Tachipirina, allarme dall’Inghilterra: “Effetti collaterali mortali”

Uno studio d’oltre Manica pone l’accento sui rischi del paracetamolo per cuore, reni e intestino

– Mar, 03/03/2015 – 12:39

Prima l’aspirina, ora la tachipirina. L’allarme arriva sempre dall’Inghilterra: tempo fa uno studio condannava l’abuso dell’acido acetilsalicilico – responsabile della morte di centinaia di persone l’anno nel Regno Unito – e oggi una ricerca punta il dito contro il paracetamolo.

Tanti i suoi effetti collaterali a lungo termine e troppi pochi gli avvertimenti sui possibili rischi del farmaco.

Cuore, intestino e reni – secondo le analisi condotte dagli scienziati – le vittime del’antidolorifico. Chi ne fa uso regolarmente da anni rischia seriamente di compromettere tali organi vitali. Non che il farmaco non sia sicuro, ma un (ab)uso reiterato nel tempo può provocare seri e fatali problemi cardiovascolari, gastrointestinali e renali, denunciano i ricercatori, dopo aver vagliato i dati di precedenti studi su circa 660mila pazienti. E i numeri sono preoccupanti: i “paracetamolo addicted” presentano il 63% in più di possibilità di morire, il 68% in più di avere un infarto o un ictus e il 50% in più di contrarre accusare emorragie o ulcere allo stomaco.

Autore dello studio – pubblicato, peraltro, sul British Medical Journal – è un team del Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine, coordinato dal professor Philip Conaghan, che spiega: “Crediamo che il rischio del paracetamolo sia più elevato di quanto sia invece percepito dalla comunità scientifica. Visti sia il largo utilizzo che la grande disponibilità come analgesico da banco, è auspicabile un’approfondita verifica dei suoi effetti”. Inoltre, gli esperti mettono in dubbio anche gli effettivi benefici dell’antidolorifico, tradizionalmente prescritto in terapie contro il dolore cronico lombare e da osteoartrite.

Farmaci, un triangolo nero per quelli a rischio. Consumatori protetti o cavie? Da ottobre i medicinali più recenti su cui si hanno meno dati clinici potranno essere venduti ugualmente ma con un bollino nero. Vantaggio o rischio?

farmaci triangolo neroFarmaci con triangolo nero: ELENCO
VIDEO 

ieneQuando il medico ci guadagna…

Un’inchiesta delle Iene

L’ELENCO DELL UE 

Un’iniziativa a tutela della salute dei consumatorio un gigantesco test di laboratorio? La novità che presto troveremo nelle scatole di alcuni farmacilascia aperta questa domanda. Sui foglietti illustrativi dei medicinali “sottoposti a monitoraggio addizionale” apparirà un triangolo nero rovesciato: significa che è un farmaconuovo ancora in fase di studio.

Nelle intenzioni dell’Unione europea, che ha introdotto la normativa per tutti i paesi membri con decorrenza da ottobre 2013, la nuova segnalazione servirà a informare il consumatore-paziente del fatto che su quel farmaco si hannomeno dati clinici (e quindi c’è un rischio più alto, ad esempio per possibili effetti collaterali non ancora noti). L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha pubblicato un primo elenco di farmaci “bollati” (attualmente sono 105 ma la lista è soggetta a revisione mensile).

Ma sono in molti a pensare che si tratti di un regalo alle case farmaceutiche che così potrannoimmettere sul mercato i nuovi farmaci più in fretta e “completare” la sperimentazione (chiaramente solo la sua fase finale) raccogliendo dati su un campione enorme rappresentato da tutti i clienti del farmaco stesso.

L’Europa rassicura: è solo una cautela aggiuntiva

L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) vuole rassicurare i consumatori. Dopo la loro immissione sul mercato – ricorda – tutti i medicinali sono sottoposti a monitoraggio. Quelli contrassegnati daltriangolo nero hanno un monitoraggio più attento rispetto agli altri medicinali proprio perché le informazioni disponibili sono più scarse (perché è stato commercializzato di recente e i dati sul suo impiego nel lungo termine sono ancora limitati). Ciò non significa che il medicinale non sia sicuro, ribadisce l’Ema.

Avranno il triangolo nero i farmaci che:

• contengono un nuovo principio attivo autorizzato nella Ue dopo il 1° gennaio 2011; 
• sono medicinali biologici (come un vaccino o un medicinale derivato dal sangue) per i quale si ha un’esperienza limitata dopo l’immissione in commercio; 
• hanno avuto un’autorizzazione “subordinata a condizioni” o sono stati autorizzati in circostanze eccezionali; 
• sono sottoposti a ulteriori studi clinici, per esempio per fornire nuove informazioni su un effetto indesiderato raro già osservato. 
 
Una “scommessa” sui rischi e i benefici

Saranno autorizzati alla vendita col bollino nero solo quei farmaci che hanno dimostrato di averebenefici superiori ai rischi. i pazienti cioè non saranno esposti a effetti indesiderati inaccettabili ma contribuiranno a loro volta ad “affinare” la ricerca. Per questo dovranno comunicare al loro medico (o direttamente alle Asl) ogni effetto collaterale sospetto legato all’assunzione del farmaco. Un processo di “farmaco-vigilanza” che andrà a vantaggio di tutti. Si spera non “a spese” di pochi.(A.D.M.)

INTERVISTA – Dynamo Camp, quando la medicina va a braccetto con il divertimento

È questo l’obiettivo del centro di terapia ricreativa in provincia di Pistoia per bambini affetti da patologie gravi e croniche. Un modo per guardare oltre la malattia e ritrovare lo spirito di gioco in un luogo fatto a loro immagine e somiglianza

Fonte: Dynamo Camp

 

È possibile vincere il male con un sorriso? Puòl’allegria sopraffare il dolore e la malattia? Forse sono solo belle speranze, ma è anche vero che un’anima allietata può vincere le sofferenze con più forza. Sopratutto se a fare i conti con cure e degenza sono i più piccoli, bambini che in realtà dovrebbero pensare solo a giocare e divertirsi. Ed è proprio per donare un sorriso ai più piccoli, rendendo così più leggero, per quanto possibile, il peso delle loro malattie che nel 2007 è nato il progetto Dynamo Camp, una struttura che organizza campi estivi gratuiti di terapia ricreativa appositamente strutturati per bambini affetti da patologie gravi e croniche e nel periodo di post ospedalizzazione. La struttura, che in Italia si trova a Limestre, in provincia di Pistoia, in un’oasi di oltre 900 ettari affiliata WWF, fa parte della più ampia organizzazione internazionale SeriousFun Children’s Network, associazione non-profit che promuove e gestisce i campi di vacanza per i piccoli pazienti in tutto ilo mondo, nata dall’impegno dell’attore Paul Newman che nel 1988 ha fondato il primo Campo negli Stati Uniti[1]. 

Dynamo Camp Italia accoglie bambini e ragazzi da 7 ai 17 anni con programmi specifici di 1 settimana o 10 giorni. Una possibilità concreta per riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che, in totale sicurezza e allegria, porti i piccoli ospiti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità. Tutto questo senza trascurare la famiglia: il Camp prevede, infatti, anche programmi specifici rivolti a genitori ed eventuali fratelli o sorelle di questi bambini, coinvolgendo così tutto il nucleo che ha dovuto affrontare, ed affronterà ancora, la delicata situazione della malattia.

LA TERAPIA RICREATIVA DEL DYNAMO CAMP


E dal momento che la realtà Dynamo Camp non gode di sostegni pubblici, ma vive solo graziealle donazioni di quanti credono in questo progetto, per supportare questa iniziativa è sceso in campo anche il Teatro Centrale Carlsberg di Roma, uno dei punti di ritrovo storici della mondanità romana, con una grande serata di musica e spettacolo il 22 ottobre scorso destinata proprio ad una raccolta fondi. Qui NanniMagazine.it ha incontrato Maria Serena Porcari, Vice Presidente dell’Associazione Dynamo Camp Onlus:

Dottoressa Porcari, come e quando nasce l’avventura di Dynamo Camp?
“Nasce nel 2007, per volontà di Vincenzo Manes, come progetto studiato per due anni da una Fondazione che si chiama appunto Dynamo. Il compito di offrire una settimana di vacanza a bambini con malattie gravi e croniche può sembrare un obbiettivo di per sé molto semplice, ma in realtà è alquanto complesso. Vede per i bambini vacanza vuol dire non solo divertimento, ma anche svolgere un’attività fisica che deve essere gestita con attenzione: molti prendono ancora delle medicine, hanno una disabilità o arrivano da noi dopo essere stati a lungo in ospedale. Quindi necessitano di tutta la nostra attenzione”. 

Può raccontarci una settimana tipo nel vostro Camp?

“Intanto le posso dare qualche numero per avere un’idea: quest’anno ospiteremo gratuitamente 1.061 bambini e circa 230 genitori. I ragazzi arrivano via via attraverso le strutture ospedaliere pediatriche con cui siamo in contatto e che decidono quali bambini far partecipare alle terapie ricreative secondo criteri assolutamente medici. Una volta che il bambino arriva nella nostra struttura con il proprio protocollo, ossia la sua terapia giornaliera, il nostro gruppo medico, soprannominato scherzosamente ‘Club Med’, lo prende in carico. A questo punto iniziano le sue attività. La mattina, di solito, si svolgono le attività all’esterno come le arrampicate, il tiro con l’arco, la piscina, l’equitazione. Il pomeriggio vengono attivati vari laboratori come il teatro, l’arte e via dicendo. Tutto definito e disegnato secondo le necessità dell’ospite più debole di quella settimana”. 

E come vivono i piccoli ospiti questa settimana speciale per loro?
“Molti dei bambini e ragazzi provengono da strutture del Centro Sud, da città come Palermo, Napoli e Bari. Quando arrivano molti di loro sono spaesati, perché o non sono mai usciti dal loro realtà oppure hanno passato veramente molto tempo in ospedale e quindi l’effetto iniziale è quello di essere un po’ fuori dal mondo. Inoltre, va detto, che qualcuno passerà una settimana lontano dalla propria famiglia, e parliamo di bambini e ragazzi che vanno dai 7 ai 17 anni. Se ad esempio i più piccoli arrivano la domenica, fino al mercoledì hanno ancora nostalgia, ma poi la loro capacità di adattarsi a situazioni nuove vince sempre, iniziano ad ambientarsi e a trovarsi bene che alla fine non vorrebbero più tornare a casa. I più grandicelli, invece, vivono questa esperienza come fanno tutti gli adolescenti quindi da noi, fanno amicizia, ballano, cantano, s’innamorano…fanno tutto quello che farebbero i loro coetanei”.

