Cancro: per i nuovi farmaci basta l’ok europeo ed italiano

 

COMUNICATO STAMPA

CANCRO: “PER I NUOVI FARMACI BASTA L’OK EUROPEO E ITALIANO”

LA COMMISSIONE SANITÀ DEL SENATO APPROVA LA MOZIONE ANTI-RITARDI
Non serve un terzo livello, regionale, di valutazione. Il prof. Francesco De Lorenzo (presidente FAVO) e il prof. Stefano Cascinu (presidente AIOM): “Apprezziamo l’attenzione delle Istituzioni”

Roma, 9 luglio 2012 – La Commissione Igiene e Sanità del Senato impegna il Governo “ad intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, affinché l’effettiva disponibilità dei nuovi farmaci antitumorali sia garantita in tutte le Regioni immediatamente dopo la loro registrazione da parte dell’AIFA – a garanzia dell’uniformità assistenziale sancita dalla Carta costituzionale – dato che si tratta di presidi farmaceutici che hanno già ricevuto una valutazione positiva, a livello sia europeo sia nazionale”. La Commissione, presieduta dal sen. Antonio Tomassini, accoglie il grido d’allarme sulle gravi diversità di accesso ai “nuovi” farmaci antitumorali tra le Regioni lanciato dalla FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) nella VII Giornata nazionale del malato oncologico. Una situazione dovuta a differenti meccanismi di valutazione per l’inserimento dei nuovi medicinali nei Prontuari Terapeutici Regionali (PTR). In una lettera inviata al Ministero della Salute, prof. Renato Balduzzi, la FAVO, insieme all’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e alla Società Italiana di Ematologia (SIE), ha denunciato questa situazione preoccupante. “Apprezziamo la capacità delle Istituzioni – affermano il prof. Francesco De Lorenzo, presidente FAVO, e il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM – di ascoltare la voce dei pazienti, che non possono essere lasciati soli”. Oggi solo in poche Regioni e nella Provincia autonoma di Bolzano i farmaci innovativi oncologici sono messi a disposizione dei malati di cancro immediatamente dopo l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre nelle altre Regioni ciò avviene con ritardi anche fino a 50 mesi. “Tali difformità”, si legge nella mozione approvata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, “dipendono dall’inessenziale ripetizione costituita da un terzo livello di valutazione nelle Regioni dotate di un proprio prontuario terapeutico farmaceutico, ad opera di commissioni localmente costituite, la cui competenza scientifica e completezza di documentazione non possono certo essere superiori a quelle della Commissione europea EMA e dell’Agenzia nazionale AIFA (dove pure le Regioni sono presenti con propri esponenti scientifici e istituzionali)”. “Tale inessenziale valutazione di terzo livello determina, nelle Regioni dove è vigente, ritardi pregiudizievoli per la salute dei malati di tumore ed è in palese contrasto con l’atto d’intesa, con il quale le Regioni si sono impegnate a ridurre le diseguaglianze” è evidenziato nella mozione. “La difformità di trattamento – conclude il prof. De Lorenzo – rappresenta una violazione del principio contenuto nell’articolo 32, della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in forza del quale i malati di tumore hanno diritto, data la gravità della patologia, a ricevere sempre, ed ovunque residenti, la migliore assistenza possibile, in condizioni di uniformità nazionale”.

Leggi il testo della mozione

http://favo.it/comunicazioni/49-focus/970-per-i-nuovi-farmaci-basta-ok-europeo-italiano.html

Sportello di segretariato sociale

Presso F.A.V.O. è attivo uno sportello di segretariato sociale grazie al quale i pazienti e i loro familiari potranno essere aiutati da un’assistente sociale nel reperire informazioni di natura socio-assistenziale e nella compilazione della domanda di riconoscimento di invalidità civile, handicap ed accompagnamento da inviare per via telematica all’INPS.

