Un grazie a chi mi ha fatto recuperare la mia voce da IL TIRRENO

Sono un uomo di 84 anni compiuti, operato di laringectomia d’urgenza nel gennaio del 2010 dal dottor Talini all’ospedale di Livorno. Sento il bisogno di raccontare la mia vicenda a tutti coloro che…

di Michele Foglia

Sono un uomo di 84 anni compiuti, operato di laringectomia d’urgenza nel gennaio del 2010 dal dottor Talini all’ospedale di Livorno. Sento il bisogno di raccontare la mia vicenda a tutti coloro che hanno subito la mia stessa odissea.

Al mio risveglio dopo l’intervento (senza un filo di voce) ero terrorizzato al pensiero di non poter più parlare. Dopo nove giorni di sofferenza il bravo Talini mi suggerì, durante una delle assidue visite di controllo, di affidarmi alla sezione Uimdv di Livorno per recuperare l’uso della parola. Dopo una ventina di giorni mi presentai in via De Sanctis e vi trovai Rodolfo, Nino, Piero, Carlo, tutti operati come me. Fui accolto con gentilezza e cortesia. Tutti quanti ci rendemmo conto delle difficoltà ad acquisire la voce esofagea e infatti dopo tre mesi ero ancora al punto di partenza: non riuscivo a progredire, non emettevo nessun suono dalla bocca. I miei amici continuarono ad aiutarmi. Finalmente, dopo qualche tempo, iniziai a progredire. Recuperai una buona voce e un ottimo timbro. Il presidente della sezione mi chiese di leggere “La preghiera del laringectomizzato” durante la Messa del Natale 2010, celebrata al Santuario di Montenero. Ero emozionato.

Devo ringraziare la Uimdv, il presidente Carlo Agostini e tutti gli amici di avermi aiutato a ritrovare ciò che il destino mi aveva tolto. In seguito sono stato nominato insegnante della sezione; mi è stato affidato un allievo che non sapeva parlare e l’esperienza è stata positiva: i familiari del nuovo amico Romano che col mio aiuto ha riacquistato la parola non perdono occasione per manifestare la loro gratitudine. Grazie a questa esperienza mi rivolgo a tutti coloro che hanno perduto la parola: non perdete la fiducia, non rimanete in silenzio, ma rivolgetevi alle sezioni Uimdv i cui volontari con buona volontà, pazienza e soprattutto amicizia vi porteranno a ritrovare la fiducia in voi stessi.

