Muore a 19 anni di cancro all’intestino per diagnosi sbagliata

muore-19-enne-cancro-intestino-diagnosi-sbagliata

Layla Watts aveva solo 19 anni ed è morta di cancro dopo che diversi medici le avevano fatto una diagnosi sbagliata; Layla ha iniziato ad avvertire dei forti dolori allo stomaco e tra gennaio e febbraio è stata vista da 5 medici che le hanno diagnosticato sempre la stessa cosa: sindrome dell’intestino irritabile, patologia di cui soffriva sia la madre che la sorella. Con il passare delle settimane però la giovane ha inziato a lamentare anche stanchezza, mancanza di appetito e il 19 febbraio dopo una visita accurata hanno scoperto che si trattava di un tumore all’intestino che si era esteso anche al fegato.

Nonostante la chemioterapia le sue condizioni sono peggiorate ed è deceduta lo scorso 30 aprile; Layla, come ricorda la mamma nell’intervista al DailyMail era una ragazza frizzante e che ha cercato di lottare contro il cancro continuando anche ad aggiornare, come raccontato sempre dalla mamma il profilo Facebook dove aveva scritto che aveva il cancro ma che sarebbe guarita. Purtroppo non è andata così.

I genitori di Layla hanno anche raccolto molte sterline per la ricerca sul cancro; i medici in ospedale hanno detto di non aver mai visto un caso come quello di Layla perchè era molto giovane e questo cancro in genere si presenta soprattutto in uomini più anziani.

Photo Credits| Robert Mc Donald su Flickr

http://www.mondobenessereblog.com/

Se ho già sviluppato un tumore, che senso ha smettere?

 

Anche per chi ha già un tumore, vale la pena smettere di fumare. Diversi studi hanno dimostrato che la rinuncia alla sigaretta migliora l’andamento della malattia: un’analisi condotta da ricercatori dell’Università di Birmingham su altre 10 ricerche e pubblicata sul British Medical Journal dimostra, in particolare, che le persone a cui viene diagnosticato un cancro al polmone in fase iniziale, possono raddoppiare le loro chance di sopravvivenza smettendo subito di fumare.

Altre ricerche hanno assodato che il fumo può ridurre la risposta alla chemio e alla radioterapia, ostacolare la guarigione delle ferite chirurgiche, aumentare il rischio di infezioni, soprattutto broncopolmonari, che possono essere molto pericolose in un organismo debilitato dalla malattia o in cui le difese immunitarie sono depresse dalle cure.

Infine, continuando a fumare, si alimenta il rischio che, una volta guariti dalla malattia, questa si ripresenti, oppure che si sviluppi un secondo tumore.

Molto ancora però, in questo campo, potrebbe essere fatto per colmare l’attuale lacuna tra linee guida, organizzazione dei servizi che aiutano a smettere di fumare e la pratica clinica quotidiana.

A NATALE REGALA LA PREVENZIONE

 

Facciamoci un regalo speciale: vincere il cancro!

A NATALE REGALA LA PREVENZIONE

Festeggia il tuo Natale con un augurio speciale ai tuoi familiari, amici, colleghi e un grande gesto di solidarietà.
Con i biglietti della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori puoi sostenere tutte le attività della LILT a favore della prevenzione per vincere il cancro.
Scegli tra le varie proposte che ti offre il catalogo: è un grande gesto di solidarietà.
Se preferisci, puoi anche effettuare una Donazione direttamente dal nostro sito, oppure rivolgerti alla Sezione Provinciale LILT più vicina per regalare la tessera di socio ai tuoi cari.
Un regalo diverso che fa bene alla prevenzione!

http://www.legatumori.it/new_pp.php?id=1981&area=1005

 
             
             
             
 «
 

La Grecia non paga e la tedesca Merck sospende le consegne di farmaci antitumorali agli ospedali

