso di spossatezza, l’inquietudie, l’insonnia ed il mal di testa. Ma lavoro o scuola che sia, vanno affrontati, quindi, non ci rimane che armarci di pazienza, o rassegnazione, dipende dai punti di vista, e ricominciare.

L’importante è partire con il piede giusto, come fare ad affrontare questo autunno 2012? Irimedi omeopatici ci vengono incontro, una risposta rapida ed efficace, facilmente tollerabili e non ci sono effetti collaterali. Genericamente, il primo sintomo è il senso distanchezza e malinconia, tecnicamente è definito stress da rientro, e se vogliamo dirla all’inglese, Post-Vacation Blues. Il rimedio omeopatico adatto per superare anche irritabilità e sonnolenza o nervosismo, assumere Nux Vomica 30 CH, 5 granuli tutte le sere prima di dormire.

Se un incontro ci preoccupa, ci sentiamo insicuri e ci facciamo prendere da ansia, momenti di depressione e attacchi di panico, i cui sintomi sono mal di testa, vertigine, tremori e snenimento, è consigliabile ricorrere al Gelsemium 30 CH, 5 granuli da ripetere secondo necessità. Per i sintomi psicosomatici, nervosismo, disturbi del sonno collegati a tensione muscolare, bruciore allo stomaco e spossatezza, il rimedio è Datif PC, un complesso che contiene 6 medicinali omeopatici (Aconitum napellus 6 CH, Atropa belladonna 6 CH, Chelidonium majus 6 CH, Abrus precatorius 6 CH, Viburnum opulus 6 CH), assumerne 2 compresse da sciogliere in bocca, 3 volte al giorno.

Per contrastare quel cerchio alla testa, tipico segnale di stress da rientro, gli esperti omeopati suggeriscono Belladonna 9 CH, soprattutto quando il mal di testa è aggravato dalla sensazione di fastidio del rumore, se ne assumono 5 granuli più volte al giorno; se il mal di testa migliore con delle applicazione fredde, il consiglio è di assumere 5 granuli più vole al giorno di Apis 15 CH, a seconda dell’intensità del dolore.

Nel cambio di stagione, soprattutto dall’estate all’autunno, il rischio è di avere il primo raffreddore di stagione o una leggera influenza. Il rientro a causa fra smog e scarichi di auto, lo stare sempre in ambienti che si condividono con molte persone, facilita la diffusione di virus e batteri, la strategia è quella di prevenire questi stati, preparandoci all’inverno. Il mese di settembre è la partenza ideale, cominciando dall’alimentazione sana in cui non devono mancare frutta di stagione e frutta secca.

Può succedere che arrivino i primi sintomi di influenza, in questi casi è utile assumereBelladonna 9 CH 5 granuli 4 volte al giorno o una dose di Oscillococcinum il prima possibile, ripetendo fino a tre volte a intervalli di circa 6 ore. In fase acuta, due volte al giorno, al mattino e alla sera per 3 giorni.

Photo credit: blmiers2 su Flickr

http://www.mondobenessereblog.com

I MORTI SUL LAVORO SONO OMICIDI

 

L’ESTATE RALLENTA I RITMI DEL LAVORO MA NON ARRESTA LA TRAGEDIA DELLE MORTI BIANCHE. TRA GIUGNO E LUGLIO SONO STATE 100 LE VITTIME NEL NOSTRO PAESE. 308 DALL’INIZIO DELL’ANNO.

 

Nonostante l’estate e il rallentamento del ritmo delle attività produttive, il bilancio delle morti bianche non si arresta. Sono 308 le vittime del lavoro registrate nei primi sette mesi del 2012 contro le 300 del 2011 con un incremento del 2,7 per cento. E ancora: nei soli mesi di giugno e luglio sono morti 100 lavoratori. Come fossero deceduti in due mesi tutti i dipendenti di una media azienda.

Questi i primi dati che emergono nella più recente indagine condotta dagli ingegneri dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre.

Continuano così a definirsi sempre più nitidamente i contorni delle situazioni peggiori nel nostro Paese con la Lombardia che conta 41 morti bianche, seguita dall’Emilia Romagna (40), dalla Toscana (30), dal Veneto 24, dalla Campania (23) e dal Piemonte (20).

