Se la voce va giù, non trascuratela

L’articolo è disponibile solo per i Soci di Altroconsumo, tuttavia pubblico un breve riassunto:

Un abbassamento di voce che non passa non deve essere trascurato. Raucedine, afonia, fastidio nel deglutire possono essere sintomi di un disturbo più serio. Anche se è raro, potrebbe trattarsi di un tumore alla laringe, che prendere in tempo è importante.

Un abbassamento di voce che non passa non deve essere trascurato. Raucedine, afonia, fastidio nel deglutire possono essere sintomi di un disturbo più serio. Anche se è raro, potrebbe trattarsi di un tumore alla laringe, che prendere in tempo è importante.

Disturbi della gola
Una forte infiammazione della faringe o della laringe; una laringite cronica causata dal fumo, dall’alcol o dal reflusso esofageo; noduli benigni sulle corde vocali; un uso eccessivo o scorretto della voce; un trauma; perfino stress e tensione… Sono tutti problemi che possono portare a raucedine e abbassamenti della voce, anche persistenti.

Dopo quindici giorni, dal medico
In ogni caso, se il problema non si risolve nel giro di un paio di settimane, è bene sentire il medico. In primo luogo perché in molti casi si può intervenire, per esempio con esercizi di rieducazione della voce se il sintomo è legato a un’impostazione errata della respirazione e del parlare. In secondo luogo perché, se pure raramente, potrebbe trattarsi di un tumore alla laringe: una forma rara, ma che è basilare diagnosticare tempestivamente. In questo caso la possibilità di guarigione è del 95%, grazie alle cure sempre più mirate.

Dal medico di famiglia
Il primo referente è sempre il medico di famiglia: sarà lui a consigliarvi eventualmente a uno specialista per indagini più approfondite. Oggi il rischio di dover subìre interventi chirurgici pesanti è notevolmente diminuito: gli interventi demolitivi sono sempre più rari, soprattutto se il tumore è preso all’inizio.

Prevenzione: primo non fumare
La prima regola di prevenzione è non fumare, soprattutto le sigarette. Il tumore alla laringe colpisce 25 volte di più i fumatori rispetto a chi non fuma. Il rischio aumenta in proporzione al numero di sigarette, mentre diminuisce dopo 5 anni di sospensione.

Per prevenire è fondamentale anche l’alimentazione: una dieta ricca di frutta e verdura aiuta nella prevenzione di molti tumori, tra cui quelli alla laringe.

cinture di sicurezza

Pubblichiamo un memorandum sulle criticità di salute dei pazienti portatori di tracheostoma o di tracheotomia che possono servire per l’esenzione dall’uso delle cinture di sicurezza durante la guida:

1. il paziente respira attraverso il tracheostoma (apertura della trachea all’esterno)

2. non utilizza per la respirazione il naso e la bocca

3. spesso il paziente è portatore di cannula tracheale che evita il collabimento delle pareti tracheali

4. la mancanza della chiusura glottica riduce l’appoggio diaframmatico in caso di sforzi e di contratture della parete toracica

5. la cintura può, a seconda dell’altezza, ricoprire il tracheostoma o posizionarsi più sotto comunque a chiudere gli spazi respiratori della camicia o della maglietta

6. l’azione di costrizione della cintura ostacola i movimenti di dilatazione e di contrazione della cassa toracica mettendo in crisi la corretta respirazione

7. una corretta respirazione consente maggior presenza psicofisica durante la guida e riduce i tempi di reazione

 

 

dott. Maurizio Magnani

Presidente Nazionale ailar e FIALPO

Direttore Unità Operativa ORL Ist.Ospitalieri di Cremona

Scontrini farmacia: nuove regole per le detrazioni

a cura di Altroconsumo

Scompare il nome del farmaco, si detraggono anche i medicinali senza prescrizione, omeopatici e galenici

L’Agenzia delle entrate ha precisato quali sono lediciture che possono essere presenti sulloscontrino della farmacia per renderlo detraibile al momento della dichiarazione dei redditi.

