Asl Cremona: rivoluzione digitale

Cartelle cliniche, esami e prenotazioni direttamente da tablet o smartphone. Asl Cremona: rivoluzione digitale

CREMONA – Esami, dati ospedalieri, cartella clinica. L’identikit sanitario in un clic. E’ la rivoluzione digitale presentata dall’Asl di Cremona in collaborazione con Lombardia Informatica, che venerdì 6 dicembre hanno illustrato nei dettagli il Nuovo Portale del Cittadino dei servizi socio‐sanitari.

Il sito www.crs.regione.lombardia.it/sanita sviluppato da Regione Lombardia offre a tutti i cittadini un unico strumento innovativo in grado di consentire un rapido accesso alle informazioni e ai servizi messi a disposizione dalla sanità lombarda; il tutto consultabile (anche da tablet o smartphone) comodamente da casa garantendo il pieno rispetto della sicurezza e della privacy.

Il nuovo Portale è articolato in diverse sezioni, attraverso le quali è possibile:

– consultare i dati anagrafici ed esenzioni: il servizio permette di consultare i dettagli relativi ai propri dati anagrafici (nome, cognome, domicilio, residenza,…) e quelli relativi ad eventuali esenzioni dalla partecipazione alla spesa sanitaria. Si può così verificarne l’esattezza e comunicare eventuali errori agli uffici competenti;

– consultare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): il servizio permette di consultare on line il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Il FSE è la cartella sanitaria on line che raccoglie e rende disponibili le proprie informazioni e i propri documenti clinici (referti di visite specialistiche ed esami, prescrizioni di visite specialistiche, di esami diagnostici e di farmaci, verbali di Pronto Soccorso, lettere di dimissioni ospedaliere etc.) generati dalle strutture socio‐sanitarie della Regione;

– consultare le informazioni relative al proprio medico;

– effettuare il cambio del medico: il servizio permette di effettuare la scelta del Medico di Medicina Generale;

– prenotare visite ed esami specialistici: il servizio permette di effettuare online la prenotazione di visite ed esami specialistici e consultare o annullare gli appuntamenti già prenotati. Per usufruire del servizio è necessario avere a disposizione una prescrizione SISS del proprio medico curante.

La semplicità che contraddistingue la struttura del sito consente al cittadino di raggiungere in pochi passaggi le sezioni di interesse. In affiancamento alla precedente modalità di accesso (tramite CRS, lettore smart card e pin) Regione Lombardia ha messo a disposizione una modalità semplificata (GASS) con UserId, Password e Codice Usa e Getta. Questo tipo di autenticazione permette di consultare il Fascicolo Sanitario Elettronico e altre informazioni relative ai propri eventi sanitari.

Nell’ambito del territorio di Cremona sono abilitati al rilascio delle credenziali di accesso semplificato (GASS) gli sportelli di Scelta e Revoca dell’Asl e gli sportelli CUP delle aziende ospedaliere.

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S’iniettano il virus dell’Hiv per avere il sussidio

eroina
IL VIDEO: Video/ Vivere con l’eroina

Grecia, la disoccupazione alle stelle, oltre uno su quattro, e la disperazione portano all’impensabile. I senza lavoro si iniettano il virus Hiv per avere il sussidio di 700 euro dello Stato. Ad Atene i tassi di infezione da Hiv e di uso di eroina sono infatti aumentati con l’aggravarsi della crisi economica che ha messo in ginocchio il Paese. E la disperazione avrebbe spinto alcune persone ad autoiniettarsi il virus dell’Hiv pur di accedere ai sussidi statali e ai farmaci anti-droga. “Pochi casi aneddotici”, si affretta a sottolineare in una nota l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), correggendo il contenuto del suo rapporto pubblicato a settembre, secondo cui la metà dei nuovi casi era frutto di auto-infezioni.
Tutto nasce dal documento stilato dall’Oms Europa sui “Determinanti sociali e il divario di salute nella Regione Europea dell’Oms”. Nel testo si leggeva che in Grecia “i tassi di Hiv e l’uso di eroina sono aumentati in modo significativo” in questi anni. E che circa “la metà delle nuove infezioni da Hiv sono auto-inflitte, per consentire alle persone di ricevere 700 euro al mese di sussidi e un accesso più veloce ai programmi per la distribuzione di farmaci anti-droga“.
Questa affermazione, precisa l’Oms, in realtà è errata. Anzi, è la conseguenza di un errore nella redazione del rapporto. La fonte originale, un testo pubblicato nel 2011 su ‘Lancet’ da un gruppo di corrispondenti ellenici guidato da Alexander Kentikelenis, parlava di “deliberate auto-infezioni per accedere ai sussidi”.  Ma, come l’Oms riconosce oggi, “non vi sono prove che suggeriscono che le auto-infezioni intenzionali con il virus dell’Hiv vadano oltre pochi casi aneddotici“.
I numeri veri, però, fanno paura: in Grecia negli anni della crisi c’è stato un significativo aumento di nuove infezioni del virus: +52% nel 2011 rispetto al 2010, in gran parte determinato da contagi fra i tossicodipendenti. “Le cause di questo aumento sono molteplici”, sottolinea l’Organizzazione, che invita dunque i ricercatori a indagare per far piena luce sulle ragioni di questo aumento in Grecia, anche per raccomandare contromisure appropriate.
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Introduzione al Primo Soccorso

