Fumo, sono 40 le malattie associate alle sigarette

Sono ben 40 le malattie che i ricercatori hanno ormai collegato al fumo di sigaretta. Non solo i tumori, come quello al polmone o alla laringe, ma anche problemi cardiovascolari. Ora la lista ha raggiunto quaranta diverse malattie riconducibili al tabagismo.

Fumo

Tumore ai polmoni ma anche ictus e infarti, ma la lista delle patologie legate al consumo di sigarette e in continuo aumento. Lo ha detto un gruppo di ricerca che ha pubblicato una nuova ricerca sulla rivista scientifica Surgeon General,  nel suo annuale aggiornamento al primo rapporto sul fumo.

Oltre al cancro ai polmoni, la disfunzione erettile, le malattie respiratorie e simili, ora si sa che anche l’artrite reumatoide, il glaucoma, il tumore al colon e al fegato, il diabete e persino la frattura dell’anca sono collegate al vizio del tabagismo.

L’inquietante ricerca della sanità americana si sofferma anche sul costo per lo Stato del vizio di fumare: ogni anno, il governo Usa spende l’astronomica cifra di 289 miliardi di dollari per contrastare i danni delle sigarette. Danni che non riguardano solo chi fuma, ma anche coloro che sono costretti al fumo passivo, anche noto come fumo di seconda mano, per i quali vi è una crescita dal 20 al 30 per cento dei rischi di infarto e di ictus.

Nonostante questo, ogni giorno circa 3.200 persone, per lo più giovanissimi, iniziano a fumare, dando spesso vita ad una dipendenza nociva per sé e per il prossimo

fonte

Fumo e gravidanza non vanno d’accordo

guendalina tavassi,tavassi,sigaretta,incinta

Non fumare in gravidanza e davanti al bambino

La sollecitazione a non fumare è oggi universale, ripetuta e insistita. Nonostante la pericolosità del fumo da sigaretta sia ormai conosciuta dalla maggior parte delle persone e malgrado l’impegno costante da parte degli operatori sanitari nell’informare sui gravi danni per la salute, il tabagismo resta ancora uno dei fattori di rischio più diffusi e allarmanti, specie per la salute dei più piccoli.

L’esposizione ai prodotti da fumo di tabacco non solo rappresenta un pericolo per la salute di voi genitori, ma anche un rischio per la salute del vostro bambino fin dal periodo della gravidanza…

La nuova “legge antifumo”, tutela in special modo le donne in attesa e i bambini piccoli. La normativa prevede infatti il raddoppio della sanzione per chi fuma nonostante i divieti e davanti a donne col pancione e bambini al di sotto dei 12 anni. La legge entrerà in vigore il 10 gennaio 2005.

Quante volte vi siete trovati in un locale pubblico coi figli piccoli o con il pancione e le persone vicine fumavano senza porsi il benché minimo scrupolo che potesse dare fastidio a voi e ai vostri bambini. Sappiate che la nuova e discussa legge “antisigaretta” prevede una sanzione speciale per chi fuma in presenza di bambini o di donne incinte.
Chi non rispetterà il divieto dovrà pagare una multa compresa fra 27,5 e 275 euro, somma che verrà raddoppiata se il fatto avviene o è avvenuto in presenza di una donna incinta o di un bambino di età inferiore ai 12 anni. Per chi invece il divieto non lo fa rispettare, cioè per i gestori dei locali e i datori di lavoro negli uffici, la sanzione è molto più alta: parte da 220 euro e può arrivare fino a 2.200. I proprietari di ristoranti e bar rischiano anche la sospensione della licenza da parte della questura (per un periodo che va da tre giorni a tre mesi) o addirittura la revoca della licenza stessa. La legge antifumo voluta dal ministro della Salute Gerolamo Sirchia entrerà in vigore dal prossimo 10 gennaio.

Quali sono le conseguenze del fumo in gravidanza?

