Agevolazioni fiscali auto

 

Le persone disabili o i familiari, cui risultino fiscalmente a carico possono usufruire 

di agevolazioni fiscali a fronte dell’acquisto di un auto.  

Si intende fiscalmente a carico la persona disabile che non percepisce un reddito 

annuo superiore a € 2.840,51 (non costituiscono reddito le provvidenze economiche 

quali pensioni, indennità e assegni erogati agli invalidi civili).  

  

Beneficiari: 

x Le persone con disabilità sensoriali (non vedenti e sordomuti con certificazione 

di sordomutismo rilasciata ai sensi della Legge 26 maggio 1970, n. 381. )   

x Le persone disabili con handicap psichico o mentale, titolari di indennità di 

accompagnamento (non è indispensabile il verbale di legge 104 art. 3 comma 

3  come previsto dalla Circolare Ministeriale del 23 aprile 2010, n.21/E)  

x Le persone disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o 

affetti da pluriamputazioni – con certificazione di handicap grave ai sensi 

dell’art.3 comma 3 della legge 104/1992, rilasciato dalla ASL competente   

x Le persone disabili con ridotte capacità motorie con adattamento obbligatorio 

del veicolo. L’adattamento è da intendersi: alla guida (strumentazione, cambio 

automatico, ecc.) da parte della persona disabile munita di patente speciale  o al 

trasporto della persona disabile (sedile scorrevole, scivolo a scomparsa, ecc.). 

Ll’adattamento del veicolo deve essere effettuato prima dell’acquisto del 

medesimo  

Agevolazioni:  

x IVA agevolata al 4% per autovetture di cilindrata fino a 2000 cmc se con 

motore a benzina, e fino a 2800 cmc se con motore diesel. Si richiede 

direttamente al concessionario che deve emettere fattura richiamando la legge 

97/86 e la legge 449/97  e comunicare i dati all’Ufficio Locale dell’Agenzia 

dell’Entrate.  

x Detrazione IRPEF pari al 19% della spesa fino a un massimo di € 18075,99 

per una sola volta nel corso di un quadriennio. L’importo può essere detratto in 

unica soluzione o suddiviso in quattro quote annuali di pari importo. E’ 

possibile nell’arco dei quattro anni usufruire nuovamente del beneficio solo in 

caso di rottamazione del veicolo e conseguente cancellazione al Pubblico 

Registro Automobilistico o in caso di furto, sottraendo dall’importo di € 

18075,99 l’eventuale rimborso assicurativo.   x Esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche. Spetta per un solo 

veicolo e non occorre rinnovare la domanda fintanto che permangono le 

condizioni che danno diritto all’esenzione. In caso di vendita dell’auto occorre 

inoltrare una nuova richiesta di esenzione. Gli Enti competenti sono le 

Regioni.   

x Esenzione dalle imposte di trascrizione (IPT) sia per i passaggi di proprietà 

che per le nuove iscrizioni al PRA. Da questo beneficio sono esclusi non 

vedenti e sordomuti. Si richiede al Pubblico Registro Automobilistico.  

Veicoli ammessi:  

x Autovetture   

x Autoveicoli per trasporto promiscuo   

x Autoveicoli per trasporti specifici   

x Autocaravan (solo detrazione IRPEF – IVA 20%)   

x Motocarrozzette (ad esclusione dei disabili sensoriali)   

x Motoveicoli, ossia veicoli a tre ruote, per trasporto promiscuo cioè veicoli a tre 

ruote destinati al trasporto di persone e cose, capaci di contenere al massimo 

quattro posti,compreso quello del conducente (ad esclusione dei disabili 

sensoriali)   

x Motoveicoli, ossia veicoli a tre ruote, per trasporti specifici cioè veicoli a tre 

ruote destinati al trasporto di determinate cose o di persone in particolari 

condizioni e caratterizzati dall’essere muniti permanentemente di speciali 

attrezzature relative a tale scopo (ad esclusione dei disabili sensoriali)

http://www.anmicmilano.org/file/Agevolazioni%20fiscali%20auto.pdf 

Guariniello: inchiesta su sigarette elettroniche. Rischi non segnalati

Secondo la Procura di Torino, le confezioni di ricariche non riporterebbero le informazioni relative ai danni per la salute del consumatore. Le sigarette elettroniche sono vietate in alcuni paesi compresa la Cina, dove sono state inventate

sigaretta elettronicaFonte: Shutterstock
TRUFFE 

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Denunciata una cinese: riusciva con lo smartphone ad alterare i software delle macchinette

