AGEVOLAZIONI PARTICOLARI PER INVALIDITA’

AGEVOLAZIONI PARTICOLARI PER INVALIDITA’

Riteniamo fare cosa gradita ricordando a tutti i nostri associati, che sono ancora in età lavorativa, ma a cui è stata riconosciuta un’ INVALIDITA’ con percentuale SUPERIORE al 74% che possono godere di alcune facilitazioni come:
• Esenzione dai Ticket Sanitari (in realtà l’esenzione si attiva sin dal 67%)
• Bonus di 2 mesi all’anno di contributi figurativi ai fini pensionistici
Mentre per l’esenzione dai Ticket è competente la ASL per il rilascio della relativa certificazione, per il secondo punto è il lavoratore che deve agire.
In base alla Legge 388/2000 art. 80 comma 3, che qui di seguito si stralcia per semplicità, si stabilisce che
“,,,agli invalidi per qualsiasi causa, ai quali è stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74 per cento …., è riconosciuto, a loro richiesta, per ogni anno di servizio presso pubbliche amministrazioni o aziende private ovvero cooperative effettivamente svolto, il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa utile ai soli fini del diritto alla pensione e dell’anzianità contributiva; il beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa”.

Quindi il lavoratore malato cui sia riconosciuta una invalidità superiore al 74%, indipendentemente dalla causa dello stato di invalidità ha diritto, per il calcolo degli anni di servizio a fini pensionistici, al beneficio di 2 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro effettivamente svolto in condizioni di invalidità fino al limite massimo di sessanta mesi di contributi figurativi nell’intera vita lavorativa.
Il diritto alla contribuzione figurativa matura a partire dal momento in cui al lavoratore è riconosciuta un’invalidità superiore al 74% e non per gli altri periodi di lavoro.
Ad esempio il lavoratore assunto nel 2003 e divenuto invalido nel 2010 ha diritto alla contribuzione figurativa ai fini pensionistici dal 2010 e non dal 2003.
I periodi coperti da contribuzione volontaria, figurativa o derivanti da riscatto, non legato ad attività lavorativa, non danno titolo al riconoscimento.
Esclusioni
L’INPS precisa che sono esclusi da questo beneficio i titolari di assegno ordinario di invalidità;
questo non significa, però, che chi è titolare di assegno ordinario non abbia diritto alla maggiorazione contributiva, bensì che la sola titolarità di questa prestazione (senza che ci sia un riconoscimento di invalidità civile con la percentuale richiesta) non dà la possibilità di usufruirne dal momento che l’INPS non esprime una valutazione in termini di percentuale.

La domanda
L’attribuzione del beneficio è subordinata alla presentazione della domanda da parte degli interessati, al momento della richiesta di liquidazione della pensione o del supplemento di pensione, corredata dall’apposita documentazione.
Allegati:
• gli invalidi civili e sordi civili devono presentare il verbale di accertamento sanitario rilasciato dalle competenti Commissioni mediche ASL
Chi fosse già andato in pensione, ma avesse lavorato in costanza di una percentuale di invalidità superiore al 74%, verifichi tramite Patronato la possibilità di ottenere una riliquidazione del calcolo pensionistico con l’aggiunta dei bonus figurativi possibili.

l'immagine del profilo di Umberto Tassini

Disponibile online il certificato per l’invalidità del paziente oncologico

Logo F.A.V.O

 

Per semplificare e accelerare le procedure di accertamento dello stato di disabilità dei malati di cancro, a partire dal 15° Congresso dell’AIOM è disponibile on line sul sito INPS il modello di certificato riservato ai medici oncologi, voluto da FAVO, AIOM e INPS.

Il certificato medico è il presupposto necessario ad avviare la procedura telematica INPS per il riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap e serve a fornire al medico legale chiamato alla valutazione tutte le informazioni cliniche utili ad una corretta valutazione dello stato di disabilità connesso e conseguente alla patologia oncologica ed alle relative terapie. La compilazione del certificato da parte dell’oncologo medico faciliterà il compito della commissione medico legale ASL-INPS che potrà basare il proprio giudizio su elementi di valutazione specifici e completi in quanto provenienti dallo specialista che ha in cura il paziente e, quindi, tali da permettere un’agevole applicazione delle previsioni tabellari.