Le novità imposte dal Garante

Dall’inizio di quest’anno è entrata in vigore la modifica degli scontrini della farmacia, richiesta lo scorso anno dal Garante della Privacy. Lo scontrino della farmacia non indicherà più il nome del farmaco acquistato, ma soltanto il codice di immissione al commercio (AIC), così da rispettare la privacy del paziente, che in sede di dichiarazione dei redditi non sarà più obbligato a render note le malattie di cui soffre a chi gli presta assistenza fiscale.

Le nuove diciture ammesse

L’Agenzia delle entrate ha deciso di allargare le maglie che vincolavano gli scontrini detraibili con la dichiarazione dei redditi. Infatti, d’ora in poi lo scontrino della farmacia potrà essere detratto tra le spese mediche se indica una delle seguenti diciture: “farmaco“, “medicinale“, “med.”, “f.co“, “otc” e “sop” (sigle che indicano i medicinali diautomedicazionesenza prescrizione medica), “omeopatico“, “ticket” o “preparazione galenica“.
Rimangono escluse dalla detrazione i prodotti definiti come “integratori” o “fitoterapici” (spesso erroneamente definiti fitofarmaci).
Non è ammessa alcuna altra dicitura o documentazione allegata allo scontrino ai fini della detraibilità della spesa.

Ricette addio

Dopo tre anni l’Agenzia delle entrate ha finalmente deciso di eliminare l’obbligo di allegare una fotocopia della ricetta “rossa” allo scontrino che riporta la dicitura “ticket”. Come avevamo più volte rilevato, la dicitura “ticket” su uno scontrino farmaceutico indica esclusivamente l’acquisto di un medicinale, di conseguenza pretendere la fotocopia della prescrizione medica significa obbligare il contribuente a sostenere un costo che spesso supera quanto poi recuperato al momento della dichiarazione dei redditi. Stiamo parlando di centesimi purtroppo, ma dobbiamo ricordarci che spesso e volentieri chi acquista farmaci in regime di esenzione è già costretto a sostenere molte spese mediche durante l’anno perché affetto da patologie croniche.

Donare il cuore senza limiti d’età

Pubblicato da Gloria Soresi in CNRMedicina

Non escludere gli over 55 consentirebbe di ridurre le liste d’attesa per i trapianti. Questo l’obiettivo di un test di funzionalità cardiaca testato da Ifc-Cnr e Sant’Orsola.

Il trapianto d’organo è ancora l’unica soluzione per salvare la vita di molti pazienti con malattie cardiache gravi avanzate. Alternative come cuore artificiale, trapianto da animali geneticamente modificati o assistenza ventricolare meccanica prolungata oltre 3-4 mesi sono ancora in fase di studio.

Per tale ragione, si registra a livello sia italiano sia internazionale una costante carenza di donatori, resa ancor più pesante dall’età limite, fissata a 55 anni. Una ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), però, ora dischiude nuove e più ampie possibilità. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Heart and Lung Transplantation.

“Sono oltre 700 i pazienti che ogni anno in Italia avrebbero bisogno di un cuore nuovo, mentre le donazioni raggiungono a malapena la metà. I pazienti in lista d’attesa (media 2-3 anni) hanno una qualità di vita difficile e una mortalità di quasi il 9% annuo”, spiega Tonino Bombardini, ricercatore associato dell’Ifc-Cnr“Se ogni anno si utilizzasse anche solo un sesto dei 670 donatori di cuore ultra cinquantacinquenni, i trapianti in Italia aumenterebbero di 100 l’anno. Da questa constatazione, circa cinque anni fa, è partita un’indagine congiunta con il Centro trapianti cuore-polmone del Sant’Orsola di Bologna, volta a quantificare la bontà funzionale dei cuori dei cosiddetti donatori marginali”.

Il gruppo utilizza come test diagnostico un eco-stress farmacologico“Si infonde sotto controllo ecocardiografico continuo il dipiridamolo, un farmaco vasodilatatore già in uso da 25 anni per la diagnosi non invasiva di malattia coronarica”, spieganoBombardiniGiorgio Arpesella del Sant’Orsola. “Il cuore è infatti un organo erettile, la cui funzione aumenta con l’aumentare del flusso, ma questo solo se le coronarie sono sane e il miocardio è normale. Se il cuore sotto stress obbedisce a tale corrispondenza, allora è adatto per la donazione; altrimenti, se nonostante la vasodilatazione coronarica la funzione peggiora, viene scartato. Il test, che viene eseguito dopo la dichiarazione di morte cerebrale del donatore, dura 6 minuti e rispetta gli altri organi da trapiantare”.

