Salute: 2011; da trapianto laringe a zanzare anti-dengue Top ten New Scientist scoperte e trattamenti

Da trapianto laringe a zanzare anti-dengue

(ANSA) – MILANO, 27 DIC – Dal primo trapianto di laringe al mondo ai geni di alcune alghe che possono ridare la vista al rilascio di zanzare anti-dengue fino alla prevenzione del cancro del colon retto con l’aspirina: sono queste alcune delle scoperte e dei trattamenti di salute piu’ interessanti e promettenti che hanno caratterizzato il 2011, secondo la rivista ‘New Scientist’, che ha stilato la sua top10.

Al primo posto c’e’ il pionieristico trapianto combinato di laringe, tiroide e trachea, che ha ridato la voce a una donna.

Segue il nuovo trattamento preventivo del tumore del colon retto con un’aspirina al giorno, utile per chi ha il rischio per via ereditaria di sviluppare il cancro. Altra storia che ha caratterizzato il 2011 e’ stato l’aver svelato come l’orgasmo, il piacere e il dolore alterano il cervello, e l’aver visto che patologie come il diabete, il Parkinson e l’obesita’ potrebbero essere curate rimpiazzando i batteri dell’intestino. Tra gli altri studi interessanti c’e’ quello che ha consentito di vedere gli effetti dei geni di un’alga sulla vista delle persone cieche, l’aver fatto crescere per la prima volta spermatozoi fuori dai testicoli, il rilascio di 300mila zanzare anti-dengue in Australia, e l’aver annullato i danni dell’ Alzheimer con una profonda stimolazione cerebrale con impulsi elettrici. (ANSA).

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Insetti e zanzare, l’essenza di pompelmo li allontana Basterebbe la sostanza contenuta negli agrumi, nootkatone, per allontanare gli insetti in maniera naturale

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CONTRO LE FORMICHE

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Assalti ad ambienti, dispense ed alimenti. Le misure di prevenzione, i rimedi naturali, quelli meno tossici.

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Uno studio Usa: si mettono le mani su microrganismi fecali ed escherichia coli

IL CONSIGLIO

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Oggi sono disponibili sul mercato spray naturali che sfruttano le proprietà deterrenti di alcune essenze vegetali come la citronella.

È tornata la stagione degli insetti e, ancora una volta, si ripropone il problema degli spray e deirepellenti tossici. Numerose sono leconseguenze negative che possono causare gli insetti: le punture o i morsi di questi animali infatti sono più pericolosi di quanto si possa pensare e, ogni anno, provocano migliaia di infezioni batteriche.

L’atteggiamento indolente delle persone è dovuto a due fattori, dice Marc Dolan ricercatore al laboratorio di malattie infettive CDC a Fort Collins. «È difficile per le persone ricordarsi di usare un repellente – dice lo scienziato –. Ed è risaputo che spesso ci si dimentica di usare questi prodotti ogni volta che si esce di casa».

Tra l’altro, i repellenti sono difficili da vendere. Questo perché contengono una sostanza chimica vecchia di 60 anni e chiamata DEET (ildietiltoluamide, uno degli insettorepellenti più efficaci: liquido, oleoso, incolore e inodore. Protegge per 4-8 ore ed è più resistente al calore rispetto ad altri prodotti). Ma «alle persone non piacciono proprio i prodotti che sono oggi disponibili – aggiunge Dolan –. Non gli piace l’odore che hanno e la loro consistenza oleosa. Molti si preoccupano delle sostanze chimiche presenti in questi ultimi poiché finiscono a diretto contatto con la loro pelle».

È per questo che i ricercatori stanno cercando di sviluppare un insetticida completamente naturalefatto da una sostanza chimica naturale, ilnootkatone, che è stata trovata nell’albero di cedro giallo in Alaska e negli agrumi come il pompelmo.

Dolan ha recentemente dimostrato l’efficacia di questa sostanza contro le zanzare attraverso alcuni esperimenti. La sostanza funziona anche contro lezecche e gli studiosi pensano che lavorerà bene anche contro gli acari e i pidocchi.

Essendo poi una sostanza naturale, non è tossica e, secondo gli esperti, si potrebbe addirittura bere. Non a caso, il nootkatone è classificato ufficialmente come un prodotto sicuro.

Dolan è a capo di un team di ricercatori che stanno studiando questa sostanza e dice che potrebbe anche essere inserita nei saponi e nei filtri solari, così le persone non dovrebbero applicare due prodotti diversi sulla loro pelle per allontanare gli insetti e proteggersi dai raggi del sole.

La sostanza è eco-friendy perché «una singola applicazione del 2% di questa soluzione può difendere contro le punture fino a 42 giorni e al 97% di efficacia» sostiene Dolan. Tra l’altro, è una sostanza volatile e quindi non persiste a lungo nell’ambiente. Il problema potrebbe essere il costo: a causa della sua difficoltà di estrazione, al momento questa sostanza è molto cara – 4.000 dollari al kg per la forma più pura. Gli esperti stanno tuttavia lavorando anche in questo senso per usarne quantità sempre inferiori senza sacrificarne l’efficacia.