È possibile accedere al servizio di segretariato sociale telefonando il Giovedì dalle ore 9:00 alle ore 15:00 al seguente numero verde 800903789 o scrivendo una mail all’indirizzo segretariatosociale@favo.it

Il servizio di segretariato sociale è così articolato:

a. Cos’è: il segretariato sociale costituisce un servizio gratuito, che si rivolge ai pazienti e ai loro familiari che desiderano avere informazioni complete e verificate riguardanti la realtà socio-assistenziale e socio-sanitaria del territorio, ma anche consulenza e orientamento in merito ai diritti, alle prestazioni e alle modalità di accesso dei servizi.

b. Come: viene effettuata telefonicamente o via mail una presa in carico progressiva: dall’orientamento alla definizione della domanda, dall’avvio dell’intervento alla sua valutazione.

c. Dove: presso F.A.V.O. e AIMaC.

d. Per chi: per le persone malate di cancro e per i loro familiari ed amici.

ACCESSO

a. Rivolgersi telefonicamente al seguente numero: 800903789 o al seguente indirizzo mail: segretariatosociale@favo.it

b. Quando: telefonicamente potete contattarci il giovedì dalle ore 9:00 alle ore 15:00, negli altri giorni è possibile inviare una mail alla quale sarà fornita una risposta il venerdì.

c. La qualità offerta è: – garantire una risposta contestuale alla domanda per le richieste di carattere generale; – appuntamento telefonico con l’assistente sociale per le informazioni più specifiche.

45501 – Sms Solidale 2012, dal 10 al 20 maggio, per il sostegno psicologico ai malati di cancro!

Anche quest’anno, in concomitanza con la VII^ Giornata Nazionale del malato Oncologico, partirà la consueta raccolta solidale telefonica per sostenere uno dei progetti che FAVO predispone a favore dei malati di cancro.

Inviando un sms o telefonando da telefono fisso al numero 45501, sarà possibile donare 2 euro per assicurare ai malati oncologici un sostegno psicologico durante la loro battaglia contro il cancro. Si può inoltre fare una donazione con carta di credito telefonando al numero verde 800 991 101.

Con i fondi raccolti, infatti, FAVO pubblicherà un bando di concorso a titoli per l’assegnazione di borse di studio finalizzate ad inserire, per la durata di un anno, psicologi nelle strutture oncologiche pubbliche e private convenzionate di tutta Italia per assistere e sostenere i malati di cancro ed i loro familiari nel faticoso percorso di cura, in collaborazione con l’equipe curante.

Il progetto nasce per sostenere i malati e, contemporaneamente, per dare un segnale forte alle istituzioni sulla necessità di attuare il Piano Oncologico Nazionale, nel quale il sostegno psicologico viene riconosciuto come una risorsa irrinunciabile per i malati.

Aiutaci anche tu in questo progetto: basta inviare un sms da cellulare al 45501 o telefonare allo stesso numero, oppure fare una donazione con carta di credito chiamando il numero verde 800 991 101. Il tuo contributo sarà fondamentale per rafforzare il sostegno psicologico nel percorso di cura dei malati di cancro: un diritto che migliora la vita!


Leggi il Progetto sms solidale 2012

Cancro: il costo dei farmaci è sei volte più caro

Per un malato di cancro la vita non è affatto facile, non solo per la brutta condizione che si trova ad affrontare, ma anche perchè acquistare i farmaci oncologici sta diventando un vero e proprio fardello.

Stando ad uno studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, i cui risultati sono stati esposti nel corso del 36° Congresso europeo di Oncologia medica, infatti, il costo dei farmaci oncologici è aumentato di ben 5 o 6 volte.

Ma non finisce qui, perchè anche i costi per le cure ai pazienti con tumore sono aumentati di ben 2 o 3 volte.

Nonostante un calo dei prezzi previsto in un paio d’anni per la scadenza dei brevetti di alcuni medicinali oncologici, i ricercatori invitano a non sottovalutare il problema e a sfruttare il tempo a disposizione monitorando l’efficacia dei prodotti sul mercato e privilegiando lo studio di farmaci dal meccanismo d’azione davvero innovativo, sviluppando anche nuove politiche di prezzo.

Per Francesco De Lorenzo, il presidente Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), presente al congresso di Stoccolma, la ricetta passa attraverso l’attuazione delle misure di prevenzione che oggi sono previste dal Piano oncologico nazionale e dai programmi di screening, ma che non sempre vengono attuate.

