3-3 Come evitare il panico e le imperfezioni

3-3 Come evitare il panico e le imperfezioni

(Quale apprendimento per un’erigmofonia perfetta!)

Un frazionamento delle difficoltà e la loror progressiva presentazione sono due regole d’oro per l’apprendimento di una voce esofagea scorrevole.Ricercare la qualità,ma non la quantità,evita delusioni di chi apprende e lo aiuta a superare difficoltà.Ad esempio rendere volontari quei progressi ottenuti per imitazione.Maturare,sperimentare ed acquisire la meccanica dell’iniezione d’aria sono i punti essenziali dell’apprendimento di una erigmofonia perfetta.

E’ buona regola conoscere gli errori più frequenti ed evitarli appena si presentano (tra questi è bene menzionare:l’iniezione rumorosa esofagea,il soffio polmonare,il ritmo affannato,le consonanti parassite,le articolazioni diffettose,il volume troppo debole od irregolare e la tonalità gracidante).

L’iniezione rumorosa:il precipitarsi alle vocali (fatta ecezione per chi usa il metodo di Marsiglia) produrrà quel breve ed improvviso rumore prima di ogni frase o parola.Evitate lo sforzo brusco,veloce e meccanico.Si tratta di aumentare il tempo di introduzione dell’aria nell’esofago,cercando una migliore posizione del mento (più sporgente e lievemente lateralizzato) e di ripetere gli esercizi delle sillabe con consonanti esplosive (PT).

Il soffio polmonare:è causato da anomalie del ritmo respiratorio affannoso e non armonizzato all’iniezione ed eruttazione controllata esofagea.

 

A) inspira espira (addome si contrae)

B) inspira iniezione eruttazione

espira

iniezione eruttazione

C) inspira espira

iniezione eruttazione

 

Gli schemi B) e C) riproducono le due anomalie respiratorie che causano:precipitazione nel comportamento,aumento della tensione nervosa,spreco inutile di un’energia considerevole.

Per realizzare l’ottimale schema A) proponiamo:

 

Inspirazione Pausa respiratoria Espirazione

preparazione Spalle giù iniezione eruttazione

della indietro <<RELAX…>>

iniezione alzare la testa

 

Se si rispetta l’elasticità della iniezione e la progressione dell’esercizio,ci si sorprenderà della facilità della eruttazione,senza la sgradevole presenza del soffio polmonare;inoltre ne risulterà un risparmio di energia.

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3.2 L’apparato di fonazione della voce esofagea

3.2 L’apparato di fonazione della voce esofagea

Per parlare non sono indispensabili le corde vocali. Per comodità, il termine di apparato di fonazione verrà qui circoscritta alla regione della bocca: labbra, denti, palato, lingua, cavità faringea.

3.2.1 il meccanismo di produzione della voce esofagea

Le labbra appuntite ed il dorso della lingua (avvicinato al velo pendulo) si retraggono indietro in un movimento di risucchio,ciò dà origine ad una corrente d’aria ingresiva.

I suoni prodotti con meccanismo orale e faringea sono sordi in quanto un suono sonoro è prodotto quando l’aria passsa attraverso la glottide aperta.Questo passaggio ora è m aterialmente impossibile.

Tuttavia è possibile l’articolazione di un intera serie di plosive/fricarive/affricate/nessi con semivocali/vibranti…

    1. Come decpntrarre la parete faringea ed iniziare a produre suoni.

A-bocca aperta senza sforzo,esporre la lingua senza toccare i denti.Lasciando immobile il mento,eseguire dei movimenti orizzontali di lateralizzazione della lingua.

B-bocca aperta senza sforzo,porre l’indice come se si volesse ordinare il silenzio.Esporre la lingua facendola passare a dx e a sx,del dito senza toccare gli angoli della bocca.In caso di dolenzia al movimento attivo è consgliabile insistere sul lato che procura maggiori difficoltà.

C-bocca aperta senza sforzo,porre l’indice come se si volesse ordinare il silenzio.Con la punta della lingua premere sul dito tentando di allontanarlo dalle labbra.

D-bocca aperta senza sforzo,esporre la lingua apiatto.Ritirare la lingua e chiudere la bocca.Ripetere presentando alternativamente la lingua a punta.

