Donazione organi: Balduzzi, “nel 2013 le volontà saranno indicate sulla carta d’identità”

Il ministro della Salute commenta i dati del Centro nazionale trapianti: “In 2 mesi – dice – le dichiarazioni hanno superato quelle dei 10 anni precedenti”. Una media superiore a quella europea che pone l’Italia nei primi posti insieme a Spagna e Francia

» Salute e PrevenzioneFrancesca Nanni – 25/05/2012
 

 

Per il momento il progetto sperimentale èattivo solo in Umbria, ma secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi, la possibilità di dichiarare la propria volontà di donazione degli organi sulla carta d’identità, “potrebbe essere estesa progressivamente su tutto il territorio nazionale a partire dal 2013”. Il punto relativo alla direttiva sulla scelta di donazione, che potrebbe arrivare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni entro la fine di maggio, è stato fatto durante la presentazione del report sulle donazioni Centro nazionale trapianti il 25 maggio, da cui emerge che nei primi 4 mesi del 2012 è aumentato il numero di donatori per milioni di abitanti: dai 21,9 del 2011 ai 23,7 di quest’anno, mentre il numero di donatori è pari a 1.409.

“È un momento positivo per la rete trapianti, equesto è un segno che funziona, come dimostra l’aumento del numero dei trapianti e quello delle donazioni – ha commentato il ministro della Salute -. Nonostante le difficoltà attuali del Paese i dati dimostrano una forte capacità di tenuta del sistema”. “Risultati eccezionalmente positivi – li ha definiti Balduzzi -, considerato che in 2 mesi il numero di dichiarazioni ha superato quello dei 10 anni precedenti”. Un dato “molto positivo”, anche per il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa che definisce questo aumento, “il più alto di sempre in Italia e di gran lunga migliore della media Ue (16,9)”.

I DATI DEL CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI.
Diminuisce, inoltre, del 2,1 per cento la percentuale di opposizione, aumentando di contro il numero assoluto dei trapianti, che si attesa nei primi 4 mesi del 2012 sulle 3.091 unità, inclusi i combinati. Nello specifico è aumentato il numero dei trapianti di rene (1.688 contro 1.542) e di fegato (1.071 contro 1.019), mentre il numero di trapianti di cuore ha subito un leggero calo (233 contro 278). Stabili le liste di attesa.

TRAPIANTI IN AUMENTO, SOPRATTUTTO QUELLO DI RENE E FEGATO. 
In aumento anche il numero assoluto dei trapianti, che si attesta nei primi quattro mesi sulle 3.091 unità inclusi i combinati. Nello specifico è aumentato il numero dei trapianti di rene (1.688 contro 1.542) e di fegato (1.071 contro 1.019) mentre il numero dei trapianti di cuore ha subito un leggero calo (233 contro 278) dovuto al progressivo aumento dell’aspettativa di vita della popolazione italiana e di un conseguente innalzamento dell’età media dei donatori per quanto concerne il prelievo di organi da cadavere e quindi alla difficoltà di utilizzo di cuori prelevati da donatori anziani.

DONAZIONE ESPRESSA SULLA CARTA D’IDENTITÀ
 

LA STABILITÀ DELLE LISTE D’ATTESA.
 Un dato molto importante è rappresentato dalla stabilità delle liste di attesa: al 31 dicembre 2011 il totale dei pazienti iscritti risulta essere pari a 8.731, di cui 6.542 sono in attesa di un trapianto di rene (con la possibilità per ogni paziente di avere più di una iscrizione), 1.000 per il fegato, 733 per il cuore, 382 per il polmone, 236 per il pancreas e 23 per l’intestino. “La tracciabilità dei flussi di lista, misurando gli ingressi in lista, le uscite e il tempo medio di attesa al trapianto per ogni organo – ha spiegato Nanni Costa – vengono garantite dal lavoro e l’impegno costante e coordinato della Rete”. Oggi l’attività di donazione e trapianto in Italia, ha aggiunto il direttore del Centro Nazionale Trapianti è “altamente riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, ed è il risultato dell’impegno profuso da tutti gli operatori della rete trapiantologica e del Centro stesso che, in questi anni, è diventato un punto di eccellenza della sanità italiana e un punto di riferimento europeo”.

‘UN DONATORE MOLTIPLICA LA VITA’.
 Una piazza virtuale con informazioni, approfondimenti e indicazioni pratiche, realizzata in collaborazione con il Centro nazionale trapianti e le principali associazioni di volontari e pazienti del settore. Un progetto che si arricchisce di un sito internet dedicato messo a punto in collaborazione con l’Università Tor Vergata di Roma per rispondere alle domande di tutti i cittadini in merito a dichiarazioni di volontà, modalità di prelievo e trapianto, servizi presenti sul territorio e dati epidemiologici. Tutto questo è ‘Un donatore moltiplica la vita’, la campagna di comunicazione del ministero della Salute. A distanza di più di 10 anni dalla legge sui trapianti, i cui “obiettivi prioritari” sono stati quelli di informare (aumentare il numero delle informazioni e delle nozioni in tema di donazione e trapianto) e rassicurare (offrire elementi confortanti rispetto all’affidabilità, alla trasparenza e all’efficienza del sistema), la finalità della campagna 2012 è soprattutto quella di “promuovere una ‘call to action’, ovvero una chiamata all’azione che spinga le persone a compiere un’azione ben precisa, dichiarando la propria volontà e a farla dichiarare a chi ha vicino”.