Pronto soccorso è l’assistenza immediata dato ad una persona che è stata ferita o si ammala improvvisamente. Esso comprende auto-aiuto e di assistenza domiciliare se l’assistenza medica non è disponibile o è in ritardo. Esso comprende anche le parole ben selezionati di incoraggiamento, la prova della volontà di aiutare, e la promozione di fiducia con la dimostrazione di competenza.

La persona che dà il primo soccorso, la prima-ontano, si occupa di tutta la situazione, la persona lesa, e l’infortunio o malattia. Lui sa che cosa non fare e cosa fare, lui evita errori che sono spesso fatte da persone non addestrate attraverso sforzi buone intenzioni, ma fuorviante. Egli sa anche che la sua prima conoscenza di aiuto e abilità può significare la differenza tra la vita e la morte, tra disabilità temporanea e permanente, e tra un rapido recupero e di lunga degenza.

NECESSITÀ DI FORMAZIONE DI PRIMO SOCCORSO

Le statistiche mostrano che gli incidenti sono la principale causa di morte tra le persone da 1 anno a 38 anni, da allora in poi, gli incidenti sono una delle cause principali. Il costo annuale di un medico, la perdita della capacità di guadagno a causa di compromissione temporanea o permanente, l’danni materiali diretti, e le spese di assicurazione ammontano a molti miliardi di dollari ogni anno, per non parlare del pedaggio per il dolore, la sofferenza, la disabilità, e tragedia personale.

Inserito alle statistiche degli incidenti tristi è il fatto che il modello di assistenza medica è cambiato. Gli individui oggi richiedono, e dovrebbero esigere, la migliore assistenza possibile. Attrezzature per la diagnosi e il trattamento, che è necessaria per fornire tale assistenza, di solito in un ospedale. Inoltre, la crescita della popolazione e l’espansione bisogni di salute non è stato controbilanciato da un aumento proporzionale del numero di medici, infermieri e operatori sanitari alleati. Non basta dire: “Chiama il dottore”, un medico può non essere disponibile a venire alla scena dell’emergenza.

VALORE DI PRIMO SOCCORSO FORMAZIONE

Formazione di primo soccorso è di valore sia per prevenire e curare la malattia improvvisa o infortunio accidentale e nella cura di un gran numero di persone intrappolate in un disastro naturale.

Auto-Aiuto

Se si, come soccorritore, siete disposti ad aiutare gli altri, che sono maggiormente in grado di prendersi cura di voi stessi in caso di infortunio o malattia improvvisa. Anche se la vostra propria condizione ti impedisce di prendersi cura di voi stessi, è possibile indirizzare gli altri nello svolgimento di procedure corrette da seguire nel vostro nome.

Guida per gli Altri

Dopo aver studiato il primo soccorso, si è disposti a dare agli altri qualche istruzione in pronto soccorso, per promuovere tra loro un atteggiamento di sicurezza ragionevole, e per assisterli saggiamente se ne sono colpiti. C’è sempre un obbligo su base umanitaria per assistere il panico e gli indifesi. Non c’è più grande soddisfazione a quella risultante da alleviare la sofferenza o di salvare una vita.

Preparazione per il disastro

Formazione di primo soccorso è di particolare importanza in caso di catastrofe, quando i servizi medici e ospedalieri sono limitate o ritardate. Catastrofe può assumere la forma di un uragano, un’alluvione, un terremoto, un tornado, un’esplosione o un incendio. Si può anche prendere la forma di una singola morte accidentale o di una malattia pericolosa per la vita. Sapere cosa fare in caso di emergenza consente di evitare il panico e comportamento disorganizzato che sono caratteristici di persone non preparate in quei momenti. La conoscenza del primo soccorso è una responsabilità civica. Essa non solo aiuta a salvare vite umane e prevenire le complicanze da infortuni, ma anche aiuta nella creazione di un metodo ordinato di gestione dei problemi di sicurezza se-condo la loro priorità per il trattamento, in modo che il maggior bene possibile può essere realizzato per il maggior numero di persone.