Questi esercizi sono da eseguire preferibilmente davanti ad uno specchio per verificare più facilmente l’esattezza dei movimenti.

E-gonfiare le guance come per dire P o per gonfiare un palloncino,inspirare lentamente mentre si tenta di aumentare l’aria contenuta nella bocca;a questo punto i polmoni sono completamente pieni d’aria e si può arrestare la respirazione e tentare di deglutire l’aria muovendo la lingua e le labbra con movimenti suzione.

Questa piccola quantita d’aria sarà iniettata nella cavità faringea e verrà respinta aprendo la bocca sotto forma di eruttazione.Questa vibrazione,opportunamente modulata,produce la voce esofagea.

F-gonfiare le guance a palloncino ed atteggiare le labbra come per dire P,ora respirate lentamente mentre si tenta di aumentare l’aria contenuta nella bocca e,tramite un movimento simile al boccheggiare (con la bocca chiusa),masticare l’aria deglutita.

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Corde vocali nuove da un biogel

E’ stato inventato negli Stati Uniti  e potrebbe essere già sperimentato il prossimo anno sui pazienti un gel che ripristina l’uso delle corde vocali quando queste sono  state danneggiate o hanno perso la loro naturale capacità di produrre suoni. La ricerca è stata presentata oggi in occasione della riunione annuale dell’ American Chemical Society a Philadelphia.

Il Biogel verrà iniettato nelle corde vocali e, grazie alla sua speciale composizione, riuscirà a riprodurre le stesse vibrazioni delle corde vocali e quindi anche i suoni.

Le corde vocali son due muscoli che si trovano nella laringe e che vibrando producono suono. Quando sono mal utlizzate si tendono  fino a perdere la capacità di vibrare rendendo la voce roca e con l’aria durante l’emissione. Similli effetti possono essere prodotti anche dal cancro o dall’invecchiamento. Ma attualmente non ci sono modi per curare questo tipo di problema.

Il gel da applicare sulle corde vocali sviluppato dal team del professor Robert Langer presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston si basa su un materiale già utilizzato in creme cosmetiche approvate, dispositivi medici e farmaci.

Ora il gel puà vibrare circa 200 vlte al secondo che è il numero di vibrazioni della voce di una donna.

“Il gel sintetico delle corde vocali ha proprietà simili a quelle del materialeche si trova nelle corde vocali umane e vibra  in risposta alle variazioni della pressione dell’aria, proprio come le corde reali”, ha detto il prof Langer.

La star di Mary Poppins, Dame Julie, 76 anni, che ha perso definitivamente la voce dopo un’operazione nel 1997, presiede una organizzazione non-profit che finanzia la ricerca ed è in cura da un medico che collabora al progetto. Sarà probabilmente lei una delle prime pazienti che sarà sottoposta al trattamento rivoluzionario. Infatti gli studi su animali hanno dato risultati positivi sugli animali, il materiale è sicuro e la sperimentazione umana potrebbe iniziare verso la metà del prossimo anno, secondo gli scienziati.

Il gel potrebbe avere poi consistenze diverse a seconda del danno che le corde vocali hanno subito e del probelma vocale conseguente su cui si deve agire.
Poiché il gel degrada nel tempo potrebbe essere che i pazienti abbiano bisogno di 5 inziezioni l’anno.

http://gaianews.it/

Cancro della laringe, interventi d’avanguardia a Taormina

L’Unità di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale diretta dal dott. Politi ancora protagonista di complesse operazioni che hanno salvato la vita ai pazienti riuscendo a restituire loro anche la voce

il dott. Antonio Politi

L’Unità di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale ad indirizzo oncologico dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, diretta dal dott. Antonio Politi, si conferma sempre più all’avanguardia nella lotta ai tumori.

In particolare viene trattato in questo reparto con tecniche ormai di riferimento assoluto per l’intero Sud Italia il cancro della laringe, la neoplasia più frequente tra i tumori della testa e del collo: le cause sono il fumo, l’alcool, e recentemente si sono aggiunte cause virali legate al “papilloma virus”.

