Parlamento Europeo Da Wikipedia

FotoSketcher - ImmagineIl Parlamento europeo è l’assemblea legislativa dell’Unione europea. Essa svolge una funzione di controllo ed è l’unica istituzione europea a essere eletta direttamente dai suoi cittadini. Insieme al Consiglio dell’Unione europea, costituisce una delle due camere che esercitano il potere legislativo nell’Unione.
Tuttavia, i loro poteri non sono identici (cosiddetto bicameralismo imperfetto), e devono convivere coi poteri che il trattato riserva agli stati membri. Il Parlamento europeo dispone di tre sedi: Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo.[1] Le sessioni plenarie si svolgono sia a Bruxelles sia a Strasburgo, mentre le riunioni delle commissioni si svolgono sempre a Bruxelles. Lussemburgo è invece la sede del Segretariato generale del Parlamento europeo.
Per numero di votanti, più di 388 milioni, esso è la seconda più grande assemblea parlamentare al mondo tra quelle scelte tramite elezioni democratiche, dopo la Camera del Popolo dell’India. Ogni cinque anni a partire dal 1979, si tengono le elezioni contemporaneamente in tutti gli stati membri per eleggere gli eurodeputati, attualmente 766 che rappresentano circa 500 milioni di abitanti[2]. I nuovi stati membri che entrano a far parte dell’Unione europea nel corso della legislatura, eleggono i loro deputati, il cui mandato termina alla fine della stessa, o tramite nomina parlamentare oppure tramite apposite elezioni popolari.
Le settime elezioni si sono tenute dal 4 al 7 giugno 2009[3].

Storia

Nascita e primi metodi elettivi

Nasce in origine come Assemblea comune della CECA il 18 aprile 1951 con sede a Strasburgo. Conta 78 membri indicati dai governi degli allora 6 stati membri, previa consultazione dei rispettivi parlamenti nazionali.
Il 19 marzo 1958, a seguito dei trattati di Roma dell’anno prima, nasce l’Assemblea parlamentare europea, sempre con sede a Strasburgo, ma allargata a 142 membri eletti con le stesse modalità della precedente Assemblea della CECA.
Il 30 marzo 1962 l’Assemblea muta nome in Parlamento europeo che dal 1º gennaio 1973 lievitò a 198 membri per l’entrata di Danimarca, Regno Unito e Irlanda.

Le elezioni a suffragio universale

Il 20 settembre 1976 il Consiglio europeo decide a Bruxelles di rendere il Parlamento europeo eleggibile a suffragio universale diretto, e quindi non più per mezzo dei parlamentari nazionali. Il testo entra in vigore il 1º luglio 1978 e le prime elezioni vengono celebrate nel giugno 1979. I membri passarono a quota 410[4].
I membri dell’Europarlamento passeranno poi a 434 (1984), 518 (1989), 567 (1994), 626 (1995), 732 (2004), 782 (2007). Per il 2009 è stata applicata una riduzione del numero dei membri a 736, come previsto dal Trattato di Nizza; successivamente il numero è stato nuovamente innalzato all’inizio del 2012 a 754. Il Trattato di Lisbona ne prevede invece 751 come detto dall’articolo 14. n.2 TUE (originariamente 750 più il presidente) a partire dalle elezioni europee del 2014. Con la Dichiarazione n. 4 allegata al testo di Lisbona si specifica che “il seggio supplementare sarà attribuito all’Italia”, al fine di conservare la parità di seggi tra Italia e Regno Unito (73 seggi).

Competenze e poteri del Parlamento

I poteri del Parlamento europeo, per quanto non tutti esercitati in via autonoma, ma anzi prevalentemente condivisi con il Consiglio dell’Unione europea, sono il potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo democratico. Le principali funzioni del Parlamento Europeo sono:

  • l’esercizio del controllo politico sull’operato della Commissione tramite interrogazioni scritte e orali e lo strumento della mozione di censura;
  • l’esame delle proposte legislative della Commissione (assieme al Consiglio dell’Unione europea, nell’ambito della procedura legislativa ordinaria);
  • l’approvazione del bilancio annuale dell’Unione, insieme al Consiglio dell’Unione europea;
  • la nomina del mediatore europeo;
  • l’istituzione di commissioni d’inchiesta.

Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea, nell’ambito della procedura legislativa ordinaria approvano i progetti di atto legislativo proposti dalla Commissione europea. Fermo restando l’esclusivo potere di iniziativa legislativa in capo alla Commissione, il Parlamento europeo detiene un potere di “iniziativa dell’iniziativa” nei confronti della Commissione, attraverso una delibera a maggioranza assoluta.
Il Parlamento europeo non è detentore del potere legislativo. Con l’AUE sono state create due nuove procedure: la procedura di cooperazione e la procedura di parere conforme. Il Trattato di Maastricht ne ha aggiunto una terza, la procedura di codecisione, che offre al Parlamento europeo poteri decisionali più ampi e che con il trattato di Lisbona è divenuta procedura legislativa ordinaria. Esistono tuttavia delle procedure legislative speciali, le quali prevedono una diversa composizione dei poteri di intervento nell’ambito legislativo di Parlamento e Consiglio, con la prevalenza, a seconda degli ambiti, del ruolo dell’una o dell’altra istituzione.
Nell’esercizio del suo potere di bilancio, il Parlamento europeo ogni anno, nel mese di dicembre, stabilisce il bilancio dell’anno successivo. Il progetto di bilancio, presentato dalla Commissione, viene esaminato congiuntamente dal Parlamento e dal Consiglio ma il Parlamento ha anche la facoltà di respingere, per importanti motivi, il progetto. Il Parlamento europeo ha inoltre il diritto di proporre modifiche alla spesa obbligatoria e il diritto di proporre emendamenti alla spesa non obbligatoria del bilancio. In questo caso, la procedura di bilancio deve ricominciare da capo.
Il Parlamento europeo, nell’ambito di un rapporto quasi-fiduciario, ha inoltre il compito di esprimere un voto di approvazione alla Commissione neoformata nel suo insieme, dopo aver audito i singoli commissari designati, e può, tramite una mozione di censura portare la Commissione alle dimissioni. Per quanto finora non sia mai stata approvata una mozione di censura, il Parlamento europeo, ponendone una in discussione, nel marzo 1999 indusse alle dimissioni la Commissione guidata da Jacques Santer[5].
Qualunque nuova adesione di uno stato all’Unione europea, nonché la maggior parte degli accordi internazionali, deve ricevere l’approvazione del Parlamento.

Composizione nazionale del Parlamento europeo

Composizione del Parlamento europeo
Stati membri 9 10 12 12 15 25 27 27 27 28
Anno 1979 1984 1989 1994 1999 2004 2007 2009 Lisb. 2014
Germania Germania 81 81 81 99 99 99 99 99 96 96
Francia Francia 81 81 81 87 87 78 78 72 74 74
Italia Italia 81 81 81 87 87 78 78 72 73 73
Regno Unito Regno Unito 81 81 81 87 87 78 78 72 73 73
Spagna Spagna 60 64 64 54 54 50 54 54
Polonia Polonia 54 54 50 51 51
Romania Romania 35 33 33 32
Paesi Bassi Paesi Bassi 25 25 25 31 31 27 27 25 26 26
Belgio Belgio 24 24 24 25 25 24 24 22 22 21
Rep. Ceca Rep. Ceca 24 24 22 22 21
Grecia Grecia 24 24 25 25 24 24 22 22 21
Ungheria Ungheria 24 24 22 22 21
Portogallo Portogallo 24 25 25 24 24 22 22 21
Svezia Svezia 22 19 19 18 20 20
Austria Austria 21 18 18 17 19 18
Bulgaria Bulgaria 18 17 18 17
Finlandia Finlandia 16 14 14 13 13 13
Danimarca Danimarca 16 16 16 16 16 14 14 13 13 13
Slovacchia Slovacchia 14 14 13 13 13
Croazia Croazia (12) 11
Irlanda Irlanda 15 15 15 15 15 13 13 12 12 11
Lituania Lituania 13 13 12 12 11
Lettonia Lettonia 9 9 8 9 8
Slovenia Slovenia 7 7 7 8 8
Cipro Cipro 6 6 6 6 6
Estonia Estonia 6 6 6 6 6
Lussemburgo Lussemburgo 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
Malta Malta 5 5 5 6 6
Totale: 410 434 518 567 626 732 785 736 751 751

