Esiste il fumo di terza mano. Fa male lo stesso E’ quello che si deposita sugli oggetti negli ambienti chiusi dove si fuma

ROMA – Le insidie del tabacco non finiscono mai: non c’é infatti solo il pericolo per i fumatori e quello del fumo passivo, ma ad essere pericoloso (e ignorato) è anche il fumo di terza mano, ovvero quello che si deposita su qualunque superficie di ambienti interni in cui si fuma, mobili scrivania, letti, tende, e anche sui vestiti. Il pericolo di questo ‘fall out’ di nicotina bruciata è che, reagendo con inquinanti indoor, forma potenti agenti cancerogeni, le nitrosamine. E’ quanto rivelato da uno studio diretto da Hugo Destaillats dell’Indoor Environment Department del Lawrence Berkeley National Laboratory di Berkeley e pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Per anni si è parlato di fumo passivo ed è stato un susseguirsi di studi che dimostravano quanto fa male, soprattutto ai bambini. Di recente è stato anche pubblicato uno studio, di ricercatori italiani, secondo cui il fumo passivo fa male persino ai fumatori stessi con un peso rilevante, che equivale a fumare 2,6 sigarette in più al giorno se si fumano 14 bionde al dì. I fumatori più attenti alla salute dei propri cari credono di risolvere il problema ‘fumo passivo’ fumando fuori, o arieggiando le stanze in cui si è fumato. Ma questa accortezza, per quanto importante, risulta pressoché inutile contro un’altra insidia del fumo, finora poco o nulla indagata e di cui quasi non si conosceva l’esistenza, il fumo di terza mano. Così chiamato per la prima volta circa un anno fa da ricercatori Usa, (poiché in inglese si parla di fumo di seconda mano per indicare quello che noi chiamiamo passivo), il fumo di terza mano non è altro che la ‘ricaduta’ di nicotina, e altre sostanze bruciate della sigaretta fumata, su qualunque superficie di casa o in generale di ambienti chiusi.

Questo ‘fall out’, resiste settimane e anche mesi (molto più del fumo passivo quindi), si va a mischiare con la polvere domestica e, se intorno a sé trova altri inquinanti interni, reagisce con alcuni di essi formando le nitrosamine, agenti cancerogeni. I ricercatori hanno visto che ciò accade in particolare quando i residui del fumo reagiscono con l’acido solforoso che é un comune inquinante indoor, che si sviluppa soprattutto da apparecchiature non ben ventilate. Gli esperti hanno misurato, usando delle superfici sperimentali, l’aumento di nitrosamine quando quelle superfici sono esposte a fumo di terza mano e calcolato un incremento di dieci volte di queste molecole cancerogene. Nessuna superficie é al riparo, persino i vestiti, cosicché anche se si è fumato fuori, rientrando a casa gli abiti si fanno portatori di fumo di terza mano. Secondo gli esperti è importante tenerne conto e i più esposti sarebbero proprio i bimbi più piccoli che sono più a contatto con le superfici domestiche, dai tappeti al tavolo, su cui si deposita il fumo di terza mano e quindi le nitrosamine, che poi vengono inalate.

tratto http://www.ansa.it

Alimenti che proteggono dai danni del fumo

Un approccio olistico
al vizio del fumo
è in grado di dare risultati sorprendenti…


Come?
Lavorando ogni giorno sulla relazione tra stile di vita e fumo.

Secondo una visione olistica il fumo non va cosiderato un nemico da combattere: spesso si consuma buona parte dell’energia nello scontro frontale, con risultati che possono rivelarsi controproducenti.
Allo stesso tempo il fumo non va ignorato.
Si può invece lavorare sul ‘terreno’ della persona,  introducendo progressivamente elementi (alleati) virtuosi nello stile di vita e nelle abitudini alimentari.


Un tale approcio, in un ‘sistema’ olografico qual è l’essere umano, è in grado per osmosi (l’analogia col mondo della fisica è molto efficace) di produrre l’inversione di tendenza determinando l’indebolimento dell’abitudine dannosa, fumare , che perderà potere a tutto vantaggio della salute!

Per essere concreti cominceremo questo percorso spiegando come introdurre nella dieta quodidiana alimenti in grado di ridurre i rischi per la salute.

Successivamente ci concentreremo sugli alimenti e fitocomplementi in grado di supportare e accompagnare l’organismo nel processo di disassuefazione alla nicotina e quindi sull’importanza del movimento e dell’attività fisica.


