Paolo Romano su dati conferenza mediterranea tumori rari

SALUTE | Napoli

– “I dati che stanno emergendo dai lavori della Conferenza Mediterranea sui Tumori Rari, patologie che, classificate in circa 200 tipologie, interessano almeno 450mila persone in Italia, impongono un forte impegno delle istituzioni nazionali e regionali perché si possano realizzare in tempi stretti le migliori condizioni per affrontare questi casi che non di rado vengono trascurati dalle case farmaceutiche, da buona parte della ricerca e della medicina”.
Così il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, esprimendo l’apprezzamento personale e dell’intera assemblea legislativa campana per l’iniziativa, la prima Conferenza Mediterranea sui tumori rari, che ha aperto i suoi lavori questa mattina presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli e che si chiuderà nella giornata di domani. 
“So che molti di questi casi – ha aggiunto il presidente Romano – potrebbero essere affrontati con successo e che, purtroppo, le difficoltà diagnostiche e la dispersione delle necessarie competenze sul territorio costituiscono un problema serio che in diversi casi si traduce in esiti drammatici per il paziente. La messa in rete multidisciplinare di queste competenze attivata in Campania dal Centro regionale per i tumori rari del II Policlinico, una delle migliori eccellenze della nostra regione, costituisce certamente una prima e significativa risposta assistenziale, formativa e di ricerca. Tuttavia, proprio per la particolarità dei casi e per le relative difficoltà, è necessario uno sforzo ulteriore delle istituzioni, a partire da quelle regionali: risorse dedicate e, probabilmente, una normativa regionale che punti a valorizzare e a ottimizzare gli sforzi che gli operatori mettono in campo quotidianamente”. 
“In questo senso – ha concluso Romano – produrrò ogni iniziativa possibile perché anche l’assemblea legislativa campana possa determinare ogni sforzo utile affinché quanti oggi in Campania sono colpiti da queste patologie così complesse e difficili da affrontare possano trovare condizioni favorevoli e idonee a risolvere per il meglio tutti i problemi legati all’evoluzione della patologia”. 
(articolo letto 2 volte)