Alla luce di quanto sta accadendo a livello medico-sanitario, come riuscite ad andare avanti? 
“Noi riusciamo a vivere grazie a fondi privati, senza alcun sostegno pubblico. Un grande aiuto ci arriva dalle case farmaceutiche che, indistintamente, ci sostengono in aree anche non collegate al loro business e questo è un altro modello etico di comportamento. In qualche modo è come se le aziende svolgessero attività di volontariato presso la nostra struttura. Sono molti, infatti, i dipendenti inviati da noi per poter lavorare nel nostro Campo. Complessivamente il 20 per cento dei 600 volontari presenti nella nostra struttura sono lavoratori aziendali”.

LINK
– Per saperne di più su Dynamo Camp

IN MOLTE PELLICOLE È PRESENTE LA MALATTIA, MA SENZA APPROFONDIMENTO

IN MOLTE PELLICOLE È PRESENTE LA MALATTIA, MA SENZA APPROFONDIMENTO

Volete saperne di più sul cancro?
Non andate al cinema

I film non dicono la verità sulle possibilità di diagnosi e di cura che oggi la medicina mette a disposizione dei pazienti

Clint Eastwood nel film «Gran Torino»Clint Eastwood nel film «Gran Torino»

MILANO – Clint Eastwood, il Walt Kowalski del film Gran Torino (quello in cui lui, reduce dalla guerra di Corea, anziano e malato, prima disprezza, poi finisce per difendere dai teppisti i suoi vicini di casa, asiatici di etnia Hmong) tossiva tanto e probabilmente aveva un tumore al polmone. Non muore per quello, ma perché viene ucciso dai delinquenti della banda. Gran Torino (il titolo è il nome dell’automobile Ford che Walt custodiva gelosamente in garage), uscito nel 2008 non è né il primo né l’ultimo film dove il cancro assume un qualche ruolo, anche da comprimario.

 

«GRAN TORINO» – Di tumori, nei film degli ultimi anni, si parla sempre di più. A partire da La gatta sul tetto che scotta(pellicola del 1958 dove un padre ammalato di tumore si confronta con il figlio alcolizzato) e ancora prima con il Diario di un curato di campagna (che è affetto da un tumore allo stomaco: e siamo nel 1951) per arrivare non solo a Gran Torino, ma a molte altre opere cinematografiche che hanno via via analizzato diversi aspetti legati al mondo dell’oncologia e dei malati. Erin Brockovich (il titolo italiano è: Forte come la verità, del 2000) è una segretaria di uno studio legale che indaga su una compagnia sospettata di avere contaminato le falde acquifere di una cittadina americana, provocando tumori ai residenti e fa emergere l’aspetto epidemiologico della malattia e le sue cause ambientali. Lo stesso fanno l’avvocato Michael Clayton nell’omonimo film del 2007 e la pellicola Le ultime 56 oredell’italiano Claudio Fragasso sui linfomi dei militari e l’uranio impoverito della guerra di Balcani. Poi ci sono le implicazioni economiche delle cure che emergono nel film L’uomo della pioggia (1997) di Francis Ford Coppola.

 

Una scena del film «La prima cosa bella»Una scena del film «La prima cosa bella»

A VIENNA – E ancora: Wit and dying young (1999) parla di cancro all’ovaio e del problema dei trattamenti, mentre Le invasioni barbariche (canadese del 2003), L’eternità e un giorno(Mia aioniotita kai mia mera, titolo originale greco, 1998) e La prima cosa bella (italiano del 2010) affrontano il tema dell’assistenza ai malati terminali. “Oncomovies: cancer in cinema” sarà oggetto di una relazione al prossimo congresso della European Society of Medical Oncology (Esmo) che si terrà a Vienna nei prossimi giorni. «Oggi il cinema si occupa di alcuni aspetti legati ai tumori che erano totalmente assenti in passato – commenta Luciano De Fiore dell’Università La Sapienza di Roma che ha condotto uno studio su questo tema –. Il cancro non è un soggetto facile da rappresentare, ma il fatto che se ne parli in qualche film permette di far conoscere meglio al pubblico questa malattia e le sue implicazioni».

 

PROVE SCIENTIFICHE – Purtroppo però l’immagine che emerge dai film non rappresenta la realtà scientifica dei giorni nostri. Troppo spesso il cinema vede il cancro come un elemento della trama che serve a drammatizzare la situazione e provoca, nella maggior parte delle situazioni, la morte dei protagonisti che ne sono affetti. Invece, le possibilità di sopravvivenza dei pazienti, grazie alle cure oggi disponibili, non sono mai rappresentate sul grande schermo. «Non si parla mai nei film – commenta De Fiore – delle opportunità che la medicina offre oggi ai pazienti. E raramente la sopravvivenza dei malati viene attribuita ai trattamenti ora disponibili. Fortunatamente nella vita reale le cose sono ben diverse».

IL SENO SNOBBATO – De Fiore a altri ricercatori hanno preso in esame 82 film dove si parla di tumore e hanno analizzato, fra i personaggi, 40 donne e 35 uomini affetti dalla malattia. In 21 film il tipo di tumore non era dichiarato. I sintomi erano menzionati nel 72 per cento delle pellicole, mentre il riferimento a test diagnostici compariva nel 65 per cento dei casi. La terapia più citata risultava essere la chemioterapia, seguita dai trattamenti antidolorifici. Non solo: Hollywood non sembra focalizzarsi sui big killer (a eccezione del cancro al polmone), ma preferisce parlare di leucemie, linfomi e neoplasie al cervello (il cancro al seno è quasi sempre snobbato). Nonostante tutte queste considerazioni, però, i ricercatori ritengono che usare il grande schermo per raccontare storie sul cancro possa avere un impatto positivo sia sui pazienti che sui medici. «Può servire – commenta De Fiore – ad aumentare l’attenzione al problema e a capire il valore delle nuove terapie. Non solo: può aiutare gli oncologi a prendere in considerazione alcuni problemi che a volte trascurano. Per esempio: le conseguenze che la malattia può avere sulla sessualità, il rapporto medico-paziente, gli effetti delle terapie. E, perché no, il significato della vita e della morte». Del resto La Bohemeraccontava un dramma della medicina di altri tempi: la tubercolosi. Che oggi è controllabile con i farmaci.

Adriana Bazzi
abazzi@corriere.it

Paolo Romano su dati conferenza mediterranea tumori rari

SALUTE | Napoli

– “I dati che stanno emergendo dai lavori della Conferenza Mediterranea sui Tumori Rari, patologie che, classificate in circa 200 tipologie, interessano almeno 450mila persone in Italia, impongono un forte impegno delle istituzioni nazionali e regionali perché si possano realizzare in tempi stretti le migliori condizioni per affrontare questi casi che non di rado vengono trascurati dalle case farmaceutiche, da buona parte della ricerca e della medicina”.
Così il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, esprimendo l’apprezzamento personale e dell’intera assemblea legislativa campana per l’iniziativa, la prima Conferenza Mediterranea sui tumori rari, che ha aperto i suoi lavori questa mattina presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli e che si chiuderà nella giornata di domani. 
“So che molti di questi casi – ha aggiunto il presidente Romano – potrebbero essere affrontati con successo e che, purtroppo, le difficoltà diagnostiche e la dispersione delle necessarie competenze sul territorio costituiscono un problema serio che in diversi casi si traduce in esiti drammatici per il paziente. La messa in rete multidisciplinare di queste competenze attivata in Campania dal Centro regionale per i tumori rari del II Policlinico, una delle migliori eccellenze della nostra regione, costituisce certamente una prima e significativa risposta assistenziale, formativa e di ricerca. Tuttavia, proprio per la particolarità dei casi e per le relative difficoltà, è necessario uno sforzo ulteriore delle istituzioni, a partire da quelle regionali: risorse dedicate e, probabilmente, una normativa regionale che punti a valorizzare e a ottimizzare gli sforzi che gli operatori mettono in campo quotidianamente”. 
“In questo senso – ha concluso Romano – produrrò ogni iniziativa possibile perché anche l’assemblea legislativa campana possa determinare ogni sforzo utile affinché quanti oggi in Campania sono colpiti da queste patologie così complesse e difficili da affrontare possano trovare condizioni favorevoli e idonee a risolvere per il meglio tutti i problemi legati all’evoluzione della patologia”. 
(articolo letto 2 volte)

 

Test di ammissione a Medicina e Chirurgia

Dà Noncicloppedia, lenciclopedia l’ibbera dal’orttografia

 

Test di medicina in corso, notare l’intensa concentrazione con cui si può totalizzare 1 punto.
Quote rosso1.png Il test? E che sarà mai? Non vedo l’ora di iniziare medicina! Quote rosso2.png 

~ Povero illuso su test di ammissione a medicina
Quote rosso1.png Che schifo! Non c’era neanche una domanda di medicina! Quote rosso2.png 

~ Candidato che come punteggio prenderà -1

Il test di ammissione al C.d.L. di Medicina & chirurgia è la Grande Prova che tocca a chiunque sia solo sfiorato anche per sbaglio dall’insana idea di assurgere al Sacro Tempio della Medicina. È infatti cosa risaputa ai più e accettata dai meno che solo gli Eletti e gli Untihanno il Sacro Diritto di entrare nel Sommo Tempio per apprendere i dettami della Divina Arte della Medicina, altrimenti nota come “Arte del fare a pezzi i cristiani per guadagnarci su qualcosa”.

La modalità attraverso il quale il Celeste Ordine dei Medici e il Gentile Ministero dell’Istruzione offrono la possibilità di essere scelti a chiunque senta dentro di sé l’alta vocazione all’aiuto e alla cura degli altri è rappresentata da un test di 80 domandine facili facili a risposta multipla (da 5 a 100 risposte possibili e intercambiabili) da tenere prima dell’inizio di ogni anno accademico (ma anche durante la pausa caffè).

Le domande 

Le 80 domandine così facili che le saprebbe fare pure il chihuahua stitico di Paris Hilton sono suddivise nelle 4 materie che formano La Santa Tetrade del Test, ossia:

Cultura generale e comprensione logica 

Avendo analizzato attentamente l’immagine, potete dire con certezza che il coltello è appartenuto a: a) Hitler b) Norman Bates c)Topolino

Le 40 domande di cultura generale e logica servono a testare la capacità del candidato di disegnare un cerchio come se fosse un quadrato, di capire che se “Rossana copula solo con i ragazzi bruni” e “tutti i ragazzi bruni sono superdotati” non necessariamente “Rossana copula solo con superdotati”; inoltre è fondamentale capire se il candidato sappia qual è la capitale del Kazakistan, qual era la marca di alcolici preferita da Winston Churchill e se ricorda a memoria ogni singola riga dei Promessi Sposi (argomento sempreverde insieme alla Costituzione e alla data di morte di Andreotti).