Appropriatezza delle cure, la disincentivazione di comportanti dannosi, come ad esempio il fumo, e il supporto alla prevenzione, sono le misure su cui puntare insieme alla verifica continua dell’efficacia dei farmaci in commercio, in modo da valutarne gli effettivi benefici per spingere la ricerca verso farmaci dal meccanismo d’azione davvero innovativo.

De Lorenzo ha voluto sottolineare come sulla prenzione siano ancora molto indietro le regioni meridionali. Poi è necessario anche un coordinamento tra Regioni: il Piano oncologico, infatti, lo hanno approvato Piemonte e Lombardia, ma nel Lazio non esiste e De Lorenzo sostiene che la Polverininon lo stia ancora facendo.

http://www.tuttasalute.net/

Per i malati oncologici ora c’è il congedo per curarsi

Fonte: Il Sole 24Ore Sanità del 12-18 luglio 2011

Un diritto in più, un serio problema in meno per le oltre 300 mila persone che ogni anno in Italia si ammalano di cancro. Con l’approvazione definitiva a fine giugno del Dlgs, in attuazione dell’articolo 23 del collegato lavoro (legge 4 novembre 2010, n. 183) relativo alla «delega al Governo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi», sollecitato per lungo tempo dall’Associazione italiana malati di cancro (Aimac), i malati di cancro ottengono il riconoscimento di un nuovo diritto: curarsi mantenendo la retribuzione e la possibilità di affrontare con serenità le fasi critiche della malattia.

A sancirlo è l’articolo 7 del decreto che va così a colmare una lacuna legislativa che abbandonava a se stessi tanti malati di cancro. Finora, infatti, chi veniva colpito dal tumore, con invalidità riconosciuta superiore al 50%, nel momento in cui si assentava per le cure oltre al periodo previsto dal contratto di lavoro perdeva la retribuzione. Da ora in poi non sarà più così: i lavoratori con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50 per cento potranno fruire ogni anno, anche in maniera frazionata, di un congedo per cure per un periodo non superiore a trenta giorni. Durante questo congedo il dipendente ha diritto a percepire il trattamento calcolato secondo il regime economico delle assenze per malattia. Un passaggio importante inserito nell’articolo 7 del Dlgs riguarda, poi, il regime giuridico perché si riconosce che tale congedo non rientra nel periodo di comporto: in sostanza il posto di lavoro è tutelato per un lasso di tempo più lungo.

http://www.favo.it/news/779-malati-oncologici-congedo-curarsi

News Il Summit delle Nazioni Unite sul cancro si avvicina!

Cari amici,

come sapete, FAVO è fortemente impegnata nel promuovere, presso le istituzioni italiane e la Società Civile, la Conferenza di alto livello delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili (cancro, diabete, malattie cardiovascolari) che si svolgerà a New York il prossimo settembre.

Perché questo vertice, che si presenta come un’occasione unica per cambiare l’impatto del cancro nel mondo, sia effettivamente un successo, è necessario che tutte le componenti coinvolte – Governi, Società Civile, Delegazioni diplomatiche alle Nazioni Unite – pianifichino una strategia per  arrivare preparate a settembre. Proprio per questo motivo, l’American Cancer Society ha organizzato una consultazione internazionale fra le delegazioni diplomatiche dei singoli stati all’ONU e 78 ambasciatori della società civile provenienti da tutto il mondo. Questi ambasciatori sono stati selezionati dall’American Cancer Society, tra le  personalità che, anche per la propria esperienza di vita con il cancro, si sono distinte per l’impegno profuso negli anni per migliorare la condizione dei malati nelle rispettive nazioni. I Global Cancer Ambassador provenienti dai cinque continenti, contribuiranno a portare il problema cancro al centro dell’agenda politica nazionale. Per l’Europa sono stati designati dall’ACS ambasciatori da quattro nazioni – Italia, Francia, Ungheria e Regno Unito – e per l’Italia, come sapete, il nostro rappresentante è Elisabetta Iannelli. 
La consultazione si svolgerà lunedì 20 e martedì 21 giugno a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, e sarà l’occasione per discutere gli obiettivi fondamentali su cui agire strategicamente prima e durante il Summit di settembre.

