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29 settembre Lucio Battisti
Seduto in quel caffe’
io non pensavo a te….
Guardavo il mondo che
girava intorno a me…
Poi d’improvviso lei
sorrise
e ancora prima di capire
mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se
non ci fosse che lei.
Vedevo solo lei
e non pensavo a te…
E tutta la citta’
correva incontro a noi.
Il buio ci trovo’
vicini
un ristorante e poi
di corsa a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
Mi son svegliato e
e sto pensando a te.
Ricordo solo che,
che ieri non eri con me…
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo giu’ dal letto
e corro li’ al telefono
parlo, rido e tu.. tu non sai perche’
t’amo, t’amo e tu, tu non sai perche’
parlo, rido e tu, tu non sai perche’
t’amo t’amo e tu, tu non sai perche’
parlo, rido e tu, tu non sai perche’
t’amo, t’amo tu, tu non sai perche’.
Luglio
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Ferragosto
Ferragosto | |
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|
Tipo di festa | popolare |
Data | 15 agosto |
Celebrata in | Italia |
Tradizioni | Balneazione |
Il Ferragosto è una festività che cade il 15 agosto in concomitanza con la ricorrenza dell’Assunzione di Maria.
In Italia, il giorno di Ferragosto è tradizionalmente dedicato alle gite fuori porta e spesso caratterizzato da lauti pranzi al sacco, grigliate e, data la calura stagionale, da rinfrescanti bagni in acque marine, fluviali o lacustri. Molto diffuso anche l’esodo verso le località montane o collinari, in cerca di refrigerio.
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Il Ferragosto nell’Antica Roma [modifica]
Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L’antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.
Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il “Palio dell’Assunta” che si svolge a Siena il 16 agosto. La stessa denominazione “Palio” deriva dal “pallium“, il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell’Antica Roma.[1]
Nell’occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia: l’usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio.[2]
Il Ferragosto durante il Fascismo [modifica]
La tradizione popolare della gita di Ferragosto nasce durante il ventennio fascista. A partire dalla seconda metà degli anni ’20, nel periodo ferragostano il regime organizzava, attraverso le associazioni dopolavoristiche delle varie corporazioni, centinaia di gite popolari, grazie all’istituzione dei “Treni popolari di Ferragosto”, con prezzi fortemente scontati.
L’iniziativa offriva la possibilità anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città italiane o di raggiungere le località marine o montane. L’offerta era limitata ai giorni 13, 14 e 15 agosto e comprendeva le due formule della “Gita di un sol giorno”, nel raggio di circa 50-100 km, e della “Gita dei tre giorni” con raggio di circa 100-200 km.
Fu durante queste gite popolari che la maggior parte delle famiglie italiane ebbe per la prima volta la concreta possibilità di vedere con i propri occhi il mare, la montagna e le città d’arte. Nondimeno, dato che le gite non prevedevano il vitto, nacque anche la collegata tradizione del pranzo al sacco.
Il Ferragosto nella cultura popolare [modifica]
- In Lombardia e Piemonte, fino ai primi decenni del XX secolo, era uso “dare il ferragosto” (in lombardo dà el faravóst) che consisteva nel donare emolumenti in denaro o in beni commestibili alle maestranze, da parte dei datori di lavoro, in modo che le famiglie potessero trascorrere lietamente il giorno di Ferragosto. Nei cantieri edili, verso la fine di luglio, veniva fissato dai muratori un grande ramo d’albero sulla parte più elevata del fabbricato in costruzione, detta pianta del faravóst, che serviva scherzosamente a rammentare all’impresario l’imminente esborso della tradizionale mancia.[3]
- A Torino, fino alla metà del XX secolo, molti cittadini si recavano per pranzare nel ristorante o al sacco nel parco in riva al Po, adiacenti alla chiesa della Madonna del Pilone. Tale costumanza era denominata “Festa dle pignate a la Madona dél Pilòn“, ovvero “Festa delle pentole alla Madonna del Pilone”.[4]
- A Montereale, nel prato adiacente l’Abbazia della Madonna in Pantanis, il giorno di Ferragosto si tiene la gara poetica tra cantori a braccio.[5]
- La smorfia napoletana assegna al Ferragosto il n.45
Il Ferragosto in cucina [modifica]
- Il piatto tradizionale per eccellenza del pranzo di Ferragosto è il piccione arrostito. Tale usanza, un tempo diffusa in buona parte d’Italia e che ancora sopravvive in alcune zone, pare sia nata inToscana, in epoca carolingia.[6]
« A ferragosto si mangiano i piccioni arrosto. » | |
(Detto popolare) |
- In Sicilia si usa preparare per Ferragosto il tipico gelu di muluna, decorato con foglie di limone e fiori di gelsomino.[7]
Il Ferragosto nella musica [modifica]
L’opera lirica “Pagliacci” del compositore napoletano Ruggero Leoncavallo si svolge proprio nel giorno di Ferragosto (“Oh, che bel sole di mezz’agosto!”; “Per la Vergin pia di mezz’agosto!”)