La nuova procedura consente direttamente al medico oncologo (munito di un apposito PIN rilasciato dall’INPS) di certificare direttamente e puntualmente diagnosi, stadio e terapia della malattia del paziente che ha in cura. Con ciò viene superata l’esclusiva certificazione da parte del medico generico quale condizione necessaria per l’inoltro informatico della domanda all’INPS da parte del malato con l’evidente vantaggio di semplificare la procedura e ridurre i tempi di riconoscimento della disabilità anche perché la commissione medico legale ASL-INPS non si troverà più nella condizione di dover richiedere al malato di integrare la documentazione clinica presentata a supporto della domanda. L’esigenza di rendere disponibile on line un certificato oncologico è nata contestualmente al processo di informatizzazione dell’INPS, con l’istituzione di un tavolo di lavoro, promosso per iniziativa di Marco Venturini (AIOM), Massimo Piccioni e Onofrio De Lucia (INPS) e Francesco De Lorenzo e Elisabetta Iannelli (FAVO). È questo un grande successo reso possibile soltanto ed esclusivamente con le forti alleanze stabilite negli anni tra volontariato, società scientifiche e istituzioni. Nel corso del recente congresso dell’AIOM, il presidente Stefano Cascinu, sempre attento e sensibile alle istanze dei malati, ha formalmente comunicato agli oncologi l’esistenza di questa nuova procedura sollecitando tutti ad utilizzarla.

Fonte: AIOM News

Scarica il certificato

Farmaci anticancro solo a pagamento: i più poveri moriranno. Applicata una norma del governo…

Vi meravigliate,in una nazione dove esistono i finti invalidi e chi lo è per davvero stanno a calcolare anche i centesimali di punto d’invalidita per non dargli la miseria di circa 200 euro mensili.

In una nazione dall pensioni d’oro per la casta e pensioni ridotte sempre più all’osso aumentando non l’importo ma gli anni di contributi per andare in pensione.

In una nazione che i malati di cancro sono visti come un peso e non vittime del “progresso” vedi amianto,eternit,cibi adulterati e via dicendo.

In una nazione che fa cassetto tramite le sigarette e tassa le sigarette elettroniche che dovrebbero servire a smettere di fumare o spende milioni di euro per le campagne anti fumo.

In una nazione così tutto può accadere anche che i medicinali anti cancro li deve pagare il malato,come se non gli bastasse avere il cancro che è come una bastonata in mezzo alla fronte sopratutto quando il primario che ti ha in cura te lo deve dire in faccia e anche lui non sa come dirtelo.

Sentirsi dire che hai sei mesi di vita se l’operazione invasiva non va bene e che l’operazione potrebbe durare dodici ore e si sa solo dopo i sei mesi se l’operazione e’ andata bene.

Che aggiungere,solo che ogni giorno che passa andiamo sempre peggio ma noi cosa facciamo?

In Egitto,Grecia,Spagna e anche Francia invadono le piazze per protestare noi invece invadiamo i caselli autostradali,i porti e gli aereoporti per andare al mare o montagna….


 

L’Anziano Gino V

 

 

RICONOSCIMENTO DELL’INVALIDITA’ CIVILE

 

INVALIDITA’ CIVILE

Disabili-com: logo Speciale Invalidità Civile

OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DELL’INVALIDITA’ CIVILE

 

Dal 1 gennaio 2010 le domande per ottenere benefici in materia di invalidità, cecità e sordità civile, handicap, e disabilità devono essere presentate all’INPS, unitamente alla certificazione medica, UNICAMENTE TRAMITE INTERNET.

Chi intende presentare domanda per il riconoscimento di una infermità invalidante deve:
1. recarsi da un medico abilitato alla compilazione on line del certificato medico introduttivo, perché sia attestata la patologia invalidante
2. presentare ad INPS via Internet, direttamente oppure tramite Patronato o Associazioni di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS), domanda di riconoscimento dei benefici.
3. effettuare la visita medica di accertamento presso la Commissione ASL integrata da un medico INPS, nella data che gli verrà comunicata.

LA CERTIFICAZIONE MEDICA
Il medico certificatore per essere abilitato deve aver fatto richiesta all’INPS e aver ottenuto un codice PINche permette la trasmissione della certificazione medica online.

L’elenco dei medici certificatori accreditati, sarà pubblicato sul sito web dell’INPS (www.inps.it). Il medico compilerà il certificato sulla base del modello messo a disposizione sullo stesso sito.
Una volta completata l’acquisizione online del certificato, il medico deve consegnare al richiedente:
– l’attestato di trasmissione che riporta in numero di certificato e che deve essere conservato dal richiedente per l’abbinamento della certificazione medica alla successiva domanda.