Una volta colpiva quasi solo gli uomini, adesso il gap con le donne va sempre più assottigliandosi. Quando ad un paziente viene diagnosticato il cancro della laringe, non solo si ingenera la paura di soffrire o di morire, ma anche l’eventualità della perdita della voce o di rimanere tutta la vita con il tracheostoma. Nei giorni scorsi, al “San Vincenzo”, è stato eseguita per la prima volta in Sicilia una ricostruzione delle corde vocali tramite muscoli anteriori del collo (sternoioidei), raffinato intervento “inventato” dal prof. Aldo Garozzo, regalando così al paziente una efficace neo-voce.

E sempre di recente è stato eseguito un altro intervento ricostruttivo e sofisticato, essendo asportata parte della laringe dove aveva sede il tumore che infiltrava sia le corde vocali che la regione sottostante – e ricostruendo l’organo fonatorio con la stessa trachea del malato (tracheoioidoepiglottidopessia). Le operazioni di chirurgia ricostruttiva vengono riservate a casi selezionati, e seguiti dalla riabilitazione logopedica, senza la quale tutto verrebbe vanificato.

“Oggi – spiega il dott. Politi – si è nelle condizioni di poter fare una selezione più accurata degli interventi per i pazienti oncologici testa/collo garantendo a tutti la voce: dalla laserchirurgia per tumori cordali allo stadio iniziale, alle laringectomie parziali ricostruttive, ma anche nel caso meno frequente di laringectomie totali, avvalendosi della riabilitazione logopedica o delle protesi fonatorie, piccolo gioiello bioingegneristico.

Il paziente oncologico cervico facciale, per le sue peculiari problematiche deglutitorie, fonatorie, respiratorie, va operato e seguito nel proprio territorio, nella volontà di percorrere un lungo percorso prima di guarigione e poi di controllo insieme al medico ed agli assistenti che lo hanno preso in cura e che a lui si sono dedicati con le tecniche chirurgiche ed assistenziali più moderne”. Al “San Vincenzo”, attorno al paziente oncologico cervico facciale si muove una comunità multidisciplinare composta non solo dai chirurghi Orl, ma anche oncologi, onco radiologi, anestesisti e terapisti del dolore, anatomopatologi, gastroenterologi, radiologi, psicologi, infermieri dedicati, logopedisti.

La voce è la peculiarità del genere umano ed ecco perché vi è la necessità assoluta di “estirpare” una malattia così devastante, e la sfida resta nel non privare il paziente della massima espressione della comunicazione, ciò che rappresenta l’uomo e lo fa riconoscere in società. Oggi si eseguono interventi di laringectomia ricostruttiva, e non più totale come un tempo ed è grande la differenza: anche asportando le corde vocali, si garantisce sia una buona voce che l’affrancamento dalla tracheotomia a permanenza, una tremenda stimmate postoperatoria.

http://www.blogtaormina.it/

Gloria Christian Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Gloria Christian
Gloria Christian con Flo Sandon's e Nicola Arigliano nel 1985
Gloria Christian con Flo Sandon’s e Nicola Arigliano nel 1985
 
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Genere Musica leggera
Etichetta Vis RadioKingPhilips,MizarFansPresence

Gloria Christianpseudonimo di Gloria Prestieri (Bologna24 giugno 1934), è una cantante italiana, partenopea di adozione, famosa negli anni cinquanta.

Biografia [modifica]

Figlia d’arte, il padre è un trombettista jazz napoletano, mentre la madre è veneta; pur essendo nata a Bologna, vive a Napoli sin da quando era bambina.

Nasce come cantante jazz per poi passare al genere leggero, incidendo i primi dischi nel 1954 con l’etichetta discografica Vis Radio con la quale avrà un lungo sodalizio artistico. Il primo 78 giri è Pecos Bill (Vis Radio Vi 4863).

Partecipa a quattro edizioni del Festival di Sanremo a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, dove raccoglie successi come Casetta in Canadà (Vis Radio Vi 5792), Le trote blu(Vis Radio Vi 5763), Ho disegnato un cuore(Vis Radio Vi 6058), Cos’è un bacio(Vis Radio Vi 6069), Timida serenata(Vis Radio Vi 6078), Splende l’arcobaleno(Vis Radio ViMQN 36554), A come amore(Vis Radio ViMQN 36553), L’ombrellone(Vis Radio VLMQN 066119), Innamorati(Vis Radio VLMQN 056120), ecc.