Il Ferragosto nel cinema [modifica]
- Ferragosto in bikini, è una commedia italiana girata nel 1961. Regia di Marino Girolami, Sceneggiatura di Tito Carpi e Marino Girolami. Personaggi e interpreti: Walter Chiari, Mario Carotenuto, Valeria Fabrizi, Raimondo Vianello, Lauretta Masiero, Carlo delle Piane, Tiberio Murgia, Toni Ucci, Bice Valori, Marisa Merlini; il film rappresenta una serie di personaggi caratteristici che si incontrano sulla spiaggia di Fregene;
- Il sorpasso è un film italiano del 1962, diretto da Dino Risi, con Vittorio Gassman, Catherine Spaak e Jean-Louis Trintignant. La narrazione del film inizia “nella Roma deserta di un Ferragosto qualunque”.
- L’ascensore, terzo episodio di Quelle strane occasioni, film commedia in tre episodi del 1976. L’episodio è diretto da Luigi Comencini, con Alberto Sordi e Stefania Sandrelli, e racconta della giovane Donatella (Stefania Sandrelli) che resta chiusa in compagnia di un maturo monsignore (Alberto Sordi) nell’ascensore di un palazzo deserto per le feste di Ferragosto.
- Un sacco bello, film italiano del 1980 diretto ed interpretato da Carlo Verdone sullo sfondo di una Roma ferragostana, assolata e deserta.
- Quinze août, 15 août, (15 agosto) è un cortometraggio francese (10 minuti) di soggetto drammatico, diretto da Nicole Garcia nel 1986, con Ann-Gisel Glass, Nicole Garcia e Jean-Louis Trintignantnella parte del marito infedele.
- 15 août (tit. italiano: “15 agosto. Non sarà una vacanza per tutti”) è un film francese diretto da Patrick Alessandrin nel 2001, con Richard Berry, Jean-Pierre Darroussin e Charles Berling che vengono abbandonati dalle mogli nel giorno di Ferragosto e così costretti a dover badare ai loro numerosi figli.
- Pranzo di ferragosto, film italiano del 2008 diretto da Gianni Di Gregorio. Vincitore del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Il Ferragosto nella letteratura [modifica]
- Alberto Moravia, Scherzi di Ferragosto il Racconti romani, 1954;
- Carlo Cassola, Ferragosto di morte (romanzo), Reggio Emilia, Ciminiera, 1980, collana “Narrare oggi”;
- Arturo Carlo Jemolo, Scherzo di Ferragosto, Roma, Editori Riuniti, 1983;
- Renato Olivieri, Maledetto Ferragosto, prefazione di Raffaele Crovi, Milano, Rizzoli, 1983 e altre edizioni (Il commissario Ambrosio indaga sulla morte misteriosa di Andrea Bulgari trovato cadavere nella sua camera da letto in un giorno di Ferragosto. Milano è il luogo in cui si svolge la vicenda);
- Raffaele Crovi, Ladro di Ferragosto, Milano, Frassinelli, 1984;
- Salvatore Gabriele, Ferragosto, Coppola editore, 2002;
- Gianfranco Miroglio, Ferragosto, Acqui Terme, Impressioni Grafiche, 2002;
- Paolo Cevoli, Mare mosso, bandiera rossa: Ferragosto a Roncofritto. Romanzo!, Milano, Kowalski, 2003;
- Gino Pugnetti, Vendetta tremenda vendetta, Meridiano zero, 2003 (Incipit: “Era la mattina di Ferragosto, il primo Ferragosto del dopoguerra, quello del 1945”);
Note [modifica]
- ^ Lodovico Antonio Muratori, Dissertazioni sopra le antichità italiane, Barbiellini, Roma, 1755, tomo II, pag.32
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Tipografia Emiliana, Venezia, 1843, volume XXIII, pag.155
- ^ Francesco Cherubini, Vocabolario milanese-italiano, Imperial Regia Stamperia, Milano, 1839
- ^ Vecchie, care consuetudini…, La Stampa, 19 agosto 1922, pag.4
- ^ Roberta Tucci, I “suoni” della campagna romana, Rubettino, Soveria Mannelli, 2003
- ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell’Italia e delle sue isole, Presso gli Editori, Firenze, 1842
- ^ Annalisa Barbagli, La cucina di casa del Gambero Rosso, GRH, 2002
Mangiare gelato rende felici. Le dritte per consumarlo al meglio nelle calde giornate d’estate Il gelato fa bene al cervello, lo dimostrano diverse ricerche. Ecco come conservarlo al meglio quando fa caldo
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Mangiare gelato rende felici. L’aveva già evidenziato una ricerca dell’Institute of Psychiatry di Londra: mangiare un cucchiaino di gelato attiva nel cervello gli stessi ricettori di piacere di quando si vince alla lotteria o si ascolta la propria musica preferita. Questa tesi è confermata da uno studio promosso da un noto marchio di gelati: a detta del 73% degli psicologi e dei nutrizionisti specializzati nello studio del benessere psicofisico, il gelato è in grado di offrire importanti benefici psicologici, fa tornare all’infanzia e provoca emozioni positive.
