Gli effetti del Big Mac ​sul nostro corpo

Gli effetti del Big Mac ​sul nostro corpo

Dopo 20 minuti la quantità di zuccheri presente nel panino comincia a creare dipendenza, un’ora dopo si comincia a digerirlo

 – Mer, 23/09/2015 – 16:09

Ci vogliono almeno tre giorni per digrere un Big Mac, il panino simbolo di Mc Donald’s.

Come riporta Leggo, “l’hamburger più famoso del mondo non è proprio tra i più indicati per il benessere di un individuo, anzi stando a recenti ricerche si è scoperto che può causareseri danni alla salute di chi lo mangia“.

Leggo riporta un’infografica realizzata dal sito Fast Food Menu PriceIn essa si può vedere come il nostro cervello, nei primi dieci minuti dopo il primo boccone, accetti i cibi supercalorici e, così, “si spiega il fatto che spesso dopo aver mangiato un Big Mac non si ha un immediato senso di sazietà“.

La situazione, però, comincia già a cambiare dopo soli 20 minuti: “La quantità di zuccheri rilasciata può creare dipendenza esponendo chi mangia regolarmente questi panini al rischio di diabete“.

Dopo 30 minuti, inoltre, “il sodio presente nel panino e nel suo condimento, 970 milligrammi, inizia a causare problemi al cuore e alla pressione sanguigna. Dopo 40 minuti si desidera altro cibo, perché l’innalzamento di zuccheri nel sangue porta il nostro cervello a richiedere ancora di più zuccheri“.

Dopo un’ora, infine, si inizia a digerire il panino, come riporta Leggo: “Normalmente il corpo impiega dalle 24 alle 72 ore per digerire il cibo, ma un Big Mac può impiegare di più, essendo i due hamburger molto grassi e si può arrivare fino a 3 giorni“.

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10 cibi per dimagrire in 10 giorni

Per perdere chili in maniera efficace in poco tempo basterebbero, secondo Haylie Pomroy, dieci cibi e alcuni trucchi alimentari. Dopo la dieta del supermetabolismo, la famosa nutrizionista torna sotto i riflettori con altri interessanti espedienti che aiuterebbero a scendere di peso

Reduce dal successo della dieta del supermetabolismo, la nutrizionista Haylie Pomroy torna a parlare di dimagrimento grazie a “La dieta turbo”, che promette di scolpire il fisico in pochi giorni, da tre a un massimo di dieci attraverso alcune regole da seguire e cibi da integrare nel proprio regime alimentare.

Quali sono però questi alimenti miracolosi? Scopriamoli insieme.

Il pompelmo, utilizzato già in passato nelle diete per la sua capacità di bruciare i grassi, è uno tra i più importanti: ripulisce il fegato e aiuta a migliorare il metabolismo; particolarmente utile alla digestione e in grado di agire direttamente sullo stomaco e sull’intestino che risulta meno gonfio è invece lo zenzero, da consumare fresco. Via i liquidi di troppo, invece, con i funghi: grazie all’ergotioneina, un antiossidante, e allo zolfo, adatto a donare nuova vita alla pelle, trasformano ogni zuppa in un potente antinfiammatorio; stessa azione sulle infiammazioni grazie alle antocianine in essi contenuti la compiono i mirtilli rossi, i quali possono essere consumati sia freschi che essiccati poiché non perdono le sostanze nutritive che li rendono così importanti.

Viene dal Giappone il daikon, una radice ormai nota anche in Italia come ravanello bianco dal potente effetto diuretico, mentre sono originari dell’America centrale i semi di chia, un’arbusto della famiglia della menta, ricchi di acidi grassi che stimolano il metabolismo; di fondamentale importanza per il tratto digerente grazie rispettivamente ai batteri e alle fibre contenute sono il kefir, possibilmente senza lattosio e zucchero aggiunto, e le lenticchie, queste ultime capaci anche di agire sugli ormoni della sazietà. Non meno importanti sono poi gli ultimi due, ceci e barbabietole: se i primi riescono ad aiutare l’organismo durante il processo di eliminazione delle tossine liposolubili sfruttando le fibre contenute, non sono meno importanti per il ruolo assunto nei confronti della glicemia, aiutando a regolare l’umore; anche le barbabietole possono influire sull’umore seppur relativo alla sfera sessuale: afrodisiache, influiscono sulla produzione di ormoni sessuali grazie al boro presente in esse.