Domanda tipica: se un cane afghano urina sulla gamba di Van Gogh mentre quest’ultimo legge l’articolo 34 comma 2 della Costituzione Italiana e dipinge i “Girasoli”, quale marca di caffè il pittore avrà bevuto la sera prima?

A) La domanda è totalmente priva di senso.

B) Van Gogh non ha dipinto i “Girasoli”.

C) È impossibile che Van Gogh e la Costituzione Italiana siano coesistiti.

D) Lavazza.

E) Sesso.

Risposta corretta: E: il qui presente Van Gogh è chiaramente un omonimo del pittore dell’800, ora poiché la Mariastella Gelmini non beve il caffè Lavazza, come tutti sanno, è lampante che la marca corretta è il “Caffè Sesso”.

Biologia 

Determinare quale tipo di mutazione cromosomica determina la particolare conformazione fisica dell’individuo rappresentato in figura.

Le 18 domande di biologia servono a capire quanto vago sia l’interesse del candidato verso la natura delle vita nel suo complesso, poiché si presume che la vita c’entri qualcosa con la medicina. Le domande sono sempre di una banalità e facilità allucinante, un misto tra “Super Quark”, “Mistero” ed “Esplorando il corpo umano”; d’altronde tutti sanno cos’è la fenilchetonuria, il proteasoma e diciamoci la verità, tutti i vari processi biochimici coinvolti nel ciclo mestruale.

Domanda tipica: “Esplorando il corpo umano/ quante cose che impariamo…” Come continua la canzone?

A) Con i muscoli, il cervello e tanto se-se-sso!

B) Con i muscoli, il cervello e tanto fe-ga-to!

C) Con i muscoli, il cervello e tanto a-al-tro!.

D) Con i muscoli, il cervello e tanto vo-mi-to!

E) Tutte le risposte precedenti sono corrette.

Risposta corretta: A (ebbene sì).

Quale reazione chimica tra la coca-cola e le sostanze presenti nel retto determineranno l’imminente esplosione dell’ano?

Chimica 

Le domande di chimica testano la preparazione del candidato sulle sostanze, i composti, le miscele e le soluzioni migliori per prepararsi la Coca-Cola fatta in casa, conoscere i vantaggi del Viagra nelle tecniche di coltivazione ortofrutticole e sintetizzare la Felix-Felicis.

Domanda tipica: se una sostanza ossidante ossida e una riducente riduce, allora una sostanza ossidata riduce e una ridotta ossida?

A) Una sostanza ossidata ossida e una ridotta ossida.

B) Una sostanza ossidata ossida l’ossidante e una ridotta riduce il riducente.

C) Una sostanza ossidata riduce l’ossidante e una ridotta ossida il riducente.

D) Una sostanza ossidata fuma e una ridotta si fa una pippa.

E) Tutte le risposte precedenti sono corrette.

Risposta corretta: D, incredibile ma vero.

E i cellulari nelle mutande li avete presi?

Fisica e matematica 

Fisica e matematica sono materie molto importanti nella Santa Tetrade, le materie più apprezzate e studiate dai candidati, le più amate e onorate, famose sono le petizioni on-line per aumentarne il loro numero. È da tutti esaltata la loro originalità e profondità. Come non dimenticare le domande sugli aerei e i loro improbabili problemi di volo? Oppure le famigerate famiglie da trenta e più individui e le strette di mano tra l’intera popolazione del Giappone?

Domanda tipica: un aereo Alitalia si muove con moto circolare uniformemente accelerato intorno alla torre di controllo di un aeroporto. Facendo ricorso solo a calcoli matematici, quanto tempo ci vorrà prima che i passeggeri inizino a capire che il pilota è una testa di cazzo?

A) Ci vuole il tempo che ci vuole.

B) Subito dopo il decimo giro.

C) Intorno al ventesimo giro.

D) All’inizio del 34,56° giro.

E) Questo quesito è una perdita di tempo.

Risposta corretta: D, (se non l’avete risolta subito avrete dimenticato qualche formula).

Il punteggio

Il punteggio conseguito alla Grande Prova del Test sarà calcolato attraverso le sofisticatissime tecnologie (carta e penna) dell’Ineffabile Esaminatore, noto al populino come CINECA, il quale nella sua fuminogena saggezza conterà 1 punto per ogni risposta corretta, -5 punti per ogni domanda senza risposta, -10 punti per ogni risposta errata. Naturalmente non accetta punteggi negativi e pertanto un test che attraverso questo tipo di calcolo dovesse arrivare a 0 verrà strappato, triturato e dato in pasto ai cani; al candidato reo verranno tagliate le mani e il suo fantasma maledetto vagherà per sempre nei dintorni del Sacro Tempio. Hallà! Parapacqua! Così ha deciso CINECA l’ineffabile!

I candidati

Poiché alla Grande Prova, tendenzialmente, si iscrivono cani e porci, ogni anno il numero dei candidati è tale che questi possono essere distinti in varie categorie, oltre a quelle dei cani e dei porci. Vediamo le principali:

L’estraneo 

L’estraneo è il candidato che, poverino, è stato costretto dal quel despota del padre padrone a sostenere la Grande Prova, nonostante sappia in cuor suo che l’idea di diventare un giorno un segaossa non gli passa neanche per l’anticamera del cervello. L’estraneo non ha studiato e non si è preparato, è troppo occupato a biasimare la propria triste condizione per affrontare di petto la situazione, di solito è talmente idiota da insorgere il giorno stesso della prova, nello sconcerto generale dei presenti.

Frase tipica: “Io non voglio fare il medico, siete tutti stupidi e cattivi e brutti, ciao.” ed esce suscitando sentimenti di menefreghismo collettivo.

Esempio tipico di mistico.

Il mistico 

Il mistico è la tipologia di candidato più diffusa e fastidiosa in assoluto. Il mistico è colui che afferma di avere la vocazione alla professione medica; lui ha sempre saputo che la medicina è il suo destino, perché medici si nasce, non si diventa. Sua specialità è trattare gli altri candidati come pezze da piedi, scopini da wc, perché lui ha ricevuto l’illuminazione, solo lui sa cosa ci vuole per diventare un vero medico e certo non sarà uno stupido test a fermarlo. Socialmente pericolosi e mentalmente squilibrati, i mistici sono i più feroci detrattori e avversari del test. Dimenticando che il test è (o dovrebbe essere…) uguale per tutti sono convinti di aver più diritto degli altri a superarlo, perciò sono di solito primi a svenarsi il portafoglio in corsi e corsetti che nella maggior parte dei casi hanno l’unico scopo di imparare a copiare sembrando che ti sia caduta la penna. Molte volte la vocazione è ereditaria, essendo molti di loro figli di medici (molti mistici sono quindi anche “eredi” e “corsisti”).
Se un mistico riesce a passare il test, cadrà in estasi, raggiungerà il nirvana e per il resto degli studi si crederà Dio, ma se un mistico non riesce a passare il test, lancerà tali maledizioni contro il Ministero, reo, a suo dire, di andar contro il progetto del Creatore, da provocare le ormai tristemente note crisi di stitichezza del dopo-test del ministro, il quale riuscirà a defecare solo a ottobre inoltrato.

Frasi tipiche: i mistici si distinguono inoltre per l’allarmante nonchalance con cui rilasciano le loro affermazioni da spasmo prostatico. Alla domanda del perché della loro scelta, la risposta tipica è: “Io voglio fare il medico perché se fai il medico puoi aiutare veramente le persone”, come se gli architetti, gli ingegneri, gli avvocati, gli infermieri andassero in giro a raccoglier banane. I mistici ignorano che tantissime altre professioni offrono un servizio alle persone, è vero però che non tutte le professioni ti permettono di farti pagare 300 € per aver messo un catetere nel retto di qualcuno, probabilmente sono queste soddisfazioni a fare la differenza; altra frase tipica è: “Comunque la medicina la puoi fare solo se hai passione”, odiosa se detta da un candidato. Ovviamente chi dice questa frase suppone di avercela, la suddetta passione, quando a malapena riesce a tenere un laccio emostatico senza darsi una frustata nell’occhio.

I candidati al test credono di poter diventare così.

L’infiltrato della Digos 

L’infiltrato della Digos è una specie molto rara di candidato, alcuni affermano che si sia ormai estinto, altri che non sia mai esistito. Lo scopo dell’infiltrato dovrebbe essere quello di controllare in borghese che tutto si svolga correttamente, è infatti opinione diffusa al ministero che la sola voce che tra i candidati si nasconda uno sbirro sia sufficiente a desisterli da ogni irregolarità, tutti noi sappiamo quanto ha ragione. Nel caso l’infiltrato non sia il fantasma formaggino, lo si riconosce per la nauseante tranquillità che sfoggia in contrasto con l’ambiente, l’infiltrato non è pallido, non suda, non ha i brividi, non ha caldo, non vomita, non gesticola, non si guarda attorno, non va in bagno, non ripete, non parla, non è in alcun modo nervoso. Attenzione dunque, vigilanza costante!

…e le candidate di poter diventare cosà.

L’aficionado 

L’aficionado (“affezionato”, per i monolingue) è il candidato che tipicamente affronta il test ogni anno dal decennio precedente al nostro. Gli affezionati sono quel che resta di mistici andati in malora e avariati da tempo, alcuni decidono di passare il periodo interprova iscrivendosi ad altri corsi che nella loro mentalità spongiforme considerano comunque inferiori a medicina e chirurgia, tipo farmaciaveterinaria ma in primis scienze biologiche; quest’ultimo corso è infatti invaso da affezionati in attesa che il proprio destino finalmente si compia. A dire la verità può capitare che qualcuno venga illuminato lungo il cammino e decida di terminare il corso “di riserva”, ma la maggior parte non ne frequenteranno neanche le lezioni perdendosi nel misterioso limbo dei candidati perduti. Vi sono poi quelli che per prepararsi al test decidono di prepararsi al test e basta. Vendono la propria anima ad Alphatest e simili, e passano anni interi chiusi in casa a studiare, interrogare le carte e incitarsi da soli allo specchio. Dopo il quarto tentativo a vuoto molti vengono internati.

Frasi tipiche: (parlando a sè stessi) ”Dai Enrico! Dai che ce la fai! Non ti sei fatto 6 anni di scienze biologiche e 4 di veterinaria per niente, dai! Dai! Dai!” e si fascia la fronte con la benda da kamikaze.