Il cancro è comunista

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte I

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte II

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte III

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IV

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte V

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte VI

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte VII

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte VIII

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IX

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte X

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte XI

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte XII

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte XII

salto pranzo 2.png.Oggi è l’Immacolata,e per tradizione stanotte ho fatto l’albero di Natale,ma quest’anno invece del solito presepe artistico fatto con la natività e San Giuseppe, i re magi e l’angelo,pupazzi molto belli con vestiti veri pagati un botto,ma in definitiva,freddi senza il calore del più folcloristico presepe tradizionale,ho voluto fare un presepe pseudo napoletano,con le casette illuminate dalle lucine fioche e tremule come ci fossero i lumi ad olio,con un abbeveratoio in cui scorreva veramente l’acqua,mettendo tutte le statuine tradizionali,la più vicine più grandi degradando la loro altezza in quelle più distanti,ho adoperato paglia vera per le stalle ,le pecorelle negli ovili,le galline e le oche nel muschio fresco,le case arrampicate nella montagnola,insomma un bel presepe ,di quelli che una volta facevo da bambino insieme a mio padre,ricordo cominciavamo andando nel bosco per il muschio ed il vellutello e lui più di cinquanta anni fa ci metteva anche le casette dal cui comignolo usciva il fumo,aveva una manualità non comune ed io ,un po’,ho ripreso da lui.Perchè ho voluto riprendere questa tradizione che avevo quasi dimenticato?Mah,semplicemente perché ora credo di più che ci possano essere,per me, altri Natali,prima ogni volta mi domandavo se quello fosse l’ultimo,ora ho voluto dare un segnale a me stesso,perché no,perché non cominciare a pensare lontano,si lo so,non sono più un ragazzino,ma se il destino vuole potrei avere almeno una ventina di anni e più davanti a me,ora pare che anche per l’epatite “C”stanno provando cure efficaci,i carcinomi che ho avuto sono tolti, recidive per ora sono escluse,adesso a gennaio farò una TA.C.di controllo,ma solo per un eccesso di scrupolo dei medici,allora perché non accendere un mutuo con la speranza,si è vero vivere sul corto è più comodo,ma è pure tanto triste,vivere un illusione ,inseguire un sogno lontano nel tempo,sentire l’adrenalina rincominciare a scorrere,desiderare una donna,voler avere il tempo di educare un nipote,di fargli fare tesoro delle tue esperienze, della saggezza dei tuoi anni,vederlo crescere e iniziare a prendere la sua strada,perché no?Perchè non io?Sono guarito ,ho vinto il cancro,il prossimo Natale sarò ancora a scegliere il muschio a non dimenticare il vellutello,a preparare tutto lo scheletro di cartone molto tempo prima in modo da esser pronto la notte dell’Immacolata ad assemblare tutto e fare un grande bel presepe e cambierò anche colore all’albero,basta con l’argento l’anno prossimo sarà il rosso porpora e l’oro a dominare.Nonostante Monti faremo buone, serene feste,tutti insieme come da copione con il cenone che ormai,poi,basta per tre giorni,con la tombolata,con la messa di mezzanotte,non io perché fortemente allergico alla chiesa ed i suoi rappresentanti,festeggeremo l’ultimo arrivato nella famiglia ed era ora,scarteremo i regali,fingeremo gioia per il solito pedalino o per le ciabatte di pezza che fortemente odi e non metterai mai,ti commuoverai come l’ultimo dei finti per la sciarpetta,naturalmente beige e sotto sotto ti troverai mentalmente a dire “sono ancora qui”E siamo a febbraio storico febbraio 2012,storico per il maltempo che ha colpito tutta europa,storico per la neve a Roma,chi si lamentava dell’inverno che non si decideva a venire sarà contento,spero tanto che gli si congeli il buco del culo.

Mia figlia si è sposata,è stato un gran giorno per tutta la famiglia,ovviamente per me è stata festa doppia,contro ogni previsione,contro la logica,a dispetto della grande mietitrice, ero lì ad accompagnare mia figlia,a leggergli negli occhi la grande felicità che stava provando.Ma ormai so che nella vita tutto si paga,infatti dopo un paio di giorni è arrivata la cambiale:mia moglie per una banale bronchite scompenza con la respirazione e viene ricoverata in pericolo di vita in terapia intensiva col 95% di anidride carbonica nel sangue,stava rasentando il coma e solo la sua forte(che che ne dica lei) fibra l’ha salvata comunque è stata dieci giorni in intensiva ed ora è parcheggiata in un reparto di medicina fin tanto che non esca un posto in riabilitazione respiratoria dove dovra stare un buon mese.A mia figlia che nel frattempo era in viaggio di nozze non ho detto niente fino a che non è tornata,so di aver rischiato ma non me la sentivo di rovinargli anche il viaggio di nozze.

Per cui ora ho da pensare a mia moglie,ci sentiremo dopo aver risolto anche questo

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Fine

 