Funzionamento del Parlamento

L’emiciclo di Strasburgo del Parlamento europeo

L’emiciclo di Bruxelles del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo si riunisce e delibera in sedute aperte al pubblico. Tutte le sue risoluzioni e discussioni sono pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. I deputati europei si riuniscono in seduta plenaria una settimana al mese (tornata) nella sede di Strasburgo. Alcune tornate supplementari di due giorni si svolgono a Bruxelles.
Gli eurodeputati si avvalgono della collaborazione del Segretariato del Parlamento e degli assistenti parlamentari. Il Segretariato rappresenta per lo più un corpo tecnico, il cui personale ha spesso già servito presso altre istituzioni Europee (Commissione Europea, Segretariato Generale del Consiglio dell’Unione Europea, etc.). Esso ha formalmente sede a Lussemburgo, sebbene buona parte dei Direttorati Generali più importanti (Politica Interna, Politica Estera, etc.) sia di fatto ubicata a Bruxelles.
Due settimane al mese sono invece riservate alle riunioni delle commissioni parlamentari che si tengono sempre a Bruxelles. La settimana restante è dedicata alle riunioni dei singoli gruppi politici. La maggior parte dei deputati è iscritta a un gruppo politico: prima del voto della plenaria sulle relazioni preparate dalle commissioni parlamentari, i gruppi politici ne esaminano il contenuto e spesso presentano emendamenti. Le venti commissioni parlamentari preparano i lavori delle tornate del Parlamento. Le commissioni elaborano e approvano relazioni sulle proposte legislative e relazioni di iniziativa.

Gruppi politici nel Parlamento europeo

Composizione attuale del parlamento europeo

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Membri italiani del Parlamento europeo della VII Legislatura.

I partiti politici nel Parlamento europeo sono organizzati in gruppi parlamentari che possono afferire a diversi partiti politici.
Dal 1993 un cittadino dell’Unione europea ha diritto di votare e di candidarsi alle elezioni europee e municipali in uno stato membro diverso da quello di origine (ex art 18, comma 2 del trattato di Maastricht)[6].

Vincenzo Peruggia Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.furto della Gioconda 20 agosto 2011

Foto segnaletica di Vincenzo Peruggia,1909.

Vincenzo Peruggia(Dumenza11 ottobre 1881– Saint-Maur-des-Fossés8 ottobre 1925) è stato undecoratoreitaliano, divenuto famoso per aver trafugato la Giocondadal museo del Louvre nel1911.

Già impiegato del museo, compì il suo furto la notte del 20 agosto. Processato dal Tribunale di Firenze, fu riconosciuto colpevole con le attenuanti, e condannato a un anno e quindici giorni di prigione. Era originario di Trezzino, frazione di Dumenza, un paese del nord della provincia di Varese, vicino al confine con la Svizzera; la sua famiglia abitava nell’attuale via XX settembre.