COMINCIARE A RIDURRE I DANNI DEL FUMO A TAVOLA

E’ sempre più diffusa la consapevolezza che a tavola ci si gioca un’importante fetta della propria salute. Anche per quanto riguarda fumare, l’alimentazione gioca un ruolo importante. Infatti si ha ad oggi  la conferma scientifico-medica che alcuni cibi possono giocare un ruolo determinante nel proteggere l’organismo dai danni del fumo.
Esiste ad esempio un gruppo di alimenti in grado di ridurre la possibilità di ammalarsi di cancro al polmone.
Si tratta dei cibi ricchi di folati, i sali dell’acido folico o vitamina B9. Il più recente ed autorevole studio in proposito lo ha realizzato Steven Belinsky ed è stato pubblicato su Cancer Research lo scorso gennaio. E’ con questo studio che ho avuto conferma di molte personali riflessioni.


I FOLATI CONTRO IL FUMO

I folati riducono il processo di metilazione dei geni critici. In sostanza riducono la probabilità di mutazioni del DNA, alterazioni genetiche alla base del tumore al polmone.
I folati non andrebbero assunti attraverso integratori (nel caso dei folati sono addirittura pericolosi in quanto mascherano carenze di B12 con conseguenze imprevedibili sul sistema nervoso). La natura del resto è generosa e ce li propone abbondanti e in ogni stagione in molte delle sue ‘creazioni’: verdure a foglia verde, legumi, semi oleosi e frutti sono ricchi di folati.



Cibi crudi e freschi ricchi di folati

I cibi freschi e crudi sono di gran lunga la scelta migliore, per qualità e quantità di vitamine, folati in particolare. Vanno scelti accuratamente, di provenienza certa e possibilmente da coltivazioni biologiche.

In ordine di abbondanza, sulla tavola devono sempre esserci:

– verdure verdi a foglia, di ogni specie.
– legumi germogliati o anche solo germinati (soia, lenticchie e ceci sono l’iedale, ultradigeribili, adatti per contorni e insalate).
– cereali integrali in chicchi.
– frutta fresca.
(per quest’ ultimi vale sempre la raccomandazione teorica di non abusarne, dico teorica perchè sono ancora troppo spesso assenti dai pasti degli italiani).

Ad esempio:

– spinaci crudi in insalata (buonissimi, meglio ancora in insalate miste: forniscono da soli ben 150-193 μg per 100g)
– lattuga romana 179 μg
– indivia e scarola 46-156 μg
– germogli di soia  140-172 μg
– barbabietole rosse (squisite spellate e tagliate a fettine in insalata) 101μg


– rucola
– germe di grano 20g ovvero 2 cucchiai colmi contengon 66 μg
– lattuga cappuccio verde 79 μg
– noci 66
– pinoli 57
– fiocchi d’ avena 51-56 μg
– sedano-rapa 51 μg
– uova 50 μg

– pomodori 40 μg
– ravanelli 38 μg,
– cavolo rosso 32-34 μg
– arance 31-43 μg
– fragole 30 μg
– clementine 26 μg
– prezzemolo 10g contengono 13 μg.



I folati nei lieviti

Un’ altra fonte di abbondanti  folati è il lievito di birra fresco in panetti (312μg in un panetto di 25g) il cui uso però è da sconsigliare per la presenza di saccaromiceti vivi in grado di avviare potenti fermentazioni con produzione di anidride carbonica. In alternativa si potrebbe optare per il lievito secco in polvere dietetico (attenzione parliamo sempre di prodotti biologici e naturali), molto più praticabile e ancor più ricco in folati: 313 μg in un cucchiaio di 8g.


I migliori metodi per la cottura dei cibi

La miglior cottura per cereali e legumi è quella in pentola a pressione, per le verdure quella a vapore. Pressione e vapore sono i metodi di cottura più sani e in grado di preservare le sostanze vitali.
La bollitura in acqua è la più distruttiva, arrivando a far perdere dal 50% al 90% delle sostanze utili.
La cottura al microonde non la prendo nemmeno in considerazione in quanto contro natura e fortemente indiziata di essere dannosa per la salute dell’uomo.
Si veda quindi come a seconda del metodo di cottura scelto, le sostanze (in particolare i folati), possano arrivare o meno a ‘destinazione’.  Non è un fattore di poco conto visto che spesso si tende a cuocere troppo e male.


