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News Il Summit delle Nazioni Unite sul cancro si avvicina!
Cari amici,
come sapete, FAVO è fortemente impegnata nel promuovere, presso le istituzioni italiane e la Società Civile, la Conferenza di alto livello delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili (cancro, diabete, malattie cardiovascolari) che si svolgerà a New York il prossimo settembre.
Perché questo vertice, che si presenta come un’occasione unica per cambiare l’impatto del cancro nel mondo, sia effettivamente un successo, è necessario che tutte le componenti coinvolte – Governi, Società Civile, Delegazioni diplomatiche alle Nazioni Unite – pianifichino una strategia per arrivare preparate a settembre. Proprio per questo motivo, l’American Cancer Society ha organizzato una consultazione internazionale fra le delegazioni diplomatiche dei singoli stati all’ONU e 78 ambasciatori della società civile provenienti da tutto il mondo. Questi ambasciatori sono stati selezionati dall’American Cancer Society, tra le personalità che, anche per la propria esperienza di vita con il cancro, si sono distinte per l’impegno profuso negli anni per migliorare la condizione dei malati nelle rispettive nazioni. I Global Cancer Ambassador provenienti dai cinque continenti, contribuiranno a portare il problema cancro al centro dell’agenda politica nazionale. Per l’Europa sono stati designati dall’ACS ambasciatori da quattro nazioni – Italia, Francia, Ungheria e Regno Unito – e per l’Italia, come sapete, il nostro rappresentante è Elisabetta Iannelli.
La consultazione si svolgerà lunedì 20 e martedì 21 giugno a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, e sarà l’occasione per discutere gli obiettivi fondamentali su cui agire strategicamente prima e durante il Summit di settembre.
Nell’ottica che sta caratterizzando questo percorso di avvicinamento alla Conferenza, quella cioè di una capillare circolazione delle informazioni, che renda attive e consapevoli di questa occasione storica tutte le persone e le associazioni impegnate nella lotta contro il cancro, abbiamo predisposto un documento in cui sono raccolte tutte le informazioni e le risposte ai più comuni interrogativi su questo grande evento che ci aspetta. Potete scaricarlo più in basso, con la speranza che vogliate partecipare sempre più attivamente a questa mobilitazione, anche continuando a far firmare la World Cancer Declaration a tutti i vostri contatti (per le modalità di firma cliccate qui; e non dimenticate di selezionare FAVO fra le associazioni insieme alle quali state firmando!). L’intento dichiarato dell’UICC – l’Unione Internazionale per il Controllo del Cancro, che l’ha stilata – è quello di raccogliere un milione di firme per la Dichiarazione, affinché gli obiettivi in essa fissati, dai programmi di screening alla riduzione dell’impatto economico del cancro, dall’uniformità di accesso ai programmi terapeutici alla riabilitazione, abbiano un forte impatto sui governi mondiali, il prossimo settembre.
Certi della vostra partecipazione, inviamo un caro saluto
Lo staff di FAVO
… Insieme siamo più forti!
