Ministero Salute vieta uso vaccini Novartis: “Effetti collaterali” Quattro prodotti antinfluenzali dell’azienda potrebbero presentare “aumentata reattogenicità”

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SALUTE 

vaccino 110jpgVaccini antinfluenzali: stop Novartis, ma in farmacia non lo sanno

Nel centro di Roma: “Nessuna comunicazione Federfarma”

Roma, 24 ott. (TMNews) – Divieto immediato a scopo cautelativo e in attesa di ulteriori indagini dell’utilizzo di quattro vaccini antinfluenzali tutti prodotti dall’azienda Novartis. I vaccini sono Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato e Fluad. E’ quanto hanno disposto il ministero della Salute e l’Aifa, agenzia italiana per il farmaco.

“Ai cittadini è richiesto di non acquistare né utilizzare tali vaccini fino a nuova comunicazione in proposito”, spiega il ministero in una nota. L’Aifa, sulla base della documentazione presentata dall’azienda, ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche “circa la qualità e la sicurezza degli stessi, dal momento che questi potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate”.

Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, sta seguendo da vicino la situazione e il ministero fornirà ulteriori informazioni sulla situazione nel corso della giornata.

Cancro, ogni giorno in Italia mille casi. Polmone big killer Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a 5 anni dalla diagnosi

Roma, 26 set. (TMNews) – Ogni giorno in Italia si scoprono 1.000 nuovi casi di cancro. I tumoricolpiscono di più le Regioni settentrionali (+30%) rispetto al Sud, ma complessivamente nel nostro Paese migliorano le percentuali di guarigione. Il 61% delle donne e il 52% degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Particolarmente elevata la sopravvivenza dopo un quinquennio in tumori frequenti come quello del seno (87%) e della prostata (88%). Il merito è da ricondurre alla più alta adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e alla maggiore efficacia delle terapie.

I nuovi casi di cancro nel 2012 saranno 364mila (erano 360mila nel 2011): 202.500 (56%) negli uomini e 162.000 (44%) nelle donne. Il tumore del colon-retto è il più frequente, con oltre 50.000 nuove diagnosi, seguito da quello della mammella(46.000), del polmone (38.000, un quarto nelle donne) e della prostata (36.000). Il cancro del polmone si conferma al primo posto complessivamente per mortalità (34.500 i decessi stimati) ed è il big killer fra gli uomini (27%), quello del seno fra le donne (16%).

È la fotografia scattata dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’Associazione italiana registri tumori (Airtum) nel volume “I numeri del cancro in Italia 2012”, presentato oggi all’Auditorium del ministero della Salute con l’intervento del ministro, Renato Balduzzi.

 

 

Ilva, ministero dell’ambiente parte civile

Clini: “Il ministero si costituirà parte civile nel processo mirato a individuare responsabilità per l’inquinamento”

Luca Romano

Taranto si registra un aumento della mortalità del 10% nel periodo 2003-2008.

 

Il dato emerge dallo studio “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità, che verrà presentato domani dal ministro della Salute Renato Balduzzi.

Il trend conferma le precedenti analisi, relative al periodo 1995-2002, che parlavano di un aumento di mortalità generale e per tumori che oscilla tra il 10 e il 15%, e un aumento del 30% in particolare per il tumore al polmone sia negli uomini sia nelle donne. Un aumento di oltre 50% di decessi permalattie respiratorie acute.

I dati riconoscono un nesso sospetto ma non accertato di causalità con le emissioni degli stabilimenti di Taranto, come quello dell’Ilva. La ricerca fa parte del progetto che ha studiato il profilo di mortalità delle popolazioni residenti nei siti di interesse nazionale per le bonifiche (circa 60 in Italia) misurando l’impatto sulla salute di quelli contaminati come appunto l’area di Taranto.

Intanto, “il ministero dell’Ambiente si costituirà parte civile nel processo mirato a individuare responsabilità per l’inquinamento di Taranto”. Ad affermarlo è stato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini su twitter. 

