Tumori testa&collo: sono 133 in Italia le Scuole di Riabilitazione Fonatoria che guidano i pazienti verso la guarigione.

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Nei ricordi d’infanzia una strega cattiva si impossessa del suono della voce di una sirena in cambio di un futuro felice sulla terraferma. Nella realtà di un adulto quel demone ha le sembianze di untumore della testa e del collo, che promette, crudele, una vita senza possibilità di comunicare con gli altri, senza parole, senza canto, senza risate.

La neoplasia del distretto testa e collo è una delle più invalidanti dal punto di vista sociale poiché anche le terapie conservative, quali chemioterapia e radioterapia, che si cerca si sostituire nelle forme meno gravi di patologia ai trattamenti chirurgici demolitivi (asportazioni parziali o totali di laringe –laringectomia- o di lingua –glossectomia-), non sembrano aver scansato le difficoltà e la necessità di riabilitazione del paziente. Queste neoplasie costituiscono circa il 5% di tutti i tumori maligni, e con circa 12mila nuovi casi all’anno (con un lieve preponderanza negli individui maschi, fra i 50 e i 70 anni) si collocano al 5° posto per tasso di frequenza. Sul totale dei nuovi casi, sono almeno 5mila quelli afferenti l’area laringea. È fondamentale una diagnosi tempestiva per poter sottoporre il malato a trattamenti meno invalidanti possibile.

Ma al di là dell’intervento chirurgico e dei possibili effetti collaterali della chemioterapia, la parteprobabilmente più complessa del percorso verso la guarigione è rappresentata dalla riabilitazione. Per riabilitazione si intende il riadattare e rendere nuovamente operante una funzione che è stata offesa o eliminata in maniera permanente dalle cure. Conrieducazione invece si intende il ripristino di funzioni ancora presenti, non definitivamente danneggiate dai trattamenti. Un paziente che è stato sottoposto ai trattamenti per estirpare un tumore testa&collo deve affrontare una riabilitazione respiratoria e fonatoria, e una rieducazione al gusto e all’olfatto. Vuol dire che dopo una vita di parole e sapori, questi pazienti devono re-imparare a respirare, a comunicare, a sentire gusti e odori.

Nell’inimmaginabile grandezza e sofferenza di una situazione del genere, la fortuna –se così la si può chiamare- di questi pazienti è che nella loro fragilità di neofiti della vita non sono soli: in Italia sono attualmente presenti 133 Scuole di Riabilitazione Fonatoria, affidate alle varie Associazioni di Volontariato appartententi a FIALPO (Federazione Italiana Associazioni Laringectomizzati Pazienti Oncologici), in convenzione con le Aziende Ospedaliere o con le ASL. In queste Scuole i pazienti vengono guidati alla riconquista dell’autosufficienza e di un grado soddisfacente di qualità della vita, spronati da unMaestro Riabilitatore che della sua esperienza di ex-paziente fa il lume che rischiara, nonostante la gravità della situazione, scorci di vita possibile successivi alla cura prospettata dal medico. L’accesso alla scuola di riabilitazione è immediato, e preceduto soltanto dalla verifica della situazione post-operatoria per far sì che vengano elaborati il metodo e il livello di riabilitazione adeguati al singolo paziente.

Nella Scuola il primo passo consiste nel far prendere coscienza al paziente della sua nuova condizione e della sua immutata dignità, che prescinde dalla mutilazione subita: vengono insegnati la corretta postura e respirazione ed esercizi per la deglutizione. Dopo di che si passa alla ginnastica per la motilità glosso-labiale e si iniziano gli esercizi per la fonazione, e solo successivamente si alternano esercitazioni per la ripresa olfattiva, del gusto e per scaricare le narici.

La Scuola è un luogo protetto nel quale il paziente, frastornato e spaventato, trova tutte le risposte di cui necessita per poter intraprendere un percorso di riabilitazione globale, che lo restituisca alla società civile. Il contesto comune gli fornisce il necessario sostegno psicologico, ma se il paziente dovesse incorrere in personali difficoltà, si attua una terapia individuale: in ogni caso il soggetto sarà gradualmente capace di ripredere le proprie relazioni interpersonali, così come le aveva lasciate all’entrata dell’ospedale.

Dei 5mila nuovi casi che si registrano all’anno il 10/15% non sopravvive alla malattia e solo l’1% trova autonomamente la capacità di comunicare oralmente; sono invece2mila i pazienti che si sottopongono a riabilitazione fonatoria, con un tasso di successo dell’85%. Ancora tanti però sono i pazienti che non vi si sottopongono per un sentimento di emarginazione, o per depressione grave, o per non conoscenza o lontananza dei centri di riabilitazione. E per i primi due, è la Scuola stessa a essere sia mezzo che metodo riabilitativo.

Condurre un’esistenza normale, e perché no, felice, dopo una malattia così spietata è possibile, basta sapere quali strade percorrere e avere qualcuno al proprio fianco con cui attraversarle. Perché, quando a rubare la voce e la possibilità di comunicare con gli altri non è una strega ma un tumore testa&collo, la risposta alla confusione, allo smarrimento e al dolore di una condizione contro cui si è catapultati senza volerlo, come in fondo aveva fatto la piccola sirena, la si trova nella voglia di vivere, di vivere appieno quella che, per quanto turbata, rimane comunque una vita.