Ha inoltre all’attivo ben 10 presenze (dal 1957 al 1969) al Festival di Napolimanifestazione che vince nel 1962con Marechiaro Marechiaro (Vis Radio VLMQN 056150). Vince il secondo posto nel 1962 con Pulecenella tiwist(Vis Radio VLMQN 056145), nel 1965 con Scordame (King AFK 56043) e nel 1967 con A prutesta (Vis Radio VLMQM 056411). Vince il terzo posto nel 1957 con Nnammurate dispettuse (Vis Radio ViMQN 36036).

Oltre al Festival di Sanremo ed al Festival della Canzone Napoletana, la cantante ha partecipato al Festival di Velletri (vince la quarta edizione), al Festival della Canzone Marinara di Ischia, al Festival di Como, al Festival di Vibo Valentia, alla Piedigrottissima, al Festival del Musichiere, al Festival di Capri, al Festival di Palermo, al Festival di Venezia (vince la terza edizione), al Festival di Piombino, alla Settimana Motonautica, al Burlamacco d’Oro di Viareggio, all’Ondina, al Gran Premio dell’Eurovisione di Cannes (vince l’edizione del 1959), al Festival di Berlino, a Canzonissima, al giugno della Canzone Napoletana, al Festival Pirotecnico del Golfo di Napoli, ecc.

Nel 1969 partecipa al Festival di Berlino con il brano “Ich bin es endgutting leid” e si ripete l’anno successivo, presentando la canzone “Kommt erst die wahre Liebe”.

Oltre alla Vis Radio, ha inciso dischi con l’etichetta KingPhilipsMizarFans e Presence.

Negli anni ’60 ha alternato la carriera canora con quella televisiva, partecipando a numerosi programmi, qualiBuone vacanzeAppuntamento a NapoliGiardino d’invernoBiblioteca di Studio UnoIl Guarracino, ecc. Ha preso parte a diverse riviste e commedie musicali, quali RugantinoNapoli in frakO miercurì d’a Madonna ‘o Carmene, ecc.

Dopo lunga assenza, riapparve in televisione nel ’90 a Una rotonda sul mare, riproponendo il suo cavallo di battaglia, “Cerasella”, ma già accusava qualche problema di voce; fu poi costretta ad abbandonare del tutto il canto da un tumore alle corde vocali.

Tra i suoi successi: “Cerasella”, “Casetta in Canadà”, “Stupidella”, “Paese mio”, “Giorgio”, “Ricciulella”, “Gennarino Rififì”, “Marechiaro Marechiaro”, “Estate addio”, “Paese mio”, “Veleno doce”, “Le trote blu”, “A come amore”, “Pulecenella twist”, ecc. ecc.

Discografia parziale [modifica]

78 giri [modifica]

45 giri [modifica]

Bibliografia [modifica]

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Christian Gloria, di Enzo Giannelli, pagg. 374-376
  • Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italianaedizioni Panini, Modena, alla voce Christian Gloria

L’invalidità e le lunghe file nei pubblici uffici, battaglia persa in partenza

L’invalidità e le lunghe file nei pubblici uffici. Una battaglia persa in partenza!

 

Un Paese all’avanguardia non può ignorare i disagi di coloro che sono affetti da gravi patologie invalidanti. Anche la soluzione della problematica relativa all’assenza di corsie preferenziali da riservare presso le strutture pubbliche, per queste persone invalide, fa capire se davvero siamo o no  una nazione attenta a certi problemi. La burocrazia, poi, non aiuta, l’indifferenza di taluni, peggiora le cose.   

