Il cancro non è uguale per tutti. Sui farmaci innovativi salvavita l’Italia arriva sempre per ultima. Perchè?

Anche di fronte alla malattia non siamo tutti uguali.  Principalmente per questioni economiche ma non solo. Basta nascere dalla parte sbagliata ed un male curabile si trasforma in una condanna senza possibilità d’appello.

L’ultima polemica nel turbolento comparto della sanità pubblica italiana riguarda due farmaci antitumorali innovativi il Pertuzumab e l’Afibercept.  Autorizzati dall’Agenzia nazionale per il farmaco (Aifa) nel maggio scorso e quindi disponibili per il commercio in farmacia ma al momento soltanto a pagamento. I costi di farmaci altamente innovativi come questi sono proibitivi, si parla di migliaia di euro per ogni singolo trattamento,  ne consegue che chi ha i soldi si compra la cura più efficace e chi non li ha si accontenta di quello che passa il servizio sanitario nazionale. Ora la polemica è scoppiata intorno a questi due farmaci ma la questione degli innovativi è vecchia come la sanità pubblica stessa. E se si è arrivati a questo punto è per la pessima gestione delle scarse risorse economiche. Un male antico che però non si riesce a sanare: lo spreco.

I farmaci innovativi devono essere prima approvati dall’autorità europea Ema e poi per quanto riguarda l’Italia dall’Aifa. Una volta compiuti questi due passaggi l’Aifa tratta con le aziende farmaceutiche il prezzo del rimborso da parte del servizio sanitario nazionale e poi ciascuna Regione nella sua autonomia decide come e quando inserire quel farmaco tra quelli che poi saranno somministrati dai vari ospedali che a loro volta si regoleranno in base ai fondi a disposizione.  Tra l’approvazione dell’Ema e quella dell’Aifa possono passare fino a sei mesi. Tra l’approvazione dell’Aifa e l’accordo con le case farmaceutiche altre settimane.  Differenze enormi nei tempi ci sono anche tra Regione e Regione. Alcuni ospedali poi si fermano davanti allo scoglio dei fondi mancanti. Insomma per farla breve come già più volte denunciato dalle associazioni di malati avere il cancro in Francia non è la stessa cosa che averlo in Italia. Non solo. Un malato in Lombardia può avere dal servizio sanitario nazionale un farmaco che invece un altro malato magari in Calabria non ha a disposizione. E’ ingiusto, è crudele ma è così.

Di fronte alle lentezze burocratiche l’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha deciso che un farmaco innovativo potesse essere subito disponibile in commercio in una fascia C speciale Cnn ovvero una fascia a carico del paziente con possibilità di rimborsabilità in un secondo momento o anche subito dell’ospedale qualora entrambi se lo possano  permettere. L’intenzione probabilmente buona: rendere subito disponibile un farmaco  nell’attesa che si sbrigassero le varie procedure burocratiche. Il risultato concreto però è stato che ora abbiamo un farmaco salvavita anticancro in commercio e non soltanto non se lo può permettere il malato ma probabilmente neppure l’ospedale.

Sulla questione sono intervenuti anche i medici. Il Collegio Italiani dei  Primari Oncologi Medici, Cipomo, ha rivolto una lettera aperta al ministro della SaluteBeatrice Lorenzin, proponendo alcuni criteri per una soluzione rapida. Gli oncologi chiedono di semplificare le procedure perchè data la mancanza di chiarezza  sul <percorso con il quale le Regioni e le Aziende Sanitarie procederanno all’acquisizione di questi farmaci > è probabile che si determineranno difformità tra regioni, tra ospedali di una stessa regione, tra ospedali e strutture private. Difformità  inaccettabili per un farmaco antitumorale considerato un salvavita.  Il ministro Lorenzin ha già attivato un tavolo di lavoro al suo dicastero per trovare una soluzione rapida. L’ipotesi avanzata dai tecnici sarebbe quella di creare una sorta di corsia preferenziale per i farmaci salvavita innovativi per renderli disponibili subito a carico del servizio sanitario nazionale nello stesso modo su tutto il territorio. Si può anche ipotizzare che l’ospedale acquisti oggi quel farmaco a quel prezzo con l’impegno dell’azienda produttrice a rimborsare poi la differenza una volta stipulato l’accordo con l’Aifa.