– La copia originale firmata del certificato
– L’eventuale certificato di in trasportabilità in caso di richiesta di visita domiciliare

NB: Il certificato ha una validità massima di 30 giorni dal rilascio (ai fini dell’abbinamento alla domanda).

 

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA ALL’INPS
La domanda può essere presentata dai cittadini in possesso del PIN rilasciato dall’INPS e/0 da soggetti autorizzati oppure dagli enti di Patronato e le Associazioni di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS).

Come si richiede il PIN?
Telefonando al Contact Center INPS (803164) o attraverso il sito www.inps.it accedendo alla sezione Servizi online. Inserendo in Internet i dati richiesti saranno visualizzati i primo otto caratteri del PIN, mentre le seconda parte del codice sarà recapitata presso la propria abitazione tramite la posta ordinaria.

Perché la domanda per via telematica vada a buon fine è necessario compilarla in OGNI sua parte, ed è sempre necessario, durante la procedura, inserire il numero del certificato rilasciato da medico, già registrato online.
Nella domanda sarà possibile indicare il recapito presso il quale ricevere comunicazioni e il proprio indirizzo di posta elettronica. In caso di ricovero è possibile segnalare un recapito temporaneo per ottenere l’assegnazione della visita presso un’Azienda sanitaria diversa da quella di residenza.
Sarà possibile segnalare eventuali giornate di non disponibilità alla convocazione a visita, nel caso in cui si debbano effettuare particolari terapie.

Al termine della trasmissione della domanda la procedura fornirà una ricevuta che può essere stampata, contenente il protocollo e la data di presentazione della domanda.
All’atto di trasmissione l’INPS rilascerà LA DATA DI INVITO A VISITA PRESSO LA ASL, qualora non sia possibile fissarla automaticamente la prenotazione verrà comunicata in seguito, a mezzo raccomandata e posta elettronica (se indicata).

Per chi chiede la visita domiciliare il medico certificatore dovrà compilare ed inviare (sempre per via telematica) il certificato di in trasportabilità almeno 5 giorni prima della data fissata per la visita.

Nel caso in cui l’INPS non disponga dei dati anagrafici del cittadino sarà necessario che il richiedente si rechi direttamente presso gli uffici INPS portando con sé un documento d’identità valido e il codice fiscale/tessera sanitaria.

LA VISITA MEDICA PRESSO LA COMMISSIONE ALS
Bisogna presentarsi alla visita, nella data fissata, con un valido documento di identità, il certificato medico in originale firmato e tutta la documentazione sanitaria in possesso del richiedente.

Sarà possibile per il richiedente farsi assistere dal proprio medico di fiducia.

In caso di assenza ingiustificata si provvederà a una nuova convocazione. Nel caso di due assenze consecutive saranno considerate come una RINUNCIA alla domanda, con perdita di efficacia della stessa.

La Commissione dell’Azieda ASL è integrata con un medico dell’INPS. Al termine della visita viene redatto il verbale elettronico, riportando l’0esito, i codici nosologici internazionali (ICD-9) e l’eventuale indicazione di patologie che comportano l’esclusione di successive visite di revisione.

IL VERBALE
Il verbale che esprime il giudizio di accoglimento o di rifiuto della Commissione sarà validato dall’INPS, che provvederà ad inviarlo al domicilio dell’interessato.

Se dal riconoscimento conseguirà un beneficio economico l’interessato verrà invitato a completare online su Internet o tramite il Patronato la domanda con i dati necessari per l’accertamento dei requisiti socio economici.
(Nel caso in cui il parere della Commissione non sia unanime l’INPS sospende l’invio del verbale e acquisisce gli atti che verranno esaminati dal Responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS. Questi può validare il verbale entro 10 giorni oppure provvedere a una nuova visita nei successivi 20 giorni. La visita in questo caso verrà effettuata anche con la presenza di un medico rappresentante delle associazioni di categoria e , nel caso di valutazione dell’hanicap, da un operatore sociale)

Concluso l’iter sanitario l’Amministrazione titolare del potere concessorio verificherà i requisiti amministrativi ed invierà al domicilio dell’interessato il provvedimento di accoglimento o di rigetto.
Per informazioni potete chiamare il Contact Center INPS al numero 803164.