 

La crisi economica e i tagli alle spese, non c’entrano nulla con l’assenza di corsie preferenziali per gli invalidi, costretti a fare la fila per ore, come un qualunque cittadino. Se per l’abbattimento delle barriere architettoniche la battaglia sembra persa in partenza, la cronica mancanza di fondi per l’adeguamento degli edifici è la solita scusa alla quale le istituzioni si aggrappano ogni volta per giustificare le proprie responsabilità,  quella per consentire ai tanti invalidi, di bypassare la fila agli sportelli degli uffici pubblici, non costa nulla ed è di semplice ed immediata applicazione. Basterebbe che negli uffici aperti al pubblico venisse affisso un avviso che consenta ai tanti invalidi civili, di passare per primi agli sportelli a sbrigare le proprie faccende! I casi sono tanti, forse troppi per non accorgersi del problema e troppo spesso, nonostante le rassicurazioni ricevute, si continua a far finta di niente. E’ proprio così, purtroppo! La battaglia intrapresa da anni, dal venafrano Nicandro Perna, invalido civile al cento per cento a causa di una laringectomia totale, con conseguente perdita dell’uso delle corde vocali e dell’olfatto, sembra una di quelle sfide contro la burocrazia e l’indifferenza delle istituzioni, perse fin dal momento in cui si decide di intraprenderle. Eppure non si sta chiedendo nulla di trascendentale, un cartello che consenta a persone malate come il Sig. Perna, di scavalcare le lunghe file che spesso si trovano agli uffici pubblici o quelle per pagare bollette, o peggio, le lunghe attese negli studi medici o nelle strutture sanitarie. Ma, l’onestà intellettuale che contraddistingue lo stesso Sig. Nicandro Perna, una cosa la evidenzia, sia  l’Asrem di Isernia il 12 febbraio 2012 che il Sig. Prefetto di Isernia, lo scorso 13 marzo, hanno assicurato che qualcosa, in tal senso, sarebbe stata fatta. La proposta molto convincente del Prefetto è quella di rilasciare appositi tesserini a tutti coloro che rientrano in queste categorie, un’idea semplice e di immediata applicazione, utile per riservare, com’è giusto che sia, presso strutture pubbliche, uffici postali etc. percorsi facilitati per chi è affetto da queste gravi patologie. 

A distanza di qualche mese, però, sia la sensibilizzazione della Prefettura che quella dell’Asrem, affinchè si riservassero corsie preferenziali agli utenti affetti da gravi patologie invalidanti, sembra non aver ricevuto riscontro alcuno. Qualcuno ha ipotizzato si tratti dei soliti ritardi nell’attuazione delle direttive, propri della burocrazia italiana, altri, piuttosto arrabbiati la buttano sulla solita indifferenza di chi, certi problemi non li vive. Nell’uno o nell’altro caso, per risolvere la questione, basta davvero poco, facendo felice, finalmente, chi è costretto a subire ancora più disagi di quelli che quotidianamente  subisce.  Si spera dunque che oltre a dare seguito alle precise disposizioni ricevute, chi deve materialmente predisporre e “attaccare” questi avvisi, si faccia un breve esame di coscienza, non fosse altro per rispetto dei problemi degli altri, “trovando” il tempo per scrivere su un banale foglio di carta: “diamo la precedenza a chi è più sfortunato di noi”. Chissà che un giorno non si ritrovi lui stesso, costretto a chiedere le medesime cose  lamentate dal Sig. Perna e da tanti altri più sfortunati di noi? Nel frattempo, tanto per chiudere il cerchio, sarebbe opportuno che chi ha accolto la richiesta di Nicandro Perna, l’Asrem lo ripetiamo è stata la prima, controllasse se nelle proprie strutture, quanto disposto dal coordinatore Ambito territoriale di Isernia, sia stato attuato.  Intanto il Sig. Perna, visti i precedenti, ha interessato del problema anche il Direttore generale dell’Asrem perchè… non si dica che non ne sapeva nulla!  (u.s.)

I disturbi della voce e la categorie lavorative a rischio

ROMA – Si è celebrata lo scorso 16 aprile la quarta edizione della “Giornata mondiale della voce”. Iniziative di sensibilizzazione sono state realizzate dai maggiori istituti di ricerca e prevenzione d’Italia: università, aziende sanitarie, istituti ospedalieri e scuole.

