Sigarette elettroniche direttive dall’Europa

indexMentre in Italia il dibattito che da tempo interessa la sigaretta elettronica in tutti i suoi aspetti sta dividendo l’opinione pubblica, la politica e gli imprenditori, il Parlamento Europeo ha appena emanato nuove disposizioni che riguardano il prodotto e che sicuramente condizioneranno le prossime decisioni in tutti gli Stati membri dell’UE. 

Più precisamente, a partire dal prossimo maggio (con un periodo di recepimento di due anni, quindi di fatto dal 2016) i produttori di e-cig dovranno attenersi a nuove scrupolose regole che garantiranno la massima sicurezza e qualità dei prodotti fabbricati: in particolare, le sigarette elettroniche dovranno essere a prova di bambino e di manomissione, la quantità di nicotina ammessa dovrà essere non superiore a 20 milligrammi, i pacchetti dovranno presentare particolari avvertenze, e gli ingredienti contenuti nei liquidi dovranno essere puri e controllati. Oltre a ciò, i produttori avranno l’obbligo di rendicontazione: dovranno comunicare annualmente i dati sui volumi di vendita dei prodotti, nonché notificare ogni nuovo articolo che immetteranno sul mercato. La pubblicità delle e-cig, infine, sarà vietata in tutti i 28 stati membri L’UE ha approvato queste nuove norme con lo scopo di regolamentare e controllare l’uso di tabacco, tuttavia i parlamentari europei si aspettano ora l’immancabile contestazione da parte dei produttori, che porterà le parti a discutere in tribunale.  Intanto, anche dal punto di vista scientifico le valutazioni emerse sulle e-cig sono ancora contrastanti: da un lato, c’è chi sostiene che l’uso delle sigarette elettroniche sia di valido aiuto per chi vuole smettere di fumare, dall’altro c’è chi ribadisce la pericolosità di alcuni ingredienti contenuti nei liquidi da vaporizzare, oppure la tendenza alla dipendenza da nicotina nei giovani che utilizzano le sigarette elettroniche. Dal momento che le rilevanze scientifiche sono ancora insufficienti, è ormai diventato importante e urgente approfondire la ricerca, oltre che continuare quella attualmente in via di svolgimento, per chiarire rischi e benefici della sigaretta elettronica a breve e a lungo termine. Sicuramente le e-cig non producono la combustione del tabacco generata invece dalle bionde tradizionali, ovvero quel processo chimico che determina la formazione – e quindi l’inalazione – di tutte le sostanze cancerogene presenti nel fumo. Qualche giorno fa, l’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria di Napoli e il Centro Studi De Gasperi di Capodrise hanno tenuto un convegno proprio sui tumori laringei rilevati nella Regione Campania: dal dibattito è emerso che Caserta, come Napoli, detiene il record nazionale del tasso di mortalità per tumori legati alla laringe, patologia che colpisce in prevalenza fumatori e bevitori. Le strutture ospedaliere della zona, in considerazione anche dell’inquinamento ambientale registrato in quest’area, chiedono una miglior ripartizione dei fondi sanitari, dal momento che la Campania è attualmente la regione più penalizzata nei tagli per la sanità pubblica. 

 

Tutte le risposte alle tue domande sul cancro

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LE FAQ SUI TUMORI

Tutte le risposte alle tue domande sul cancro


Qual è la causa di un tumore?
Le cause della maggior parte dei tipi di tumore possono essere suddivise in due categorie: fattori esterni e interni. I primi includono il fumo di sigaretta, il forte consumo di alcol, l’esposizione a radiazioni e ad agenti chimici. I fattori interni comprendono abnormi livelli ormonali, mutazioni genetiche, condizioni alterate di immunità. Alcuni tipi di neoplasie possono essere causati da infezioni virali. L’esempio più noto è il papilloma virus umano (HPV), che provoca il cancro della cervice. Tuttavia le cause di molti tumori sono ancora sconosciute.


Chi è a rischio di sviluppare un tumore?
Tutti possono essere considerati a rischio, alcuni più di altri. Il fattore più significativo è l’età. In Italia oltre il 50% delle neoplasie solide (mammella, prostata, polmone, colon) è diagnosticato in pazienti d’età superiore ai 65 anni. Anche i tumori emolinfopoietici presentano questo andamento: il 55,9% delle persone affette da queste neoplasie è anziano.


