News < 23-27/9/2013 AILAR al Parlamento Europeo

News < 23-27/9/2013 AILAR al Parlamento Europeo 23-27/9/2013 AILAR al Parlamento Europeo Dal 23 al 27 Settembre la Società Europea oncologi Testa-collo (EHNS) attuerà una settimana di eventi per sensibilizzare i politici ed il Parlamento Europeo sulla Prevenzione e Diagnosi precoce dei tumori testa-collo. La nostra associazione si è già attivata affinchè il giorno 24 Settembre si possa svolgere una campagna di prevenzione presso alcune scuole. Inoltre il giorno 23 Settembre si svolgerà a Milano alla terrazza Martini una conferenza stampa, organizzata dalla Merck Serono, alla quale parteciperà il nostro Presidente dott. Maurizio Magnani. Mentre il giorno 24 Settembre si svolgeranno delle audizioni presso il Parlamento Europeo alle quali parteciperanno l'Ing. Antonio Aglione in qualità di rappresentante FAVO e il dott. Umberto Tassini in rappresentanza di AILAR e FIALPO. http://www.ailar.it/news.asp?id=1274

Sicurezza alimentare: è italiano il cibo meno contaminato del mondo

I prodotti alimentari italiani sono quelli che presentano meno residui chimici se comparati con quelli di Ue e dei paesi extracomunitari. I dati vengono da un’elaborazione di Coldiretti su analisi condotto dall’Efsa.

alimenti italiani

Tortellini, lasagne, torte e polpette. Dopo tutti gliscandali che hanno coinvolto il settore alimentare, c’è bisogno di un po’ di fiducia.

Secondo un’elaborazione Coldiretti sulle analisi condotte dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, l’Italia è il primo paese inEuropa nel mondo con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3%). Un numero cinque volte inferiore alla media europea che si attesta all’1,5% di prodotti fuori norma e addirittura 26 volte più basso rispetto a quelli extracomunitari (7,9% di irregolarità).

L’analisi è stata condotta su oltre 77mila campioni di 582 alimenti differenti. I risultati sono stati pubblicati nel Rapporto annuale sui residui di pesticidi negli alimenti.

Nel documento della Coldiretti si evidenzia che un prodotto su due che circola nel Vecchio Continente è completamente privo di “tracce” di residui chimici da fitofarmaci mentre il 98,4% dei campioni esaminati presenta residui entro i limiti, con la percentuale che sale addirittura al 99,7% nel caso dell’Italia che conquista il primato e scende al 92,1% per la media dei Paesi extracomunitari.

«Se si vanno ad analizzare i singoli paesi il dato peggiore – precisa Coldiretti – viene fatto segnare dai cavoli cinesi che in più di quattro casi su cinque (83%) sono risultati con valori oltre i limiti ammessi, ma lo stesso discorso vale anche per i broccoli (irregolare il 77% dei casi) e i pomodori (47% dei casi) provenienti dal paese asiatico. Risultano poco salubri anche l’uva (65% di superamento dei limiti) e il pepe (42%) indiani, i piselli sloveni, l’aglio argentino, le patate brasiliane».

 

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LA LISTA 

tortelliniScandali alimentari: SlowFood stila la lista dei ristoranti sicuri

Per reagire contro gli scandali alimentari che stanno colpendo i prodotti “made in Italy”, Slow Food presenta una lista di ristoranti italiani che offrono menù trasparenti e gustosi.

Domenica sempre aperto? ma anche no !

 

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Con il “sempre aperto”
non sono aumentati i consumi;
non è aumentato il Pil;
non è aumentata l’occupazione.

E se solo la Grande Distribuzione 
ne ha tratto un enorme vantaggio… 

significa che senza REGOLE
la LIBERTA’ di concorrenza 
non è in grado di tutelare 
la concorrenza stessa.


In nessun Paese d’Europa 
ci sono orari liberalizzati
come quelli attualmente 
vigenti in Italia

SENZA UNA NUOVA LEGGE,
NEI PROSSIMI 5 ANNI:

altri 80.000 negozi chiuderanno 
e le nostre Città 
saranno sempre più vuote 
e meno sicure.

Informati

Gli eccessi di liberalizzazioni penalizzano i piccoli negozi, costringendo imprenditori e lavoratori a sacrificare valori importanti come la famiglia. Scopri la legge di iniziativa popolare per restituire alle Regioni la facoltà di decidere sulle aperture domenicali.

Scarica il materiale informativo.

Firma

Aiutaci a presentare la legge di iniziativa popolare: aderisci anche tu alla campagna ’libera la domenica’, firmando presso le strutture di Confesercenti sul territorio nazionale. Dal 25 novembre anche presso i sagrati di moltissime chiese italiane.