Quello che comunque resta incomprensibile nel caso di farmaci salvavita è perchè nel corso di questi anni non si sia trovata già una soluzione per rendere immediatamente disponibile la preziosa sostanza almeno nei casi delle patologie più gravi.

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INTERVISTA – Dynamo Camp, quando la medicina va a braccetto con il divertimento

È questo l’obiettivo del centro di terapia ricreativa in provincia di Pistoia per bambini affetti da patologie gravi e croniche. Un modo per guardare oltre la malattia e ritrovare lo spirito di gioco in un luogo fatto a loro immagine e somiglianza

Fonte: Dynamo Camp

 

È possibile vincere il male con un sorriso? Puòl’allegria sopraffare il dolore e la malattia? Forse sono solo belle speranze, ma è anche vero che un’anima allietata può vincere le sofferenze con più forza. Sopratutto se a fare i conti con cure e degenza sono i più piccoli, bambini che in realtà dovrebbero pensare solo a giocare e divertirsi. Ed è proprio per donare un sorriso ai più piccoli, rendendo così più leggero, per quanto possibile, il peso delle loro malattie che nel 2007 è nato il progetto Dynamo Camp, una struttura che organizza campi estivi gratuiti di terapia ricreativa appositamente strutturati per bambini affetti da patologie gravi e croniche e nel periodo di post ospedalizzazione. La struttura, che in Italia si trova a Limestre, in provincia di Pistoia, in un’oasi di oltre 900 ettari affiliata WWF, fa parte della più ampia organizzazione internazionale SeriousFun Children’s Network, associazione non-profit che promuove e gestisce i campi di vacanza per i piccoli pazienti in tutto ilo mondo, nata dall’impegno dell’attore Paul Newman che nel 1988 ha fondato il primo Campo negli Stati Uniti[1]. 

Dynamo Camp Italia accoglie bambini e ragazzi da 7 ai 17 anni con programmi specifici di 1 settimana o 10 giorni. Una possibilità concreta per riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che, in totale sicurezza e allegria, porti i piccoli ospiti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità. Tutto questo senza trascurare la famiglia: il Camp prevede, infatti, anche programmi specifici rivolti a genitori ed eventuali fratelli o sorelle di questi bambini, coinvolgendo così tutto il nucleo che ha dovuto affrontare, ed affronterà ancora, la delicata situazione della malattia.

LA TERAPIA RICREATIVA DEL DYNAMO CAMP


E dal momento che la realtà Dynamo Camp non gode di sostegni pubblici, ma vive solo graziealle donazioni di quanti credono in questo progetto, per supportare questa iniziativa è sceso in campo anche il Teatro Centrale Carlsberg di Roma, uno dei punti di ritrovo storici della mondanità romana, con una grande serata di musica e spettacolo il 22 ottobre scorso destinata proprio ad una raccolta fondi. Qui NanniMagazine.it ha incontrato Maria Serena Porcari, Vice Presidente dell’Associazione Dynamo Camp Onlus:

Dottoressa Porcari, come e quando nasce l’avventura di Dynamo Camp?
“Nasce nel 2007, per volontà di Vincenzo Manes, come progetto studiato per due anni da una Fondazione che si chiama appunto Dynamo. Il compito di offrire una settimana di vacanza a bambini con malattie gravi e croniche può sembrare un obbiettivo di per sé molto semplice, ma in realtà è alquanto complesso. Vede per i bambini vacanza vuol dire non solo divertimento, ma anche svolgere un’attività fisica che deve essere gestita con attenzione: molti prendono ancora delle medicine, hanno una disabilità o arrivano da noi dopo essere stati a lungo in ospedale. Quindi necessitano di tutta la nostra attenzione”. 

Può raccontarci una settimana tipo nel vostro Camp?

“Intanto le posso dare qualche numero per avere un’idea: quest’anno ospiteremo gratuitamente 1.061 bambini e circa 230 genitori. I ragazzi arrivano via via attraverso le strutture ospedaliere pediatriche con cui siamo in contatto e che decidono quali bambini far partecipare alle terapie ricreative secondo criteri assolutamente medici. Una volta che il bambino arriva nella nostra struttura con il proprio protocollo, ossia la sua terapia giornaliera, il nostro gruppo medico, soprannominato scherzosamente ‘Club Med’, lo prende in carico. A questo punto iniziano le sue attività. La mattina, di solito, si svolgono le attività all’esterno come le arrampicate, il tiro con l’arco, la piscina, l’equitazione. Il pomeriggio vengono attivati vari laboratori come il teatro, l’arte e via dicendo. Tutto definito e disegnato secondo le necessità dell’ospite più debole di quella settimana”. 