Per uniformare e ottimizzare i risultati a livello nazionale, il Core Eco Lab dell’Ifc-Cnrdi Pisa certifica i cardiologi idonei ad effettuare l’indagine nei centri abilitati, mentre un portale web, consente di inserire le risposte eco-stress dei possibili donatori.

“Il progetto Donazione di cuore marginale ha visto il coinvolgimento dell’Associazione interregionale trapianti e l’Organizzazione Toscana trapianti”, conclude Eugenio Picano, direttore dell’Ifc-Cnr di Pisa. “Attualmente attivo in nove centri in Emilia-Romagna e Toscana – Cesena, Bologna, Baggiovara e Parma; Pisa, Firenze, Lucca, Empoli e Siena – è pronto per essere esteso a tutte le regioni italiane”.

Secondo dati Cnt-Centro nazionale trapianti, nel 2006 solo il 45% dei 1.234 donatori di cuore potenziali in Italia avevano un’età inferiore ai 55 anni. E inoltre 169 dei 345 trapianti venivano eseguiti in riceventi ultra-55enni. Anche negli Stati Uniti, dove ogni anno si effettuano più di 2.000 trapianti di cuore, solo il 7% dei donatori ha una età superiore ai 50 anni, nonostante la mortalità annua dei cardiopatici in lista d’attesa sia superiore al 10% (dati Optn-Organ Procurement and Transplantation Network – Srtr-Scientific Registry of Transplant Recipients, 2008).

Campagna in difesa della salute umana e del latte materno

INCENERITORE

Parto da questa affermazione di

umberto veronesi

il quale, intervistato da Fazio durante la trasmissione “Che tempo fa”, affermava che con assoluta sicurezza il rischio degli inceneritori è zero. Poi vedo un filmato su Youtube, dove lo stesso Veronesi, un pò scocciato per l’insistente domanda dell’intervistatore afferma: “Non sono un esperto di inceneritori……però i miei esperti mi hanno giurato…..” Questo atteggiamento desta per lo meno un pò di sospetto; leggo quindi gli articoli degli esperti. Questi fanno un uso inappropriato di studi nazionali e internazionali, fino a stravolgerne i risultati, in modo da giustificare gli inceneritori e dichiararli innoqui per la salute dei cittadini.

Per tutti voglio enunciare ciò che è scritto in uno di questi: “Healt effects of waste inceneration: a review of epidemiological studies” di Hu S.W. e Shy C.M. pubblicato nel 2001:    “Diversi studi hanno evidenziato associazioni significative tra inceneritori ed alterato rapporto maschi/femmine alla nascita, cancro al polmone, cancro alla laringe, malattie ischemiche cardiache, mutageni nelle urine, livelli elevati nel sangue di composti organici e metalli pesanti.”    In altri studi si parla di gravi danni per la salute delle donne esposte e sarcomi in entrambi i sessi.

Questi sono risultati rassicuranti?

Su queste rassicurazioni degli esperti poi, le amministrazioni comunali decidono che coloro che si oppongono agli inceneritori sono dei fanatici ambientalisti privi di qualsiasi fondamento scientifico.  Faccio vedere i lavori a colleghi medici, tutti affermano che gli inceneritori, anche i più moderni, sappiamo che sono cancerogeni, che liberano diossine…..ma il mondo va così e la nostra voce non viene ascoltata.

Allora cari medici opponiamoci agli inceneritori, facciamo sentire la nostra voce e potremo cambiare il titolo in “Salute dei cittadini a rischio zero“; grazie ad una politica che spinga realmente verso una raccolta differenziata spinta che conduca al Recupero/Riuso/Riciclo con minori costi ambientali e sanitari.

Visita fiscale al lavoratore malato: assente giustificato se va dalla madre inferma

 

ROMA (10 marzo) – Ci sono dei doveri «morali», come quello di andare a trovare in ospedale la madre anziana e sola, che giustificano ogni assenza alla visita fiscale – nelle fasce di reperibilità – del lavoratore in stato di malattia. Lo sottolinea la Cassazione – sentenza civile 5718 – che ha respinto un ricorso dell’Inps, intenzionato a trattenere l’indennità di malattia a Luca G., un impiegato risultato assente alla visita di controllo domiciliare. Il lavoratore si era sempre difeso – esibendo la necessaria documentazione – spiegando di essersi allontanato per andare a trovare la madre ricoverata dopo un delicato intervento di cardiochirurgia. 