Scopri quella più vicina a te.

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http://www.liberaladomenica.it/

Un test genetico per il rischio del cancro alla bocca

IL TEST QMIDS MISURA I LIVELLI DI 16 GENI, TRA CUI IL FOXM1, E VIENE EFFETTUATO SU LESIONI SOSPETTE PERMETTENDO UNA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI DEL CAVO ORALE

Radiografia raggi X di una bocca

Un nuovo test genetico rivoluzionario può rilevare cellule pre-cancerose in pazienti con lesioni alla bocca apparentemente benigne.

Il cancro orale e della faringe è al settimo posto tra le più comuni forme di cancro in Europa e al nono posto per quanto riguarda la morte per cancro. Nel 2004, ci sono stati secondo le stime 67.000 casi e 26.000 morti e ci si preoccupa della prevalenza in aumento nell’Europa orientale.

Ricercatori dell’Università Queen Mary di Londra nel Regno Unito, hanno sviluppato un test che potrebbe permettere ai pazienti a rischio di ricevere le cure il prima possibile, migliorando significativamente le probabilità di sopravvivenza.

Il cancro orale si sviluppa in una qualsiasi parte della bocca. Come le labbra, le gengive, la lingua, il rivestimento interno delle guance e il tetto e il fondo della bocca. Può essere chiamato cancro della cavità orale o cancro della bocca.

Il cancro della bocca è uno dei tipi gravi di cancro raggruppati in una categoria chiamata cancri della testa e del collo, che spesso sono trattati in modo simile. Solo nel Regno Unito il cancro della bocca colpisce oltre 6.200 persone l’anno e oltre mezzo milione di persone in tutto il mondo. Questi valori mondiali sono destinati a crescere al di sopra di 1 milione l’anno entro il 2030. La maggior parte dei casi possono essere fatti risalire al fumo o al masticare tabacco e bere alcool.

Lo studio di ricerca ha mostrato che il test quantitativo qMIDS (Malignancy Index Diagnostic System) ha avuto un tasso di rilevazione del cancro compreso tra il 91 e il 94 per cento quando è stato usato su oltre 350 campioni di tessuto della testa e del collo provenienti da 299 pazienti nel Regno Unito e in Norvegia. I risultati sono stati pubblicati sull’International Journal of Cancer.

Le lesioni della bocca sono molto comuni, fortunatamente solo dal 5 al 30 per cento di queste si trasformano in cancro e nella maggior parte dei casi, se diagnosticato nelle prime fasi, la cura può essere efficace.

Finora, però, non c’era un test capace di rilevare con precisione quali lesioni diventeranno cancerose.

L’attuale standard di riferimento diagnostico è l’istopatologia. In questo test, la biopsia di un tessuto fatta durante un’operazione è esaminata sotto un microscopio da un patologo. Si tratta di una procedura relativamente invasiva e la maggior parte dei cancri della bocca diagnosticati sono in uno stadio avanzato quando le probabilità di sopravvivenza sono significativamente ridotte. Per i pazienti cui è diagnosticata la malattia avanzata, i tassi di sopravvivenza sono scarsi, tra circa il 10 e il 30 per cento a 5 anni.

“Un test sensibile in grado di quantificare il rischio di cancro di un paziente è necessario per evitare di aspettare troppo prima di intervenire. Una diagnosi più veloce del cancro e una cura appropriata possono migliorare significativamente il risultato per i pazienti, ridurre la mortalità e alleviare i costi sanitari pubblici a lungo termine,” ha detto il ricercatore e inventore del test, il dott. Muy-Teck Teh dell’Istituto di Odontoiatria del Queen Mary, Università di Londra.

Quello che fa il test qMIDS essenzialmente è misurare i livelli di 16 geni, che sono trasformati, attraverso un algoritmo diagnostico, in un “indice di malignità” che quantifica il rischio che la lesione diventi cancerosa. Secondo i ricercatori, è meno invasivo e più veloce dei metodi standard di istopatologia. Richiede solo un pezzettino di tessuto di 1 o 2 mm (meno di mezzo chicco di riso) e ci vogliono meno di tre ore per avere i risultati, rispetto ai tempi di attesa dell’istopatologia standard che possono essere anche di una settimana.

Il chirurgo orale e maxillo-facciale, professor Iain Hutchinson, fondatore di Saving Faces e co-autore dello studio, è stato entusiasta dei risultati e delle implicazioni per i pazienti. “Siamo molto contenti di questo nuovo test che ci permetterà di liberare i pazienti che hanno lesioni non pericolose da controlli e ansia non necessari e di identificare i pazienti ad alto rischio in una fase precoce per somministrare loro le cure adeguate. Il cancro della bocca, se scoperto in tempo quando la malattia è più ricettiva alla terapia chirurgica, ha un tasso di guarigione molto alto.”