Sensibilizzazione alla sicurezza

Formazione di primo soccorso che fornisce non solo con la conoscenza e l’abilità di dare supporto alla vita e altre cure di emergenza, ma aiuta anche a sviluppare la consapevolezza della sicurezza e le abitudini che promuovono la sicurezza a casa, al lavoro, durante la ricreazione, e per le strade e autostrade. Nella promozione della consapevolezza della sicurezza, è importante mettere in relazione strettamente tre termini: causa, effetto, e la prevenzione.

Causare

Poiché sono studiati vari tipi di lesioni e malattie, inizialmente solo le cause più probabili sono identificati, soprattutto a causa della diversità di circostanze che sono presenti nella maggior parte delle situazioni di incidente. A parte le condizioni causali più probabili e ovvio, ci sono fattori correlati umane e meccaniche da considerare, così come i fattori che sfuggono al controllo dell’uomo.

Una considerazione primaria nel determinare la causa principale di un incidente è l’errore umano: un atto di sconsiderato comportamento negligente o imprudente. Fallimento umano può richiedere un atto di fare qualcosa o forse non fare qualcosa. Può creare pericolo per se stessi e per gli altri. Una persona può arbitrariamente disobbedire qualche regolamento o legge che è stato stabilito per la sicurezza. Le persone spesso non riescono a tenere conto delle segnalazioni e seguire le indicazioni. Istruzioni per l’uso sicuro di un oggetto o di un salvacondotto può essere insufficiente; supervisione durante il processo di apprendimento può essere ignorato. Fallimento umano può coinvolgere anche tali condizioni mentali o fisiche come stanchezza, disattenzione, impazienza e svantaggi strutturali o funzionali del corpo.

La possibilità di guasti meccanici o guasti strutturali che contribuiscono cause degli incidenti richiede anche considerazione. Errori di progettazione o di ingegneria possono creare un pericolo nascosto incorporato. Le procedure di fabbricazione o di costruzione potevano mancare il controllo di qualità necessario per garantire prestazioni sicure o utilizzo. La materia prima può contenere qualche difetto eccessivo.

Quando lo studio approfondito di una situazione reale o ipotetico incidente identifica tutti i fattori causali, diventa possibile determinare che cosa può essere fatto per eliminare, controllare, o evitare i pericoli.

Effetto

Gli effetti immediati di un infortunio o malattia improvvisa consistono in cambiamenti nella struttura e le funzioni del corpo. Questi effetti sono trattati nel materiale sul primo soccorso, in particolare in discussioni di segni e sintomi. Tuttavia, a lungo termine effetti eventualmente permanenti sono anche coinvolti in molte situazioni. Invalidità permanente può rendere difficile per una persona di godere di una vita pienamente attiva e produttiva. La struttura economica e sociale del nucleo familiare è spesso perturbato. In un incidente, angoscia mentale causata da sapere che uno può avere contribuito ad un altro di morte o invalidità può indugiare su attraverso una vita.

Quando l’analisi considera attentamente sia gli effetti immediati ea lungo termine o permanente di infortunio o malattia improvvisa, è subito evidente che deve essere preso ogni possibile sforzo per eliminare, controllare, o evitare una situazione che è pericoloso per sé o per gli altri.

Prevenzione

Una migliore comprensione del problema complessivo incidente si sviluppa se tutte le circostanze vari tipi di incidenti sono studiati con cura, compresa l’ampia gamma di primo soccorso che può essere richiesto. Con tale comprensione, una persona può pensare e agire con più attenzione, pensieroso, e con saggezza. Egli tende a diventare più preoccupati per la propria sicurezza personale, così come per quella degli altri. Si rischia di diventare realmente interessati nella creazione di un ambiente più sicuro sulla strada, in casa, al lavoro, a scuola, e nel tempo libero. Egli avrà un atteggiamento più responsabile verso la prevenzione degli incidenti.

Le cause di un incidente indicano condizioni ciò incidente produttrici e attività richiedono attenzione. Effetti sugli incidenti indicano per cui tali condizioni e attività meritano attenzione concertata. Le misure preventive dovrebbero includere una considerazione di come queste condizioni e attività possono essere eliminati, controllati o evitato.

INDICAZIONI GENERALI PER PRIMO SOCCORSO

Come un soccorritore, è possibile riscontrare una varietà di situazioni problematiche. Le vostre decisioni e le azioni variano a seconda delle circostanze che hanno prodotto l’incidente o malattia improvvisa, il numero delle persone coinvolte, l’ambiente circostante, e la disponibilità di assistenza medica, medicazioni e le attrezzature di emergenza, e l’aiuto di altri. Sarà necessario adattare ciò che avete imparato alla situazione a portata di mano o sarà necessario improvvisare.

