Basta Coronavirus, la guida per non fare entrare il virus in casa

Un vademecum veloce e semplice per tenere il Coronavirus fuori dalle nostre case.

di , pubblicato il  alle ore 10:00
Un vademecum veloce e semplice per tenere il Coronavirus fuori dalle nostre case.

Si fa un gran parlare di come evitare il contagio da Coronavirus, il Covid 19 che sta mietendo vittime in tutto il mondo, la guida per lasciarlo fuori dalle proprie case ce la offre ora Greenpeace, andiamo a scoprire insieme il vademecum per evitare di far entrare il contagio nelle nostre abitazioni.

Guida contro il Coronavirus

Su Greenpeace possiamo leggere tra i primi suggerimenti proposti per evitare che il virus entri nelle nostre case di dividere l’abitazione in zone cosiddette cuscinetto e aree di vita. In sostanza il suggerimento è di evitare di frequentare il logo dell’ingresso. Qui bisogna lasciare tutte le cose che sono state a contatto con l’esterno, quindi riporle in una cesta, ci riferiamo quindi a mascherina e guanti, ad esempio. Ma anche i vestiti che abbiamo usato fuori e che non devono quindi entrare nelle aree di vita. Naturalmente, è sconsigliatissimo camminare a piedi nudi nelle zone cuscinetto.

Gli accessori e i vestiti che abbiamo poi lasciato nella zona cuscinetto devono essere disinfettanti, quindi borsa e altro, basta un po’ di alcool, oppure un disinfettante o un panno con acqua e sapone. Anche il pavimento deve essere igienizzato, soprattutto se si esce spesso. Tra i grandi suggerimenti naturalmente non poteva mancare quello relativo alla pulizia delle mani che deve essere fatta spesso e bene. Detergere le mani con acqua e sapone anche in casa, e farlo per 30 o 40 secondi.

Altro argomento di forte attualità è quello relativo alle scarpe, complice anche un audio Whatsapp diventato virale che ha generato il panico. Possiamo dire in questo caso che lasciare le scarpe fuori dalla nostra casa è sempre cosa buona, non solo in presenza di Coronavirus. Disinfettare le suole con alcuni dei prodotti elencati sopra può essere eccessivo, qualora appunto si sia scelto di lasciarle fuori dalla propria porta, ma la prudenza non è mai troppa, vi suggeriamo naturalmente di farlo indossando guanti, così da evitare spiacevoli incontri durante la pulizia.

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Allarme batteri killer: umanità a rischio? Fra vent’anni anche gli interventi di routine potrebbero diventare mortali: una minaccia pari a quella del terrorismo

 

FOTOGALLERYLe norme igieniche anti-contagio

“Nei prossimi 10 o 20 anni alcune infezioni potrebbero diventare incurabili. Questa è una bomba a orologeria che le nazioni dovrebbero inserire nell’elenco delle più grandi minacce all’umanità”: è quello che ha dichiarato alla Bbc Dame Sally Davies, consulente governativa della sanità pubblica del Regno Unito. 
E rincara: “tra 20 anni anche gli interventi di routine potrebbero diventaremortali se perdiamo la capacità di combattere le infezioni, come succedeva nel 1800. Per non parlare dei trapianti, che saranno di fatto impossibili per l’elevatissima mortalità post-operatoria”.

La resistenza ai microbi è una vera e propria minaccia globale, che si verifica quando i batteri sopravvivono ai farmaci che dovrebbero ucciderli. I microrganismi diventano così resistenti agli antibiotici, così come i virus ai farmaci antivirali e i parassiti ai farmaci contro la malaria.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno sono 150mila gli uomini che muoiono di tubercolosi resistente ai farmaci. Dame Sally Davies ha dichiarato che in mancanza di interventi si potrebbe regredire a un ambiente simile a quello dell’Ottocento, quando anche una banale infezione poteva diventare letale: “Nel corso dei prossimi decenni si rischia di perdere la guerra contro i microbi e anche le procedure standard come le protesi all’ancapotrebbero diventare più rischiose”: infatti l’elevata mortalità post-operatoria renderebbe a rischio di morte anche la più semplice operazione. Già oggi gli ospedali sono popolati da batteri killer, come quello dello stafilococco resistente alla meticillina, quello dell’E.coli e della Klebsiella: la diffusione degli ultimi due è triplicata negli ultimi anni e provoca la maggior parte delle infezioni ospedaliere.