La dott.ssa Catherine Harwood, specialista in dermatologia e co-autrice dello studio, ha aggiunto: “I nostri studi preliminari hanno mostrato risultati promettenti, indicando che il test potrebbe essere usato anche per identificare pazienti che hanno lesioni sospette alla pelle e alla vulva, il che costituirebbe un’opportunità di curarli prima e in modo meno invasivo.”

Anche se questo studio prova di concetto convalida il qMIDS come test diagnostico per la rilevazione precoce del cancro, sono necessari ulteriori esperimenti clinici per valutare i benefici a lungo termine del test per il cancro della bocca.

Ulteriormente sviluppato, potrebbe essere applicato ad altri tipi di cancro, visto che il test si basa su un gene del cancro, FOXM1, che è altamente espresso in molti tipi di cancro. In questo studio, i ricercatori hanno usato il test qMIDS per rilevare cellule precoci di cancro in campioni di pelle e in campioni provenienti dalla vulva.

La ricerca condotta in precedenza dal dott. Teh sul FOXM1 è stata eletta “Molecola dell’anno 2012” dalla Società internazionale di biologia molecolare e cellulare e protocolli di biotecnologia e di ricerca. Quella ricerca mostrava che quando il FOXM1 è sovra espresso, la proteina perde il controllo sulla crescita della cellula, permettendo alle cellule di proliferare in modo anormale. 

Redazione MolecularLab.it 

Europa chiama, Italia risponde: “Entro 3 anni, i nuovi Contrassegni di Parcheggio per Disabili”.

Europa chiama, Italia risponde: “Entro 3 anni, i nuovi Contrassegni di Parcheggio per Disabili”.

 

Roma,3 settembre 2012.

Con il D.P.R. N. 151 del 30 luglio 2012, l’Italia, entro 3 anni, adeguerà al

“Formato Europeo”, il Contrassegno di Parcheggio per Disabili, sarà di

conseguenza riconosciuto in tutta la Comunità Europea.

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Troika alla Grecia: “Dovete lavorare 13 ore al giorno e anche al sabato”. Utile ricetta anti crisi? Meglio uscire dall’euro?

 

In Grecia è duro scontro tra la Troika (Fmi, Ue e Bce) ed il governo per riuscire a trovare un accordo sul pacchetto di nuove misure di austerità per il biennio 2013-2014 per un totale di 11,5 milioni di euro. Questo rappresenta la condizione indispensabile per dare via libera all’assegnazione di una nuova tranche da 31,5 miliardi, gran parte della quale andrà per la ricapitalizzazione delle banche elleniche.

 

Sulla stampa greca ha avuto molto risalto una delle ricette suggerite dalla Troika “Aumentare il numero massimo di giorni di lavoro a sei settimanali per tutti i settori” e ciò vuol dire che il sabato lavorativo diventerà fisso. Inoltre si sono materializzate anche le indiscrezioni secondo cui sarebbe stata avanzata la richiesta di allungare l’orario lavorativo giornaliero a 13 ore. Si arriverebbe ad avere una settimana lavorativa di 78 ore ossia il doppio della settimana standard in tutta Europa. 

 

Secondo la Troika per rilanciare l’economia ellenica ed il mondo del lavoro bisognerebbe “Aumentare la flessibilità degli orari di lavoro; fissare il tempo di riposo minimo a 11 ore; scollegare le ore di lavoro dei dipendenti dagli orari di apertura al pubblica; eliminare restrizioni sul tempo minimo/massimo tra i turni del mattino e del pomeriggio“.

 

Secondo altre fonti poi la Troika suggerisce che i datori di lavoro dovrebbero poter licenziare i dipendenti più facilmente e, a tale scopo,propone di ridurre della metà (da 4-6 mesi a 2-3 mesi) la durata del periodo previsto per inviare al lavoratore l’avviso di licenziamento. Sulla stessa linea propone inoltre che la liquidazione, ovvero la somma di denaro che i dipendenti ricevono alla fine del rapporto di lavoro, venga ridotta del 50% se essi ricevono una seconda pensione.

 

E’ la giusta ricetta per combattere la crisi? Esistono altre soluzioni? Non sarebbe meglio per la Grecia uscire dall’euro?