A volte, è necessario intervenire tempestivamente per salvare una vita. Altre volte, non vi è alcuna necessità di fretta. Gli sforzi in quest’ultimo caso saranno indirizzati verso prevenire ulteriori lesioni, ottenere assistenza, e rassicurando la vittima, che può essere emotivamente sconvolto e preoccupato, così come nel dolore.

Pronto soccorso inizia con l’azione, che di per sé ha un effetto calmante. Se non ci sono lesioni multiple o se più persone sono feriti, occorre fissare delle priorità. Se sei il soccorritore in carica si dovrebbe ricorrere all’aiuto di astanti per effettuare chiamate telefoniche, per dirigere il traffico, per tenere gli altri a distanza, se necessario, per posizionare razzi di sicurezza in caso di incidenti stradali, e così via. È necessario fornire il supporto vitale alle vittime con ferite mortali, frequentando prima a coloro che soffrono di arresto della respirazione e poi a quelli con grave emorragia. È quindi possibile rivolgersi a quelli con lesioni meno critiche.

Telefono o qualcun altro telefonare alle autorità competenti per quanto riguarda l’incidente. Il dipartimento di polizia o l’alta via pattuglia è un buon primo contatto, ma le circostanze che circondano l’incidente dovrebbe essere una guida per chi chiamare. Si dovrebbe sempre avere un elenco di numeri telefonici di emergenza disponibili. Se i numeri non sono facilmente disponibili, chiedere al gestore per l’assistenza. Descrivere il problema, indicare ciò che viene fatto, e chiedere qualsiasi aiuto si pensa che è necessario, come ad esempio l’ambulanza, i vigili del fuoco, la squadra di soccorso, o di utilità personale aziendale. Dare il vostro nome, il luogo dell’incidente, il numero di persone coinvolte, e il numero di telefono dove si può essere raggiunto. Non riagganciare il ricevitore fino a dopo l’interlocutore riaggancia, perché potrebbe voler chiarire alcune informazioni.

Urgent Care

In caso di infortunio grave o malattia improvvisa, e mentre l’aiuto viene convocato, si deve immediatamente

  • Determinare il modo migliore di salvataggio (per esempio, la rimozione di una vittima di incidente da acqua, da un incendio o da un garage o una stanza contenente monossido di carbonio o di fumo).
  • Assicurarsi che la vittima ha una buona circolazione e la respirazione bocca a bocca o bocca-naso respirazione artificiale se necessario.
  • Controllare il sanguinamento grave.
  • Dare il primo soccorso per avvelenamento o ingestione di sostanze chimiche nocive.

Emergenze specifiche che richiedono interventi di pronto soccorso saranno discussi nei capitoli appropriati del testo.

Ulteriori Primo Soccorso Indicazioni

A meno che non è necessario per la sicurezza di spostare una vittima in una sola volta, tenerlo nella posizione più adatta alla sua condizione o lesioni. Non lasciare che alzarsi o camminare. Proteggerlo da aggravamento delle lesioni esistenti. Se coperte o copertine sono disponibili, tenerlo caldo abbastanza per superare o evitare agghiacciante. Se egli è esposto a freddo o umidità, luogo coperte o indumenti supplementare sopra e sotto di lui.

Se fretta non è indispensabile, o dopo i problemi immediati sono sotto controllo, esaminare la situazione e cercare di scoprire esattamente cosa è successo. La direzione e la portata dell’esame devono essere determinate dal tipo di infortunio o malattia improvvisa e le esigenze della situazione. Avere una ragione per quello che fate. Le informazioni possono essere ottenute dalla vittima o da persone che erano presenti e hanno visto l’incidente o l’insorgenza della malattia. Se la vittima è incosciente e non ha alcun segno di lesione esterna, cercare di ottenere l’identificazione sia da documenti realizzati in portafogli o nella borsa della vittima o da spettatori, in modo che i parenti possono essere notificate. (Si consiglia di avere un testimone quando si sta cercando di identificazione.)

Molte persone affette da malattie croniche, come le malattie cardiache, possono trasportare farmaci con loro, da prendere in caso di malattia improvvisa, o possono avere identificazione medica di emergenza, ad esempio una scheda o un braccialetto, che dà un indizio per la loro condizione.