Neonato vestito da medico: il destino di un erede è deciso prima della nascita.

L’erede 

L’erede è il figlio, figliastro, nipote, cugino, protetto di uno o più medici o presunti tali. Per molti versi somigliano ai mistici, ma non vanno in giro con l’aureola di beatitudine sul capo. Per gli eredi la professione medica è appunto ereditaria, c’è lo studio di papà ben avviato, la casa e il suv da mantenere, il prestigio e l’onore del titolo, per non parlare del posto di lavoro assicurato e poco importa se il tizio in questione ha una gamella piena di segatura al posto del cervello o si esprime con la lingua dei macachi, il suo posto in società è stato già deciso. Si può facilmente comprendere come gli eredi apprezzino il test di medicina come un’appendicite fulminante, infatti è tra di loro che si trovano i raccomandati più sfacciati (o più disperati, che dir si voglia). Purtroppo, per quanto le famiglie si calino le braghe il più possibile (vuole tutto subito o la mazzetta gliela do a rate?), non tutti gli eredi riusciranno a passare il test. La maggior parte di loro però terminerà il corso di studi passando gli esami con lo stesso infallibile metodo a cui hanno già fatto ricorso per entrare a Medicina, diventando così da grandi quei medici che scambieranno il vostro infarto del miocardio per un’indigestione da impepata di cozze.

Frase tipica: “Sai, iosonofigliodimedicomiopapàèmedicoanch’ioungiornosaròmedicoèbelloesseremedico. E tuo padre che lavoro fa?”

Il nonno 

Il nonno è il candidato la cui data di nascita risale a un’altra epoca, il medioevo o giù di lì, il suo scopo non è certamente quello di passare il test, ma di farlo passare a qualcun altro (solitamente è parente di un erede), sfortunatamente dimentica sempre che nell’aula del test non è concessa l’installazione del telegrafo, né tantomeno l’uso dei piccioni viaggiatori. Si riconoscono facilmente per l’odore di colonia misto a formaldeide che si portano appresso e per i modi di fare da signore del cavolo.

Il corsista 

Il corsista è il candidato che, pur di non studiare da solo, decide di privarsi di migliaia e migliaia di euro per seguire un corso esterno in cui gli insegneranno come superare il test ed eventualmente il significato della parola studiare. In cambio dello stipendio mensile dei genitori, i sedicenti professori di tali corsi insegnano ai corsisti infallibili trucchi metodi per passare il test, come fissare alternativamente sei puntini per una mezz’ora, in modo da aumentare la “velocità dello sguardo”, oppure consiglieranno di vestirsi tutti uguali durante il test per riconoscersi e aiutarsi, o bere tutti gatorade, o portare la polo bianca e i pantaloni blu. Grande è la saggezza e l’onestà di questi professoroni del Benga. I corsisti, diligenti, non vengono meno a tali alti insegnamenti, dato che insieme al portafoglio hanno dato via anche il cervello. Se passano il test, andranno in giro a far pubblicità gratuita dei corsi, esaltandone l’utilità (con quel che costano), se non lo passano cambieranno corso in modo da essere fregati di nuovo ma in modo diverso.

Dialogo tipico:

Corsista“Tu hai fatto il corso?(domanda ripetuta a chiunque)”
Povero Collega“No”
Corsista“E sei entrato lo stesso?”
Povero collega“Evidentemente…”
Corsista“Peccato, avresti dovuto farlo…”

Errore tipico di un inetto, firmare la scheda delle risposte.

L’inetto 

L’inetto è l’idiota di turno che, cascasse il mondo, non manca mai. Il suo unico scopo al test è fare numero e riempire le statistiche, oltre che scatenare intorno alla propria persona un giramento di palle che neanche il Sole. L’inetto, Dio ce ne scampi e liberi, non si è preparato e non ha studiato, a malapena sa cosa sia il test, si potrebbe allora pensare che sia un essere docile e tutto sommato innocuo ma per mala ventura non è mai così.
L’inetto prima della prova è dedito a far perdere la concentrazione agli altri candidati, ponendo loro domande blasfeme sugli argomenti più semplici del programma o sulle modalità di svolgimento del test (giusto per informarsi all’ultimo momento). Durante la prova, non riuscendo a capire neanche una domanda pensa sia cosa molto intelligente chiedere al vicino, rischiando così il ritiro del test per entrambi. Il vicino gli risponderà molto cortesemente di starsene zitto oppure se è veramente bastardo a puntino gli darà le risposte sbagliate, che l’inetto accetterà senza neanche ringraziare; infine dopo la prova passerà il tempo a lamentarsi a gran voce (in modo che tutti sentano) che il test era troppo difficile, che fa schifo, che l’università fa schifo e che non c’era neanche una domanda di medicina (come se il test fosse preparato per quelli che in medicina sono già entrati).
A tutt’oggi, non si sa che fine fanno gli inetti, voci insistenti suggeriscono che dopo la prova essi vengano prelevati e, nel tentativo di dar loro utilità, utilizzati come cadaveri per le esercitazioni di facoltà, noi tutti speriamo che sia proprio così.

Il dopotest 

Dopo che la Grande Prova è stata affrontata, ogni candidato, indipendentemente dalla specie a cui appartiene, è costretto a giorni di insopportabili angosce e crisi di nervi con tanto di ridarelle isteriche qua e là, in attesa che CINECA l’ineffabile pubblichi le Graduatorie del Definitivo Giudizio (definitive, per il populino), sempre sperando che non si debba attendere novembre, a causa degli orrori errori nelle stesura delle domande che puntualmente vengono fatti da quegli analfabeti del Gentile Ministero.

In ogni caso, dopo la Divina Pubblicazione, saranno le singole Università a spacciare on-line le graduatorie della propria facoltà. Se nella graduatoria sono resi noti anche i nominativi dei candidati, certamente ciascun candidato non ne approfitterà e andrà a controllare solo (da sottolineare) la propria posizione, altrimenti bisognerà sperare che i tizi in questione non abbiano perso in un tombino il proprio codice identificativo, la cosa sarebbe alquanto spiacevole.

Per chi entra e per chi esce 

Ai fortunatissimi (ma anche no) che riescono a passare il test e ad entrare nel fantasmagorico mondo di Medicina & Chirurgia diciamo: complimenti! Forse un giorno diventerete medici e allora sì che riuscirete a effettuare un’esplorazione rettale con competenza, non con quei cosi strani che avete utilizzato con chi sapete. Cercate di non farvi denunciare!

Agli infelici (ma anche no) a cui purtroppo il santo non ha fatto la grazia diciamo: non vi scoraggiate! Non disperatevi! Vedrete che avrete tantissime altre occasioni di rovinarvi la vita! Cominciate a parcheggiarvi a Biotecnologie, avete tutto il tempo per fallire di nuovo l’anno prossimo.

Nostradamus: medico e profeta

La leggenda continua, anche se le sue profezie sono talmente fumose e incomprensibili che ognuno può leggervi ciò che preferisce.

redazione

A Saint-Remy de Provence, tra le vigne, gli uliveti e il canto incessante delle cicale, nasce nel 1503, da una famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, un uomo straordinario: Michel de Nostre-Dame, detto Nostradamus.
Il nonno, medico radiato dall’albo, inizia il giovane ai misteri della matematica, dell’astrologia e della Kabbala ebraica.

 

Dopo l’infanzia trascorsa a Saint-Remy, Michel compie gli studi classici ad Avignone, la città papale distante non più di cinque leghe. In seguito, nel 1521 si iscrive alla Facoltà di medicina diMontpellier.
Pochi anni dopo un’epidemia di peste si abbatte su tutta le regione: i corsi universitari vengono sospesi e tutti gli studenti, Michel in testa, si danno disperatamente da fare per combattere la terribile epidemia coi pochi mezzi allora a disposizione, oltre il coraggio dei medici stessi. 
Nel 1529 riprende gli studi e, fra i banchi della Facoltà, conosce un certo Rabelais.

 

Ottenuto il dottorato, il giovane medico, i cui modelli sono Galeno e Paracelso, inizia a viaggiare attraverso la Francia. La sua passione sono le piante medicinali e l’astrologia, in ragione dell’influenza che i pianeti e i cicli astrali avrebbero sull’evoluzione delle malattie. 
Nel 1534 un dramma segnerà per sempre la sua vita: a causa della peste muoiono i due figli e la giovane, amatissima moglie.
Ripreso a viaggiare lo si vedrà a Lione, a Valence, a Marsiglia, a Aix-en-Provence ed infine ad Arles dove si stabilirà e metterà a punto un medicamento a base di erbe in grado, a suo parere, di prevenire la peste. 
Il farmaco miracoloso verrà sperimentato pochi anni dopo nel corso di un’altra epidemia: il rimedio sembra aver successo e, con lui, il suo inventore, che sarà chiamato ovunque si segnalino focolai epidemici. 
Nello stesso periodo Michel inizia a pubblicare degli Almanacchi, ancora oggi conosciuti e apprezzati, che contengono previsioni meteorologiche utili o dannose per le colture, consigli medici e cosmetici, ricette a base di erbe e piante.

 

Sposa in seconde nozze una giovane vedova di Salon-de-Provence e con lei si trasferisce nella casa, dove ancora oggi si può visitare il Museo Nostradamus.
A Salon, latinizzato il suo nome originale in Nostradamus, pratica intensamente l’attività di medico e “astrofilo”. 
Durante un viaggio in Italia incontra a Milano uno specialista in “alchimia vegetale” dal quale apprende le virtù di alcune “composte” vegetali che sperimenterà in Francia sui suoi malati. 
Anche Caterina de Medici, di cui è nota la passione per le scienze occulte, vuol conoscere Nostradamus e lo invita a corte per fare l’oroscopo ai nobili rampolli. 
Fra le molte profezie che il Nostro fece alla corte dei Medici, parecchie si avverarono, prima fra tutte la morte del Re Enrico II e le circostanze in cui avvenne. 
Nostradamus aveva anche profetizzato il regno di Enrico IV e quelli dei tre figli di Caterina: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III.

 

Il 17 giugno 1556, da tempo sofferente di gotta, redige il proprio testamento e, come aveva predetto con estrema precisione, la sua morte avviene il 2 luglio.