Scarica il documento con le notizie in pillole sul Summit delle NU
Scarica l’elenco completo degli ambasciatori
Quote latte e malati di cancro: le dichiarazioni di De Lorenzo
Ufficio Stampa FAVO
“Le dichiarazioni di autorevoli esponenti politici in merito alla sottrazione di 5 milioni di euro riservati all’assistenza e cura dei malati di cancro per finanziare le quote latte oltre ad aver suscitato la rabbia e il senso di smarrimento degli stessi malati di cancro, sono infondate”. E’ quanto dichiara Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO, sottolineando che “da un’accurata ricerca svolta da FAVO emerge che il differimento del pagamento delle multe sulle quote latte disposto dall’art. 2 comma ter del decreto cosiddetto “Milleproroghe” (d.l. 225/2010) come modificato dalla legge di conversione (26 febbraio 2011, n. 10) è finanziato per la somma di 5 milioni di euro nel 2010 attingendo ad un fondo di 50 milioni di euro per il finanziamento degli interventi urgenti previsti dalla legge di stabilità 2011 all’art. 1, comma 40. Tale comma dispone testualmente: “Al fine di assicurare il finanziamento di interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territori, alle attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici e alla promozione di attività sportive, culturali e sociali, è destinata una quota del fondo di cui al primo periodo, pari a 50 milioni di euro per l’anno 2011. Alla ripartizione della predetta quota e all’individuazione dei beneficiari si provvede con un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profilli di carattere finanziario.” “Ad oggi – sottolinea De Lorenzo – la ripartizione di tale fondo per i beneficiari previsti dalla norma sovraesposta non è stata ancora effettuata, quindi non è affatto corretto affermare che i 5 milioni tolti al fondo complessivo di 50 milioni di euro siano sottratti alla cura dei malati oncologici. Questo anche perché tra le varie finalità indicate per il suddetto fondo, ce ne sono alcune sicuramente di minor rilievo sociale rispetto alla cura dei malati di cancro, come, ad esempio, la promozione delle attività sportive e culturali o non meglio identificati interventi destinati allo sviluppo dei territori. C’è infine da considerare che questo fondo è stato integrato da altre norme. Pertanto, affermare che il posticipo del pagamento delle quote sia stato finanziato con le risorse destinate ai malati oncologici non risponde al vero. I malati di cancro e i loro familiari si aspettano ora – conclude De Lorenzo – che le competenti Commissioni parlamentari si sentano responsabilizzate a destinare una quota rilevante dei 45 milioni residui all’assistenza dei malati di cancro ed insieme a loro anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze che dovrà emettere il relativo decreto”
Il Libro Bianco sulla riabilitazione oncologica Le ragioni di questo Libro Bianco
La metà delle persone malate guarisce e, nella maggior parte dei casi, senza conseguenze invalidanti, ma un numero rilevante di loro può convivere con
la propria neoplasia più o meno a lungo. Anche tra coloro che sono guariti fisicamente, inoltre, le conseguenze psicologiche e relazionali della malattia
possono essere tali da non consentire più il recupero di una vita di qualità.
Superato il concetto di malattia-cancro come sinonimo di morte, si aprono oggi scenari nuovi che non possono e non devono essere ignorati per i loro
risvolti umani, sociali ed economici. Se non vogliamo creare uno stuolo di invalidi e emarginati dalla società, dobbiamo adoperarci per offrire alle persone
con esperienza di malattia oncologica il recupero e/o il mantenimento della massima autonomia fisica e relazionale, garantendo loro la migliore qualità di
vita possibile. Diagnosi, terapia (chirurgia, radioterapia, chemioterapia, farmaci biologici), ricaduta e progressione, cure palliative: sono tutte fasi della malattia
che comportano problematiche profondamente diverse che devono essere riconosciute e analizzate nel contesto culturale, sociale, umano della singola
persona, la cui dignità passa anche attraverso lo stare bene con se stessa, con il proprio corpo e nel rapporto con gli altri. Emergono pertanto nuovi bisogni
legati all’immagine corporea, alla nutrizione, alla sessualità e alla possibilità di procreare, di contrastare il deterioramento cognitivo legato a certe terapie e di
progettare un proprio futuro. Questa è la sfida che si gioca oggi nel campo della riabilitazione oncologica.
Per decenni si è parlato di riabilitazione come terapia mirata al solo recupero di una funzione lesa. Per citare un esempio, ci si è concentrati sul trattamento
riabilitativo del linfedema delle donne operate di tumore mammario, patologia sicuramente rilevante dal punto di vista numerico, ma si è trascurato di
inserire nei percorsi altre persone con tipologie di malattia che comportano problematiche complesse, fisiche, relazionali, psicologiche e sociali: le persone
che hanno subito una stomia, le persone con incontinenza, con disfunzioni sessuali, i soggetti che necessitano di cure palliative.
L’ impostazione riduttiva della riabilitazione è stata oggetto di revisione in varie sedi scientifiche, ma soprattutto è stata ampiamente discussa e contestata dalle
associazioni del volontariato oncologico, per la maggior parte costituite dalle persone malate. In particolare, F.A.V.O., la Federazione delle Associazioni di
Volontariato in Oncologia, ha denunciato la mancanza di riabilitazione come equivalente a un diritto negato. Già da tempo le Associazioni sollecitano le
istituzioni ad attivare tutte le sinergie possibili affinché, a livello nazionale, vengano realizzati percorsi riabilitativi riservati ai pazienti oncologici, di facile
accesso e basati sulle evidenze scientifiche.