Le malattie della voce sono in aumento. Sono molteplici le categorie professionali che , non avendo ricevuto nessuna informazione e formazione in materia di igiene vocale, rischiano patologie dell’apparato fonatorio. Tra le categorie più a rischio gli insegnanti, costretti a parlare con un tono di voce elevato per varie ore di seguito, ma allo stesso modo sono a rischio gli operatori di call center, i venditori, gli addetti agli sportelli, gli istruttori di nuoto e di ginnastica.

I problemi all’apparto fonatorio intervengono quando, magari senza nemmeno accorgercene, ci troviamo a dover sforzare la voce, parlando a un volume sostenuto per sovrastare i rumori di fondo o parlando senza pause per tempi lunghi. Un altro tipo di tensione dannosa per l’apparato vocale è quella emotiva che causa uno stato di irrigidimento della muscolatura della laringe, del collo e della respirazione che accresce lo sforzo fonatorio.

Cosa si può fare per proteggere la voce da possibili danni? I consigli dei medici sono semplici e gli esperti dell’Unità di otorinolaringoiatria della Fondazione Irccs Policlinico di Milano hanno stilato il “Decalogo della voce sana” per diffondere i concetti di base dell’igiene vocale:

  • non parlare mai troppo in fretta, e fare pause per riprendere fiato;
  • bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, per non disidratare le corde vocali;
  • non bere troppo caffè, tè o bevande contenenti caffeina: favoriscono la diuresi e la disidratazione;
  • in casa e in ufficio tenere un tasso di umidità minimo del 40%: l’aria troppo secca è dannosa per la voce;
  • non alzare la voce per richiamare l’attenzione, ma usare modi alternativi;
  • non cercare di superare il rumore ambientale, ed evitare di parlare a lungo in luoghi rumorosi;
  • sul lavoro, per farsi sentire da molte persone è meglio utilizzare un microfono, quando possibile;
  • non chiamare gli altri da lontano, ma avvicinarsi alle persone con cui si vuole comunicare;
  • evitare di parlare durante l’esercizio fisico: non si ha abbastanza fiato per sostenere la voce senza sforzo;
  • cercare di avere sane abitudini di vita: niente fumo, alcolici con moderazione, alimentazione ricca di frutta e verdura, pasti regolari e non troppo abbondanti, numero adeguato di ore di riposo.
  • fonte

Emma Choc: “Ho rischiato di perdere Sanremo”