E sul caso Ilva, i custodi giudiziari degli impianti dell’Ilva sequestrati hanno notificato all’azienda una direttiva con la quale ordinano di rifare completamente sei batterie delle cokerie degli altiforni, spegnere 6 torri e 2 altoforni, fermare l’acciaieria 1, adeguare l’acciaieria 2, e il rifacimento del reparto “Gestione materiali ferrosi”.

Emofilia: nel Decreto Sanità nessun risarcimento per 600 pazienti vittima di infezioni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera con cui la FedEmo esprime al ministro della Salute Balduzzi, preoccupazione per l’assenza nel documento di provvedimenti circa le infezioni da trasfusione contratte negli anni ’80 e ’90 dai pazienti

 

Nessun risarcimento per 600 pazienti emofilici,o loro familiari danneggiati dall’utilizzo di farmaci plasmaderivati infetti. Il Decreto sanità elaborato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, in discussione al Consiglio dei ministri, infatti, sembra non comprendere alcuna modifica alla questione dell’iter transattivo per la risarcibilità dei pazienti vittime di omessi controlli da parte di chi aveva il dovere di vigilare sulla salute pubblica. Ad evidenziare la questione è la Federazione delle Associazione Emofilici (FedEmo), secondo cui è più che mai necessario quel provvedimento normativo ad hoc da parte del ministero, che era stato promesso alle Associazioni dei pazienti nel corso di un incontro lo scorso 2 febbraio.

Negli anni ’80 e ’90, infatti, circa 500 emofilici(metà dei quali nel frattempo deceduti) hanno contratto il virus HIV ed almeno 1.500 i virus dell’epatite (C,B, etc) e altre forme di epatopatie. Gli ultimi decreti che si sono succeduti nel tempo introducevano un termine di prescrizione prima di dieci anni e poi di cinque. Ciò significa che il 70 per cento delle persone che hanno contratto HIV e epatite C a seguito dell’utilizzo di prodotti plasmaderivati infetti, tra loro emofilici, talassemici, politrasfusi, vaccinati e altri, è escluso dal diritto ad un giusto risarcimento. Per questa ragione la Federazione delle Associazione Emofilici (FedEmo), esprime la propria forte preoccupazione in una lettera al ministro della Salute, Renato Balduzzi, di cui proponiamo il testo integrale:

Ch.mo Prof. Renato Balduzzi 
Ministro della Salute 
Onorevole Ministro,


in veste di presidente della Federazione delle Associazioni Emofilici (FedEmo), intendorivolgermi a Lei alla vigilia della discussione in Consiglio dei Ministri del Decreto che reca importanti provvedimenti in tema di Sanità. I testi circolati in queste settimane attraverso i media non contengono alcun riferimento a provvedimenti a vantaggio dei soggetti attualmente esclusi dal processo di transazione, tra cui la maggior parte dei 600 pazienti emofilici, o loro familiari, contagiati negli anni Ottanta da infezioni da HIV ed epatite (B, C, D) a seguito di trasfusioni di sangue infetto.

Quando a pochi mesi dal Suo insediamento, lo scorso 2 febbraio, incontrò i rappresentanti delleAssociazioni nella biblioteca del Ministero, Le furono rappresentati tutti i limiti e le problematiche del procedimento di transazione in corso e, in particolare, del decreto sui moduli transattivi in fase di emanazione. Non credo possa esserLe sfuggito il dolore, la disperazione (e talora l’astio) di coloro che da molti anni (almeno cinque dall’approvazione delle Leggi 222 e 244 del 2007) stanno aspettando una risposta da parte dello Stato, un atto di “giustizia”. In quell’occasione, pur nella consapevolezza della “complessità e spinosità” del tema, Lei si impegnò ad avviare un tavolo di lavoro con le Associazioni per porre in essere dei correttivi attraverso l’emanazione di un provvedimento ad hoc: in particolare la revisione dei criteri fortemente restrittivi in materia di prescrizione dei termini utili a una valida richiesta di risarcimento che attualmente escludono, di fatto, la grande maggioranza dei soggetti interessati. Ma da allora il silenzio, nonostante i numerosi solleciti a Lei pervenuti.

