Allarme smartphone Apple sotto attacco, 39 app infettate da un virus cinese

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Icone colorate, simboli divertenti e comodità garantita. Le app dovrebbero essere così, simpatiche e soprattutto innocue. Ma c’è un pericoloso malware cinese, un virus, che rischia di far crollare il mondo incantato di Apple e delle sue application. Secondo quanto segnalato da Palo Alto Network, una società specializzata in sicurezza informatica, almeno 39 application disponibili sull’Apple Store sono state infettate da un malware capace di raccogliere informazioni sui dispositivi attaccati e di intercettare password con la tattica del phishing per poi mandarle a un server remoto.

L’attacco – I responsabili del malefico attacco sono degli sviluppatori molto abili, capaci di elaborare un Xcod modificato per insidiarsi nelle applicazioni iOS. Ma c’è di più. Non si tratta solo di un malware circoscritto alla Cina, come si pensava all’inizio, ma di un virus lanciato a livello internazionale. Sono almeno 39 le app interessate, e alcune sono sotto attacco in ogni parte del mondo perché molto diffuse anche al di fuori della Cina. Fra queste, la più celebre è la popolarissima WeChat, attaccata nella versione 6.2.5, la penultima.

Cosa ruba il virus – E quello che il virus può fare non si limita solo all’intercettazione delle password. Il malware può leggere anche le URL usate dall’utente e mandare messaggi di allerta per convincere chi scarica le app a fornire informazioni personali che tutelino la sua sicurezza informatica. Ma l’intento, nella mente degli hacker cinesi, non è esattamente quello di salvaguardare la privacy degli utenti.

fonte

SAMSUNG HA RISARCITO APPLE CON 30 CAMION PIENI DI MONETE DA 5 CENTESIMI

SAMSUNG HA RISARCITO APPLE CON 30 CAMION PIENI DI MONETE DA 5 CENTESIMI

La disputa tra Apple e Samsung nella aule dei tribunali americane si è conclusa con la vittoria dell’azienda di Cupertino, per via di questa vittoria ha ottenuto un risarcimento di oltre un miliardo di dollari, che Samsung può pagare come più gli aggrada visto che non è stato scritto da nessuna parte un metodo di pagamento specifico.

Ed è proprio qui che l’azienda coreana ha tirato un colpo basso alla rivale, facendo recapitare questa mattina il risarcimento direttamente nella sede della mela, in California, con 30 camion pieni di monete da 5 Cent. per un totale di oltre un miliardo di Dollari.

Inizialmente i camion sono stati respinti, dicendo che c’era un errore, ma poco più tardi il CEO Tim Cook ha ricevuto una chiamata da parte del CEO di Samsung in cui gli veniva spiegato che quello era il metodo di pagamento dell’ammenda inflittagli dai giudici.

Questa “trollata” bella e buona, non solo farà ridere tantissime persone, ma impegnerà tantissimi dipendenti Apple nel conteggio di tutti questi soldi, inoltre dovranno sperare che la banca accetterà un versamento di questo tipo.

Lee Kun-hee, presidente di Samsung Electronics, ha parlato ai media dicendo che la sua azienda non si lascerà intimidire da “un gruppo di geek con stile” e che se vogliono giocare sporco, sanno anche loro come farlo, ha inoltre dichiarato:

E’ possibile utilizzare le monete per comprare un rinfresco alle macchinette o fonderle per fare dei computer, ma questo non è un problema mio, ho già pagato loro ed adempiuto alla legge.

Spero di finire la consegna di 20 miliardi di monete entro questa settimana.

Siamo curiosi di vedere quale sarà la prossima mossa di Apple, fatto sta che stavolta ad uscirne vincitrice è stata Samsung.

Lunedì, se il vostro Pc è infetto non potrà collegarsi a Internet

 

Pc con Windows, ma anche Mac, tablet, smartphone. Se il vostro computer è stato colpito potrete avere una brutta sorpresa: il web non esisterà più. Anche per colpa dell’Fbi. Ecco come verificare se siete stati contagiatidal nostro corrispondente ANGELO AQUARO

 

NEW YORK – L’Apocalisse non può più attendere. A partire dalle prime luci di lunedì, centinaia di migliaia di computer di tutto il mondo sono a rischio infezione. Addio Internet: chiunque cercherà di avventurarsi sui siti più famosi di tutto il mondo, da Facebook ad Apple, passando per gli indirizzi perfino dell’Fbi, sarà sbattuto fuori dal world wide web. Www non più: fuori. E la cosa incredibile è che a sbatterci fuori sarà proprio l’Fbi: e per giunta per conto del tribunale di New York.