La letteratura internazionale, e la più recente normativa nazionale, sottolineano la necessità che ogni attività riabilitativa debba partire dalla valutazione
globale del paziente e dalla presa in carico della persona nella sua complessità e completezza. L’idea del “Libro Bianco” sulla riabilitazione in Italia deriva dalla
necessità di trasmettere e condividere la nuova impostazione che sta emergendo per la riabilitazione.
Senza la spinta delle persone malate di cancro, e di coloro che ne rappresentano gli interessi, l’idea del “Libro Bianco”, forse, sarebbe rimasta sulla carta.
Scarica il comunicato stampa sui risultati della manifestazione
Leggi le notizie delle Agenzie di stampa
Scarica il Libro Bianco sulla riabilitazione oncologica
http://www.favo.it/associazioni_federate_sitepage.php?id=mqiV
La lampada di Aladino
Da circa 10 anni l’associazione offre assistenza globale al malato oncologico: una serie di servizi gratuiti tra cui ascolto, orientamento, sostegno e supporto psicologico, trasporto, diritti, chiarimenti, secondi pareri, letture di approfondimento, rete ex malati, riabilitazione e molto altro, per cercare di coniugare la qualità della cura all’umanizzazione della stessa.
Una struttura dove il malato di tumore viene messo al centro, come persona e non come paziente, e dove può trovare tutti gli strumenti per poter combattere la propria battaglia in modo adeguato e dignitoso.
Nel corso degli anni si sono sviluppate anche altre attività. Nel 2003 è stata costituita la “Highlander – Nazionale Italiana di calcio ex malati di tumore”, composta da circa 30 “ragazzi” provenienti da tutta Italia, tutti ex malati, per dimostrare che dal cancro si può guarire e tornare a condurre una vita normale, spesso migliore di quella precedente. Da 5 anni pubblichiamo un calendario in cui gli ex-malati si rimettono in gioco raccontandosi, per aiutare chi oggi sta combattendo la malattia. L’annuario viene distribuito gratuitamente in tutti i centri oncologici italiani.
L’associazione ha di recente instaurato collaborazioni con il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Torino e il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca attraverso una ricerca sulla rilevazione dei bisogni degli ex pazienti oncologici. Si tratta del primo studio osservazionale in Italia su questo tema. Nella primavera 2010 avrà luogo un Convegno nel quale verranno resi pubblici i risultati.
Nel corso della IV Giornata Nazionale del Malato Oncologico a Taranto, il modello di assistenza al malato generato in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Salvini è stato scelto tra le eccellenze per la qualità di vita dei malati nelle oncologie mediche italiane.
L’associazione fa parte inoltre del Comitato Esecutivo di F.A.V.O.-Lombardia (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia). Altre collaborazioni sono in essere con la Provincia di Milano, la Provincia di Monza e Brianza, il DIPO XI, vari Comuni, ASL, Gruppi di studio, Ospedali e altre realtà istituzionali e private.
16 maggio 2010, V giornata del malato oncologico
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7 Maggio 2010 La Giornata nazionale del malato oncologico, istituita per iniziativa della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (FAVO) con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2010 (G.U. n. 87 del 15 aprile 2010, e precedente direttiva del 19 gennaio 2006) giungerà alla V edizione nella terza domenica di maggio 2010.
Le manifestazioni si svolgeranno a Roma fra il 13 ed il 16 maggio.
Per l’occasione è stato realizzato dal Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Dipartimento per l’informazione e l’editoria, in collaborazione con il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, uno spot, televisivo e radiofonico, con l’obiettivo di informare sulle opportunità e sulle tutele di cui possono disporre i lavoratori che sono affetti da patologie oncologiche.
