Guariniello: inchiesta su sigarette elettroniche. Rischi non segnalati

Secondo la Procura di Torino, le confezioni di ricariche non riporterebbero le informazioni relative ai danni per la salute del consumatore. Le sigarette elettroniche sono vietate in alcuni paesi compresa la Cina, dove sono state inventate

sigaretta elettronicaFonte: Shutterstock
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Era nell’aria ed è arrivata. Il Pm della Procura diTorino Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiestarelativa alle sigarette elettroniche. In particolare il pubblico ministero ha ipotizzato il reato di immissione in commercio di prodotti pericolosi per un importatore di ricariche. Le confezioni non riporterebbero informazioni relative ai danni per la salute del fumatore.

L’ISS, Istituto Superiore di Sanità, interpellato da Guariniello per valutare l’effettiva dannosità delle sigarette elettroniche, ha delineato il profilo di tre fumatori tipo: moderato, medio e forte che avrebbero nella simulazione un’oscillazione di consumo dai 5 ai 20 utilizzi giornalieri con una media di tre aspirazioni a volta. Secondo l’ISS per ognuno dei tre profili di fumatori l’assunzione giornaliera di nicotina sarebbesuperiore ai limiti ritenuti accettabili dall’autorità europea per la sicurezza alimentare, fissato in 0,0008 mg/kg. 

L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea anche che le sigarette elettroniche sono già vietate in alcuni paesi, dall’Australia al Canada, dal Brasile alla Turchia. Anche in Cina è in vigore il divieto, nonostante sia il paese in cui sono state inventate dieci anni fa. L’indicazione dell’ISS è chiara: «Si ritiene opportuno che tali effetti dannosi per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione della articolo in commercio».

http://genio.virgilio.it/speciale-domande-risposte/salute.html

 

Ilva, ministero dell’ambiente parte civile

Clini: “Il ministero si costituirà parte civile nel processo mirato a individuare responsabilità per l’inquinamento”

Luca Romano

Taranto si registra un aumento della mortalità del 10% nel periodo 2003-2008.

 

Il dato emerge dallo studio “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità, che verrà presentato domani dal ministro della Salute Renato Balduzzi.

Il trend conferma le precedenti analisi, relative al periodo 1995-2002, che parlavano di un aumento di mortalità generale e per tumori che oscilla tra il 10 e il 15%, e un aumento del 30% in particolare per il tumore al polmone sia negli uomini sia nelle donne. Un aumento di oltre 50% di decessi permalattie respiratorie acute.

I dati riconoscono un nesso sospetto ma non accertato di causalità con le emissioni degli stabilimenti di Taranto, come quello dell’Ilva. La ricerca fa parte del progetto che ha studiato il profilo di mortalità delle popolazioni residenti nei siti di interesse nazionale per le bonifiche (circa 60 in Italia) misurando l’impatto sulla salute di quelli contaminati come appunto l’area di Taranto.

Intanto, “il ministero dell’Ambiente si costituirà parte civile nel processo mirato a individuare responsabilità per l’inquinamento di Taranto”. Ad affermarlo è stato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini su twitter. 

E sul caso Ilva, i custodi giudiziari degli impianti dell’Ilva sequestrati hanno notificato all’azienda una direttiva con la quale ordinano di rifare completamente sei batterie delle cokerie degli altiforni, spegnere 6 torri e 2 altoforni, fermare l’acciaieria 1, adeguare l’acciaieria 2, e il rifacimento del reparto “Gestione materiali ferrosi”.