Questo è umanamente inaccettabile e stride in maniera vistosa con il dovere dello Stato digarantire la tutela della vita e della salute dei propri cittadini. Quegli stessi cittadini che sottoponendosi a un trattamento considerato “salvavita” sono deceduti o irreversibilmente compromessi proprio a seguito di negligenze sui controlli che lo Stato aveva in obbligo di compiere.

FedEmo aveva riposto fiducia nelle Sue parole di impegno, confidando nel “coraggio” delle Sueiniziative in linea con lo spirito di servizio che ha posto nel Suo Dicastero. I pazienti che FedEmo rappresenta attendono una risposta concreta perchè il dolore e le difficoltà di chi ha contratto trent’anni fa un’infezione profondamente invalidante o è nel frattempo deceduto non siano dimenticate con una formula di ‘prescrizione’. Anche quando si è capaci di voltare pagina, di riabbracciare la vita, non sarebbe giusto dimenticare.

Certamente, siamo consapevoli delle notevoli difficoltà economiche, nonostante in quella sedeLei ci avesse assicurato che i fondi erano stati solo distolti da un “arteficio” di bilancio. Tuttavia auspichiamo che nel Decreto Sanità di prossima emanazione venga inserita una norma che preveda che coloro che hanno fatto nei termini domanda di accesso alla transazione di cui alle leggi 222 e 244 del 2007, con causa in corso e con danno e nesso causale riconosciuti, e che non vengono ammessi alla transazione perchè, per esempio, il loro diritto viene considerato prescritto, possano ricevere un “indennizzo”, anche rateizzato, anche di importi inferiori a quelli riconosciuti agli ammessi alla transazione, come misura solidaristica per l’infezione contratta. 

Vogliamo credere che le innumerevoli rassicurazioni fornite dal Ministero della Salute, nell’arcodei lunghi anni che hanno preceduto l’emanazione del Decreto transattivo, siano ancora valide e possano ricomprendere anche gli esclusi a causa della prescrizione. Per questo ci appelliamo a Lei, certi della Sua sensibilità e attenzione su un tema di così grande rilevanza, per far sì che agli impegni da Lei assunti recentemente seguano reali misure pratiche atte a consentire un decoroso superamento di una pagina così triste della nostra storia
.

Con i sensi della mia più alta stima
Il Presidente 
Dott. Gabriele Calizzani

 

MATERIALI
– La lettera della FedEmo in originale

LINK
–  Federazione delle Associazioni Emofilici (FedEmo) 

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Sanità, medici di base 7 giorni su 7 Ambulatori sempre aperti

Riunione-fiume a palazzo Chigi, via libera nella notte al decreto: niente tassa sulle bibite, nei succhi di frutta ingredienti naturali. No ai videopoker vicino a scuole e ospedali

di Michele Di Branco

ROMA – Dopo un Consiglio dei ministri-fiume che si è prolungato fino a tarda sera, il decreto sulla Sanità è stato infine approvato.«La tutela della salute è un vero e proprio asset produttivo per il Paese», ha chiosato Mario Monti presentandosi in conferenza stampa intorno alla mezzanotte. Il premier ha voluto precisare che in tutto il settore della sanità si premia il merito e si allontana la politica. Il provvedimento (16 articoli al posto dei 27 messi nero su bianco a fine agosto) è stato asciugato. La tassa sulle bibite gassate evapora e la stretta sui videopoker viene un po’ allentata rispetto alle intenzioni della prima ora. Ma non affonda affatto, come si pensava fino a qualche giorno fa. Il ministro Balduzzi è riuscito dunque a salvare gran parte del suo lavoro.