Trentasei oreprimadi piangere di gioia sul palco dell’Ariston, la vincitrice del Festival di Sanremo con Non è l’infèrno piangeva di paura e sconforto nella sua camera d’albergo. «Venerdì, il giorno dei duetti, mi sono svegliata afona», dice Emma in questa sua prima intervista dopo la vittoria: «Ora va meglio, mi è servito. Ma ho pensato d i essermi giocata il Festival», confessa, ^ennesima prova che questo Sanremo è stato il Festival delle donne, “toste”. Sul podio sono infatti arrivate, oltre a Emma, Arisa e Noemi. E tutte, per salirci, hanno sconfitto sfortuna e dèmoni. Combattendo. Arisa contro le sue insicurezze. Noemi contro paralizzanti crisi di panico. Ed Emma contro la sua stessa voce. Ci racconta cosa le è successo? «Nei giorni del Festival sonno, prove, vita hanno orari assurdi. Tra interviste e il resto parli tutto il giorno e metti le corde vocali sotto stress. E così quella mattina, faccio per dire “buongiorno” e non viene fuori nulla». Come ha reagito? «Tremavo come una foglia, ma lì per lì la cosa che mi ha dato più fastidio è stato dover annullare le interviste. Mi spiaceva far la figura di quella che non rispetta un impegno. Poi è subentrata la preoccupazione. Per la serata del duetto con Alessandra Amoroso sapevo di poter contare sulia sua voce per mascherare i problemi della mia: è il bello di quando canti con una persona che ti vuole l>ene. Ma per la finale, il giorno successivo, ero terrorizzata». A quel punto? «Franceschina, la mia assistente, mi diceche ha un amico vocologo, il dottor Franco Fussi, che era in Liguria per un convegno. Lo chiama e lui si precipita a Sanremo da me e visitandomi capisce che la mia corda vocale sinistra ha qualcosa che non va. Avevo i nervi del collo molto tesi, colpa anche della mia cervicalgia, e anche questa tensione muscolare premeva sulle corde vocali. Allora il dottor Fussi mi ha manipolato la gola, massaggiandola, per rilassarla. Mi ha prescritto del cortisone, mi ha fatto anche respirare in una maschera per aerosol con i buchi tappati. Respirare lì dentro scalda le corde vocali in pochi minuti. Ora ce l’ho sempre in borsa, la uso tre volte al giorno anche quando non devo cantare». Beh, ha funzionato. «Fussi mi è stato accanto, mi ha impostodi stare al caldo, in silenzio, di riguardarmi, di coccolare le mie corde vocali e di non bere acqua fredda… E il giorno dopo sono riuscita a cantare come piace a me». Ora come sta? «Subito dopo il Festival, la prima cosa che ho fattoè stata andare in studio da Fussi. Lui non voleva credere che io non avessi mai fatto una visita alle corde vocali (ride). E ho scoperto che devo la mia voce “raschiata” alla conformazione della mia laringe». Che cos’ha la sua laringe? «Invece che piatta, come dovrebbe essere, è a coppetta. Aveva ragione mamma, che diceva che neanche a otto anni avevo una voce squillante da bimba e che la mia non è raucedine. Durante la visita Fussi mi ha fotografato le corde vocali Fanno impressione: bianche, periate… Però sulla corda vocale destra ha individuato un piccolo edema». Le hanno detti» da cosa dipende? «Dallo sforzo, dallo srress. Ma anche dal fatto che faccio un cattivo uso della voce. Jo canto stando “chiusa”, incassata nel collo, spingo in avanti il mento e ho la postura sbagliata. Q>n Fussi ho scoperto che tutto, anche una schiena troppo curva, stressa la voce. Mi sto educando a coccolarla di più». In che modo? «Mi sono imposta uno stop musicale, parlo a bassa voce, scaldo [e corde vocali con la mascherina anche se non devo cantare. Fussi dice che in trenta giorni dovrei risolvere». in tempo per il sera/e di A m ici. «Per fortuna, ci tengo molto. Tomo a “casa” mia. Ma voglio essere ali altezza e sto preparando dei pezzi. Poi lavoro al mio tour, che partirà a fine giugno». Intanto sia Sarò libera sia il singolo sono dischi di platino. Che sensazione prova/ «DopoSanremosonoentratainunabolìadi sapone piena di paura. Vivo tutto, sempre, col senso del dovere. E anche la vittoria per me era un carico di responsabilità, quella di non deludere chi mi ha votato e la gente che ha stima di me. Ho l’ansia da prestazione, sono più spaventata che eccitata». C ‘è rimasta male per le polemiche con Kekko, autore del brano con cui ha trionfato, che le ha dato dell’ingrata perche dopo la vittoria non l’ha chiamato? «È stata sgradevole, ma Sanremo è anche questo, non si può far felici tutti. I miei fan sono contenti e per me conta questo. A Kekko riconosco di avermi dato un brano bellissimo. Ma la mia vittoria è figlia soprattutto di quello che ho fatto negli ultimi due anni. Mi piace pensare che a votarmi siano stati quelli con cui parlo e rido e cui firmo autografi anche se non ho Sanremo in vista o dischi da promuovere. Li gente l’affetto lo restituisce. Il resto sono stupidaggini, a Napoli dicono niunnezza. Le cose importanti sono altre. È morto un poeta come Dalla e parliamo di questo?». A Sanremo l’ha incontrato, Dalla? (la voce trema, e stavolta l’edema non c’entra, ndr) «Ricordo le sigarette fumate insieme sul balconcino, a parlare di musica e fare progetti. Era lui a fare i complimenti a me, si rende conto? Ci eravamo messi d’accordo perché io e Pierdavide Girone {che ha cantato con Dalla a Sanremo, ndr) andassimo a Bologna a trovarlo. E lui lì mi avrebbe fatto regalo che gli avevo chiesto: accompagnarmi al piano mentre canto Caruso, canzone che amo. Sembra banale dirlo ora, ma era una persona belia. E un regalo è riuscito a farmelo: su quel balconcino c’era anche mio padre, anche lui musicista. L’immagine di lui, tremante, che conosce il suo mito non la dimenticherò mai. Il mio mondo era su quel balconcino. Tutto il resto sono dei trallallà». È al lavoro su un disco da cautautrice. A che punto siamo? «Ci vuole tempo, la musica è fatica, lavoro. II 27 marzo esce il discodi Antonine) Spadaccino, in cui canta Resta ancora unpo che ho scritto due anni fa e gii ho regalato». Catone scrisse la canzone con cui Scanu evinse Sanremo 2010. Lei regala brani ad Antonino, Alessandra le “presta” la voce quando è afona. Amici è un clan! «La musica è cuore, non numeri o dischi venduti. E se la fai col cuore fai famiglia. Nel mio lavoro dare è più bel lo che ricevere. Con Antonino siamo in simbiosi, abitiamo l’uno di fronte all’altra”. Sul disco da cautautrice, però, nicchia. /Mettiamola così: ascolteremo prima il suo disco o il suo «sì» a Stefano? «Ah, beh, prima di sposarmi di dischi ne faccio almeno quattro, {ride, ndr). Su questo io e Stefano siamo in accordo, pur senza averne mai davvero parlato. Ci riteniamo già sposaci. Condividiamo Ietto e bagno, paghiamo l’affitto insieme, cosa camberebbe una fede al dito?». Si è parlato molto di voi, non sempre per cose piacevoli. Ora come va? «Siamo una coppia, ci amiamo. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come tutte le coppie. Solo che ì nostri diventano pubblici e ci troviamo a doverne rendere conto. DÌ certo non è peste e corna come sembra dai giornali». Niente nozze, quindi. IM domanda diventa: prima il disco o un figlio? •<I dischi vanno ragionati a lungo. A un tìglio non pensi, arriva e ìiasta. Se arriva noi siamo pronti e sereni, (irazie a Dio abbiamo le possibilità anche economiche di accoglierlo. Guardi che Costano, eh! Lo vedo con la mia vicina di casa, che è appena diventata mamma e spende una fortuna tra pappine, latte, medicine, vestiti. Prima vorrei però comprare casa, per accoglierlo meglio». Pensa mai a come sarebbe, suo figlio? «Mi auguro alto come suo padre, ma spero proprio che la faccia la prenda da me, che sono piìi bella (ride, ndr)».

