DA LONTANO-SANREMO 2014 Antonella Ruggiero

DA LONTANO
di A. Ruggiero – A. Graziano – R. Colombo – A. Rossi
Ed. Libera/BMG Rights Management (Italy) – Milano

Capita spesso anche a me
Di rovistare
Tra tutti i miei ricordi
Capita di buttare via
Solo quello che
Mi ha fatto un po’ più male
…Un po’ più male
Spettatrice attonita
Solitaria ma…
Da lontano tutto è limpido
Da lontano nulla pesa più
Il sereno si intravede già
I temporali si allontanano
Capita spesso che ci sia
Chi ha un tesoro e
Lo perde in un giorno
Capita che la nostalgia
Rompa gli argini
Che frenano il pianto
Ma dall’altopiano
Stento a crederci che
Da lontano tutto è nitido
Da lontano in un attimo
Il sereno si intravede già
I temporali si allontanano

Gloria Christian Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Gloria Christian
Gloria Christian con Flo Sandon's e Nicola Arigliano nel 1985
Gloria Christian con Flo Sandon’s e Nicola Arigliano nel 1985
 
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Genere Musica leggera
Etichetta Vis RadioKingPhilips,MizarFansPresence

Gloria Christianpseudonimo di Gloria Prestieri (Bologna24 giugno 1934), è una cantante italiana, partenopea di adozione, famosa negli anni cinquanta.

Biografia [modifica]

Figlia d’arte, il padre è un trombettista jazz napoletano, mentre la madre è veneta; pur essendo nata a Bologna, vive a Napoli sin da quando era bambina.

Nasce come cantante jazz per poi passare al genere leggero, incidendo i primi dischi nel 1954 con l’etichetta discografica Vis Radio con la quale avrà un lungo sodalizio artistico. Il primo 78 giri è Pecos Bill (Vis Radio Vi 4863).

Partecipa a quattro edizioni del Festival di Sanremo a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, dove raccoglie successi come Casetta in Canadà (Vis Radio Vi 5792), Le trote blu(Vis Radio Vi 5763), Ho disegnato un cuore(Vis Radio Vi 6058), Cos’è un bacio(Vis Radio Vi 6069), Timida serenata(Vis Radio Vi 6078), Splende l’arcobaleno(Vis Radio ViMQN 36554), A come amore(Vis Radio ViMQN 36553), L’ombrellone(Vis Radio VLMQN 066119), Innamorati(Vis Radio VLMQN 056120), ecc.

Ha inoltre all’attivo ben 10 presenze (dal 1957 al 1969) al Festival di Napolimanifestazione che vince nel 1962con Marechiaro Marechiaro (Vis Radio VLMQN 056150). Vince il secondo posto nel 1962 con Pulecenella tiwist(Vis Radio VLMQN 056145), nel 1965 con Scordame (King AFK 56043) e nel 1967 con A prutesta (Vis Radio VLMQM 056411). Vince il terzo posto nel 1957 con Nnammurate dispettuse (Vis Radio ViMQN 36036).

Oltre al Festival di Sanremo ed al Festival della Canzone Napoletana, la cantante ha partecipato al Festival di Velletri (vince la quarta edizione), al Festival della Canzone Marinara di Ischia, al Festival di Como, al Festival di Vibo Valentia, alla Piedigrottissima, al Festival del Musichiere, al Festival di Capri, al Festival di Palermo, al Festival di Venezia (vince la terza edizione), al Festival di Piombino, alla Settimana Motonautica, al Burlamacco d’Oro di Viareggio, all’Ondina, al Gran Premio dell’Eurovisione di Cannes (vince l’edizione del 1959), al Festival di Berlino, a Canzonissima, al giugno della Canzone Napoletana, al Festival Pirotecnico del Golfo di Napoli, ecc.

Nel 1969 partecipa al Festival di Berlino con il brano “Ich bin es endgutting leid” e si ripete l’anno successivo, presentando la canzone “Kommt erst die wahre Liebe”.

Oltre alla Vis Radio, ha inciso dischi con l’etichetta KingPhilipsMizarFans e Presence.

Negli anni ’60 ha alternato la carriera canora con quella televisiva, partecipando a numerosi programmi, qualiBuone vacanzeAppuntamento a NapoliGiardino d’invernoBiblioteca di Studio UnoIl Guarracino, ecc. Ha preso parte a diverse riviste e commedie musicali, quali RugantinoNapoli in frakO miercurì d’a Madonna ‘o Carmene, ecc.

Dopo lunga assenza, riapparve in televisione nel ’90 a Una rotonda sul mare, riproponendo il suo cavallo di battaglia, “Cerasella”, ma già accusava qualche problema di voce; fu poi costretta ad abbandonare del tutto il canto da un tumore alle corde vocali.