Folati di origine animale

Solo per completare il quadro è opportuno dire che i folati sono presenti nel fegato degli animali e nella carne in genere, il cui consumo quotidiano è altamente sconsigliato per le note limitazioni nutrizionali e tossicologico-preventive (rischi epidemiologici e formazione di amine eterocicliche da cottura)
Sono presenti nei derivati del latte, ma anchei in questo caso non è auspicabile un consumo su base quotidiana.
La vitamina B9 viene sintetizzata anche dalla flora batterica intestinale.
Da qui l’importanza di un’alimentazione naturale e consapevole, che sostenga la salute e la funzionalità dell’intestino evitando quei cibi che danno luogo a fenomeni di fermentazione e putrefazione (carne, latticini, insaccati).



Fonte:
AAVV*: Multivitamins, Folate and Green Vegetables Protect against Gene Promoter Methylation in the Aerodigestive Tract of SmokersCancer Research, Gennaio 2010 (doi: 10.1158/0008-5472. CAN-09-3410)
Christine A. Stidley, Maria A. Picchi, Shuguang Leng, Randy Willink, Richard E. Crowell, Kristina G. Flores, Huining Kang, Tim Byers, Frank D. Gilliland, Steven A. Belinsky.

Tumori: alla laringe colpisce piu’ lui, fumo decuplica rischi

I tumori della testa e del collo rappresentano il 20% delle neoplasie che colpiscono l’uomo, e un quarto di questi nasce nella laringe. Nel nostro Paese l’incidenza è più alta: in Italia, soprattutto nel Nord-Est, i casi sono più frequenti rispetto alla media mondiale. I più colpiti dal cancro alla laringe sono i maschi, ma nell’ultimo decennio anche tra le donne si è registrato un leggero aumento. E’ questo uno dei temi affrontati al 97esimo Congresso nazionale della Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale (Sioechcf), in corso a Riccione fino a domani.
“Il fattore principale tra quelli che determinano l’insorgenza dei tumori alla laringe – spiega Giuseppe Spriano, direttore di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma e presidente nazionale dell’Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani (Aooi) – come per tutte le neoplasie della via respiratoria, è il fumo di sigaretta, che determina un rischio di ammalarsi 10 volte superiore. Anche l’alcool è un importante fattore di rischio e, se associato al fumo, ne potenzia la pericolosità”
Il tumore alla laringe riguarda la popolazione che va dai 60 ai 70 anni, ma qualche caso si registra anche tra i cinquantenni. Tra i principali sintomi con cui si manifesta sicuramente la disfonia, cioè l’abbassamento della voce che diventa rauca, è tra quelli più evidenti. “Difficoltà o dolore alla deglutizione, la tosse, e a volte la comparsa di tumefazioni al collo – aggiunge Spriano – rappresentano altre manifestazioni sintomatiche del problema”.
La diagnosi di sospetto tumore della laringe viene fatta dallo specialista otorinolaringoiatra con una visita accompagnata da una fibrolaringoscopia. “Si utilizza cioè uno strumento a fibre ottiche, sottile – illustra l’esperto – che, introdotto attraverso il naso nella gola del paziente, permette di vedere le corde vocali e le altre strutture della laringe. In caso di sospetto clinico, si effettuerà una biopsia”.
Ma dal cancro alla laringe si guarisce? “Come per molti tumori, questo dipende dallo stadio di malattia – avverte Spriano – e in uno stadio iniziale la guarigione si ottiene nel 90% dei casi. Ovviamente questa possibilità diminuisce al crescere dell’estensione del tumore. Oggi globalmente siamo in grado di guarire circa il 60 % dei tumori della laringe”. Per ciò che riguarda le cure, l’evoluzione terapeutica degli ultimi anni ha eliminato quasi totalmente l’intervento chirurgico. “Oltre all’impiego di radio e chemioterapia – spiega il presidente dell’Aooi – è stata la chirurgia endoscopica la vera svolta, cioè la possibilità, nei tumori poco estesi, dell’asportazione attraverso la bocca utilizzando il laser, e nei tumori di media grandezza la possibilità di effettuare delle laringectomie parziali, cioè di asportare solo una parte della laringe (metà o anche più) preservandone una parte al fine di ricostruire una ‘piccola’ laringe che permetta al paziente di parlare, respirare e deglutire normalmente”.
Nonostante gli sviluppi della medicina, l’otorinolaringologo lancia però un messaggio forte a favore della prevenzione. “L’evoluzione di chirurgia, radioterapia e chemioterapia – riconosce Spriano – è stata importante e ha portato a miglioramenti terapeutici, ma questo è niente al confronto di quello che si potrebbe ottenere con la prevenzione primaria, cioè eliminando i fattori di rischio. Un esempio per tutto questo: se nessuno fumasse, invece di 100 tumori ve ne sarebbero solo 10″.