Mentre per incidenza di vittime rispetto alla popolazione lavorativa – si tratta quindi della misurazione del rischio effettivo – è l’Abruzzo a guidare la classifica con un indice di 34,4 contro una media nazionale pari a 13,5. Seguono Trentino Alto Adige e Molise (27,7) e Basilicata (27).

Tra le province italiane è Modena a far rilevare il maggior numero di vittime sul lavoro con 17 decessi da gennaio a luglio. Seconda è Brescia (13 – 2 in più rispetto a fine giugno), terza Salerno con Torino (10). Il più alto rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa viene invece registrato a Grosseto (93,5). Seguono: Modena (55,9), Nuoro (52,9), Pescara (51), Avellino (48,3), Benevento (45,7).

La principale causa di morte registrata dall’Osservatorio è quella provocata da una caduta dall’alto (22,7 per cento delle morti), seguita dal ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (22,1 per cento); al terzo posto lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (17,5 per cento).

Ancora in agricoltura il maggior numero di morti bianche con 37,8 per cento del totale delle vittime sul lavoro; nel settore delle costruzioni invece è deceduto il 24,8 per cento dei lavoratori. L’8,1 per cento degli eventi mortali, invece, è stato rilevato nel commercio e nelle attività artigianali; mentre il 6,2 nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni;

Il dettagliato studio dell’emergenza condotto dagli esperti dell’Osservatorio Vega Engineering (tutti i dati sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com) continua quindi con la nazionalità delle vittime. Si scopre così che gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 12,9 per cento del totale. I rumeni i più numerosi. Mentre le fasce d’età più colpite sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (77 vittime), quella dei 35 – 44enni (63 morti), degli ultrasessantacinquenni (62). Rispetto alla popolazione lavorativa l’indice di incidenza più preoccupante è proprio quello degli ‘over 65’ (165); segue il 21,9 della fascia 55-64 e il 12,3 dei 45-54.

 

Informazioni per la stampa

Ufficio Stampa: Dott.ssa Annamaria Bacchin

Tel 0413969013 – bacchin@vegaengineering.com

www.vegaengineering.com

http://www.comitatodifesasalutessg.com/2012/08/28/i-morti-sul-lavoro-sono-omicidi/

 

Tiroide, attenzione allo iodio e allo stress da rientro

Stress nelle donneCon l’estate che volge al termine, attenzione ai segnali di disturbi tiroidei. Lo stress da rientro infatti può provocare, soprattutto nelle donne, un’accentuazione di questo disturbo. I segni sono pelle lucida, nervosismo, variazioni del peso corporeo. Sono tutti segnali che fanno da spia ai problemi alla tiroide.

Lo ha detto il prof. Adriano Redler, preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato di Chirurgia Generale “R. Paolucci” del Policlinico Umberto I di Roma, nell’ambito del programma di prevenzione ”Pass rosa”.

Solo nell’ultimo anno, ha detto Redler, ”abbiamo visitato oltre 1200 donne, scoprendo che l’80% di loro soffre di disturbi della tiroide: non vere e proprie patologie di distiroidismo, ma disomogeneità del parenchima tiroideo. L’80% del totale significa 3 donne su 4 in età fertile, un numero elevatissimo su un campione preso a caso di lavoratrici tra i 25 e 50 anni, chiamate ad eseguire questo screening”.

E la vacanza può giocare un ruolo nei disturbi alla tiroide. Una vacanza ‘sbagliata’ infatti per il paziente ipertiroideo, può causare disturbi, ad esempio con l’assunzione di troppo iodio che moltiplica l’attività di questa ghiandola.

“Il paziente ipertiroideo, quindi, andando al mare e respirando iodio – sottolinea Redler – getta benzina sul fuoco. Questo provoca eccitazione, porta a soffrire di più il caldo, a sviluppare un senso di allerta continuo di panico e angoscia, e il cuore batte più forte. Questo genere di paziente, dunque, è meglio che per le ferie si rechi in collina o in montagna, dove domina il verde, colore più tranquillo e rilassante dell’azzurro del mare e del cielo”.