Nell’ottica che sta caratterizzando questo percorso di avvicinamento alla Conferenza, quella cioè di una capillare circolazione delle informazioni, che renda attive e consapevoli di questa occasione storica tutte le persone e le associazioni impegnate nella lotta contro il cancro, abbiamo predisposto un documento in cui sono raccolte tutte le informazioni e le risposte ai più comuni interrogativi su questo grande evento che ci aspetta. Potete scaricarlo più in basso, con la speranza che vogliate partecipare sempre più attivamente a questa mobilitazione, anche continuando a far firmare la World Cancer Declaration a tutti i vostri contatti (per le modalità di firma cliccate qui; e non dimenticate di selezionare FAVO fra le associazioni insieme alle quali state firmando!). L’intento dichiarato dell’UICC – l’Unione Internazionale per il Controllo del Cancro, che l’ha stilata – è quello di raccogliere un milione di firme per la Dichiarazione, affinché gli obiettivi in essa fissati, dai programmi di screening alla riduzione dell’impatto economico del cancro, dall’uniformità di accesso ai programmi terapeutici alla riabilitazione, abbiano un forte impatto sui governi mondiali, il prossimo settembre.  
Certi della vostra partecipazione, inviamo un caro saluto

Lo staff di FAVO

… Insieme siamo più forti!

 

Scarica il documento con le notizie in pillole sul Summit delle NU

 

 

Scarica l’elenco completo degli ambasciatori

 

 

 http://favo.it/news/768-summit-nazioni-unite-cancro

Quote latte e malati di cancro: le dichiarazioni di De Lorenzo

Ufficio Stampa FAVO

 

 

Le dichiarazioni di autorevoli esponenti politici in merito alla sottrazione di 5 milioni di euro riservati all’assistenza e cura dei malati di cancro per finanziare le quote latte oltre ad aver suscitato la rabbia e il senso di smarrimento degli stessi malati di cancro, sono infondate”. E’ quanto dichiara Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO, sottolineando che “da un’accurata ricerca svolta da FAVO emerge che il differimento del pagamento delle multe sulle quote latte disposto dall’art. 2 comma ter del decreto cosiddetto “Milleproroghe” (d.l. 225/2010) come modificato dalla legge di conversione (26 febbraio 2011, n. 10) è finanziato per la somma di 5 milioni di euro nel 2010 attingendo ad un fondo di 50 milioni di euro per il finanziamento degli interventi urgenti previsti dalla legge di stabilità 2011 all’art. 1, comma 40. Tale comma dispone testualmente: “Al fine di assicurare il finanziamento di interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territori, alle attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici e alla promozione di attività sportive, culturali e sociali, è destinata una quota del fondo di cui al primo periodo, pari a 50 milioni di euro per l’anno 2011. Alla ripartizione della predetta quota e all’individuazione dei beneficiari si provvede con un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profilli di carattere finanziario.” “Ad oggi – sottolinea De Lorenzo – la ripartizione di tale fondo per i beneficiari previsti dalla norma sovraesposta non è stata ancora effettuata, quindi non è affatto corretto affermare che i 5 milioni tolti al fondo complessivo di 50 milioni di euro siano sottratti alla cura dei malati oncologici. Questo anche perché tra le varie finalità indicate per il suddetto fondo, ce ne sono alcune sicuramente di minor rilievo sociale rispetto alla cura dei malati di cancro, come, ad esempio, la promozione delle attività sportive e culturali o non meglio identificati interventi destinati allo sviluppo dei territori. C’è infine da considerare che questo fondo è stato integrato da altre norme. Pertanto, affermare che il posticipo del pagamento delle quote sia stato finanziato con le risorse destinate ai malati oncologici non risponde al vero. I malati di cancro e i loro familiari si aspettano ora – conclude De Lorenzo – che le competenti Commissioni parlamentari si sentano responsabilizzate a destinare una quota rilevante dei 45 milioni residui all’assistenza dei malati di cancro ed insieme a loro anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze che dovrà emettere il relativo decreto”

 

http://www.aimac.it

Giornata nazionale del Malato Oncologico

La Giornata nazionale del malato oncologico come da Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 gennaio 2006 – G.U. 28 -2-06 viene celebrata nella prima domenica di giugno, in coincidenza con quella degli Stati Uniti e del Canada, istituita già da anni.