fonte

Una nuova voce per Mary Poppins

Sviluppato un gel che mima la consistenza della corda vocale e che potrebbe essere usato per riparare le corde che hanno subito lesioni.

Gli splendidi acuti di Mary Poppins quando cantava “basta un poco di zucchero…” hanno avuto un finale tragico. L’attrice Julie Andrews infatti ha perso la sua splendida voce in seguito a una operazione (effettuata nel 1997) a cui si era sottoposta per eliminare delle lesioni sulle corde vocali. Adesso il finale potrebbe invece essere molto diverso.

Gel per cantanti
Un team composto da Steven Zeitels, docene di chirurgia della laringe alla Harvard Medical School e Robert Langer dell’Mit, un esperto di polimeri biomedici, ha sviluppato un gel che mima laconsistenza della corda vocale e che potrebbe essere usato sia per riparare le corde che hanno subito lesioni durante intubazioni, oppure che sono state colpite dal cancro, ma anche sotto stress o troppo usate, come quelle di cantanti e insegnanti.

Sperimentazioni canine
Il nuovo materiale parte da una vecchia conoscenza in campo medico: il glicole polietilene. Alterando la struttura e i legami delle molecole di ossido di etilene che lo compongono, i ricercatori sono riusciti a modificare la viscoelasticità, una proprietà intermedia tra l’elasticità e la viscosità, tipica delle corde vocali perché è quella che permette la vibrazione quando l’aria le attraversa.
Si potrà presto usare? No.
Per ora è stato sperimentato solo sui cani. E Julie Andrews, che presiede la fondazione che finanzia il progetto, dovrà aspettare anche le prime prove sugli uomini, che inizieranno l’anno prossimo.

Ecco come funziona il gel:

http://blog.focus.it/tecno-zapping/2011/09/26/666/