E come vivono i piccoli ospiti questa settimana speciale per loro?
“Molti dei bambini e ragazzi provengono da strutture del Centro Sud, da città come Palermo, Napoli e Bari. Quando arrivano molti di loro sono spaesati, perché o non sono mai usciti dal loro realtà oppure hanno passato veramente molto tempo in ospedale e quindi l’effetto iniziale è quello di essere un po’ fuori dal mondo. Inoltre, va detto, che qualcuno passerà una settimana lontano dalla propria famiglia, e parliamo di bambini e ragazzi che vanno dai 7 ai 17 anni. Se ad esempio i più piccoli arrivano la domenica, fino al mercoledì hanno ancora nostalgia, ma poi la loro capacità di adattarsi a situazioni nuove vince sempre, iniziano ad ambientarsi e a trovarsi bene che alla fine non vorrebbero più tornare a casa. I più grandicelli, invece, vivono questa esperienza come fanno tutti gli adolescenti quindi da noi, fanno amicizia, ballano, cantano, s’innamorano…fanno tutto quello che farebbero i loro coetanei”.

Alla luce di quanto sta accadendo a livello medico-sanitario, come riuscite ad andare avanti? 
“Noi riusciamo a vivere grazie a fondi privati, senza alcun sostegno pubblico. Un grande aiuto ci arriva dalle case farmaceutiche che, indistintamente, ci sostengono in aree anche non collegate al loro business e questo è un altro modello etico di comportamento. In qualche modo è come se le aziende svolgessero attività di volontariato presso la nostra struttura. Sono molti, infatti, i dipendenti inviati da noi per poter lavorare nel nostro Campo. Complessivamente il 20 per cento dei 600 volontari presenti nella nostra struttura sono lavoratori aziendali”.

LINK
– Per saperne di più su Dynamo Camp

I rimedi naturali contro il mal di gola

Mal di golaAutunno, tempo umido ecco che arriva il grande nemico di tutti il mal di gola! Il mal di gola però si può curare con piccoli rimedi anche casalinghi ecco qualche consiglio
l’autunno sono frequenti i mali di stagione che si manifestano con raffreddori e mal di gola. Se non ci sono complicazioni come febbre, dolori muscolari e prolungamento eccessivo della malattia, si possono provare alcuni rimedi naturali. Si tratta di sostanze di facile reperimento che sono in grado di alleviare il fastidio ed accelerare la guarigione.
Il mal di gola può essere batterico o virale; si manifesta con bruciore, dolore nel deglutire e a volte le dolorose placche.
Secondo la sua gravità, può essere affrontato con piante medicinali; la fitoterapia mette a disposizione il timo, la liquirizia, la malva e tante altre. Il basilico, ad esempio, si impiega sotto forma di decotto. Si mette a bollire dell’acqua, si uniscono le foglie, bastano 3 foglie, si fa freddare e si utilizza per fare dei gargarismi.

I gargarismi possono essere eseguiti anche con il succo di limone. Si può scegliere di aggiungere un pizzico di sale oppure diluire il succo di un limone in poca acqua. I gargarismi devono essere ripetuti più volte al giorno.
La liquirizia può essere utilizzata come caramella da succhiare, perché è in grado di placare il dolore.
I propoli, sono uno dei rimedi più noti ed utilizzati per placare il mal di gola e combattere le infezioni delle vie respiratorie. Si tratta di un antibiotico naturale che si reperisce, con estrema facilità, in erboristeria, in farmacia e addirittura al supermercato. I propoli possono essere assunti sotto forma di tintura, di spray o in golose caramelle. La tintura, di solito, ha un sapore che non è molto gradevole; in questo caso si può ingerire con poco zucchero o miele.
Anche il miele è un alimento naturale noto sin dall’antichità per le sue proprietà antisettiche. Un cucchiaino di miele biologico, o comunque il più possibile naturale, è un buon rimedio per lenire la raucedine e il dolore. Il miele ha anche la capacità di calmare la tosse e si può assumere disciolto nel latte caldo.
Infine la benefica salvia, che si usa sotto forma di decotto per effettuare i gargarismi.

Fonte: tuttasalute.net – tratto da ecplanet.com

Elenco dettagliato di malattie legate alla “Laringectomia”.