Esaminare la vittima metodicamente. Allentare costrizione abbigliamento, ma non tirare il nastro della vittima, nel caso in cui siano presenti lesioni spinali. Rimuovere o aprire abbigliamento come necessario esaminare la vittima e dare il primo soccorso (abbigliamento può essere tagliato o strappato via le cuciture), ma non esporre la vittima indebitamente senza copertura. (La discrezione deve essere sempre utilizzato nella rimozione di abbigliamento.) Si noti l’aspetto generale (compresi decolorazione) della pelle della vittima e di altri segni e sintomi che possono dare un indizio per l’infortunio o malattia improvvisa. Nel caso di una vittima con pigmentazione scura della pelle, può essere difficile interpretare cambiamenti di colore di pelle; cerca per cambiamenti nel colore della mucosa, che è la superficie interna delle labbra, bocca, e palpebre. Utilizzare tutte le altre informazioni disponibili relative segni e sintomi, la storia dell’incidente, e simili.

Controllare il polso della vittima, se non si può sentire nel polso, controllare il polso della carotide a lato del collo. È la vittima sveglio, stuporoso, o incosciente? Fa a rispondere alle domande? Guardate l’espressione dei suoi occhi e le dimensioni dei suoi allievi. Esaminare il tronco e gli arti per le ferite aperte e chiuse e per i segni di fratture.

Se la vittima è incosciente, cercare le prove di trauma cranico. Se lui è cosciente, cercare la paralisi di un lato del suo viso o del corpo. Vedere se egli mostra evidenza di una recente convulsione. (Egli può aver morso la lingua, producendo una lacerazione.) Controllare la parte anteriore del collo della vittima per stabilire se si tratta di un laringectomizzato. (La maggior parte dei laringectomizzati portare una carta o un altro documento d’identità attestante che non si può respirare attraverso il naso o la bocca.) Non inavvertitamente bloccare la stomia di un laryngectomee nello svolgimento di altro pronto soccorso, perché il blocco potrebbe causare la morte per asfissia.

Se si sospetta avvelenamento, verificare la presenza di macchie o bruciature sulla bocca della vittima e una fonte di avvelenamento da vicino, come pillole, flaconi di medicinali, prodotti chimici per la casa, o pesticidi.

Applicare medicazioni di emergenza, bende, e stecche, se necessario, se sono disponibili.

Decidere se è assolutamente necessario per spostare la vittima prima che arrivino i soccorsi.

Dopo aver determinato la natura delle lesioni o malattie della vittima, il piano di azione sarà influenzata dal tipo di infortunio o malattia improvvisa e le esigenze della situazione. Un altro fattore importante che influenza questo piano è la disponibilità di risorse umane e materiali.

Il primo operatore umanitario non dovrebbe spiegare condizione probabile della vittima per astanti o ai giornalisti. Ci si aspetta, tuttavia, di rimanere in carica fino a quando la vittima può essere collocato nella cura di persone qualificate (ad esempio, un medico, un equipaggio di un’ambulanza, una squadra di salvataggio, o di un ufficiale di polizia) o fino a quando la vittima può prendersi cura di stesso o può essere collocato nella cura dei parenti. Nel frattempo, adeguate misure di primo soccorso dovrebbero comprendere tecniche specifiche standard che sono stati insegnati e che, date le circostanze, risulta necessaria.

Soprattutto, come primo operatore umanitario, è necessario conoscere i limiti delle vostre capacità e deve fare ogni sforzo per evitare ulteriori lesioni alla vittima nel tentativo di fornire la migliore possibile emergenza primo soccorso.

IL RAPPORTO Dopo il tumore si vive sempre di più Cresce il numero di tumori diagnosticati, ma aumentano le guarigioni. Decisivi la diagnosi precoce e i nuovi farmaci

 

 

Cresce il numero di tumore diagnosticati ogni anno nel nostro Paese, ma aumentano anche le guarigioni (GUARDA): oggi sono circa 2 milioni e 800 mila gli italiani che vivono con una precedente diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006) e le stime per il 2013 contano circa 366 mila nuove diagnosi di cancro (a fronte delle 364 mila del 2012).

IL RAPPORTO – A fotografare la situazione oncologica nel nostro Paese è la pubblicazione “I numeri del cancro in Italia 2013”, opera dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), presentata durante il Congresso Nazionale Aiom in corso a Milano. La sopravvivenza a cinque anni (indicatore tradizionale per valutare i progressi compiuti in oncologia) è cresciuta notevolmente rispetto a quella dei casi diagnosticati nei lustri precedenti sia per gli uomini (57% nel 2004-2007 contro il 39% del 1990-1992) che per le donne (rispettivamente 63% contro 53%). Merito soprattutto del miglioramento della sopravvivenza per alcune delle sedi più frequenti dei tumori, come colon-retto (64%), seno (87%) e prostata (91%).
«La sopravvivenza dopo la diagnosi di tumore è uno dei principali indicatori che permette di valutare l’efficacia del Sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale – spiega Stefano Cascinu, presidente Aiom -. La sopravvivenza è fortemente influenzata da diagnosi precoce e terapia. La prima dà una maggiore probabilità di essere efficacemente curati (obiettivo che si raggiunge sempre di più grazie all’ampliamento e alla crescente partecipazione degli italiani ai programmi di screening per seno, colon-retto e cervice uterina). Ma l’incremento della sopravvivenza è imputabile in gran parte anche agli sviluppi delle cure, soprattutto per alcuni tipi di tumore».