Giulia Virzì

http://corrieresesto.wordpress.com/

Non siete soli

Giovanna siede nell’atrio di una clinica oncologica. Guarda fisso davanti a sé, immobile. Suo padre è ricoverato per un carcinoma renale. Quando lo va a trovare, Giovanna si blocca nell’atrio come paralizzata. Vuole bene a suo padre e vorrebbe stargli vicino. Ma ogni volta ha paura di incontrarlo perché non sa cosa dire.

Marco non si è più fatto vivo con il suo amico più caro da quando questi si è ammalato. Marco sa che l’amico sta lottando con forza contro un cancro al colon, ma ogni giorno che passa sente svanire la possibilità di riannodare il rapporto. Perché non trova le parole per spiegare all’amico l’affetto e l’apprensione che prova.

Gino e Michela accompagnano a turno la madre alle sedute di chemioterapia. Sono premurosi e solleciti, ma non sanno far fronte alla depressione che si sta impossessando della madre. Si chiedono in che cosa sbagliano e perché non riescono a consolarla e incoraggiarla.

Questi brevi racconti illustrano come ci si può sentire quando qualcuno a cui vogliamo bene – un caro amico o un parente – si ammala di cancro. Se vi riconoscete in queste situazioni, la prima cosa da sapere è che non siete soli. Tutti ci sentiamo confusi, forse anche paralizzati, quando un amico riceve una brutta notizia, anche se poi le cose vanno meglio di quanto si sia temuto all’inizio. Tutti abbiamo la sensazione di non sapere che cosa dire e fare. E, ancor peggio, pensiamo che ci siano delle cose che dovremmo dire o che dovremmo fare, le quali – automaticamente – potrebbero rendere tutto più semplice per la persona malata. Basterebbe solo conoscere la formula magica! Non è così. Formule magiche non ce ne sono, ma esiste questo libretto, scritto per aiutarvi a superare le possibili difficoltà, in modo che possiate fornire sostegno al vostro amico o parente malato.
Prendetelo come un libretto di ‘istruzioni d’amore’. Le persone malate hanno bisogno di un amore che al tempo stesso non le soffochi e non le faccia sentire dipendenti. Hanno bisogno soprattutto di comprensione e di stimoli per mantenere intatta la propria dignità, ma anche di incoraggiamento per affrontare anche la fase più avanzata della malattia con spirito sereno.

Abbiamo detto che non esistono formule magiche, frasi o approcci che rappresentano ‘la cosa giusta’ da dire o fare in tutte le circostanze e in tutte le situazioni. Non esiste la ‘giusta’ ricetta di parole e atteggiamenti che si rivela sempre utile e che tutti gli altri conoscono tranne voi. Se veramente volete essere di sostegno, sappiate che il desiderio di aiutare è l’ingrediente indispensabile per trovare la ricetta personale e che non esiste una sceneggiatura perfetta valida per tutti. 
Dovete sapere, inoltre, che la maggior parte di noi, al pari dei protagonisti dei brevi racconti, non sa cosa dire. Ma ciò che conta non è ciò che diciamo bensì come ascoltiamo. Una volta che avrete imparato le poche, semplici regole del ‘buon ascoltare’ sarete già di grande aiuto e sostegno per l’amico o il parente malato, e tutto migliorerà di conseguenza. Il segreto sta nel cominciare. Cominciare significa imparare ad essere un buon ascoltatore e rendersi conto che l’ascolto (e la parola) sono determinanti. 

Prima di sapere come si può diventare dei buoni ascoltatori e offrire sostegno, dobbiamo renderci conto di una verità inconfutabile: a differenza di tutte le parole che usiamo per designare altre malattie, la parola ‘cancro’ crea problemi particolari. Non c’è dubbio che, nella società di oggi, la diagnosi di questa malattia susciti un senso di spavento e presentimento, sia per il malato sia per i familiari, e spesso anche per i medici e gli infermieri che assistono il paziente.Non dobbiamo dimenticare, però, che secondo le statistiche un gran numero di malati di cancro guarisce completamente, anzi quel numero è in crescita, lenta ma costante. Ciò malgrado, per molte ragioni e nonostante le statistiche favorevoli, la parola ‘cancro’ continua ad avere un effetto più paralizzante di quello suscitato dalla maggior parte dei nomi che designano altre malattie.

 

http://www.aimac.it/informazioni-tumore/parlare-malato-cancro/non-siete-soli_k6aU_k6Wa_k6Wa_3p.html

La chemioterapia

Prefazione
Lo scopo di questo libretto è quello di fornire informazioni comprensibili ai malati e loro familiari, su tutti gli aspetti della
chemioterapia. Una maggior conoscenza tecnica dei termini e dei problemi da parte del malato migliora il rapporto medico-paziente, in quanto la forbice della diversità di linguaggio e di cultura tra malato e professionista si riduce, consentendo una migliore comprensione di quanto espresso dall’oncologo medico ed una migliore compliance, ossia una più precisa adesione al piano terapeutico concordato, da parte del paziente. Il consenso alla terapia, in questo caso la chemioterapia, non può che essere fondato sull’informazione: la lettura di questo libretto potrà permettere agli operatori una comunicazione più efficace, e, quindi, una migliore comprensione da parte dell’utente delle informazioni fornitegli.

