Tachipirina, allarme dall’Inghilterra: “Effetti collaterali mortali”

Uno studio d’oltre Manica pone l’accento sui rischi del paracetamolo per cuore, reni e intestino

– Mar, 03/03/2015 – 12:39

Prima l’aspirina, ora la tachipirina. L’allarme arriva sempre dall’Inghilterra: tempo fa uno studio condannava l’abuso dell’acido acetilsalicilico – responsabile della morte di centinaia di persone l’anno nel Regno Unito – e oggi una ricerca punta il dito contro il paracetamolo.

Tanti i suoi effetti collaterali a lungo termine e troppi pochi gli avvertimenti sui possibili rischi del farmaco.

Cuore, intestino e reni – secondo le analisi condotte dagli scienziati – le vittime del’antidolorifico. Chi ne fa uso regolarmente da anni rischia seriamente di compromettere tali organi vitali. Non che il farmaco non sia sicuro, ma un (ab)uso reiterato nel tempo può provocare seri e fatali problemi cardiovascolari, gastrointestinali e renali, denunciano i ricercatori, dopo aver vagliato i dati di precedenti studi su circa 660mila pazienti. E i numeri sono preoccupanti: i “paracetamolo addicted” presentano il 63% in più di possibilità di morire, il 68% in più di avere un infarto o un ictus e il 50% in più di contrarre accusare emorragie o ulcere allo stomaco.

Autore dello studio – pubblicato, peraltro, sul British Medical Journal – è un team del Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine, coordinato dal professor Philip Conaghan, che spiega: “Crediamo che il rischio del paracetamolo sia più elevato di quanto sia invece percepito dalla comunità scientifica. Visti sia il largo utilizzo che la grande disponibilità come analgesico da banco, è auspicabile un’approfondita verifica dei suoi effetti”. Inoltre, gli esperti mettono in dubbio anche gli effettivi benefici dell’antidolorifico, tradizionalmente prescritto in terapie contro il dolore cronico lombare e da osteoartrite.

Farmaci, un triangolo nero per quelli a rischio. Consumatori protetti o cavie? Da ottobre i medicinali più recenti su cui si hanno meno dati clinici potranno essere venduti ugualmente ma con un bollino nero. Vantaggio o rischio?

farmaci triangolo neroFarmaci con triangolo nero: ELENCO
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ieneQuando il medico ci guadagna…

Un’inchiesta delle Iene

L’ELENCO DELL UE 

Un’iniziativa a tutela della salute dei consumatorio un gigantesco test di laboratorio? La novità che presto troveremo nelle scatole di alcuni farmacilascia aperta questa domanda. Sui foglietti illustrativi dei medicinali “sottoposti a monitoraggio addizionale” apparirà un triangolo nero rovesciato: significa che è un farmaconuovo ancora in fase di studio.

Nelle intenzioni dell’Unione europea, che ha introdotto la normativa per tutti i paesi membri con decorrenza da ottobre 2013, la nuova segnalazione servirà a informare il consumatore-paziente del fatto che su quel farmaco si hannomeno dati clinici (e quindi c’è un rischio più alto, ad esempio per possibili effetti collaterali non ancora noti). L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha pubblicato un primo elenco di farmaci “bollati” (attualmente sono 105 ma la lista è soggetta a revisione mensile).

Ma sono in molti a pensare che si tratti di un regalo alle case farmaceutiche che così potrannoimmettere sul mercato i nuovi farmaci più in fretta e “completare” la sperimentazione (chiaramente solo la sua fase finale) raccogliendo dati su un campione enorme rappresentato da tutti i clienti del farmaco stesso.

L’Europa rassicura: è solo una cautela aggiuntiva

L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) vuole rassicurare i consumatori. Dopo la loro immissione sul mercato – ricorda – tutti i medicinali sono sottoposti a monitoraggio. Quelli contrassegnati daltriangolo nero hanno un monitoraggio più attento rispetto agli altri medicinali proprio perché le informazioni disponibili sono più scarse (perché è stato commercializzato di recente e i dati sul suo impiego nel lungo termine sono ancora limitati). Ciò non significa che il medicinale non sia sicuro, ribadisce l’Ema.

Avranno il triangolo nero i farmaci che:

• contengono un nuovo principio attivo autorizzato nella Ue dopo il 1° gennaio 2011; 
• sono medicinali biologici (come un vaccino o un medicinale derivato dal sangue) per i quale si ha un’esperienza limitata dopo l’immissione in commercio; 
• hanno avuto un’autorizzazione “subordinata a condizioni” o sono stati autorizzati in circostanze eccezionali; 
• sono sottoposti a ulteriori studi clinici, per esempio per fornire nuove informazioni su un effetto indesiderato raro già osservato. 
 
Una “scommessa” sui rischi e i benefici

Saranno autorizzati alla vendita col bollino nero solo quei farmaci che hanno dimostrato di averebenefici superiori ai rischi. i pazienti cioè non saranno esposti a effetti indesiderati inaccettabili ma contribuiranno a loro volta ad “affinare” la ricerca. Per questo dovranno comunicare al loro medico (o direttamente alle Asl) ogni effetto collaterale sospetto legato all’assunzione del farmaco. Un processo di “farmaco-vigilanza” che andrà a vantaggio di tutti. Si spera non “a spese” di pochi.(A.D.M.)