LA DURATA DEL PROCEDIMENTO
Il tempo massimo intercorrente tra la presentazione della domanda e l’erogazione delle previdenze conseguenti al suo accoglimento è di 120 giorni.

http://www.disabili.com/

‘Un sapore di ruggine e ossa’: quando la speranza nasce da una tragica fatalità

Titolo: La locandina del film
Fonte: BIM Distribution

La pellicola di Jacques Audiard, acclamata a Cannes, è ispirata ai racconti di Craig Davidson e insegna, senza buonismo e luoghi comuni, l’importanza della maturità e dell’accettazione

Anni fa Carlo Verdone nel suo ‘Perdiamoci divista’ parlando con una Asia Argento che interpretava una disabile tutta pepe, faceva notare come un’invalidità potesse innescare sensi di colpa nelle persone, banalmente definite, “sane”. È partendo da questo ragionamento, ma riuscendo a toccare innumerevoli altre temi sociali e numerose sfaccettature dell’animo umano, che si sviluppa ‘Un sapore di ruggine e ossa’ l’ultimo film di Jacques Audiard, già regista de ‘Il Profeta’, basato sulla raccolta di racconti ‘Ruggine e ossa’ (Rust and Bone) di Craig Davidson. Una pellicola che ha entusiasmato la platea dell’ultimo Festival di Cannes.

La storia è quella di Ali, ex pugile e promessadella lotta libera, gigante dall’animo di ragazzino, che si ritrova solo con Sam, il figlio di 5 anni che conosce appena. Gli è stato affidato perché la madre è finita in carcere per spaccio di droga e perché usava proprio il bimbo come corriere tra l’Olanda e il Belgio. Senza fissa dimora, senza soldi, senza amici, Ali decide di trovare rifugio presso sua sorella ad Antibes, nel Sud della Francia. I due sono ospitati dalla donna, che fa la cassiera, con un marito costretto a fare il trasportatore in nero per sbarcare il lunario. Mentre lei si occupa del bambino Ali trova lavoro presso un’agenzia di security e una sera mentre fra il buttafuori un locale notturno, dopo una rissa incontra Stéphanie. Lui la riaccompagna a casa e le lascia il suo numero di telefono. Non hanno niente in comune. Lui è povero e rozzo, di suo ha solo la prestanza fisica e fondamentalmente un cuore d’oro, lei è bella, sicura di sé e addestra orche a Marineland. Dopo quella notte sembra che questi due mondi non saranno più costretti ad incontrarsi.

GUARDA IL TRAILER DI ‘UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA’


Ali continua i suoi lavori precari stringendo amicizia col losco Martial che lo porta nel mondodegli incontri di lotta clandestini, Stéphanie, invece, ha un tragico incidente sul lavoro in seguito al quale perde entrambe le gambe. Sola, depressa, lasciata all’autocommiserazione si riavvicina alla persona più improbabile di tutti, quel rozzo buttafuori dall’animo delicato. Tra i due inizia un rapporto prima d’amicizia, poi di sesso e infine d’amore che li porterà non solo ad una maturazione mentale e spirituale ma anche ad un grande senso di accettazione. Ali diventerà Uomo a tutti gli effetti, non più incosciente ragazzone buono solo a dare pugni e a rimorchiare in discoteca, Stéphanie riuscirà ad accettare la sua nuova situazione capendo che non è cambiato nulla e che lei è e sarà sempre una donna a tutti gli effetti.


[Fonte: BIM Distribuzione]

Col questo nuovo film, Jacques Audiard propone un insegnamento a superare le barrieresenza buonismo, senza luoghi comuni, senza paura di mostrare lati di paesi civili e moderni come Francia e Belgio che portano dentro di loro ancora dei semi d’intolleranza e provincialismo. Quando Ali porta Stéphanie sulla spiaggia e le chiede “Vuoi fare il bagno?” lei gli risponde a metà tra il basito e lo scocciato “Ma ti rendi conto di cosa hai detto?!” e lui candidamente controbatte “Capisco è perché non hai il costume, ma neanche io ce l’ho, ma lo faccio lo stesso”. Ali non vede la sedia a rotelle, non vede la disabilità come una vergogna o qualcosa che deve essere compatita in maniera politicamente corretta. Il bagno nudo di Stéphanie rappresenta così una catarsi, una liberazione, un’uscita dallo stato larvale. Di contro si oppone la scena in discoteca in cui un avventore cerca di rimorchiare Stéphanie ma appena vede le protesi dice “Scusami, non sapevo” suscitando in lei una reazione violenta. Un’altra scena che il regista usa per criticare la società dei consumi è quando sul treno Ali cerca tra i sedili e la spazzatura del cibo per sfamare il figlio e ne trova tanto, comprese bottiglie d’acqua ancora chiuse e cestini da viaggio intonsi, dimostrando quanto nell’opulento, o creduto tale, Occidente c’è gente che fa la fame e altra che si permette di buttare il cibo. Anche la situazione dei lavoratori dipendenti negli anni della crisi vengono mostrati dal regista con un realismo unico. 