Ordine Malattia Valutazione Bibliogr. Precisare
1 Neoplasie Della Laringe 100 + +
2 Neoplasie Dell’Ipofaringe 22 + +
3 Carcinoma A Cellule Squamose 21 + + ->
4 Polmonite Da Aspirazione 17 + + ->
5 Malattie Della Faringe 17 + + ->
6 Condrosarcoma 11 + + ->
7 Neoplasie Della Faringe 11 + + ->
8 Disturbi Della Deglutizione 9 + + ->
9 Fistola Cutanea 8 + +
10 Neoplasie Della Lingua 8 + +
11 Complicanze Postoperatorie 6 + + ->
12 Disturbi Della Voce 6 + + ->
13 Laringostenosi 6 + +
14 Recidiva Neoplastica Locale 6 + +
15 Raucedine 6 + + ->
16 Malattie Della Laringe 5 + + ->
17 Fistola 5 + + ->
18 Neoplasie Della Trachea 5 + +
19 Fistola Esofago-Tracheale 4 + +
20 Carcinoma 4 + + ->
21 Neoplasie Della Tiroide 3 + + ->
22 Invasivitã  Della Neoplasia 3 + + ->
23 Metastasi Linfatiche 2 + +

Trasmissione telematica delle certificazioni di malattia all’Inps.

Aspetti organizzativi e prime istruzioni operative.

SOMMARIO:

Istruzioni per la trasmissione telematica delle certificazioni di malattia all’Inps.

PREMESSA

Con il decreto del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell’economia e delle finanze del 26.02.2010 (Gazzetta Ufficiale n. 65/2010) si è concluso un lungo percorso normativo mediante il quale il legislatore, ispirandosi ai principi di sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’azione amministrativa (Codice dell’amministrazione digitale) ha disposto il collegamento in rete dei medici curanti nonché la trasmissione telematica delle certificazioni di malattia all’Inps, per i lavoratori del settore privato.

Anche per il settore pubblico, il Dipartimento della funzione pubblica e il Dipartimento della digitalizzazione della Pubblica amministrazione e dell’innovazione tecnologica, con la circolare n. 1 del 19.03.2010, hanno fornito istruzioni operative per la trasmissione telematica dei certificati secondo le modalità stabilite per il settore privato.

Evoluzione legislativa.

Come è noto, già con il comma 149 dell’art. 1 della legge n. 311/2004 (finanziaria per il 2005) è stata prevista la trasmissione on-line del certificato di malattia, da parte del medico curante, all’Inps.

Successivamente, con la legge finanziaria per il 2007  (art. 1, c. 810, della legge n. 296/2006) si è aggiunto il comma 5-bis, all’art. 50 del decreto-legge n. 269/2003, convertito con modificazioni dalla legge n. 326/2003, e si  è reso disponibile, a partire dal 1° luglio 2007, il collegamento in rete dei medici del SSN, secondo le regole tecniche del Sistema pubblico di connettività (artt. 72 e ss. del Codice dell’amministrazione digitale) al fine di portare avanti, tra l’altro, il processo di telematizzazione dei certificati.

Con l’art. 8 del D.P.C.M. del 26.03.2008, si sono definiti i principi generali relativi alla trasmissione telematica dei dati delle certificazioni di malattia al sistema tecnologico fornito dal Ministero dell’economia e delle finanze  e denominato SAC (sistema di accoglienza centrale) nonché le caratteristiche tecniche di acquisizione e trasmissione dei dati, in attesa di ulteriori modalità attuative da definirsi con decreto interministeriale.

Tale decreto ed il disciplinare tecnico, ad esso collegato, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale in data 19.03.2010, sono diventati operativi a partire dal quindicesimo giorno dalla data di pubblicazione (3.04.2010).

Parallelamente all’evoluzione legislativa sopra delineata, relativa ai certificati medici del settore privato, sono state emanate, con l’art. 55 septies del D. Lgs. n. 165/2001, introdotto dall’art. 69 del D.Lgs. n. 150/2009, in attuazione della legge n. 15/2009, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, disposizioni per la trasmissione telematica all’Inps dei certificati di malattia dei lavoratori del settore pubblico. Tali disposizioni sono divenute operative con la circolare n.1/2010, citata in premessa.