In Italia ogni anno circa 270 mila cittadini sono colpiti dal cancro. Si pronostica che nel 2010 arriveranno a 400 mila. Attualmente, il 50% dei malati riesce a guarire, con o senza conseguenze invalidanti. Dell’altro 50% una buona parte si cronicizza, riuscendo a vivere più o meno a lungo. I risultati della ricerca sperimentale, i progressi della diagnostica, della medicina e della chirurgia, le nuove terapie contro il tumore, stanno mostrando effetti positivi sul decorso della malattia, allungando, anche sensibilmente, la vita dei malati senza speranza di guarigione. Ma, se da una parte i vantaggi del progresso scientifico hanno cancellato l’ineluttabile equazione “cancro uguale morte”, dall’altra sono sorti nuovi problemi che riguardano proprio la vita dei malati: uomini e donne di qualsiasi età, di qualsiasi condizione sociale, sono diventati i protagonisti di una lotta al proprio cancro che coinvolge quotidianamente il loro corpo e la loro mente. Si tratta di una lotta difficile e coraggiosa contro quella che le associazioni di volontariato oncologico federate nella F.A.V.O. hanno definito la “nuova disabilità di massa”, in quanto il prolungamento della vita dei malati che non guariscono costituisce un problema sociale di grande rilevanza. Già oggi circa due milioni di cittadini hanno provato o provano sulla loro pelle l’invasione delle cellule maligne. Altrettanti, se non di più, familiari e amici, condividono le loro sofferenze e le loro angosce. Senza contare il numero dei volontari oncologici, degli operatori sanitari, dei medici, da quelli di base agli specialisti, che affiancano quotidianamente la sfida per la sopravvivenza dei pazienti oncologici. La “Giornata nazionale del malato oncologico” offre, quindi, l’inedita possibilità di parlare e far parlare in modo specifico quanti sono partecipi direttamente o indirettamente del vissuto del malato oncologico. Secondo le più recenti stime, in aggiunta ai due milioni di malati (o ex malati o malati cronici) va calcolato intorno ad altri tre milioni il numero dei familiari e amici coinvolti. Per quanto riguarda il personale volontario impegnato nell’associazionismo, si tratta di circa 30 mila persone. Mentre i soci tesserati delle associazioni sono circa 700 mila.

Lungi dall’essere proposta come celebrazione puramente compassionevole delle sofferenze, delle difficoltà, dei bisogni, delle esigenze e dei diritti dei malati di cancro, la Giornata è, invece, una vera e propria celebrazione della vita da parte di chi ha imparato ad amarla ed a difenderla con la forza del dolore avendo paura di perderla. La giornata dedicata al malato, agli ex malati, ai sopravvissuti al cancro e a tutti coloro che hanno vissuto da vicino la malattia condividendone ansie, preoccupazioni, speranze, costituisce il terzo pilastro della task force anticancro, insieme alla ricerca ed alla prevenzione. I malati oncologici, le famiglie, la cerchia degli amici, le associazioni di volontariato sono pronti a far sentire la loro voce per interloquire con gli operatori sanitari, i medici e gli specialisti oncologici, i rappresentanti dei pubblici poteri. E desiderano anche un confronto con i concittadini affinché l’opinione pubblica sia informata e consapevole della loro esistenza anche per evitare la dolorosa emarginazione che troppo spesso è generata dall’ignoranza.

La “Giornata nazionale del malato oncologico” è essenziale per far conoscere all’opinione pubblica i seguenti problemi del malato oncologico:

• che siano bambini, giovani, adulti, anziani o vecchi, colpiti da disabilità più o meno gravi, collegate spesso alle cure stesse delle neoplasie, i malati sono soggetti ad un’alternanza di condizioni di salute tra fasi di benessere e ricadute, il che compromette la loro capacità di svolgere una vita normale.
• la comunicazione medico-paziente che spesso risulta insoddisfacente e priva di umanità; spesso i colloqui sono rapidi e si limitano ad una interazione fredda con il paziente ed ad un distacco psicologico che mette in condizioni di disagio il malato che differentemente vorrebbe instaurare una sorta di umana complicità con il medico.
• l’accesso dei malati oncologici alle terapie. Il conflitto di interessi tra diritto del malato alla cura e obbligo del medico a operare nell’ambito delle risorse disponibili,  solleva un problema etico e richiede soluzioni che vanno discusse, anche queste, in ambito specialistico e istituzionale, nonché con l’apporto delle associazioni dei malati.
• la riabilitazione studiata appositamente per i pazienti oncologici. I malati ne hanno bisogno, sia durante i trattamenti chemioterapici e radiologici, sia dopo i cicli di sedute, sia nelle fasi più avanzate della malattia. La riabilitazione è un elemento essenziale della cura in quanto ripristina lo stato di salute generale del paziente, migliora la sua qualità della vita e ristora il suo stato emozionale ed emotivo.
• le Cure palliative e terapia del dolore. Il dolore rimane ancora uno dei sintomi meno riconosciuti e trattati nel nostro Paese. Lo dimostrano ad esempio i tagli ai fondi per il suo trattamento decisi in questo periodo, ma anche un consumo di oppiacei largamente inferiore agli standard internazionali e insufficienti investimenti in formazione e ricerca. L’Italia è il penultimo Paese europeo per quanto riguarda la prescrizione degli oppiacei.
• la questione dell’informazione. “Il migliore paziente è il paziente informato”: a questa conclusione è pervenuto il recente studio, condotto dall’AIMaC, in collaborazione con l’AIOM, in 21 centri oncologici di eccellenza italiani e pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, maggio 2004. Gli stessi malati considerano l’informazione la prima e più importante medicina. Chiedono ai medici di essere messi al corrente sulle caratteristiche del loro tumore e vogliono essere coinvolti nelle decisioni terapeutiche.
• i diritti del malato non si esauriscono col diritto alla cura. Il malato oncologico, che guarisca dal cancro o che ne sopravviva e ci conviva, non può essere lasciato a margine della società. Il che vuol dire: se è adulto e attivo non può essere espulso dal proprio lavoro.
• la famiglia oncologica. Genitori, figli, fratelli, sorelle, parenti, mogli e mariti o compagni di vita del malato di cancro vivono e soffrono la malattia indirettamente ma comunque in maniera  profonda.

Leggi la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19.01.2006

Leggi la G.U. del Consiglio dei Ministri del 06.02.2009

Le Giornate:

I^ GIORNATA – 3/4 giugno 2006

II^ GIORNATA – 2/3 giugno 2007

III^ GIORNATA – 31 maggio/ 1 giugno 2008

IV^ GIORNATA – 2/3 maggio 2009

F.A.V.O.

F.A.V.O. nasce nel 2003 come “associazione delle associazioni”
di volontariato a servizio dei malati di cancro e delle loro famiglie e mira a creare sinergie fra le associazioni di volontariato e assicurare una rappresentanza istituzionale per il riconoscimento di nuovi bisogni e di nuovi diritti. In particolare:

Si pone come interlocutore delle istituzioni politiche, sindacali e culturali, per affermare nuovi diritti a fronte dei nuovi bisogni dei malati di cancro e contro ogni tipo di discriminazione;
Sostiene il riconoscimento del ruolo centrale dei malati nella pianificazione e nei processi decisionali da parte delle strutture che erogano assistenza sociale e sanitaria;
Tutela i diritti dei malati di cancro non solo a livello nazionale, ma anche europeo operando sinergicamente con le associazioni europee che lavorano per garantire ai malati di cancro la migliore qualità della vita e la soddisfazione delle loro esigenze e di quelle dei loro familiari, in modo da accrescerne l’influenza sulla definizione delle politiche sanitarie a livello continentale e nazionale;
Persegue l’obiettivo di diffondere su tutto il territorio nazionale l’applicazione dei trattamenti terapeutici più aggiornati e l’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare a domicilio e in hospice;
Agisce come rete di informazione per facilitare l’accesso ai servizi terapeutici e al sostegno psicologico;
Pone la riabilitazione come intervento prioritario e diritto irrinunciabile nell’ottica di un globale miglioramento della qualità della vita dei malati di cancro.

prova gi Leggi come aderire a F.A.V.O.

Scheda attività F.A.V.O.

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