Audiard usa la fotografia delicata e intensa per trasmettere emozioni reali, scene prive didialogo ma così forti da arrivare sino all’anima dello spettatore. Per quanto riguarda il cast abbiamo una superlativa Marion Cottilard, che col glauco dei suoi occhi profondi affascina noi spettatori ci rende partecipi del suo dramma, anche le scene di nudo non sono mai volgari anzi di una delicatezza che a tratti sfiora quasi la pudicizia; Matthias Schoenaerts rientra perfettamente in Ali questa figura possente ma dall’animo essenziale quasi bambinesco, un gigante dai piedi d’argilla e dal cuore di zucchero che non si rende conto, data la sua spontaneità, del peso delle proprie azioni, un personaggio fisico e al contempo spirituale. 

http://www.nannimagazine.it/

 

News Presentata al Senato mozione sull’accertamento dell’invalidità. Iannelli (Favo): “Una buona notizia per i malati oncologici”

È stata presentata al Senato, ad opera della Senatrice Dorina Bianchi e con la firma di altri 79 senatori di tutti i gruppi parlamentari, una mozione in cui si assumono provvedimenti molto importanti per quanto riguarda le procedure di accertamento dell’invalidità civile, con un focus particolare sui tumori infantili.

La mozione, pone l’accento sulle ancora consistenti difformità da parte delle Commissioni ASL territoriali nell’applicazione dell’art. 6, comma 3, della Legge 9 marzo 2006, n. 80, la quale fissava a quindici giorni il tempo massimo per l’accertamento dell’invalidità civile. Dette difformità persistono nonostante la Legge 102 del 2009 che determinava l’avvio, a partire dal 1 gennaio 2010, della nuova procedura di accertamento dell’invalidità.

Per questi motivi, la mozione appena presentata impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per garantire la corretta applicazione delle previsioni della legge 80 nei confronti  di tutti i cittadini affetti da patologia oncologica richiedenti benefici assistenziali a titolo di invalidità civile o handicap,  conferendo all’INPS, allorché siano inutilmente decorsi i 15 giorni, ruolo di sussidiarietà nell’accertamento di prima istanza.

Nella stessa mozione, inoltre, si legge che, considerato che “il ricorrere di patologie oncologiche nei minori costituisce sempre una minorazione  grave che riduce  l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”, il Governo si impegna “ad adottare le misure necessarie per garantire che ai minori con patologia oncologica sia riconosciuto, per il periodo in cui necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati, lo stato di portatore di handicap con connotazione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104”.

Di seguito il commento di Elisabetta Iannelli, segretario generale FAVO, a margine della Conferenza Stampa di presentazione della mozione:

Iannelli (Favo): “Una buona notizia per i malati oncologici”

27 LUG – I malati oncologici salutano con soddisfazione la mozione per velocizzare i tempi di accertamento dell’invalidità oncologica presentata dalla senatrice Dorina Bianchi e sottoscritta da 79 senatori.
Per Elisabetta Iannelli, Segretario generale Favo (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) le buone notizie sono almeno due, quella con la quale si chiede l’impegno del Governo ad assicurare la corretta osservanza dei tempi di accertamento della disabilità oncologica da parte delle Asl in difetto della quale si chiede che l’Inps possa essere autorizzato a sostituirsi alle Asl inadempienti, ma anche quella che impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per garantire che ai minori con patologia oncologica sia riconosciuto, per il periodo in cui necessitano di trattamento terapeutico e/o di controlli clinici ravvicinati, lo stato di portatore di handicap con connotazione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.

“Si tenga presente – spiega Iannelli – che nel 2011 -2012 i verbali telematici definiti con giudizio di handicap grave nei minori sono stati solo 764 (pari al 9% del totale) mentre è chiaro che tutti i bimbi hanno necessità di avere accanto i genitori in unmomento così difficile della loro vita e solo i benefici che discendono dal riconoscimento dell’handicap in stato di gravità possono essere di aiuto per consentire ai genitori oncologici di assentarsi dal lavoro conservando il posto e la retribuzione”.
 