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte XI

salto pranzo 2.pngSto in intensiva tre giorni ,poi al reparto sono in camera con un barbiere Franco,gran brava persona,è stato operato subito dopo di me,ho due drenaggi rigidi collegati ad un vacuum,essendo rigidi qualsiasi movimento del tronco faccia sento internamente dei dolori indescrivibili,mi hanno tagliato da dietro all’altezza della scapola,io avrei giurato che per un operazione del genere ti tagliavano dallo sterno,in definitiva si è trattato di aprire spezzarmi un paio di costole operare una resezione di mezzo polmone ingrapparlo con delle clips metalliche che porterò con me per sempre,rimettere in posizione le costole e ricucire il tutto,facile no!Di tutto questo davvero insopportabile era la ginnastica respiratoria perché ti provocava la tosse e ti faceva espettorare montagne di skifidol,ecco in quei momenti odiavi il mondo,nel frattempo incominciava la processione dei parenti ,tutti con la stessa faccia,tutti con la falsa allegria,quasi io fossi un deficiente che non sa qual è la sua condizione.Eppure,eppure qualcosa mi dice che la svango.Martelli mi dice che è andata meglio di quanto sperava.Dopo altri sette giorni eccomi a casa,pieno di dolori alle costole e dove avevo i drenaggi,è in quel periodo che ho conosciuto il contramal un antidolorifico che ti faceva quasi l’effetto della morfina,ne è nato un amore che dura ancora adesso,poi sono cominciati i controlli,prima trimestrali,poi a sei mesi infine annuali ,quando ci stavo quasi per credere ,dopo cinque anni dall’operazione inizia ad abbassarmisi la voce.Mi sono dimenticato di dire che la mia grande paura era la reazione di mia moglie,lei pure aveva avuto la madre prematuramente morta per un tumore al polmone,immaginavo scene di disperazione,lacrime a go-go ed invece questa mia compagna d’avventura ha reagito positivamente,spingendomi alle scelte giuste,sempre presente alle visite,senza mai darmi a vedere il suo smarrimento,la sua paura,senza mai cedere alla tentazione di isolarsi nel suo dolore,pensando sempre all’oggi senza dare a vedere la sua preoccupazione per il domani;veramente positiva.

Certo la mia vita è cambiata,ora sono più attento alle cose veramente importanti ,so’ che non è finita,fisicamente rimangono i dolori,i danni al fegato,la mia epatite ne farà ancora,avrò ancora da lottare sul fronte della salute,non tutto sarà rose e fiori,ma sicuramente affronterò tutto quello che verrà con la consapevolezza che avrò la forza di chi è scampato al peggiore dei nemici,so’ che non mi farò coinvolgere,che il mio vissuto non si cancella,che solo io sono padrone delle mie azioni,che nessun dolore potrà mai farmi perdere la gioia di risvegliarmi la mattina e cantare alla vita.

Il vero cancro è la paura,il vero cancro è non conoscere il nemico che si annida in noi,il cancro è la disinformazione,il cancro è la schiavitù dalle lobby farmaceutiche,il cancro sono i medici infedeli alla propria missione,il cancro sono le cure miracolose,il cancro sono le facili guarigioni millantate da tanti fanatici senza scrupoli,tenete i piedi ben piantati per terra, andate al sodo delle cose affidatevi ad un buon reparto ospedaliero di oncologia,loro faranno il possibile e andranno anche oltre,i miracoli non ci saranno,ma ci sarà sicuramente,professionalità e competenza,se ne traete beneficio psicologico,pregate,fate quello che credete giusto ma non smettete di sentirvi più forti della bestia,non rinunciate mai alla vostra dignità,con essa opponetevi a chi pensa che la vostra data di scadenza sia prossima voi non siete merce deperibile,voi siete il disegno ultimo di madre natura,il respiro del vostro dio.

Vorrei ritornare sui miei passi e riparlare del mio compagno di viaggio:il dolore,ieri il mio medico mi ha consigliato di dedicargli più attenzione,non si può più andare avanti così,perché ne va di mezzo la mia già minata solidità psicologica,lui riempie e condiziona le mie giornate,mina i miei rapporti con chi cerca di essermi vicino,capisco che a volte sono intrattabile;per tutti questi motivi il medico mi ha consigliato il cerotto di morfina,io li per li ho acconsentito,ma una volta a casa ho incominciato a pensare a cosa sarebbe stata la mia vita,non voglio passare quel che mi resta rincoglionito ,eternamente insonnolito,perlomeno mi immagino che sia così ma primo fra tutto: non voglio cedere e secondo me ricorrere ad un oppioide significa darmi per vinto ed allora ho deciso che per ora ,finché ci riesco,cercherò di conviverci come ho fatto finora,io,da ignorante, penso che conti tanto anche la volontà di star bene


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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte X

salto pranzo 2.pngSicuramente,come tutte le vigilie,stanotte non si dorme,è vero che non sono mai stato un apprensivo,è vero che non mi sono mai fatto condizionare la vita,ma dire che queste vigilie le vivo tranquillamente sarebbe una bugia,sono sentenze che ti cambiano la vita,solo un automa rimarrebbe freddo,poi,di notte,posso finalmente togliere la maschera da capitano coraggioso ed essere me stesso,un qualunque uomo con le sue paure,le sue apprensioni,le sue speranze.

