IL CANCRO E’ COMUNISTA parte X

salto pranzo 2.pngSicuramente,come tutte le vigilie,stanotte non si dorme,è vero che non sono mai stato un apprensivo,è vero che non mi sono mai fatto condizionare la vita,ma dire che queste vigilie le vivo tranquillamente sarebbe una bugia,sono sentenze che ti cambiano la vita,solo un automa rimarrebbe freddo,poi,di notte,posso finalmente togliere la maschera da capitano coraggioso ed essere me stesso,un qualunque uomo con le sue paure,le sue apprensioni,le sue speranze.

Comunque domani vedremo,se riesco a sentire un tutto bene senza se e ma,certo mi rimarrebbe il problema del mio povero fegato malato,ma quello,anche se non è un problema da poco,non è una cosa imminente,ho ancora del tempo e col tempo tante cose possono cambiare,la medicina fa passi da gigante ogni giorno,non togliamoci la speranza di un qualcosa di bello che domani ci può accadere.Sono tornato a casa con una torta grandissima,in definitiva in quella parte del fegato in cui vi era la lesione ora si vede soltanto un gran bel buco nero,il che significa che il nostro nemico è stato interamente necrotizzato in pratica non esiste più,quasi quasi rimango basito,non sono più abituato al pensiero di non aver più il cancro,ovviamente rimarranno i controlli,ovviamente non sono guarito dall’epatite,ho comunque un latente pericolo di cirrosi,ma NON HO PIU’ IL CANCRO,è la terza volta che riesco a debellarlo,certo il merito va alla scienza medica,alla testardaggine dei medici che mi hanno trattato,alla loro professionalità,ma permettetemi di parlare in prima persona perché io questa lotta l’avevo già vinta non facendomi condizionare la vita più di tanto,dentro di me ho avuto sempre la convinzione di uscirne,senza considerare i danni che mi ha fatto,senza cedere allo scoramento,al dolore,sono andato avanti per la mia strada,rincuorando gli altri,non negando loro mai un sorriso anche quando poi ,di notte,mi concedevo anch’io una lacrima,da solo,stando bene attento a no farmi sentire.

Rileggendo quel che avevo scritto mi sono accorto di aver saltato quasi interamente il mio primo incontro con il cancro.

Dunque era un sabato di un novembre freddo e piovoso,mio figlio, che passava da una faringite ad un’altra,mi aveva attaccato un fastidioso mal di gola con tosse e catarro,stavo portando i miei cani a spasso sotto casa,quando,in seguito ad uno sternuto,mettendomi educatamente la mano davanti,anche se non c’era nessuno,mi usci anche un nonnulla di espettorato andando a finire nel palmo della mano messa a mo’ di schermo,istintivamente,mentre stavo per ripulirmi con un fazzolettino,guardai lo skifidol che mi era uscito ed in mezzo quasi fosse incastonato notai una stilla di sangue vivo”sarà una capillare rotta con lo sforzo della tosse”pensai mentre passavo davanti la serranda chiusa del mio meccanico Napoleone,chiusa non perché era sabato,ma perché ricoverato in ospedale per un tumore al polmone.Sarà stato per quella coincidenza,sarà per una mia intuizione,ma in quel medesimo momento ho deciso che era ora che facessi almeno una lastra ai polmoni,se non altro per quelle quaranta Marlboro che mi fumavo da oltre quarat’anni.Senza dire niente a nessuno

Tramite conoscenze la settimana dopo sono andato al Fate Bene Fratelli ed ho fatto una lastra in cui non hanno visto nulla di significativo,rincuorato,ma non troppo torno a casa e nascondo questa lastra.

Passano sei mesi ,siamo a Maggio,solita tosse,solito sternuto solito espettorato,che io ormai ,messo sull’attenti,controllavo scrupolosamente:rieccola la,la perlina di sangue,come un carbonaro prendo appuntamento col medico di base,che quasi non mi conosceva,gli spiego i due avvenimenti e,avendo saputo dell’esistenza di una nuova tac,più precisa,gli chiedo se qui a Roma si poteva fare,

insieme abbiamo cercato e abbiamo trovato,ora però mi si poneva un problema,dovendo fare un contrasto e dovendo fare prima sia un esame del sangue che un elettrocardiogramma,non potevo non dire niente a nessuno,così optai per la mezza verità e dissi che il medico dicendo che io fino ad allora non mi ero mai controllato aveva deciso che era ora di fare un controllo completo.Essendo una struttura privata l’appuntamento per la tac spirale(così si chiamava questa macchina di ultima generazione)me lo diedero dopo pochi giorni,andai con mia moglie,appena finito di farla,entrano due dottori i tecnici e molto crudamente mi dicono “guardi al polmone sinistro c’è qualcosa,noi facciamo prestissimo a darle la risposta ma intanto lei si attivi per contattare un buon chirurgo toracico”Ora dovete pensare a me,la botta che forse mi aspettavo,ma sempre botta a freddo,il fatto che uscito da li c’era lo sguardo impaurito di mia moglie che dirle?Per ora niente,poi con la risposta in mano,vedrò,uscito,finsi fretta per la macchina in sosta vietata e per fumarmi una sigaretta,spergiurai che non mi avevano detto niente e andammo a casa.Ora dovete pensare che in famiglia da noi c’è stata una strage per tumore al polmone,mio padre,mio fratello,un paio di cugini,altri conoscenti e non avevo mai conosciuto nessuno che l’aveva raccontata,pensate come potevo stare io,i figli da sistemare ,una miriade di cose in sospeso,sinceramente non pensavo a me,pensavo a cosa avrei dovuto dirgli,a come avrebbero reagito a quanto tempo mi era rimasto.Nel frattempo un informatore scientifico mi da il numero del telefonino privato del primario di chirurgia toracica del Forlanini:gli telefono,sta a Cuba ma mi dice che lunedi rientra ,di telefonare alla sua segretaria ,di cui mi da il numero e dirgli che già avevo parlato con lui e di darmi un appuntamento urgentissimo,questo succedeva di venerdi il mercoledi ero davanti al prof. Martelli,nel frattempo avevo ritirato la risposta e avvertito tutti,non sto a dirvi quello che è successo,il professore mi dice senza mezzi termini che chi aveva letto la lastra sei mesi fa era uno stronzo perché il tumore c’era ed era evidentissimo,non era nemmeno piccolo perché era di quasi cinque centimetri,che ero stronzo pure io perché quando si vede sangue si va dallo specialista e che comunque il due giugno mi dovevo ricoverare ed il tre mi avrebbe operato,giusto il tempo di fare gli esami di routine in day- hospital.Ora io nella mia ignoranza pensavo ad una operazione al polmone come ad una cosa devastante,tanto che a Martelli gli dissi “a me non interessa quanto campo,ma come campo”oltre allo stronzo mi presi pure un “vai a fare in culo”

Ecco questo era Martelli una scorza da matto con dentro tanto cuore e dedizione ,lui alle sei di mattina era a reparto e alle undici di sera lo vedevi ancora girare.Comunque come aveva detto il tre giugno alle sette di mattina sono già sul tavolo operatori,ultimo ricordo l’anestesista che mi dice conta e lui che entra e dice dai sbrighiamoci che oggi ne dobbiamo fare cinque,mi risveglio in terapia intensiva dove c’era quel famoso infermiere sardo di cui abbiamo detto all’inizio di questo mio scritto.

 

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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte Xultima modifica: 2012-04-02T13:49:00+02:00da admin
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