La voce delle,donne provoca stanchezza nel cervello

LA VOCE DELLE DONNE PROVOCA STANCHEZZA NEL CERVELLO DELL’UOMO

LO STUDIO: L’uomo non può ascoltare una donna parlare a lungo per motivi biologici

La frase “non posso più sentirti parlare” ha adesso un fondamento scientifico. La voce femminile provoca stanchezza nel cervello dell’uomo.

Così, tutti gli uomini che non ascoltano le proprie mogli o compagne e che fino ad oggi hanno cercato una scusa per metterle a tacere, adesso potranno mostrare che anche il problema è da individuare nella costituzione biologica del cervello e della voce della donna. Per questo, il cervello dell’uomo si stanca quando sente la voce di una donna.

Certo, si tratta di una tesi “scomoda” per l’universo femminile ma, come riportano alcuni quotidiani internazionali (per le fonti, vedi articolo collegato), il professor Michael Hunter, dell’Università di Sheffield (UK), non ha dubbi: la voce femminile ha dei toni più complessi di quella maschile, che coinvolgono tutta l’area uditiva del cervello. Al contrario, la voce maschile, interessa solo una piccola parte del cervello.

Secondo Hunter, questo è il motivo per cui le donne si lamentanospesso che gli uomini non le ascoltano e, dunque, non hanno nessuna colpa per quella che può apparire come una mancanza di attenzione. Lo studio scientifico ha infatti dimostrato che l’uomo non può ascoltare a lungo una donna parlare per motivi biologici.

Lo studio è stato condotto con tecniche di risonanza magneticanucleare, che ha permesso di individuare le diverse aeree del cervello che si attivano per la voce maschile e femminile. Inoltre, è emerso che gli uomini sono più diretti mentre le donne tendono a girare attorno a ciò che vogliono comunicare.

L’autore dello studio ha spiegato che la donna emette suoni con una gamma di frequenze più complessa di quella dell’uomo uomo a causa delle differenti dimensioni e forma delle corde vocali e della laringe.

Alla luce di questi risultati, un consiglio per le donne: per riuscire a intrattenere una conversazione con il vostro partner, cercate di essere “leggere”. Provate a parlare con intervalli di tempo piccoli. Forse, così, riuscirete a farvi ascoltare. In caso contrario, il vostro uomo penserà che parlate troppo.uomo1

 

 

 

Mangiare gelato rende felici. Le dritte per consumarlo al meglio nelle calde giornate d’estate Il gelato fa bene al cervello, lo dimostrano diverse ricerche. Ecco come conservarlo al meglio quando fa caldo

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gelato dreamstimeGelato, re dell’estate

E’ estate: tutti pazzi per il gelato. Dati, curiosità e ricette per gelati, sorbetti e granite fatte in casa

Mangiare gelato rende felici. L’aveva già evidenziato una ricerca dell’Institute of Psychiatry di Londra: mangiare un cucchiaino di gelato attiva nel cervello gli stessi ricettori di piacere di quando si vince alla lotteria o si ascolta la propria musica preferita. Questa tesi è confermata da uno studio promosso da un noto marchio di gelati: a detta del 73% degli psicologi e dei nutrizionisti specializzati nello studio del benessere psicofisico, il gelato è in grado di offrire importanti benefici psicologici, fa tornare all’infanzia e provoca emozioni positive.
 

Da una ricerca IGI-Eurisko emerge che il momento della giornata preferito dagli italiani per gustare un buon gelato è durante il pomeriggio, come spuntino, per gli adulti, e merenda, per bambini e ragazzi (62%). A seguire troviamo il gelato consumato la sera dopo cena (40%) e come dessert (13%). Mentre il 7% degli italiani durante la bella stagione sceglie di consumare un gelato come sostituto del pasto a pranzo.
 