Comunque domani vedremo,se riesco a sentire un tutto bene senza se e ma,certo mi rimarrebbe il problema del mio povero fegato malato,ma quello,anche se non è un problema da poco,non è una cosa imminente,ho ancora del tempo e col tempo tante cose possono cambiare,la medicina fa passi da gigante ogni giorno,non togliamoci la speranza di un qualcosa di bello che domani ci può accadere.Sono tornato a casa con una torta grandissima,in definitiva in quella parte del fegato in cui vi era la lesione ora si vede soltanto un gran bel buco nero,il che significa che il nostro nemico è stato interamente necrotizzato in pratica non esiste più,quasi quasi rimango basito,non sono più abituato al pensiero di non aver più il cancro,ovviamente rimarranno i controlli,ovviamente non sono guarito dall’epatite,ho comunque un latente pericolo di cirrosi,ma NON HO PIU’ IL CANCRO,è la terza volta che riesco a debellarlo,certo il merito va alla scienza medica,alla testardaggine dei medici che mi hanno trattato,alla loro professionalità,ma permettetemi di parlare in prima persona perché io questa lotta l’avevo già vinta non facendomi condizionare la vita più di tanto,dentro di me ho avuto sempre la convinzione di uscirne,senza considerare i danni che mi ha fatto,senza cedere allo scoramento,al dolore,sono andato avanti per la mia strada,rincuorando gli altri,non negando loro mai un sorriso anche quando poi ,di notte,mi concedevo anch’io una lacrima,da solo,stando bene attento a no farmi sentire.

Rileggendo quel che avevo scritto mi sono accorto di aver saltato quasi interamente il mio primo incontro con il cancro.

Dunque era un sabato di un novembre freddo e piovoso,mio figlio, che passava da una faringite ad un’altra,mi aveva attaccato un fastidioso mal di gola con tosse e catarro,stavo portando i miei cani a spasso sotto casa,quando,in seguito ad uno sternuto,mettendomi educatamente la mano davanti,anche se non c’era nessuno,mi usci anche un nonnulla di espettorato andando a finire nel palmo della mano messa a mo’ di schermo,istintivamente,mentre stavo per ripulirmi con un fazzolettino,guardai lo skifidol che mi era uscito ed in mezzo quasi fosse incastonato notai una stilla di sangue vivo”sarà una capillare rotta con lo sforzo della tosse”pensai mentre passavo davanti la serranda chiusa del mio meccanico Napoleone,chiusa non perché era sabato,ma perché ricoverato in ospedale per un tumore al polmone.Sarà stato per quella coincidenza,sarà per una mia intuizione,ma in quel medesimo momento ho deciso che era ora che facessi almeno una lastra ai polmoni,se non altro per quelle quaranta Marlboro che mi fumavo da oltre quarat’anni.Senza dire niente a nessuno

Tramite conoscenze la settimana dopo sono andato al Fate Bene Fratelli ed ho fatto una lastra in cui non hanno visto nulla di significativo,rincuorato,ma non troppo torno a casa e nascondo questa lastra.