Sembra importante far notare, comunque, che questo libretto vuole essere un supporto che si deve aggiungere, e mai sostituire, al dialogo ed al rapporto personale, tramite linguaggio verbale e non verbale, tra gli operatori sanitari, oncologi medici e infermieri, da una parte, e pazienti e familiari, dall’altra. Per qualunque dubbio o quesito o preoccupazione o problema, il malato dovrà e potrà rivolgersi direttamente al suo oncologo medico di riferimento. Le modalità di contatto possono essere diverse e legate alle diverse realtà logistiche dei vari ospedali: al contatto personale diretto, si aggiungono le possibilità legate all’uso del telefono, e talvolta, della telemedicina e della posta elettronica.

In quasi tutte le oncologie italiane esistono servizi e centri deputati espressamente all’accoglienza e all’informazione dei pazienti, con particolare riferimento a quei malati che sono sotto trattamento chemioterapico e che possono avere bisogno di risposte urgenti ed efficaci nello stesso tempo. In questo senso il ruolo del medico di medicina generale appare fondamentale come supporto ed integrazione al ruolo dell’équipe di oncologia medica.

Nella struttura ospedaliera spesso il volontariato fornisce supporto e servizi  di fondamentale utilità ai pazienti, specie dal punto di vista socio-psicologico. 

Tuttavia, ripetiamo, nulla deve e può sostituirsi al rapporto con l’oncologo medico. Il malato sappia che, in qualunque momento, può contare sulla presenza, sul conforto e sulle informazioni mediche e scientifiche che soltanto il suo oncologo medico è in grado di fornirgli.

Questo è l’impegno assunto da tutti i primari di oncologia medica italiani, anche a nome di tutti gli altri colleghi e collaboratori, medici e non medici.

Sergio Crispino – Giorgio Cruciani – Gianfranco Porcile
CIPOMO – Collegio Italiano Primari Ospedalieri di Oncologia Medica

Michael Douglas, terribili sofferenze della malattia

Altre celebrità hanno combattuto il cancro e ha vinto. L’ultimo esempio è Michael C. Hall, a soli 38 anni, è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin. Ma non dobbiamo dimenticare il Cynthia Nixon, Sonique, Kylie Minogue, Anastacia, Christina Applegate e Olivia Newton John, che è uscito vittorioso nella lotta contro la malattia necruţătoarea nel loro caso, è installato in seno.

Michael Douglas continuò a combattere il fuoco …

“I medici come Michael Douglas è prevista per guarire completamente in circa due mesi”,ha detto il portavoce dell’attore nel mese di agosto per il popolo. La stessa istruzione pieno di ottimismo è venuto direttamente da attore a 65 anni: “Sono molto ottimista”.

In questi giorni, però, l’attore è stato catturato dai fotografi in condizioni non molto buone fisica, mentre la figlia andava a scuola.Battaglia contro il cancro alla gola che sembra una buona settimana per mostrare i denti attore che lo ha costretto ad annullare i piani che hanno in breve termine. Inoltre, Douglas chiese al suo amico Danny DeVito per aumentare il Golden Icon Award, ha ricevuto la Zurich Film Festival.

Michael è molto forte. Si guarisce con ogni film che fa. Ecco perché io continuo a dire loro di lavorare tanto, “ha detto DeVito, che ha recitato con Michael Douglas nel film” Romance per un gioiello “e” gioiello del Nilo “, in occasione della cerimonia a Zurigo.

Accanto a lui è sua moglie, Zeta-Jones la settimana scorsa Catherine e piani annullato a guardare la Ryder Cup di golf concorrenza, essendo stato presente alla cerimonia di apertura. Normalmente questo sarebbe stato visto in competizione con il marito, sia gli amanti del golf di essere. “Michael non viaggerà con me questo fine settimana. Si dovrebbe avvolgere trattamento”, ha detto.

“Hold molto, molto bene e tutti sono molto felice con il progresso. I medici sono molto soddisfatti e appena completato otto settimane di trattamento estenuante”, ha aggiunto Catherine Zeta-Jones.

Se i medici non funzionano gli sforzi, in cui il trattamento con le radiazioni e la chemioterapia non sono efficaci, Michael Douglas dovranno sottoporsi ad un intervento chirurgico. Questa è una laringectomia parziale o totale saranno delle conseguenze. In questo caso, doppiatore americano potrebbe cambiare o, peggio ancora, potrebbe scomparire completamente.

d’altra parte, furono sconfitti

Se ho parlato all’inizio di attore Michael C. Hall (foto) , a soli 38 anni è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin, un tumore linfatico, che per fortuna possono essere curate. Ciò è accaduto quando l’attore, non prima, ma passando attraverso terribili periodi di chemioterapia e radioterapia.

“Mi sento fortunato che mi è stata diagnosticata una forma della malattia può essere trattata immediatamente e li ringrazio per tutti i medici e gli infermieri hanno fatto per me”, ha detto Michael C. Hall, all’inizio del trattamento. Diversi mesi dopo, Jennifer Carpenter, sua moglie gli disse allegramente: “Michael è completamente ripreso coraggio. E ‘stato incredibile.”

una visita di routine ad un medico, una diagnosi terribile

Il “Sex” e sa tutto sui nuovi … cancro al seno … Si tratta di Cynthia Nixon, che interpreta Miranda nella serie TV binecunscutul nel 2006 che era affetto da cancro al seno incipiente. La star ha rivelato di essere affetto da questa malattia nel corso di una visita di routine per il medico e ha iniziato immediatamente il trattamento.