Sembra la trama di un cyberthriller e invece è realtà. E stavolta neppure la sempre più grande tribù dei Macdotati potrà ritenersi al sicuro. I computer Apple, si sa, sono molto meno esposti dei cugini rivali che girano su Windows agli attacchi dei pirati. E invece stavolta il virus è pronto colpire non solo i pc Windows e i computer della Mela ma perfino gli iPad, gli iPhone e itablet di tutti i tipi. 

La ragione è semplice: il malware ha già preso possesso dei computer infettati e scatterà appena i pc o i tablet tenteranno di collegarsi al web, agendo sull’indirizzo Dns, quello cioè che ci consente di indirizzarci per le autostrade del web. 

Ma come si è arrivati fin qui? E perché dagli Usa all’Europa nessuno può dormire tranquillo? Il Lunedì Nero dei computer arriva da lontano. È il novembre scorso quando l’Fbi annuncia di aver sgominato una pericolossima centrale di hacker che opera dalla Russia agli Stati Uniti, passando per l’Europa. I banditi sono riusciti a impossessassarsi di oltre quattro milioni di computer in tutto il mondo, mettendo su un’associazione criminale da 14 milioni di dollari. 

Non si tratta però di un ‘semplice’ virus che si attacca ai nostri pc trasformandoli in tanti bot, strumenti di una botnet, quella rete appunto di computer infettati che viene orchestrata dai delinquenti web per dirottarli su siti particolari o succhiare informazioni (e denaro). In questo caso il malware viene chiamato DnsChanger perché cambia appunto l’indirizzo Dns: in pratica il computer colpito naviga su un Internet parallelo disegnato dagli hacker in cui i siti non sono quello che appaiono. Cerchi un prodotto Apple? Vieni rimandato su un sito pirata. Vuoi scaricare un film da Netflix? Idem.

Quando scatta l’operazione antihacker l’Fbi è costretta così a ‘ricostruire’ il mondo Internet dei computer infetti mettendo in piedi una serie di server alternativi che impediscono ai pc colpiti di navigare sul web pirata. Naturalmente si tratta di una misura temporanea: decisa appunto dal tribunale di New York perché da qui parte l’operazione anti-pirateria. La misura temporanea finisce però proprio questo lunedì: 9 luglio. Da questo momento in poi, insomma, i nostri computer non saranno più protetti: ma visto che i siti pirata sono già stati bloccati, la conseguenza sarà il blocco totale di Internet. Non riusciremo più a collegarci. Black Out. Buio completo. Che fare? 

Negli Stati Uniti le grandi compagnie come At&T hanno già preannunciato di aver predisposto server di emergenza per ridirigere il traffico dei computer colpiti. E da Facebook a Google si è pure scatenata una campagna di sensibilizzazione. Basta un semplice test su un sito predisposto per l’occasione,www.dcwg.org 1 (la cui pagina italiana è curata da Telecom ed è raggiungibile a quest’indirizzo 2), per scoprire se il pc o il Mac è infetto o meno. Se il sito si illumina di verde vuol dire che il computer è pulito. Altrimenti…

Per la verità gli esperti giurano che in rete sono disponibili una serie di tool e software che permettono di ripulire il computer infetto. Ma nessuno sa ancora calcolare con esattezza quanti pc potranno essere colpiti dal blackout. Una stima della rivista specializzata PcWorld parla di 275mila computer ancora infetti in tutto il mondo. Solo 45mila sarebbero quelli a rischio negli Usa. Il che per noi è naturalmente una brutta notizia: perché molto più pericolosa sarebbe quindi la situazione dall’Asia all’Europa. Certo, insistono gli esperti, poche centinaia di migliaia di computer sono nulla rispetto ai milioni colpiti da Zeus, SpyEye e gli altri virus in giro per il mondo. E certo: saranno anche nulla. Ma sai che sorpresa se lunedì accendi il computer e scopri che l’Apocalisse si è scatenata proprio sulla tua nullità?

Addio a Steve Jobs, lui ai giovani: siate affamati e folli

Aveva 56 anni, ha cambiato il mondo della tecnologia. Il 24 agosto aveva lasciato il timone della casa di Cupertino a Tim Cook

New York, 6 ott. (TMNews) – Steve Jobs è morto, aveva 56 anni. Appena ventunenne aveva fondato la Apple insieme a Steve Wozniak, cambiando per sempre il modo di pensare la tecnologia. La notizia è arrivata attorno alle 19:30 di ieri (l’01:30 in Italia) ed è immediatamente rimbalzata su Twitter e su Internet, in ogni angolo del mondo. L’annuncio nel comunicato di Apple.