PresentazioneLa Giornata nazionale del malato oncologico, istituita per iniziativa della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (FAVO) con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2010 (G.U. n. 87 del 15 aprile 2010, e precedente direttiva del 19 gennaio 2006) giungerà alla V edizione nella terza domenica di maggio 2010. Le manifestazioni si svolgeranno a Roma fra il 13 ed il 16 maggio. IlProgramma prevede tra l’altro che, nel corso della cerimonia conclusiva che avrà luogo il 16 maggio presso l’Auditorium di Santa Cecilia, verrà consegnato il premio Cedro d’oro ad alcune personalità, come riconoscimento per il loro impegno e sostegno prestato a favore dei malati di cancro e nelle attività svolte dalle associazioni aderenti alla Federazione Italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia (FAVO). Il Governo ha da tempo assunto la responsabilità di esercitare un ruolo di promozione e coordinamento per assicurare con tutte le amministrazioni interessate il costante miglioramento dei servizi che cercano di rispondere alle molteplici esigenze dei malati oncologici su diversi piani: di cura, assistenza e supporto psicosociale, tutela giuslavoristica, comunicazione (la conoscenza dei diritti è il presupposto della loro tutela). L’attenzione e l’impegno del Governo nella ricerca delle strategie e nella definizione delle finalità prioritarie, da perseguire nella lotta contro il cancro, si sono concretizzate nei lavori di un Tavolo tecnico, presso il Dipartimento per il coordinamento amministrativo, che ha operato ed opera per elaborare progetti per la lotta contro i tumori che siano una valida risposta alle richieste rappresentate dalla FAVO. Dialogando con le associazioni del volontariato oncologico, le autorità politiche sono giunte a recepire e concretizzare innovative azioni concernenti la salute e le politiche sociali, la normativa sull’impiego pubblico e privato, le pari opportunità dei malati, le campagne di comunicazione e sensibilizzazione, oltre alla ricerca scientifica, con iniziative ritenute concordemente idonee da attuarsi a diversi livelli: in ambito comunitario, nazionale e locale. A cura del Dipartimento per il coordinamento amministrativo In occasione della quinta giornata del malato oncologico, che si terrà il 16 maggio, è stata realizzata una campagna di comunicazione volta a promuovere le iniziative di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti dei malati di cancro. Lo spot, televisivo e radiofonico, della durata di 30”, è stato realizzato dal Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Dipartimento per l’informazione e l’editoria, in collaborazione con il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La campagna di comunicazione ha l’obiettivo di informare sulle opportunità e sulle tutele di cui possono disporre i lavoratori che sono affetti da patologie oncologiche e di sensibilizzare le imprese e l’opinione pubblica ad un approccio più sereno e non discriminatorio nei confronti dei malati di cancro, in particolar modo nel contesto lavorativo. L’attuale normativa prevede che i lavoratori del settore pubblico e privato affetti da patologie oncologiche, nonchè i familiari che prestano loro assistenza, possano trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno in part-time. Inoltre, in relazione alle esigenze manifestate dal lavoratore, il lavoro a tempo parziale può essere trasformato nuovamente in tempo pieno, ciò al fine di favorire il lavoratore nello svolgimento di un’attività serena e continuativa. Continuare a lavorare diventa uno strumento fondamentale per non arrendersi e impegnarsi nella lotto contro il cancro. “Il cancro si combatte anche sul posto di lavoro. Difendi la tua normalità”. Riferimenti normativi: art. 12 bis del D. Lgs. 25 febbraio 2000 n. 61, modificato dall’art. 46 lettera t del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (Legge Biagi) e dal comma 44 dell’art. 1 L. 24 dicembre 2007 n. 247. Lo spot andrà in onda sulle reti RAI dalla prima decade di maggio fino al 16 maggio 2010.