La medicina ai tempi del Re Sole

Nascita della medicina navale

redazione

Le prime scuole di anatomia e di chirurgia al servizio della salute della marina, vennero fondate nel 1720 anche se, già da tempo i marinai affetti dallo scorbuto e dalle malattie veneree, da “febbri calde” contratte nelle colonie, da febbri putride contratte soprattutto a Rochefort e a Tolone, feriti in combattimento o in duello avrebbero avuto bisogno di una vera medicina navale.
All’inizio del XVII secolo, persino gli armatori commerciali dovevano imbarcare dei chirurghi per intervenire sull’equipaggio o sui viaggiatori. In ogni porto di guerra, per decreto del Re, esistevano gabinetti di medicina per la cura e sale per lezioni di anatomia.

 

Un regolamento successivo prevedeva la creazione di veri “vascelli ospedale” a seguito delle armate navali, obbligatori per le squadre che comprendevano più di venti imbarcazioni. 
Oltre alla cura delle varie malattie e delle ferite, l’ordinanza imponeva norme di igiene, di nutrizione e di conforto per i marinai malati. Ai piedi del letto di ognuno di loro, su un semplice pezzo di cartone, erano scritte le loro affezioni e i rimedi. Giorno e notte venivano serviti brodi caldi o bevande fresche e carne magra ai convalescenti. 
La biancheria e le coperte dovevano essere rigorosamente cambiate e lavate, i vari padiglioni aerati e ripuliti di frequente. Inoltre si sorvegliava che i malati non ricevessero né vino né acquavite.

 

Per ottenere il “brevetto” di medici navali, occorreva sostenere una specie di esame che comprendeva anche delle dissezioni anatomiche. 
Un medico, a capo dell’ospedale navale di La Rochelle, era a tal punto apprezzato dal re Luigi XIV, da divenirne il suo secondo medico personale. 
Il merito maggiore di questi medici e chirurghi è, senza dubbio, da ricercare negli straordinari risultati che ottenevano nonostante le precarie condizioni tecniche in cui si trovavano ad operare a bordo delle navi. Soltanto gli ufficiali più esigenti o con gravi lesioni agli occhi (organi maggiormente danneggiati dal servizio in mare) preferivano, una volta sbarcati, consultare gli specialisti della Facoltà di Medicina di Montpellier.

MEDICINA, SESTO “RICERCA MONDIALE”, I “NANOTUBI IN CARBONIO” DI MULTIMEDICA PER COMBATTERE I TUMORI

Sesto San Giovanni Dalla nostra città arrivano mportanti novità di livello mondiale per la lotta ai tumori . E più precisamente dall’Ircss Multimedica di Sesto San Giovanni in via Milanese angolo via Rovani, che – secondo quanto riferito dall’agenzia ASCA – ha messo a punto nanotubi di carbonio per la somministrazione in modo mirato di sostanze terapeutiche contro i tumori. L’innovativa terapia, in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale Nanomedicine, è stata messa a punto da un team di ricercatori italiani diretto da Adriana Albini, responsabile Ricerca oncologica dell’Ircss Multimedica di Sesto San Giovanni, in collaborazione con Ugo Valbusa e i ricercatori del Centro Biotecnologia Avanzate di Genova e con l’Università dell’Insubria di Varese. L’angiogenesi, la formazione di vasi sanguigni, è un target di grande interesse per la lotta contro il cancro: lo studio ha individuato delle nanoparticelle in grado di interagire con le cellule endoteliali, le “pareti interne” dei vasi sanguigni, bersaglio importante per impedire al crescita della massa tumorale. “Abbiamo scoperto che i nanotubi di carbonio, molto maneggevoli e promettenti, hanno una notevole affinità per le cellule endoteliali dalle quali vengono incorporati, e potrebbero quindi servire per la veicolazione di farmaci antiangiogenici – spiega Albini -. L’uso di nanomolecole o nanoparticelle risulta essere una delle applicazioni più promettenti per la somministrazione mirata di sostanze terapeutiche. La veicolazione ha due scopi principali: diminuire la tossicità dei farmaci e migliorare la penetrazione nella cellula. Le nanoparticelle consentono di trasportare i farmaci al sito dalla malattia”.

CRONOLOGIA MEDICA


 

 

Nota: quando non è disponibile l’anno esatto cui si riferiscono l’opera, o la scoperta, o il merito attribuito al personaggio, sono riportati anno di nascita e anno di morte.

 

Quando

Chi

Vissuto…

Cosa…

 

 

 

 

15000 A.C.

 

 

Disegno di “stregone/guaritore” nelle grotte del periodo aurignaziano

5000 A.C.

 

 

Crani con segni di perforazione e di guarigione (callo osseo) in varie culture tra loro indipendenti (pre-incaica, egizia)

3400 A.C.

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Segni di spondilite tubercolare in mummie egiziane

3000 A.C.

 

 

Sigillo di un medico sumero

3000 A.C.

Imhotep

3000 A.C.

Egiziano, è forse il primo medico di cui si abbia notizia

3000 A.C.

Sekhet’enanach

3000 A.C.

Medico egiziano che, come si legge in un papiro, “…guarì le narici del re…

3000 A.C.

Shen Nung

3000 A.C.

Scrive il “Pen Tsao”, il grande libro delle piante medicinali

2650 A.C.

Huang Ti

2650 A.C.

Autore del “Nei Ching”, nel quale sembra vi siano cenni che fanno intendere che i cinesi scoprirono la circolazione del sangue quasi tre mila anni prima di Harvey

2000 A.C.

 

 

Dalla Bibbia si sa che esistevano le levatrici e si usavano le seggiole da parto. Si parla della peste. Si parla della lebbra. Abbondano i precetti diigiene personale. L’unico intervento chirurgico citato è la circoncisione

1900 A.C.

 

 

Nel codice di Hammurabi si legge “se il medico, aprendo un ascesso con un coltello di bronzo, uccide il paziente o distrugge la vista dell’occhio, gli saranno tagliate le mani…[se il paziente è uno schiavo] rimpiazzerà lo schiavo al padrone con un altro schiavo”

1500 A.C.

 

 

Dal più antico libro sanscrito, il “Rig-Veda” si sa che le malattie erano combattute con magie eincantesimi

1250 A.C.

Esculapio

 

Opera a Delfi, abbondano le descrizioni di guarigioni miracolose a lui attribuite

500 A.C.

Alcmeone

 

Fa parte della scuola pitagorica, descrive il nervo ottico e la tromba di Eustachio

400 A.C.

Ippocrate

 

Scrive oltre cento volumi di medicina: buonsenso e acutezza di previsione sono ancor oggi attuali

300 A.C.

Erofilo

 

Della scuola media diAlessandria, disegna il duodeno, conta le pulsazioni, e forse per primo esegue in pubblico la dissezione del corpo umano

30

Celso

 

Nell’opera “De medicina” descrive i quattro segni della flogosi: calor, rubor, tumor e dolor

115¸205

Hua Tu

115¸205

Chirurgo cinese, scopritore dell’anestesia, prima di operare dava ai pazienti una bevanda narcotica (Cannabis?)

131¸200

Galeno

131¸200

Riconosce l’importanza dell’anatomia, effettua studi sperimentali di sezione del midollo spinale sugli animali, dimostra che il taglio del nervo ricorrente causa la perdita della voce. I suoi insegnamenti dominano la medicina per i successivi 1200 anni

200¸300 circa

Sant’Antonio

200¸300 circa

Da lui prende il nome il “fuoco di Sant’Antonio”, attribuito oggi ad epidemie diergotismo causate dalla consumazione di pane preparato con grano contaminato dalla Claviceps purpurea o segale conuta

250¸350 circa

San Vito

250¸350 circa

Da lui prende il nome la malattia che, inizialmente attribuita al morso della tarantola, va identificata con la corea

600¸700 circa

San Gallo

600¸700 circa

Pratica la cura con erbe

800¸900 circa

Hunàin ibn Ishaq

800¸900 circa

Scrive “Dieci trattazioni sull’occhio”, il primo trattato dioftalmologia. A Baghdad vienecostruito l’ospedale

980¸1037

Avicenna

980¸1037

Scrive “Il canone della medicina”

936¸1013

Albucasis

936¸1013

Chirurgo, descrive la litotomia e il trattamento di fratture e lussazioni

1200¸1300 circa

 

 

Opera la scuola medica Salernitana, che lascia i famosi consigli d’igiene

1300¸1400 circa

 

 

Opera la scuola medica di Montpellier. Si operano i calcoli salivari, le emorroidi e le fistole anali

1316

Mondino de Luzzi

1275¸1326

Scrive “Anathomia”, il primo trattato sull’argomento

1500¸1570

Pierre Franco

1500¸1570

Esegue la litotomia per via sovrapubica, descrive l’ernia strozzata

1510¸1580

Ingrassia

1510¸1580

Medico napoletano, distingue il morbillo dalla scarlattina

1510¸1590

Ambroise Parè

1510¸1590

Le guerre forniscono materiale abbondante al più grande chirurgo del rinascimento

1523¸1562

Gabriele Falloppio

1523¸1562

Scopre le trombe che portano il suo nome

1530

Hieronimus Fracastorius

1483¸1553

Descrive la sifilide nel libro “Syphilis, sive morbus Gallicus”

1540¸1599

Gaspare Tagliacozzi

1540¸1599

Trapianta lembi di pelle dal braccio al naso per ricostruirlo

1543

Andrea Vesalio

1514¸1564

Pubblica “De humani corporis fabrica”, che apre la storia della medicina moderna. Emblematicamente lo stesso anno viene pubblicato “De rivolutionibus orbium coelestium” di Niccolò Copernico.