Ovviamente, l’antidepressivo per eccellenza è ilcioccolato. E poi, suggeriscono gli psicologi, amarena, pistacchio e i gusti esotici per rilassarsi, caffè o tiramisu come energizzanti, panna per ritrovare il buonumore. La crema è il gusto preferito dagli innamorati chi è felice, in pace con se stesso, ama mescolare senza problemi i gusti più disparati. Anche la grandezza del gelato ha un suo significato: un gelato in coppetta si addice a chi vuole un momento tutto per sè, un attimo di riposo, di pausa dallo stress quotidiano. Chi sceglie il cono, invece, vuole condivisione, compagnia, evasione e cerca conferme negli altri. Lo stecco, infine, è per i più coraggiosi, chi è abituato a vivere forti emozioni e non vuole perdere tempo.
 

L’Istituo del Gelato Italiano consiglia, per l’utilizzo domestico, il gelato confezionato in quanto resiste bene anche quando fa caldo perché le tecniche di lavorazione e le temperature molto basse a cui viene prodotto e conservato fino al momento in cui arriva al punto vendita tengono conto di eventuali sbalzi di temperatura e di variazioni climatiche.
 

Ecco qualche consiglio per gustare al meglio il gelato confezionato anche con il caldo:

– Il primo check da effettuare è quello “a vista”: laformazione di brina o di cristalli di ghiaccio ad esempio sulle vaschette o sui secchielli di gelato è infatti il classico indice che il gelato ha subito sbalzi di temperatura consistenti o prolungati.
– Una volta acquistato il gelato bisogna farlo arrivare a casa nelle condizioni migliori: non lasciarlo per troppo tempo nel bagagliaio dell’auto soprattutto se le temperature sono molto elevate. Se non si dispone di una borsa termica può essere utile conservarlo in un sacchetto di carta che ha una funzione isolante e tornare a casa al più presto per rimetterlo nel freezer assicurandosi che la sua temperatura sia posizionata sui -15/-20°.
– Se conservato correttamente nel freezer di casa il gelato confezionato dura in modo ottimale per lungo tempo. Sulle confezioni dei gelati è comunque indicato il tempo di conservazione consigliato dallo stesso produttore per gustare l’eccellenza del gelato stesso. E’comunque consigliabile evitare di aprire e chiudere in continuazione il freezer o peggio lasciarlo aperto per un tempo prolungato alcuni microcristalli di ghiaccio del gelato si sciolgono e poi si ricongelano formando altri cristalli più grandi, che lo rendono meno morbido e vellutato al palato. Un indizio utile per capire se il freezer non ha una temperatura costante è la formazione di piccoli cristalli di ghiaccio sulla confezione o addirittura sulla superficie del gelato. 
– E’ assolutamente sconsigliato, infine, ricongelare il gelato che si è sciolto: il risultato organolettico sarebbe decisamente deludente.

Neoplasie testa collo, la voce dei pazienti

Neoplasie testa collo, la voce dei pazienti.MILANO – I tumori di testa e collo sono poco conosciuti e spesso confusi con altre forme tumorali (tumori al cervello). E sono in forte aumento nella popolazione. Se ne è parlato ieri al Circolo della Stampa di Milano. Secondo una recente indagine dalla European Head and Neck Cancer Society, tre italiani su cinque non conoscono il termine “tumore di testa e collo” e l’84% vi include erroneamente il cervello.

Questo tipo di neoplasie sono infatti poco conosciute [1], eppure sono molto diffuse. In Italia i tumori della testa e del collo rappresentano la quinta neoplasia più diffusa e si registrano ogni anno più di 10.400 nuovi casi tra gli uomini e oltre 1.900 nuovi casi tra le donne [2]. Si tratta di neoplasie che colpiscono organi importanti e che compromettono significativamente la vita relazionale di una persona; per il paziente, un intervento chirurgico può avere pesanti ripercussioni sia dal punto di vista fisico che emotivo (ad esempio, l’asportazione della lingua o della laringe può comportare la perdita della capacità di parlare e deglutire).