L’ipotiroideo, al contrario, secondo Redler deve andare al mare, svolgere attività sportiva moderata. Deve prendere il sole, consumare cibi ricchi di iodio, appunto la ‘benzina’ per far produrre l’ormone tiroideo, che si assume anche consumando più pesce. Sarebbe anche meglio limitare il consumo di carboidrati come pasta, pizza e pane, e bere tanta acqua naturale.

http://gaianews.it

Il decalogo del Ministero della Salute per combattere l’afa a partire dalla tavola: rispetta gli orari, riduci i grassi e fai attenzione alla conservazione dei cibi

E...state OK con la salute

Pubblicato il 11/08/2012  

Il decalogo del Ministero della Salute per combattere l’afa a partire dalla tavola: rispetta gli orari, riduci i grassi e fai attenzione alla conservazione dei cibi

Afa e umidità. E l’appetito viene meno.
In estate, caldo e senso di affaticamento azzerano la voglia di mettersi a tavola. Il cambio di abitudini causato dalle vacanze, poi, stravolge l’organismo al punto da scombinare i ritmi ai quali si è abituati.
Con il termometro alle stelle, però, è importante seguire un’alimentazione corretta, in grado di assicurare l’apporto di vitamine e sali minerali adeguato per fare fronte alla sudorazione abbondante e scongiurare squilibri nutrizionali.

In questo senso, il Ministero della Salute ha stilato un decalogo per affrontare la tavola in modo corretto, durante la stagione calda. Un vero e proprio vademecum per essere ‘OK con la salute”.

RISPETTA GLI ORARI
In vacanza come in città, la colazione è il pasto più importante della giornata: rappresenta il carburante per il giorno da affrontare, dunque deve fornire un importante apporto calorico. 

PIU’ FRUTTA E VERDURA
Leggera e gustosa, la frutta di stagione è un ottimo spuntino estivo. Perché non assumerla con uno yogurt senza zuccheri aggiunti?
Non dimenticare, poi, una limitata dose quotidiana di frutta secca, ricca di grassi buoni, minerali e fibre.
Ad ogni pasto, infine, consuma una dose abbondante di verdura!

COLORA LA TAVOLA

Il colore degli alimenti dipende dalle sostanze antiossidanti che contengono: cambia colore alla tua tavola, per assumere tutto il buono che offre la natura.

RIDUCI I GRASSI

Con il caldo, il nostro organismo consuma meno energie: riduci l’apporto calorico, utilizzando olio d’oliva a crudo e cucinando in modo leggero – così da non alterare il contributo di vitamine e minerali degli alimenti.

SCEGLI CIBI FRESCHI

Privilegia cibi facili da digerire e ricchi di acqua. E, a fine pasto, non dimenticare la frutta!
Regole che valgono anche durante gite o pasti in spiaggia.

SPEZZA LA GIORNATA CON UN GELATO

Fresco e dissetante, il gelato è un ottimo pasto di metà giornata. In alternativa, puoi scegliere il frullato al latte.

EVITA PASTI COMPLETI
Durante i soggiorni in hotel, evita di consumare primo, secondo e contorno sia a pranzo che a cena. Per uno dei due pasti, scegli un piatto unico bilanciato, come pasta con legumi e/o verdure, oppure carne o pesce con verdure.

RIDUCI IL SALE
Diminuisci l’uso del sale, e preferisci quello iodato: l’organismo ne richiede 5 grammi al giorno.


FAI ATTENZIONE ALLA CONSERVAZIONE DEI CIBI

Con il caldo di questa stagione, è fondamentale rispettare le modalità di conservazione degli alimenti: per i cibi che lo richiedono, rispetta la catena del freddo – ad esempio utilizzando borse termiche. E non dimenticare che i cibi conservati troppo a lungo in frigorifero rischiano peggioramenti nutrizionali e contaminazioni da microrganismi.