Soddisfazione della Favo anche per l’annuncio di Massimo Piccioni, coordinatore medico legale dell’Inps, che da oggi saranno pubblicate e rese operative le linee guidamedico legali per l’accertamento delle percentuali di invalidità sulla base delle tabelle elaborate dalla commissione congiunta Inps-Aiom (per quanto riguarda le neoplasie) che ha concluso i lavori e consegnato il tutto al ministero della salute nel novembre 2011.

“Il Ministro Balduzzi – ricorda infine Iannelli -, nonostante le sollecitazione da parte della Favo e del volontariato oncologico in rappresentanza dei malati e nonostante una interrogazione parlamentare di poche settimane fa, non ha ancora varato le nuovetabelle che andranno a sostituire quelle contenute nel DM Sanità 5/2/1992 ormai ampiamente superate dai progressi della scienza medica soprattutto in campo oncologico. Piccioni ha formalmente comunicato che domani, indipendentemente dal varo del decreto ministro, le renderà operative come linee guida dell’Inps”.
 
Per Favo, che da tempo sollecita e suggerisce soluzioni adeguate ai bisogni dei malati oncologici e delle loro famiglie, “è motivo di grande gratificazione  perché si tratta di una grande conquista che cambierà la vita di centinaia di migliaia di persone (tra cui tanti minori) affette da patologia oncologica. Ma è ancor più motivo di soddisfazione – conclude Iannelli – constatare che la nostra azione di advocacy del giusto diritto, in uno Stato che si dichiara solidale con i cittadini in difficoltà, risulta trainante anche per le altre patologie invalidanti già contenute nelle vecchie tabelle come anche, e forse soprattutto, per quelle di nuovo inserimento (come ad es. l’endometriosi) che beneficeranno della innovata ed aggiornata classificazione oggetto delle linee guida Inps”.

Fonte: Quotidiano Sanità

 

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/

L’invalidità e le lunghe file nei pubblici uffici, battaglia persa in partenza

L’invalidità e le lunghe file nei pubblici uffici. Una battaglia persa in partenza!

 

Un Paese all’avanguardia non può ignorare i disagi di coloro che sono affetti da gravi patologie invalidanti. Anche la soluzione della problematica relativa all’assenza di corsie preferenziali da riservare presso le strutture pubbliche, per queste persone invalide, fa capire se davvero siamo o no  una nazione attenta a certi problemi. La burocrazia, poi, non aiuta, l’indifferenza di taluni, peggiora le cose.   

 

La crisi economica e i tagli alle spese, non c’entrano nulla con l’assenza di corsie preferenziali per gli invalidi, costretti a fare la fila per ore, come un qualunque cittadino. Se per l’abbattimento delle barriere architettoniche la battaglia sembra persa in partenza, la cronica mancanza di fondi per l’adeguamento degli edifici è la solita scusa alla quale le istituzioni si aggrappano ogni volta per giustificare le proprie responsabilità,  quella per consentire ai tanti invalidi, di bypassare la fila agli sportelli degli uffici pubblici, non costa nulla ed è di semplice ed immediata applicazione. Basterebbe che negli uffici aperti al pubblico venisse affisso un avviso che consenta ai tanti invalidi civili, di passare per primi agli sportelli a sbrigare le proprie faccende! I casi sono tanti, forse troppi per non accorgersi del problema e troppo spesso, nonostante le rassicurazioni ricevute, si continua a far finta di niente. E’ proprio così, purtroppo! La battaglia intrapresa da anni, dal venafrano Nicandro Perna, invalido civile al cento per cento a causa di una laringectomia totale, con conseguente perdita dell’uso delle corde vocali e dell’olfatto, sembra una di quelle sfide contro la burocrazia e l’indifferenza delle istituzioni, perse fin dal momento in cui si decide di intraprenderle. Eppure non si sta chiedendo nulla di trascendentale, un cartello che consenta a persone malate come il Sig. Perna, di scavalcare le lunghe file che spesso si trovano agli uffici pubblici o quelle per pagare bollette, o peggio, le lunghe attese negli studi medici o nelle strutture sanitarie. Ma, l’onestà intellettuale che contraddistingue lo stesso Sig. Nicandro Perna, una cosa la evidenzia, sia  l’Asrem di Isernia il 12 febbraio 2012 che il Sig. Prefetto di Isernia, lo scorso 13 marzo, hanno assicurato che qualcosa, in tal senso, sarebbe stata fatta. La proposta molto convincente del Prefetto è quella di rilasciare appositi tesserini a tutti coloro che rientrano in queste categorie, un’idea semplice e di immediata applicazione, utile per riservare, com’è giusto che sia, presso strutture pubbliche, uffici postali etc. percorsi facilitati per chi è affetto da queste gravi patologie. 