Era nell’aria ed è arrivata. Il Pm della Procura diTorino Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiestarelativa alle sigarette elettroniche. In particolare il pubblico ministero ha ipotizzato il reato di immissione in commercio di prodotti pericolosi per un importatore di ricariche. Le confezioni non riporterebbero informazioni relative ai danni per la salute del fumatore.

L’ISS, Istituto Superiore di Sanità, interpellato da Guariniello per valutare l’effettiva dannosità delle sigarette elettroniche, ha delineato il profilo di tre fumatori tipo: moderato, medio e forte che avrebbero nella simulazione un’oscillazione di consumo dai 5 ai 20 utilizzi giornalieri con una media di tre aspirazioni a volta. Secondo l’ISS per ognuno dei tre profili di fumatori l’assunzione giornaliera di nicotina sarebbesuperiore ai limiti ritenuti accettabili dall’autorità europea per la sicurezza alimentare, fissato in 0,0008 mg/kg. 

L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea anche che le sigarette elettroniche sono già vietate in alcuni paesi, dall’Australia al Canada, dal Brasile alla Turchia. Anche in Cina è in vigore il divieto, nonostante sia il paese in cui sono state inventate dieci anni fa. L’indicazione dell’ISS è chiara: «Si ritiene opportuno che tali effetti dannosi per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione della articolo in commercio».

http://genio.virgilio.it/speciale-domande-risposte/salute.html

 

Lotta alla povertà, al via la nuova social card. E in arrivo a maggio i voucher baby-sitter

Per il 2013 beneficio fino a 400 euro al mese per le famiglie con Isee sotto i 3mila euro. La nuova social card vuole essere sostegno monetario ma anche strumento di inclusione sociale. E a maggio è previsto l’arrivo dei buoni ‘baby-sitting’

social cardFonte: dreamstime -MEF
VAUCHER 

bonus bebeForse a maggio arrivano i buoni ‘baby-sitting’

Buone notizie per le future neo mamme lavoratrici. Da maggio potrebbero infatti ricevere dei vaucher per pagare la baby sitter o l’asilo nido.

LEGGI L’ARTICOLO 

nuovo iseeIsee, come cambia il calcolo della ricchezza delle famiglie. Le novità del modello

Più peso alla casa e ai redditi finora esclusi. L’indicatore della situazione economica generale si fa più severo e molte famiglie risulteranno “più ricche”

Il ministero dell’Economia ha posto il suo imprimatur al decreto che avvia la sperimentazione della nuova social card.
La nuova Carta acquisti verrà distribuita nel corso del 2013 in 12 città campione (Milano, Torino, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo) dove vivono9 milioni di abitanti, il 15% della popolazione totale.

Se da un lato la nuova carta acquisti sarà più ricca della precedente, di fatto il bacino dei beneficiari risulta piuttosto ristretto. 
Mentre la precedente eroga 40 euro al mese, la ‘social card bis‘ invece parte da 231 euro per nuclei di due persone, sale a 331 euro per nuclei con quattro persone e giunge fino a un massimo di404 euro se la famiglia è formata da cinque o più soggetti. 
Ma si tratta di un sostegno per pochi. Se l”edizione2008′ può essere richiesta da personeoltre i 65 anni di età o da famiglie con figli più piccoli di tre anni, aventi un reddito Isee sotto i 6.500 eurola nuova carta sociale potrà venire domandata solo dalle famiglie con minori e in difficoltà economiche o lavorative ed un reddito Isee massimo di 3.000 euro.