Morì l’8 ottobre del 1925 a Saint-Maur-des-Fossés e non ad Annemasse come si crede.[1]


Il furto avvenne fra domenica
 20 e lunedì 21 agosto 1911, prima di un giorno di chiusura del museo. L’autore del furto, emigrato in Francia giovanissimo, aveva lavorato anche per il Louvre. La collaborazione era cessata da qualche tempo, ma Peruggia aveva partecipato ai lavori per la sistemazione della teca di vetro dove era custodito ildipinto, allora nel Salon Carré, e conosceva bene le abitudini del personale del museo.Il furto della Gioconda
 [modifica]

Le indagini della gendarmeria francese andarono fuori strada e non portarono ad alcun risultato concreto: la responsabilità del fatto fu via via attribuita all’Impero tedesco, a Guillaume Apollinaire (che aveva dichiarato di voler distruggere i capolavori di tutti i musei per far posto all’arte nuova), e al suo amico Pablo Picasso (subito rilasciato).

Nel frattempo, il posto lasciato vuoto dalla Gioconda sulla parete del Louvre fu preso momentaneamente da un dipinto di Raffaello, il Ritratto di Baldassarre Castiglione.

Il ritrovamento [modifica]

Il dipinto fu rintracciato due anni più tardi, nel dicembre1913, a Firenze.

Peruggia raccontò di aver custodito il dipinto in una valigia, posta sotto il letto di una pensione di Parigi. Successivamente aveva portato il quadro in Italia con l’intenzione di “regalarlo all’Italia”, ottenendo dall’antiquario Alfredo Geri e dal direttore della Galleria degli Uffizigaranzia che il quadro sarebbe rimasto in Italia. Si era trasferito quindi a Firenze.

Quando fu arrestato, ai carabinieri che lo prelevarono disse di aver compiuto il furto per patriottismo, per “restituire il frutto dei saccheggi napoleonici”.

La mite condanna [modifica]

Vincenzo Peruggia durante il processo per il furto della Gioconda.

Il processo si svolse il 4 e 5 giugno 1913presso il Tribunale diFirenze, di fronte alla stampa internazionale e ad un pubblico generalmente favorevole a Peruggia per un malinterpretato amor di patria.

La pressione popolare e l’invocazione dell’infermità mentale (confermata dall’indovinello postogli dal medico psichiatra del tribunale: -Su un albero ci sono due uccelli. Se un cacciatore spara ad uno di essi, quanti ne rimangono sull’albero?- -Uno!- rispose Peruggia. -Deficiente!- tuonò il medico. Infatti la risposta alla domanda era zero, perché l’altro sarebbe scappato) sortirono, comunque, l’effetto di indurre la corte a concedergli le attenuanti ed a comminargli una pena assai mite: un anno e quindici giorni di prigione. Quando uscì di prigione, trovò un gruppo di studenti toscani che gli offrirono il risultato di una colletta, a nome di tutti gli italiani: 4.500 lire.[senza fonte]

Il ritorno del dipinto in Francia [modifica]

L’atteggiamento delle autorità italiane venne apprezzato inFrancia. I due paesi, d’altra parte, coltivavano da circa dieci anni rapporti sempre più amichevoli. Si poté così evitare che Parigi chiedesse una pena esemplare e concordare un lungo periodo di esposizione del dipinto (prima agliUffizi a Firenze, poi all’ambasciata di Francia di Palazzo Farnese a Roma, infine alla Galleria Borghese, in occasione del Natale), prima del suo definitivo rientro.

La Monna Lisa arrivò in Francia a Modane, su un vagone speciale delle Ferrovie italiane, accolta in pompa magna dalle autorità francesi, per poi giungere a Parigi dove, nelSalon Carré, l’attendevano il Presidente della Repubblica francese e tutto il Governo.