A distanza di qualche mese, però, sia la sensibilizzazione della Prefettura che quella dell’Asrem, affinchè si riservassero corsie preferenziali agli utenti affetti da gravi patologie invalidanti, sembra non aver ricevuto riscontro alcuno. Qualcuno ha ipotizzato si tratti dei soliti ritardi nell’attuazione delle direttive, propri della burocrazia italiana, altri, piuttosto arrabbiati la buttano sulla solita indifferenza di chi, certi problemi non li vive. Nell’uno o nell’altro caso, per risolvere la questione, basta davvero poco, facendo felice, finalmente, chi è costretto a subire ancora più disagi di quelli che quotidianamente  subisce.  Si spera dunque che oltre a dare seguito alle precise disposizioni ricevute, chi deve materialmente predisporre e “attaccare” questi avvisi, si faccia un breve esame di coscienza, non fosse altro per rispetto dei problemi degli altri, “trovando” il tempo per scrivere su un banale foglio di carta: “diamo la precedenza a chi è più sfortunato di noi”. Chissà che un giorno non si ritrovi lui stesso, costretto a chiedere le medesime cose  lamentate dal Sig. Perna e da tanti altri più sfortunati di noi? Nel frattempo, tanto per chiudere il cerchio, sarebbe opportuno che chi ha accolto la richiesta di Nicandro Perna, l’Asrem lo ripetiamo è stata la prima, controllasse se nelle proprie strutture, quanto disposto dal coordinatore Ambito territoriale di Isernia, sia stato attuato.  Intanto il Sig. Perna, visti i precedenti, ha interessato del problema anche il Direttore generale dell’Asrem perchè… non si dica che non ne sapeva nulla!  (u.s.)

Falsa cieca: prende la pensione e fa la parrucchiera

Era stata certificata come cieca, prendeva la pensione d’invalidità e l’indennità di accompagnamento, ma andava in bicicletta e faceva la parrucchiera. Denunciata a piede libero dalla Guardia di Finanza per truffa aggravata ai danni dello Stato.

A seguito dell’ultimo accertamento, avvenuto circa tre anni fa, i medici avrebbero precisato che la donna non poteva essere adibita a nessuna attività lavorativa. La sua cecità sarebbe stata tale da non consentirgli di contare le dita della mano, se non poste a pochi centimetri dal viso.
Ma ci sono dei video ripresi dalla Guardia di Finanza. La signora va in bici evitando gli alberi dei viali della città, scansa un palo della luce, argomenta su un articolo di giornale mentre è in banca.

Come se non bastasse, la donna, originaria della provincia di Cosenza, lavora come parrucchiera in un negozio del centro di Lugo (Ravenna), dove vive ormai da alcuni anni. E lì, tra tagli e messe in piega, svolge un lavoro che secondo la commissione di medici che l’ha visitata non avrebbe potuto fare, proprio a causa della sua cecità.

Per questo suo lavoro di parrucchiera la donna dichiarava al fisco circa 15 mila euro l’anno, ed è stato questo a far scattare le indagini. Infatti il lavoro della Guardia di Finanza, coordinato dal pm Isabella Cavallari, è partito dall’incrocio di due banche dati, la lista dei non vedenti e quella dei professionisti della provincia di Ravenna.

Secondo i primi calcoli il danno procurato allo Stato, tra pensione e indennità di accompagno percepiti, ammonterebbe a circa 43 mila euro.

Ora il Gip Antonella Guidomei, ha sospeso preventivamente l’erogazione della pensione. L’atto con la quale è stato notificato alla donna il provvedimento, sarebbe stato letto e sottoscritto senza alcun aiuto. 

Fonte Vitadidonna

Legge n.104/92:

INDICE della Legge n.104/92:

Art. 1– Finalità

Art. 2– Principi generali

Art. 3– Soggetti aventi diritto

Art. 4– Accertamento dell’handicap

Art. 5– Principi generali per i diritti della persona handicappata

Art. 6– Prevenzione e diagnosi precoce

Art. 7– Cura e riabilitazione

Art. 8– Inserimento ed integrazione sociale

Art. 9– Servizio di aiuto personale

Art. 10– Interventi a favore di persone con handicap in situazione di gravità

Art. 11 – Soggiorno all’estero per cure

Art. 12– Diritto all’educazione e all’istruzione

Art. 13– Integrazione scolastica

Art. 14– Modalità di attuazione dell’integrazione

Art. 15– Gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica

Art. 16– Valutazione del rendimento e prove d’esame

Art. 17– Formazione professionale

Art. 18– Integrazione lavorativa

Art. 19– Soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio

Art. 20– Prove d’esame nei concorsi pubblici e per l’abilitazione alle professioni