Spesso vengono associati a stili di vita dannosi per la salute, come l’abuso di alcol e il fumo, ma in realtà esiste anche un nuovo fattore di rischio, l’HPV, che può provocare tumori testa-collo nelle persone molto giovani, sia uomini che donne [3-7]. Al Circolo della Stampa di Milano hanno ieri portato testimonianza, oltre ai medici specialisti, rappresentanti delle associazioni dei pazienti laringectomizzati, che hanno sottolineato l’importanza del riconoscimento tempestivo dei sintomi, di terapie innovative volte a limitare l’invasività degli interventi e della collaborazione fra specialisti di differenti discipline.

Nell’affrontare queste malattie, come per molte altre patologie gravi e invalidanti, è inoltre essenziale promuovere una comunicazione di sostegno e occasioni di confronto tra i pazienti. L’Associazione Italiana Laringectomizzati (AILAR) ad esempio è dal 1942 che, attraverso la riabilitazione fonetica, contribuisce a ridurre l’impatto sulla vita dei pazienti e dei loro familiari di queste forme tumorali. Nel 2008 AILAR ha costituito la Federazione Italiana delle Associazioni di Laringectomizzati e Pazienti Oncologici (FIALPO) insieme ad altre Associazioni che condividono gli stessi obiettivi riabilitativi.

“Nella comunicazione è importante che il medico consideri e gestisca le forti emozioni dei pazienti, come l’incredulità, la paura e la chiusura in se stessi. Questi aspetti non devono essere sottovalutati poiché possono compromettere la terapia”, ha dichiarato in conferenza stampa il Dott. Maurizio Magnani, presidente di AILAR e FIALPO. In questa occasione AILAR ha celebrato i suoi 70 anni di attività a favore dei pazienti laringectomizzati . “Nel corso di questa lunga storia – ha proseguito Magnani – abbiamo portato una voce di speranza ai pazienti: ancora oggi il nostro impegno è quello di far comprendere loro che la vita va avanti e le nostre associazioni sono pronte a rispondere alle loro esigenze con passione e forte impegno”.

Oggi fanno capo a Fialpo più di 120 centri in tutta Italia. “La testimonianza di un ex paziente, che oggi si fa volontario dell’associazione, può aiutare altri pazienti nel momento della difficile scelta che si trovano ad affrontare: la nostra collaborazione con i reparti ORL, già al momento della comunicazione della diagnosi, è essenziale per far comprendere le diverse prospettive di vita che ancora si aprono, nonostante la gravità della malattia”, ha aggiunto il Dott. Umberto Tassini, responsabile del Centro Studi FIALPO e Consigliere Nazionale AILAR.

La voce dei pazienti…

“Sono spaventato, ho paura di non poter essere più capace di parlare o mangiare”. “Avrei voluto essere subito rassicurato sulla possibilità di curarmi; al momento della diagnosi mi sono sentito come un condannato a morte”. Questo è un esempio di racconti, emozioni e paure che emergono dalle testimonianze di alcuni pazienti colpiti da tumore della testa e del collo raccolte da un’indagine dal nome “About Face 2”, condotta allo scopo di comprendere le esperienze ed i bisogni di questi pazienti e gli impatti a lungo termine della patologia sulla loro vita [8].

L’indagine paneuropea ha raccolto le testimonianze di 104 pazienti colpiti da tumore della testa e del collo (la maggior parte uomini di età compresa tra i 50 ed i 70 anni). Le interviste sono state realizzate in 6 Paesi (Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia) con domande focalizzate su: percorso del paziente e racconto delle esperienze pre-diagnosi, diagnosi, trattamento e post-trattamento.