 

Aspettare un bambino è un’ottima occasione per smettere di fumare. Le future mamme possono trovare una forte motivazione a rinunciare alle sigarette, sapendo che proseguire significa ridurre l’apporto di ossigeno al feto e quindi procurargli dei danni. Se si continua a fumare, soprattutto dopo il terzo mese, crescono infatti le probabilità che la gravidanza si interrompa oppure che il nascituro non sia vitale o abbia un basso peso alla nascita oppure sviluppi altri problemi di salute. Le conseguenze del fumo in gravidanza si prolungano nel tempo: per tutto il primo anno di vita il bambino corre un maggior rischio di morte in culla, negli anni successivi sarà più esposto a malattie respiratorie come l’asma.

Tutti questi effetti possono essere prodotti anche dall’esposizione al fumo passivo: è molto importante, quindi, non fumare mai in presenza di una gestante.

Quali sono gli effetti del fumo passivo?

È ormai stato ampiamente dimostrato che i danni del fumo si estendono anche a chi, per il fatto di vivere o lavorare insieme a uno o più fumatori, è stato costretto a respirare per anni sia il fumo emesso dal fumatore dopo che lo ha inalato (mainstream smoke), sia quello liberato direttamente dalla combustione della sigaretta (sidestream smoke). Ormai ci sono prove inequivocabili che il fumo passivo è responsabile di almeno una quota dei tumori al polmone nei non fumatori, oltre che di malattie cardiache, asma e altri disturbi meno gravi. È stato infatti calcolato che aver respirato il fumo altrui aumenta di circa il 25 per cento il rischio di tumore al polmone e di malattie al cuore di un non fumatore. Ci sono poi indicazioni, ancora da dimostrare definitivamente, che tale esposizione possa favorire anche lo sviluppo di tumori al seno e un andamento più sfavorevole della malattia.

Uno studio pubblicato sull’autorevole rivista Lancet, a opera di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha calcolato che al fumo passivo siano da attribuire complessivamente 600.000 morti l’anno, 165.000 dei quali sono i bambini che vivono in casa con un fumatore.

I danni del fumo passivo sono infatti particolarmente gravi nei più piccoli, il cui organismo è ancora in fase di sviluppo. I neonati esposti al fumo sono più soggetti alla SIDS (sudden infant death syndrome), la cosiddetta “morte in culla” nel primo anno di vita; anche passato questo pericolo, i bambini che vivono con fumatori restano più vulnerabili nei confronti delle infezioni polmonari.

Sulla base di queste prove scientifiche molti Paesi hanno adottato normative severe relative al fumo nei luoghi pubblici e sui posti di lavoro, che in alcuni casi si estendono anche a spazi all’aperto, per esempio i campi gioco dei bambini. Molti obiettano che non ha senso preoccuparsi del fumo passivo, quando viviamo in città tanto inquinate. Ferma restando l’assoluta necessità di intervenire sulla qualità dell’aria, è anche vero che, a parità di esposizione ad altre sostanze, è sempre il fumo a fare la differenza. Numerose ricerche scientifiche pubblicate negli ultimi 20 anni hanno inoltre dimostrato che l’inquinamento indoor, cioè negli ambienti chiusi come case, uffici, bar, è molto più pericoloso di quello all’aperto. Ciò perché si trascorre in genere molto più tempo all’interno che all’aria aperta e perché, date le piccole dimensioni degli spazi chiusi, la presenza di fonti di inquinamento interne, di cui il fumo di sigaretta è la fonte principale, porta le concentrazioni di gas e polveri a livelli molto più alti.

Si parla infine anche di fumo di “terza mano”: è il possibile effetto tossico delle sostanze liberate dalla combustione del tabacco e che possono impregnare con il loro odore gli ambienti, in particolare i tessuti dei capi di abbigliamento o quelli di arredamento, come tende, tappeti, copriletti o poltrone e divani. A tutt’oggi non ci sono prove dell’effetto cancerogeno di queste tossine, altrettanto convincenti di quelle riguardanti il fumo di “seconda mano”, cioè inalato involontariamente da un non fumatore in presenza di chi fuma. Molti ricercatori tuttavia stanno indagando anche in questa direzione.