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L’alimentazione e i tumori: le domande più frequenti

Dieci storie di pazienti e di coloro che li assistono nel difficile cammino della malattia, tratte dalle oltre 4.000 testimonianze della Campagna “Viverla Tutta”, prendono vita grazie a dieci grandi fumettisti italiani e internazionali in un volume che incarna il cuore pulsante della medicina narrativa

Dieci voci di persone che hanno visto la loro vita o quella di coloro che amano travolta da una grave malattia. Dieci storie di vita vissuta che narrano in modo diverso del dolore, della sofferenza, della paura. Ma che, inaspettatamente, si fanno anche portatrici di un messaggio di riscatto, di coraggio, di voglia di dimostrare a se stessi e agli altri di potercela fare. Grazie al talento artistico di alcuni tra i più grandi autori italiani e internazionali del fumetto, da una selezione delle oltre 4.000 testimonianze raccolte online dalla Campagna Viverla Tutta è nato “La vita inattesa” (nelle librerie dal 3 settembre), un graphic novel che attraverso le immagini e i colori – a volte vividi, a volte delicati, a volte cupi – dà anima e corpo al vissuto e alle emozioni dei singoli, rendendoli patrimonio comune. Dieci affermati disegnatori (Silvia Ziche, Paolo Bacilieri, Nate Powell, Thomas Campi, Massimo Carnevale, Laura Scarpa, Tuono Pettinato, Marco Corona, Vincenzo Filosa e Giuseppe Palumbo), sulle sceneggiature di Micol Beltramini, Tito Faraci e Alessandro Q. Ferrari, hanno prestato le loro matite e i loro pennelli per affrontare temi delicati e complessi come quelli della malattia, della medicina, del rapporto medico-paziente, con un linguaggio del tutto inusuale.

Un libro che vuole anche essere un ringraziamento speciale a tutte quelle persone che hanno donato le loro storie, mettendo a nudo gli aspetti più intimi e dolorosi di una fase drammatica della loro vita per trasformarla in una “lezione di vita”, preziosa per sé e per gli altri. Denominatori comuni di tutte le esperienze condivise sono infatti la forte determinazione ad affrontare la malattia a testa alta, così come la capacità di trasformare la rabbia in energia e di accettare la vita per quello che ti offre, giorno per giorno, convivendo con la malattia e continuando a lottare senza mai perdere la speranza.

 

Le pagine de “La vita inattesa” esemplificano straordinariamente il cuore pulsante dellamedicina narrativa: la malattia non è un mero insieme di sintomi, cause e rimedi, come la società di oggi è spesso abituata a considerarla, e alla base del percorso di guarigione non ci sono solo farmaci. L’utilizzo di competenze narrative consente piuttosto di porre al centro dell’analisi il singolo individuo e di interpretare la sua particolare storia di malattia, la sua cornice esistenziale, la sua maggiore o minore capacità di reagire alla sofferenza, la delicata ragnatela di interazioni sociali che lo circonda. L’ascolto diventa così il punto di partenza per costruire, insieme ai pazienti, un percorso di diagnosi e cura.

“I malati sono libri. Che chiedono di essere letti con passione, perché animati dalla voglia di confidare al mondo oscurità e speranze di una vita inattesa. In attesa di essere ascoltata”.

dalla prefazione di Edoardo Rosati

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La Cipolla, tante proprietà benefiche

La Cipolla, tante proprietà benefiche per la salute del nostro organismo

E’ dotata di una spiccata azione stimolante, oltre che diuretica e depurativa e inoltre contribuisce significativamente a migliorare la circolazione sanguigna

CipollaLa cipolla è una vera miniera di proprietà benefiche per l’organismo, una vera amica della salute. Entra a pieno titolo nella categoria degli antibiotici naturali grazie alle sue proprietà antisettiche, in quanto riesce ad eliminare i batteri dannosi presenti nell’intestino, lasciando praticamente intatta la flora batterica intestinale, i così detti batteri buoni, senza i quali si verificherebbero non pochi problemi. Ma ovviamente non finisce qui perché è dotata di una spiccata azione  stimolante, oltre che diuretica e depurativa e inoltre contribuisce significativamente a  migliorare la circolazione sanguigna. Infine è in grado di abbassare i livello di glucosio nel sangue, senza poi contare alle altre eccellenti proprietà se utilizzata per la cura della bellezza della pelle e dei capelli.