Per affrontare una ‘stagione bella’ a partire dalla tavola, quindi, bastano poche e semplici regole. Portale con te anche in vacanza, e vivi un’estate “OK con la salute”!

http://www.simplymarket.it/

Mangiare gelato rende felici. Le dritte per consumarlo al meglio nelle calde giornate d’estate Il gelato fa bene al cervello, lo dimostrano diverse ricerche. Ecco come conservarlo al meglio quando fa caldo

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gelato dreamstimeGelato, re dell’estate

E’ estate: tutti pazzi per il gelato. Dati, curiosità e ricette per gelati, sorbetti e granite fatte in casa

Mangiare gelato rende felici. L’aveva già evidenziato una ricerca dell’Institute of Psychiatry di Londra: mangiare un cucchiaino di gelato attiva nel cervello gli stessi ricettori di piacere di quando si vince alla lotteria o si ascolta la propria musica preferita. Questa tesi è confermata da uno studio promosso da un noto marchio di gelati: a detta del 73% degli psicologi e dei nutrizionisti specializzati nello studio del benessere psicofisico, il gelato è in grado di offrire importanti benefici psicologici, fa tornare all’infanzia e provoca emozioni positive.
 

Da una ricerca IGI-Eurisko emerge che il momento della giornata preferito dagli italiani per gustare un buon gelato è durante il pomeriggio, come spuntino, per gli adulti, e merenda, per bambini e ragazzi (62%). A seguire troviamo il gelato consumato la sera dopo cena (40%) e come dessert (13%). Mentre il 7% degli italiani durante la bella stagione sceglie di consumare un gelato come sostituto del pasto a pranzo.
 

Ovviamente, l’antidepressivo per eccellenza è ilcioccolato. E poi, suggeriscono gli psicologi, amarena, pistacchio e i gusti esotici per rilassarsi, caffè o tiramisu come energizzanti, panna per ritrovare il buonumore. La crema è il gusto preferito dagli innamorati chi è felice, in pace con se stesso, ama mescolare senza problemi i gusti più disparati. Anche la grandezza del gelato ha un suo significato: un gelato in coppetta si addice a chi vuole un momento tutto per sè, un attimo di riposo, di pausa dallo stress quotidiano. Chi sceglie il cono, invece, vuole condivisione, compagnia, evasione e cerca conferme negli altri. Lo stecco, infine, è per i più coraggiosi, chi è abituato a vivere forti emozioni e non vuole perdere tempo.
 

L’Istituo del Gelato Italiano consiglia, per l’utilizzo domestico, il gelato confezionato in quanto resiste bene anche quando fa caldo perché le tecniche di lavorazione e le temperature molto basse a cui viene prodotto e conservato fino al momento in cui arriva al punto vendita tengono conto di eventuali sbalzi di temperatura e di variazioni climatiche.
 

Ecco qualche consiglio per gustare al meglio il gelato confezionato anche con il caldo:

– Il primo check da effettuare è quello “a vista”: laformazione di brina o di cristalli di ghiaccio ad esempio sulle vaschette o sui secchielli di gelato è infatti il classico indice che il gelato ha subito sbalzi di temperatura consistenti o prolungati.
– Una volta acquistato il gelato bisogna farlo arrivare a casa nelle condizioni migliori: non lasciarlo per troppo tempo nel bagagliaio dell’auto soprattutto se le temperature sono molto elevate. Se non si dispone di una borsa termica può essere utile conservarlo in un sacchetto di carta che ha una funzione isolante e tornare a casa al più presto per rimetterlo nel freezer assicurandosi che la sua temperatura sia posizionata sui -15/-20°.
– Se conservato correttamente nel freezer di casa il gelato confezionato dura in modo ottimale per lungo tempo. Sulle confezioni dei gelati è comunque indicato il tempo di conservazione consigliato dallo stesso produttore per gustare l’eccellenza del gelato stesso. E’comunque consigliabile evitare di aprire e chiudere in continuazione il freezer o peggio lasciarlo aperto per un tempo prolungato alcuni microcristalli di ghiaccio del gelato si sciolgono e poi si ricongelano formando altri cristalli più grandi, che lo rendono meno morbido e vellutato al palato. Un indizio utile per capire se il freezer non ha una temperatura costante è la formazione di piccoli cristalli di ghiaccio sulla confezione o addirittura sulla superficie del gelato. 
– E’ assolutamente sconsigliato, infine, ricongelare il gelato che si è sciolto: il risultato organolettico sarebbe decisamente deludente.