La tedesca Merck Serono non fornisce più l’erbitux agli ospedali greci, a causa dei mancati pagamenti da parte dello Stato. Ne da’ notiziaReuters. Il farmaco è attualmente somministrato a persone colpite da diversi tipi di cancro e, nel solo 2010, ha portato nelle casse dell’azienda tedesca una cifra superiore agli 1,3 miliardi di euro ai quali vanno ad aggiungersi i quasi 900milioni fatturati nel 2011. D’ora in poi, fanno sapere dal quartier generale di Bonn, chi ne ha bisogno potrà comprarlo direttamente nelle farmacie, glissando sul fatto che la cura può arrivare a costare anche 4mila euro al mese.
La Merck non è la prima azienda farmaceutica ad adottare misure tanto drastiche. Un anno fa la stessa decisione è stata adottata dalla svizzera Roche e, nel 2010, è stata la danese Novo Nordisk a sospendere le forniture, questa volta di insulina, dopo una diatriba sui prezzi di vendita, conclusasi con l’invio di prodotti di costo (e qualità) inferiore.
 
Si tratta quindi dell’effetto visibile di un male i cui sintomi si protraggono da tempo: durante tutto il 2010 e i primi sei mesi del 2011 la Repubblica Ellenica ha pagato solo un terzo dei 2miliardi di euro di medicinali acquistati per i propri ospedali e, all’inizio del 2012, ha saldato parte del debito residuo con titoli di Stato. Ironia della sorte: la sanità greca è messa in ginocchio proprio da un’azienda che batte bandiera della nazione che ne sta guidando il risanamento.
Tali estreme decisioni non costituiscono più neppure un precedente, giacché sembrano essere “armi di ricatto” usate con discreta disinvoltura dalle farmaceutiche. Nonostante ciò la Merck comunica che non ci sono altri Paesi oltre alla Grecia da inserire nell’elenco dei cattivi pagatori.



fonte:.ilsole24ore.com

Smettere di fumare allunga la vita di dieci anni Le donne che smettono di fumare guadagnano 10 anni di vita: pubblicati i risultati della ricerca “Million Women”

Sono stati resi noti i risultati di una delle più grandiricerche scientifiche in tema di effetti del fumo sulla salute: le conclusioni dello studio sono a dir poco sorprendenti e rafforzano ancor di più le convinzioni sugli effetti deleteri del fumo che derivano da numerose ricerche precedenti, ma pongono anche l’attenzione sulla possibilità di ridurre i rischismettendo di fumare.

Lo studio è stato condotto esclusivamente su un campione di donne: dal 1996 al 2001 ne sono state monitorate ben 1,3 milioni, dai 50 ai 65 anni di età. Le partecipanti allo studio, denominato “Million Women”, erano per il 20% fumatrici, per il 28% ex-fumatrici e per il restante 52% non fumatrici. La pubblicazione sulla rivista “Lancet” è avvenuta in occasione del centesimo anniversario della nascita di Sir Richard Doll, lo studioso che ha identificato per primo il legame tra cancro del polmone e vizio del fumo.

Ed ecco i risultati dello studio: 

– Chi smette di fumare intorno ai 30 anni diminuisce del 97% il rischio di morte prematura
– Chi smette verso i 40 anni dimezza la mortalità
– Le fumatrici sono 3 volte più a rischio di vita delle non fumatrici e i due terzi delle morti del totale dei fumatori dai 50 ai 70 anni sono dovute a patologie derivanti dal fumo.
– I rischi salgono in proporzione al numero di sigarette fumate, ma anche chi fuma una sola sigaretta al giorno ha un tasso di mortalità doppio rispetto ai non fumatori.
– I fumatori che smettono prima di arrivare a metà della loro vita guadagnano in media 10 anni in più.

Gli studiosi ipotizzano che i risultati potrebbero essere validi anche per gli uomini, ma per ora il modello è valido solo per le donne, visto che la ricerca ha preso in considerazione solo un campione di sesso femminile. Dunque le donne non hanno scuse: è proprio ora di rinunciare alla sigaretta.

http://donne.virgilio.it/benessere/salute-in-pratica/smettere-di-fumare-allunga-vita-di-dieci-anni.html

Prevenzione tumori fra i giovani con la campagna Non fare autogol

prevenzione-tumori-giovani-campagna-non-fare-autogol

Al via la terza edizione della campagna ‘Non fare autogol’, per la prevenzione dei tumori fra i giovani, promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). La campagna è rivolta agli adolescenti, ed ha coinvolto il mondo dello sport, per spiegare loro che la prevenzione dei tumori parte da un corretto stile di vita che va adottato fin da giovanissimi.