Il Fumo UCCIDE!

L’American Cancer Society in una sua dichiarazione ha validato 9 buoni ed efficaci motivi per incoraggiare a smettere di fumare.
SE SMETTI CI GUADAGNI DA SUBITO

ENTRO 20 MINUTI
si normalizza la pressione arteriosa
si normalizza il battito cardiaco
torna normale la temperatura di mani e piedi

ENTRO 8 ORE
scende il livello di anidride carbonica nel sangue
si normalizza il livello di ossigeno nel sangue

ENTRO 24 ORE
diminuisce il rischio di attacco cardiaco

ENTRO 48 ORE
iniziano a ricrescere le terminazioni nervose
migliorano i sensi dell’olfatto e del gusto

ENTRO 72 ORE
si rilassano i bronchi, facilitano il respiro
aumenta la capacità polmonare

DA 2 SETT. A 3 MESI
migliora la circolazione
camminare diventa sempre meno faticoso
aumenta del 30% la funzione polmonare

DA 3 A 9 MESI
diminuiscono affaticamento, respiro corto, sinusite e tosse
aumenta il livello di energia generale

ENTRO 5 ANNI
la mortalità da tumore polmonare per il fumatore medio (un pacchetto al giorno) scende da 137 per centomila persone a 72. Dopo dieci anni scende a 12 per centomila che é la normalità.

ENTRO 10 ANNI
le cellule precancerose vengono rimpiazzate
diminuisce il rischio di altri tumori: alla bocca, alla laringe, all’esofago, alla vescica, ai reni e al pancreas.

Aggiungerei: E ancora perdete tempo???

Dieci regole d’oro per riuscire a smettere di fumare



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1. Fissate una data per smettere e rispettatela.

2. Dopo aver smesso, evitate assolutamente di riprendere una sigaretta, anche solo per una boccata. Il rischio di una ricaduta è troppo importante.

3. Sbarazzatevi di tutte le vostre sigarette, accendini e posacenere.

4. Scrivete una lista degli inconvenienti del tabacco e dei beneficidi aver smesso. Rileggetela costantemente per motivarvi.

5. Utilizzate un sostituto nicotinico (Zyban, Champix). Queste sostanze attenuano i sintomi dell’astinenza (irritabilità, nervosismo, angoscia, depressione, problemi di concentrazione, disturbi del sonno, aumento dell’appetito e del peso, voglia irrefrenabile di fumare) e moltiplicano per due le vostre possibilità di successo.

6. Domandate agli altri di non fumare in vostra presenza. Le prime settimane, evitate i luoghi dove si fuma. Se non potete evitarli, declinate con fermezza ogni offerta di sigaretta. Siate fieri di non fumare !

7. Avvertite le persone che vi circondano che avete smesso di fumare e domandate che vi sostengano. Fatevi aiutare da un professionista sanitario e partecipate al nostro forum.

8. Cambiate le vostre abitudini al fine i evitare i posti e le situazioni in cui avevate l’abitudine di fumare.

9. Fate ricorso a elle attività diversive per affrontare il bisogno urgente di fumare (una passeggiata, bere un bicchier d’acqua, una gomma da masticare, lavare le mani). Il bisogno urgente di fumare dura solo dai 3 ai 5 minuti e basta aspettare perché passi.

10. Abituarsi a vivere senza tabacco può prendere del tempo e tanta pazienza.

le 4 regole d’oro x smettere di fumare


 

Tratto da:

www.noalfumo.rai.it

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– Le sostanze che si assorbono, con la sigaretta –

Chi fuma assorbe migliaia di sostanze tossiche che derivano dalla combustione della sigaretta. Quali sono e quali effetti provocano sull’organismo?

La nicotina: è la causa principale dell’assuefazione al fumo e della dipendenza fisica da esso; alcaloide naturale del tabacco, dopo un assorbimento molto veloce, produce una stimolazione del sistema nervoso centrale causando tremori, irritabilità e, in forti dosi, perfino convulsioni; all’iniziale fase stimolante segue poi un effetto deprimente. Causa ipertensione, tachicardia e aritmie
cardiache, vasocostrizione e una maggiore suscettibilità a episodi tromboembolici

Il monossido di carbonio: ostacola l’azione dei muscoli e del cervello

L’arsenico e i derivati del cianuro. dei veri e propri veleni

L’acetone, proprio quello per togliere lo smalto dalle unghie!