I potenziali beneficiari di questo aiuto a sostegno della spesa alimentare, sanitaria e domestica, secondo la banca dati Isee, sarebbero circa 370mila famiglie, a favore delle quali il decreto milleproroghe ha previsto una spesa di 50 milioni di euro, provenienti dal fondo di circa un miliardo creato nel 2008 per finanziare la “vecchia” social card (che continuerà ad essere distribuita).

Il nuovo modello di social card si distingue dal precedente anche perché la fruizione dell’aiuto sarà vincolato alla partecipazione dei beneficiari a percorsi di inclusione sociale che vanno dal rispetto dell’obbligo scolastico per i figli a corsi di riqualificazione professionale per i genitori disoccupati, ed è stata concepita con l’idea di creare uno strumento di partecipazione attiva nella società, con servizi legati all’effetiva ricerca di lavoro o inserimenti in attività organizzate a livello locale. 

Per la richiesta della carta è necessario presentare originale e fotocopia del documento di identità; attestazione Isee in corso di validità, relativa al beneficiario e il modulo di richiesta disponibile online o in tutti gli uffici postali. Tutta la documentazione deve essere poi presentata a un ufficio postale abilitato a rilasciare la Carta acquisti.

Se la sperimentazione adrà a buon fine l’Italia e la carta acquisti sarà confermata, l’Italia si troverà allineata agli altri Paesi europei (tranne la Grecia) dove sono già state adottate misure di contrasto della povertà assoluta.

In arrivo (forse a maggio) i vaucher per le baby sitter
I buoni per la baby-sitter o l’asilo nido per le mamme che dopo il congedo obbligatorio vorranno tornare al lavoro saranno distribuiti su base Isee forse già da maggio. Lo ha affermato il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, parlando a Rai radio 1. “I voucher per il baby sitting pagati dallo Stato, attraverso 20 buoni dell’Inps, saranno distribuiti sulla base degli Isee delle mamme che ne faranno richiesta: sarà stilata una graduatoria e verranno distribuiti sulla base delle reali esigenze – ha detto – Il decreto sui buoni lavoro è in registrazione alla Corte dei Conti, ci aspettiamo che sia operativo verso maggio”.

http://economia.virgilio.it

INVALIDITA’: PER LA PENSIONE FARA’ CUMULO ANCHE IL REDDITO DEL CONIUGE

logo inpsSe un invalido totale è sposato, il limite reddituale per la pensione di invalidità deve tener conto anche del reddito del coniuge 

Una doccia fredda è quella che in questo 2013 appena cominciato si troveranno a subire gli invalidi totali che hanno diritto alla pensione di invalidità. Nello specifico, a cambiare sono i conteggi su cui basarsi per capire se si ha o meno diritto a ricevere la cifra mensile. L’INPS ha infatti introdotto una novità non di poco conto: dal 2013 bisognerà tenere conto non solo del proprio reddito personale, ma anche di quello del coniuge, per calcolare il limite reddituale entro il quale tenersi. 
Se il proprio reddito più quello del coniuge superano la cifra di 16.127,30 euro lordi annui, si perderà il diritto alla pensione di invalidità. Ricordiamo che la novità interessa solo gli invalidi al 100% coniugati. 
Per quanto riguarda gli invalidi parziali,  i non vendenti e i sordi, le cose rimangono invece come prima, ovvero il limite di reddito resta quello personale.

LA CIRCOLARE INPS – La novità lascia alquanto spiazzati, perché in questo modo il limite reddituale è decisamente più basso, e dunque facilmente raggiungibile, con conseguente azzeramento del diritto alla pensione, che rappresenta invece, pur nella sua esiguità (si tratta di 275,87 euro al mese), un importante aiuto per la persona disabile e la sua famiglia. La novità è stata introdotta dalla Direzione Centrale delle Prestazioni dell’INPS con la Circolare del 28 dicembre  2012, n. 149, non senza suscitare già polemiche. Alcuni hanno anche fatto notare la disparità nel trattamento dell’invalido totale rispetto a quelli parziali, ai sordi e ciechi, per i quali il limite reddituale è sempre considerato quello personale.