Sotto accusa soprattutto il fumo, i ragazzi cominciano a ricorrere alla sigaretta soprattutto in giovane età, basti pensare che il 16 per cento dei ragazzi e il 22 per cento delle ragazze iniziano a fumare tra i 14 e i 15 anni, non sapendo che il fumo è uno dei fattori di rischio più diffusi. Chi comincia così giovane con le sigarette, triplica il rischio tumori da adulti, soprattutto cancro al polmone, rispetto a chi comincia dieci anni più tardi. Del resto, le ricerche lo dicono, fumo e alcol da giovani, sono altamente dannosi per la salute da adulti.

Per sensibilizzare i teenagers, per insegnar loro come tenersi alla larga dai tumori, sono stati coinvolti anche personaggi del mondo del calcio, l’iniziativa è sostenuta dalla Presidenza del Consiglio, CONI, FIGC e FMSI. Così, Antonio Nocerino, campione rossonero, è salito in cattedra per un giorno all’Istituto Vilfredo Pareto di Milano, per parlare con gli studenti in occasione della prima tappa del progetto ‘Non fare autogol’:

Se si parla di salute non c’è da scherzare, anche per un napoletano verace come me. Quindi ragazzi, non fumate! Non serve a nulla e vi fa solo male. Se sono arrivato fin qui lo devo a una vita di sacrifici e rispetto delle regole. Sono valori che metto in pratica tutti i giorni e che cerco di trasmettere a chi mi sta intorno. Oggi tocca a voi!.

Stefano Cascinu, Presidente AIOM, ha voluto sottolineare l’importanza dell’adozione di un corretto stile di vita:

I tumori sono secondi solo alle malattie cardiovascolari come numero di decessi, ma rappresentano la principale causa di anni di vita persi, poiché insorgono in età più giovane. Si tratta in ogni caso di malattie in cui la prevenzione può fare la differenza. È questo il principale obiettivo della campagna ‘Non fare autogol’, che utilizza il linguaggio universale dello sport per veicolare importanti valori e messaggi di salute.

Il progetto ‘Non fare autogol’ coinvolgerà tutte le 20 squadre del campionato di Serie A, sarà un vero e proprio Tour della prevenzione oncologica che toccherà 16 città italiane, saranno coinvolti i più importanti campioni del nostro torneo, da Nocerino a Chiellini, da Cambiasso a Diamanti, fino a Balzaretti, con il CT della Nazionale Cesare Prandelli.

Photo credit: The Green Odyssey su Flickr

LE CRUCIFERE: UN SALUTARE ALIMENTO Prevenire il cancro con cavoli e broccoli

 

Le crucifere come il cavolfiore sono utili nella prevenzione di varie forme di cancro

 
Un recente studio conferma le proprietà anticancro delle crucifere come cavoli e broccoli, le verdure di stagione ideali per una dieta sana e salutare
 
 

Lo abbiamo già sentito dire che le crucifere, un famiglia di vegetali che comprende cavoli, cavolfiori e broccoli, possono prevenire malattie come il cancro. Lo abbiamo sì sentito, ma è bene ricordarlo. Soprattutto ora che questi vegetali diventano di stagione e, quindi, è più facile trovarli sul mercato – o nel proprio orto, se lo si ha.

A conferma delle proprietà anticancro di queste verdure – già suggerite da diverse ricerche – sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Oncology e condotto dai ricercatori italiani dell’Istituto di Ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano.
Qui, la dottoressa Cristina Bosetti e colleghi del Dipartimento di Epidemiologia hanno valutato l’efficacia delle crucifere e delle sostanze in esse contenute – come il sulforafano – nella prevenzione di vari tipi di cancro.
I ricercatori hanno analizzato una serie di studi caso-controllo condotti sia in Italia che in Svizzera. Tra i vari tipi di tumore studiati vi erano quello del cavo orale, della faringe, dell’esofago, dello stomaco, del fegato, del pancreas, del colon-retto, del seno, della prostata, dell’endometrio, dell’ovai e altri ancora.