La dieta delle vacanze Prima regola: fare il pieno di frutta, verdura e pesce, tenendosi lontano dai fornelli

Le vacanze possono essere una buona occasione per modificare le abitudini alimentari e convertirci una volta per tutte a una dieta sanaFrutta e verduraabbondano sui banchi del mercato: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Addio ai panini consumati di fretta a pranzo al bar sotto l’ufficio, basta con piatti iperconditi e ricchi di grassi: l’alimentazione delle vacanze deve essere light salutare.
Frutta, verdura e altri alimenti cari alla salute del nostro organismo possono diventare la base su cui impostare una dieta estiva per rimetterci in forma durante le vacanze. 

Cominciamo dalla colazione: latte o yogurt con cereali e frutta, accompagnati a tè o caffè o a una spremuta, garantiscono di cominciare la giornata con sprint senza appesantirsi.

Per il pranzo via libera a insalatone di tutti i tipi, condite con vinaigrette a base di poco olio oliva, con a scelta yogurt, aceto, limone, senape o erbe, mixati a vostro piacimento e arricchite con verdure o anche frutta: arance, avocado, ananas a seconda del capriccio e dei gusti di ciascuno. L’insalata può essere anche arricchita di proteine con uova sode opesce: salmone, tonno, pesce spada, bresaola, verdure grigliate.

Chi non avesse voglia di sedersi a tavola può anche sostituire ogni tanto il pranzo con un gelato, possibilmente a base di frutta se si vuole tenere fede all’imperativo light.
E poi, frutta a volontà da tenere pronta per i momenti in cui si ha voglia di uno spuntino

Quanto all’aperitivo, i cocktail superalcolici, vere e proprie bombe caloriche, possono rovinare in pochi sorsi tutti i vostri sforzi di tenervi in forma e di perdere qualche chilo: meglio un succo di pomodoro condito o un bicchierino di vino. Inutile consigliare di non esagerare con patatine e stuzzichini.

cena potete optare per pasta con pomodorini, capperi e basilico, oppure con frutti di mare, ricchi di sostanze nutritive e poveri di calorie, o anche saltare direttamente al pesce, possibilimente evitando il fritto misto e preferendo quello al sale o cotto al vapore. Se preferite la carne, faranno al caso vostro un’insalata di pollo o per i più carnivori una bistecca alla griglia.


E anche se non avrete seguito tutte le regole, non disperate: il movimento fisico che inevitabilmente aumenta durante le vacanze sarà dalla vostra parte, anche per i più sedentari che non si negano mai una nuotata o una passeggiatina, ovunque si trovino.

Come gestire il morso di medusa I consigli dell’eco dottore nel caso in cui si venga morsi da una medusa.

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L’ESPERTO 

Enrico PadianiL’ ECO DOTTORE

Enrico Pandiani

LA SITUAZIONE 

meduse 1Meduse in aumento, Mediterraneo compreso. Lo studio che lo dimostra

Una ricerca anglo canadese ha monitorato 45 dei 66 grandi ecosistemi marini. Le nostre coste tra le zone dove le meduse stanno crescendo di numero.

COME DIFENDESI 

cubo meduseMediterraneo: avvistate le prime “cubomeduse” urticanti

Arrivano nel Mediterraneo le “cubomeduse”: dello stesso gruppo delle velenosissime meduse australiane, sono urticanti ma non mortali.

IL VADEMECUM 

punture e morsi dell'estateInsetti, meduse, scorpioni e vipere: ecco il vademecum salva vacanze

Poche e chiare regole per affrontare morsi e punture dell’estate e il numero attivo 24 h su 24 da chiamare in caso di emergenza.

Dell’eco dottoreEnrico Pandiani – D’estate può accadere di essere morsi da una medusa. Raramente questo mette a repentaglio la nostra vita e questo perché, fortunatamente, le specie altamente tossiche non sono molto diffuse sullenostre coste, ma la possibilità non è da escludere. Nel caso in cui questo si verificasse non bisogna aspettare, ma è necessario recarsi in ospedale il prima possibile.