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SALUTE: FONDAZIONE VERONESI, AL VIA TERZA EDIZIONE ‘NO SMOKING BE HAPPY
(ASCA) – Roma, 29 mar – Monica, 26 anni, studentessa e modella, sceglie un’alimentazione sana e beve tre litri d’acqua al giorno per depurarsi, pero’ fuma. Mauro, 33 anni, si occupa di web, pratica solo sport all’aria aperta ed e’ molto attento al proprio benessere, pero’ quando e’ nervoso fuma. Questo e’ l’identikit di due dei quattro soggetti della nuova campagna di lotta al fumo ”Dove ce l’hai la testa quando ti accendi una sigaretta?” promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi, grazie al sostegno della Fondazione Pfizer, all’interno del programma di educazione alla disassuefazione dal vizio ”No Smoking Be Happy”. Lo slogan del 2010 di sensibilizzazione contro il fumo e’ stato pensato dalla Fondazione Veronesi per spingere i fumatori alla riflessione e stimolarli all’azione rivolgendosi al proprio medico curante per ”mettere la testa” (e quindi la propria salute) finalmente al posto giusto. Entrato nel suo terzo anno di attivita’, il progetto ”No Smoking Be Happy” ha come obiettivo primario prevenire l’iniziazione al fumo, favorire un maggiore orientamento ai servizi disponibili per la disassuefazione dal vizio, educare alla tutela della propria salute. Con questi obiettivi la campagna si rivolge ai fumatori sia giovani che adulti fumatori. ”Con questa campagna – afferma Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Veronesi – la Fondazione Veronesi vuole diffondere una cultura della conoscenza e della consapevolezza. I fumatori sono persone come tante altre che nella vita di tutti i giorni attuano continuamente strategie di benessere. Quando accendono una sigaretta, invece, dimenticano tutto. Oggi vorremmo che questo non accadesse. Da troppo tempo combattiamo per diminuire il numero di pazienti che ogni anno muoiono di tumore al polmone, di cui il 93% sono fumatori. Sappiamo ormai che prevenzione e diagnosi precoce raddoppiano la percentuale di guarigione, da qui la grande importanza di campagne come la nostra che puntano ad educare e informare sulla reale tutela della salute”. Il percorso della mostra itinerante, cominciato a Milano nel 2008 e continuato nel 2009, fara’ tappa a Bologna dal 12 al 23 maggio e, a seguire, a Firenze e Torino. I visitatori entreranno virtualmente nel tunnel a forma di sigaretta percorrendo le vie aeree del fumo accompagnati dai coordinatori scientifici della Fondazione. Potranno cosi’ fare il loro percorso esplorativo all’interno del corpo umano, dalla bocca attraverso la gola, dalla trachea fino ai polmoni e al cuore, in un susseguirsi di grandi immagini delle parti del corpo colpite dalle patologie causate dal fumo. noe/sam/rob |
LILT-opuscoli
La missione principale della LILT è la prevenzione dei tumori.
Due sono i tipi di prevenzione: prevenzione primaria e prevenzione secondaria.
Prevenzione secondaria:consiste nella diagnosi precoce, cioè in esami volti a individuare formazioni pretumotali o tumori allo stadio iniziale. L’obiettivo è ridurre la mortalità, migliorare la qualità della vita del malato oncologico e l’invasività degli interventi. La LILT è impegnata nella prevenzione secondaria con:
La Campagna Nastro Rosa che prevede esami per l’individuazione del tumore al seno
I 379 ambulatori delle Sezioni Provinciali che effettuano esami diagnostici tutto l’anno e per diversi tipi di tumore.
Prevenzione primaria: consiste nell’individuazione dei fattori di rischio che possono generare l’insorgenza della malattia e nella loro riduzione o eliminazione. Si attua attraverso l’educazione sanitariae una corretta informazione. Per questo la LILT promuove ilCodice europeo contro il cancro. Inoltre ha redatto una serie di opuscoli dedicati a corretti stili di vita, ai principali fattori di rischio e ai tumori più diffusi:
Collana LILT
E’ possibile richiedere in formato cartaceo i seguenti 6 opuscoli della “Collana LILT”.
I seguenti opuscoli sono disponibili solo effettuando il download. Non è disponibile la versione cartacea.
Prevenzione: cos’è, come si attua
Pacchetto igiene: La Piramide Alimentare della LILT
Tutto quello che devi sapere sui rischi del fumo e cosa fare per smettere di fumare
Prevenzione del tumore al seno
Prevenzione del tumore a: mammella, cervice uterina e colon retto
Prevenzione del melanoma e del tumore della pelle
Sole e salute: 5 buoni consigli per esporsi al sole
Prevenzione del tumore alla prostata
Prevenzione del tumore al polmone
Guida ai diritti della persona malata
Due importanti studi sono stati effettuati sulla correlazione tra l’insorgenza del tumore e le condizioni ambientali:
Campi magnetici elettrici statici e a frequenze estremamente basse (ELF)-Rischio cancerogeno
Campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici a frequenze intermedie, a radiofrequenza e microonde