“About Face 2” (questo il nome dello studio) ha dato voce ad ansie, paure, cambiamenti radicali dello stato fisico, estetico, sociale ed ecomonico-finanziario vissuti da questi pazienti e come essi stessi abbiano sottolineato alcune necessità importanti per poter affrontare meglio la malattia: una migliore educazione e informazione sui tumori della testa e del collo, un maggior sostegno ed empatia da parte dei medici, un maggiore coinvolgimento del paziente nella scelta del trattamento più adeguato alle proprie esigenze e di essere aiutati in modo pratico, oltre che nella capacità di sviluppare un atteggiamento positivo verso tale tipo di patologia. La prima indagine “About Face” è stata realizzata nel 2009 dalla European Head and Neck Cancer Society.

Alessandra Gilardini, Ph.D.

Referenze:

  1. AIRTUM, I tumori in Italia, Rapporto 2010
  2. About Face’ Head and Neck Cancer Awareness EU Omnibus Survey, TNS Healthcare
  3. Blot WJ, McLaughlin JK, Winn DM, et al. Smoking and drinking in relation to oral and pharyngeal cancer. Cancer Res 1988; 48:3282-7.
  4. Franceschi S, Talamini R, Barra S, et al. Smoking and drinking in relation to cancers of the oral cavity, pharynx, larynx, and esophagus in northern Italy. Cancer Res 1990; 50:6502-7.
  5. Macfarlane GJ, Zheng T, Marshall JR, et al. Alcohol, tobacco, diet and the risk of oral cancer: a pooled analysis of three case-control studies. Eur J Cancer B Oral Oncol 1995; 31B:181-7.
  6. Gillison ML, Shah KV. Human papillomavirus-associated head and neck squamous cell carcinoma: mounting evidence for an etiologic role for human papillomavirus in a subset of head and neck cancers. Curr Opin Oncol 2001; 13:183-8.
  7. Kreimer AR, Clifford GM, Boyle P, Franceschi S. Human papillomavirus types in head and neck squamous cell carcinomas worldwide: a systematic review. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14:467-75.
  8. About Face 2 survey , Settembre 2011, TNS Healthcare

Cellulari e tumori al cervello, nel dubbio meglio essere cauti

 

 

telefonini cellulari rischio tumore cervello

Il verdetto dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in base al quale i telefonini possono causare il cancro, ha riaperto il dibattito sul rischio che si può correre a causa delle onde elettromagnetiche. Un argomento su cui la comunità scientifica è spaccata in due tanto che i due principali studi sull’argomento sono arrivati a risultati pressoché opposti. Per cercare di capire meglio quali siano i rischi e le eventuali precauzioni e per capire l’importanza della posizione Oms, Dica33 ha intervistato Roberto Romizi, presidente di Isde Italia, l’Associazione medici per l’ambiente.

 

 

Dottor Romizi che ruolo ha la posizione dell’Oms sul rischio cancro da telefoni cellulari?
Un ruolo di grande importanza, basti pensare che in un recente bollettino Iarc, che è l’Agenzia che si occupa di ricerca sul cancro, non si poneva neanche la possibilità del rischio. Ora invece l’Organizzazione mondiale della Sanità, solitamente molto cauta, include i telefonini nella categoria dei carcinogeni di tipo 2B, quello del possibile rapporto di causalità, che diventa probabile nel 2A e certo nel gruppo 1. Da questa posizione derivano una serie di inviti alla prudenza e di misure pragmatiche nell’utilizzo dei telefonini.

 

Come si è arrivati a questo punto?
Non è stato casuale naturalmente. Determinante è stata l’osservazione che negli ultimi due-tre anni i tumori cerebrali sono stati quasi 250 mila nel mondo. Due terzi di questi sono gliomi, i peggiori in assoluto ed è la stessa Iarc che evidenzia un aumentato rischio del 40% di glioma per chi ha utilizzato telefoni cellulari per 30 minuti al giorno per almeno dieci anni. Il dato poi può essere esteso agli inquinanti ambientali, che hanno un ruolo nell’aumento del rischio. Oltre alle posizioni istituzionali poi anche la scienza ha dato risposte interessanti in questo senso.