1. Effetti della nuova disciplina.

A partire dal 3 aprile 2010, data di entrata in vigore della nuova normativa, i medici dipendenti del SSN o in regime di convenzione sono tenuti a trasmettere all’Inps, per il tramite del SAC, il certificato di malattia del lavoratore rilasciandone copia cartacea all’interessato. A tal fine, ricevono dal Ministero dell’economia e delle finanze apposite credenziali di accesso.

Il certificato così trasmesso viene ricevuto dall’Inps che lo mette a disposizione del cittadino intestatario, mediante accesso al sito Internet dell’Istituto previa identificazione con PIN. L’attestato di malattia è reso invece disponibile per il datore di lavoro pubblico o privato, secondo le modalità di seguito specificate.

Inoltre, i certificati dei lavoratori del settore privato aventi diritto all’indennità di malattia erogata dall’Inps, vengono anche trattati per le finalità istituzionali.

2. Descrizione del processo.

Il processo in questione prevede competenze specifiche così ripartite:

i medici certificatori (dipendenti o convenzionati con SSN) acquisiscono ed inviano i certificati al sistema di accoglienza centrale (SAC) del Ministero dell’economia e delle finanze che provvede ad inoltrarli all’Inps; inoltre, possono annullare i certificati entro il giorno successivo al rilascio e rettificare la data di fine prognosi entro il termine della stessa, sempre utilizzando i servizi erogati dal SAC;

dopo l’invio all’Inps, il SAC restituisce al medico il numero identificativo per la stampa del certificato e dell’attestato da consegnare, entrambi, al lavoratore;

l’Inps, sulla base delle informazioni presenti sulle proprie banche dati e dei servizi forniti dall’Inpdap, individua, per l’intestatario del certificato il datore di lavoro al quale mettere a disposizione l’attestato;

l’Inps rende disponibili ai datori di lavoro, sul proprio sito Internet, funzioni di consultazione e di stampa degli attestati con elementi di ricerca diversi, previo riconoscimento tramite PIN;

l’Inps mette a disposizione dei lavoratori i certificati loro intestati accedendo al sito Internet dell’Istituto. In relazione alle credenziali di accesso utilizzate, vengono visti tutti i certificati (accesso con PIN) o solo l’attestato, (accesso con codice fiscale e numero del certificato);

l’Inps canalizza verso le proprie Sedi i certificati degli aventi diritto all’indennità di malattia per la disposizione di visite mediche di controllo e, nei casi previsti, per il pagamento diretto delle prestazioni.

2.1 Medico curante

La trasmissione del certificato di malattia telematico comprende obbligatoriamente l’inserimento da parte del medico curante dei seguenti dati:

  • codice fiscale del lavoratore;
  • residenza o domicilio abituale;
  • eventuale domicilio di reperibilità durante la malattia;
  • codice di diagnosi, mediante l’utilizzo del codice nosologico ICD9-CM, che sostituisce o si aggiunge alle note di diagnosi;
  • data di dichiarato inizio malattia, data di rilascio del certificato, data di presunta fine malattia nonché, nei casi di accertamento successivo al primo, di prosecuzione o ricaduta della malattia;
  • modalità ambulatoriale o domiciliare della visita eseguita.

Il medico curante, alla restituzione del numero di certificato, rilascia al lavoratore copia cartacea:

A) dell’attestato di malattia per il datore di lavoro, privo di diagnosi;

B) del certificato di malattia per l’assistito che contiene i dati della diagnosi e/o il codice nosologico.

In caso di impossibilità per il medico di stampare la certificazione, lo stesso comunicherà al lavoratore, il numero del certificato, attribuito dopo il controllo e l’accettazione dei dati trasmessi. Tale numerazione, potrà essere utilizzata dal lavoratore per ricercare, visualizzare e stampare il proprio attestato direttamente dal sito Internet dell’Istituto.

E’ previsto un periodo transitorio di tre mesi durante il quale è riconosciuta la possibilità per il medico di procedere al rilascio cartaceo dei certificati di malattia, secondo le modalità vigenti.

2.2 Datore di lavoro

L’Inps mette a disposizione dei datori di lavoro, sia privati che pubblici, le attestazioni di malattia relative ai certificati trasmessi dal medico curante, accedendo al portale INPS www.inps.it – servizi on-line, previa autorizzazione e attribuzione di un PIN (v. Allegato Manuale di consultazione degli attestati di malattia).