Siamo profondamente rattristati di dover annunciare che Steve Jobs ci ha lasciati. La sua passione ed energia sono state la fonte di innovazioni incalcolabili e che hanno arricchito e migliorato la vita di tutti noi. Il mondo è incredibilmente migliore grazie a Steve Jobs. Il suo grande amore era la moglie Laurene e la sua famiglia. I nostri pensieri vanno a loro e a tutti coloro che sono stati toccati dal suo talento straordinario”, si legge in un comunicato della casa di Cupertino. Subito dopo, la conferma dei parenti: “Se ne è andato in modo sereno, circondato dalla sua famiglia. Sappiamo che molti di voi parteciperanno al nostro dolore e vi chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento di lutto”.  

Durante una carriera durata oltre trent’anni, Jobs ha gettato le basi della moderna industria dell’high-tech, contentendendo la scena agli altri pionieri del settore come Bill Gates e Larry Ellison, i fondatori di Microsoft e Oracle. Proprio Gates è stato tra i primi a commentare: “al mondo raramente qualcuno ha il profondo impatto che ha avuto Steve, gli effetti del suo lavoro si sentiranno per molte generazioni”.

Jobs aveva lasciato il timone di Apple lo scorso 24 agosto, con una lettera aperta al consiglio di amministrazione, nella quale avava designato anche il successore, Tim Cook, il suo braccio destro da 13 anni, il direttore generale che lo aveva sostituito già tre volte e che dal gennaio scorso era l’amministratore delegato supplente di Apple. Era rimasto come presidente del consiglio di amministrazione.

Per il momento nessuno parla delle cause della morte, forse è ancora troppo difficile parlare di un argomento su cui si specula da tanto tempo. A Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas nel 2004 dal quale guarì. Nel 2009 fu sottoposto a un trapianto di fegato. Poi sulla sua salute ci sono state solo indiscrezioni, soprattutto quando a metà del 2008 ha cominciato a perdere peso a vista d’occhio e quando ha preso un secondo periodo di aspettativa a partire da metà gennaio.

Nelle ultime settimane erano circolate su Internet foto che molti non avrebbero voluto vedere, ma che testimoniavano un aggravarsi delle sue condizioni. Il capitolo più produttivo della carriera del fondatore di Apple è stato quello che ha coinciso con la parte finale della sua vita, quando ha infilato uno dopo l’altro una serie impressionante di successi, lanciando la nuova generazione di MacIntosh, iPod, iPhone e iPad. L’ultimo arrivo proprio un giorno prima della sua scomparsa: la nuova versione dello smartphone, iPhone 4S, è stata presentata a Cupertino il 4 ottobre

IL MESSAGGIO AI GIOVANI
Nel giugno del 2005 Jobs, che non ha mai finito l’università, partecipò alla cerimonia di laurea della Stanford University in California  dove ha pronunciato quello che è considerato il suo testamento morale ai giovani e che da anni spopola sul Web. “Stay hungry, stay foolish“, restate affamati, restate folli, disse davanti ai giovani lanciando quello che è divenuto un messaggio simbolo per la “generazione-Apple”.  La Applefondata nel 1974 in un garage insieme al suo amico Wozniak e divenuta un colosso da 2 miliardi di dollari e 4 mila dipendenti appena 10 anni dopo da cui fu licenziato alcuni anni dopo. “Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi

IL SONDAGGIO  

 

steve jobs 110Qual è la sua creazione più geniale?

Dal Mac all’iPad, qual è la più innovativa? Vota

LA BIOGRAFIA 

steve jobs 110“Stay hungry, stay foolish”, vita di un visionario

Nato nel 1956 in California, a 21 abbandona gli studi e fonda con Wozniak la Apple

LE PAROLE 

jobs stanford 110Il discorso-mito di Jobs a Stanford

Nel 2005 alla platea dell’università: “Non vivete una vita di qualcun altro”

LE REAZIONI 

jobs 512Obama: ha cambiato il mondo

Il fondatore di Facebook: ho perso un amico. Il ricordo dei dipendenti

 

Addio a Steve Jobs, lui ai giovani: siate affamati e folli

Aveva 56 anni, ha cambiato il mondo della tecnologia. Il 24 agosto aveva lasciato il timone della casa di Cupertino a Tim Cook

