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Sei a letto con l’influenza?

Sono arrivati i giorni più freddi dell’anno e insieme i disturbi di stagione

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Influenza A, tutto ciò che è utile sapere

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Le buone maniere per difendersi dall’influenza

Quelle semplici precauzioni che dovresti utilizzare sempre

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Le norme igieniche anti-influenza

Febbre alta, ossa rotte, tosse e raffreddore: i sintomi dell’influenza. Per chi è colpito da questi disturbi si prescrivono riposo assoluto perché l’organismo possa affrontare l’emergenza eantipiretici per abbassare la temperatura.

La dieta deve cambiare radicalmente basta cibi pesanti e tossici, occorre introdurre una buona dose di Vitamina C sotto forma di spremute oppure frutta e verdura da consumarsi preferibilmente cruda. Anche i centrifugatipossono essere una buona soluzione, con il kiwisi fa il piano di benessere.

Attenzione all’idratazione, bere molto deve essere un imperativo. Va bene l’acqua ma anche (l’ideale è il tè verdee tisane. Se sono balsamiche anche meglio. Per dare sollievo sono utili anche i preparati erboristici e l’umidificatore per rendere l’aria più respirabile. 

L’influenza è un’infezione respiratoria acuta, di origine virale, altamente contagiosa e trasmissibile per via aerea. Se i disturbi respiratori sono persistenti non esitare a contattare il medico famiglia oppure il pediatra, che saprà indicare la terapia adatta. Comunque è un disturbo che si esaurisce nel giro di quattro o cinque giorni.

Nel periodo invernale si sovrappongono all’influenza stagionale altre forme virali come quelle gastrointestinali che debilitano molto e il raffreddore. Mantenere alte le difese immunitarie serve per prevenire e attenuare i sintomi.

Visite fiscali: arriva il codice Brunetta

Più ampie le fasce orarie di reperibilità, da subito responsabilità dell’ente in caso di mancata “lotta all’assenteismo”

Da 4 a 7 ore. Così dovrebbero cambiare le fasce orarie di reperibilità in caso di visita fiscaleper i dipendenti pubblici. La modifica ariverà con un decreto ministeriale. L’annuncio è contenuto da una circolareemessa dal ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, che contiene giàalcune linee guida di immediata attuazione.

Dal 15 novembre, scatta un vero e proprio “dovere generale” da parte dell’amministrazione di richiedere la visita fiscale, anche nelle ipotesi di prognosi di un solo giorno. 
La circolare invita, comunque, a tenere conto di un certo margine di flessibilità.
In sé, questo significa tutto e niente, comunque fa colpo.
Le amministrazioni sono anche sollecitate a  valutare caso per caso se mandare il controllo in caso di assenze per effettuare visite specialistiche, cure o esami diagnostici.

La circolare sottolinea comunque la responsabilità diretta del dirigentein caso di mancata “lotta all’assenteismo“. Se è inadempiente rispetto al dovere di vigilanza, può vedersi decurtata la retribuzione
A questa si possono aggiungere anche sanzioni per avere omesso l’azione disciplinare. E, cioè, nello specifico, la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione di un ammontare variabile a seconda della gravità del fatto e la mancata attribuzione del premio di risultato in proporzione alla durata della sospensione dal servizio.

la disfonia


Come parliamo? Com’è la nostra voce? E soprattutto, che esempio di voce hanno i nostri figli intorno che condizioneranno la loro?

Si perché anche la voce è in un certo senso contagiosa, e le cattive abitudini rischiano di essere trasmesse con la conseguente perdita di capacità espressiva e comunicativa.

Da un punto di vista strettamente medico, la disfonia spasmodica, conosciuta anche come disfonia spastica o distonia laringea, è un disturbo molto raro, difficile da diagnosticare e difficile anche da curare, la chirurgia non offre benefici e tra i vari tipi di intervento l’unico che offre dei vantaggi sono le iniezioni della tossina botulinica, che riesce ad ottenere degli effetti benefici sulla voce per circa tre mesi, terapia che deve dunque essere ripetuta periodicamente. La disfonia spastica colpisce i muscoli vocali della laringe, i muscoli delle corde vocali hanno delle contrazioni che rendono il parlare faticoso e la voce risulta strozzata e forzata, tremante o apirata. I sintomi possono migliorare in alcune circostanze, quando ci si rilassa, se si ride, si canta o se si sbadiglia, e peggiorare in alcune condizioni, come il parlare al telefono o in stati di tensione emotiva. Ma la disfonia non è una malattia causata da stress.