Certo, la «battaglia della gazzosa» è stata persa. Ed è saltato anche l’articolo 6 che riformava il piano sull’autosufficienza che puntava ad estendere la tutela sanitaria a categorie (anziani e malati) oggi escluse. Ma partono riforme importanti come i cosiddetti ambulatori 24 ore su 24 che mandano in pensione il medico di base e restano salve le sanzioni per chi vende fumo ai minori. Inoltre non scompare il giro di vite nei confronti delle pubblicità che spingono i ragazzi verso il gioco d’azzardo compulsivo.

La riforma, spiegano dal ministero della Sanità, è una necessità perché, oltre a tutelare «corretti stili di vita», risponde all’esigenza di contenere i costi. Il servizio sanitario nazionale, già colpito da una riduzione di fondi di 5 miliardi a partire dal 2014 (manovra Tremonti 2011 ), ha infatti ricevuto, con la spending review, un ulteriore taglio da 4,7 miliardi per il prossimo triennio.

Nel dettaglio, rispetto alle indiscrezioni delle ultime ore, la novità più importante è la disposizione che impone una distanza minima di 200 metri da scuole, ospedali e luoghi di culto per le nuove sale scommesse, bingo e slot machine. Un passo indietro rispetto a una prima stesura che introduceva 500 metri di distanza per tutti questi esercizi, vecchi e nuovi. Ma un passo in avanti rispetto a chi prevedeva la totale cancellazione della restrizione. Nel decreto è comunque evidente il contrasto ai fenomeni di ludopatia, che viene inserita tra le patologie protette dal servizio sanitario nazionale. Sono previste «chiusure temporanee» di attività con giochi in denaro «in presenza di fenomeni estesi di ludopatia, anche su segnalazione dei sindaci». 

Inoltre vengono vietate le «comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all’acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco con vincita di denaro, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive, newlot o ad attività, anche online, finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso, all’interno di programmi radiotelevisivi rivolti ai minori nei venti minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi e nell’intera fascia oraria dalle 16 alle 19.30». 

Per i concessionari di pubblicità che sgarrano, multe da 10mila a 50mila euro
 e in caso di recidiva «si applica una sanzione da euro 50mila a euro 100mila». Alla terza violazione la concessione viene sospesa per due anni. «Qualora l’attività di gioco, anche online, avvenga in mancanza delle prescritte autorizzazioni o concessioni governative – si legge ancora nel provvedimento – la violazione del divieto è punita con la sanzione pecuniaria da euro 150mila a euro 300mila e comporta l’impossibilità per tutti i soggetti coinvolti di ottenere autorizzazioni o concessioni per 5 anni». 

Fra le altre novità, lo stralcio dal provvedimento delle norme sul fascicolo elettronico, che saranno inserite nel decreto sull’agenda digitale a cui sta lavorando il ministro Corrado Passera. Come era emerso nei giorni scorsi, salta la tassazione sulle bibite gassate. Resta invece l’obbligo, dal primo gennaio 2013, della presenza di almeno il 20% di succo naturale nelle bevande analcoliche con frutta. Innalzata dunque la soglia minima del 12% con conseguente aumento del consumo di arance di 200 milioni di tonnellate. Il decreto Balduzzi prevede anche la riforma dell’ attività professionale intramoenia dei medici Tra le novità che li riguardano il pagamento della prestazione, che dovrà avvenire direttamente a servizio sanitario nazionale, con mezzi di pagamento che «assicurino la tracciabilità di qualsiasi importo».

Medici di base 7 giorni su 7. Conferma anche per la «costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere». Insomma, sparisce il medico di base e arriva l’assistenza h24 affidata a un pool di professionisti che lavoreranno in equipe.