Tra i suoi successi: “Cerasella”, “Casetta in Canadà”, “Stupidella”, “Paese mio”, “Giorgio”, “Ricciulella”, “Gennarino Rififì”, “Marechiaro Marechiaro”, “Estate addio”, “Paese mio”, “Veleno doce”, “Le trote blu”, “A come amore”, “Pulecenella twist”, ecc. ecc.

Discografia parziale [modifica]

78 giri [modifica]

45 giri [modifica]

Bibliografia [modifica]

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Christian Gloria, di Enzo Giannelli, pagg. 374-376
  • Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italianaedizioni Panini, Modena, alla voce Christian Gloria

Emma Choc: “Ho rischiato di perdere Sanremo”

Trentasei oreprimadi piangere di gioia sul palco dell’Ariston, la vincitrice del Festival di Sanremo con Non è l’infèrno piangeva di paura e sconforto nella sua camera d’albergo. «Venerdì, il giorno dei duetti, mi sono svegliata afona», dice Emma in questa sua prima intervista dopo la vittoria: «Ora va meglio, mi è servito. Ma ho pensato d i essermi giocata il Festival», confessa, ^ennesima prova che questo Sanremo è stato il Festival delle donne, “toste”. Sul podio sono infatti arrivate, oltre a Emma, Arisa e Noemi. E tutte, per salirci, hanno sconfitto sfortuna e dèmoni. Combattendo. Arisa contro le sue insicurezze. Noemi contro paralizzanti crisi di panico. Ed Emma contro la sua stessa voce. Ci racconta cosa le è successo? «Nei giorni del Festival sonno, prove, vita hanno orari assurdi. Tra interviste e il resto parli tutto il giorno e metti le corde vocali sotto stress. E così quella mattina, faccio per dire “buongiorno” e non viene fuori nulla». Come ha reagito? «Tremavo come una foglia, ma lì per lì la cosa che mi ha dato più fastidio è stato dover annullare le interviste. Mi spiaceva far la figura di quella che non rispetta un impegno. Poi è subentrata la preoccupazione. Per la serata del duetto con Alessandra Amoroso sapevo di poter contare sulia sua voce per mascherare i problemi della mia: è il bello di quando canti con una persona che ti vuole l>ene. Ma per la finale, il giorno successivo, ero terrorizzata». A quel punto? «Franceschina, la mia assistente, mi diceche ha un amico vocologo, il dottor Franco Fussi, che era in Liguria per un convegno. Lo chiama e lui si precipita a Sanremo da me e visitandomi capisce che la mia corda vocale sinistra ha qualcosa che non va. Avevo i nervi del collo molto tesi, colpa anche della mia cervicalgia, e anche questa tensione muscolare premeva sulle corde vocali. Allora il dottor Fussi mi ha manipolato la gola, massaggiandola, per rilassarla. Mi ha prescritto del cortisone, mi ha fatto anche respirare in una maschera per aerosol con i buchi tappati. Respirare lì dentro scalda le corde vocali in pochi minuti. Ora ce l’ho sempre in borsa, la uso tre volte al giorno anche quando non devo cantare». Beh, ha funzionato. «Fussi mi è stato accanto, mi ha impostodi stare al caldo, in silenzio, di riguardarmi, di coccolare le mie corde vocali e di non bere acqua fredda… E il giorno dopo sono riuscita a cantare come piace a me». Ora come sta? «Subito dopo il Festival, la prima cosa che ho fattoè stata andare in studio da Fussi. Lui non voleva credere che io non avessi mai fatto una visita alle corde vocali (ride). E ho scoperto che devo la mia voce “raschiata” alla conformazione della mia laringe». Che cos’ha la sua laringe? «Invece che piatta, come dovrebbe essere, è a coppetta. Aveva ragione mamma, che diceva che neanche a otto anni avevo una voce squillante da bimba e che la mia non è raucedine. Durante la visita Fussi mi ha fotografato le corde vocali Fanno impressione: bianche, periate… Però sulla corda vocale destra ha individuato un piccolo edema». Le hanno detti» da cosa dipende? «Dallo sforzo, dallo srress. Ma anche dal fatto che faccio un cattivo uso della voce. Jo canto stando “chiusa”, incassata nel collo, spingo in avanti il mento e ho la postura sbagliata. Q>n Fussi ho scoperto che tutto, anche una schiena troppo curva, stressa la voce. Mi sto educando a coccolarla di più». In che modo? «Mi sono imposta uno stop musicale, parlo a bassa voce, scaldo [e corde vocali con la mascherina