IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IV

Adesso l’invasività dell’intervento ogni tanto si fa sentire,anche perché l’effetto dell’antidolorifico

è passato,ma i medici mi avevano avvertito e raccomandato che non era il caso di essere eroici ed avvertire il personale di guardia in caso di dolori degni di nota,infatti seguendo il loro consiglio chiamo e subito mi fanno un analgesico.Finalmente mattina,viene un infermiera,ma so’ tutte brutte e acide ‘st’infermiere?Comunque molto professionalmente mi rimette la flebo ed io so di esser bloccato per minimo quattro ore,se tutto va bene,già che c’è mi da un aspirata nella cannula avvertendomi che dovrò cominciare a farlo da solo,avrei voluto dirgli che se mai qualcuno mi farà vedere come si fa sarei l’uomo più felice del mondo,che per mia natura più riesco ad essere autosufficiente più sto bene,ma visto che la voce è andata mi limito ad annuire.Mia moglie arriva,insieme ad Ilaria e mia sorella, loro mi spiegano che sono stato più di dodici ore in sala operatoria,torno a pensare a quanto sia utile internet,infatti proprio sul sito della equipe che mi ha operato avevo letto che una normale operazione di quel genere dura di solito oltre le dieci ore,quando lo avevo detto io non ci credeva nessuno.Comunque quello che mi hanno fatto appartiene al passato,ora c’è da affrontare il presente,che non è cosa da poco,avrò bisogno di tutto il mio spirito ribelle per contrastare questa nuova realtà,però strano ero molto più agguerrito per la prima operazione,nella mia ignoranza,cancro al polmone mi suonava molto più grave del tumore alla laringe,mi direte” sempre brutte bestie sono”ma,sarà perche’ per il polmone c’ho visto parecchia gente,anzi,per dirla giusta,tutti quelli che ho conosciuto con quel male,soccombere,invece quasi un sesto senso mi diceva che questa volta sarà più dura,che questa volta mi farà sentire veramente malato,non perché non potrò più parlare,o perlomeno non solo per quello,ho paura,io,che niente mi ha preoccupato più di tanto,io,abituato a lottare sin da ragazzo,io,avevo paura,una sorta di confusione mi ha preso l’anima,ho lo sguardo smarrito,mia figlia se ne accorge,mi chiede perché,io arronzo una scusa tipo mi fanno male tutte le ossa e con questa mia affermazione parte l’elenco di mia moglie di tutte le ossa che fanno male a lei,ma a me che me frega di come si chiamano le ossa che ti fanno male,io mi sto’ cacando addosso dalla paura di quello che sarà la mia vita da adesso in poi,Ma non faccio capire niente a nessuno,mi metto a chiedere con quella specie di sussurro gorgogliato che mi esce dalla bocca, di Roma, se è deserta,se c’è qualche negozio aperto,tanto per nascondere la depressione che si sta impossessando di me.Non vedo l’ora di rimanere solo per poter piangere,si ho lacrime anchio,non le ho fatte vedere quasi mai a nessuno,ma ho lacrime anchio,invece niente si stanno già organizzando per chi rimane con me. La notte,da sempre è sempre stata mia,nel mio congenito vegliare,c’erano le ore che tenevo per me,i momenti in cui potevo dismettere la maschera da gran capo combattente e gridare nell’oscurità il mio smarrimento le mie paure,le mie debolezze ed ora più che mai avrei voluto riappropriarmi del mio regno,quelle ore di oscurità che tante volte mi avevano aiutato a ricaricare l’artiglieria pesante che mi sarebbe servita per condurre l’attacco al domani.Arriva un po’ più di forza e mi accingo attaccandomi al bastone della flebo alla difficile traversata letto –bagno,sette otto passi in tutto ,ma a me sembra di aver conquistato il K2,sicuramente con tutte le sudate che faccio dovrei puzzare come un cammello,ma io non sento odori,comunque una doccia la farei volentieri,già come fare una doccia con quel buco alla base del collo,va bene ci penserò quando potrò farla davvero,ora con la ferita fresca,davvero non potrei farla,opto con una specie di lavaggio fatto con un asciugamano umido,che anche se sicuramente non mi avrà pulito nel migliore dei modi,mi da un certo senso di frescura,da una parte non vedo l’ora di potermi gestire da solo,dall’altra mi sento sullo stesso piano di un bambino al supermercato che vorrebbe camminare da solo ma cerca in continuazione la mano della madre perché ha paura di perdersi.I giorni stanno passando,non dico tranquillamente altrimenti sarei bugiardo,comunque tra paure,dolori e nuove scoperte,stanno passando;oggi per la prima volta da dieci giorni,mi hanno permesso di bere qualche sorso d’acqua,se ce la faccio a deglutire hanno aggiunto,non sanno con chi hanno a che fare,certo il primo piccolissimo sorso no è stata una passeggiata inghiottirlo,ma poi già al secondo andava meglio,il terzo non c’è stato perché l’infermiera mi ha stoppato,domani per maggior sicurezza mi faranno bere un po’ d’acqua colorata col blu di metilene per controllare se c’è tenuta stagna tra lo stoma e l’esofago.Se tutto va bene potrò cominciare a bere un po’,alimentarmi no,per alimentarmi dovro adoperare quel famoso tubicino che mi esce dal naso,con un siringone mi dovrò sparare direttamente nello stomaco le pappette che l’ospedale mi fornirà,il bello di questa situazione starà nel fatto che così facendo ,il numero delle flebo si ridurrà fino ad esaurirsi.Ho imparato a togliere e rimettere la cannula,per poterla pulire bene,ho imparato ad adoperare l’aspiratore,quando serve,ho imparato a nutrirmi con la siringa,ma non ho imparato a specchiarmi senza un certo imbarazzo per quello che vedo.La ferita va bene,i punti un po’ alla volta me li stanno togliendo tutti,certo sono moltissimi,come moltissimi sono quelli che ogni giorno rimangono da togliere,inizio a capire il perché di tutte quelle ore di sala operatoria.Faccio il punto della situazione,mi è stato tolto un altro tumore,un altro non una metastasi dell’altro,credo che non siano molti che hanno avuto il tempo di permettersi di avere un secondo tumore,penso di essere fortunato,come due tumori e parli di fortuna?Si,quando ho saputo di avere il primo,se veniva qualcuno a prospettarmi un patto per cui io avrei avuto altri due anni di vita qualitativamente accettabili,avrei firmato col sangue,invece ne sono passati più di cinque senza grandi svantaggi,si qualche doloretto giornaliero,un po’ più di fiatone,colpa pure del peso dei cinquanta anni di sigarette,invalido si, ma accettabilmente in salute,niente chemio ,niente radio,controlli via via più radi,tanto da illudermi che non avrei più dovuto preoccuparmi della bestia

FONTE

continua

IL CANCRO E’ COMUNISTA parte IVultima modifica: 2012-02-17T10:24:00+01:00da admin
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