Si può prevenire?
È possibile ridurre di molto il rischio seguendo stili di vita sani: praticare regolarmente esercizio fisico, seguire un’alimentazione adeguata (pochi grassi animali, tanta frutta e verdura), abolire il fumo e l’alcool, evitare prolungate esposizioni al sole.


Lo screening oncologico può aiutare? Quali opzioni sono disponibili?
Il tumore può essere curato con maggiore successo se è individuato o diagnosticato nelle fasi iniziali, prima delle metastasi. Per questo è importante sottoporsi regolarmente agli screening. Attualmente si possono effettuare screening per il cancro della mammella, del colon, del retto, della cervice, della prostata, del testicolo, della cavità orale e della cute. Si stanno inoltre valutando screening per altre tipologie, ad esempio per il cancro delle ovaie. In alcuni casi, come per il tumore della mammella, del testicolo e della cute, è consigliato l’auto-esame. Chi è ad alto rischio dovrebbe inoltre consultare il proprio medico per programmare uno screening personalizzato.


Come si fa a sapere se esiste una predisposizione genetica?
Attualmente sono disponibili test genetici che possono indicare una predisposizione individuale ad alcuni tipi di tumore, come quello della mammella, dell’ovaio e del colon. Oggi i medici sono in grado di verificare la presenza in una donna di uno o due geni – chiamati BRCA1 e BRCA2 – associati ad un elevato rischio di sviluppare un cancro della mammella. Lo scopo degli esami è fornire un accurato controllo del rischio, di migliorare la diagnosi precoce ed effettuare i giusti interventi per evitare che si sviluppi il tumore. Tuttavia l’utilizzo di questi test solleva questioni importanti, inclusi la privacy medica e gli effetti psicologici che possono avere su una persona e sui suoi familiari.


Quale medico deve consultare chi ha una diagnosi di cancro?
In presenza di diagnosi di cancro, il medico di famiglia indicherà al paziente un oncologo, vale a dire un medico formato nello specifico per la cura dei tumori. A seconda della malattia e della terapia necessaria, si può essere curati da un oncologo medico (specializzato nella cura del cancro con farmaci chemioterapici), da un chirurgo oncologo (formato soprattutto negli aspetti chirurgici della cura del cancro, inclusi biopsia e asportazione chirurgica del tumore) e/o da un radioterapista (uno specialista della cura oncologica con radiazioni terapeutiche). Oltre ai medici, il team include infermieri e operatori specializzati in oncologia.


Come si cura il cancro?
Per la cura del cancro esistono vari approcci: chirurgia, radioterapia e chemioterapia, utilizzati singolarmente o in combinazione. L’oncologo sceglie il piano terapeutico più appropriato a seconda dello stadio in cui si trova il tumore. La chirurgia si utilizza per l’asportazione della massa tumorale. La radioterapia è usata per uccidere o danneggiare le cellule cancerose mediante raggi X ad elevata energia. La chemioterapia si effettua con la somministrazione di farmaci per via endovenosa, oppure orale per distruggere le cellule tumorali, interferendo con la loro crescita e prevenendone la riproduzione. In alcuni casi si utilizza l’immunoterapia, per aiutare il sistema immunitario del paziente a combattere la malattia. I ricercatori stanno attualmente valutando opzioni terapeutiche più avanzate, come la terapia genica, la terapia ormonale e le terapie rivolte a bersagli molecolari. Solo la consultazione di un oncologo, comunque, può determinare la cura più opportuna.


QUALI SONO GLI EFFETTI COLLATERALI DEI TRATTAMENTI?

La chirurgia
Gli effetti collaterali della chirurgia dipendono principalmente dalle dimensioni e dalla localizzazione del tumore e dall’estensione dell’intervento. Anche se i pazienti possono accusare fastidi nei primi giorni del periodo postoperatorio, il dolore può essere controllato con la somministrazione di farmaci: l’argomento deve essere affrontato con il medico. È altrettanto normale sentirsi deboli o stanchi per un po’ di tempo, in seguito all’operazione. La durata della convalescenza varia da paziente a paziente.


La chemioterapia
Gli effetti collaterali della chemioterapia dipendono principalmente dai farmaci e dalle dosi somministrate. Può causare la caduta dei capelli e altri problemi quali: inappetenza, nausea, vomito, riduzione dei globuli bianchi e rossi e delle piastrine. La maggior parte degli effetti collaterali della chemioterapia scompare una volta concluso il trattamento, anche se alcuni possono persistere anche dopo la conclusione del trattamento.
 La radioterapia
Gli effetti collaterali della radioterapia dipendono dalla quantità di dose irradiata e dall’area sottoposta a irradiazione. Le principali conseguenze sono fatigue e alopecia nell’area irradiata. Nella maggior parte dei casi sono temporanei.