La formaldeide: un gas irritante impiegato dalle industrie nella lavorazionedelle stoffe, carta, legno e coloranti

Il catrame: si deposita nei bronchi e nei polmoni e può provocare il cancro

L’ammoniaca: un gas tossico dall’odore caratteristico

Additivi chimici come l’acido silicico, carbonico, acetico, formico, benzoico; il diossido di titanio; prodotti sbiancanti delle ceneri; acceleratori di combustione, ecc.

Il polonio 210: una sostanza radioattiva. Fumare 30 sigarette al giorno equivale, in un anno, a 300 radiografie al torace

Tante altre sostanze irritanti, tossiche e cancerogene.

– Cosa succede al tuo corpo quando fumi? –

Cosa succede al tuo corpo se fumi …

Bocca e gola
Il tabacco può alterare l’alito e macchiare i denti e, in alcuni casi, provocare lesioni all’interno della bocca e delle gengive. In misura più grave, può essere uno dei fattori di rischio di tumori alla laringe.

Cervello
La nicotina può dare dipendenza. È uno stimolante: inizialmente aumenta l’attenzione e si accelerano i riflessi poi, a causa del minore apporto di ossigeno, le prestazioni intellettuali possono ridursi.

Cuore e arterie
Il fumo può essere una delle cause di trombosi, malattie cardiache e infarto. Può essere anche un fattore di rischio per arteriosclerosi (invecchiamento delle arterie) diminuizione nel trasporto di ossigeno a tutto il corpo.

Reni
Il fumo può determinare una minore capacità di filtro dei reni ed essere un fattore di rischio di tumore.

Polmoni
Fumare può essere causa di bronchiti acute e croniche, enfisema. Aumenta di molto il rischio di tumore polmonare e alla faringe.

Apparato digerente
Il fumo può essere motivo di bruciori e acidità gastrica, colite, aumento della motilità intestinale. Può essere anche uno dei fattori di rischio di tumore all’esofago.

Pelle
Le cellule si alterano e invecchiano prima a causa del fumo, quindi la pelle finisce per diventare meno elastica, macchiata e segnata da rughe precoci.

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I trucchi per smettere di fumare e le 4 regole d’oro per preparare il tuo fisico alla disintossicazione. Iniziamo da alcuni suggerimenti che prima di te hanno aiutato molti altri a ridurre le sigarette, fino ad eliminarle.

Compra un pacchetto da 10 sigarette alla volta: basta con le scorte!

Cambia marca di sigarette, compra una qualità che non ti piace: guasta il
gusto!

Tieni le sigarette lontano dagli occhi e dal cuore!

Fuma scomodo

Usa un solo posacenere e lavalo sempre dopo avere fumato

Dopo ogni sigaretta, metti via il pacchetto

Rifiuta tutte le sigarette che ti vengono offerte

Poni dei limiti al tuo fumo: decidi di non fumare più in soggiorno, in
camera da letto, in auto, ecc.

Dopo i pasti, alzati subito da tavola e lavati i denti

Riduci i caffè e i cibi che richiamano la sigaretta

Quando hai voglia di fumare, bevi un bel bicchiere di acqua

Certamente ti sarà capitato di sentire da amici o conoscenti tanti altri accorgimenti inventati per smettere di fumare ed altri ancora ne escogiterai tu. Annotali! Ne risulterà un elenco bizzarro, divertente e molto utile.

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Le quattro regole d’oro

Quando si smette di fumare, l’organismo espelle gradualmente tutte le sostanze nocive accumulate negli anni “del fumo” e mobilita ogni sua risorsa per rigenerarsi. Per questo occorre metterlo nelle condizioni ottimali seguendo le quattro regole d’oro: acqua, alimentazione, movimento e respirazione. Vediamole una per una.

Acqua. Bevi molta acqua. Ogni cellula si nutre e si rinnova con l’acqua. Bere 1 o 2 litri di acqua al giorno, anche sotto forma di tisane, è una sana abitudine ed è ancora più importante per chi sta smettendo di fumare. La nicotina, infatti, viene eliminata con le urine. Bere molto significa
accelerare questo processo.