www.airc.it

NFLUISCE ANCHE SULL’APPRENDIMENTO FUMO PASSIVO DISTURBA COMPORTAMENTO DEI BAMBINI

FUMO PASSIVO DISTURBA COMPORTAMENTO DEI BAMBININew York – Secondo un nuovo studio, i bambini esposti al fumo passivo in casa hanno maggiori probabilita’ di manifestare disturbi dell’apprendimento e comportamentali rispetto ai loro coetanei. Gli autori dello studio hanno osservato che il 6% di un campione di oltre 55.000 minori di 12 anni negli Stati Uniti viveva con un fumatore e aveva maggiori probabilita’ di soffrire della Sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ (ADHD), un disturbo dell’apprendimento o “della condotta”, rispetto ai coetanei che vivevano in case di non fumatori.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/201107140933-hpg-rsa1005-fumo_passivo_legato_a_disturbi_del_comportamento_nei_bambini

FAQ Fumo – Legge 3/2003 “Tutela della salute dei non fumatori”

1. Che cosa comporta l’applicazione della nuova legislazione in materia di fumo nei locali chiusi?

2. Questa legge è contro i fumatori? Quali sono i diritti dei fumatori?

3. E’ vero che in Italia, quasi tutti gli adulti fumano?

4. Dove si applica questo divieto?

5. Cosa si intende per “esercizi di ristorazione”?

6. Il divieto di fumo si applica anche negli studi professionali, come ad esempio quello di un avvocato, un medico, ecc.

7. Il divieto si applica negli uffici generalmente non aperti ad utenti esterni, come ad esempio il back office di una banca, la ragioneria di un’azienda sanitaria?

8. Il divieto si applica ad un’azienda di produzione come ad esempio un’azienda che produce maglie oppure scarpe? Non c’è già la Legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro?

9. Il divieto si applica nei club privati o circoli privati, come ad esempio circolo dei cacciatori, club per giocatori di bridge ecc.?

10. Il divieto si applica a tutti i locali delle scuole? Anche alla sala degli insegnanti?

11. Il divieto si applica anche negli alberghi? In quali spazi?

12. E’ vietato fumare negli spazi comuni dei condomini?

13. I centri commerciali sono compresi?

14. Si potrà fumare nei concerti all’aria aperta, per strada?

15. Si può fumare sui balconi? 

16. Chi tutela le persone incaricate della pulizia delle camere di albergo?

17. Si può fumare nei cortili delle scuole? E degli ospedali?

18. Il direttore sanitario di un ospedale o il preside di una scuola può decidere di non far fumare nei cortili?

19. E’ possibile far accedere i bambini all’area fumatori?

20. E’ obbligatorio realizzare locali per fumatori?

21. Si possono creare esercizi pubblici (bar, ristoranti ecc.) o uffici riservati solo ai fumatori?

22. La legge 584 del 1975 (art. 3) prevedeva per alcuni locali dotati in impianti di ventilazione, l’esenzione del divieto di fumo. Questi locali sono ancora in regola? E’ valida ancora l’esenzione dal divieto?

23. Perché è stato ritenuto necessario individuare i requisiti tecnici delle aree per fumatori?

24. Come deve essere un locale per fumatori a norma?

25. Chi certifica che l’impianto di aerazione è a norma?

26. In un locale per fumatori, se si permette l’ingresso ad un numero ridotto di persone rispetto alla capienza del locale, si può ottenere una deroga per quanto riguarda i parametri previsti dalla normativa riguardo alla portata dell’impianto di ventilazione?

27. I locali per fumatori possono avere superficie più ampia rispetto a quella dei locali in cui vige il divieto?

28. Chi controlla che l’impianto sia a norma?

29. Cosa deve essere scritto sul cartello che informa del divieto?

30. Cosa deve essere scritto sul cartello in un ufficio pubblico?

31. In un ufficio, un ristorante, o azienda con più locali, bisogna apporre un cartello in ogni locale?

32. Sono previste dalla legge le dimensioni minime e massime dei cartelli, i colori o la presenza di un logo?

33. Cosa deve essere scritto sul cartello in un ufficio privato?

34. Come deve essere il cartello esposto nella sala fumatori?

35. Se in ufficio pubblico ci sono 50 stanze, in tutte le stanze deve esserci un cartello?

36. Cosa posso fare se in un locale dove è previsto il divieto questo non viene rispettato?

37. Quali sono gli obblighi dei conduttori dei locali privati?

38. Il proprietario del locale è responsabile di far rispettare il divieto o di fare sanzioni?

39. Chi applica le sanzioni nei locali privati?

40. E’ vero che c’è un inasprimento delle sanzioni amministrative per i trasgressori al divieto di fumo e per coloro cui spetta curare l’osservanza del divieto?