I NUOVI IMPORTI – La Circolare si riferisce alla ridefinizione che ogni anno l’INPS fa degli importi per le provvidenze (siano pensioni, assegni o indennità), tenendo conto dell’inflazione del costo della vita. Insieme ad essi sono quindi stati rimodulati anche i limiti reddituali che rappresentano un paletto oltre il quale cade il diritto alla pensione. I limiti reddituali ci sono sempre stati, ma ricordiamo che fino all’anno scorso nel conteggio per la pensione di invalidità (ricordiamo, al 100%) si teneva in conto del solo reddito personale. Se si è coniugati, si deve dunque verificare se la somma del proprio reddito più quello del coniuge sia entro i € 16.746,99.

ALLA BASE DELLA SCELTA – Alla base della decisione di mettere mano così pesantemente al regolamento, non ci sono novità normative. Le novità infatti si basano su una sentenza della Corte di Cassazione del 25 febbraio 2011 (la n.4677). Si tratta di una sentenza che cassava il ricorso di una cittadina contro INPS e Ministero delle Finanze, che le respinsero la domanda di inabilità civile adducendo come motivazione, proprio la somma dei redditi familiari e non più solo individuali.

DECISIONE POLITICA – Duro e totalmente negativo il parere della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, secondo cui “INPS si sostituisce al Parlamento e revoca le pensioni“. Non usa dunque mezzi termini Pietro Barbieri, Presidente della Fish, secondo il quale “Questa è una decisione politica che colpisce i più poveri espropriandoli di una pensione dall’importo risibile. È una decisione che provoca inaccettabili ripercussioni oltre a insostenibili disparità di trattamento. Chiediamo ai partiti in campagna elettorale di dare un segno immediato esigendo l’immediata sospensione di questo atto contrario ad ogni regola democratica e morale. Chiediamo anche chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento: vogliamo sapere chi, dall’interno dei Ministeri responsabili, abbia avallato questa iniqua decisione.”

Nel sito di Handylex.org si può consultare una tabella riassuntiva delle provvidenze economiche previste per il 2013. 


PER APPROFONDIRE

La Circolare Inps n. 149 del 28 dicembre  2012

Le tabelle dell’inps 


IN DISABILI.COM: 

Speciale INVALIDITA’ CIVILE

Redazione 

Congedi parentali a ore, si potrà stare a casa part-time per curare i figli. Tutte le regole Attualmente i permessi per i figli minori di 8 anni possono essere utilizzati solo a giorni, settimane o mesi. Una flessibilità che aiuta le famiglie

congedi parentali

 
UNA NOVITÀ CONTROVERSA 

figli naturali7La legge riconosce i figli naturali, anche se nati da incesto

Siamo tutti figli. Sparirà nel codice civile la distinzione tra figli legittimi e naturali

RIFORMA DEL LAVORO 

riforma lavoro speciale2Guida ai nuovi contratti

Apprendistato, Cocopro, contribuenti minimi & c. Una guida ai principali contratti per entrare nel mondo del lavoro

Conciliare lavoro e famiglia potrebbe diventare più facile. Il governo sta discutendo un decreto legge che contiene, tra l’altro, nuove regole suicongedi parentali: i lavoratori dipendenti – madri o padri – potranno prendere anche permessi a oreper curare i figli fino agli 8 anni di età. Attualmente il congedo può essere suddiviso in mesi, settimane e giorni ma non in ore.

Se la norma passerà cambierà la vita di molte famiglie introducendo di fatto un part-time per accudire i figli secondo le esigenze della giornata (ad esempio stare a casa il pomeriggio) eallungando così il periodo usufruibile.