1545

Thomas Phayre

1510¸1560

Scrive “Boke of children”; la prima opera di pediatria in inglese

1546

Hieronimus Fracastorius

1483¸1553

Publica “De contagione”, parla di “seminaria” per indicare le entità che causano contagio, precedendo di tre secoli la dimostrazione dei batteri

1550

 

 

Il primo libro stampato in Inghilterra riguarda la peste “A passing gode lityll boke necessarye and behovefull against the pestilence”

1557

 

 

Nasce a Londra il “Royal College of Physicians”

1559

Realdo Colombo

1519¸1599

Nel “De re anatomica” descrive la circolazione polmonare del sangue

1560¸1631

Peter Chamberlen

1560¸1631

Inventa il forcipe: il segreto viene tramandato di padre in figlio per 125 anni

1561¸1636

Sanctorius Sanctorius

1561¸1636

Realizza il primo termometro clinico, un trequarti con cannula per la tracheotomia, e il “pulsilogium”, orologio per la misura del polso

1593¸1674

Nicolas Tulp

1593¸1674

Descrive il beri-beri

1614¸1700

Franciscus Sylvius

1614¸1700

Dimostra che la fermentazione con produzione di gas è soltanto un processo chimico che svolge nell’organismo

1618

Sir Theodore Turquet

1573¸1655

Pubblica la prima farmacopea, introduce l’uso del calomelano e della lozione mercuriale

1622¸1676

Richard Wiseman

1622¸1676

Descrive la scrofula, la tubercolosi dei gangli linfatici, dai tempi di Clodoacro (500 circa) detta “male del re” in quanto si riteneva che potesse guarire se toccata da un re. Luigi XIV avrebbe “toccato” migliaia di presone. La pratica terminò solamente alla fine del 1700

1624¸1689

Thomas Sydenham

1624¸1689

Descrive in modo magistrale gotta e morbillo, somministra ferro agli anemici, introduce l’uso della scorza di china nel trattamento della febbre malarica

1627

Gaspare Aselli

1581¸1622

Scopre i vasi chiliferi

1627¸1691

Robert Boyle

1627¸1691

Dimostra che nel vuoto le candele non ardono e gli animali non possono vivere

1628

William Harvey

1578¸1657

Scopre la circolazione del sangue, pubblicata ne “Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus”

1631¸1691

Richard Lower

1631¸1691

Pratica le prime trasfusioni

1632¸1723

Antony Van Leewenhoek

1632¸1723

Descrive i capillari nella coda del girino, i globuli rossi, la striatura delle fibre muscolari, i batteri e i protozoi

1641¸1673

Regnier De Graaf

1641¸1673

Scopre il follicolo “di Graaf” nell’ovaio

1647

Jan Pecquet

 

Dimostra che i vasi chiliferi si collegano con la corrente sanguigna

1654

Francis Glisson

1597¸1677

Pubblica “Anatomia hepatis”, nel quale descrive per la prima volta la capsula epatica

1664

Thomas Willis

1621¸1675

Pubblica “Cerebri anatome”, una delle prime descrizioni del cervello

1674¸1750

Jean Louis Petit

1674¸1750

Esegue per primo con successo un intervento su un ascesso della mastoide

1684

Francesco Redi

1626¸1698

Dimostra che le larve di mosca non si generano spontaneamente dalla carne putrescente

1700

Bernardino Ramazzini

1633¸1714

Pubblica “De morbis artificium diatriba”, la prima opera di medicina del lavoro

1716¸1794

James Lind

1716¸1794

Scrive “A tretise of the scurvy”, trattato sullo scorbuto

1722¸1802

Sir John Baker

1722¸1802

Dimostra che la colica del Devonshire è una forma di saturnismo causata dai tubi di piombo delle presse per il mosto

1726

William Giffard

 

Usa per primo il forcipe inventato da Chamberlen

1729¸1799

Lazzaro Spallanzani

1729¸1799

Dimostra che i microrganismi non si sviluppano in recipienti che siano stati portati ad una temperatura elevata e quindi sigillati

1734¸1794

Antoine Laurent Lavoisier

1734¸1794

Scopre l’ossigeno e dimostra che l’aria inspirata contiene ossigeno mentre quella espirata contiene anidride carbonica

1739

Sir Richard Manningham

 

Istituisce cliniche per il ricovero delle partorienti

1739¸1794

William Hewson

1739¸1794

Dimostra l’esistenza dei vasi linfatici e ne spiega la funzione. Dimostra che la coagulazione del sangue è dovuta a una “linfa coagulabile” (l’attuale fibrinogeno). Descrive eritrociti e leucociti del sangue.

1741¸1779

William Withering

1741¸1779

Dimostra che l’idropisia conseguente a scompenso cardiaco può essere curata somministrando un estratto di digitale, da sospendere non appena si manifesta la nausea

1744

John Fothergill

1712¸1780

Con le sue “Observations on recovering a man dead in appearance, by distending the lungs with air” anticipa la respirazione artificiale

1750

Sir John Pringle

1707¸1802

Tra il 1750 e il 1752, in una serie di lezioni tenute alla Royal Society, parla per la prima volta di “sostanze antisettiche”

1752¸1832

Antonio Scarpa

1752¸1832

Celebre chirurgo (“triangolo dello Scarpa”)

1755¸1843

Samuel Haneman

1755¸1843

Fonda l’omeopatia

1761

Leopold Auenbrugger

1722¸1809

Applica la percussione alla diagnosi delle malattie del petto

1771¸1830

Ephraim McDowell

1771¸1830

Esegue per primo con successo un’ovariectomia (senza anestesia e senza antisepsi)

1774¸1842

Sir Charles Bell

1774¸1842

Dimostra la differenza tra nervi sensitivi e nervi motori

1778¸1872

Pierre Bretonneau

1778¸1872

Descrive la difterite, e utilizza per primo la tracheotomia nella laringite difterica

1785¸1853

William Beaumont

1785¸1853

Segue un poaziente da lui curato per una ferita da arma da fuoco, cui era residuata una fistola gastrica, e getta le basi per la comprensione della fisiologia della digestione

1792¸1876

Ernst von Ber

1792¸1876

Fonda l’embriologia

1793¸1860

Richard Addison

1793¸1860

Distingue l’anemia attualmente nota come anemia perniciosa dall’anemia legata a diabete bronzino (attuale morbo di Addison)

1796

Edward Jenner

1749¸1823

Il 14 maggio vaccina James Phipps, un ragazzino di otto anni. Otto settimane più tardi inocula il vaiolo al ragazzo, senza che si manifesti la malattia.

1796¸1853

Robert Graves

1796¸1853

Descrive il gozzo tossico con esoftalmo

1799

Sir Humphry Davy

 

Osserva l’effetto inebriante del protossido d’azoto

1805¸1881

Joseph Skoda

1805¸1881

Getta le basi della semeiotica fisica moderna

1806-1875

Guillaume Benjamin Amand Duchenne

1806-1875

Getta le basi della moderna neurologia, identificando innumerevoli malattie fino ad allora misconosciute

1808

Robert Willan

1757¸1812

Pubblica “On cutaneous diseases”, il primo tentativo di basare la dermatologia si basi scientifiche

1809¸1895

Jacob Henle

1809¸1895

Scopre i tubuli renali e descrive l’anatomia microscopica dell’occhio, è convinto che le malattie contagiose siano dovute a esseri viventi

1813¸1878

Claude Bernard

1813¸1878

Scopre il glicogeno, dimostra che il fegato produce zucchero, scrive “Introduction à l’ètude del la mèdicine expèrimentale”

1819

Renè Thèophile Hyacinthe Laennec

1781¸1826

Inventa lo stetoscopio

1821¸1894

Hermann von Helmholtz

1821¸1894

Determina la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi, inventa l’oftalmoscopio, inizia lo studio della fisiologia dell’udito

1822¸1895

Luis Pasteur

1822¸1895

Dimostra che la fermentazione è dovuta a microrganismi. Prepara il vaccino contro il carbonchio animale

1824¸1880

Paul Broca

1824¸1880

Scopre il centro motore del linguaggio

1825¸1901

Pierre Carl Potain

1825¸1901

Fa entrare la registrazione della pressione sanguigna mediante sfigmomanometro nella pratica quotidiana

1827

Richard Bright

1789¸1858

Dimostra che l’idropisia accompagnata da albuminuria è dovuta a nefrite

1827¸1861

Henry Gray

1827¸1861

La sua “Gray’s anatomy” resta ancora oggi un’opera moderna

1827¸1912

Joseph Lister

1827¸1912

Scopre l’antisepsi. Usa acido fenico per disinfettare le ferite. Usa per primo il catgut per le suture.

1829¸1894

Theodor Billroth

1829¸1894

Fonda la chirurgia addominale. Per primo opera il cancro allo stomaco ed effettua la laringectomia.

1832¸1910

Erns von Leyden

1832¸1910

Preconizza il ricovero in sanatorio dei tubercolotici

1835

Berzelius

1779¸1848

Propone il termine “catalisi” per indicare l’azione che alcune sostanze esercitano su altre senza venir modificate

1841¸1912

Armauer Hansen

1841¸1912

Identifica l’agente eziologico della lebbra, all’epoca diffusissima in Norvegia)

1843¸1913

Reginald Heber Fitz

1843¸1913

Definisce l’appendicite come entità morbosa

1844

Horace Wells

1815¸1848

Si fa estrarre un dente dopo inalazione di protossido d’azoto

1844¸1924

Edoardo Bassini

1844¸1924

Mette a punto la tecnica di intervento sull’ernia inguinale che porta ancora il suo nome

1846¸1901

Giulio Bizzozero

1846¸1901

Dimostra il legame tra sangue circolante e midollo emopoietico

1847

James Young Simpson

1811¸1870

Il 15 novembre utilizza per la prima volta il cloroformio per asportare parte del radio ad un ragazzo affetto da osteomielite

1847

Philip Semmelweiss

1818¸1865

Prescrive agli studenti che, dopo avere frequentato la sala settoria, si lavino le meni prima di visitare le puerpere: la febbre puerperale nel suo reparto cade dal 18% all’1%!

1848¸1916

Albert Fraenkel

1848¸1916

Scopre lo pneumococco

1849

Crawford Long

1815¸1878

Pubblica il risultato di interventi di piccola chirurgia eseguiti dopo avere fatto inalare etere ai pazienti

1852¸1915

Friederich Loeffler

1852¸1915

Identifica il bacillo della difterite

1853¸1933

Emile Roux

1853¸1933

Perfeziona il siero antidifterico di Behring

1855

Manuel Garcìa

1805¸1906

Inventa il laringoscopio

1855¸1916

Albert Neisser

1855¸1916

Identifica il gonococco

1858

 

 

Con il “Medical Act” in Gran Bertagna il diritto di esercitare la professione sanitaria viene limitato agli iscritti all’albo dei medici

1858

Rudolf Virchow

1821¸1902

Con il libro “Patologia cellulare” spazza d’un colpo la vecchia “patologia umorale”. Enuncia il concetto per cui la patologia ha le basi nella cellula e getta le basi della diagnostica istologica

1859¸1923

Sir Rickman Godlee

1859¸1923

Asporta per primo un tumore cerebrale

1860

Florence Nightingale

 

Fonda la prima scuola per infermiere

1863¸1934

Wilhelm His

1863¸1934

Scopre l’origine degli stimoli che determinano la contrazione del cuore

1868

Johan Ludwig Wilhwlm Thudichum

1829¸1901

Scopre il pigmento giallo del corpo luteo e lo denomina “luteina”

1869

 

 

Viene introdotto il protossido d’azoto come anestetico

1871¸1910

Howard Taylor Ricketts

1871¸1910

Dimostra che il tifo petecchiale è causato da un microrganismo che non appartiene ne ai batteri ne ai protozoi