Pur essendo uscito nelle ore “consentite”, Luca non era riuscito a rientrare nella sua abitazione entro le fasce di reperibilità per via del traffico. In primo grado l’Inps riuscì a togliergli l’indennità sostenendo che le assenze alle visite fiscali, per essere perdonate, devono essere dovute a problemi «indifferibili», mentre non meritano considerazione le assenze fatte in nome di una «utilità, anche morale». Questa tesi è stata bocciata dai supremi giudici. «L’esigenza di solidarietà e di vicinanza familiare – scrive la Cassazione – in particolare l’assistere la propria madre ricoverata e priva di ogni altro sostegno morale in quanto divorziata e senza altri familiari, è senz’altro meritevole di tutela nell’ambito dei rapporti etico-sociali garantiti dalla Costituzione». Esce così confermata la sentenza emessa dalla Corte di appello di Firenze che aveva che aveva annullato la “penalizzazione” decisa dal giudice di primo grado.

le 4 regole d’oro x smettere di fumare


 

Tratto da:

www.noalfumo.rai.it

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– Le sostanze che si assorbono, con la sigaretta –

Chi fuma assorbe migliaia di sostanze tossiche che derivano dalla combustione della sigaretta. Quali sono e quali effetti provocano sull’organismo?

La nicotina: è la causa principale dell’assuefazione al fumo e della dipendenza fisica da esso; alcaloide naturale del tabacco, dopo un assorbimento molto veloce, produce una stimolazione del sistema nervoso centrale causando tremori, irritabilità e, in forti dosi, perfino convulsioni; all’iniziale fase stimolante segue poi un effetto deprimente. Causa ipertensione, tachicardia e aritmie
cardiache, vasocostrizione e una maggiore suscettibilità a episodi tromboembolici

Il monossido di carbonio: ostacola l’azione dei muscoli e del cervello

L’arsenico e i derivati del cianuro. dei veri e propri veleni

L’acetone, proprio quello per togliere lo smalto dalle unghie!

La formaldeide: un gas irritante impiegato dalle industrie nella lavorazionedelle stoffe, carta, legno e coloranti

Il catrame: si deposita nei bronchi e nei polmoni e può provocare il cancro

L’ammoniaca: un gas tossico dall’odore caratteristico

Additivi chimici come l’acido silicico, carbonico, acetico, formico, benzoico; il diossido di titanio; prodotti sbiancanti delle ceneri; acceleratori di combustione, ecc.

Il polonio 210: una sostanza radioattiva. Fumare 30 sigarette al giorno equivale, in un anno, a 300 radiografie al torace

Tante altre sostanze irritanti, tossiche e cancerogene.

– Cosa succede al tuo corpo quando fumi? –

Cosa succede al tuo corpo se fumi …

Bocca e gola
Il tabacco può alterare l’alito e macchiare i denti e, in alcuni casi, provocare lesioni all’interno della bocca e delle gengive. In misura più grave, può essere uno dei fattori di rischio di tumori alla laringe.

Cervello
La nicotina può dare dipendenza. È uno stimolante: inizialmente aumenta l’attenzione e si accelerano i riflessi poi, a causa del minore apporto di ossigeno, le prestazioni intellettuali possono ridursi.

Cuore e arterie
Il fumo può essere una delle cause di trombosi, malattie cardiache e infarto. Può essere anche un fattore di rischio per arteriosclerosi (invecchiamento delle arterie) diminuizione nel trasporto di ossigeno a tutto il corpo.

Reni
Il fumo può determinare una minore capacità di filtro dei reni ed essere un fattore di rischio di tumore.

Polmoni
Fumare può essere causa di bronchiti acute e croniche, enfisema. Aumenta di molto il rischio di tumore polmonare e alla faringe.

Apparato digerente
Il fumo può essere motivo di bruciori e acidità gastrica, colite, aumento della motilità intestinale. Può essere anche uno dei fattori di rischio di tumore all’esofago.