La norma è contenuta nella bozza di decreto “salva-infrazioni” col quale l’Italia si uniforma a una serie di norme europee chiudendo così ben 21 procedure di infrazione di Bruxelles e scongiurando le conseguenti maxi-multe. Un altro “rimedio” contenuto nel decreto riguarda il blocco della possibilità per i comuni di allargare il campo della riscossione dei tributi delle loro concessionarie senza una gara pubblica.

Congedi parentali, come funzionano ora

Nei primi 8 anni di età del bambino i genitori, lavoratori dipendenti, hanno il diritto di assentarsi dal lavoro, anche contemporaneamente per i seguenti periodi massimi, continuativi o frazionati:

• madre6 mesi;
• padre7 mesi.
• genitore solo: 10 mesi;
• entrambi i genitori11 mesi complessivi.

In caso di figli adottivi o in affidamento i genitori possono usufruire del congedo parentale entro i primi 8 anni dall’ingresso del bambino in famiglia, a prescindere dalla sua età ed entro la maggiore età.

Il padre lavoratore dipendente può fruire dei riposi giornalieri anche se la madre è casalingadimostrando però l’impossibilità per quest’ultima di dedicarsi alla cura del neonato perché impegnata in altre attività (es. cure mediche, partecipazione a concorsi ecc.).

Le lavoratrici autonome e parasubordinate possono astenersi dal lavoro per 3 mesi entro il primo anno di vita del bambino. I padri lavoratori autonomi invece non hanno diritto al congedo parentale (ma i parasubordinati si).

La retribuzione durante i periodi di congedo parentale:

• viene ridotta al 30%, fino ai 3 anni di vita del bambino e fino 6 mesi di congedo complessivo tra i genitori;
• viene azzerata oltre i 6 mesi di congedo se il reddito annuo del genitore che lo richiede supera di 2,5 volte l’importo delle pensioni minime (per il 2012 la soglia di reddito è di 15.617 euro annui). (A.D.M.)


Sanità, medici di base 7 giorni su 7 Ambulatori sempre aperti

Riunione-fiume a palazzo Chigi, via libera nella notte al decreto: niente tassa sulle bibite, nei succhi di frutta ingredienti naturali. No ai videopoker vicino a scuole e ospedali

di Michele Di Branco

ROMA – Dopo un Consiglio dei ministri-fiume che si è prolungato fino a tarda sera, il decreto sulla Sanità è stato infine approvato.«La tutela della salute è un vero e proprio asset produttivo per il Paese», ha chiosato Mario Monti presentandosi in conferenza stampa intorno alla mezzanotte. Il premier ha voluto precisare che in tutto il settore della sanità si premia il merito e si allontana la politica. Il provvedimento (16 articoli al posto dei 27 messi nero su bianco a fine agosto) è stato asciugato. La tassa sulle bibite gassate evapora e la stretta sui videopoker viene un po’ allentata rispetto alle intenzioni della prima ora. Ma non affonda affatto, come si pensava fino a qualche giorno fa. Il ministro Balduzzi è riuscito dunque a salvare gran parte del suo lavoro.

Certo, la «battaglia della gazzosa» è stata persa. Ed è saltato anche l’articolo 6 che riformava il piano sull’autosufficienza che puntava ad estendere la tutela sanitaria a categorie (anziani e malati) oggi escluse. Ma partono riforme importanti come i cosiddetti ambulatori 24 ore su 24 che mandano in pensione il medico di base e restano salve le sanzioni per chi vende fumo ai minori. Inoltre non scompare il giro di vite nei confronti delle pubblicità che spingono i ragazzi verso il gioco d’azzardo compulsivo.

La riforma, spiegano dal ministero della Sanità, è una necessità perché, oltre a tutelare «corretti stili di vita», risponde all’esigenza di contenere i costi. Il servizio sanitario nazionale, già colpito da una riduzione di fondi di 5 miliardi a partire dal 2014 (manovra Tremonti 2011 ), ha infatti ricevuto, con la spending review, un ulteriore taglio da 4,7 miliardi per il prossimo triennio.