“Abbiamo disperatamente bisogno di nuove scoperte, di ricerca e sviluppo”, lancia l’allarme la Davies. Il problema è che la ricerca di nuovi antibiotici è poco remunerativa per le case farmaceutiche e i batteri stanno sviluppando sempre più resistenza a quelli già esistenti, che vengono usati a sproposito -anche dai medici- per patologie che non li richiederebbero, per non parlare dell’agricoltura, della pesca e dell’allevamento.

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Lunedì, se il vostro Pc è infetto non potrà collegarsi a Internet

 

Pc con Windows, ma anche Mac, tablet, smartphone. Se il vostro computer è stato colpito potrete avere una brutta sorpresa: il web non esisterà più. Anche per colpa dell’Fbi. Ecco come verificare se siete stati contagiatidal nostro corrispondente ANGELO AQUARO

 

NEW YORK – L’Apocalisse non può più attendere. A partire dalle prime luci di lunedì, centinaia di migliaia di computer di tutto il mondo sono a rischio infezione. Addio Internet: chiunque cercherà di avventurarsi sui siti più famosi di tutto il mondo, da Facebook ad Apple, passando per gli indirizzi perfino dell’Fbi, sarà sbattuto fuori dal world wide web. Www non più: fuori. E la cosa incredibile è che a sbatterci fuori sarà proprio l’Fbi: e per giunta per conto del tribunale di New York.

Sembra la trama di un cyberthriller e invece è realtà. E stavolta neppure la sempre più grande tribù dei Macdotati potrà ritenersi al sicuro. I computer Apple, si sa, sono molto meno esposti dei cugini rivali che girano su Windows agli attacchi dei pirati. E invece stavolta il virus è pronto colpire non solo i pc Windows e i computer della Mela ma perfino gli iPad, gli iPhone e itablet di tutti i tipi. 

La ragione è semplice: il malware ha già preso possesso dei computer infettati e scatterà appena i pc o i tablet tenteranno di collegarsi al web, agendo sull’indirizzo Dns, quello cioè che ci consente di indirizzarci per le autostrade del web. 

Ma come si è arrivati fin qui? E perché dagli Usa all’Europa nessuno può dormire tranquillo? Il Lunedì Nero dei computer arriva da lontano. È il novembre scorso quando l’Fbi annuncia di aver sgominato una pericolossima centrale di hacker che opera dalla Russia agli Stati Uniti, passando per l’Europa. I banditi sono riusciti a impossessassarsi di oltre quattro milioni di computer in tutto il mondo, mettendo su un’associazione criminale da 14 milioni di dollari. 

Non si tratta però di un ‘semplice’ virus che si attacca ai nostri pc trasformandoli in tanti bot, strumenti di una botnet, quella rete appunto di computer infettati che viene orchestrata dai delinquenti web per dirottarli su siti particolari o succhiare informazioni (e denaro). In questo caso il malware viene chiamato DnsChanger perché cambia appunto l’indirizzo Dns: in pratica il computer colpito naviga su un Internet parallelo disegnato dagli hacker in cui i siti non sono quello che appaiono. Cerchi un prodotto Apple? Vieni rimandato su un sito pirata. Vuoi scaricare un film da Netflix? Idem.