Passano sei mesi ,siamo a Maggio,solita tosse,solito sternuto solito espettorato,che io ormai ,messo sull’attenti,controllavo scrupolosamente:rieccola la,la perlina di sangue,come un carbonaro prendo appuntamento col medico di base,che quasi non mi conosceva,gli spiego i due avvenimenti e,avendo saputo dell’esistenza di una nuova tac,più precisa,gli chiedo se qui a Roma si poteva fare,

insieme abbiamo cercato e abbiamo trovato,ora però mi si poneva un problema,dovendo fare un contrasto e dovendo fare prima sia un esame del sangue che un elettrocardiogramma,non potevo non dire niente a nessuno,così optai per la mezza verità e dissi che il medico dicendo che io fino ad allora non mi ero mai controllato aveva deciso che era ora di fare un controllo completo.Essendo una struttura privata l’appuntamento per la tac spirale(così si chiamava questa macchina di ultima generazione)me lo diedero dopo pochi giorni,andai con mia moglie,appena finito di farla,entrano due dottori i tecnici e molto crudamente mi dicono “guardi al polmone sinistro c’è qualcosa,noi facciamo prestissimo a darle la risposta ma intanto lei si attivi per contattare un buon chirurgo toracico”Ora dovete pensare a me,la botta che forse mi aspettavo,ma sempre botta a freddo,il fatto che uscito da li c’era lo sguardo impaurito di mia moglie che dirle?Per ora niente,poi con la risposta in mano,vedrò,uscito,finsi fretta per la macchina in sosta vietata e per fumarmi una sigaretta,spergiurai che non mi avevano detto niente e andammo a casa.Ora dovete pensare che in famiglia da noi c’è stata una strage per tumore al polmone,mio padre,mio fratello,un paio di cugini,altri conoscenti e non avevo mai conosciuto nessuno che l’aveva raccontata,pensate come potevo stare io,i figli da sistemare ,una miriade di cose in sospeso,sinceramente non pensavo a me,pensavo a cosa avrei dovuto dirgli,a come avrebbero reagito a quanto tempo mi era rimasto.Nel frattempo un informatore scientifico mi da il numero del telefonino privato del primario di chirurgia toracica del Forlanini:gli telefono,sta a Cuba ma mi dice che lunedi rientra ,di telefonare alla sua segretaria ,di cui mi da il numero e dirgli che già avevo parlato con lui e di darmi un appuntamento urgentissimo,questo succedeva di venerdi il mercoledi ero davanti al prof. Martelli,nel frattempo avevo ritirato la risposta e avvertito tutti,non sto a dirvi quello che è successo,il professore mi dice senza mezzi termini che chi aveva letto la lastra sei mesi fa era uno stronzo perché il tumore c’era ed era evidentissimo,non era nemmeno piccolo perché era di quasi cinque centimetri,che ero stronzo pure io perché quando si vede sangue si va dallo specialista e che comunque il due giugno mi dovevo ricoverare ed il tre mi avrebbe operato,giusto il tempo di fare gli esami di routine in day- hospital.Ora io nella mia ignoranza pensavo ad una operazione al polmone come ad una cosa devastante,tanto che a Martelli gli dissi “a me non interessa quanto campo,ma come campo”oltre allo stronzo mi presi pure un “vai a fare in culo”

Ecco questo era Martelli una scorza da matto con dentro tanto cuore e dedizione ,lui alle sei di mattina era a reparto e alle undici di sera lo vedevi ancora girare.Comunque come aveva detto il tre giugno alle sette di mattina sono già sul tavolo operatori,ultimo ricordo l’anestesista che mi dice conta e lui che entra e dice dai sbrighiamoci che oggi ne dobbiamo fare cinque,mi risveglio in terapia intensiva dove c’era quel famoso infermiere sardo di cui abbiamo detto all’inizio di questo mio scritto.

 

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IX

salto pranzo 2.pngNotizia importante oggi 5 ott. 2011 mia figlia Ilaria mi ha comunicato la data ufficiale delle sue nozze:il 12 genn prossimo alle sei di pomeriggio,cotto e mangiato,ma io tutta sta fretta improvvisa la capisco,ha paura,paura che rimandando ancora,ormai sono quattro anni che convivono,non ci sia più io ad accompagnarla.Ovviamente faccio finta di niente e accetto i suoi perché,non che io abbia intenzione di andarmene tanto presto,ma col canaccio non si sa mai.Comunque alla sua laurea c’ero alle sue nozze ci sarò, già non mi posso lamentare.Aver avuto il tempo di sistemare quello che avevo in sospeso,per quello che ho potuto,in questo il destino mi ha favorito,lo ho detto prima:nella sfortuna sono fortunato,per me sarebbe normale morire mentre divento ricco.