Dopo questa prima fase è stata osservata l’incidenza dei tassi di cancro e il rapporto di causa/effetto, detto “odds ratio” (OR), tra chi consumava le crucifere almeno una volta a settimana e chi no. Tra le diverse varietà di crucifere della famiglia brassica sono stati inclusi i broccoli, i cavoli, i cavolfiori, cavolini, crescione e ravanelli.
I risultati dell’analisi hanno permesso di rilevare come chi consumava almeno una volta a settimana queste verdure vedesse ridursi il rischio di cancro, rispetto a coloro che invece non le consumavano.

In particolare si è evidenziato un significativo minor rischio del 17%, pari a quasi un quinto, del cancro del cavo orale (OR = 0,83); una riduzione del 28% per il cancro esofageo; una riduzione sempre del 17% dei tumori di intestino e seno; una riduzione del 32% per quello del rene.
Anche per gli altri tipi di cancro si è rilevato un’odds ratio (OR) di una certa percentuale: per esempio, per lo stomaco (OR = 0,90), fegato (OR = 0.72), del pancreas (OR = 0,90), della laringe (OR = 0.84), dell’endometrio (OR = 0.93), alle ovaie (OR = 0,91), e della prostata (OR = 0,87).

Questi dati, suggeriscono che il consumo di verdure crucifere ha effetti favorevoli sui diversi e più comuni tipi di cancro, concludono i ricercatori.
Ecco pertanto confermata ancora una volta l’importanza della dieta per la salute. Ora che abbiamo la stagione di cavoli e compagnia bella riserviamo a essi un posto a tavola: non può che farci bene.
[lm&sdp]

Foto: ©photoxpress.com/dinostock 

Un test genetico per il rischio del cancro alla bocca

IL TEST QMIDS MISURA I LIVELLI DI 16 GENI, TRA CUI IL FOXM1, E VIENE EFFETTUATO SU LESIONI SOSPETTE PERMETTENDO UNA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI DEL CAVO ORALE

Radiografia raggi X di una bocca

Un nuovo test genetico rivoluzionario può rilevare cellule pre-cancerose in pazienti con lesioni alla bocca apparentemente benigne.

Il cancro orale e della faringe è al settimo posto tra le più comuni forme di cancro in Europa e al nono posto per quanto riguarda la morte per cancro. Nel 2004, ci sono stati secondo le stime 67.000 casi e 26.000 morti e ci si preoccupa della prevalenza in aumento nell’Europa orientale.

Ricercatori dell’Università Queen Mary di Londra nel Regno Unito, hanno sviluppato un test che potrebbe permettere ai pazienti a rischio di ricevere le cure il prima possibile, migliorando significativamente le probabilità di sopravvivenza.

Il cancro orale si sviluppa in una qualsiasi parte della bocca. Come le labbra, le gengive, la lingua, il rivestimento interno delle guance e il tetto e il fondo della bocca. Può essere chiamato cancro della cavità orale o cancro della bocca.

Il cancro della bocca è uno dei tipi gravi di cancro raggruppati in una categoria chiamata cancri della testa e del collo, che spesso sono trattati in modo simile. Solo nel Regno Unito il cancro della bocca colpisce oltre 6.200 persone l’anno e oltre mezzo milione di persone in tutto il mondo. Questi valori mondiali sono destinati a crescere al di sopra di 1 milione l’anno entro il 2030. La maggior parte dei casi possono essere fatti risalire al fumo o al masticare tabacco e bere alcool.

Lo studio di ricerca ha mostrato che il test quantitativo qMIDS (Malignancy Index Diagnostic System) ha avuto un tasso di rilevazione del cancro compreso tra il 91 e il 94 per cento quando è stato usato su oltre 350 campioni di tessuto della testa e del collo provenienti da 299 pazienti nel Regno Unito e in Norvegia. I risultati sono stati pubblicati sull’International Journal of Cancer.

Le lesioni della bocca sono molto comuni, fortunatamente solo dal 5 al 30 per cento di queste si trasformano in cancro e nella maggior parte dei casi, se diagnosticato nelle prime fasi, la cura può essere efficace.

Finora, però, non c’era un test capace di rilevare con precisione quali lesioni diventeranno cancerose.

L’attuale standard di riferimento diagnostico è l’istopatologia. In questo test, la biopsia di un tessuto fatta durante un’operazione è esaminata sotto un microscopio da un patologo. Si tratta di una procedura relativamente invasiva e la maggior parte dei cancri della bocca diagnosticati sono in uno stadio avanzato quando le probabilità di sopravvivenza sono significativamente ridotte. Per i pazienti cui è diagnosticata la malattia avanzata, i tassi di sopravvivenza sono scarsi, tra circa il 10 e il 30 per cento a 5 anni.