Decreto sanità: Balduzzi, “per le attività sportive basta l’ok del medico di base”

 

ntervenendo ad una trasmissione radiofonica, il ministro della salute chiarisce i dubbi scatenati da una prima bozza che, dice “aveva fatto pensare alla necessità del medico sportivo”. Ma molte altre sono le novità del documento da esaminare il 31 agosto

Fonte: Immagine dal web

 

Per svolgere un’attività sportiva “basta il vialibera del medico di base. Una prima bozza che era circolata aveva fatto pensare alla necessità del medico sportivo. Quello che è necessario è una certificazione analitica, non solo un certificato di sana e robusta costituzione, ma qualcosa che dica che in ordine a quella specifica attività sportiva c’è una condizione fisica della persona che può giustificare quella attività”. Così il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha fatto chiarezza il 28 agosto dai microfoni di Radio Rai1, sulla norma contenuta nel cosiddetto ‘decretone’ sanità che prevede visite e controlli più stringenti in tema di idoneità alla pratica sportiva.

IL TESTO DELLA PRIMA BOZZA. La norma indicata nella bozza circolata nei giorni scorsi, infatti, stabiliva che “al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività agonistica o amatoriale il ministro della Salute, con proprio decreto emanato di concerto con il ministro per il Turismo, lo sport e gli affari regionali, dispone idonee garanzie sanitarie mediante l’obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva”. Lo sportivo amatoriale sarebbe quindi stato costretto a una visita specialistica dal medico dello sport. Anche solo per iscriversi in palestra o in piscina. Il ministro però assicura che non sarà cosi: “Non si cambiano le regole sui certificatori, si chiede solo certificazione più puntuale e precisa”.

NEL DECRETO SANITÀ ANCHE I PROVVEDIMENTI CONTRO FUMO E VIDEOPOKER. Quella relativa ai certificati medici per praticare un’attività sportiva non è, però, l’unica novità contenuta nel decreto sanità che sarà esaminato nel prossimo Consiglio dei ministri. All’interno del documento, infatti, sono state inserite norme e sanzioni che riguardano fumo e videopoker. Sono in arrivo, infatti, una serie di maximulte per chi vende sigarette ed altri prodotti del tabacco ai minorenni. “Chiunque vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto – si legge nella bozza – è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2mila euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività”.

VIDEOPOKER BANDIDI DAI LUOGHI SRATEGICI PER I GESTORI. Stretta anche  sui videopoker che, secondo le nuove regole “gli apparecchi idonei al gioco d’azzardo – stabilisce il decreto – non possono essere installati all’interno, ovvero in un raggio di 500 metri, da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in campo sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto”.  Il provvedimento prevede inoltre che “il prefetto, con ordinanza motivata, può disporre l’impignorabilità dei beni del soggetto affetto da gioco d’azzardo patologico” e, proprio per venire incontro ai ‘malati del gioco’, saranno aggiornati i Livelli essenziali di assistenza(Lea) con riferimento proprio alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

LA TASSA SULLE BIBITE GASSATE, ALCOLICHE  E NON. NESSUNA IMPOSTA SUL ‘JUNK FOOD’.
 L’imposta sulle bibite analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti sembra restare invariata. Si tratterebbe, comunque, di un contributo straordinario per tre anni a carico dei produttori bevande analcoliche pari a 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, e dei produttori di alcolici pari a 50 euro ogni 100 litri. Il testo inoltre stabilisce un contributo a carico di produttori di superalcolici, “in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato”. Nei mesi scorsi, inoltre, il ministro Balduzzi aveva paventato anche l’ipotesi di una tassa sul ‘junk food’, ovvero il cibo spazzatura che, a quanto sembra, non risulta a tutt’oggi contemplata nella bozza del decreto pronto ad essere sottoposto al vaglio del Cdm.


IL FASCICOLO ELETTRONICO (FSE). È l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti il paziente. Il FSE è istituito da regioni e province autonome, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, con gli obiettivi di: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico; programmazione sanitaria, verifica delle qualità delle cure e valutazione dell’assistenza sanitaria.