Interventţie Dopo la rimozione chirurgica del tumore e dopo diverse sedute di radioterapia, può essere dichiarato vincitore Cynthia Nixon. L’esperienza del passato ha reso l’ambasciatore Susan G. Komen Foundation for the Cure, che si occupa di informazione e di prevenire la malattia temuta.

Anche una routine cambiato la sua vita e la cantante Anastacia, che è stato anche diagnosticato un tumore al seno. Potente per natura, non a sinistra malattia necruţătoarea sconfitto, seguita da sessioni di radioterapia e chirurgia e ha ora va di nuovo in scena in una forma di giorni di grande.

“It Feels So Good” o il titolo “Alive” due pezzi destinati

Appartengono alla famosa striscia DJ Sonique, che, come detto sopra e le stelle, ha ricevuto notizia terribile da parte di medici di soffrire di cancro. Nel suo caso, le cose erano un po ‘più complicato … Ha 40 anni è passata attraverso più operazioni in una clinica di Londra, dove si è diffusa la malattia nel corpo. Fortunatamente, in questo momento.

Parţilă mastectomia, una possibilità di vita

Si tratta di Kylie Minogue (foto) , nel 2005, ha scoperto che il cancro al seno è … Sebbene inizialmente il medico aveva detto che il nodulo è benigno, si è riscontrato che il tumore è maligno e dovrebbe essere eseguita mastectomia parziale.Ne seguì la chemioterapia convenzionale e sessioni di radioterapia e l’attrice ha ricevuto il verdetto finale dei medici come guaritori.

La decisione più difficile … masectomie Totale

Ti ricordi la sua Kelly Bundy nella commedia “The Family Bunby? Tu non credi che a parlarne, ma anche così è … Consapevole che la sua vita è in grave pericolo, l’attrice ha deciso di ricorrere alla mastectomia totale. Ora è buona, torna alla ribalta, e le possibilità di ricaduta sono stati eliminati.

Il cancro, una malattia apparentemente crudele, può essere distrutto con un po ‘di attenzione e coraggio … Andare dal medico di frequente e svolgere tutte le prove necessarie per assicurarsi che tutto è a posto con te.

Il cancro della laringe testo originale del settembre 1998 – tradotto e validato nel dicembre 2000

Effetti collaterali del trattamento

Limitare gli effetti del trattamento anticancro alle sole cellule neoplastiche è difficile; le cellule e i tessuti sani potranno pertanto subire danni dando luogo ad effetti collaterali.

Gli effetti collaterali dei vari trattamenti possono variare e dipendono principalmente dal tipo di terapia e dai dosaggi somministrati. Inoltre, ogni paziente reagisce in modo diverso alle cure. I medici pianificano il trattamento di ogni paziente in modo da ridurre al minimo gli effetti collaterali. Oncologi, infermieri/e, dietisti e logopedisti forniranno spiegazioni sugli effetti collaterali del trattamento e suggeriranno i metodi più appropriati per affrontarli. Il dialogo con altri pazienti potrà risultare utile: un assistente sociale o un altro membro dell’équipe medica potranno organizzare incontri con altre persone che sono state sottoposte allo stesso tipo di trattamento.

Radioterapia

Durante la radioterapia la guarigione delle cure dentistiche può rappresentare un problema. Ecco perché i medici consigliano ai pazienti di iniziare questo tipo di trattamento con denti e gengive nelle migliori condizioni possibili e raccomandano di sottoporsi in anticipo ad un esame completo e a tutte le cure dentistiche necessarie. Regolari visite dal dentista saranno inevitabili anche in seguito, poiché la radioterapia farà aumentare la sensibilità della bocca, provocando irritazione e quindi dolore.

Il medico potrà consigliare l’uso di uno speciale colluttorio per ridurre la sensibilità all’interno della bocca e diminuire questo fastidioso disturbo.

Le radiazioni dirette alla laringe potranno provocare modificazioni della salivazione, riducendo la quantità di saliva secreta. Dato che la saliva normalmente protegge i denti, ciò potrà dar luogo alla formazione di carie dopo il trattamento. Un’adeguata igiene orale aiuterà a mantenere i denti e le gengive in buone condizioni e dare sollievo al paziente. Se lavare i denti o passare il filo interdentale fosse troppo doloroso, potete usare una garza, uno spazzolino morbido o uno speciale spazzolino con testina in spugna non formata da setole. Per mantenere la bocca fresca e prevenire la formazione di carie, si consiglia l’uso di un colluttorio composto da perossido diluito, soluzione salina e bicarbonato di sodio. Anche dentifrici o colluttori al fluoro saranno adatti allo scopo. Il dentista potrà inoltre prescrivere una cura preventiva a base di fluoro.

Se il calo della secrezione salivare genera una spiacevole sensazione di secchezza delle fauci, è consigliabile bere molto, oppure, in alcuni casi, utilizzare uno speciale spray (saliva artificiale) per contenere questo disturbo.

Per i pazienti affetti da cancro della laringe sottoposti a radioterapia e non ad intervento chirurgico lo stoma non viene praticato, in quanto saranno in grado di respirare e parlare come in precedenza, sebbene il tono vocale possa talvolta modificarsi e si verifichino abbassamenti di voce alla fine della giornata o in occasione di cambiamenti atmosferici. Questi fenomeni e la sensazione della presenza di un corpo estraneo all’interno del cavo orale sono causati dal gonfiore della gola sottoposta a radiazioni, che possono anche provocare dolore. Il medico suggerirà farmaci adatti a ridurre il gonfiore e ad alleviare il mal di gola.