“Un test sensibile in grado di quantificare il rischio di cancro di un paziente è necessario per evitare di aspettare troppo prima di intervenire. Una diagnosi più veloce del cancro e una cura appropriata possono migliorare significativamente il risultato per i pazienti, ridurre la mortalità e alleviare i costi sanitari pubblici a lungo termine,” ha detto il ricercatore e inventore del test, il dott. Muy-Teck Teh dell’Istituto di Odontoiatria del Queen Mary, Università di Londra.

Quello che fa il test qMIDS essenzialmente è misurare i livelli di 16 geni, che sono trasformati, attraverso un algoritmo diagnostico, in un “indice di malignità” che quantifica il rischio che la lesione diventi cancerosa. Secondo i ricercatori, è meno invasivo e più veloce dei metodi standard di istopatologia. Richiede solo un pezzettino di tessuto di 1 o 2 mm (meno di mezzo chicco di riso) e ci vogliono meno di tre ore per avere i risultati, rispetto ai tempi di attesa dell’istopatologia standard che possono essere anche di una settimana.

Il chirurgo orale e maxillo-facciale, professor Iain Hutchinson, fondatore di Saving Faces e co-autore dello studio, è stato entusiasta dei risultati e delle implicazioni per i pazienti. “Siamo molto contenti di questo nuovo test che ci permetterà di liberare i pazienti che hanno lesioni non pericolose da controlli e ansia non necessari e di identificare i pazienti ad alto rischio in una fase precoce per somministrare loro le cure adeguate. Il cancro della bocca, se scoperto in tempo quando la malattia è più ricettiva alla terapia chirurgica, ha un tasso di guarigione molto alto.”

La dott.ssa Catherine Harwood, specialista in dermatologia e co-autrice dello studio, ha aggiunto: “I nostri studi preliminari hanno mostrato risultati promettenti, indicando che il test potrebbe essere usato anche per identificare pazienti che hanno lesioni sospette alla pelle e alla vulva, il che costituirebbe un’opportunità di curarli prima e in modo meno invasivo.”

Anche se questo studio prova di concetto convalida il qMIDS come test diagnostico per la rilevazione precoce del cancro, sono necessari ulteriori esperimenti clinici per valutare i benefici a lungo termine del test per il cancro della bocca.

Ulteriormente sviluppato, potrebbe essere applicato ad altri tipi di cancro, visto che il test si basa su un gene del cancro, FOXM1, che è altamente espresso in molti tipi di cancro. In questo studio, i ricercatori hanno usato il test qMIDS per rilevare cellule precoci di cancro in campioni di pelle e in campioni provenienti dalla vulva.

La ricerca condotta in precedenza dal dott. Teh sul FOXM1 è stata eletta “Molecola dell’anno 2012” dalla Società internazionale di biologia molecolare e cellulare e protocolli di biotecnologia e di ricerca. Quella ricerca mostrava che quando il FOXM1 è sovra espresso, la proteina perde il controllo sulla crescita della cellula, permettendo alle cellule di proliferare in modo anormale. 

Redazione MolecularLab.it 

Quali sono le opzioni di trattamento per il cancro della laringe?

Le persone affette da cancro della laringe precoce possono essere trattati con la chirurgia o la radioterapia. Le persone con tumore avanzato della laringe può avere una combinazione di trattamenti. Per esempio, radioterapia e chemioterapia sono spesso dato contemporaneamente. La terapia mirata è un’altra opzione per alcune persone con tumore avanzato della laringe.

La scelta del trattamento dipende principalmente dalla vostra salute generale, dove nella tua laringe il cancro ha iniziato, e se il tumore si è diffuso.