Alimentazione. Mangia almeno 5 porzioni al giorno di frutta o verdura fresca: contengono preziosi nutrienti che purificano l’organismo e ne rafforzano le difese immunitarie. Limita i cibi molto piccanti, saporiti e pesanti, riduci i dolci, il caffè e gli altri alimenti dopo i quali ti viene voglia di
fumare. E poi ricorda che le vitamine facilitano la disintossicazione perché catturano i radicali liberi che, come è noto, hanno un ruolo centrale anche in tutti i processi d’invecchiamento.

Movimento. Aumenta l’attività sportiva secondo le tue preferenze e possibilità, ti servirà per:
. eliminare le sostanze tossiche accumulate nel tuo organismo
. scaricare la tensione che inizialmente avvertirai smettendo di fumare
. controllare il peso.

Respirazione. Ricorda che respirare bene è importante. Il fumatore vive in uno stato di costante semi-asfissia, dovuta alla presenza di monossido di carbonio contenuto nel fumo di sigaretta. Le cellule del nostro organismo hanno bisogno di ossigeno per vivere. Chi è padrone della propria respirazione è padrone anche del proprio pensiero.

Come si deve respirare? Se ne sei a conoscenza, puoi utilizzare le tecniche di respirazione yoga, oppure, prima di iniziare la “buona respirazione”, bevi un bicchiere d’acqua abbondante, assumi una posizione semi-distesa, in un luogo tranquillo, e ripeti tre volte questo esercizio respiratorio:
. espira profondamente a labbra socchiuse, come se dovessi spegnere una
candela, cosi da svuotare meglio i polmoni
. inspira attraverso il naso, avendo cura che le fosse nasali siano ben libere (il naso è un filtro nel quale l’aria si riscalda, si umidifica e si purifica), così che i polmoni la ricevano perfettamente condizionata
. fa’ respiri profondi.
Questo esercizio ti servirà ad aumentare la tua capacità respiratoria, a
mantenere sano il tuo organismo e a rilassarti.

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Cosa avviene nel tuo corpo quando smetti di fumare?

Dopo 20 minuti La pressione sanguigna tende a normalizzarsi
Dopo 8 ore Il livello di monossido di carbonio nel sangue scende verso la norma e s’incrementa il livello di ossigeno

Dopo 24 ore I tuoi capelli, la tua pelle e il tuo alito non hanno più l’odore del fumo
Dopo 48 ore Il tuo senso del gusto e dell’olfatto migliorano
Dopo 72 ore Ti è più facile respirare dopo il rilassamento del tubo bronchiale; aumenta la tua capacità polmonare: hai sfrattato la nicotina dal tuo corpo.
Dalle 2 settimane ai 3 mesi Aumenta il tuo livello di energia, se ti osservi allo specchio noti che hai il viso più roseo e rilassato, un colorito della pelle più luminoso e i capelli più splendenti: sono tutti effetti del tuo stop al fumo.
Dopo 9 mesi Tosse, congestione, fatica e respiro corto diminuiscono.
Le ciglia vibratili del tuo apparato respiratorio (gli “spazzini” del tuo corpo), precedentemente paralizzati dal fumo, tornano in azione e con loro la capacità di combattere le infezioni. La tua energia è sempre più in ascesa.

Dopo 5 anni Il rischio di decesso per tumore polmonare si riduce progressivamente del 50% circa, e, passati 15 anni, è paragonabile a quello di una persona che non ha mai fumato. Diminuisce il rischio di sviluppare tumori in altre sedi anatomiche: bocca, esofago, faringe, laringe, reni, vescica e pancreas. Per le patologie a carico delle coronarie il rischio si riduce gradualmente.

1. Chi smette di fumare ingrassa?
Non tutti gli ex fumatori ingrassano, e chi ingrassa aumenta di pochi chili. Però il peso iniziale si può recuperare nel giro di pochi mesi.
Al principio non è necessario mantenere una dieta rigida. L’esercizio è una
buona tecnica per affrontare la sindrome da astinenza ed evitare di prendere chili.
Bisogna evitare di “piluccare” alimenti con tante calorie: verdure e ortaggi sono invece i più raccomandati.

2. Cosa si può fare per controllare la voglia di fumare una volta smesso?
L’ansia di sigarette costituisce una parte normale dell’astinenza.
L’ansia si può ridurre in vario modo: masticando gomme, respirando lentamente e profondamente, facendosi un massaggio alle tempie e alla nuca, mangiando frutta, bevendo acqua in abbondanza. È importante ricordarsi sempre il motivo per cui si è smesso. La maggior parte delle volte in cui si produce ansia dura solo pochi minuti e poi smette.