Nel dettaglio, rispetto alle indiscrezioni delle ultime ore, la novità più importante è la disposizione che impone una distanza minima di 200 metri da scuole, ospedali e luoghi di culto per le nuove sale scommesse, bingo e slot machine. Un passo indietro rispetto a una prima stesura che introduceva 500 metri di distanza per tutti questi esercizi, vecchi e nuovi. Ma un passo in avanti rispetto a chi prevedeva la totale cancellazione della restrizione. Nel decreto è comunque evidente il contrasto ai fenomeni di ludopatia, che viene inserita tra le patologie protette dal servizio sanitario nazionale. Sono previste «chiusure temporanee» di attività con giochi in denaro «in presenza di fenomeni estesi di ludopatia, anche su segnalazione dei sindaci». 

Inoltre vengono vietate le «comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, dirette o indirette, che inducano all’acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco con vincita di denaro, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive, newlot o ad attività, anche online, finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente dal caso, all’interno di programmi radiotelevisivi rivolti ai minori nei venti minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi e nell’intera fascia oraria dalle 16 alle 19.30». 

Per i concessionari di pubblicità che sgarrano, multe da 10mila a 50mila euro
 e in caso di recidiva «si applica una sanzione da euro 50mila a euro 100mila». Alla terza violazione la concessione viene sospesa per due anni. «Qualora l’attività di gioco, anche online, avvenga in mancanza delle prescritte autorizzazioni o concessioni governative – si legge ancora nel provvedimento – la violazione del divieto è punita con la sanzione pecuniaria da euro 150mila a euro 300mila e comporta l’impossibilità per tutti i soggetti coinvolti di ottenere autorizzazioni o concessioni per 5 anni». 

Fra le altre novità, lo stralcio dal provvedimento delle norme sul fascicolo elettronico, che saranno inserite nel decreto sull’agenda digitale a cui sta lavorando il ministro Corrado Passera. Come era emerso nei giorni scorsi, salta la tassazione sulle bibite gassate. Resta invece l’obbligo, dal primo gennaio 2013, della presenza di almeno il 20% di succo naturale nelle bevande analcoliche con frutta. Innalzata dunque la soglia minima del 12% con conseguente aumento del consumo di arance di 200 milioni di tonnellate. Il decreto Balduzzi prevede anche la riforma dell’ attività professionale intramoenia dei medici Tra le novità che li riguardano il pagamento della prestazione, che dovrà avvenire direttamente a servizio sanitario nazionale, con mezzi di pagamento che «assicurino la tracciabilità di qualsiasi importo».

Medici di base 7 giorni su 7. Conferma anche per la «costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere». Insomma, sparisce il medico di base e arriva l’assistenza h24 affidata a un pool di professionisti che lavoreranno in equipe.

News Presentata al Senato mozione sull’accertamento dell’invalidità. Iannelli (Favo): “Una buona notizia per i malati oncologici”

È stata presentata al Senato, ad opera della Senatrice Dorina Bianchi e con la firma di altri 79 senatori di tutti i gruppi parlamentari, una mozione in cui si assumono provvedimenti molto importanti per quanto riguarda le procedure di accertamento dell’invalidità civile, con un focus particolare sui tumori infantili.

La mozione, pone l’accento sulle ancora consistenti difformità da parte delle Commissioni ASL territoriali nell’applicazione dell’art. 6, comma 3, della Legge 9 marzo 2006, n. 80, la quale fissava a quindici giorni il tempo massimo per l’accertamento dell’invalidità civile. Dette difformità persistono nonostante la Legge 102 del 2009 che determinava l’avvio, a partire dal 1 gennaio 2010, della nuova procedura di accertamento dell’invalidità.