2.3 Lavoratore

L’Inps mette a disposizione dei lavoratori il servizio di consultazione e stampa dei dati relativi ai propri certificati di malattia inviati telematicamente dal medico curante. Per accedere al servizio, disponibile nel sito Inps – servizi on-line, sono previste due modalità:

1) tramite un codice PIN, con il quale è consentito l’accesso ai dati di tutti i certificati comprensivi di diagnosi e di codice nosologico, se indicato dal medico;

2) mediante l’inserimento del codice fiscale personale e del numero del certificato, elementi indispensabili per accedere all’attestato cercato.

Il lavoratore avente diritto all’indennità di malattia a carico dell’Inps, in base alle nuove disposizioni, non è più tenuto a trasmettere all’Istituto il certificato di malattia, eccetto i casi di impossibilità di invio telematico.

3. Abilitazioni per accedere al sistema.

Il Ministero dell’Economia e Finanze rilascia specifiche credenziali di accesso al sistema SAC ai medici dipendenti o convenzionati con il S.S.N.

Invece l’Inps rilascia il PIN:

a) ai cittadini che ne fanno richiesta, tramite i consueti canali e con le procedure previste: internet, Contact Center e uffici Inps;

b) ai datori di lavoro pubblico o privato o a loro incaricati che si debbono presentare presso una Sede Inps muniti di:

modulo di richiesta compilato e sottoscritto dallo stesso datore di lavoro privato o dal legale rappresentante ove il datore di lavoro sia pubblico o organizzato in forma associata o societaria, con l’elenco dei dipendenti ai quali rilasciare il PIN per l’accesso agli attestati di malattia del personale;

– modulo di richiesta “individuale” compilato e firmato da ogni dipendente autorizzato con allegata la fotocopia del documento d’identità del  sottoscrittore.

I moduli richiesti sono forniti in allegato.

Le pubbliche amministrazioni o le aziende in possesso di PIN, sono tenute a chiedere tempestivamente la revoca dell’autorizzazione, al verificarsi della cessazione dell’attività, della sospensione o del trasferimento in altra struttura dell’intestatario del PIN e l’Inps provvederà a cessare, con effetto immediato, l’abilitazione.

L’operatore Inps, incaricato del rilascio dei PIN, dopo aver verificato la correttezza formale della richiesta e l’identità del richiedente, deve, utilizzando la funzione “Verifica rapporto di lavoro” della procedura di assegnazione PIN, accertare che la persona da autorizzare sia dipendente dell’Amministrazione o dell’azienda il cui rappresentante ha sottoscritto i documenti di richiesta.

A verifiche completate il funzionario Inps provvede al rilascio del PIN selezionando la classe utente “Datore di lavoro (certificazione di malattia)”.

Qualora l’utente sia già in possesso di un PIN per altre finalità si dovrà procedere ad aggiungere l’autorizzazione al servizio “Consultazione attestati di malattia” mediante la funzione “Modifica autorizzazioni ai servizi”.

Nelle more di decisioni che debbono essere concordate con le parti interessate, per il momento, i consulenti di lavoro sono esclusi dalla concessione di tale servizio.

4. Assistenza agli utenti

Il sistema di accoglienza centrale (SAC) del Ministero dell’Economia e Finanze fornisce l’assistenza agli utenti dello stesso tramite il servizio di Call Center, raggiungibile attraverso il numero gratuito 800030070.

L’Inps fornisce assistenza ai datori di lavoro e ai lavoratori tramite gli operatori del Contact Center Integrato Inps-Inail, raggiungibile attraverso il numero gratuito 803164.

Gli operatori del Contact Center forniscono telefonicamente supporto nella navigazione e uso delle procedure di consultazione dei certificati, inviati telematicamente dal medico curante, nonché le informazioni e le risposte ai quesiti di interesse generale sulla materia.

Inoltre forniscono ai medici curanti informazioni e risposte riguardanti esclusivamente i quesiti di interesse medico legale in collaborazione con il Coordinamento Generale medico legale per il tramite della U.O.C. Prestazioni a sostegno del reddito quale struttura di riferimento per le relative specifiche risposte.

Il Contact Center assiste, inoltre, i lavoratori anche per l’assegnazione o attivazione del PIN cittadino, necessario per la consultazione e stampa dei propri certificati di malattia.