MATERIALI
– Il decreto con le novità in ambito medico-sanitario

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Amianto. Eternit: Schmidheiny e de Cartier ricorrono contro la sentenza

 

Stephan Schmidheiny

17 luglio 2012. Il magnate svizzero e il miliardario belga impugnano il verdetto del tribunale di Torino che li ha condannati a 16 anni e oltre 150 milioni di risarcimenti. I legali contano di riaprire il procedimento entro tre/cinque mesi. Il governo italiano, intanto, entro breve procederà all’erogazione dei 25 milioni per le bonifiche di Casale Monferrato

GINEVRA – L’industriale svizzero Stephan Schmidheiny, l’ex proprietario della multinazionale dell’amianto Eternit giudicatocolpevole in primo grado per disastro ambientale doloso e omissione volontaria delle cautele antinfortunistiche negli stabilimenti di Casale Monferrato e Cavagnolo, ha inoltrato ricorso contro la sentenza emanata dal tribunale di Torino lo scorso 13 febbraio. A dare la notizia è stato il suo portavoce, Peter Schuermann, che ha detto all’agenzia di stampa elvetica Ats di contare in una riapertura del processo entro tre o cinque mesi. Schmidheiny, secondo quanto deciso dalla corte, dovrà anche pagare oltre 150 milioni di euro di risarcimenti.

La replica a caldo: “Verdetto incomprensibile: solo 17 le vittime”. Subito dopo la sentenza Schmidheiny aveva diffuso un comunicato pubblicato sul proprio sito Internet dove riteneva ilverdetto “incomprensibile”, accusando la giustizia italiana di “gravi violazioni delle procedure legali” che “in Svizzera avrebbero fermato il processo”. Ancora, il miliardario aveva affermato di non avere avuto alcun ruolo esecutivo nelle attività italiane del gruppo” e aveva ridotto a soli 17 – rispetto alle circa tremila vittime citate nel dibattimento – i dipendenti ammalati a causa dell’amianto che, a suo dire, avevano presumibilmente lavorato nelle fabbriche italiane della Eternit durante il periodo rilevante per le accuse formulate (1976-1986).

Obiezione sulla competenza territoriale del tribunale di Torino. Schmidheiny non è stato il solo ad avere scelto di confutare il verdetto. Anche l’altro imputato, il barone belga Louis de Cartier, lo scorso 11 luglio ha presentato ricorso in appello. L’avvocato Cesare Zaccone, che fa parte del suo collegio difensivo, ha anticipato l’intenzione di chiedere “alla Corte la revisione totale della sentenza di primo grado”. Tra i punti focali della strategia difensiva la riconsiderazione della legittimità costituzionale sollevata al processo di primo grado – e respinte dal tribunale – e della competenza territoriale che, a detta di Zaccone, spettava alla corte di Genova (dove Eternit Italia aveva la sede legale).

Il sindaco di Casale Demezzi: “Avanti con le bonifiche”.Intanto, il ministro alla Salute, Renato Balduzzi, ha reso noto che “a breve verranno erogati i 25 milioni di euro stanziati per bonificare dall’amianto il casalese”. A riferirlo è stato il sindaco di Casale Monferatto (Alessandria), Giorgio Demezzi, commentando la riunione di ieri in Prefettura ad Alessandria, con Balduzzi, l’assessore regionale Paolo Monferino e i ricercatori che lavorano per coordinare una rete europea che si occupa di patologie legate all’esposizione da amianto. “L’impegno del Comune di Casale e di tutti gli altri Enti preposti, sta proseguendo con caparbietà per concludere la bonifica del nostro territorio e per dare una speranza a chi, purtroppo, ancora si ammala di mesotelioma”, ha detto il primo cittadino del comune piemontese.

Continua la ricerca sulla prevenzione. Il sindaco ha definito l’incontro positivo e utile anche per la “disponibilità fattiva dimostrata dagli esperti affinché si lavori tutti insieme per debellare le gravi conseguenze che l’amianto ha portato non solo a Casale, ma in tutta Italia. Prova ne è che già mercoledì prossimo con il direttore del Centro Amianto, Massimo D’Angelo, incontrerò, grazie anche all’interessamento del rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Paolo Garbarino, uno dei professori coinvolti, Corrado Magnani, per approfondire le tematiche della ricerca e della prevenzione”.

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