Per questi motivi, la mozione appena presentata impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per garantire la corretta applicazione delle previsioni della legge 80 nei confronti  di tutti i cittadini affetti da patologia oncologica richiedenti benefici assistenziali a titolo di invalidità civile o handicap,  conferendo all’INPS, allorché siano inutilmente decorsi i 15 giorni, ruolo di sussidiarietà nell’accertamento di prima istanza.

Nella stessa mozione, inoltre, si legge che, considerato che “il ricorrere di patologie oncologiche nei minori costituisce sempre una minorazione  grave che riduce  l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”, il Governo si impegna “ad adottare le misure necessarie per garantire che ai minori con patologia oncologica sia riconosciuto, per il periodo in cui necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati, lo stato di portatore di handicap con connotazione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104”.

Di seguito il commento di Elisabetta Iannelli, segretario generale FAVO, a margine della Conferenza Stampa di presentazione della mozione:

Iannelli (Favo): “Una buona notizia per i malati oncologici”

27 LUG – I malati oncologici salutano con soddisfazione la mozione per velocizzare i tempi di accertamento dell’invalidità oncologica presentata dalla senatrice Dorina Bianchi e sottoscritta da 79 senatori.
Per Elisabetta Iannelli, Segretario generale Favo (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) le buone notizie sono almeno due, quella con la quale si chiede l’impegno del Governo ad assicurare la corretta osservanza dei tempi di accertamento della disabilità oncologica da parte delle Asl in difetto della quale si chiede che l’Inps possa essere autorizzato a sostituirsi alle Asl inadempienti, ma anche quella che impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per garantire che ai minori con patologia oncologica sia riconosciuto, per il periodo in cui necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati, lo stato di portatore di handicap con connotazione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.

“Si tenga presente – spiega Iannelli – che nel 2011 -2012 i verbali telematici definiti con giudizio di handicap grave nei minori sono stati solo 764 (pari al 9% del totale) mentre è chiaro che tutti i bimbi hanno necessità di avere accanto i genitori in unmomento così difficile della loro vita e solo i benefici che discendono dal riconoscimento dell’handicap in stato di gravità possono essere di aiuto per consentire ai genitori oncologici di assentarsi dal lavoro conservando il posto e la retribuzione”.
 
Soddisfazione della Favo anche per l’annuncio di Massimo Piccioni, coordinatore medico legale dell’Inps, che da oggi saranno pubblicate e rese operative le linee guidamedico legali per l’accertamento delle percentuali di invalidità sulla base delle tabelle elaborate dalla commissione congiunta Inps-Aiom (per quanto riguarda le neoplasie) che ha concluso i lavori e consegnato il tutto al ministero della salute nel novembre 2011.

“Il Ministro Balduzzi – ricorda infine Iannelli -, nonostante le sollecitazione da parte della Favo e del volontariato oncologico in rappresentanza dei malati e nonostante una interrogazione parlamentare di poche settimane fa, non ha ancora varato le nuovetabelle che andranno a sostituire quelle contenute nel DM Sanità 5/2/1992 ormai ampiamente superate dai progressi della scienza medica soprattutto in campo oncologico. Piccioni ha formalmente comunicato che domani, indipendentemente dal varo del decreto ministro, le renderà operative come linee guida dell’Inps”.
 
Per Favo, che da tempo sollecita e suggerisce soluzioni adeguate ai bisogni dei malati oncologici e delle loro famiglie, “è motivo di grande gratificazione  perché si tratta di una grande conquista che cambierà la vita di centinaia di migliaia di persone (tra cui tanti minori) affette da patologia oncologica. Ma è ancor più motivo di soddisfazione – conclude Iannelli – constatare che la nostra azione di advocacy del giusto diritto, in uno Stato che si dichiara solidale con i cittadini in difficoltà, risulta trainante anche per le altre patologie invalidanti già contenute nelle vecchie tabelle come anche, e forse soprattutto, per quelle di nuovo inserimento (come ad es. l’endometriosi) che beneficeranno della innovata ed aggiornata classificazione oggetto delle linee guida Inps”.

Fonte: Quotidiano Sanità

 

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/