41. Se il conduttore lascia che nel locale si fumi liberamente, cosa può fare il cittadino?

42. Chi fa le sanzioni nelle strutture pubbliche?

43. Quali sono di fatto gli articoli della legge 11 novembre 1975, n. 584 tuttora vigenti in quanto compatibili con la nuova normativa?

44. Che significa per le guardie giurate “espressamente adibite a tale servizio”?

45. Come si paga la sanzione?

46. Le sanzioni possono essere incassate dall’Ente (scuole, uffici pubblici, Università, ecc.) presso il quale è stata contestata l’infrazione?

47. A chi vanno gli importi delle sanzioni?

48. In caso di contenzioso, a quale autorità competente ci si può rivolgere?

49. Un locale adeguato secondo le disposizioni di legge deve avere necessariamente anche le finestre?

50. E’ possibile avere il facsimile della certificazione dell’installatore degli impianti di areazione?

51. Che disciplina si applica in una scuola privata non parificata?

52. Cosa si intende per utenti?

53. Non esiste già il divieto sui luoghi di lavoro?

54. Il divieto si applica solo nei locali in cui soggiornano più persone?

55. I miei colleghi fumatori ora avranno più pause lavorative di me che non fumo?

56. Che mezzi ci sono per supportare le persone e incoraggiarle a smettere di fumare?

57. Che cosa si intende per esposizione al fumo passivo?

58. Il fumo di tabacco negli ambienti chiusi è pericoloso per la salute?

59. Quali sono i danni per la salute provocati dal fumo di tabacco negli ambienti chiusi ?

60. Quanto aumenta il rischio di cancro del polmone per i non fumatori esposti a fumo passivo ?

61. Quanto aumenta il rischio cardiovascolare per i non fumatori esposti a fumo passivo ?

62. Il fumo passivo provoca malattie respiratorie?

63. Quali effetti ha il fumo passivo sui bambini?

 

http://www.salute.gov.it/stiliVita/paginaInternaMenuStiliVitaFaq.jsp?id=44&menu=strumentieservizi&label=faq

Ero una vittima del fumo

Come essere convincenti

Il fumo passivo colpisce due tipi di popolazione:
– I bambini, che non possono difendersi.
– Gli adulti non fumatori, che devono essere consapevoli dei pericoli ed evitarli.

Anche prima della nascita un bambino può essere una vittima del tabacco. Ovviamente ciò è vero se la madre fuma o se è una non fumatrice che subisce il fumo del padre, oppure se si trova in un ambiente fumoso. Le conseguenze possono essere nascita prematura, malformazioni e peso corporeo alla nascita estremamente basso. Per i bambini piccoli, un ambiente fumoso comporta infezioni alle vie respiratorie e otiti, contribuisce agli attacchi asmatici e rappresenta un fattore di rischio di morte in culla.

Il bambino non è consapevole del pericolo che rappresenta il fumo di tabacco e non cerca di proteggersi. Un bambino che trascorre l’80% del tempo in ambienti chiusi inalando fumo svilupperà un’abitudine e successivamente una dipendenza.

Il fumo contiene oltre 4000 prodotti, la maggior parte tossici, e 40 sostanze cancerogene che vengono inalatedal fumatore e da chi gli sta vicino.

Un non fumatore con un partner che fuma ha un rischio maggiore del 25% di cancro ai polmoni. Sono possibili anche altre patologie, per esempio malattie cardiovascolari.