Art. 21– Precedenza nell’assegnazione di sede

Art. 22– Accertamenti ai fini del lavoro pubblico e privato

Art. 23– Rimozione di ostacoli per l’esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative

Art. 24– Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche

Art. 25– Accesso alla informazione e alla comunicazione

Art. 26– Mobilità e trasporti collettivi

Art. 27– Trasporti individuali

Art. 28– Facilitazioni per i veicoli delle persone handicappate

Art. 29– Esercizio del diritto di voto

Art. 30– Partecipazione

Art. 31– Riserva di alloggi

Art. 32– Agevolazioni fiscali ( Abrogato dalla Legge n. 330/1994 )

Art. 33– Agevolazioni

Art. 34– Protesi e ausili tecnici

Art. 35– Ricovero del minore handicappato

Art. 36– Aggravamento delle sanzioni penali

Art. 37– Procedimento penale in cui sia interessata una persona handicappata

Art. 38– Convenzioni

Art. 39– Compiti delle regioni

Art. 40– Compiti dei comuni

Art. 41– Competenze del ministro per gli affari sociali e costituzione del comitato nazionale per le politiche dell’handicap

Art. 42– Copertura finanziaria

Art. 43– Abrogazioni

Art. 44– Entrata in vigore

NOTE


LEGGE 5 febbraio 1992 n. 104 (indice)
(Aggiornamenti)

(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 1992 n. 39)

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PENSIONI: CISL MODENA, 3 SU 4 NON ARRIVANO A MILLE EURO

(AGI) – Modena, 1 sett. – “Un quarto dei pensionati modenesi riceve dai 500 ai 750 euro al mese: poiche’ l’Istat considera povero l’individuo con una spesa procapite di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti), possiamo dedurre che oltre 50 mila pensionati modenesi vivono sotto la soglia di poverta’”.

E’ quanto dichiara il segretario provinciale della Fnp-Cisl, Pietro Pifferi, commentando l’analisi condotta dal suo sindacato (che tra Modena e provincia conta quasi 32 mila iscritti) sulla condizione dei pensionati modenesi. Per recuperare il potere d’acquisto delle pensioni, la Cisl chiede di estendere la quattordicesima almeno fino ai redditi intorno ai 1.250 euro al mese, di rivedere il sistema di perequazione annuale e di finanziare in modo adeguato il fondo per la non autosufficienza. Dall’analisi del sindacato, emerge anche che il 58,95 per cento delle pensioni e’ erogato a donne che, pero’, rispetto agli uomini incassano poco piu’ della meta’: il loro assegno mensile, infatti, ammonta mediamente a 617,93, contro i 1.138,58 euro mensili dei pensionati maschi. L’importo medio, che ammonta a 831,61 euro, e’ un po’ piu’ alto della media nazionale (773,98 euro), ma inferiore a quello dell’Italia settentrionale (871,77 euro). I pensionati modenesi ammontano a 208.526 (213.082 le pensioni erogate a Modena e provincia pari all’1,36% del totale nazionale, c’e’ in fattio chi percepisce piu’ di una prestazione pensionistica). “La forbice tra pensioni maschili e femminili si spiega innanzitutto con l’alta percentuale di donne tra i pensionati superstiti, sociali e invalidi civili, ma anche con il minor numero di anni di contribuzione e il salario inferiore, rispetto agli uomini, percepito durante la vita lavorativa – prosegue il segretario provinciale della Fnp-Cisl – Da notare che gli assegni o pensioni sociali e le pensioni per invalidi civili hanno piu’ a che fare con l’assistenza che con la previdenza e rappresentano complessivamente meno dell’8 per cento del totale delle pensioni modenesi”. L’importo medio delle pensioni di anzianita’ e vecchiaia e’ di 1.246,89 euro per gli uomini e 685,25 euro per le donne, mentre l’assegno per l’invalidita’ vale mediamente 794,09 euro per i maschi e 507,95 euro per le femmine; solo nelle pensioni per i superstiti l’assegno per le donne, pari a 536,11 euro, supera l’importo medio degli uomini (366,71).(AGI) Ari (Segue)