Quando scatta l’operazione antihacker l’Fbi è costretta così a ‘ricostruire’ il mondo Internet dei computer infetti mettendo in piedi una serie di server alternativi che impediscono ai pc colpiti di navigare sul web pirata. Naturalmente si tratta di una misura temporanea: decisa appunto dal tribunale di New York perché da qui parte l’operazione anti-pirateria. La misura temporanea finisce però proprio questo lunedì: 9 luglio. Da questo momento in poi, insomma, i nostri computer non saranno più protetti: ma visto che i siti pirata sono già stati bloccati, la conseguenza sarà il blocco totale di Internet. Non riusciremo più a collegarci. Black Out. Buio completo. Che fare? 

Negli Stati Uniti le grandi compagnie come At&T hanno già preannunciato di aver predisposto server di emergenza per ridirigere il traffico dei computer colpiti. E da Facebook a Google si è pure scatenata una campagna di sensibilizzazione. Basta un semplice test su un sito predisposto per l’occasione,www.dcwg.org 1 (la cui pagina italiana è curata da Telecom ed è raggiungibile a quest’indirizzo 2), per scoprire se il pc o il Mac è infetto o meno. Se il sito si illumina di verde vuol dire che il computer è pulito. Altrimenti…

Per la verità gli esperti giurano che in rete sono disponibili una serie di tool e software che permettono di ripulire il computer infetto. Ma nessuno sa ancora calcolare con esattezza quanti pc potranno essere colpiti dal blackout. Una stima della rivista specializzata PcWorld parla di 275mila computer ancora infetti in tutto il mondo. Solo 45mila sarebbero quelli a rischio negli Usa. Il che per noi è naturalmente una brutta notizia: perché molto più pericolosa sarebbe quindi la situazione dall’Asia all’Europa. Certo, insistono gli esperti, poche centinaia di migliaia di computer sono nulla rispetto ai milioni colpiti da Zeus, SpyEye e gli altri virus in giro per il mondo. E certo: saranno anche nulla. Ma sai che sorpresa se lunedì accendi il computer e scopri che l’Apocalisse si è scatenata proprio sulla tua nullità?

Giornata Mondiale dell’Epatite

 

28/07/2011

 

Epatite B ed Epatite C sono patologie causate da virus e sono malattie silenziose i cuisintomi si manifestano, spesso, anche dopo molti anni. Bastano dei semplici test per sapere se si è affetti da una di queste patologie a carico del fegato e cominciare a seguire una terapia.

Sono circa due milioni gli italiani affetti da Epatite C, contratta a seguito di unatrasfusione del sangue, per motivi professionali o per il contatto con oggetti non sterilizzati. Se per l’Epatite B esiste un vaccino in grado di contrastarlo, efficace nel 90% dei casi, non è ancora così per l’Epatite C.

La giornata, promossa a partire dal 2008, si è celebrata il 19 maggio fino all’anno scorso, poi l’assemblea mondiale della Sanità ha stabilito la nuova data del 28 luglio.

 

Influenza H1N1 e vaccini: un anno dopo

Quali i rischi reali della pandemia? Il vaccino può essere considerato un veleno per il nostro organismo?

Un anno fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò rischio pandemia per l’influenza H1N1 per la sua rapida a diffondersi. Per alcuni espertiinvece il vaccino dell’influenza è una guerra contro il sistema immunitario dell’essere umano.
Si è trattato di vera pandemia o di terrorismo mediatico? Di complotto per avvelenare l’umanità o di business farmaceutico?

INFLUENZA A: LE DOMANDE SUL VIRUS

APPROFONDIMENTI
Il virus e la pandemia
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Oms preoccupata, 40% dei morti era giovane e sano
In arrivo vaccino spray, massiccia produzione
Quello che sappiamo sul virus e i punti interrogativi
Come avverra’ la grande vaccinazione
‘Influenza A (H1N1)’, ecco cosa significa
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SPECIALI
Le FAQ del ministero della Salute
Videostory: virus H1N1, tra rischi reali e psicosi
DOCUMENTI
La circolare per la prevenzione e il controllo dell’epidemia
LINK UTILI
Il Ministero della Salute
OMS – Organizzazione Mondiale della Sanita’
Ansa Salute
Ministero degli Affari Esteri