Da una ricerca IGI-Eurisko emerge che il momento della giornata preferito dagli italiani per gustare un buon gelato è durante il pomeriggio, come spuntino, per gli adulti, e merenda, per bambini e ragazzi (62%). A seguire troviamo il gelato consumato la sera dopo cena (40%) e come dessert (13%). Mentre il 7% degli italiani durante la bella stagione sceglie di consumare un gelato come sostituto del pasto a pranzo.
Ovviamente, l’antidepressivo per eccellenza è ilcioccolato. E poi, suggeriscono gli psicologi, amarena, pistacchio e i gusti esotici per rilassarsi, caffè o tiramisu come energizzanti, panna per ritrovare il buonumore. La crema è il gusto preferito dagli innamorati e chi è felice, in pace con se stesso, ama mescolare senza problemi i gusti più disparati. Anche la grandezza del gelato ha un suo significato: un gelato in coppetta si addice a chi vuole un momento tutto per sè, un attimo di riposo, di pausa dallo stress quotidiano. Chi sceglie il cono, invece, vuole condivisione, compagnia, evasione e cerca conferme negli altri. Lo stecco, infine, è per i più coraggiosi, chi è abituato a vivere forti emozioni e non vuole perdere tempo.
L’Istituo del Gelato Italiano consiglia, per l’utilizzo domestico, il gelato confezionato in quanto resiste bene anche quando fa caldo perché le tecniche di lavorazione e le temperature molto basse a cui viene prodotto e conservato fino al momento in cui arriva al punto vendita tengono conto di eventuali sbalzi di temperatura e di variazioni climatiche.
Ecco qualche consiglio per gustare al meglio il gelato confezionato anche con il caldo:
– Il primo check da effettuare è quello “a vista”: laformazione di brina o di cristalli di ghiaccio ad esempio sulle vaschette o sui secchielli di gelato è infatti il classico indice che il gelato ha subito sbalzi di temperatura consistenti o prolungati.
– Una volta acquistato il gelato bisogna farlo arrivare a casa nelle condizioni migliori: non lasciarlo per troppo tempo nel bagagliaio dell’auto soprattutto se le temperature sono molto elevate. Se non si dispone di una borsa termica può essere utile conservarlo in un sacchetto di carta che ha una funzione isolante e tornare a casa al più presto per rimetterlo nel freezer assicurandosi che la sua temperatura sia posizionata sui -15/-20°.
– Se conservato correttamente nel freezer di casa il gelato confezionato dura in modo ottimale per lungo tempo. Sulle confezioni dei gelati è comunque indicato il tempo di conservazione consigliato dallo stesso produttore per gustare l’eccellenza del gelato stesso. E’comunque consigliabile evitare di aprire e chiudere in continuazione il freezer o peggio lasciarlo aperto per un tempo prolungato alcuni microcristalli di ghiaccio del gelato si sciolgono e poi si ricongelano formando altri cristalli più grandi, che lo rendono meno morbido e vellutato al palato. Un indizio utile per capire se il freezer non ha una temperatura costante è la formazione di piccoli cristalli di ghiaccio sulla confezione o addirittura sulla superficie del gelato.
– E’ assolutamente sconsigliato, infine, ricongelare il gelato che si è sciolto: il risultato organolettico sarebbe decisamente deludente.