3. Dopo aver smesso di fumare è possibile fumare solo una sigaretta ogni tanto?
Categoricamente no. Occorre ricordare che la dipendenza appena superata è iniziata da un tiro e dopo da una sigaretta. Non bisogna correre il rischio di “ricaderci” un’altra volta.

4. Le sigarette a basso contenuto di nicotina e catrami fanno meno male?
Assolutamente no. Le sigarette “light” contengono le stesse sostanze pericolose del tabacco normale: sono solo ridotti i livelli di nicotina e catrami. Molti fumatori, inoltre, per compensare i bassi livelli di nicotina di queste sigarette fumano più spesso o inalano con più intensità. Di conseguenza, aumenta l’ingestione di altre sostanze tossiche.

5. Ridurre il consumo di sigarette può essere sufficiente?

È un buon inizio, ma non risolve il problema. Molti fumatori hanno ridotto la dose ma realizzano inalazioni più frequenti e più intense, per cui mantengono la dipendenza e tornano ai precedenti livelli di consumo. È meglio smettere di fumare completamente.

6. Come si spiega che ci sono fumatori estremamente anziani che stanno benissimo?
Si tratta di un’eccezione, e in molti casi di un aneddoto. Si sa scientificamente e statisticamente che il tabacco riduce mediamente la speranza di vita dei fumatori di 8-10 anni; chi inizia a fumare da giovane, inoltre, peggiora la propria qualità della vita già prima dei 45 anni, a causa delle importanti malattie che si possono presentare (bronchite, infarto del miocardio, ulcera, cancro, ecc.).

7. Se fumare aiuta a rendere meglio sul lavoro, come fare quando si smette?
La difficoltà di concentrazione può essere un sintomo iniziale della sindrome di astinenza, ma dura pochi giorni. È stato dimostrato, inoltre, che il tabacco causa la riduzione del rendimento lavorativo dei fumatori.

8. È vero che l’inquinamento ambientale è più pericoloso del fatto di fumare?
No. Il fumo di tabacco ha una concentrazione di alcuni prodotti tossici 400 volte superiore rispetto ai livelli massimi permessi internazionalmente riguardo all’ambiente.

9. Fumare qualche sigaretta in gravidanza e’ rischioso?
Assolutamente sì. Continuare a fumare durante la gravidanza aumenta l’incidenza di basso peso alla nascita, di mortalità neonatale e di morte improvvisa del neonato (la cosiddetta “morte in culla”).

10. Assumere nicotina per sostituire la sigaretta può essere dannoso?
La nicotina contenuta nelle sigarette non e’ l’elemento più dannoso, in quanto genera solo la dipendenza. Esistono altri elementi molto più dannosi per l’organismo come il catrame ed il monossido di carbonio, principali cause di tumori e malattie cardiovascolari.
Paradossalmente, quindi, assumere nicotina in dosi graduali e controllate solleva dagli spiacevoli sintomi da astinenza da fumo, senza però fornire le sostanze tossiche nocive per l’organismo.

11. Che cos’è il fumo passivo?
“Fumo passivo”, “fumo di seconda mano”, “fumo involontario” o “esposizione al fumo di tabacco ambientale” sono tutte espressioni che si riferiscono alla respirazione del fumo espirato da altre persone, prodotto durante la combustione di prodotti a base di tabacco. È costituito da una
componente “indiretta”, emessa dalla sigaretta, e da una componente “diretta”, vale a dire dal fumo inalato e espirato dal fumatore.

12. Che cosa è contenuto nel fumo passivo?
Il fumo passivo è una combinazione di oltre 4.000 sostanze chimiche, presenti sotto forma di particelle solide e di gas. Sono presenti irritanti e sostanze tossiche sistemiche come acido cianidico, diossido di zolfo, monossido di carbonio, ammoniaca e formaldeide. Il fumo passivo contiene anche
carcinogeni e mutageni come arsenico, cromo e benzopirene. Molti degli elementi chimici sono tossine riproduttive come la nicotina, il cadmio e il monossido di carbonio.
Il fumo passivo è anche un rilevante agente di inquinamento al chiuso. La United States Environmental Agency ha incluso il fumo passivo tra i carcinogeni di classe A, per i quali non esiste un livello di esposizione senza rischi.

