Agevolazioni fiscali auto

 

Le persone disabili o i familiari, cui risultino fiscalmente a carico possono usufruire 

di agevolazioni fiscali a fronte dell’acquisto di un auto.  

Si intende fiscalmente a carico la persona disabile che non percepisce un reddito 

annuo superiore a € 2.840,51 (non costituiscono reddito le provvidenze economiche 

quali pensioni, indennità e assegni erogati agli invalidi civili).  

  

Beneficiari: 

x Le persone con disabilità sensoriali (non vedenti e sordomuti con certificazione 

di sordomutismo rilasciata ai sensi della Legge 26 maggio 1970, n. 381. )   

x Le persone disabili con handicap psichico o mentale, titolari di indennità di 

accompagnamento (non è indispensabile il verbale di legge 104 art. 3 comma 

3  come previsto dalla Circolare Ministeriale del 23 aprile 2010, n.21/E)  

x Le persone disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o 

affetti da pluriamputazioni – con certificazione di handicap grave ai sensi 

dell’art.3 comma 3 della legge 104/1992, rilasciato dalla ASL competente   

x Le persone disabili con ridotte capacità motorie con adattamento obbligatorio 

del veicolo. L’adattamento è da intendersi: alla guida (strumentazione, cambio 

automatico, ecc.) da parte della persona disabile munita di patente speciale  o al 

trasporto della persona disabile (sedile scorrevole, scivolo a scomparsa, ecc.). 

Ll’adattamento del veicolo deve essere effettuato prima dell’acquisto del 

medesimo  

Agevolazioni:  

x IVA agevolata al 4% per autovetture di cilindrata fino a 2000 cmc se con 

motore a benzina, e fino a 2800 cmc se con motore diesel. Si richiede 

direttamente al concessionario che deve emettere fattura richiamando la legge 

97/86 e la legge 449/97  e comunicare i dati all’Ufficio Locale dell’Agenzia 

dell’Entrate.  

x Detrazione IRPEF pari al 19% della spesa fino a un massimo di € 18075,99 

per una sola volta nel corso di un quadriennio. L’importo può essere detratto in 

unica soluzione o suddiviso in quattro quote annuali di pari importo. E’ 

possibile nell’arco dei quattro anni usufruire nuovamente del beneficio solo in 

caso di rottamazione del veicolo e conseguente cancellazione al Pubblico 

Registro Automobilistico o in caso di furto, sottraendo dall’importo di € 

18075,99 l’eventuale rimborso assicurativo.   x Esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche. Spetta per un solo 

veicolo e non occorre rinnovare la domanda fintanto che permangono le 

condizioni che danno diritto all’esenzione. In caso di vendita dell’auto occorre 

inoltrare una nuova richiesta di esenzione. Gli Enti competenti sono le 

Regioni.   

x Esenzione dalle imposte di trascrizione (IPT) sia per i passaggi di proprietà 

che per le nuove iscrizioni al PRA. Da questo beneficio sono esclusi non 

vedenti e sordomuti. Si richiede al Pubblico Registro Automobilistico.  

Veicoli ammessi:  

x Autovetture   

x Autoveicoli per trasporto promiscuo   

x Autoveicoli per trasporti specifici   

x Autocaravan (solo detrazione IRPEF – IVA 20%)   

x Motocarrozzette (ad esclusione dei disabili sensoriali)   

x Motoveicoli, ossia veicoli a tre ruote, per trasporto promiscuo cioè veicoli a tre 

ruote destinati al trasporto di persone e cose, capaci di contenere al massimo 

quattro posti,compreso quello del conducente (ad esclusione dei disabili 

sensoriali)   

x Motoveicoli, ossia veicoli a tre ruote, per trasporti specifici cioè veicoli a tre 

ruote destinati al trasporto di determinate cose o di persone in particolari 

condizioni e caratterizzati dall’essere muniti permanentemente di speciali 

attrezzature relative a tale scopo (ad esclusione dei disabili sensoriali)

http://www.anmicmilano.org/file/Agevolazioni%20fiscali%20auto.pdf 

Tagli alle agevolazioni fiscali, la stretta finale. Quanto valgono i benefici e quale si salverà

In arrivo il verdetto finale sui tagli alle 600 agevolazioni fiscali esistenti. Una stangata sui redditi più bassi che costerà più di 700 euro a famiglia

manovra tagli
LEGGE DI STABILITÀ 

legge stabilitaSoldi a scuole private e militari all’estero ma non alla banda larga

I fondi destinati all’allargamento di internet vanno ai ministeri

La partita è di quelle decisive anche se si sta giocando nell’ombra. In palio ci sono la bellezza di160 miliardi di euro, l’equivalente di 4 manovrelacrime e sangue. Troppi perché uno Stato sull’orlo del collasso finanziario come il nostro possa farne a meno. E così la prima delle due manovre estive ha decretato un taglio lineare alle agevolazioni fiscali e ha messo al lavoro un gruppo di tecnici per decidere su quali di questedovrà cadere la scure. Ora sta per arrivare il verdetto: sono circa 600 le agevolazioni esaminate, comprese quelle regionali e degli enti locali.

Ma cos’è un taglio lineare? Semplicemente una riduzione di tutti gli sgravi nella medesima percentuale. Riduzione che dovrebbe partire nel 2013 con un modesto 5% per balzare l’anno successivo al 20%. L’unico modo per scongiurare questi tagli indiscriminati è approvare una riforma tributaria entro il 30 settembre del prossimo anno, come prevede la stessa manovra. Ma con gli attuali chiari di luna della politica italiana la cosa appare poco probabile.

Paga di più chi guadagna meno di 20mila euro all’anno

E’ chiaro che tagliare a tutti nella stessa misura – cioè indipendentemente dal livello di reddito – significa concretamente tagliare di più a qualcuno, cioè ai redditi più bassi. Ecco alcuni esempi tratti da un’elaborazione fatta dal Sole 24 Ore sui dati forniti dalla Corte dei Conti sull’aumento del carico fiscale per le diverse fasce di reddito:

•  con un reddito inferiore a 10mila euro all’anno i tagli sono ininfluenti;
•  con un reddito tra 10mila e 20mila euro all’anno si pagherà tra il 2 e il 2,5% in più di Irpef (il picco massimo si avrà con un reddito attorno ai 13mila euro e circa il 2,6% di aumento dell’Irpef).

L’aumento dell’Irpef si riduce poi con l’aumentare del reddito:

•  con 40mila euro di reddito, l’aumento è di circa l’1,1%;
•  con 80mila euro di reddito, l’aumento è di circa lo 0,6%;
•  oltre i 200mila euro di reddito, l’aumento è solo dello 0,3%.

Nei fatti è un ribaltamento del principio di progressività fiscale (in soldoni: chi guadagna di più paga di più) sancito dall’art. 53 della Costituzione.

Alcuni esempi di “stangata”

Sempre a livello di ipotesi ecco quanto peserebbe il taglio del 20% su alcune importanti agevolazioni per una famiglia media (valori in euro):

Agevolazione fiscale
Valore attuale
Valore “tagliato” Differenza
 Detrazione per lavoro dipendente 1.332 1.065 – 267
 Detrazione per figli e coniuge a carico 892 714 -178
 Deduzione dei contributi obbligatori 415 332 -83
 Deduzione della rendita catastale della prima casa 126 101 -25
 Detrazione degli interessi del mutuo 328 262 -66
 Detrazione delle spese mediche 166 133 -33
 Detrazione sulle ristrutturazioni edilizie (36%) 410 328 -82
 Totale
3.669
2.935
– 734

(A.D.M.)