Durante le terapie posso stare a contatto con gli altri, con donne in gravidanza e con i bambini?
Non c’è nessuna ragione per evitare i contatti con le donne in gravidanza o in bambini. In caso di esecuzione di esami particolari, come la scintigrafia ossea o la PET (Tomografia ad emissione di positroni), per le 48 ore successive all’esame si consiglia di evitare il contatto stretto con i bambini più piccoli e le donne incinte. Per il resto, né la radioterapia né il trattamento chemioterapico, e tantomeno l’immunoterapia e la terapia target, sono pericolosi per le persone che ci sono accanto.


Cosa posso fare per la stanchezza?
L’affaticamento è un sintomo molto comune in chi è stato trattato per un tumore. Di solito, non è un vero e proprio sentore di stanchezza ma piuttosto un senso di pesantezza e malessere che non scompare nemmeno con il riposo. Per alcuni, quest’affaticamento dura per molto tempo dopo il trattamento e può scoraggiare dall’intraprendere attività fisiche. Tuttavia, l’esercizio può in qualche maniera aiutare a ridurre il senso di affaticamento. Studi hanno dimostrato che i pazienti che seguono un programma di esercizio fisico pensato su misura, si sentono più in forma e possono affrontare meglio il trattamento.


Durante le terapie posso avere rapporti sessuali?
In generale non ci sono controindicazioni in tal senso. Tuttavia è sempre buona norma chiedere al proprio oncologo, che conosce lo stato di salute generale ed eventuali controindicazioni. Qualora si faccia parte di studi clinici, bisogna ricordarsi che molte di queste sperimentazioni prevedono l’utilizzo di metodi e mezzi contraccettivi. Spesso infatti per i farmaci sperimentali non è ben valutata l’eventuale azione teratogena (che induce cioè malformazioni sul feto).


Posso viaggiare? Andare in alta quota? Anche in aereo?
Non ci sono controindicazioni generali. Tuttavia è sempre buona norma chiedere al proprio oncologo, che conosce lo stato di salute generale ed eventuali controindicazioni.
 Posso fare la tintura per capelli?
È preferibile  evitare trattamenti che presuppongono l’uso di prodotti chimici aggressivi (ad esempio permanente e colore) durante la terapia e per i successivi tre mesi. Se si ha l’abitudine di tingere i capelli, chiedere al parrucchiere di usare prodotti vegetali.


Cos’è un trial clinico?
Un trial clinico è uno studio di ricerca con lo scopo di valutare nuovi metodi di cura e/o prevenzione del cancro. Gli studi clinici testano nuove cure e metodi di prevenzione, per verificare che siano sicuri, efficaci e migliori delle cure standard somministrate in quel momento. I metodi possono includere nuovi: farmaci, combinazioni di terapie esistenti, approcci alla radioterapia e/o alla chirurgia, metodi di cura come i farmaci a bersaglio molecolare e/o la terapia genica, sistemi di prevenzione. I trial clinici rappresentare la migliore opzione di cura per i malati di cancro e di solito riservano ai pazienti la qualità terapeutica più elevata. Gli studi svolgono un ruolo fondamentale nella lotta al cancro, perché permettono di identificare e testare nuovi e migliori trattamenti. Per saperne di più sull’arruolamento in un trial clinico si può consultare il medico di famiglia e/o l’oncologo.
 Mi hanno detto che parteciperò ad un protocollo sperimentale, che significa?
Molti pazienti affetti da cancro partecipano a studi clinici. I medici conducono queste sperimentazioni per valutare l’efficacia e gli effetti collaterali di nuove metodiche terapeutiche. In alcuni studi, tutti i pazienti ricevono il nuovo trattamento. In altri i medici mettono a confronto terapie diverse, somministrando la nuova cura su un gruppo e quella tradizionale su un altro, oppure possono metterne a confronto due tradizionali. La ricerca ha fatto compiere progressi notevoli nella lotta al tumore. Ogni risultato ottenuto è per i ricercatori un ulteriore passo avanti verso la sconfitta della patologia. I pazienti che partecipano agli studi clinici hanno la prima opportunità di trarre vantaggio dai trattamenti, che hanno evidenziato risultati promettenti nel corso di studi precedenti. Inoltre, in questo modo offrono un contributo importante al progresso scientifico.
 Come posso partecipare a uno studio clinico?
L’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali è uno strumento messo a punto dall’Agenzia Italiana Del Farmaco (AIFA) per monitorare tutte le sperimentazioni farmacologiche condotte nel nostro Paese. Tra gli obiettivi dell’Osservatorio c’è quello di fornire garanzie a cittadini e pazienti migliorando trasparenza, credibilità e accesso alla ricerca clinica. Nella sezione dati è possibile effettuare una ricerca sulle sperimentazioni cliniche in corso in Italia, sia per area geografica che per patologia. L’accesso agli studi viene però deciso dagli specialisti, sulla base di alcune caratteristiche (criteri di reclutamento) a cui il paziente deve rispondere. Se il medico ritiene che si possa partecipare, sottoporrà un’informativa dettagliata e un modulo in cui verrà chiesto di dare il consenso all’arruolamento. Prima di aderire è comunque opportuno leggere attentamente l’informativa e consultarsi con l’oncologo, l’epatologo o con il medico di famiglia per chiarire tutti gli eventuali dubbi. Si ha comunque il diritto di ritirarsi dallo studio in qualsiasi momento.