IL SONDAGGIO  

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Dal Mac all’iPad, qual è la più innovativa? Vota

LA BIOGRAFIA 

steve jobs 110“Stay hungry, stay foolish”, vita di un visionario

Nato nel 1956 in California, a 21 abbandona gli studi e fonda con Wozniak la Apple

LE PAROLE 

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Nel 2005 alla platea dell’università: “Non vivete una vita di qualcun altro”

LE REAZIONI 

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Il fondatore di Facebook: ho perso un amico. Il ricordo dei dipendenti

New York, 6 ott. (TMNews) – Steve Jobs è morto, aveva 56 anni. Appena ventunenne aveva fondato la Apple insieme a Steve Wozniak, cambiando per sempre il modo di pensare la tecnologia. La notizia è arrivata attorno alle 19:30 di ieri (l’01:30 in Italia) ed è immediatamente rimbalzata su Twitter e su Internet, in ogni angolo del mondo. L’annuncio nel comunicato di Apple.

Siamo profondamente rattristati di dover annunciare che Steve Jobs ci ha lasciati. La sua passione ed energia sono state la fonte di innovazioni incalcolabili e che hanno arricchito e migliorato la vita di tutti noi. Il mondo è incredibilmente migliore grazie a Steve Jobs. Il suo grande amore era la moglie Laurene e la sua famiglia. I nostri pensieri vanno a loro e a tutti coloro che sono stati toccati dal suo talento straordinario”, si legge in un comunicato della casa di Cupertino. Subito dopo, la conferma dei parenti: “Se ne è andato in modo sereno, circondato dalla sua famiglia. Sappiamo che molti di voi parteciperanno al nostro dolore e vi chiediamo di rispettare la nostra privacy in questo momento di lutto”.  

Durante una carriera durata oltre trent’anni, Jobs ha gettato le basi della moderna industria dell’high-tech, contentendendo la scena agli altri pionieri del settore come Bill Gates e Larry Ellison, i fondatori di Microsoft e Oracle. Proprio Gates è stato tra i primi a commentare: “al mondo raramente qualcuno ha il profondo impatto che ha avuto Steve, gli effetti del suo lavoro si sentiranno per molte generazioni”.

Jobs aveva lasciato il timone di Apple lo scorso 24 agosto, con una lettera aperta al consiglio di amministrazione, nella quale avava designato anche il successore, Tim Cook, il suo braccio destro da 13 anni, il direttore generale che lo aveva sostituito già tre volte e che dal gennaio scorso era l’amministratore delegato supplente di Apple. Era rimasto come presidente del consiglio di amministrazione.

Per il momento nessuno parla delle cause della morte, forse è ancora troppo difficile parlare di un argomento su cui si specula da tanto tempo. A Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas nel 2004 dal quale guarì. Nel 2009 fu sottoposto a un trapianto di fegato. Poi sulla sua salute ci sono state solo indiscrezioni, soprattutto quando a metà del 2008 ha cominciato a perdere peso a vista d’occhio e quando ha preso un secondo periodo di aspettativa a partire da metà gennaio.

Nelle ultime settimane erano circolate su Internet foto che molti non avrebbero voluto vedere, ma che testimoniavano un aggravarsi delle sue condizioni. Il capitolo più produttivo della carriera del fondatore di Apple è stato quello che ha coinciso con la parte finale della sua vita, quando ha infilato uno dopo l’altro una serie impressionante di successi, lanciando la nuova generazione di MacIntosh, iPod, iPhone e iPad. L’ultimo arrivo proprio un giorno prima della sua scomparsa: la nuova versione dello smartphone, iPhone 4S, è stata presentata a Cupertino il 4 ottobre

IL MESSAGGIO AI GIOVANI
Nel giugno del 2005 Jobs, che non ha mai finito l’università, partecipò alla cerimonia di laurea della Stanford University in California  dove ha pronunciato quello che è considerato il suo testamento morale ai giovani e che da anni spopola sul Web. “Stay hungry, stay foolish“, restate affamati, restate folli, disse davanti ai giovani lanciando quello che è divenuto un messaggio simbolo per la “generazione-Apple”.  La Applefondata nel 1974 in un garage insieme al suo amico Wozniak e divenuta un colosso da 2 miliardi di dollari e 4 mila dipendenti appena 10 anni dopo da cui fu licenziato alcuni anni dopo. “Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi

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