Sempre da un punto di vista strettamente medico, la disfonia spasmodica può essere di tipo adduttorio, e si verifica con una contrazione eccessiva, involontaria e abnorme della muscolatura che avvicina le corde vocali, e la conseguenza è una voce strozzata, con un inizio e una fine bruschi. Nella disfonia di tipo abduttorio invece è eccessiva la contrazione dei muscoli che allontanano le corde vocali, e la voce risulta sussurrata, discontinua e affannosa, a tratti ansimante e tremante.

La causa della malattia è sconosciuta, accreditate le tesi di un trauma alle corde vocali e pare che anche l’uso di un farmaco, il fenotiazine, può essere considerato fattore di rischio. Indipendentemente dalle cause, si ritiene che nei pazienti disfonici vi sia un funzionamento alterato dei gangli della base, un’area del cervello che serve a coordinare la muscolatura di tutto il corpo.

Ma se la disfonia acutizzata e identificata come una malattia è rara, lo è meno la cattiva abitudine di sottovalutare la voce, cessando di ascoltarla per prestare attenzione solo al contenuto e non alla forma. Ma anche la forma, ovvero il tono della voce, è importante, fa parte delle nostre caratteristiche fisiche e possiamo cercare di valorizzarla, prestando attenzioni alle abitudini sbagliate da evitare e iniziando ad assumere comportamenti corretti.

La voce rauca, come quando si è influenzati, rischia di diventare una condizione abituale della nostra vita, soprattutto per via de atteggiamenti sbagliati. Il gridare, innanzitutto, il doversi esprimere con un tono di voce alterato per farsi sentire, condiziona le persone che ci stanno accanto e trasmette un esempio di voce distorta. La presenza di televisori o radio accesi ad alto volume rende faticosa la conversazione, perché per parlare occorre usare un tono di voce più alto degli apparecchi, e offre un pessimo esempio ai bambini che ascotano e non imparano le corrette diamiche del dialogo, fatto di tempi d’ascolto e di tempi di espressione. Anche il parlare sotto sforzo è una cattiva abitudine che affatica la voce e la distorce, così come il parlare senza guardare il nostro interlocutore in faccia è un fattore di dispersione, perché implica un meccanismo che alza la voce. Mentre, la voce “sana” deve poter uscire senza sforzo tanto ad alto quanto a basso volume, gridare non dev’essere una condizione abituale.

Le persone più a rischio disfnonia sono considerate quelle che parlano tanto, come gli insegnanti e le maestre, che spesso tendono ad alzare la voce per farsi sentire dai bambini, offrendo tra l’altro un modello sbagliato.

Cosa evitare per difendere e curare la propria voce:

* Chiamarsi a distanza ad alta voce, da una stanza all’altra della casa, per esempio, o da un balcone ad un cortile, sono abitudini sbagliate e sarebbe opportuno evitarle

* Parlare a volume eccessivo e cantare a squarciagola

* Parlare tanto anche quando si è raffreddati e senza voce

* Parlare troppo

* Parlare in ambienti fumosi e rumorosi

* Parlare durante uno sforzo fisico

* Parlare in fretta e in apnea, con concitazione

* Urlare per farsi sentire

* Non guardare in faccia le persone con cui si parla

E cosa è invece utile accorgimento per migliorare la nostra voce:

* Curare il valore della conversazione, rispettarne i tempi e le dinamiche, aspettare il proprio turno per parlare e guardando in viso il nostro interlocutore

* Chiacchierare senza fretta

* Chiacchierare in luoghi non rumorosi

* Non forzare la gola in condizioni di salute alterata

* Non parlare sotto sforzo, attendere di avere una respirazione regolare

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