IL CANCRO E’ COMUNISTA parte XI

salto pranzo 2.pngSto in intensiva tre giorni ,poi al reparto sono in camera con un barbiere Franco,gran brava persona,è stato operato subito dopo di me,ho due drenaggi rigidi collegati ad un vacuum,essendo rigidi qualsiasi movimento del tronco faccia sento internamente dei dolori indescrivibili,mi hanno tagliato da dietro all’altezza della scapola,io avrei giurato che per un operazione del genere ti tagliavano dallo sterno,in definitiva si è trattato di aprire spezzarmi un paio di costole operare una resezione di mezzo polmone ingrapparlo con delle clips metalliche che porterò con me per sempre,rimettere in posizione le costole e ricucire il tutto,facile no!Di tutto questo davvero insopportabile era la ginnastica respiratoria perché ti provocava la tosse e ti faceva espettorare montagne di skifidol,ecco in quei momenti odiavi il mondo,nel frattempo incominciava la processione dei parenti ,tutti con la stessa faccia,tutti con la falsa allegria,quasi io fossi un deficiente che non sa qual è la sua condizione.Eppure,eppure qualcosa mi dice che la svango.Martelli mi dice che è andata meglio di quanto sperava.Dopo altri sette giorni eccomi a casa,pieno di dolori alle costole e dove avevo i drenaggi,è in quel periodo che ho conosciuto il contramal un antidolorifico che ti faceva quasi l’effetto della morfina,ne è nato un amore che dura ancora adesso,poi sono cominciati i controlli,prima trimestrali,poi a sei mesi infine annuali ,quando ci stavo quasi per credere ,dopo cinque anni dall’operazione inizia ad abbassarmisi la voce.Mi sono dimenticato di dire che la mia grande paura era la reazione di mia moglie,lei pure aveva avuto la madre prematuramente morta per un tumore al polmone,immaginavo scene di disperazione,lacrime a go-go ed invece questa mia compagna d’avventura ha reagito positivamente,spingendomi alle scelte giuste,sempre presente alle visite,senza mai darmi a vedere il suo smarrimento,la sua paura,senza mai cedere alla tentazione di isolarsi nel suo dolore,pensando sempre all’oggi senza dare a vedere la sua preoccupazione per il domani;veramente positiva.

Certo la mia vita è cambiata,ora sono più attento alle cose veramente importanti ,so’ che non è finita,fisicamente rimangono i dolori,i danni al fegato,la mia epatite ne farà ancora,avrò ancora da lottare sul fronte della salute,non tutto sarà rose e fiori,ma sicuramente affronterò tutto quello che verrà con la consapevolezza che avrò la forza di chi è scampato al peggiore dei nemici,so’ che non mi farò coinvolgere,che il mio vissuto non si cancella,che solo io sono padrone delle mie azioni,che nessun dolore potrà mai farmi perdere la gioia di risvegliarmi la mattina e cantare alla vita.

Il vero cancro è la paura,il vero cancro è non conoscere il nemico che si annida in noi,il cancro è la disinformazione,il cancro è la schiavitù dalle lobby farmaceutiche,il cancro sono i medici infedeli alla propria missione,il cancro sono le cure miracolose,il cancro sono le facili guarigioni millantate da tanti fanatici senza scrupoli,tenete i piedi ben piantati per terra, andate al sodo delle cose affidatevi ad un buon reparto ospedaliero di oncologia,loro faranno il possibile e andranno anche oltre,i miracoli non ci saranno,ma ci sarà sicuramente,professionalità e competenza,se ne traete beneficio psicologico,pregate,fate quello che credete giusto ma non smettete di sentirvi più forti della bestia,non rinunciate mai alla vostra dignità,con essa opponetevi a chi pensa che la vostra data di scadenza sia prossima voi non siete merce deperibile,voi siete il disegno ultimo di madre natura,il respiro del vostro dio.

Vorrei ritornare sui miei passi e riparlare del mio compagno di viaggio:il dolore,ieri il mio medico mi ha consigliato di dedicargli più attenzione,non si può più andare avanti così,perché ne va di mezzo la mia già minata solidità psicologica,lui riempie e condiziona le mie giornate,mina i miei rapporti con chi cerca di essermi vicino,capisco che a volte sono intrattabile;per tutti questi motivi il medico mi ha consigliato il cerotto di morfina,io li per li ho acconsentito,ma una volta a casa ho incominciato a pensare a cosa sarebbe stata la mia vita,non voglio passare quel che mi resta rincoglionito ,eternamente insonnolito,perlomeno mi immagino che sia così ma primo fra tutto: non voglio cedere e secondo me ricorrere ad un oppioide significa darmi per vinto ed allora ho deciso che per ora ,finché ci riesco,cercherò di conviverci come ho fatto finora,io,da ignorante, penso che conti tanto anche la volontà di star bene


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IL CANCRO E’ COMUNISTA parte XIultima modifica: 2012-04-09T08:25:00+02:00da admin
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