1877

Max Nitze

1848¸1906

Inventa il cistoscopio

1878

Kühne

1837¸1900

Introduce la denominazione di “enzimi”

1878

Johan Ludwig Wilhelm Thudichum

1829¸1901

Identifica lecitina e sfingomielinia

1880

Marie Xavier Bichat

1771¸1802

Fonda l’istologia

1881

 

 

Un trentesimo di tutta la letteratura mondiale riguarda argomenti di medicina

1882

Robert Koch

1843¸1910

Annuncia la scoperta del bacillo tubercolare

1882

Sir Alexander Ogston

1844¸1929

Identifica lo stafilococco e lo distingue dallo streptococco

1884

Robert Koch

1843¸1910

Scopre il vibrione colerico e dimostra che l’infezione è trasmessa con l’acqua potabile inquinata da feci

1885

Luis Pasteur

1822¸1895

Il 6 luglio attua con successo il trattamento antirabico profilattico a Joseph Meister, un ragazzo alsaziano morso da un cane rabido

1890

Robert Koch

1843¸1910

Prepara la tubercolina

1890

Emil Behring

1854¸1917

Scopre il principio della sieroterapia e prepara il siero antidifterico, che porta ad una riduzione spettacolare della mortalità per questa malattia

1892

William Henry Welch

1850¸1934

Identifica l’agente eziologico della gangrena gassosa

1892

Ivanowsky

 

Dimostra per primo l’esistenza di un virus filtrabile, patogeno per le piante (il virus del mosaico del tabacco)

1893

Felice Wesener

 

Pubblica “Manuale di analisi chimica per la diagnosi delle malattie interne”

1894

Alexandre Yersin

 

Identifica il bacillo della peste indipendentemente da Kitasato

1894

Shibasaburo Kitasato

1852¸1931

Identifica il bacillo della peste. Con Behring prepara il siero antitetanico

1895

Wilhelm Conrad Roentgen

1845¸1923

Scopre i raggi X

1896

Fernand Widal

 

Mette a punto la prova sierologica per la diagnosi del tifo

1897

Sir Ronald Ross

1857¸1922

Dimostra la presenza dei parassiti malarico nello stomaco della zanzara anofele

1898

Bernhard Naunyn

1839¸1925

Pubblica la prima monografia sul diabete e descrive l’acidosi del diabete scompensato

1898

Giovanni Grassi

1854¸1925

Dimostra che l’anofele è la sola zanzara in grado di trasmettere la malaria

1900

Sir Patrick Manson

1844¸1922

Dimostra che la malaria viene trasmessa dal morso della zanzara esponendo il figlio al morso di una zanzara infetta

1900

James Carrol

1854¸1907

Si fa pungere con un collega da una stregomia (Aedes aegyptii) infetta, si ammala di febbre gialla, e guarisce (il suo collega Lazear muore). Dimostrate le modalità di trasmissione, la profilassi della malattia porta in pochi anni a successi notevoli.

1900

Walter Reed

 

Dimostra per primo l’esistenza di un virus patogeno per l’uomo (virus della febbre gialla)

1901

Emil Adolf von Behring

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la medicina per la scoperta del principio della sieroterapia, e alla sua applicazione nella terapia della difterite

1902

Sir Ronald Ross

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la medicina per le scoperte riguardanti la malaria

1902

Herman Emil Ficher

 

Riceveil premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sulla sintesi degli zuccheri e delle purine

1903

Niels Ryberg Finsen

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la medicina per le scoperte riguardanti la terapia di alcune malattie, e in particolare del lupus vulgaris con radiazione luminosa concentrata

1903

Sir David Bruce

1855¸1931

Dimostra che la malattia del sonno è dovuta ad un protozoo, ed è trasmessa dalla mosca tsè-tsè

1904

Ivan Petrovich Pavlov

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la medicina per le scoperte riguardanti la fisiologia della digestione

1905

Robert Koch

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la medicina per le scoperte riguardanti la tubercolosi

1905

Fritz Richard Schaudinn

1871¸1906

Scopre l’agente eziologico della sifilide (Treponema pallidum)

1906

Camillo Golgi

Santiago Ramón Y Cajal

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la medicina per le scoperte riguardanti la struttura del sistema nervoso

1906

August von Wassermann

1866¸1925

Mette a punto la prova sierologica per la diagnosi della lue che porta il suo nome

1907

Charles Louis Alphonse Laveran

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la medicina per le scoperte riguardanti del ruolo dei protozoi come agenti causali di malattie infettive

1907

Eduard Buchner

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per la scoperta della fermentazione in assenza di cellule

1908

Ilya Ilyich Mechnikov

Paul Ehrlich

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’immunità

1908

Archibald Garrod

1857¸1936

Pubblica “Inborn errors of metabolism”, nel quale sviluppa il concetto di malattie determinate dalla carenza congenita di un enzima

1908

Wholghemuth

 

Mette a punto un test per la determinazione della diastasi (attuale amilasi) nel siero e nelle urine

1909

Emil Theodor Kocher

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per il lavoro su fisiologia, patologia e chirurgia della tiroide

1909

Paul Ehrlich

1854¸1915

Produce contro la sifilide un farmaco, il salvarsan, sostituito nel 1912 dal neo-salvarsan, meno tossico, aprendo l’era della chemioterapia

1910

Albrecht Kossel

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la chimica cellulare e le proteine, incluse le sostanze nucleiche

1911

Allvar Gullstrand

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per il lavoro sulle diottrie dell’occhio

1912

Alexis Carrel

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per il lavoro sulla sutura vascolare e il trapianto di vasi sanguigni e di organi

1913

Charles Robert Richet

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’anafilassi

1914

Robert Bárány

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la fisiologia e la patologia dell’apparato vestibolare

1919

Jules Bordet

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’immunità

1920

Schack August Steenberg Krogh

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del meccanismo di regolazione della circolazione capillare

1922

Archibald Vivian Hill

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la produzione di calore nel muscolo

1922

Otto Fritz Meyerhof

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta della relazione fissa tra consumo di ossigeno e metabolismo dell’acido lattico nel muscolo

1923

Frederick Grant Banting

John James Richard Macleod

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta dell’insulina

1924

Willem Einthoven

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del meccanismo dell’elettrocardiogramma

1926

Johannes Andreas Grib Fibiger

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del carcinoma nella Spiroptera

1927

Julius Wagner-Jauregg

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del valore terapeutico dell’inoculazione della malaria nel trattamento della demenza paralitica

1927

Heinrich Otto Wieland

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche sugli acidi biliari

1928

Charles Jules Henri Nicolle

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il tifo

1928

Adolf Otto Reinhold Windaus

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche sugli sterli

1929

Christiaan Eijkman

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta della vitamina antineuritica

1929

Sir Frederick Gowland Hopkins

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta delle vitamine stimolanti la crescita

1929

Sir Arthur Harden

Hans Karl August Simon von Euler

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per le loro ricerche sulla fermentazione degli zuccheri e sugli enzimi della fermentazione

1930

Karl Landsteiner

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta dei gruppi sanguigni

1930

Karl Fisher

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche sulla struttura dell’eme e della clorofilla e per la sintesi dell’eme

1931

Otto Heinrich Warburg

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta della natura e dei meccanismi d’azione degli enzimi respiratori

1932

Sir Charles Scott Sherrington

Edgar Douglas Adrian

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti le funzioni dei neuroni

1933

Thomas Hunt Morgan

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il ruolo dei cromosomi nell’ereditarietà

1934

George Hoyt Whipple

George Richards Minot

William Parry Murphy

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la terapia con estratti epatici in alcune anemie

1935

Hans Spemann

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta dell’organizzazione dello sviluppo embrionale

1936

Sir Henry Hallett Dale

Otto Loewi

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti la trasmissione chimica degli impulsi nervosi

1937

Albert von Szent-Györgyi Nagyrapolt

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le sue scoperte riguardanti i processi di combustione biologica, della vitamina C e della catalisi dell’acido fumarico

1937

Sir Walter Norman Haworth

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche sui carboidrati e sulla vitamina C

1937

Paul Karrer

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche sui carotenoidi, sulla flavine, suilla vitamina A e sulla vitamina B2

1938

Corneille Jean François Heymans

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del ruolo del meccanismo sinusale e aortico nella regolazione della respirazione

1938

Richard Kuhn

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sui carotenoidi e sulle vitamine

1939

Gerhard Domagk

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta dell’attività antibatterica del prontosil

1939

Adolf Friederich Johann Butenandt

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sugli ormoni steroidei del sesso

1943

Henrik Carl Peter Dam

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta della vitamina K

1943

Edward Adelbert Doisy

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta della natura chimica della vitamina K

1944

Joseph Erlanger

Herbert Spencer Gasser

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti le funzioni delle fibre nervose

1945

Sir Alexander Fleming

Ernst Boris Chain

Sir Howard Walter Florey

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta della penicillina e del suo valore terapeutico

1946

Hermann Joseph Muller

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta delle mutazioni indotte dai raggi X

1946

James Batcheller Sumner

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per la scoperta che gli enzimi possono essere cristallizzati

1946

John Howard Northrop

Wendell Meredith Stanley

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per la preparazione di proteine enzimatiche e virali in forma purificata

1947

Carl Ferdinand Cori

Gerty Theresa, née Radnitz Cori

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta delle vie metaboliche del glicogeno

1947

Bernardo Alberto Houssay

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del ruolo degli ormoni dell’ipofisi anteriore nel metabolismo del glucosio

1948

Paul Hermann Müller

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta dell’efficacia del DDT nella lotta contro artropodi e insetti vettori di malattie

1948

Arne Wilhelm Kaurin Tiselius

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche sull’elettroforesi e la scoperta della natura complessa delle proteine del siero

1949

Walter Rudolf Hess

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il mesencefalo e le sue funzioni di coordinamento degli organi interni

1949

Antonio Caetano De Abreu Freire Egas Moniz

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il valore terapeutico della lobotomia in certe psicosi

1950

Edward Calvin Kendall

Tadeus Reichstein

Philip Showalter Hench

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti gli ormoni della corteccia surrenale, la loro struttura e la loro azione biologica

1951

Max Theiler

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la febbre gialla e il modo di combatterla

1952

Selman Abraham Waksman

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta della streptomicina, il primo antibiotico attivo nei confronti del bacillo tubercolare

1953

Hans Adolf Krebs

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del ciclo dell’acido citrico

1953

Fritz Albert Lipmann

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del coenzima-A e della sua importanza nel metabolismo intermedio

1953

Francis Harry Compton Crick

James Dewey Watson

 