Quali controlli eseguire dopo il trattamen
to?
Le persone trattate per un cancro presentano il rischio di subire una ripresa evolutiva della malattia, variabile in funzione delle caratteristiche del tumore primario e dell’eventuale presenza di metastasi in altre sedi. Pertanto, devono essere sottoposte a controlli periodici, la cui frequenza è definita dal chirurgo che ha eseguito l’intervento o dall’oncologo.

 

Arance della Salute arancia AIRC

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A gennaio AIRC dà il buon anno alla ricerca sul cancro con l’iniziativa “Le Arance della Salute”.

Basta un contributo associativo minimo di 9,00 euro per ricevere in omaggio una reticella da 2,5 kg di arance rosse di qualità e provenienza garantite, contrassegnate dal marchio dell’Associazione.

Questo contributo consente di fare il pieno di vitamine, far del bene alla ricerca e diventare Soci AIRC per un anno.

Un’idea così salutare, visto che le arance sono fra i protagonisti di una corretta alimentazione, viene diffusa da una campagna pubblicitaria e concretizzata dai Comitati Regionali AIRC che, grazie all’impegno dei volontari, animano le piazze di tutta Italia in una giornata di festa e di incontro.

Prossimo appuntamento: gennaio 2014

Visita il sito speciale della manifestazione www.arancedellasalute.it

TROVA LA PIAZZA PIU’ VICINA

Fumo, sono 40 le malattie associate alle sigarette

Sono ben 40 le malattie che i ricercatori hanno ormai collegato al fumo di sigaretta. Non solo i tumori, come quello al polmone o alla laringe, ma anche problemi cardiovascolari. Ora la lista ha raggiunto quaranta diverse malattie riconducibili al tabagismo.

Fumo

Tumore ai polmoni ma anche ictus e infarti, ma la lista delle patologie legate al consumo di sigarette e in continuo aumento. Lo ha detto un gruppo di ricerca che ha pubblicato una nuova ricerca sulla rivista scientifica Surgeon General,  nel suo annuale aggiornamento al primo rapporto sul fumo.

Oltre al cancro ai polmoni, la disfunzione erettile, le malattie respiratorie e simili, ora si sa che anche l’artrite reumatoide, il glaucoma, il tumore al colon e al fegato, il diabete e persino la frattura dell’anca sono collegate al vizio del tabagismo.

L’inquietante ricerca della sanità americana si sofferma anche sul costo per lo Stato del vizio di fumare: ogni anno, il governo Usa spende l’astronomica cifra di 289 miliardi di dollari per contrastare i danni delle sigarette. Danni che non riguardano solo chi fuma, ma anche coloro che sono costretti al fumo passivo, anche noto come fumo di seconda mano, per i quali vi è una crescita dal 20 al 30 per cento dei rischi di infarto e di ictus.