LINK
– Campagna ‘Un donatore moltiplica la vita’
– Campagna ‘Un donatore moltiplica la vita (pieghevole informativo)

Trapianti in aumento in Italia, Toscana regione più virtuosa

Surgery-room

 

Il numero di donatori e il numero assoluto dei trapianti nei primi 4 mesi del 2012 è aumentato: è quanto emerge dal report sull’attività di donazione e trapianto in Italia presentato a Roma al ministero della Salute. I dati parlano chiaro: il numero di donatori per milioni di abitante è in aumento – nel 2011 erano infatti 21,9 contro i 23,7 nel 2012, “un dato molto positivo, il più alto di sempre in Italia e di gran lunga migliore della media Ue (16.9)”, ha commentato il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa. Anche il numero assoluto dei trapianti è aumentato – si attesta, nei primi 4 mesi del 2012, a 3091, inclusi i trapianti combinati. Nello specifico è aumentato il numero dei trapianti di rene (1688 contro 1542) e di fegato (1071 contro 1019), mentre il numero di trapianti di cuore ha subito un leggero calo (233 contro 278).

 

In Toscana il primato italiano – In fatto di donazione di organi e tessuti per l’ottavo anno consecutivo la Toscana si conferma la Regione italiana più generosa. A indicarlo è il Report 2011 dell’OTT, l’Organizzazione Toscana Trapianti, pubblicato in occasione della Giornata Nazionale della Donazione degli Organi, indetta dal Ministero della Salute, che si celebrerà domenica 27 maggio. In Toscana il tasso di donatori segnalati per milione di abitanti è più che doppio della media nazionale: 75,1 donatori segnalati in Toscana,contro i 37,4 in Italia. E anche il dato dei donatori realmente utilizzati è quasi doppio rispetto a quello nazionale: 33,5 per ogni milione di persone, rispetto al 18,4 della media nazionale. Il numero di opposizioni alla donazione, infine, è più basso che nel resto d’Italia: 23,9% (Tiscana) contro il 28,5% (dato nazionale).

Donare il cuore senza limiti d’età

Pubblicato da Gloria Soresi in CNRMedicina

Non escludere gli over 55 consentirebbe di ridurre le liste d’attesa per i trapianti. Questo l’obiettivo di un test di funzionalità cardiaca testato da Ifc-Cnr e Sant’Orsola.

Il trapianto d’organo è ancora l’unica soluzione per salvare la vita di molti pazienti con malattie cardiache gravi avanzate. Alternative come cuore artificiale, trapianto da animali geneticamente modificati o assistenza ventricolare meccanica prolungata oltre 3-4 mesi sono ancora in fase di studio.

Per tale ragione, si registra a livello sia italiano sia internazionale una costante carenza di donatori, resa ancor più pesante dall’età limite, fissata a 55 anni. Una ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), però, ora dischiude nuove e più ampie possibilità. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Heart and Lung Transplantation.

“Sono oltre 700 i pazienti che ogni anno in Italia avrebbero bisogno di un cuore nuovo, mentre le donazioni raggiungono a malapena la metà. I pazienti in lista d’attesa (media 2-3 anni) hanno una qualità di vita difficile e una mortalità di quasi il 9% annuo”, spiega Tonino Bombardini, ricercatore associato dell’Ifc-Cnr“Se ogni anno si utilizzasse anche solo un sesto dei 670 donatori di cuore ultra cinquantacinquenni, i trapianti in Italia aumenterebbero di 100 l’anno. Da questa constatazione, circa cinque anni fa, è partita un’indagine congiunta con il Centro trapianti cuore-polmone del Sant’Orsola di Bologna, volta a quantificare la bontà funzionale dei cuori dei cosiddetti donatori marginali”.

Il gruppo utilizza come test diagnostico un eco-stress farmacologico“Si infonde sotto controllo ecocardiografico continuo il dipiridamolo, un farmaco vasodilatatore già in uso da 25 anni per la diagnosi non invasiva di malattia coronarica”, spieganoBombardiniGiorgio Arpesella del Sant’Orsola. “Il cuore è infatti un organo erettile, la cui funzione aumenta con l’aumentare del flusso, ma questo solo se le coronarie sono sane e il miocardio è normale. Se il cuore sotto stress obbedisce a tale corrispondenza, allora è adatto per la donazione; altrimenti, se nonostante la vasodilatazione coronarica la funzione peggiora, viene scartato. Il test, che viene eseguito dopo la dichiarazione di morte cerebrale del donatore, dura 6 minuti e rispetta gli altri organi da trapiantare”.