Arieggiare una stanza fumosa minimizza l’odore di tabacco, ma elimina solo parzialmente le componenti chimiche di cui è fatto il fumo. La qualità dell’aria in un locale dove è stato un fumatore rimane pessima anche dopo che il fumatore se n’è andato.

Anche se i luoghi pubblici tendono ad essere aree dove è vietato fumare, talvolta è difficile evitare il disturbo del tabacco. Per stare bene, chi non fuma preferirà luoghi dove il fumo è proibito (bar, ristoranti, discoteche…).

Consigli / Impara a rispettare te stesso

Lo scontro fumatore/non fumatore è sempre più palese in alcuni luoghi. Ognuno di noi sarà stato presente a qualcosa di simile! In un luogo pubblico, o sul posto di lavoro, non è raro assistere a tale rivalità.

I fumatori si sentono respinti; hanno l’impressione che la loro libertà sia violata.

Dal canto loro i non fumatori, non appena avvertono l’odore del fumo, pensano anch’essi che la loro libertà non venga rispettata.

È la libertà di fumare contro la libertà di non essere riempiti di fumo!È difficile trovare un compromesso se non esiste il minimo rispetto, cortesiafilosofia del vivi e lascia vivere.

Se fumatori e non fumatori, nonostante la buona volontà, non riuscissero a comprendersi, ricordati che esistono leggi e provvedimenti molto precisi che impongono il rispetto nei confronti dei non fumatori nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro. Queste leggi non intendono punire il fumatore, ma fanno parte di un programma concreto a tutela della salute pubblica.

Fumatori e non fumatori devono mostrare tolleranza e rispetto reciproco. Per difendere il non fumatore dal fumo passivo, esistono normative molto severe.

Consigli per non cadere in tentazione?

Consigli / Conosci te stesso

Non fumi. Sai che è dannoso ma vorresti provare ugualmente…

Fumi per essere come gli altri, per non sentirti escluso, per dimostrare che esisti!E quindi, pensandoci bene, hai davvero bisogno di avere una sigaretta tra le mani per far notare la tua presenza, per dimostrare di avere personalità?

Pensi davvero che fumare potrebbe trasformare la tua vita sociale? Certamente no e lo sai molto bene.La prima sigaretta ha il sapore di libertà e ti dà l’impressione di trasgredire a un qualcosa di proibito mentre in realtà, ti fa precipitare in una dipendenza ancora a te sconosciuta.

Fumi più per rassicurare te stesso che per sentirti libero!Quindi hai realmente bisogno di una sigaretta per “sentirti qualcuno”?…Evitando di cadere nella trappola della prima sigaretta, dimostrerai di essere indipendente, sicuro di te e desideroso di vivere in modo sano.

Poiché hai stima in te stesso e dal momento che sei unico, saprai evitare di fare ciò che gli altri fanno e di essere ingannato dal fumo.

Come non iniziare

Il tabacco uccide! Ogni anno il tabacco è responsabile di migliaia di decessi. Un fumatore su dieci vede la propria aspettativa di vita ridursi di 20 anni. Oltre ad alcune forme di cancro, il tabacco causa diverse patologie.

Il tabacco è costoso! Acquistate in pacchetti oppure rollate a mano, le sigarette possono incidere rapidamente sul budget familiare e portare un giovane o una famiglia a difficoltà economiche. Per quanto riguarda le patologie causate dal tabacco, queste comportano enormi spese sanitarie per i contribuenti e per i sistemi sanitari nazionali.

Il tabacco altera! Riduce il gusto, l’olfatto e il sapore.

Il tabacco danneggia il corpo all’interno e all’esterno! Il tabacco provoca insufficienza respiratoria e riduce le prestazioni sportive e sessuali, causa impotenza maschile e, nelle donne, provoca gravidanza ectopica, aborto spontaneo e disturba la crescita del bambino. Inoltre, il tabacco rende i capelli opachi e inaridisce la pelle, rendendola grigia.

Il tabacco è una droga! Il tabacco crea una dipendenza rapida alla quale è molto difficile sottrarsi. La prima sigaretta, spesso accesa per entrare a fare parte di un gruppo, può essere pericolosa.