Vicende successive [modifica]

Scarcerato, Peruggia partecipò alla Prima guerra mondialee, dopo Caporetto, finì in un campo di prigionia austriaco. Terminata la guerra emigrò nuovamente in Francia, si sposò e aprì un negozio di vernici nell’Alta Savoia. Morì nel1925: la sua unica figlia, Celestina, che ricordava come in paese da piccola la chiamassero “Giocondina”, è scomparsa nel marzo 2011. Alcuni hanno cercato di indagare le vere ragioni che portarono l’uomo a rubare il dipinto, ipotizzando anche un furto su commissione di un truffatore argentino, il marchese di Valfierno, che ne avrebbe volute vendere sei copie agli americani. In realtà, il furto fu quasi certamente un’idea dello stesso Peruggia, la cui scelta cadde su un’opera dalle dimensioni adatte ad essere nascoste sotto il cappotto.

Filmografia [modifica]

Note [modifica]

  1. ^ Mio padre, il ladro della Gioconda

Altri progetti [modifica]

Ferragosto

Ferragosto
In Italia Ferragosto è sinonimo di balneazione (Sicilia, Isola Bella)
Tipo di festa popolare
Data 15 agosto
Celebrata in Italia
Tradizioni Balneazione

Albero della cuccagna in spiaggia per Ferragosto

Il Ferragosto è una festività che cade il 15 agosto in concomitanza con la ricorrenza dell’Assunzione di Maria.

In Italia, il giorno di Ferragosto è tradizionalmente dedicato alle gite fuori porta e spesso caratterizzato da lauti pranzi al sacco, grigliate e, data la calura stagionale, da rinfrescanti bagni in acque marine, fluviali o lacustri. Molto diffuso anche l’esodo verso le località montane o collinari, in cerca di refrigerio.

Il Ferragosto nell’Antica Roma [modifica]

Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L’antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.

Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoiasini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il “Palio dell’Assunta” che si svolge a Siena il 16 agosto. La stessa denominazione “Palio” deriva dal “pallium“, il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell’Antica Roma.[1]

Nell’occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia: l’usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio.[2]

Il Ferragosto durante il Fascismo [modifica]

La tradizione popolare della gita di Ferragosto nasce durante il ventennio fascista. A partire dalla seconda metà degli anni ’20, nel periodo ferragostano il regime organizzava, attraverso le associazioni dopolavoristiche delle varie corporazioni, centinaia di gite popolari, grazie all’istituzione dei “Treni popolari di Ferragosto”, con prezzi fortemente scontati.

L’iniziativa offriva la possibilità anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città italiane o di raggiungere le località marine o montane. L’offerta era limitata ai giorni 13, 14 e 15 agosto e comprendeva le due formule della “Gita di un sol giorno”, nel raggio di circa 50-100 km, e della “Gita dei tre giorni” con raggio di circa 100-200 km.

Fu durante queste gite popolari che la maggior parte delle famiglie italiane ebbe per la prima volta la concreta possibilità di vedere con i propri occhi il mare, la montagna e le città d’arte. Nondimeno, dato che le gite non prevedevano il vitto, nacque anche la collegata tradizione del pranzo al sacco.

Il Ferragosto nella cultura popolare [modifica]

  • In Lombardia e Piemonte, fino ai primi decenni del XX secolo, era uso “dare il ferragosto” (in lombardo dà el faravóst) che consisteva nel donare emolumenti in denaro o in beni commestibili alle maestranze, da parte dei datori di lavoro, in modo che le famiglie potessero trascorrere lietamente il giorno di Ferragosto. Nei cantieri edili, verso la fine di luglio, veniva fissato dai muratori un grande ramo d’albero sulla parte più elevata del fabbricato in costruzione, detta pianta del faravóst, che serviva scherzosamente a rammentare all’impresario l’imminente esborso della tradizionale mancia.[3]
  • Torino, fino alla metà del XX secolo, molti cittadini si recavano per pranzare nel ristorante o al sacco nel parco in riva al Po, adiacenti alla chiesa della Madonna del Pilone. Tale costumanza era denominata “Festa dle pignate a la Madona dél Pilòn“, ovvero “Festa delle pentole alla Madonna del Pilone”.[4]
  • Montereale, nel prato adiacente l’Abbazia della Madonna in Pantanis, il giorno di Ferragosto si tiene la gara poetica tra cantori a braccio.[5]
  • La smorfia napoletana assegna al Ferragosto il n.45