 

A che cosa si riferisce?
Allo studio svedese Hardell che ha evidenziato un aumento statisticamente significativo di rischio di tumore cerebrale per l’utilizzo di cellulari e cordless, per i quali il dato è addirittura superiore, per un tempo di almeno dieci anni. Un rischio maggiore per giovani e adolescenti e l’Italia è al primo posto per numero di cellulari per persona, con un dato tra le 5 e le 10 volte superiore al resto dell’Occidente.

 

Peraltro esistono studi che sono andati nella direzione opposta?
Si, lo studio Interphone che è finito dopo anni senza rilevare alcun legame tra cellulari e tumori al cervello. Ma si tratta di uno studio in cui ha avuto un ruolo importante l’industria telefonica e con osservazioni su un periodo di tempo troppo breve per dare risultati significativi.

 

In Italia come è stata recepita l’indicazione dell’Oms?
Per ora molto poco, ma forse è presto. Di sicuro la notizia è stata molto raccolta dai media, ma il fatto che si parli di un “possibile” rischio cancro non vincola a interventi normativi.

 

Veniamo alle precauzioni, quali devono essere?
Sono sufficienti misure semplici come l’uso di sms, auricolari e vivavoce per ridurre l’esposizione del cervello. Poi altri accorgimenti potrebbero essere quelli di limitare il tempo al’apparecchio o di cambiare l’orecchio di ascolto nonché di tenerlo il più possibile carico, per limitare la potenza delle iniezioni sull’apparato auricolare. Infine in luoghi chiusi meglio utilizzare l’apparecchio fisso.

 

 

Come associazione che tipo di raccomandazioni date?
Ormai è uno strumento utilizzatissimo ed è impensabile tornare indietro, però sarebbero auspicabili interventi anche a livello governativo o normativo in particolare per tutelare i più piccoli, che sono i più esposti. Per esempio non è pensabile che bambini sotto i dieci anni di età dispongano di un cellulare e porre dei limiti per legge potrebbe essere opportuno e rappresentare anche un’occasione di riflessione, anche per quei genitori, e sono la maggior parte, per i quali la priorità e avere i figli sempre sotto controllo. La presa di posizione dell’Oms è significativa di un aumento dei casi importante e da non sottovalutare.

Marco Malagutti

http://www.dica33.it/cont/interviste/1106/1700/cellulari-tumori-cervello-dubbio-meglio-essere-cauti.asp

CON FUMO E IPERTENSIONE CERVELLO INVECCHIA PRIMA

CON FUMO E IPERTENSIONE 

CON FUMO E IPERTENSIONE CERVELLO INVECCHIA PRIMA

New York – Un nuovo studio suggerisce che fattori come il fumo, l’ipertensione, il diabete e il sovrappeso di mezza eta’ possono provocare perdite di volume cerebrale e causare problemi cognitivi corrispondenti a un invecchiamento di dieci anni. Lo studio e’ stato pubblicato su ‘Neurology’, la rivista medica dell’American Academy of Neurology. Questi fattori sembrano indurre il cervello a perdere volume e a sviluppare lesioni secondarie, determinandone un invecchiamento di dieci anni, fino a incidere sulla capacita’ di progettare e prendere decisioni. “E’ stato osservato per ciascuno di questi fattori un modello diverso di associazione”, ha detto l’autore dello studio Charles Decarli, docente all’Universita’ della California a Davis (Sacramento) e Fellow della American Academy of Neurology. “I nostri risultati dimostrano che l’identificazione di questi fattori di rischio precoce nelle persone di mezza eta’ – ha proseguito – potrebbero risultare utili nelle persone con screening a rischio per la demenza e incoraggiarle ad apportare modifiche al proprio stile di vita prima che sia troppo tardi”. Lo studio ha coinvolto 1.352 persone senza demenza del Framingham Offspring Study, con un’eta’ media di 54 anni. Dalla ricerca e’ emerso che le persone con pressione alta sviluppano una iperintensita’ della sostanza bianca, o danno cerebrale vascolare, in piccole aree a un ritmo superiore rispetto a quelle con valori normali e, inoltre, che presentano un piu’ rapido peggioramento dei punteggi nei test di funzione esecutiva o pianificazione e del processo decisionale, corrispondente rispettivamente a cinque e otto anni di invecchiamento cronologico.