Durante la radioterapia, i pazienti potranno sentirsi molto stanchi, specialmente nelle ultime settimane di trattamento. Il riposo in questi casi è importante, anche se di solito i medici consigliano ai pazienti di rimanere ragionevolmente attivi. Comunemente le radiazioni provocano arrossamenti e aridità della pelle nell’area trattata. Tale zona dovrebbe essere esposta all’aria il più possibile ma anche protetta dai raggi solari. E’ consigliabile inoltre indossare abiti larghi che non strofinino la pelle.

In questo periodo sulla zona interessata i peli non crescono; in ogni caso, gli uomini non dovranno radersi. Sarà importantissimo prendersi cura della cute in questo periodo; i pazienti riceveranno istruzioni su come tenere pulita la zona trattata, ma non dovranno applicare alcun prodotto prima della seduta di trattamento, né fare uso di creme o lozioni se non sotto stretto controllo medico.

Alcuni pazienti trovano fastidiosa l’aumentata sensibilità della lingua derivante dalla radioterapia; altri potrebbero perdere il senso del gusto o dell’odorato o sentire in bocca un sapore amarognolo, che potrà essere attenuato bevendo molti liquidi. Spesso il medico o il personale infermieristico potranno suggerire altri rimedi efficaci per eliminare questi problemi. Vale la pena ricordare che, nonostante gli effetti collaterali della radioterapia non scompaiano completamente, la maggior parte di essi diventano meno fastidiosi e che i pazienti in genere si sentono meglio dopo la fine del trattamento.

Chirurgia

Garantire quotidianamente il benessere dei pazienti è uno dei compiti fondamentali del personale ospedaliero. Per questo motivo, si somministrano farmaci in grado di alleviarne il dolore. Sentitevi quindi liberi di discutere con il medico la possibilità di sottoporvi ad una terapia antidolorifica.

Nei giorni successivi all’operazione il paziente non sarà in grado di mangiare o bere. Inizialmente liquidi ad alto contenuto calorico saranno somministrati per via endovenosa. Entro un paio di giorni, l’apparato digerente riprenderà gradualmente le normali funzioni, ma il paziente avrà ancora difficoltà a deglutire sino alla completa guarigione della gola e riceverà il nutrimento e i liquidi necessari attraverso un sondino (inserito durante l’intervento) che passa attraverso il naso, la gola sino a raggiungere lo stomaco. Quando il gonfiore della gola si riduce e la zona trattata guarisce, il sondino viene rimosso. In un primo momento, le difficoltà di deglutizione permarranno, ma potranno essere superate con la guida di un infermiere/a o di un logopedista. Poco a poco, il paziente potrà seguire nuovamente una dieta normale.

Dopo l’intervento chirurgico i polmoni e la trachea produrranno grandi quantità di muco, detto anche espettorato. L’infermiere/a lo aspirerà delicatamente con l’aiuto di un piccolo tubo di plastica inserito nello stoma. In breve, il paziente imparerà a tossire e ad aspirare il muco attraverso lo stoma senza alcun aiuto. Per un breve periodo sarà inoltre necessario aspirare la saliva attraverso la bocca perché il gonfiore alla gola ostacolerà la deglutizione.

Per diversi giorni dopo la laringectomia parziale il paziente respira attraverso lo stoma, che viene comunque rimosso entro breve; nelle settimane che seguono, lo stoma si chiude. Il paziente quindi respira e parla normalmente sebbene la tonalità della voce possa variare leggermente.

Dopo una laringectomia totale lo stoma è permanente. Il paziente respira, tossisce e “starnutisce” attraverso lo stoma e deve imparare a parlare in un modo diverso. La cannula tracheale rimane in sede per diverse settimane (sino alla guarigione della cute che circonda lo stoma) e alcuni pazienti continuano a utilizzarla sempre o parzialmente. Se la cannula viene rimossa, è sostituita di solito da unanello tracheostomico. Dopo un po’ di tempo alcuni laringectomizzati riescono a fare a meno sia della cannula che dell’anello tracheostomico .

Dopo la laringectomia, parte del collo e della gola potranno perdere sensibilità in seguito alla recisione dei nervi. Inoltre, successivamente all’intervento di asportazione dei linfonodi del collo, la spalla e il collo potrebbero rimanere deboli e rigidi.

Chemioterapia

Gli effetti collaterali della chemioterapia dipendono dalle dosi di farmaco assunte dal paziente. In generale, i farmaci antitumorali colpiscono le cellule che si dividono rapidamente, come le cellule ematiche che combattono le infezioni, quelle che rivestono l’apparato digerente e le cellule dei follicoli piliferi. Di conseguenza, gli effetti collaterali potranno includere una minore resistenza alle infezioni, inappetenza, nausea, vomito o dolore alla bocca. I pazienti potranno inoltre sentirsi privi di forze e perdere i capelli.

Effetti del trattamento sull’alimentazione

La perdita dell’appetito può risultare problematica per i pazienti sottoposti a trattamento per il cancro della laringe, che potranno non avvertire gli stimoli della fame a causa della condizione di stress e fatica.