Il Ferragosto in cucina [modifica]

  • Il piatto tradizionale per eccellenza del pranzo di Ferragosto è il piccione arrostito. Tale usanza, un tempo diffusa in buona parte d’Italia e che ancora sopravvive in alcune zone, pare sia nata inToscana, in epoca carolingia.[6]
  « A ferragosto si mangiano i piccioni arrosto. »
  (Detto popolare)

Il Ferragosto nella musica [modifica]

L’opera lirica “Pagliacci” del compositore napoletano Ruggero Leoncavallo si svolge proprio nel giorno di Ferragosto (“Oh, che bel sole di mezz’agosto!”; “Per la Vergin pia di mezz’agosto!”)

Il Ferragosto nel cinema [modifica]

Il Ferragosto nella letteratura [modifica]

Note [modifica]

  1. ^ Lodovico Antonio MuratoriDissertazioni sopra le antichità italiane, Barbiellini, Roma1755, tomo II, pag.32
  2. ^ Gaetano MoroniDizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Tipografia Emiliana, Venezia1843, volume XXIII, pag.155
  3. ^ Francesco Cherubini, Vocabolario milanese-italiano, Imperial Regia Stamperia, Milano, 1839
  4. ^ Vecchie, care consuetudini…La Stampa19 agosto 1922, pag.4
  5. ^ Roberta Tucci, I “suoni” della campagna romanaRubettinoSoveria Mannelli2003
  6. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell’Italia e delle sue isole, Presso gli Editori, Firenze1842
  7. ^ Annalisa Barbagli, La cucina di casa del Gambero RossoGRH2002

Gloria Christian Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Gloria Christian
Gloria Christian con Flo Sandon's e Nicola Arigliano nel 1985
Gloria Christian con Flo Sandon’s e Nicola Arigliano nel 1985
 
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Genere Musica leggera
Etichetta Vis RadioKingPhilips,MizarFansPresence

Gloria Christianpseudonimo di Gloria Prestieri (Bologna24 giugno 1934), è una cantante italiana, partenopea di adozione, famosa negli anni cinquanta.

Biografia [modifica]

Figlia d’arte, il padre è un trombettista jazz napoletano, mentre la madre è veneta; pur essendo nata a Bologna, vive a Napoli sin da quando era bambina.

Nasce come cantante jazz per poi passare al genere leggero, incidendo i primi dischi nel 1954 con l’etichetta discografica Vis Radio con la quale avrà un lungo sodalizio artistico. Il primo 78 giri è Pecos Bill (Vis Radio Vi 4863).

Partecipa a quattro edizioni del Festival di Sanremo a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, dove raccoglie successi come Casetta in Canadà (Vis Radio Vi 5792), Le trote blu(Vis Radio Vi 5763), Ho disegnato un cuore(Vis Radio Vi 6058), Cos’è un bacio(Vis Radio Vi 6069), Timida serenata(Vis Radio Vi 6078), Splende l’arcobaleno(Vis Radio ViMQN 36554), A come amore(Vis Radio ViMQN 36553), L’ombrellone(Vis Radio VLMQN 066119), Innamorati(Vis Radio VLMQN 056120), ecc.

Ha inoltre all’attivo ben 10 presenze (dal 1957 al 1969) al Festival di Napolimanifestazione che vince nel 1962con Marechiaro Marechiaro (Vis Radio VLMQN 056150). Vince il secondo posto nel 1962 con Pulecenella tiwist(Vis Radio VLMQN 056145), nel 1965 con Scordame (King AFK 56043) e nel 1967 con A prutesta (Vis Radio VLMQM 056411). Vince il terzo posto nel 1957 con Nnammurate dispettuse (Vis Radio ViMQN 36036).