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Rischi d’estate. Ecco come tutelarsi

Annegamenti, fulmini, serpenti e insetti. I mesi estivi nascondono mille insidie. Come difendersi dagli inconvenienti stagionali

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Dai ricci di mare alle meduse i rischi più frequenti d’estate e i migliori rimedi – LE FOTO

Le più rischiose attività estive

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Rischi per l’estate

Leggi passate in sordina, ladri e animali abbandonati

Giornate al mare o in piscina, passeggiate in montagna o lavori di giardinaggio nel cortile di casa. L’estate offre innumerevoli giochi e passatempi, ma non tutte le attività di stagione sono prive di rischi. Annegamenti, scottature, fulmini, vipere e serpenti, ma anche semplici punture d’insetti, causano ogni annoospedalizzazioni e, nei casi più drammatici, decessi. L’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia dai rischi che si corrono nei mesi più caldi dell’anno. Ecco come evitare incidenti anche mortali.

Serpenti e vipere

Tra i pericoli legati alla stagione calda vi è indubbiamente il rischio di essere morsi daserpenti e vipere. In Italia le specie di serpenti sono numerose, ma soltanto 4 di queste sono velenose. Le vipere, invece, il cui morso è mortale solo in rari casi, sono diffuse in tutte le regioni, con l’eccezione della Sardegna, sia in pianura che in montagna. Il loro habitat naturale è rappresentato da pietraie, sterpi, arbusti ed erba alta, luoghi incolti e relativamente poco frequentati dall’uomo. La probabilità di essere morsi varia in relazione all’attività praticata: quelle all’aperto, in particolare agricoltura, pastorizia, escursionismo, facilitano il contatto. Nel corso del tempo, il fenomeno, seppur raro, è aumentato: se negli anni Settanta morivano in media 5 persone l’anno, dagli anni Novanta il numero di decessi è raddoppiato.

Api, zanzare, ragni, meduse
Le punture di api (molto pericolosa è la mellifica), vespe, calabroni e bombi possono risultare pericolose perché in grado di scatenare reazioni allergiche. Il rimedio in questi casi è estrarre il pungiglione e applicare ghiaccio sulla parte colpita.  
Le zanzare, presenze immancabili delle stagioni estive, sono sempre state considerate animali fastidiosi ma innocui. Negli ultimi anni la situazione è notevolmente cambiata.
Come se non bastasse, il 2010 non ci vedrà combattere soltanto (si fa per dire) la comune zanzara tigre(Aedes albopictus), che portò nel 2007 in Emilia l’epidemia di Chikungunya, ma il nuovo pericolo è rappresentato dalla Aedes Aegypti. Entrambe le specie sono in grado di trasmettere la febbre gialla: i vettori del virus sono infatti tutte le zanzare del genere AedesHaemagogus e trasmettono l’elemento patogeno con la puntura, anche se in Europa non sono mai stati finora riscontrati contagi.
Il ragno di Volterra è un’altra insidia estiva. Farmaci a base di gluconato di calcio e solfato di magnesio sono le soluzioni di primo soccorso. 
Nuovi pericoli incombono nel Mediterraneo, dove sono state individuate tre nuove specie di meduse: la bellissima e non urticante Phyllorhiza punctata che viene dal Canale di Suez, la Drymonema dalmatinum, con un diametro anche di un metro, la Mnemiopsis leidyila, che vive sul fondo del mare con i tentacoli verso l’alto.

Fulmini
Sono circa mille all’anno i morti nel mondo causati da fulmini caduti durante uno dei 16 milioni di temporali che annualmente imperversano nella Terra, principalmente nella fascia equatoriale. In Italia cade annualmente un milione di fulmini, in media, 2 per km quadrato, colpendo la superficie terrestre circa 100 volte al secondo. Negli ultimi 30 anni a perdere la vita per folgorazione sono state 600 persone, in maggioranza uomini (80,3%), la cui età media supera di poco i 40 anni. Eventi drammatici che sono oggi meno frequenti che in passato: all’inizio degli anni Settanta morivano mediamente 40-45 persone all’anno, contro le 7-10 degli ultimi anni. In caso di temporale improvviso comunque è sempre bene seguire alcune semplici regole per minimizzare i rischi e evitare di affrontare con superficialità l’evento, soprattutto se si è in montagna.

Annegamenti
Sono circa mille ogni anno in Italia i casi di incidenti in acqua che si concludono con decessi e ricoveri. Secondo uno studio del reparto Ambiente e Traumi dell’Istituto Superiore di Sanità effettuato sulla base della consultazione delle schede di morte e delle schede di dimissione ospedaliera nel periodo compreso tra il 1969 e il 2002, per annegamento sono morte 25.850 persone, quattro su cinque di sesso maschile. L’annegamento è un fenomeno collegato alle attività di balneazione nell’ambiente marino, ma non appare così strettamente legato alla presenza di coste e spiagge. Può destare sorpresa, infatti, che sia la Lombardia a presentare in valori assoluti la mortalità più elevata. Le regioni invece che presentano i tassi di mortalità più elevati sono la Valle d’Aosta, il Trentino Alto Adige, la Sicilia e la Sardegna, a dimostrazione del fatto che il mare non è il principale colpevole delle tragedie: anche fiumi, laghi e acque “controllate” (piscine pubbliche e private), infatti, rivestono un ruolo importante. In particolare, nelle zone dei grandi fiumi e laghi lombardo-veneti (BergamoBresciaMantovaVerona) ad aggravare il fenomeno contribuiscono altri fattori di rischio quali la pesca, le attività di balneazioni in acque non sorvegliate in cui, tra l’altro, vi è una maggior difficoltà di galleggiamento.