Pelle
Le cellule si alterano e invecchiano prima a causa del fumo, quindi la pelle finisce per diventare meno elastica, macchiata e segnata da rughe precoci.

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I trucchi per smettere di fumare e le 4 regole d’oro per preparare il tuo fisico alla disintossicazione. Iniziamo da alcuni suggerimenti che prima di te hanno aiutato molti altri a ridurre le sigarette, fino ad eliminarle.

Compra un pacchetto da 10 sigarette alla volta: basta con le scorte!

Cambia marca di sigarette, compra una qualità che non ti piace: guasta il
gusto!

Tieni le sigarette lontano dagli occhi e dal cuore!

Fuma scomodo

Usa un solo posacenere e lavalo sempre dopo avere fumato

Dopo ogni sigaretta, metti via il pacchetto

Rifiuta tutte le sigarette che ti vengono offerte

Poni dei limiti al tuo fumo: decidi di non fumare più in soggiorno, in
camera da letto, in auto, ecc.

Dopo i pasti, alzati subito da tavola e lavati i denti

Riduci i caffè e i cibi che richiamano la sigaretta

Quando hai voglia di fumare, bevi un bel bicchiere di acqua

Certamente ti sarà capitato di sentire da amici o conoscenti tanti altri accorgimenti inventati per smettere di fumare ed altri ancora ne escogiterai tu. Annotali! Ne risulterà un elenco bizzarro, divertente e molto utile.

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Le quattro regole d’oro

Quando si smette di fumare, l’organismo espelle gradualmente tutte le sostanze nocive accumulate negli anni “del fumo” e mobilita ogni sua risorsa per rigenerarsi. Per questo occorre metterlo nelle condizioni ottimali seguendo le quattro regole d’oro: acqua, alimentazione, movimento e respirazione. Vediamole una per una.

Acqua. Bevi molta acqua. Ogni cellula si nutre e si rinnova con l’acqua. Bere 1 o 2 litri di acqua al giorno, anche sotto forma di tisane, è una sana abitudine ed è ancora più importante per chi sta smettendo di fumare. La nicotina, infatti, viene eliminata con le urine. Bere molto significa
accelerare questo processo.

Alimentazione. Mangia almeno 5 porzioni al giorno di frutta o verdura fresca: contengono preziosi nutrienti che purificano l’organismo e ne rafforzano le difese immunitarie. Limita i cibi molto piccanti, saporiti e pesanti, riduci i dolci, il caffè e gli altri alimenti dopo i quali ti viene voglia di
fumare. E poi ricorda che le vitamine facilitano la disintossicazione perché catturano i radicali liberi che, come è noto, hanno un ruolo centrale anche in tutti i processi d’invecchiamento.

Movimento. Aumenta l’attività sportiva secondo le tue preferenze e possibilità, ti servirà per:
. eliminare le sostanze tossiche accumulate nel tuo organismo
. scaricare la tensione che inizialmente avvertirai smettendo di fumare
. controllare il peso.

Respirazione. Ricorda che respirare bene è importante. Il fumatore vive in uno stato di costante semi-asfissia, dovuta alla presenza di monossido di carbonio contenuto nel fumo di sigaretta. Le cellule del nostro organismo hanno bisogno di ossigeno per vivere. Chi è padrone della propria respirazione è padrone anche del proprio pensiero.

Come si deve respirare? Se ne sei a conoscenza, puoi utilizzare le tecniche di respirazione yoga, oppure, prima di iniziare la “buona respirazione”, bevi un bicchiere d’acqua abbondante, assumi una posizione semi-distesa, in un luogo tranquillo, e ripeti tre volte questo esercizio respiratorio:
. espira profondamente a labbra socchiuse, come se dovessi spegnere una
candela, cosi da svuotare meglio i polmoni
. inspira attraverso il naso, avendo cura che le fosse nasali siano ben libere (il naso è un filtro nel quale l’aria si riscalda, si umidifica e si purifica), così che i polmoni la ricevano perfettamente condizionata
. fa’ respiri profondi.
Questo esercizio ti servirà ad aumentare la tua capacità respiratoria, a
mantenere sano il tuo organismo e a rilassarti.