CANCRO COLON-RETTO – Oggi, il cancro del colon-retto è il più frequente, con quasi 55 mila nuove diagnosi annue, seguito da quello del seno (48 mila), del polmone (38 mila, con sempre più casi fra le donne, quasi il 30%) e della prostata (36 mila). Il cancro del polmone si conferma al primo posto per mortalità, seguito da colon, seno, stomaco e pancreas.
«Dall’esame dei dati disponibili – aggiunge Emanuele Crocetti, segretario Airtum – appare chiara una riduzione della mortalità molto significativa per la totalità delle neoplasie, in entrambi i sessi. Inoltre emerge come la prospettiva di sopravvivere cambi notevolmente nel corso del tempo trascorso dalla diagnosi: dopo cinque anni, rispetto al primo anno, si ha un aumento di oltre 10 punti percentuali in entrambi i sessi per tutti i tumori. Così, chi supera questa soglia ha per molte sedi tumorali (testicolo, utero, melanoma, linfomi di Hodgkin e, in misura minore, colon-retto) prospettive di sopravvivenza che si avvicinano a quelle di chi non si è mai ammalato».

STATISTICHE – Statistiche e cifre costantemente aggiornate sono indispensabili per le istituzioni e tutti gli operatori impegnati in oncologia, perché forniscono indicazioni sui risultati delle azioni di prevenzione e sulle terapie. «Inoltre i dati sono fondamentali per la programmazione sanitaria – conclude Carmine Pinto, segretario nazionale Aiom -. Siamo consapevoli che, in tempi di crisi, la progressiva contrazione delle risorse disponibili impone scelte precise e razionali. I risparmi devono provenire da appropriatezza e uso razionale delle risorse, partendo dall’effettiva realizzazione delle reti oncologiche regionali, non da tagli indiscriminati».


Vera Martinella

Come nasce un cancro? Cosa sono i cancerogeni e come avviene la cancerogenesi

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Peso Dietologo Roma Cellulite Sessuologia Ecografie DermatologiaSmettere fumare Obesità Cancerogeni Cancerogenesi e Cancro

Cancerogenesi e cancro

La cancerogenesi è un processo che porta alla formazione del cancro. Il cancro è un insieme di patologie caratterizzate da un incontrollato accrescimento di cellule anomale. Queste cellule danno origine ad una popolazione cellulare che – oltre alla capacità di riprodursi velocemente – possiede molte caratteristiche, come le capacità di resistenza e la possibilità di invadere sia gli organi ed i tessuti più vicini che quelli più lontani.

La cancerogenesi può essere causata da agenti genotossici ed in tal caso si parla di CANCEROGENESI MUTAZIONALE. Tuttavia, la cancerogenesi può essere causata anche da agenti non genotossici o da agenti epigenetici, per cui viene chiamata CANCEROGENESI EPIGENETICA.

Nella cancerogenesi mutazionale gli agenti genotossici e DNA-reattivi vanno a provocare una mutazione nella cellula sana. Questa mutazione provoca un’alterazione del materiale genico all’interno della cellula, quindi porterà alla formazione diretta di neoplasie. Nella mutazione epigenetica, invece, la cellula “sana” contiene già i geni per lo sviluppo del cancro. Questi geni inizialmente si presentano in modalità inattiva, però possono essere attivati dall’azione di particolari agenti promotori o epigenetici.

Gli agenti epigenetici possono essere degli ormoni (estrogeni coniugati), immunosoppressori, sostanze allo stato solido (materiale plastico ed eternit/amianto o asbesto), le TCDD (2,3,7,8-tetraclorurodibenzo-p-diossina, note come diossine) e gli esteri del forbolo (tetradecanoilforbolo acetato, DDT).
Molto importante ricordare che un mutageno può diventare un cancerogeno, ma non è detto che un cancerogeno sia un mutageno.
Che cos’è un cancerogeno?

Il cancerogeno è una sostanza che dà origine a neoformazioni tissutali con caratteristiche atipiche. Non è sempre detto che le neoformazioni tissutali siano maligne; può anche darsi che la neoformazione sia benigna e poi con il tempo si trasformi in maligna, o rimanga tale. In qualunque caso di neoformazioni bisogna sempre rivolgersi ad un medico specializzato che tenga sotto controllo la situazione della crescita cellulare.