Nonostante questo, ogni giorno circa 3.200 persone, per lo più giovanissimi, iniziano a fumare, dando spesso vita ad una dipendenza nociva per sé e per il prossimo

fonte

Assegnato il Premio Personalità Europea 2013

La Sala della Protomoteca del Campidoglio
nella foto:
La Sala della Protomoteca del Campidoglio
STORIE

16 gennaio 2014

Assegnato al Prof. Marco de Vincentiis il Premio Personalità Europea 2013

Premiati illustri rappresentanti del giornalismo, esponenti delle forze dell’ordine, dello sport, delle attività sociali, del mondo dello spettacolo,del lavoro e del turismo

di Redazione

È stato assegnato al Prof.Marco de Vincentiis  – autore del brevetto della ”Sapienza”Università di Roma depositato il 12.09.2001 nr. RM2001A000554 dal titolo “Laringe artificiale  e Membro del Consiglio Superiore di Sanità dal 2005 al 2010 –  il “Premio Personalità Europea 2013”.

A conferire il prestigioso riconoscimento presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza di numerose autorità istituzionali, l’On. Giuseppina Maturani, Senatore della Repubblica Italiana e S.E. Rev.ma l’Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario Pontificio Consiglio Migranti ed Itineranti.

Nel corso della 43° edizione della “Giornata D’Europa” – Premio Personalità Europea ed Oscar dei Giovani 2013, la giuria ha premiato numerose personalità del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo, del giornalismo e della medicina che si sono distinte per i risultati ottenuti con la loro attività.

La manifestazione, patrocinata dell’Assessorato alla Cultura e Promozione Artistica di Roma Capitale, è stata promossa dal Centro Europeo per il Turismo Cultura e Spettacolo per valorizzare il territorio italiano a livello nazionale e internazionale e sensibilizzare l’opinione pubblica verso tematiche di interesse comune a tutti i Paesi dell’Europa.

L’attestato di stima ricevuto dal Prof. de Vincentiis non premia solo la sua professionalità di medico qualificato e apprezzato nel mondo accademico nazionale e internazionale ma anche la passione e la dedizione del Prof. de Vincentiis verso i pazienti del Policlinico Umberto I di Roma-Università Sapienza.

Nel corso della cerimonia sono stati attribuiti riconoscimenti speciali per carriera a Pippo Baudo, Adriana Asti, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Paolo Ferrari e Liana Orfei.

Arriva da Siena la speranza contro il “tumore da amianto”

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L’amianto è un nemico che l’Italia ha imparato a conoscere troppo tardi, quando ormai fabbriche e case ne erano piene. Non sono pochi, purtroppo, i casi di inquinamento da amianto sparsi per tutto il territorio nazionale, alcuni saliti agli onori della cronaca altri ancora sconosciuti. Le polveri di amianto, se respirate a lungo e senza protezione, attaccano i polmoni e causano uno dei tumori più aggressivi al mondo: il Mesotelioma Pleurico.
La bonifica dei luoghi inquinati, anche se necessaria e dovuta, non porta alcun beneficio in chi è già ammalato, ma la ricerca potrebbe e a Siena si sta forse per arrivare a una possibile speranza di cura per questo tipo di tumore in particolare. E’ quanto emerge da due studi che hanno coinvolto non solo i ricercatori senesi ma anche quelli dell’Istituto Tumori di Napoli-CRom e della Temple University di Philadelphia, coordinati dal genetista italiano Antonio Giordano. Gli studi, dopo averci ricordato che cosa è il Mesotelioma Pleurico (“tumore che ha origine dalla trasformazione neoplastica del mesotelio, il sottile tessuto che avvolge la cavita’ pleurica e altri organi interni“) ci ricorda che esso non si manifesta nell’immediato ma anche dopo dieci o venti anni dall’esposizione all’amianto.
Infine, i ricercatori descrivono il lavoro fatto, ovvero dei test sull’effetto di nuovi agenti antitumorali su cellule di Mesotelioma, in particolare tramite un farmaco che riattiva la proteina onco-soppressore P53, senza la quale i tumori si diffondono rapidamente nell’organismo. Il farmaco si chiama MK-1775 e, in combinazione con il Cisplatino, permetterebbe di trattare il Mesotelioma riducendone l’aggressività e forse permettendone anche una guarigione, o comunque una tolleranza prolungata da parte del corpo. Sarebbe già un grande risultato se si potesse anche solo tramutare una malattia del genere in disturbo cronico, ovvero duraturo ma trattabile. Le prospettive ci sono e gli studi sono in corso per raggiungere al più presto l’obiettivo.
http://benessere.guidone.it/2014/01/11/arriva-da-siena-la-speranza-contro-il-tumore-da-amianto/