La cipolla è un concentrato di vitamine, Sali minerali e tanto altro ancora, e precisamente vitamine A, B1, B2, C, E, Sali minerali, tra i quali particolarmente importanti sono calcio, il magnesio, il fosforo, il ferro e il manganese. Inoltre contiene diversi  fermenti molto importanti per stimolare il metabolismo e aiutare la digestione e, si sa, un metabolismo più sveglio offre una serie di vantaggi non indifferenti. Inoltre è ricca di flavonoidi, antiossidanti in grado di contrastare efficacemente i radicali liberi, i responsabili dell’invecchiamento cellulare, oltre ad avere un ben noto effetto diuretico, a tutto vantaggio quindi della ritenzione idrica, responsabile tra l’altro della cellulite. Molto importante è anche un ormone vegetale, la glucochimina, dotato di una spiccata azione antidiabetica, caratteristica da non sottovalutare.

Insalata di cipolleE’ ricca di acqua e povera di calorie, per cui andrebbe utilizzata più spesso in cucina, anche se poi il suo odore potrebbe non essere dei più graditi, soprattutto dopo mangiato. Ma la sua caratteristica principale è indubbiamente il fatto di essere un antibiotico naturale, come del resto accennato in precedenza,  in grado di espletare una azione antisettica nei confronti dei batteri dannosi per l’intestino, causa di non pochi problemi, a tutto vantaggio della flora batterica intestinale, i così detti batteri buoni, indispensabili per il buon funzionamento non solo dell’intestino, ma dell’organismo in generale.

L’olio essenziale della cipolla è altrettanto importante in quanto favorisce la circola zione sanguigna perché dotato di proprietà vasodilatatrici, caratteristica che mette i vasi in condizione di lavorare meglio e quindi di trasportare un flusso maggiore di sangue a tutto vantaggio dell’intero organismo in quanto i suoi vari distretti potranno contare su una maggiore e migliore ossigenazione. Ne consegue che la cipolla è indicata anche ai soggetti che soffrono di patologie coronariche, con conseguente sensibile riduzione del rischio cardiologico. Allo stesso tempo combatte la ritenzione idrica, problema ben noto in particolar modo alle donne.

La cipolla ha anche un’altra applicazione, può essere infatti utilizzata come espettorante, in particolar modo se unita al miele, perché così è un eccellente decongestionante soprattutto della laringe. Infatti, i soggetti che soffrono di tonsillite, potrebbero  fare dei gargarismi con il succo di cipolla, oggettivamente un rimedio che farebbe arricciare il naso, e non solo, a non poche persone, perché il suo odore non è certamente dei più invitanti, soprattutto se poi si dovessero incontrare altre persone con cui intrattenersi. Una sola raccomandazione per coloro che possono avere problemi di Cipolledigestione: meglio cotta perché così diventa più digeribile, anche se oggettivamente è difficile pensare di consumare la cipolla cruda, tranne che in qualche insalata.

Infine da non dimenticare un’altra applicazione interessante, anche se questa sicuramente poco piacevole. Può infatti essere utilizzata per applicazioni locali contro la caduta dei capelli perché sembrerebbe che non solo riesca a contrastare la caduta, ma addirittura riesca a favorire e stimolare la ricrescita.

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Dieta per reflusso gastroesofageo e gastrite: cosa mangiare?

 

Introduzione

 

Prima di allungare la mano per prendere un’altra manciata di patatine fritte, fermatevi un momento a pensare: e se mi facessero venire bruciore di stomaco?

 

Anche se l’effetto dei diversi alimenti cambia da persona a persona, esistono alcune regole generali. Ci sono infatti cibi e bevande che, a causa di un alto tasso di acidità (oppure grazie alla capacità di rilassare il cardias, la valvola che impedisce all’acido di risalire nell’esofago), sono in grado di causare i sintomi della gastrite e del reflusso più di altri.

 

Diverse testimonianze confermano che limitare il consumo degli alimenti più problematici è in grado di diminuire la frequenza degli attacchi; anche se i fattori legati al bruciore di stomaco sono diversi e comprendono

 

  • consumo di alcol,
  • gravidanza,
  • ernia iatale,
  • fumo,
  • determinati medicinali,

 

chi soffre di questo problema in genere concorda sul fatto che il cibo sia la causa principale.