Pubblicano su Nature la struttura del DNA

1954

John Franklin Enders

Thomas Huckle Weller

Frederick Chapman Robbins

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta che il virus della poliomielite può crescere in colture di tessuti

1955

Axel Hugo Theodor Theorell

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti natura e meccanismo d’azione degli enzimi ossidanti

1955

Vincent du Vignaud

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per i suoi studi suin composti organici contenenti zolfo e per la sintesi, per la prima volta, di un ormone polipeptidico

1956

André Frédéric Cournand

Werner Forssmann

Dickinson W. Richards

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la cateterizzazione cardiaca e gli studi di emodinamica

1956

Joe Hin Tjio

Albert Levan

 

Dimostrano che il corredo cromosomico umano è costituito da 46 cromosomi

1957

Daniel Bovet

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le sue scoperte in campo farmacologico

1957

Lord Alexander R. Todd

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per gli studi sui nucletidi e sui coenzimi nucleotidici

1958

George Wells Beadle

Edward Lawrie Tatum

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta che i geni agiscono regolando eventi chimici definiti

1958

Joshua Lederberg

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’organizzazione del materiale genetico nei batteri e la ricombinazione genica

1958

Frederick Sanger

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per i suoi studi sulla struttura delle proteine, e in particolare dell’insulina

1959

Jerome Lejeune

 

Dimostra che la sindrome di Down è causata dalla presenza di tre cromosomi 21 (in luogo dei due del corredo cromosomico normale)

1959

C. E. Ford

 

Dimostra che la sindrome di Turner è causata dalla assenza di un cromosoma del sesso (cariotipo 45,X in luogo del cariotipo 46,XX della femmina normale e del cariotipo 46,XY del maschio normale)

1959

P. A. Jacobs e J. A. Strong

 

Dimostrano che la sindrome di Klinefelter è causata dalla presenza di un cromosoma X sovrannumerario (cariotipo 47,XXY in luogo del cariotipo 46,XX della femmina normale e del cariotipo 46,XY del maschio normale)

1959

Severo Ochoa

Arthur Kornberg

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti i meccanismi di sintesi del DNA e dell’RNA

1960

P. C. Nowell

D. A. Hungerford

 

Descrivono la presenza del cromosoma Philadelphia nella leucemia mieloide cronica, dimostrando per la prima volta l’associazione tra cromosomi e cancro

1960

Sir Frank Macfarlane Burnet

Peter Brian Medawar

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta della tolleranza immunologica acquisita

1961

Georg von Békésy

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti i meccanismi fisici di stimolazione all’interno della coclea

1962

Francis Harry Compton Crick

James Dewey Watson

Maurice Hugh Frederick Wilkins

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la struttura molecolare degli acidi nucleici e il suo significato per il trasferimento dell’informazione nelle cellule

1962

Max Ferdinand Perutz

Sir John Cowdery Kendrew

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per i loro studi sulla struttura tridimensionale delle proteine

1963

Sir John Carew Eccles

Alan Lloyd Hodgkin

Andrew Fielding Huxley

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti i meccanismi ionici coinvolti nei fenomeni di eccitazione e di inibizione della membrana cellulare delle cellule nervose

1964

Konrad Bloch

Feodor Lynen

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il metabolismo del colesterolo e degli acidi grassi

1965

François Jacob

André Lwoff

Jacques Monod

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il controllo genetico della produzione di enzimi e di virus

1966

Peyton Rous

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta dei virus oncogeni

1966

M. W. Steele

W. R. Bragg

 

Dimostrano che le cellule del liquido amniotico possono essere coltivate e utilizzate per lo studio del cariotipo fetale (diagnosi prenatale)

1966

Charles Brenton Huggins

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperte riguardanti il trattamento ormonale del carcinoma della prostata

1967

Ragnar Granit Haldan

Keffer Hartline

George Wald

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la fisiologia e la biochimica della visione

1968

Robert W. Holley

Har Gobind Khorana

Marshall W. Nirenberg

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la funzione del codice genetico nella sintesi proteica

1969

Max Delbrück

Alfred D. Hershey

Salvador E. Luria

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti i meccanismi di replicazione e la struttura genetica dei virus

1970

Sir Bernard Katz

Ulf von Euler

Julius Axelrod

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti i neurotrasmettitori

1971

Earl W. Sutherland, Jr.

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti il meccanismo d’azione degli ormoni

1972

Gerald M. Edelman

Rodney R. Porter

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la struttura chimica degli anticorpi

1972

Christian B. Afinsen

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per gli studi sulla ribonucleasi, e in particolare sulla relazione tra sequenza di amminoacidi e conformazione biologicamente attiva

1972

Stanford Moore

William H. Stein

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per i loro contributi alla comprensione della relazione tra struttura chimica e attività catalitica del sito attivo della ribonucleasi

1973

Karl von Frisch

Konrad Lorenz

Nikolaas Tinbergen

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’etologia

1973

S. M. Feinstone

A. Z. Kapikian

L. H. Purcell

 

Dimostrano la presenza del virus dell’epatite A nelle feci durante la fase acuta della malattia

1974

Albert Claude

Christian de Duve

George E. Palade

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’organizzazione strutturale e funzionale della cellula

1975

David Baltimore

Renato Dulbecco

Howard Martin Temin

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti l’interazione tra virus tumorali e genoma

1976

Baruch S. Blumberg

D. Carleton Gajdusek

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti nuovi meccanismi per l’origine e la diffusione delle malattie infettive

1976

 

 

La prima diagnosi prenatale mediante tecnica di biologia molecolare viene messa a punto per l’a0-talassemia

1977

Roger Guillemin

Andrew V. Schally

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la produzione di ormoni peptidici nel cervello

1977

Rosalyn Yalow

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per lo sviluppo dei test radioimunologici degli ormoni peptidici

1978

Werner Arber

Daniel Nathans

Hamilton O. Smith

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta degli enzimi di restrizione e la loro applicazione a problemi di genetica molecolare

1979

Allan M. Cormack

Godfrey N. Hounsfield

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per lo sviluppo della tomografia assiale computerizzata (TAC)

1980

Baruj Benacerraf

Jean Dausset

George D. Snell

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti le strutture geneticamente determinate alla superficie delle cellule che regolano le reazioni immunitarie

1980

Paul Berg

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per i suoi studi sulla biochimica degli acidi nucleici

1980

Walter Gilbert

Frederick Sanger

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per i loro contributi alla determinazione della sequenza della basi negli acidi nucleici

1981

Roger W. Sperry

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per le scoperte riguardanti la specializzazione funzionale degli emisferi cerebrali

1981

David Hubel

Torsten N. Wiesel

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti il processo delle informazioni nel sistema visivo

1982

Sune K. Bergström

Bengt I. Samuelsson

John R. Vane

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti le prostaglandine e le sostanze biologicamente attive ad esse correlate

1982

Sir Aaron Klug

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per lo sviluppo della microscopia elettronica cristallografica e per la scoperta della struttura dei complessi acido nucleico-proteine

1983

Barbara McClintock

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta degli elementi genetici mobili

1984

Niels K. Jerne

Georges J.F. Köhler

César Milstein

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti la specificità dello sviluppo e del controllo del sistema immunitario e per la scoperta del principio di produzione degli anticorpi monoclonali

1985

Michael S. Brown

Joseph L. Goldstein

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti la regolazione del metabolismo del colesterolo

1985

R. K. Saiki

S. Scharf

F. Faloona

K. B. Mullis

G. T. Horn

H. A. Erlich

N. Arnheim

 

Mettono a punto la reazione polimerasica a catena (PCR) che rivoluziona la biologia molecolare e la diagnostica

1986

Stanley Cohen

Rita Levi-Montalcini

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta dei fattori di crescita

1986

 

 

Viene reso disponibile su larga scala un vaccino anti-epatite B prodotto mediante la tecnica del DNA ricombinante

1987

Susumu Tonegawa

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta del principio genetico alla base della diversificazione degli anticorpi

1988

Sir James W. Black

Gertrude B. Elion

George H. Hitchings

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la loro scoperta di importanti principi per il trattamento farmacologico

1988

Johann Deisenhofer

Robert Huber

Hartmut Michel

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per la determinazione della struttura tridimensionale di un centro di reazione fotosintetico

1989

J. Michael Bishop

Harold E. Varmus

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la loro scoperta dell’origine cellulare degli oncogeni retrovirali

1989

Sidney Altman

Thomas R. Cech

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per la scoperta della proprietà catalitiche dell’RNA

1990

Joseph E. Murray

E. Donnall Thomas

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti il trapianto di organi e di cellule nel trattamento delle malattie

1991

Erwin Neher

Bert Sakmann

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti la funzione dei canali ionici nelle cellule

1991

Richard R. Ernst

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per lo sviluppo della spettroscopia a risonanza magnetica (NMR) ad alta risoluzione

1992

Edmond H. Fischer

Edwin G. Krebs

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti la fosforilazione reversibile delle proteine come meccanismo di regolazione

1993

Richard J. Roberts

Phillip A. Sharp

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per lo loro scoperta dei geni splittati

1993

Kary B. Mullis

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per l’invenzione della reazione polimerasica a catena (PCR)

1993

Michael Smith

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per i sui studi sulla mutagenesi

1994

Alfred G. Gilman

Martin Rodbell

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta delle proteine-G e del ruolo che hanno nella trasduzione del segnale nelle cellule

1995

Edward B. Lewis

Christiane Nüsslein-Volhard

Eric F. Wieschaus

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti il controllo genetico delle fasi precoci dello sviluppo embrionale

1996

Peter C. Doherty

Rolf M. Zinkernagel

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per le loro scoperte riguardanti la specificità dell’immunità cellulo-mediata

1997

Stanley B. Prusiner

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta dei prioni

1997

Paul D. Boyer

John F. Walker

 

Ricevono il premio Nobel per la chimica per avere chiarito il meccanismo enzimatico soggiacente alla sintesi dall’ATP

1997

Jens J. Skou

 

Riceve il premio Nobel per la chimica per la prima scoperta di un enzima trasportatore di ioni, la Na+/K+ ATPasi.

1998

Robert F. Furchgott

Louis J. Ignarro

Ferid Murad

 

Ricevono il premio Nobel per la medicina per la scoperta che l’ossido di azoto (NO) è una messaggero nel sistema cardiovascolare

1999

Günter Blobel

 

Riceve il premio Nobel per la medicina per la scoperta che le proteine possiedono segnali intrinseci che ne governano il trasporto e la localizzazione nella cellula