Per uniformare e ottimizzare i risultati a livello nazionale, il Core Eco Lab dell’Ifc-Cnrdi Pisa certifica i cardiologi idonei ad effettuare l’indagine nei centri abilitati, mentre un portale web, consente di inserire le risposte eco-stress dei possibili donatori.

“Il progetto Donazione di cuore marginale ha visto il coinvolgimento dell’Associazione interregionale trapianti e l’Organizzazione Toscana trapianti”, conclude Eugenio Picano, direttore dell’Ifc-Cnr di Pisa. “Attualmente attivo in nove centri in Emilia-Romagna e Toscana – Cesena, Bologna, Baggiovara e Parma; Pisa, Firenze, Lucca, Empoli e Siena – è pronto per essere esteso a tutte le regioni italiane”.

Secondo dati Cnt-Centro nazionale trapianti, nel 2006 solo il 45% dei 1.234 donatori di cuore potenziali in Italia avevano un’età inferiore ai 55 anni. E inoltre 169 dei 345 trapianti venivano eseguiti in riceventi ultra-55enni. Anche negli Stati Uniti, dove ogni anno si effettuano più di 2.000 trapianti di cuore, solo il 7% dei donatori ha una età superiore ai 50 anni, nonostante la mortalità annua dei cardiopatici in lista d’attesa sia superiore al 10% (dati Optn-Organ Procurement and Transplantation Network – Srtr-Scientific Registry of Transplant Recipients, 2008).

2 Gennaio 1968 – Il Dottor Barnard esegue il secondo trapianto di cuore

Storia

I pionieri

La fase sperimentale del trapianto di cuore inizia nel 1905 con Carrel Guthrie, che operò un trapianto cardiaco eterotopico da cane a cane. Nel1960 Lower e Shumway descrivono il primo trapianto cardiaco ortotopico nell’animale. Il primo trapianto di cuore al mondo fu eseguito il 3 dicembre 1967 dal chirurgo sudafricano Christiaan Barnard all’ospedale Groote Schuur di Città del Capo, su Louis Washkansky, di 55 anni, che morì 18 giorni dopo. La donatrice fu una ragazza di 25 anni, Denise Darvall, morta in seguito a un incidente stradale. Il 2 gennaio 1968 lo stesso professor Barnard eseguì il secondo trapianto cardiaco, sul dentista Philip Bleiberg, che visse con il cuore nuovo per 19 mesi. Nel 1968 iniziò il programma clinico a Standford per la ricerca sui trapianti di cuore. Nel 1972 è l’introduzione della biopsia endocardica per la monitorizzazione del rigetto acuto. Il 1975 è l’anno del primo ritrapianto di cuore. Nel 1980 viene introdotta la ciclosporina come farmaco anti-rigetto.

I pionieri italiani

Il primo intervento di trapianto cardiaco in Italia fu eseguito il 14 novembre 1985 a Padova, dall’équipe del professor Vincenzo Gallucci, che lo eseguì con successo sul mestrino Ilario Lazzari (scomparso nel 1992). Il donatore fu un ragazzo di 18 anni. Quattro giorni dopo, il 18 novembre1985, il ventenne Gianmarco Taricco, di Dogliani, in provincia di Cuneo, ottenne un cuore nuovo al Policlinico San Matteo di Pavia. L’intervento fu eseguito dall’équipe del professor Mario Viganò. Il donatore era un ragazzo di 14 anni. Il terzo trapianto fu eseguito a Bergamo, il 23 novembre 1985, dal professor Lucio Parenzan, su Roberto Failoni, 48 anni, di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, (scomparso nel 1998). La donatrice era una ragazza di 19 anni. Nello stesso giorno furono eseguiti in Italia altri due trapianti cardiaci: a Udine, dove l’équipe del professor Angelo Meriggi lo eseguì sul quarantottenne Valentino Rigo (scomparso il 7 febbraio 1986) e a Milano, dove il professor Alessandro Pellegrini lo eseguì sul quarantassettenne milanese Luigi Savaris. Nel 1987 è stato eseguito il primo trapianto eterotopico. Nello stesso anno è stato utilizzato per la prima volta un VAD (cuore artificiale) come ponte al trapianto (per una settimana). Nel 1991 sono stati eseguiti il primo trapianto da vivente (progetto Domino) ed il primo trapianto cuore-polmone in Italia. Nel 2001 è stato sperimentato per la prima volta un LVADpermanente in paziente con controindicazioni al trapianto.

I primi trapiantati italiani

La prima italiana con un cuore nuovo fu la romana Patrizia Barbieri. Il trapianto fu eseguito a Londra il 18 ottobre 1984, dall’équipe del chirurgo anglo-egiziano Magdi Jacoub. La prima bambina italiana sulla quale fu eseguito un trapianto di cuore fu, ancora a Londra, il 10 giugno 1985, l’undicenne palermitana Nicoletta Tortorici.