I pazienti reduci da una laringectomia trovano difficoltà ad alimentarsi poiché tra le conseguenze dell’operazione vi è l’alterazione del gusto e dell’odorato. Anche la radioterapia tende a influenzare il senso del gusto, e uno degli effetti collaterali della chemioterapia è la perdita dell’appetito. Tuttavia, nutrirsi bene in questo periodo è molto importante. Un’adeguata alimentazione significa un apporto sufficiente di calorie e proteine utile a prevenire perdite di peso, recuperare energia e rigenerare tessuti sani.

Dopo l’intervento chirurgico, i pazienti dovranno imparare nuovamente a deglutire in modo corretto con l’aiuto di un infermiere/a o di un logopedista. Per alcuni risulta più facile assumere liquidi, mentre altri preferiscono i cibi solidi. Se l’alimentazione è resa difficile dalla secchezza delle fauci conseguente alla radioterapia, è consigliabile provare a ingerire cibi senza sale conditi con salse o sughi. Alcuni pazienti mangiano con piacere zuppe dense, budini e frullati ad elevato contenuto vitaminico. Inoltre, in molti casi è preferibile consumare diversi piccoli pasti e spuntini durante il giorno piuttosto che tre pasti abbondanti.

Il cancro della laringe testo originale del settembre 1998 – tradotto e validato nel dicembre 2000

Trattamento

Il tipo di trattamento da adottare per il cancro della laringe dipende da diversi fattori, tra cui la localizzazione, le dimensioni e l’eventuale estensione del tumore ad altri organi. Il medico terrà inoltre conto delle caratteristiche personali di ciascun paziente, come ad esempio l’età, le condizioni generali di salute e la reazione emotiva manifestata nei riguardi della possibile forma di trattamento.

Molti dei pazienti affetti da tumore desiderano sapere tutto quanto è possibile sulla malattia e le opportunità di trattamento, in modo da divenire pienamente partecipi circa le decisioni da prendere sulle cure mediche. Inoltre, il paziente potrà chiedere al medico maggiori dettagli sulla possibilità di partecipare ad uno studio di ricerca su nuovi metodi di trattamento. Troverete maggiori informazioni nella sezione dedicata agli Studi clinici.

E’ consigliabile che i pazienti discutano in maniera molto approfondita con il medico le possibili opportunità di trattamento, in quanto le conseguenze potrebbero modificare l’aspetto o il modo di respirare e parlare di una persona. Per tale motivo, in molti casi al colloquio con il medico curante si aggiunge la visita presso un logopedista.

I pazienti affetti da cancro della laringe avranno numerosi dubbi sulla propria malattia. Le persone più indicate a fornire chiarimenti in merito sono il medico curante e l’équipe ospedaliera. Tra le informazioni più frequentemente richieste troviamo l’estensione del cancro, i possibili metodi di trattamento, le probabilità di guarigione di quest’ultimo e il costo delle cure. Ecco alcune domande da porre al medico:

· Quali sono le opzioni di trattamento?

· Esiste uno studio sperimentale adatto al mio caso?

· Quali benefici ci si attende da ogni tipo di trattamento?

· Quali sono i rischi e i possibili effetti collaterali di ogni tipo di trattamento?

· In che modo riuscirò a parlare dopo il trattamento?

· Il mio aspetto subirà modifiche?

· Dovrò modificare le normali attività? Per quanto tempo?

· Quando potrò riprendere il lavoro?

· Con quale frequenza dovrò sottopormi a visite di controllo?

Quando una persona viene a sapere di avere un cancro, choc e stress sono reazioni naturali. Questi sentimenti potrebbero impedire al paziente di pensare con chiarezza ai quesiti da porre al medico al riguardo. Spesso può essere di aiuto preparare un elenco di domande. Eventualmente, per ricordare meglio i suggerimenti del medico, è consigliabile prendere appunti durante la visita. Alcuni pazienti ritengono utile farsi accompagnare da un parente o un amico che partecipi alla discussione, prenda appunti o semplicemente ascolti.

Ulteriori pareri

La scelta del trattamento può essere complessa. Prima di iniziare, potreste desiderare di avere un secondo parere specialistico per confermare la diagnosi e rivedere le opzioni di trattamento. Potreste ottenere un appuntamento soltanto dopo una o due settimane, ma ricordate che un piccolo ritardo non ridurrà le possibilità di successo della terapia.

Vi sono diversi modi per reperire il nominativo di un medico a cui richiedere un secondo parere:

· Il medico di base potrà suggerire il nome di uno specialista;

· Potete chiamare il Servizio di Informazione Oncologica Nazionale “SOS Tumori” al numero verde 800-422.412 o scrivere una e-mail all’indirizzo di posta elettronica quesitomedico@sostumori.org;

· E’ possibile reperire nominativi di medici presso l’ospedale più vicino o la facoltà di medicina dell’Università;

· Presso tutte le ASL esistono inoltre gli elenchi degli ambulatori e dei centri oncologici con relativi specialisti.

Metodi di trattamento

I metodi di trattamento più comunemente applicati per il cancro della laringe sono la radioterapia (detta anche terapia radiante) o la chirurgia. Si tratta di due forme di terapia locale: ciò significa che l’area trattata è solo quella interessata dalla neoplasia. Per alcuni pazienti si fa ricorso alla chemioterapia, che si definisce come una terapia sistemica, cioè in cui le sostanze antiblastiche si diffondono nell’organismo attraverso il circolo ematico. Il medico applicherà uno di questi metodi o una combinazione di essi, a seconda delle necessità del paziente.