anche se non devo cantare. Fussi dice che in trenta giorni dovrei risolvere». in tempo per il sera/e di A m ici. «Per fortuna, ci tengo molto. Tomo a “casa” mia. Ma voglio essere ali altezza e sto preparando dei pezzi. Poi lavoro al mio tour, che partirà a fine giugno». Intanto sia Sarò libera sia il singolo sono dischi di platino. Che sensazione prova/ «DopoSanremosonoentratainunabolìadi sapone piena di paura. Vivo tutto, sempre, col senso del dovere. E anche la vittoria per me era un carico di responsabilità, quella di non deludere chi mi ha votato e la gente che ha stima di me. Ho l’ansia da prestazione, sono più spaventata che eccitata». C ‘è rimasta male per le polemiche con Kekko, autore del brano con cui ha trionfato, che le ha dato dell’ingrata perche dopo la vittoria non l’ha chiamato? «È stata sgradevole, ma Sanremo è anche questo, non si può far felici tutti. I miei fan sono contenti e per me conta questo. A Kekko riconosco di avermi dato un brano bellissimo. Ma la mia vittoria è figlia soprattutto di quello che ho fatto negli ultimi due anni. Mi piace pensare che a votarmi siano stati quelli con cui parlo e rido e cui firmo autografi anche se non ho Sanremo in vista o dischi da promuovere. Li gente l’affetto lo restituisce. Il resto sono stupidaggini, a Napoli dicono niunnezza. Le cose importanti sono altre. È morto un poeta come Dalla e parliamo di questo?». A Sanremo l’ha incontrato, Dalla? (la voce trema, e stavolta l’edema non c’entra, ndr) «Ricordo le sigarette fumate insieme sul balconcino, a parlare di musica e fare progetti. Era lui a fare i complimenti a me, si rende conto? Ci eravamo messi d’accordo perché io e Pierdavide Girone {che ha cantato con Dalla a Sanremo, ndr) andassimo a Bologna a trovarlo. E lui lì mi avrebbe fatto regalo che gli avevo chiesto: accompagnarmi al piano mentre canto Caruso, canzone che amo. Sembra banale dirlo ora, ma era una persona belia. E un regalo è riuscito a farmelo: su quel balconcino c’era anche mio padre, anche lui musicista. L’immagine di lui, tremante, che conosce il suo mito non la dimenticherò mai. Il mio mondo era su quel balconcino. Tutto il resto sono dei trallallà». È al lavoro su un disco da cautautrice. A che punto siamo? «Ci vuole tempo, la musica è fatica, lavoro. II 27 marzo esce il discodi Antonine) Spadaccino, in cui canta Resta ancora unpo che ho scritto due anni fa e gii ho regalato». Catone scrisse la canzone con cui Scanu evinse Sanremo 2010. Lei regala brani ad Antonino, Alessandra le “presta” la voce quando è afona. Amici è un clan! «La musica è cuore, non numeri o dischi venduti. E se la fai col cuore fai famiglia. Nel mio lavoro dare è più bel lo che ricevere. Con Antonino siamo in simbiosi, abitiamo l’uno di fronte all’altra”. Sul disco da cautautrice, però, nicchia. /Mettiamola così: ascolteremo prima il suo disco o il suo «sì» a Stefano? «Ah, beh, prima di sposarmi di dischi ne faccio almeno quattro, {ride, ndr). Su questo io e Stefano siamo in accordo, pur senza averne mai davvero parlato. Ci riteniamo già sposaci. Condividiamo Ietto e bagno, paghiamo l’affitto insieme, cosa camberebbe una fede al dito?». Si è parlato molto di voi, non sempre per cose piacevoli. Ora come va? «Siamo una coppia, ci amiamo. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come tutte le coppie. Solo che ì nostri diventano pubblici e ci troviamo a doverne rendere conto. DÌ certo non è peste e corna come sembra dai giornali». Niente nozze, quindi. IM domanda diventa: prima il disco o un figlio? •<I dischi vanno ragionati a lungo. A un tìglio non pensi, arriva e ìiasta. Se arriva noi siamo pronti e sereni, (irazie a Dio abbiamo le possibilità anche economiche di accoglierlo. Guardi che Costano, eh! Lo vedo con la mia vicina di casa, che è appena diventata mamma e spende una fortuna tra pappine, latte, medicine, vestiti. Prima vorrei però comprare casa, per accoglierlo meglio». Pensa mai a come sarebbe, suo figlio? «Mi auguro alto come suo padre, ma spero proprio che la faccia la prenda da me, che sono piìi bella (ride, ndr)».

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