Il tabacco apre la porta ad altre dipendenze! Chi dipende dall’alcool o da altre droghe, che siano leggere (hashish, cannabis) o pesanti, ha cominciato per lo più con una dipendenza dal tabacco.

Il tabacco è pericoloso per chi sta vicino al fumatore! A parte il fastidio sofferto dai parenti del fumatore, il fumo causa disagio e malattie immediate o a lungo termine. I bambini in particolare sono vulnerabili al fumo degli altri.

Oggi il tabacco è fuori moda! Per i giovani spesso il tabacco è associato con il turbamento o la ribellione malcelata contro l’autorità e la società in generale. In molti posti come i mezzi e i locali pubblici, il fumo è generalmente proibito. Fumare è diventato un atto che si consuma segretamente, in un luogo isolato, sempre più consapevoli dei pericoli che rappresenta. Il fumatore può sembrare un irresponsabile, un individualista, al quale non importa di sé o degli altri.

Esiste il fumo di terza mano. Fa male lo stesso E’ quello che si deposita sugli oggetti negli ambienti chiusi dove si fuma

ROMA – Le insidie del tabacco non finiscono mai: non c’é infatti solo il pericolo per i fumatori e quello del fumo passivo, ma ad essere pericoloso (e ignorato) è anche il fumo di terza mano, ovvero quello che si deposita su qualunque superficie di ambienti interni in cui si fuma, mobili scrivania, letti, tende, e anche sui vestiti. Il pericolo di questo ‘fall out’ di nicotina bruciata è che, reagendo con inquinanti indoor, forma potenti agenti cancerogeni, le nitrosamine. E’ quanto rivelato da uno studio diretto da Hugo Destaillats dell’Indoor Environment Department del Lawrence Berkeley National Laboratory di Berkeley e pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Per anni si è parlato di fumo passivo ed è stato un susseguirsi di studi che dimostravano quanto fa male, soprattutto ai bambini. Di recente è stato anche pubblicato uno studio, di ricercatori italiani, secondo cui il fumo passivo fa male persino ai fumatori stessi con un peso rilevante, che equivale a fumare 2,6 sigarette in più al giorno se si fumano 14 bionde al dì. I fumatori più attenti alla salute dei propri cari credono di risolvere il problema ‘fumo passivo’ fumando fuori, o arieggiando le stanze in cui si è fumato. Ma questa accortezza, per quanto importante, risulta pressoché inutile contro un’altra insidia del fumo, finora poco o nulla indagata e di cui quasi non si conosceva l’esistenza, il fumo di terza mano. Così chiamato per la prima volta circa un anno fa da ricercatori Usa, (poiché in inglese si parla di fumo di seconda mano per indicare quello che noi chiamiamo passivo), il fumo di terza mano non è altro che la ‘ricaduta’ di nicotina, e altre sostanze bruciate della sigaretta fumata, su qualunque superficie di casa o in generale di ambienti chiusi.

Questo ‘fall out’, resiste settimane e anche mesi (molto più del fumo passivo quindi), si va a mischiare con la polvere domestica e, se intorno a sé trova altri inquinanti interni, reagisce con alcuni di essi formando le nitrosamine, agenti cancerogeni. I ricercatori hanno visto che ciò accade in particolare quando i residui del fumo reagiscono con l’acido solforoso che é un comune inquinante indoor, che si sviluppa soprattutto da apparecchiature non ben ventilate. Gli esperti hanno misurato, usando delle superfici sperimentali, l’aumento di nitrosamine quando quelle superfici sono esposte a fumo di terza mano e calcolato un incremento di dieci volte di queste molecole cancerogene. Nessuna superficie é al riparo, persino i vestiti, cosicché anche se si è fumato fuori, rientrando a casa gli abiti si fanno portatori di fumo di terza mano. Secondo gli esperti è importante tenerne conto e i più esposti sarebbero proprio i bimbi più piccoli che sono più a contatto con le superfici domestiche, dai tappeti al tavolo, su cui si deposita il fumo di terza mano e quindi le nitrosamine, che poi vengono inalate.

tratto http://www.ansa.it