In alcuni casi, il paziente viene inviato dal medico presso colleghi specializzati nei vari tipi di trattamento del cancro. Spesso diversi specialisti lavorano in un’équipe, che può comprendere: un chirurgo, un otorinolaringoiatra, un oncologo un oncologo radioterapista, un logopedista, personale infermieristico e un dietista. La collaborazione di un dentista potrà risultare importante per il team medico, in particolare se il paziente viene sottoposto a radioterapia.

La radioterapia impiega radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali e impedirne la crescita. I raggi vengono indirizzati verso il tumore e l’area circostante. Quando è possibile, il medico suggerisce questa terapia in quanto è in grado di eliminare il tumore senza che il paziente perda l’uso della voce. Il trattamento radioterapico può essere somministrato in combinazione con quello chirurgico per ridurre le dimensioni di un tumore prima di un intervento o per distruggere le cellule neoplastiche rimaste nell’area colpita dopo l’operazione. Inoltre, la radioterapia può rivelarsi utile per trattare quelle neoplasie per cui la rimozione tramite intervento chirurgico non è possibile o nel caso di pazienti per i quali un’operazione è controindicata. Se un tumore asportato chirurgicamente si sviluppa di nuovo, si ricorre in genere alla radioterapia.

Di solito la radioterapia viene somministrata per 5 giorni alla settimana per un periodo di 5 o 6 settimane. Al termine, il sito tumorale viene spesso “bombardato” con una dose extra di radiazioni.

La chirurgia da sola come la radioterapia è indicata per i pazienti al momento della prima diagnosi. Allo stesso modo la chirurgia è impiegata quando il tumore non risponde alla radioterapia e quando si ripresenta dopo la radioterapia. In certi casi la radioterapia da sola e la chirurgia da sola ottengono uguali risultati, in altri è invece preferibile ricorrere o all’una o all’altra.

Quando un paziente necessita di un intervento chirurgico, il tipo di operazione dipende largamente dalle dimensioni e dall’esatta localizzazione del cancro.

Se un tumore delle corde vocali è di piccole dimensioni, il chirurgo potrà fare uso del laser, un intenso raggio di luce che sostituisce il bisturi nell’intervento di asportazione del tumore.

L’operazione effettuata per rimuovere parzialmente o totalmente la laringe viene detta laringectomia. In entrambi gli interventi il chirurgo effettua una tracheostomia, creando un’apertura artificiale, dettastoma, nella parte anteriore del collo. (Lo stoma può essere temporaneo o permanente). L’aria entra ed esce dalla trachea e dai polmoni attraverso questa apertura. Una cannula tracheale aiuta a mantenere aperta la nuova via aerea.

Una laringectomia parziale non compromette la voce del paziente. Il chirurgo rimuove parzialmente la laringe (solo una corda vocale, parte di essa o solo la parte della laringe al di sopra delle corde vocali) e lo stoma praticato è temporaneo. Dopo un breve periodo di convalescenza, la cannula tracheale viene rimossa e lo stoma richiuso. Il paziente potrà allora respirare e parlare come prima dell’operazione, anche se in alcuni casi la voce potrà risultare rauca o debole e potrà esserci la necessità di rieducarsi alla deglutizione.

Durante una laringectomia totale, invece, l’intera laringe viene asportata e lo stoma praticato è permanente. Il paziente, chiamato anche laringectomizzato, respirerà attraverso lo stoma e dovrà imparare a parlare in modo diverso.

Se il medico ritiene che il cancro abbia cominciato a diffondersi, rimuoverà anche i linfonodi del collo e una porzione del tessuto circostante, in quanto si tratta del primo punto a cui il cancro laringeo si estende.

La chemioterapia consiste nell’uso di farmaci per distruggere le cellule tumorali. Il medico opterà per un solo tipo di farmaco o per una combinazione di medicinali diversi. In alcuni casi gli antiblastici vengono somministrati per ridurre le dimensioni di un tumore prima di sottoporre il paziente a radioterapia o ad intervento chirurgico. Inoltre, la chemioterapia è impiegata nei casi in cui il cancro si è diffuso ad altri organi. In caso di malattia inoperabile alla diagnosi, il trattamento di scelta risulta essere una combinazione di chemioterapia e radioterapia (in genere 1 settimana di chemioterapia seguita da 2 di radioterapia e così via per 10 settimane circa).

I farmaci antitumorali per la cura del cancro laringeo vengono di solito somministrati per via endovenosa. Generalmente la chemioterapia viene effettuata nei reparti di day hospital. A volte invece, in relazione al farmaco usato, al piano di trattamento e alle condizioni generali del paziente, può essere necessario un breve periodo di ricovero. Troverete utili informazioni su questo tipo di trattamento nella sezione del nostro sito dedicata alla Chemioterapia.

Studi clinici

I ricercatori stanno conducendo studi allo scopo di trovare metodi di cura per il cancro della laringe più efficaci e con minori effetti collaterali. Quando studi di laboratorio dimostrano che un metodo è promettente, i medici cominciano ad utilizzarlo per curare i pazienti inseriti negli studi clinici. Tali studi sono condotti per trovare risposte a questioni scientifiche ancora insolute e per scoprire nuovi approcci più efficaci e con minori effetti collaterali. I pazienti che partecipano a studi clinici danno un importante contributo alla scienza medica e possono avere l’opportunità di beneficiare di un trattamento più efficace rispetto a quelli usualmente in vigore.