Prevenire il tumore si può:ecco le regole anticancro

Prevenire il cancro si può, osservando poche e semplici regole vitali:
1)NON FUMARE: il fumo di sigaretta è ritenuto il fattore causale più importante del tumore polmonare, la 1° causa di morte nei Paesi industrializzati. Il rischio aumenta in relazione al numero di sigarette fumate (più sono, più sale il rischio), all’età di inizio dell’abitudine al fumo (più si è giovani, più rischi si corrono), all’assenza di filtro nelle sigarette ( i prodotti della combustione, come i catrami, contribuiscono in modo rilevante alla patologia).
2) ESEGUIRE REGOLARMENTE LO SCREENING, in modo da individuare il cancro a volte anche molto prima che si formino le cellule tumorali, aumentando le possibilità di cura e riducendo il rischio di morte. Riguardo al tumore del colon-retto, la colonscopia è un metodo sicuro ed efficace per esaminare il rivestimento interno del colon e del retto, utilizzando un lungo e flessibile strumento tubulare (endoscopio). Essa è raccomandata a tutti i soggetti dai 50 anni di età in su, come programma di screening dei tumori del colon-retto e andrebbe ripetuta, in caso di normalità dell’ultimo esame, ogni 5 anni. I pazienti con una storia familiare di cancro del colon o del retto, invece, dovrebbero eseguire la colonscopia a 40 anni. Riguardo al tumore al seno, la mammografia è attualmente l’esame più efficace per la sua diagnosi precoce. E’ raccomandata a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni, ogni due anni. In molti casi essa permette di scoprire il tumore nelle fasi iniziali, quando è ancora asintomatico, con maggiori possibilità di trattamento e di guarigione. Per diagnosticare il tumore alla prostata, si procede con esplorazione digitorettale, con l’esame del sangue che determina il livello dell’antigene prostatico specifico (PSA), in genere confermato con la biopsia prostatica. I tumori della cervice uterina vengono diagnosticati con un Pap test che, se negativo, verrà ripetuto dopo 3 anni mentre, se sono riscontrate delle anomalie, il medico potrà prescrivere ulteriori esami , come la ricerca del Dna di HPV o la colposcopia. Una volta effettuata la diagnosi di cancro della cervice possono essere prescritti esami come tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica o tomografia a emissione di positroni (PET) per determinare con precisione l’estensione del tumore. Questi sono solo alcuni dei metodi di screening più utilizzati.
3) LEGAME ALCOL-CANCRO: Le bevande alcoliche rappresentano un fattore di rischio per il cancro alla bocca, alla faringe, alla laringe, all’esofago, al colon-retto, alla mammella e al pancreas; oltre che essere causa della cirrosi epatica, possibile anticamera del cancro al fegato. Senza bandire vino, birra, grappa dalla tavola, bisogna semplicemente entrare nell’ottica del rispetto delle regole alimentari, considerando fattori quali: l’età e il sesso per il differente metabolismo dei soggetti.
4) OSSERVARE LA PELLE: Se si trova sulla pelle una lesione che non ha l’aspetto di un neo, ma di un nodulo o di una piccola ulcera che non passa, rivolgersi comunque al medico o al dermatologo che deciderà se farla togliere e analizzare. Per prevenire gli altri tumori della pelle basta comunque seguire le stesse raccomandazioni che si ripetono per i melanomi, cioè non esporsi al sole nelle ore più calde, proteggersi con cappelli e filtri solari, controllarsi o farsi controllare periodicamente tutta la superficie cutanea.
5)MUOVERSI E ADOTTARE UNO STILE DI VITA ATTIVO: migliora la qualità della propria vita, diminuendo il rischio di alcuni tipi di tumore, soprattutto quelli al seno e al colon. Camminare, ballare, andare in bici e dedicarsi ai lavori domestici, spostarsi a piedi, preferire le scale all’ascensore… questi semplici gesti influiscono positivamente sulla nostra salute.
6) CURARE LA PROPRIA ALIMENTAZIONE: mangiare sano aiuta a prevenire e trattare numerose malattie croniche come obesità e sovrappeso, ipertensione arteriosa, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio e quelle metaboliche, il diabete di tipo 2 e alcune forme di tumori. La dieta mediterranea protegge dallo sviluppo di tumori dello stomaco e del colon. Gli esperti raccomandano di basare la propria alimentazione prevalentemente sui cibi di provenienza vegetale, con un’ampia varietà di verdure non amidacee e frutta.