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Cosa avviene nel tuo corpo quando smetti di fumare?

Dopo 20 minuti La pressione sanguigna tende a normalizzarsi
Dopo 8 ore Il livello di monossido di carbonio nel sangue scende verso la norma e s’incrementa il livello di ossigeno

Dopo 24 ore I tuoi capelli, la tua pelle e il tuo alito non hanno più l’odore del fumo
Dopo 48 ore Il tuo senso del gusto e dell’olfatto migliorano
Dopo 72 ore Ti è più facile respirare dopo il rilassamento del tubo bronchiale; aumenta la tua capacità polmonare: hai sfrattato la nicotina dal tuo corpo.
Dalle 2 settimane ai 3 mesi Aumenta il tuo livello di energia, se ti osservi allo specchio noti che hai il viso più roseo e rilassato, un colorito della pelle più luminoso e i capelli più splendenti: sono tutti effetti del tuo stop al fumo.
Dopo 9 mesi Tosse, congestione, fatica e respiro corto diminuiscono.
Le ciglia vibratili del tuo apparato respiratorio (gli “spazzini” del tuo corpo), precedentemente paralizzati dal fumo, tornano in azione e con loro la capacità di combattere le infezioni. La tua energia è sempre più in ascesa.

Dopo 5 anni Il rischio di decesso per tumore polmonare si riduce progressivamente del 50% circa, e, passati 15 anni, è paragonabile a quello di una persona che non ha mai fumato. Diminuisce il rischio di sviluppare tumori in altre sedi anatomiche: bocca, esofago, faringe, laringe, reni, vescica e pancreas. Per le patologie a carico delle coronarie il rischio si riduce gradualmente.

1. Chi smette di fumare ingrassa?
Non tutti gli ex fumatori ingrassano, e chi ingrassa aumenta di pochi chili. Però il peso iniziale si può recuperare nel giro di pochi mesi.
Al principio non è necessario mantenere una dieta rigida. L’esercizio è una
buona tecnica per affrontare la sindrome da astinenza ed evitare di prendere chili.
Bisogna evitare di “piluccare” alimenti con tante calorie: verdure e ortaggi sono invece i più raccomandati.

2. Cosa si può fare per controllare la voglia di fumare una volta smesso?
L’ansia di sigarette costituisce una parte normale dell’astinenza.
L’ansia si può ridurre in vario modo: masticando gomme, respirando lentamente e profondamente, facendosi un massaggio alle tempie e alla nuca, mangiando frutta, bevendo acqua in abbondanza. È importante ricordarsi sempre il motivo per cui si è smesso. La maggior parte delle volte in cui si produce ansia dura solo pochi minuti e poi smette.

3. Dopo aver smesso di fumare è possibile fumare solo una sigaretta ogni tanto?
Categoricamente no. Occorre ricordare che la dipendenza appena superata è iniziata da un tiro e dopo da una sigaretta. Non bisogna correre il rischio di “ricaderci” un’altra volta.

4. Le sigarette a basso contenuto di nicotina e catrami fanno meno male?
Assolutamente no. Le sigarette “light” contengono le stesse sostanze pericolose del tabacco normale: sono solo ridotti i livelli di nicotina e catrami. Molti fumatori, inoltre, per compensare i bassi livelli di nicotina di queste sigarette fumano più spesso o inalano con più intensità. Di conseguenza, aumenta l’ingestione di altre sostanze tossiche.

5. Ridurre il consumo di sigarette può essere sufficiente?

È un buon inizio, ma non risolve il problema. Molti fumatori hanno ridotto la dose ma realizzano inalazioni più frequenti e più intense, per cui mantengono la dipendenza e tornano ai precedenti livelli di consumo. È meglio smettere di fumare completamente.

6. Come si spiega che ci sono fumatori estremamente anziani che stanno benissimo?
Si tratta di un’eccezione, e in molti casi di un aneddoto. Si sa scientificamente e statisticamente che il tabacco riduce mediamente la speranza di vita dei fumatori di 8-10 anni; chi inizia a fumare da giovane, inoltre, peggiora la propria qualità della vita già prima dei 45 anni, a causa delle importanti malattie che si possono presentare (bronchite, infarto del miocardio, ulcera, cancro, ecc.).