Per alleviare il morso di medusa ecco alcuniconsigli utili:

1. Mantenere la calma appena si viene morsi: è difficile, infatti, che il morso sia letale.

2. Uscite dall’acqua il prima possibile perché potreste avere difficoltà a nuotare per il dolore.

3. Rimuovete i resti dei tentacoli usando un coltello o una carta di credito o la stessa sabbia e risciacquate con acqua di mare: non usate acqua dolce perché può aumentare il dolore! Piccolo dettaglio: non levate i tentacoli a mani nude.

4. Disattivate la sostanza urticante. Per fare ciò avete bisogno di qualcosa di acido. Usate dell’aceto bianco (acido acetico) oppure della papaia (la papaia è un enzima molto efficace) o del bicarbonato di sodio e ripulite la zona interessata con un fazzoletto.

5. Fare una doccia molto calda. 15-20 minuti di calore riescono a disattivare la sostanza urticante.

6. Gli antistaminici possono servire per evitare reazioni allergiche e limitare quelle anafilattiche.

7. Consultate un medico al più presto. Nel caso la zona sia stata attaccata severamente è spesso utile avvolgerla con delle garze per evitare infezioni.

Afa in tutta Italia, domani picco di calore in 16 città

Afa in tutta Italia, domani picco di calore in 16 città

Roma, 21 ago. (TMNews) – Da Nord a Sud, domani è previsto un picco dell’afa con l’allerta ondate di calore della Protezione civile estesa a 16 città. Il bollettino per ieri prevedeva solo due città da bollino rosso, Brescia e Torino, mentre oggi saranno 11, ovvero Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Messina, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste. Ma lunedì si tocca il record, con 16 città segnate col bollino rosso che indica l’allerta ondate di calore: Bolzano, con 35 gradi di temperatura massima e 37 di temperatura percepita, Bologna, rispettivamente con 35 gradi di massima e 36 percepita, Brescia, rispettivamente 34 e 38 gradi, Campobasso 31 gradi sia massima che percepita, Firenze 38 gradi massima e percepita, Frosinone con 36 gradi di temperatura massima e 38 di percepita, Latina 37 massima e 38 percepita, Messina, 31 la massima e 40 la temperatura percepita, Milano che toccherà i 34 gradi di massima e i 36 di percepita, e ancora Napoli con 33 di massima e 39 di percepita, Perugia, 36 massima e 37 percepita, Rieti 36 massima e 38 percepita, Roma che dai 35 gradi di temperatura massima nelle ore centrali potrà arrivare ai 37 di temperatura percepita, Torino 37 gradi la massima e 39 la percepita, Trieste 33 massima e 37 percepita, infine Verona rispettivamente 34 e 38 gradi. red

TMNEWS

Rischi d’estate. Ecco come tutelarsi

Annegamenti, fulmini, serpenti e insetti. I mesi estivi nascondono mille insidie. Come difendersi dagli inconvenienti stagionali

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Dai ricci di mare alle meduse i rischi più frequenti d’estate e i migliori rimedi – LE FOTO

Le più rischiose attività estive

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Rischi per l’estate

Leggi passate in sordina, ladri e animali abbandonati

Giornate al mare o in piscina, passeggiate in montagna o lavori di giardinaggio nel cortile di casa. L’estate offre innumerevoli giochi e passatempi, ma non tutte le attività di stagione sono prive di rischi. Annegamenti, scottature, fulmini, vipere e serpenti, ma anche semplici punture d’insetti, causano ogni annoospedalizzazioni e, nei casi più drammatici, decessi. L’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia dai rischi che si corrono nei mesi più caldi dell’anno. Ecco come evitare incidenti anche mortali.

Serpenti e vipere

Tra i pericoli legati alla stagione calda vi è indubbiamente il rischio di essere morsi daserpenti e vipere. In Italia le specie di serpenti sono numerose, ma soltanto 4 di queste sono velenose. Le vipere, invece, il cui morso è mortale solo in rari casi, sono diffuse in tutte le regioni, con l’eccezione della Sardegna, sia in pianura che in montagna. Il loro habitat naturale è rappresentato da pietraie, sterpi, arbusti ed erba alta, luoghi incolti e relativamente poco frequentati dall’uomo. La probabilità di essere morsi varia in relazione all’attività praticata: quelle all’aperto, in particolare agricoltura, pastorizia, escursionismo, facilitano il contatto. Nel corso del tempo, il fenomeno, seppur raro, è aumentato: se negli anni Settanta morivano in media 5 persone l’anno, dagli anni Novanta il numero di decessi è raddoppiato.