 

Il segreto per convivere con gastrite, reflusso gastroesofageo ed ernia iatale è inserire nella propria dieta il giusto mix di cibi e bevande.

 

In questa guida abbiamo suddiviso alcuni cibi e bevande comuni in base alla loro tendenza a creare acidità, irritare la mucosa gastrica e/o rilassare la valvola dell’esofago causando reflusso. È possibile determinare il grado di probabilità di un attacco di bruciore di stomaco basandosi sulla categoria di appartenenza.

 

Maggiore è il numero di cibi a rischio nella propria dieta, maggiore la probabilità di bruciore di stomaco e sintomi correlati.

 

Attenzione

La capacità di tollerare i cibi presenti nell’elenco seguente varia da persona a persona. Un bicchiere di limonata può essere tollerato molto bene da alcuni soggetti e causare un attacco di bruciore di stomaco devastante in altri. Occorre prestare molta attenzione alle porzioni che si consumano e ricordarsi le quantità che il nostro stomaco è in grado di tollerare. Come guida usate le vostre porzioni personalizzate. Se la quantità è eccessiva spesso il cibo consumato passa alla categoria di rischio superiore.

 

Infografica

 

Stampa la seguente infografica e condividila con chi soffre di questi problemi, si tratta di una guida pratica per valutare di volta in volta il grado di rischio di cibi ed alimenti.

 

Infografica riassuntiva

Scarica e stampa l’infografica riassuntiva, da tenere sempre con te o da appendere al frigorifero.
(Versione PDF, dimensione 426 kB)

 

 

 

Frutta

 

  • Alto rischio
    • Succo d’arancia
    • Limone
    • Limonata
    • Succo di pompelmo
    • Succo di mirtillo rosso
    • Pomodoro
  • Rischio medio
    • Succo d’arancia a basso tenore di acidità
    • Sidro di mela
    • Pesca
    • Mirtilli
    • Lamponi
    • Fragole
    • Uva
    • Mirtilli rossi secchi
  • Basso rischio
    • Mela fresca
    • Mela secca
    • Succo di mela
    • Banana

 

Verdura

 

  • Alto rischio
    • Purè di patate
    • Patatine fritte
    • Cipolla cruda
    • Insalata di patate
  • Rischio medio
    • Aglio
    • Cipolla cotta
    • Porro
    • Crauti
    • Scalogno
  • Basso rischio
    • Carote
    • Cavolo
    • Piselli
    • Broccoli
    • Fagiolini
    • Patate al forno

 

Carboidrati

 

  • Alto rischio
    • Maccheroni al formaggio
    • Spaghetti al pomodoro
  • Rischio medio
    • Muffin
    • Muesli ai cereali
  • Basso rischio
    • Pane integrale
    • Pane bianco
    • Pane con farina di mais
    • Riso integrale
    • Riso bianco
    • Cuscus
    • Gallette
    • Cracker
    • Pretzel
    • Dolce di riso
    • Cereali a base di farina d’avena
    • Corn flakes glassati
    • Cereali a base di crusca

 

Latte e derivati

 

  • Alto rischio
    • Panna acida
    • Frullato
    • Gelato
    • Fiocchi di latte
  • Rischio medio
    • Yogurt
    • Latte parzialmente scremato
    • Latte scremato
    • Yogurt gelato
    • Fiocchi di latte magri
    • Formaggio a pasta dura
    • Mozzarella
  • Basso rischio
    • Formaggio spalmabile magro
    • Feta
    • Formaggio di capra
    • Panna acida magra
    • Formaggio di soia a basso contenuto di grassi

 

Carne ed altri secondi piatti

 

  • Alto rischio
    • Manzo tritato, spalla
    • Bistecca di controfiletto
    • Crocchette di pollo
    • Alette di pollo
  • Rischio medio
    • Manzo tritato, magro
    • Insalata di pollo
    • Uova strapazzate al burro
    • Uova al tegamino
    • Frittura di pesce
    • Insalata di tonno
    • Hot dog di manzo o di suino
    • Prosciutto
    • Burro di arachidi
    • Fagioli al forno
  • Basso rischio
    • Manzo tritato, magrissimo
    • Roast beef
    • Petto di pollo senza pelle
    • Albume d’uovo (o sostituto dell’uovo)
    • Pesce fresco cotto senza aggiunta di grassi

