Nostradamus: medico e profeta

La leggenda continua, anche se le sue profezie sono talmente fumose e incomprensibili che ognuno può leggervi ciò che preferisce.

redazione

A Saint-Remy de Provence, tra le vigne, gli uliveti e il canto incessante delle cicale, nasce nel 1503, da una famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, un uomo straordinario: Michel de Nostre-Dame, detto Nostradamus.
Il nonno, medico radiato dall’albo, inizia il giovane ai misteri della matematica, dell’astrologia e della Kabbala ebraica.

 

Dopo l’infanzia trascorsa a Saint-Remy, Michel compie gli studi classici ad Avignone, la città papale distante non più di cinque leghe. In seguito, nel 1521 si iscrive alla Facoltà di medicina diMontpellier.
Pochi anni dopo un’epidemia di peste si abbatte su tutta le regione: i corsi universitari vengono sospesi e tutti gli studenti, Michel in testa, si danno disperatamente da fare per combattere la terribile epidemia coi pochi mezzi allora a disposizione, oltre il coraggio dei medici stessi. 
Nel 1529 riprende gli studi e, fra i banchi della Facoltà, conosce un certo Rabelais.

 

Ottenuto il dottorato, il giovane medico, i cui modelli sono Galeno e Paracelso, inizia a viaggiare attraverso la Francia. La sua passione sono le piante medicinali e l’astrologia, in ragione dell’influenza che i pianeti e i cicli astrali avrebbero sull’evoluzione delle malattie. 
Nel 1534 un dramma segnerà per sempre la sua vita: a causa della peste muoiono i due figli e la giovane, amatissima moglie.
Ripreso a viaggiare lo si vedrà a Lione, a Valence, a Marsiglia, a Aix-en-Provence ed infine ad Arles dove si stabilirà e metterà a punto un medicamento a base di erbe in grado, a suo parere, di prevenire la peste. 
Il farmaco miracoloso verrà sperimentato pochi anni dopo nel corso di un’altra epidemia: il rimedio sembra aver successo e, con lui, il suo inventore, che sarà chiamato ovunque si segnalino focolai epidemici. 
Nello stesso periodo Michel inizia a pubblicare degli Almanacchi, ancora oggi conosciuti e apprezzati, che contengono previsioni meteorologiche utili o dannose per le colture, consigli medici e cosmetici, ricette a base di erbe e piante.

 

Sposa in seconde nozze una giovane vedova di Salon-de-Provence e con lei si trasferisce nella casa, dove ancora oggi si può visitare il Museo Nostradamus.
A Salon, latinizzato il suo nome originale in Nostradamus, pratica intensamente l’attività di medico e “astrofilo”. 
Durante un viaggio in Italia incontra a Milano uno specialista in “alchimia vegetale” dal quale apprende le virtù di alcune “composte” vegetali che sperimenterà in Francia sui suoi malati. 
Anche Caterina de Medici, di cui è nota la passione per le scienze occulte, vuol conoscere Nostradamus e lo invita a corte per fare l’oroscopo ai nobili rampolli. 
Fra le molte profezie che il Nostro fece alla corte dei Medici, parecchie si avverarono, prima fra tutte la morte del Re Enrico II e le circostanze in cui avvenne. 
Nostradamus aveva anche profetizzato il regno di Enrico IV e quelli dei tre figli di Caterina: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III.

 

Il 17 giugno 1556, da tempo sofferente di gotta, redige il proprio testamento e, come aveva predetto con estrema precisione, la sua morte avviene il 2 luglio.