5. Gestione dei certificati telematici da parte delle strutture periferiche Inps

Successivamente alla ricezione dei certificati trasmessi dai medici vengono individuati quelli dei lavoratori aventi diritto all’indennità di malattia per essere destinati alle strutture operative Inps competenti per residenza del lavoratore ed essere registrati negli archivi locali gestionali della certificazione di malattia. Tutti sono immediatamente disponibili per le attività previste dai flussi di processo dell’Area malattia.

Per i medici Inps, nella procedura di gestione della certificazione di malattia – flusso “certificati ricevuti via internet” –sono a disposizione funzioni per esaminare i certificati telematici che pervengono giornalmente e per disporre, d’ufficio, visite mediche di controllo.

Nel manuale operativo, consultabile da Intranet in Utilità – Manuali, software e documentazione – Prestazioni non pensionistiche, le diverse funzioni sono descritte dettagliatamente (v. Allegato Funzioni certificati telematici).

Con  la circolare n. 120 del 6 agosto 2004, il processo di certificazione della malattia e di erogazione della relativa indennità era stato completamente ridisegnato anche al fine di progressivo adeguamento alle novità normative e organizzative in materia di telematizzazione.

L’avvio della trasmissione telematica dei certificati, che abolisce onerose e ripetitive attività manuali, quali l’acquisizione e l’archiviazione, e l’imminente rilascio in produzione di tre nuovi applicativi, ovvero il Data Mining per la scelta delle Visite mediche di controllo a più alto rischio aziendale, il rilascio della procedura per la  Richiesta tramite Portale INPS delle VMC da parte di datori di lavoro pubblici e privati nonché la telematizzazione delle VMCd e dei rapporti con i medici di controllo, consentirà la completa  reingegnerizzazione del processo di certificazione della malattia, con evidenti benefici attesi sia in termini di ottimizzazione delle risorse che di efficacia ed efficienza del processo.

Nel rispetto dei principi di pertinenza, non eccedenza e di necessità del trattamento dei dati sensibili, il nuovo processo così ulteriormente rimodellato e innovato sarà comunque gestito separando le attività di competenza sanitaria da quelle di competenza amministrativa secondo le modalità previste dalla circolare n. 87 del 12 settembre 2008, con la specificazione che le attività saranno ripartite secondo i principi contenuti nella circolare n. 102 del 12 agosto 2009.

Inoltre, con riferimento alla fase sperimentale di applicazione della circolare n. 102 del 12 agosto 2009, le attività di gestione della malattia sono ripartite secondo i principi del nuovo modello organizzativo. In particolare, l’allocazione delle attività nelle Sedi sperimentali segue la seguente distribuzione:

a) la funzione medico-legale provvede alla valutazione professionale di competenza dei certificati medici ricevuti via internet e a tutte le attività connesse come da circolari n. 120/2004 e n. 87/2008, ivi compresa la gestione delle visite mediche di controllo, con esclusione della fase di consuntivazione e delle competenze gestionali amministrative relative al loro esito;

b) la funzione dell’area flussi “Controllo Prestazioni” gestisce il complesso delle azioni amministrative innescate dal flusso di invio telematico dei certificati, quindi la gestione amministrativa delle visite mediche di controllo, l’applicazione del regime sanzionatorio per gli assenti a visita non giustificati, i pagamenti alle A.S.L., l’attivazione delle azioni surrogatorie e la gestione dei rapporti con i datori di lavoro, l’Ufficio legale e l’area contabile;

c) la linea di servizio “Prestazioni a sostegno del reddito”, nell’ambito delle Agenzie interne e complesse, e le Agenzie territoriali gestiscono le attività finalizzate alla liquidazione dell’indennità di malattia; inoltre, assicurano l’acquisizione dei certificati medici cartacei;

d) la funzione dell’area flussi “Anagrafica e flussi” gestisce tutte le elaborazioni dei primi pagamenti e dei pagamenti successivi delle indennità, così come descritto nel Flusso Standardizzato di Processo dedicato alle Prestazioni a sostegno del reddito.

In attesa delle necessarie implementazioni delle procedure a supporto del processo della certificazione della malattia, delle visite mediche di controllo e delle prestazioni di malattia e maternità, per lo svolgimento delle attività previste dal nuovo modello organizzativo, sia i medici che il personale amministrativo delle direzioni provinciali dovranno essere abilitati ad accedere alle procedure EAP delle diverse strutture territoriali che rientrano nella competenza organizzativa attribuita alla Sede provinciale.

Il Direttore Generale

Nori