7. Se fumare aiuta a rendere meglio sul lavoro, come fare quando si smette?
La difficoltà di concentrazione può essere un sintomo iniziale della sindrome di astinenza, ma dura pochi giorni. È stato dimostrato, inoltre, che il tabacco causa la riduzione del rendimento lavorativo dei fumatori.

8. È vero che l’inquinamento ambientale è più pericoloso del fatto di fumare?
No. Il fumo di tabacco ha una concentrazione di alcuni prodotti tossici 400 volte superiore rispetto ai livelli massimi permessi internazionalmente riguardo all’ambiente.

9. Fumare qualche sigaretta in gravidanza e’ rischioso?
Assolutamente sì. Continuare a fumare durante la gravidanza aumenta l’incidenza di basso peso alla nascita, di mortalità neonatale e di morte improvvisa del neonato (la cosiddetta “morte in culla”).

10. Assumere nicotina per sostituire la sigaretta può essere dannoso?
La nicotina contenuta nelle sigarette non e’ l’elemento più dannoso, in quanto genera solo la dipendenza. Esistono altri elementi molto più dannosi per l’organismo come il catrame ed il monossido di carbonio, principali cause di tumori e malattie cardiovascolari.
Paradossalmente, quindi, assumere nicotina in dosi graduali e controllate solleva dagli spiacevoli sintomi da astinenza da fumo, senza però fornire le sostanze tossiche nocive per l’organismo.

11. Che cos’è il fumo passivo?
“Fumo passivo”, “fumo di seconda mano”, “fumo involontario” o “esposizione al fumo di tabacco ambientale” sono tutte espressioni che si riferiscono alla respirazione del fumo espirato da altre persone, prodotto durante la combustione di prodotti a base di tabacco. È costituito da una
componente “indiretta”, emessa dalla sigaretta, e da una componente “diretta”, vale a dire dal fumo inalato e espirato dal fumatore.

12. Che cosa è contenuto nel fumo passivo?
Il fumo passivo è una combinazione di oltre 4.000 sostanze chimiche, presenti sotto forma di particelle solide e di gas. Sono presenti irritanti e sostanze tossiche sistemiche come acido cianidico, diossido di zolfo, monossido di carbonio, ammoniaca e formaldeide. Il fumo passivo contiene anche
carcinogeni e mutageni come arsenico, cromo e benzopirene. Molti degli elementi chimici sono tossine riproduttive come la nicotina, il cadmio e il monossido di carbonio.
Il fumo passivo è anche un rilevante agente di inquinamento al chiuso. La United States Environmental Agency ha incluso il fumo passivo tra i carcinogeni di classe A, per i quali non esiste un livello di esposizione senza rischi.

13. Il fumo passivo danneggia la salute dei non fumatori?
Sì. Esistono prove scientifiche del fatto che il fumo passivo rappresenta una seria minaccia per la salute. I non fumatori che inalano fumo passivo vengono colpiti da molte delle malattie di cui soffrono i fumatori attivi. La mortalità per patologie cardiovascolari e per cancro ai polmoni è
direttamente correlata all’esposizione al fumo passivo. Per quanto riguarda i bambini, si registrano bronchiti e polmoniti, peggioramenti nelle crisi asmatiche, e otite media sierosa, che è la causa principale di sordità nei bambini.
L’esposizione al fumo passivo durante la gravidanza, inoltre, può provocare la riduzione nella crescita fetale; esistono anche prove del fatto che viene aumentato il rischio di Sindrome di morte improvvisa per i neonati.
Gli effetti più immediati dell’esposizione al fumo passivo sono irritazione agli occhi e al naso, mal di testa, secchezza della gola, vertigini, nausea, tosse e altri problemi respiratori.

Vuoi smettere di fumare e non sai a chi rivolgerti?
Consulta la Guida ai Servizi per la Cessazione da Fumo di Tabacco, realizzata dall’ Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità, nella quale viene fornito l’elenco dei centri che hanno come obiettivo la lotta al fumo di tabacco, presenti sul territorio nazionale, e raggiungi
il laboratorio più vicino a casa tua.

Oppure telefona all’associazione Telefono Verde contro il Fumo
800554088 e troverai sicuramente un valido aiuto.