I cancerogeni a loro volta possono anche classificarsi in:
CANCEROGENI CON ATTIVAZIONE-INDIPENDENTE o DIRETTI: i cancerogeni primari o diretti, come per esempio gli agenti alchilanti o gli isotopi radioattivi, sono già attivi e non necessitano di attivazioni metaboliche per esplicare la loro azione tumorale;
CANCEROGENI CON ATTIVAZIONE-DIPENDENTE o INDIRETTI: i cancerogeni indiretti, noti anche come cancerogeni secondari o procancerogeni (ammine aromatiche, IPA), devono essere prima attivati da metabolizzazioni per esplicare la loro attività cancerogena. La maggior parte dei cancerogeni sono di questo tipo.

Che cos’è il genotossico?

Il genotossico è una sostanza che deriva da un progenotossico, il quale – per diventare tale ed indurre una mutazione – deve subire una bioattivazione metabolica. La stessa cosa si può applicare anche per il cancerogeno. Quindi il cancerogeno terminale deriva dal procancerogeno attivato con una bioattivazione.

Ritornando al percorso dello sviluppo della cancerogenesi, se la cellula subisce una mutazione al materiale genico può ripararsi o andare in contro ad apoptosi. Se la fase di riparazione o la morte cellulare non ha avuto un buon successo, durante la replicazione della cellula mutata l’alterazione viene trasmessa a livello delle cellule figlie. Fortunatamente, la mutazione può essere silente ed in tal caso non c’è il verificarsi di neoplasie, ma se la mutazione ha colpito particolari geni della cellula (onco-soppressori o proto-oncogeni), quest’ultima si avvia verso la produzione di tessuto neoplastico. Lo sviluppo del tumore è regolato da due particolari proteine (geni) che sono:
PROTO-ONCOGENI: accelerano l’attività di proliferazione del tumore riducendo l’apoptosi cellulare;
ONCO-SOPPRESSORI: rallentano l’attività di proliferazione del tumore aumentando l’apoptosi cellulare.

Normalmente l’attività di questi due geni è bilanciata; fanno cioè in modo di controllarsi a vicenda e la cellula ha uno sviluppo controllato. Con l’intervento di una mutazione che sbilancia tale equilibrio, avremo un’elevata attività dei proto-oncogeni ed un’eccessiva riduzione degli onco-soppressori. In seguito a questo sbilanciamento la cellula va in contro a formazione neoplastica.
Un esempio di proto-oncogeni è il gene ras, mentre tra gli onco-soppressori ricordiamo le p53. È stato constatato che nel 50% dei casi una mutazione a livello delle proteine p53 provoca la formazione di tumori nell’uomo. Le proteine p53 vengono anche definite “guardiani del genoma”, quindi sono in grado di bloccare il ciclo cellulare in caso di avvenuta mutazione. Con il blocco del ciclo cellulare permette alla cellula di riparare e indurre apoptosi in caso di fallimento.
Le tappe della cancerogenesi

La cancerogenesi è composta principalmente da 3 tappe.

La prima tappa è la fase di INIZIAZIONE ed è dovuta al contato con il genotossico, che va provocare la mutazione nelle cellule. Le cellule che hanno la mutazione vengono chiamate anche cellule iniziate. Non è detto che questo danno provochi il tumore, ma in molti casi le cellule hanno proprio bisogno di questo promotore che agevoli l’azione di sviluppo della neoplasia.

La seconda tappa è quella di PROMOZIONE, che non è un qualcosa di positivo perché in questa fase le cellule iniziano tumore la loro moltiplicazione dando origine ad un raggruppamento di cellule con genoma modificato.

Infine, la terza ed ultima tappa è la PROGRESSIONE, che inizialmente si presenta con raggruppamento di cellule benigne (neoplasia benigna), però con il passare del tempo le cellule benigne si trasformano in cellule maligne, in seguito all’intervento di altri promotori o altre mutazioni.
Molto importante per lo sviluppo del tumore è l’esatta sequenza delle tappe ora descritte.

FONTE

Stamina, il ministro blocca sperimentazione: “Secondo gli esperti è un rischio per i malati”

Provvedimento di “presa d’atto” di Lorenzin, che dà attuazione a quanto suggerito dal comitato scientifico. Quattro i punti critici evidenziati dagli scienziati riguardo al metodo. L’ideatore: “È il ministro ad essere pericoloso per i malati, proseguirò all’estero”.

di MICHELE BOCCI

Stamina, il ministro blocca sperimentazione: "Secondo gli esperti è un rischio per i malati" Il ministro Lorenzin (ansa) ROMA – La sperimentazione del metodo Stamina “non può essere regolarmente proseguita”. Il ministero della Salute blocca il discusso sistema inventato dal professore di psicologia Davide Vannoni. Con un provvedimento di “presa d’atto” decide di seguire quanto suggerito dal comitato scientifico nominato per valutare la metodica e dall’Avvocatura dello Stato, che era stata interpellata a fine settembre. Dura la reazione delle associazioni che difendono i malati gravissimi: “Denunceremo Lorenzin e Letta alla corte dell’Aja per crimini contro l’umanità”.