http://salute.agi.it/

IL CORPO UMANO:-Cervello Da Nonciclopedia, l’enciclopedia libidinosa

 

[

 

Cervello di un uomo medio. (Attenzione! È in atto una cospirazione)
“Io il cervello ce l’ho abbastanza buono”
– Qualcuno sul cervello
“Le dimensioni non contano… Conta come lo usi…”
– Valeria Marini sul cervello
“Non fidatevi mai del vostro cervello… mente.”
– Vecchio saggio su cervello

Il cervello è la parte dove risiede l’intelletto dell’uomo[citazione necessaria], generalmente è ubicato nella scatotola cranica, ma alcuni si ostinano a tenerlo nei pantaloni, più o meno all’altezza dell’inguine (ad esempio i leghisti) e a sfruttarlo il minimo possibile (vedi esempio di prima). Il cervello è diviso in diverse zone e differisce tra uomo e donna.

Considerazioni [Edit Considerazioni sectionmodifica]

Un esemplare di cervello di artista.

Tenendo presente che l’atomo è costituito da un piccolo nucleo attorno al quale ruotano elettroni lungo orbite distanti tra loro, ne deriva che il 99% circa dell’atomo è costituito da vuoto; tenendo presente che le cellule sono costituite da molecole, le quali non sono altro che aggregati di atomi; sempre considerando che il cervello è costituito da cellule, ne deriva che il cervello è costituito dal 99% da vuoto. Valeria Marini ne è la prova vivente. In alcuni esseri pluricellulari è proprio costituito da vuoto spinto.

Neuroni 

Sì, esatto: essendo costituito da atomi, nel nostro cervello ci sono protonielettroni e neuroni. Secondo ricercatori specializzati i neuroni sono piccoli esserini domestici che si nutrono di quel poco di intelletto che aleggia nelle recondite cavità del nostro cervello, se ne abbiamo veramente uno. Queste creature simili ai puffi ma più piccole perverse e demenziali hanno la funzione di tenie e vagano dentro la nostra testa come anime in pena. Sono tendenzialmente masochiste, quindi ad ogni buona possibilità tentano il suicidio. Sfortunatamente il loro Q.I. supera a stento quello di un gerbillo in calore, di conseguenza hanno difficoltà enormi anche a togliersi la vita. Le loro prestazioni sessuali sono pari a quelle di ricci e conigli,e i casi di cervelli esplosi per l’eccessiva sovrappopolazione di neuroni sono ormai molti. Infatti gli scienziati stanno raccogliendo fondi sulla ricerca per la sterilizzazione dei neuroni.

Curiosità 

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Cervello

  • Il cervello è anche la parte più voluminosa del culo ed è formato da 2 emisferi scientificamente chiamati chiappa destra e chiappa sinistra.
  • Entrambi gli emisferi si occupano in primis della comodità del soggetto in posto seduto a oziare… Un’altra fondamentale funzione dei 2 emisferi è la soffocazione di molte esalazioni di gas più o meno tossici provocati dal troppo utilizzo del cervello racchiuso in esso… Questi gas vengono espulsi di frequente tramite una fontanella, la quale ha un’apertura con un diametro che varia da 1 millimetro ai 3,5 centimetri (scientificamente accertato), ma ciò non esclude che vi siano esseri umani (prevalentemente di sesso femminile) che possano avere la fontanella encefalica anche di centimetri 6.
  • Il cervello dunque è una parte fondamentale del corpo umano preposto a soddisfare spesso le perversioni maschili e femminiliSterpaglia.gif

Il tuo cervello 

Non c’è. Non lo sapevi? Ah, già, come facevi a saperlo se non ce l’hai.