Gas CS, l’arma anti-manifestanti e i suoi effetti tossici

di Massimo Zucchetti 

Il composto chimico gas CS (orto-cloro-benziliden-malononitrile), utilizzato contro i dimostranti inVal Susa ripetutamente nel 2011 e 2012, e a Genova nel 2001, viene sintetizzato facendo reagire due composti chimici: 2-clorobenzaldeide e malononitrile: 

cs gas

 

 

 

 

 

Vediamo le caratteristiche degli ingredienti. Il malononitrile ha una scheda preoccupante

  • Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
  • Altamente tossico per gli organismi acquatici
  • Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli
  • Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati.
  • In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico
  • Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
  • Non disperdere nell’ambiente.
  • Classificazione di pericolosità: Corrosivo, provoca ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.

La Clorobenzaldeide ha una scheda anch’essa inquietante:

  • Non respirare la polvere/i fumi/i gas/ la nebbia/ i vapori/gli aerosol
  • Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati
  • Contattare immediatamente un Centro Antiveleni e un medico 

Allora, l’unione di queste due sostanze tossiche e pericolose, provocherebbe la nascita di una sostanza innocua? In realtà, il CS ha tutte le caratteristiche tipiche dei composti urticanti e tossici, pericolosi per uomo e ambiente. 

In base alla legge 18 aprile 1975, n.110 i gas CS sono classificati come armi da guerra di terza categoria, ossia “armi chimiche”. Per quanto riguarda l’uso bellico, la Convenzione di Parigi, ratificata dall’Italia nel 1997, proibisce l’utilizzo del CS in ogni scenario bellico. “…e ovviamente in tempo di pace su dimostranti civili”, sarebbe la logica conseguenza. Purtroppo, questo “e ovviamente” non è scritto esplicitamente, e infatti il gas CS fa parte dell’equipaggiamento delle forze di polizia italiane dal 1991

Gli effetti del gas sono i seguenti: 

  • Occhi. Effetto lacrimogeno e urticante
  • Apparato respiratorio. Irritazione delle prime vie aree. Ma anche laringite, tracheite, irritazione bronchiale con tosse e catarro copioso. In casi severi la laringite può comportare laringospasmo1 e l’irritazione delle basse vie aeree può comportare ARDS2. Nella letteratura medica vengono inoltre riportati numerosi casi di soggetti pluriesposti che hanno manifestato disturbi come tosse prolungata e difficoltà respiratorie per molti mesi.
  • Pelle. Il contatto provoca sensazione di bruciore e, in casi di esposizioni prolungate, si può giungere a vere e proprie ustioni.
  • Tratto Gastrointestinale. Nausea, vomito, inappetenza, diarrea, dolori addominali, epatopatia acuta. 

Benché classificata come un’arma non letale per il controllo delle rivolte, sono stati dimostrati quindi effetti tossici3. Molti studi hanno poi associato l’esposizione al CS con aborti spontanei; la metabolizzazione del CS rende possibile riscontrare cianuro all’interno dei tessuti4.

Amnesty International ritiene necessaria una revisione indipendente dell’ impiego di agenti chimici da parte delle forze dell’ordine. Se l’esposizione a Genova 2001 è stata massiccia ma singola, l’esposizione prolungata in Valsusa potrebbe essere più pericolosa: 

  • Per gli operatori di polizia i gas CS sono strumento di lavoro e quindi il contatto continuato potrebbe avere, nel lungo periodo, effetti oggi sconosciuti5

  • Per i manifestanti della Valsusa potrebbe esserci lo stesso scenario di esposizione ripetuta. Ricorre ora un anno dal primo uso, e le esposizioni sono state decine e decine, con migliaia di lacrimogeni. 

L’esposizione prolungata e a dosi massicce, in sostanza, potrebbe trasformare sia i poliziotti che i manifestanti in un gruppo di alto-esposti al gas CS, cavie involontarie, potenzialmente rendendo palesi sull’uomo gli effetti anche a lungo termine. Credo che tutto ciò sia assolutamente da evitare. 

1 Il laringospasmo è una condizione patologica delle vie aeree superiori, dovuta alla contrazione spasmodica dei muscoli della laringe, che blocca di fatto la possibilità di respirazione inducendo panico e paura da soffocamento.
2ARDS (sindrome da distress respiratorio) rappresenta un danno diffuso dei capillari alveolari determinante grave insufficienza respiratoria con ipossiemia arteriosa refrattaria alla somministrazione di ossigeno. E’ una condizione molto grave, una vera emergenza clinica che se non trattata può portare a morte il paziente.
3I. Solomon ed altri, Arch. Toxicol. 77 (2003) 601-604. E. Karaman ed altri, Eur. Arch. Otorhinolaringol. 266 (2009) 301-304.
4H. Howard ed altri, “Tear Gas: Harassing Agent or Toxic Chemical Weapon?” Journal of the American Medical Association 4 agosto 1989.
5 Nell’articolo Watson, K. and Rycroft, R. (2005), Unintended cutaneous reactions to CS spray. Contact Dermatitis, 53: 9–13 si illustrano I casi di 7 poliziotti inglesi con gravi reazioni cutanee in seguito ad esposizione a CS.