Si può avere un team di specialisti per pianificare il trattamento. Il medico può fare riferimento a uno specialista, o si può chiedere un rinvio. Gli specialisti che curano il cancro della laringe sono:

Orecchio, naso, e medici gola (otorinolaringoiatri)
Testa e del collo chirurghi generali
Oncologi medici
Oncologi di radiazione

Chirurgia

La chirurgia è un trattamento comune per le persone con il cancro della laringe. Il chirurgo può utilizzare un bisturi o laser. La chirurgia laser può essere eseguita con un laringoscopio. Tu e il tuo chirurgo può parlare dei tipi di intervento chirurgico, e che può essere di destra per voi:

Rimozione parte della laringe: Il chirurgo rimuove solo la parte della laringe che contiene il tumore.
Rimozione di tutti i laringe: Il chirurgo rimuove l’intera laringe e alcuni tessuti circostanti. Alcuni linfonodi della zona può anche essere rimosso.

Radioterapia

La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali. E ‘una opzione per le persone con qualunque fase del cancro della laringe. Le persone con tumori piccoli possono scegliere la radioterapia al posto della chirurgia. Può anche essere utilizzato dopo la chirurgia per distruggere le cellule tumorali che possono rimanere nella zona.

La radiazione viene da una grande macchina fuori del corpo. Si può andare in ospedale o in clinica una volta o due volte al giorno, generalmente 5 giorni alla settimana per diverse settimane. Ogni trattamento dura solo pochi minuti.

La radioterapia finalizzata al collo può causare effetti indesiderati:

Mal di gola e difficoltà di deglutizione: La gola può diventare dolente, o si può sentire come se ci fosse un groppo in gola. Potrebbe essere difficile per voi da ingoiare.

Cambiamenti di voce: La tua voce può diventare rauca o debole durante la radioterapia. Il laringe può gonfiarsi, voce cambia causando. Il medico può suggerire farmaci per ridurre il gonfiore.

Cambiamenti della pelle nella zona del collo: La pelle del collo può diventare rosso o secca. Buona cura della pelle è importante. E ‘utile per esporre il collo per aria mentre anche lo protegge dal sole. Anche, evitare di indossare abiti che sfregano il collo, e non di rado la zona. Si consiglia di non utilizzare creme o lozioni sul collo senza il parere del medico. Questi pelle cambia di solito vanno via quando il trattamento si conclude.

Cambiamenti nella tiroide: La radioterapia può danneggiare la vostra tiroide (un organo nel vostro collo sotto la casella vocale). Se la vostra tiroide non fa abbastanza ormone tiroideo, si può sentire stanchi, aumento di peso, sento freddo, e hanno la pelle secca e capelli. Il medico può controllare il livello di ormone tiroideo, con un esame del sangue. Se il livello è basso, potrebbe essere necessario prendere le pillole di ormone tiroideo.

Fatica: Si può diventare molto stanco, specialmente nelle settimane successive di radioterapia. Il riposo è importante, ma di solito i medici consigliano alle persone di rimanere il più attivi possono.

Perdita di peso: Si può perdere peso se si è mangiato i problemi da un mal di gola e difficoltà a deglutire. Alcune persone possono avere bisogno di un tubo di alimentazione temporanea.

Alcuni effetti collaterali scompaiono dopo radioterapia finisce, ma altri durare a lungo. Sebbene gli effetti collaterali della radioterapia può essere sconvolgente, il medico di solito può trattare o controllarli. Aiuta a segnalare eventuali problemi che si stanno avendo in modo che il medico può lavorare con voi per alleviarli.

La terapia mirata

Alcune persone con tumore della laringe ricevere un tipo di trattamento noto come terapia mirata. Essa può essere somministrato insieme con radioterapia.

Cetuximab (Erbitux) è stata la prima terapia mirata approvato per il cancro della laringe. Cetuximab si lega alle cellule tumorali e interferisce con la crescita delle cellule tumorali e la diffusione del cancro. È possibile ricevere cetuximab in una vena una volta alla settimana per diverse settimane presso l’ufficio del medico, ospedale, o clinica.