 

 

Appena sveglio,oggi,una notizia mi ha bruciato la giornata,eppure io l’ho sempre saputo,dove c’è cancro non c’è futuro,ma ti viene ugualmente in mente che se pure un personaggio come Steve Jobs

 

È stato vinto che possibilità abbiamo noi comuni mortali,un uomo dotato di uno spessore inarrivabile,di possibilità quasi infinite;niente ha potuto la sua genialità,niente ha potuto la sua volontà,niente ha potuto la sua potenza,i suoi milioni,perché come ho gia detto altre volte :il cancro è comunista per lui non conta importanza,soldi,potenza,lui riduce tutti allo stesso modo,quasi fosse un enorme zecca,ci succhia la vita a tutti ,nei momenti finali,ci somigliamo tutti:raggrinziti,smagriti,grigiastri,col sorriso spento,appena accennato,imbecilli attori,che negano il proprio terrore.

 

L’unico modo per vincere il cancro è un controsenso: rinunciare alla vita noi stessi quando ancora non ci ha reso assurdi cloni di tutti quelli che la battaglia la hanno combattuta sino in fondo.

 

Sta cambiando il tempo,me lo dice la cicatrice dell’operazione al polmone,da questa mattina mi sta facendo male boia.La gente non vede l’ora che,finalmente,questa estate di S.Martino finisca ed io mi chiedo perché,forse avranno nostalgia dei raffreddori,delle bronchiti,dei dolori alle ossa,del grigio del cielo,del buio delle notti invernali,dell’umidità,delle giornate passate a casa perché fuori piove troppo,trà un po’ di giorni sarà il mio compleanno,io non ho voluto festeggiare i cinquant’anni,perché ne ho visti troppi che non ne hanno festeggiato altri,poi per scaramanzia non ho festeggiato nemmeno i sessanta,eppure quest’anno i sessantatre li festeggerei,ho come una specie di premonizione,non credo che ci saranno altre possibilità,so che alla fine non lo farò e come tutti gli altri anni staremo in famiglia,io mi inventerò una frase dissacrante da scrivere sulla torta,un brindisi e via ,a sessantatre ci siamo arrivati, d’altronde chi è nella mia situazione deve proseguire a piccoli passi ,tanti traguardi ravvicinati tra loro: ora è il compleanno,poi sarà Natale e ancora dopo il matrimonio di Ilaria e così via ,tutto sempre con i piedi per terra,io non penso mai al futuro lontano,prima svegliamoci domani mattina,poi vedremo il da farsi,che poi in fondo c’è più gusto,hai sempre il tempo di fare la scarpetta nel piatto del destino,quelle che per voi sono sciocchezze per me sono conquiste,valorizzo tutto e tutto mi sembra significare qualcosa.

 