Lunedì, se il vostro Pc è infetto non potrà collegarsi a Internet

 

Pc con Windows, ma anche Mac, tablet, smartphone. Se il vostro computer è stato colpito potrete avere una brutta sorpresa: il web non esisterà più. Anche per colpa dell’Fbi. Ecco come verificare se siete stati contagiatidal nostro corrispondente ANGELO AQUARO

 

NEW YORK – L’Apocalisse non può più attendere. A partire dalle prime luci di lunedì, centinaia di migliaia di computer di tutto il mondo sono a rischio infezione. Addio Internet: chiunque cercherà di avventurarsi sui siti più famosi di tutto il mondo, da Facebook ad Apple, passando per gli indirizzi perfino dell’Fbi, sarà sbattuto fuori dal world wide web. Www non più: fuori. E la cosa incredibile è che a sbatterci fuori sarà proprio l’Fbi: e per giunta per conto del tribunale di New York.

Sembra la trama di un cyberthriller e invece è realtà. E stavolta neppure la sempre più grande tribù dei Macdotati potrà ritenersi al sicuro. I computer Apple, si sa, sono molto meno esposti dei cugini rivali che girano su Windows agli attacchi dei pirati. E invece stavolta il virus è pronto colpire non solo i pc Windows e i computer della Mela ma perfino gli iPad, gli iPhone e itablet di tutti i tipi. 

La ragione è semplice: il malware ha già preso possesso dei computer infettati e scatterà appena i pc o i tablet tenteranno di collegarsi al web, agendo sull’indirizzo Dns, quello cioè che ci consente di indirizzarci per le autostrade del web. 

Ma come si è arrivati fin qui? E perché dagli Usa all’Europa nessuno può dormire tranquillo? Il Lunedì Nero dei computer arriva da lontano. È il novembre scorso quando l’Fbi annuncia di aver sgominato una pericolossima centrale di hacker che opera dalla Russia agli Stati Uniti, passando per l’Europa. I banditi sono riusciti a impossessassarsi di oltre quattro milioni di computer in tutto il mondo, mettendo su un’associazione criminale da 14 milioni di dollari. 

Non si tratta però di un ‘semplice’ virus che si attacca ai nostri pc trasformandoli in tanti bot, strumenti di una botnet, quella rete appunto di computer infettati che viene orchestrata dai delinquenti web per dirottarli su siti particolari o succhiare informazioni (e denaro). In questo caso il malware viene chiamato DnsChanger perché cambia appunto l’indirizzo Dns: in pratica il computer colpito naviga su un Internet parallelo disegnato dagli hacker in cui i siti non sono quello che appaiono. Cerchi un prodotto Apple? Vieni rimandato su un sito pirata. Vuoi scaricare un film da Netflix? Idem.

Quando scatta l’operazione antihacker l’Fbi è costretta così a ‘ricostruire’ il mondo Internet dei computer infetti mettendo in piedi una serie di server alternativi che impediscono ai pc colpiti di navigare sul web pirata. Naturalmente si tratta di una misura temporanea: decisa appunto dal tribunale di New York perché da qui parte l’operazione anti-pirateria. La misura temporanea finisce però proprio questo lunedì: 9 luglio. Da questo momento in poi, insomma, i nostri computer non saranno più protetti: ma visto che i siti pirata sono già stati bloccati, la conseguenza sarà il blocco totale di Internet. Non riusciremo più a collegarci. Black Out. Buio completo. Che fare? 

Negli Stati Uniti le grandi compagnie come At&T hanno già preannunciato di aver predisposto server di emergenza per ridirigere il traffico dei computer colpiti. E da Facebook a Google si è pure scatenata una campagna di sensibilizzazione. Basta un semplice test su un sito predisposto per l’occasione,www.dcwg.org 1 (la cui pagina italiana è curata da Telecom ed è raggiungibile a quest’indirizzo 2), per scoprire se il pc o il Mac è infetto o meno. Se il sito si illumina di verde vuol dire che il computer è pulito. Altrimenti…

Per la verità gli esperti giurano che in rete sono disponibili una serie di tool e software che permettono di ripulire il computer infetto. Ma nessuno sa ancora calcolare con esattezza quanti pc potranno essere colpiti dal blackout. Una stima della rivista specializzata PcWorld parla di 275mila computer ancora infetti in tutto il mondo. Solo 45mila sarebbero quelli a rischio negli Usa. Il che per noi è naturalmente una brutta notizia: perché molto più pericolosa sarebbe quindi la situazione dall’Asia all’Europa. Certo, insistono gli esperti, poche centinaia di migliaia di computer sono nulla rispetto ai milioni colpiti da Zeus, SpyEye e gli altri virus in giro per il mondo. E certo: saranno anche nulla. Ma sai che sorpresa se lunedì accendi il computer e scopri che l’Apocalisse si è scatenata proprio sulla tua nullità?