 

http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Cervello

IL CORPO UMANO:-Cervello Da Nonciclopedia, l’enciclopedia libidinosa

 

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Cervello di un uomo medio. (Attenzione! È in atto una cospirazione)
“Io il cervello ce l’ho abbastanza buono”
– Qualcuno sul cervello
“Le dimensioni non contano… Conta come lo usi…”
– Valeria Marini sul cervello
“Non fidatevi mai del vostro cervello… mente.”
– Vecchio saggio su cervello

Il cervello è la parte dove risiede l’intelletto dell’uomo[citazione necessaria], generalmente è ubicato nella scatotola cranica, ma alcuni si ostinano a tenerlo nei pantaloni, più o meno all’altezza dell’inguine (ad esempio i leghisti) e a sfruttarlo il minimo possibile (vedi esempio di prima). Il cervello è diviso in diverse zone e differisce tra uomo e donna.

Considerazioni [Edit Considerazioni sectionmodifica]

Un esemplare di cervello di artista.

Tenendo presente che l’atomo è costituito da un piccolo nucleo attorno al quale ruotano elettroni lungo orbite distanti tra loro, ne deriva che il 99% circa dell’atomo è costituito da vuoto; tenendo presente che le cellule sono costituite da molecole, le quali non sono altro che aggregati di atomi; sempre considerando che il cervello è costituito da cellule, ne deriva che il cervello è costituito dal 99% da vuoto. Valeria Marini ne è la prova vivente. In alcuni esseri pluricellulari è proprio costituito da vuoto spinto.

Neuroni 

Sì, esatto: essendo costituito da atomi, nel nostro cervello ci sono protonielettroni e neuroni. Secondo ricercatori specializzati i neuroni sono piccoli esserini domestici che si nutrono di quel poco di intelletto che aleggia nelle recondite cavità del nostro cervello, se ne abbiamo veramente uno. Queste creature simili ai puffi ma più piccole perverse e demenziali hanno la funzione di tenie e vagano dentro la nostra testa come anime in pena. Sono tendenzialmente masochiste, quindi ad ogni buona possibilità tentano il suicidio. Sfortunatamente il loro Q.I. supera a stento quello di un gerbillo in calore, di conseguenza hanno difficoltà enormi anche a togliersi la vita. Le loro prestazioni sessuali sono pari a quelle di ricci e conigli,e i casi di cervelli esplosi per l’eccessiva sovrappopolazione di neuroni sono ormai molti. Infatti gli scienziati stanno raccogliendo fondi sulla ricerca per la sterilizzazione dei neuroni.

Curiosità 

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Cervello

  • Il cervello è anche la parte più voluminosa del culo ed è formato da 2 emisferi scientificamente chiamati chiappa destra e chiappa sinistra.
  • Entrambi gli emisferi si occupano in primis della comodità del soggetto in posto seduto a oziare… Un’altra fondamentale funzione dei 2 emisferi è la soffocazione di molte esalazioni di gas più o meno tossici provocati dal troppo utilizzo del cervello racchiuso in esso… Questi gas vengono espulsi di frequente tramite una fontanella, la quale ha un’apertura con un diametro che varia da 1 millimetro ai 3,5 centimetri (scientificamente accertato), ma ciò non esclude che vi siano esseri umani (prevalentemente di sesso femminile) che possano avere la fontanella encefalica anche di centimetri 6.
  • Il cervello dunque è una parte fondamentale del corpo umano preposto a soddisfare spesso le perversioni maschili e femminiliSterpaglia.gif

Il tuo cervello 

Non c’è. Non lo sapevi? Ah, già, come facevi a saperlo se non ce l’hai.

 

http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Cervello