13. Il fumo passivo danneggia la salute dei non fumatori?
Sì. Esistono prove scientifiche del fatto che il fumo passivo rappresenta una seria minaccia per la salute. I non fumatori che inalano fumo passivo vengono colpiti da molte delle malattie di cui soffrono i fumatori attivi. La mortalità per patologie cardiovascolari e per cancro ai polmoni è
direttamente correlata all’esposizione al fumo passivo. Per quanto riguarda i bambini, si registrano bronchiti e polmoniti, peggioramenti nelle crisi asmatiche, e otite media sierosa, che è la causa principale di sordità nei bambini.
L’esposizione al fumo passivo durante la gravidanza, inoltre, può provocare la riduzione nella crescita fetale; esistono anche prove del fatto che viene aumentato il rischio di Sindrome di morte improvvisa per i neonati.
Gli effetti più immediati dell’esposizione al fumo passivo sono irritazione agli occhi e al naso, mal di testa, secchezza della gola, vertigini, nausea, tosse e altri problemi respiratori.

Vuoi smettere di fumare e non sai a chi rivolgerti?
Consulta la Guida ai Servizi per la Cessazione da Fumo di Tabacco, realizzata dall’ Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità, nella quale viene fornito l’elenco dei centri che hanno come obiettivo la lotta al fumo di tabacco, presenti sul territorio nazionale, e raggiungi
il laboratorio più vicino a casa tua.

Oppure telefona all’associazione Telefono Verde contro il Fumo
800554088 e troverai sicuramente un valido aiuto.

Ora anche Babbo Natale è un cattivo maestro: fuma, beve ed è grasso

Uno studio elenca senza pietà i suoi comportamenti sbagliati: è obeso, pigro, alcolizzato e fumatore. Conclusione: “Pessimo modello per i piccoli”

Obeso, pigro, fumatore, alcolizzato e irresponsabile. E nonostante tutto immortale. Babbo Natale non è un vecchietto panciuto che porta i regali, quello è solo un inganno: in realtà è un pessimo modello, un cattivo maestro per i bambini di tutto il mondo, che lo amano e vogliono imitarlo, con risultati potenzialmente disastrosi per la salute.

Gli scienziati hanno fatto la radiografia a Santa Klaus e lui ne è uscito malissimo. Un Babbo da buttare. A svergognarlo, sul British medical journal è stato Nathan Grills, professore in un’università di Melbourne, in Australia. I comportamenti deprecabili sono elencati senza pietà. Innanzitutto Babbo Natale si nutre senza criterio: raccoglie avanzi di dolciumi in giro e, una casa dopo l’altra, si scola anche tutte le bottiglie di brandy lasciate incustodite. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una pancia enorme. Che peggiora a causa di un’altra abitudine pericolosa, quella di viaggiare in slitta a folle velocità, camminando sui tetti delle abitazioni e poi buttandosi giù dai caminetti. Tutti comportamenti sconsigliabili per i più piccoli: dovrebbe sostituire la slitta con una bicicletta o, meglio ancora, andare a piedi, in modo da tenersi in esercizio e perdere un po’ di chili di troppo. E se proprio non vuole rinunciare alla slitta dovrebbe almeno indossare il casco e non guidare mai sbronzo.

I modelli sono modelli, e quello di Santa Klaus non funziona. Il professor Grills è categorico: «Dobbiamo essere consapevoli della capacità di Babbo Natale di influenzare la gente, soprattutto i bambini. Per questo proponiamo una nuova immagine di Santa Klaus che assicuri che la sua influenza sulla salute pubblica sia positiva». Quindi, prima di tutto si metta a dieta e faccia un po’ di moto. Anche perché – sostengono gli studiosi – nei Paesi dove è più amato ci sono più bambini obesi: «L’immagine di Babbo Natale promuove il messaggio che la grassezza sia sinonimo di buonumore e giovialità». 

Secondo, abbandoni l’insana passione per l’alcol. Terzo, niente fumo: quella pipa con cui spesso si fa immortalare perfino nei biglietti d’auguri è un messaggio a dir poco scorretto: «Fuma, avrà almeno cent’anni e non è morto di cancro». Qualche ragazzino potrebbe fraintendere. Anche le scelte d’immagine sono pessime, secondo Grills: ha prestato il volto a pubblicità di prodotti non salutari e non rispetta le normali regole d’igiene. E in tempi d’influenza suina può diffondere il contagio fra i piccoli: si fa starnutire addosso e abbraccia un bambino dopo l’altro, senza preoccuparsi delle malattie. Insomma è pure un po’ untore.
Esagerato? Forse sì. Ma ormai i tempi sono cambiati, il signore con la barba bianca si metta in riga. A Natale non tutti sono più buoni.

Eleonora Barbieri

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