Attualmente sono in corso numerosi studi clinici per predisporre nuovi trattamenti per il cancro laringeo. I medici stanno studiando nuovi protocolli di somministrazione per la terapia radiante, nuovi farmaci antitumorali, nuove combinazioni di farmaci e combinazioni di vari tipi di trattamento. I ricercatori cercano di aumentare l’efficacia della radioterapia somministrando il trattamento due volte al giorno anziché una volta sola. Si stanno inoltre studiando farmaci chiamati “radiosensibilizzanti” che rendono le cellule cancerogene più sensibili alle radiazioni.

Chi è stato colpito da un tumore della laringe è soggetto ad un rischio più elevato di contrarre nuovamente un cancro della laringe oppure di sviluppare il cancro del polmone, della bocca, della gola, della faringe e dell’esofago. I medici stanno investigando su nuovi metodi di prevenzione. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia di una sostanza simile alla vitamina A nell’impedire lo sviluppo di un nuovo tumore.

I pazienti interessati a partecipare ad uno studio clinico possono parlarne con il proprio medico o consultare la sezione del nostro sito dedicata agli Studi clinici.

Carcinoma di laringe e ipofaringe in fase avanzata: maggiore risposta con la chemioterapia di induzione a base di Docetaxel, Cisplatino e 5-Fluorouracile

Giovedì 18 Marzo 2010 – La chemioterapia con Cisplatino ( Platinex ) e 5-FluoroUracile seguita da radioterapia nei pazienti che rispondono alla chemioterapia è un’alternativa alla laringectomia totale per i pazienti con tumore della laringe e dell’ipofaringe localmente avanzato.

Un gruppo di ricercatori francesi ha condotto uno studio clinico per determinare se l’aggiunta di Docetaxel ( Taxotere ) a Cisplatino e 5-FluoroUracile potesse aumentare i tassi di preservazione della laringe.

Pazienti con tumore alla laringe e all’ipofaringe che richiedevano laringectomia totale sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere tre cicli di Docetaxel, Cisplatino e 5-FluoroUracile ( TPF; n=110 ), oppure di Cisplatino e 5-FluoroUracile ( PF; n=103 ).

I pazienti che hanno risposto alla chemioterapia hanno ricevuto radioterapia con o senza ulteriore chemioterapia.

L’endpoint primario era il tasso di preservazione della laringe a 3 anni, mentre gli endpoint secondari includevano la tossicità acuta e la risposta generale.

Il periodo osservazionale mediano è stato di 36 mesi.

Il tasso di preservazione della laringe è stato del 70.3% con TPF contro il 57.5% con PF ( differenza = 12.8%; P=0.03 ).

I pazienti nel gruppo TPF hanno presentato più alopecia di grado 2, neutropenia di grado 4 e neutropenia febbrile, mentre i pazienti nel gruppo PF hanno avuto più stomatiti di grado 3 e 4, trombocitopenia e innalzamento di grado 4 della creatinina.

La risposta generale è stata dell’80% nel gruppo TPF e del 59.2% nel gruppo PF ( differenza=20.8%; P=0.002 ).

In conclusione, nei pazienti con carcinoma di laringe e ipofaringe in fase avanzata, la chemioterapia di induzione con Docetaxel, Cisplatino e 5-FluoroUracile è risultata superiore a quella con Cisplatino e 5-FluoroUracile in termini di tasso di risposta generale.
Questi dati suggeriscono che la preservazione della laringe potrebbe essere ottenuta da una più alta proporzione di pazienti. ( Xagena Medicina )

Fonte: J Natl Cancer Inst, 2009

Link: OncologiaMedica.net

Link: MedicinaNews.it

Trattamento del carcinoma della testa e del collo

Il medico deciderà il trattamento in base al tipo e alle dimensioni del carcinoma, alla presenza o meno di metastasi e in considerazione dell’età e dello stato di salute generale del paziente. Il trattamento inoltre può variare se il paziente è stato già trattato in precedenza per un carcinoma della testa e del collo (nello stesso punto o in un punto diverso).

E’ importante porre tutte le domande che vi vengono in mente sul trattamento a cui sarete sottoposti. Può essere utile stilare un elenco di domande prima di consultare il medico e farsi accompagnare da un parente o da un amico.

I diversi tipi di trattamenti possono essere effettuati singolarmente o in combinazione. Essi comprendono:

Alcuni di questi trattamenti (chirurgia, radioterapia) possono essere utilizzati solo una volta e in un solo punto (quale la bocca o il naso), mentre altri (chemioterapia, terapia fotodinamica) possono essere utilizzati più di una volta.

Potreste scoprire che altre persone con lo stesso carcinoma sono sottoposte a terapie diverse dalla vostra. Questo avviene perché lo stesso tipo di carcinoma può assumere forme diverse, che richiedono trattamenti diversi. Inoltre, i medici hanno le loro idee in merito ai trattamenti. La maggior parte dei medici sarà lieta di farvi visitare da un altro specialista affinché possiate avere un secondo parere, se ritenete che ciò possa aiutarvi a prendere la decisione migliore.