Durante il trattamento, il team di cure mediche siano i sintomi di problemi. Alcune persone medicinale per prevenire una possibile reazione allergica. Gli effetti collaterali possono includere: rash, febbre, mal di testa, vomito, e diarrea. Questi effetti di solito diventano più mite dopo il primo trattamento.

http://www.medicinepg.com/it/1938.html

Il numero di malati di tumore in Italia è in aumento, ma di cancro si può guarire

 

Il numero di malati di tumore in Italia è in aumento, ma di cancro si può guarire di Brigida Stagno 

Commenta
Maggiore diffusione dei programmi di screening, miglioramento delle diagnosi, cure più efficaci, centri di eccellenza diffusi nella penisola: malgrado l’aumento del numero di malati di tumore in Italia, soprattutto al Nord, queste misure hanno contribuito alle maggiori percentuali di guarigione e al miglioramento della sopravvivenza, in particolare per alcune forme tumorali, come il cancro del colon-retto (il più frequente in assoluto), quello della mammella (prima causa di morte oncologica nella donna) e della prostata. Per altre neoplasie, come quella del polmone (prima causa di morte per tumore nell’uomo), del pancreas e della colecisti, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi non è invece migliorata negli ultimi anni ed è rimasta stabile.

Il cancro è la seconda causa di morte (il 30% di tutti i decessi) dopo le malattie cardiovascolari, ma chi sopravvive 5 anni dalla diagnosi ha per alcuni tumori (testicolo, corpo dell’utero, ma anche melanoma, linfomi di Hodgkin e in misura minore colon-retto) prospettive di sopravvivenza vicine a quelle della popolazione generale, che non ha mai avuto una neoplasia. A vivere oggi con una precedente diagnosi di tumore sono in Italia circa 2.250.000 persone (oltre il 4% della popolazione).

L’analisi precisa delle cifre riferite a quest’anno è contenuta in un censimento ufficiale, una pubblicazione dal titolo “I numeri del cancro in Italia 2012” ( Intermedia Editore), presentata a Roma al Ministero della Salute. L’edizione 2012, frutto del lavoro dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), è indispensabile per conoscere l’impatto dei tumori e pianificare al meglio gli interventi.

L’intervento più efficace resta però sempre la prevenzione e oggi circa il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile, soprattutto il cancro del colon-retto, dello stomaco, della prostata, della mammella, dei polmoni, della pelle, più correlati a stili di vita sbagliati. Ma quali le principali misure da adottare? Innanzitutto è obbligatorio smettere di fumare. Il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco e ogni anno tre milioni di persone muoiono nel mondo a causa del fumo.

Per prevenire i tumori, ma anche le malattie cardiovascolari, è poi raccomandabile seguire la dieta mediterranea: introdurre più frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose neoplasie, in particolare a carico dell’apparato digerente, grazie all’alto contenuto di fibre (che favorisce la maggior motilità intestinale, impedendo l’assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e alla presenza elevata di sostanze anti-cancro, gli antiossidanti. Gli esperti consigliano di consumare regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali, olio di oliva, pesce e di aumentare il consumo giornaliero di ortaggi, legumi e frutta fresca (almeno 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura), riducendo carne rossa, cibi raffinati e grassi animali.

Altra misura importante è moderare il consumo di alcol, che aumenta il rischio di cancro del cavo orale, della faringe, dell’esofago e della laringe ed è fortemente correlato anche all’insorgenza di tumore del fegato e dell’intestino (in entrambi i sessi) e della mammella nelle donne.

Anche il controllo del peso rappresenta una misura anti-tumore: è dimostrato che persone con un sovrappeso uguale o superiore al 40%, presentano tassi più elevati di mortalità per cancro del colon-retto, della prostata, dell’utero, della cistifellea e della mammella. E’ importante anche praticare con regolarità attività fisica, in quanto i sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi. Quanto alle lampade solari, la loro pericolosità è ormai dimostrata da diversi studi scientifici: un’esposizione precoce, in particolare prima dei 35 anni, aumenterebbe del 75% il rischio di sviluppare il melanoma. Vanno inoltre tenuti sotto controllo i nei, seguendo la regola dell’ABCDE.

Forse non tutti lo sanno, ma per ridurre l’insorgenza dei tumori è necessario anche proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili: il 15-20% delle neoplasie deriva proprio da infezioni, che possono essere prevenute (con l’uso del profilattico). Fra queste, l’epatite o il papilloma virus possono essere trasmesse attraverso i rapporti sessuali non protetti. Attenzione infine alle sostanze dopanti: gli steroidi anabolizzanti, utilizzati a volte nello sport, determinano un aumento del rischio di tumori, in particolare a livello del fegato, della prostata e dei reni e le probabilità di ammalarsi aumentano con gli anni, soprattutto in chi li ha assunti per molto tempo.