Oltre al Festival di Sanremo ed al Festival della Canzone Napoletana, la cantante ha partecipato al Festival di Velletri (vince la quarta edizione), al Festival della Canzone Marinara di Ischia, al Festival di Como, al Festival di Vibo Valentia, alla Piedigrottissima, al Festival del Musichiere, al Festival di Capri, al Festival di Palermo, al Festival di Venezia (vince la terza edizione), al Festival di Piombino, alla Settimana Motonautica, al Burlamacco d’Oro di Viareggio, all’Ondina, al Gran Premio dell’Eurovisione di Cannes (vince l’edizione del 1959), al Festival di Berlino, a Canzonissima, al giugno della Canzone Napoletana, al Festival Pirotecnico del Golfo di Napoli, ecc.

Nel 1969 partecipa al Festival di Berlino con il brano “Ich bin es endgutting leid” e si ripete l’anno successivo, presentando la canzone “Kommt erst die wahre Liebe”.

Oltre alla Vis Radio, ha inciso dischi con l’etichetta KingPhilipsMizarFans e Presence.

Negli anni ’60 ha alternato la carriera canora con quella televisiva, partecipando a numerosi programmi, qualiBuone vacanzeAppuntamento a NapoliGiardino d’invernoBiblioteca di Studio UnoIl Guarracino, ecc. Ha preso parte a diverse riviste e commedie musicali, quali RugantinoNapoli in frakO miercurì d’a Madonna ‘o Carmene, ecc.

Dopo lunga assenza, riapparve in televisione nel ’90 a Una rotonda sul mare, riproponendo il suo cavallo di battaglia, “Cerasella”, ma già accusava qualche problema di voce; fu poi costretta ad abbandonare del tutto il canto da un tumore alle corde vocali.

Tra i suoi successi: “Cerasella”, “Casetta in Canadà”, “Stupidella”, “Paese mio”, “Giorgio”, “Ricciulella”, “Gennarino Rififì”, “Marechiaro Marechiaro”, “Estate addio”, “Paese mio”, “Veleno doce”, “Le trote blu”, “A come amore”, “Pulecenella twist”, ecc. ecc.

Discografia parziale [modifica]

78 giri [modifica]

45 giri [modifica]

Bibliografia [modifica]

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Christian Gloria, di Enzo Giannelli, pagg. 374-376
  • Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italianaedizioni Panini, Modena, alla voce Christian Gloria

Laringofono

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il laringofono è un tipo di microfono che capta il suono tramite sensori direttamente a contatto con il collo. Data la sua progettazione, è capace di captare la voce in ambienti rumorosi, come su una motocicletta o in una discoteca, dove altri tipi di microfoni non funzionerebbero bene perché la voce sarebbe sovrastata dal rumore ambientale.

Questo tipo di microfono è inoltre capace di captare i sussurri, e funziona bene in ambienti dove bisogna essere silenziosi comunicando con gli altri a distanza, come durante un’operazione militare segreta. I laringofoni furono utilizzati intensamente negli aerei durante la II guerra mondiale, e dagli equipaggi dei carriarmati tedeschi.

Nuovi progetti ad elemento unico sono disponibili, i quali rendono il laringofono molto più comodo da indossare dei vecchi modelli. Inoltre questa nuova generazione di laringofoni fornisce vari outputrisposta in frequenza, per soddisfare una gran varietà di apparecchi di comunicazione, come radio portatili digitali e analogiche, sistemi TetraP25, telefoni cellulari.

I laringofoni sono molto utili in aree molto rumorose o quando è richiesta la protezione respiratoria. Molte maschere full-face SCBA, SAR, SABA PAPR, o le maschere re-breather, non sono predisposte per un microfono interno. Il laringofono può quindi essere usato con sicurezza perché è posizionato al di fuori della maschera, e non compromette la protezione respiratoria, né viola la conformità e la certificazione della maschera stessa.