Api, zanzare, ragni, meduse
Le punture di api (molto pericolosa è la mellifica), vespe, calabroni e bombi possono risultare pericolose perché in grado di scatenare reazioni allergiche. Il rimedio in questi casi è estrarre il pungiglione e applicare ghiaccio sulla parte colpita.  
Le zanzare, presenze immancabili delle stagioni estive, sono sempre state considerate animali fastidiosi ma innocui. Negli ultimi anni la situazione è notevolmente cambiata.
Come se non bastasse, il 2010 non ci vedrà combattere soltanto (si fa per dire) la comune zanzara tigre(Aedes albopictus), che portò nel 2007 in Emilia l’epidemia di Chikungunya, ma il nuovo pericolo è rappresentato dalla Aedes Aegypti. Entrambe le specie sono in grado di trasmettere la febbre gialla: i vettori del virus sono infatti tutte le zanzare del genere AedesHaemagogus e trasmettono l’elemento patogeno con la puntura, anche se in Europa non sono mai stati finora riscontrati contagi.
Il ragno di Volterra è un’altra insidia estiva. Farmaci a base di gluconato di calcio e solfato di magnesio sono le soluzioni di primo soccorso. 
Nuovi pericoli incombono nel Mediterraneo, dove sono state individuate tre nuove specie di meduse: la bellissima e non urticante Phyllorhiza punctata che viene dal Canale di Suez, la Drymonema dalmatinum, con un diametro anche di un metro, la Mnemiopsis leidyila, che vive sul fondo del mare con i tentacoli verso l’alto.

Fulmini
Sono circa mille all’anno i morti nel mondo causati da fulmini caduti durante uno dei 16 milioni di temporali che annualmente imperversano nella Terra, principalmente nella fascia equatoriale. In Italia cade annualmente un milione di fulmini, in media, 2 per km quadrato, colpendo la superficie terrestre circa 100 volte al secondo. Negli ultimi 30 anni a perdere la vita per folgorazione sono state 600 persone, in maggioranza uomini (80,3%), la cui età media supera di poco i 40 anni. Eventi drammatici che sono oggi meno frequenti che in passato: all’inizio degli anni Settanta morivano mediamente 40-45 persone all’anno, contro le 7-10 degli ultimi anni. In caso di temporale improvviso comunque è sempre bene seguire alcune semplici regole per minimizzare i rischi e evitare di affrontare con superficialità l’evento, soprattutto se si è in montagna.

Annegamenti
Sono circa mille ogni anno in Italia i casi di incidenti in acqua che si concludono con decessi e ricoveri. Secondo uno studio del reparto Ambiente e Traumi dell’Istituto Superiore di Sanità effettuato sulla base della consultazione delle schede di morte e delle schede di dimissione ospedaliera nel periodo compreso tra il 1969 e il 2002, per annegamento sono morte 25.850 persone, quattro su cinque di sesso maschile. L’annegamento è un fenomeno collegato alle attività di balneazione nell’ambiente marino, ma non appare così strettamente legato alla presenza di coste e spiagge. Può destare sorpresa, infatti, che sia la Lombardia a presentare in valori assoluti la mortalità più elevata. Le regioni invece che presentano i tassi di mortalità più elevati sono la Valle d’Aosta, il Trentino Alto Adige, la Sicilia e la Sardegna, a dimostrazione del fatto che il mare non è il principale colpevole delle tragedie: anche fiumi, laghi e acque “controllate” (piscine pubbliche e private), infatti, rivestono un ruolo importante. In particolare, nelle zone dei grandi fiumi e laghi lombardo-veneti (BergamoBresciaMantovaVerona) ad aggravare il fenomeno contribuiscono altri fattori di rischio quali la pesca, le attività di balneazioni in acque non sorvegliate in cui, tra l’altro, vi è una maggior difficoltà di galleggiamento.