Domani andrò con mia sorella ed il marito ad Anzio,mangerò una frittura di paranza di quelle che si ricordano,berrò del buon vino alla faccia dei dottori e poi dopodomani al Gemelli per gli esami di routine prima del ricovero,poi tra una settimana il trattamento di alcolizzazione alla lesione neoplastica del fegato,poi….poi vedremo,come dicevo non ci allarghiamo col tempo.Io spero di aver un po’ di tempo per me,ma già so che ci sarà qualche altro controllo da fare e poi un altro e poi tutto bene ma….tutto bene però e così via,comunque vedremo.Credevo di aver provato tutti i tipi di dolore che si possono patire,sbagliavo:sono andato a fare questa famosa alcolizzazione,il 19 0ttobre,per prima cosa mi hanno messo un ago cannula ed alla mia richiesta di spiegazioni mi hanno detto che sarebbe servita per dopo,per la flebo di antidolorifico,cazzo ma non avevano detto che si trattava di un trattamento molto più leggero della termo ablazione,che mi avrebbe dato un po’ di bruciore per poco tempo e poi niente di più??Ed invece??Penso di aver provato il dolore di chi ha ricevuto una pistolettata al fegato,sarà perché non me lo aspettavo,sarà perché il chirurgo l’etanolo non me lo ha inoculato normalmente,ma letteralmente sparato tutto insieme a pressione(tecnica solo sua,ma a dire dei paramedici che lo hanno coadiuvato così ottiene risultati più efficaci)sono stato così per quattro ore,poi l’antidolorifico ha avuto il suo effetto e sono rientrato a casa,per quatto o cinque giorni quasi sempre a letto,anche perché il dolore era stato così improvviso e violento che avevo forzato tutti i muscoli ed i tendini insieme ed ora erano tutti indolenziti e dolenti,comunque anche questo è passato,ora aspettiamo l’otto nov per un controllo per decidere l’ulteriore da farsi.Nel frattempo ho festeggiato il mio sessantatreesimo anno,certo realmente non credevo di arrivare a queste cifre,specialmente questo ultimo anno ho passato momenti veramente difficili,qualche attimo di scoramento lo ho avuto,magari per un minuto ma mi sono chiesto se riuscivo a mangiare il panettone ed invece eccoci qui,tra un mese e mezzo arriveranno le feste natalizie,pensare che è un periodo che non amo molto,pieno di luoghi comuni,pieno di falso buonismo,finta allegria,io poi non ne colgo la religiosità in quanto ateo,il regalo per forza ,il cenone che diventa la fiera dello spreco.Eppure il pensiero di rifare l’albero mi fa venire le lacrime agli occhi,quando lo ho disfatto mi sono domandato se mai mi sarebbe capitato di rifarlo ed invece sono ancora qui,a pensare che è quasi ora e mi sento fortunato come se avessi vinto la lotteria,mi congratulo con me stesso di aver fatto sembrare tutto normale,di non aver fatto pesare le mie paure.

 

Una cosa che mi sono dimenticato di dire è che in tutte queste mie vicissitudini,ho potuto sempre contare su una presenza,discreta,ma inamovibile muro a cui appoggiarsi,quando serviva lei è sempre stata al mio fianco,Ilaria,dovrei spendere più parole per lei,ma è impossibile spiegare chi è

Ilaria,la sua dedizione è totale,la positività ti coinvolge,è una spugna assorbi tutto,non potrò mai essere più fiero di quanto lo sia di mia figlia,è un moltiplicatore d’amore:quello che sua madre ed io gli abbiamo dato lei lo moltiplica e ce lo ridà.Sin dal primo controllo,sette anni fa,ho preso l’abitudine che,in caso di buone notizie,tornavo a casa con una torta di pasticceria,spero che domani,essendo otto novembre torni a rinnovare la consuetudine,anche perché ripetere l’alcolizzazione mi roderebbe alquanto,scherzi a parte spero davvero che finalmente mi sia tolto dalle palle anche questo bestiolina,fosse che t’arifusse la vorta bona!!

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Tumore alla laringe: più terapie e meno interventi chirurgici

Scritto da  Cristiano M.G. Faranna

Canali respiratoriCanali respiratoriSenza titolo e parole

 

Meno interventi chirurgici e più terapie mirate di chemio e radioterapia. E’ questa la nuova tendenza nel trattamento dei tumori alla laringe che scaturisce dalla pubblicazione sul Japanese Journal of Public Oncology, curata dal professor Meijin Nakayama del Dipartimento di Otorinolaringoiatria della Kitasato University School of Medicine, insieme ad altri quattro colleghi.

 

Preservazione della laringe

I progressi medici stanno tendendo a questi interventi maggiormente mirati onde evitare la lesione o l’asportazione dell’organo, che causa la cessazione della normale respirazione mediante naso e bocca. Gli ultimi approcci tendono a vedere di buon occhio l’utilizzo della chirurgia laser per le prime fasi di intervento della patologia. Tra le tecniche consigliate quelle di Laringectomia Supracricroid, applicata in Europa già dagli anni ’50, che prevede una parziale asportazione dell’organo, e riesce a preservare in parte le funzioni vocali e respiratorie.

 

Chirurgia laser alla laringe