LEGGI: Stamina, una controversia lunga due anni

Il ministro della Salute, rendendo noto il parere negativo arrivato dal comitato di esperti, ha spiegato che “la sperimentazione del metodo Stamina non può essere proseguita perché il metodo è pericoloso per la salute dei pazienti”. “Sarei stata felice – ha detto Lorenzin – se la vicenda avesse avuto un epilogo diverso per tantissime famiglie che si sono affidate in questi anni a una cura che evidentemente non c’è”. Il ministro ha poi precisato che per quanto riguarda i malati in cura agli Spedali di Brescia bisognerà aspettare il giudizio del Tar della Lombardia, previsto per novembre.

Davide Vannoni, ideatore del metodo e presidente di Stamina Foundation, difende la sua ricerca: “Non è il metodo Stamina ad essere pericoloso per i malati, bensì il ministro Lorenzin e chi sta gestendo così male questa situazione, a fronte di una legge votata dal Parlamento che stabilisce l’avvio della sperimentazione”. Ma Vannoni ha annunciato che continuerà a lavorare sul metodo, per cui è disposto ad andare all’estero: “L’obiettivo – ha detto – è attuare la sperimentazione fuori dall’Italia, possibilmente in Usa”.

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I MOTIVI DELLO STOP – Sono quattro i punti critici segnalati dagli scienziati che hanno convinto il ministero a non andare avanti con la sperimentazione che era stata autorizzata dal Parlamento. Sono riassunti nel parere inviato dall’Avvocatura dello Stato al ministro Beatrice Lorenzin. Il primo è la “inadeguata descrizione del metodo” dovuta all’assenza della spiegazione del differenziamento delle cellule. Poi c’è una “insufficiente definizione del prodotto”, visto che le cellule da iniettare non sono descritte in maniera corretta e che non vengono dimostrate le loro proprietà biologiche. “In difetto di questa caratteristica e dei controlli di qualità, vi è un problema sia di efficacia del trattamento, per la difficoltà di riprodurre il metodo, sia di sicurezza”.

Il terzo elemento sono i “potenziali rischi” per i pazienti. In particolare, per quanto concerne l’uso di cellule allogeniche, per “mancanza di un piano di identificazione, screening e testing dei donatori, con conseguente esclusione della verifica del rischio di malattie da agenti trasmissibili”. Infine, quarto punto, si parla di “altri rischi di fenomeni di sensibilizzazione anche gravi (ad esempio encefalomielite) che sono dovuti anche al fatto che il protocollo prevede somministrazioni ripetute.

Per come è svolta la metodica, dunque, “vi è il rischio di iniezione di materiale osseo a livello del sistema nervoso”. Il parere negativo del comitato scientifico, si conclude, è quindi fondato “sia sulla mancanza di originalità del metodo, sia sull’assenza di requisiti scientifici e di sicurezza”.

Il ministero della Salute aveva chiesto all’Avvocatura di risolvere il rebus davanti al quale si era trovato: da una parte, infatti, la legge chiedeva l’avvio della sperimentazione sul metodo Stamina, stanziando già tre milioni di euro; dall’altra, il parere del comitato scientifico suggeriva invece che non si dovesse andare avanti con la ricerca. Inoltre, il ministero chiedeva se fosse necessario interpellare nuovamente l’Aifa sul tema.

La risposta dell’Avvocatura entra anche, come visto, nell’ambito delle critiche poste dai tecnici. La conclusione è che l’Aifa non deve essere più coinvolta e che la sperimentazione si può considerare iniziata con la nomina del comitato, che con le sue osservazioni però può portare alla chiusura immediata dello studio scientifico. “Così stando le cose – scrive l’Avvocatura dello Stato – si ritiene che il ministero possa emettere un provvedimento con il quale, come già rilevato, prenda atto del parere negativo del comitato, faccia proprie le considerazioni e conclusioni del comitato e disponga che, ‘allo stato’, non si può procedere oltre alla sperimentazione già avviata”. Il ministero ha così preso atto dell’indicazione e deciso, con un provvedimento dirigenziale, che lo studio pubblico sul metodo Stamina non debba proseguire.

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