 

Grassi, olii e dolci

 

  • Alto rischio
    • Cioccolata
    • Patatine di mais
    • Patatine fritte
    • Biscotti al burro ad alto contenuto di grassi
    • Biscotti tipo brownies
    • Bombolone
    • Condimento cremoso per insalata
    • Condimento per insalata a base di olio e aceto
  • Rischio medio
    • Biscotti a basso contenuto di grassi
    • Ketchup
  • Basso rischio
    • Patatine cotte al forno
    • Biscotti senza grassi
    • Caramelle gelatinose
    • Rondelle di liquirizia
    • Condimento per insalata a basso contenuto di grassi

 

Bevande

 

  • Alto rischio
    • Liquori
    • Vino
    • Caffè
    • The
  • Rischio medio
    • Aperitivi analcolici
    • Birra
    • Birra analcolica
    • Bevande dolci gassate
  • Basso rischio
    • Acqua minerale

 

Diario alimentare

 

Un diario alimentare è un buon sistema per tener traccia delle proprie scelte alimentari e identificare le cause scatenanti del bruciore di stomaco. Il bruciore di stomaco può essere tenuto sotto controllo, e non è necessario subirlo passivamente: è fondamentale farsi carico delle propria dieta e bloccare il disturbo prima che si manifesti.

 

Fonte: National Heartburn Alliance, traduzione a cura di Elisa Bruno

 


Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Guido Cimurro (farmacista)


Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.

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Esplora il significato del termine: ALIMENTAZIONE Tumore del colon, quei sospetti su bibite gasate e snack Uno studio scozzese indaga su 170 cibi, per capire quali espongono a un rischio maggiore di ammalarsi di cancro. Pericolosa una dieta ricca di gras

La dieta ricca di grassi è pericolosa per il colonLadietaricca di grassi è pericolosa per il colon

Che bevande frizzanti, torte, biscotti, patatine e dolci vari non siano un toccasana per la salute (e tantomeno per la linea) è cosa nota. Ora però uno studio britannico ha messo in evidenza il legame fra una dieta ricca di cibi zuccherini e grassi e le maggiori probabilità di sviluppare un tumore all’intestino.

 

LA RICERCA – In un’analisi pubblicata sull’European Journal of Cancer Prevention i ricercatori scozzesi dell’Università di Edimburgo hanno valutato i possibili fattori di rischio per un tumore al colon: insieme a fumo e sedentarietà, hanno calcolato gli effetti di circa 170 diversi tipi di alimenti (tra cui frutta, verdura, carne, pesce e molti snack, ad alto contenuto calorico, come cioccolatini, patatine e bibite gassate). Gli esiti delle loro osservazioni hanno confermato la pericolosità di tabacco, inattività fisica e familiarità (già noti come fattori di rischio) e hanno introdotto nuovi sospetti su vari spuntini ricchi di zuccheri e grassi, così come sulle bevande dolcificate ed effervescenti. Legandosi a studi precedenti, condotti sempre usando i dati dello Scottish Colorectal Cancer Study, gli scienziati hanno confermato l’effetto benefico di un’alimentazione sana (ricca di frutta, verdura e cibi salubri, in genere) e l’influsso negativo (perché espone a maggiori probabilità di sviluppare un carcinoma colon-rettale) di quella che definiscono «dieta occidentale», ad alto consumo di carne, grassi e zuccheri. «Servono maggiori conferme su un campione più vasto di popolazione – dice Evropi Theodoratou, School of Molecular, Genetic and Population Health Sciences dell’ Università di Edimburgo -. Il legame che abbiamo trovato non implica un nesso diretto di causa ed effetto tra i “cibi sospetti” e il cancro, ma è importante che le persone capiscano l’importanza di mangiare in modo corretto».

http://www.corriere.it/

Esplora il significato del termine: LO STUDIO Un bicchiere di vino da adolescenti aumenta il rischio di cancro al seno Nel decennio che segue il menarca un eccesso di alcol può significare una propensione del 34 per cento maggiore ad ammalarsi di tumore

MILANO – L’ennesimo motivo per contenersi con gli alcolici arriva da una ricerca americana che riguarda le teenager e il loro stile di vita, talmente importante da poter condizionare nel futuro patologie gravi come il cancro al seno. Basta un bicchiere medio di vino al giorno (circa 15 grammi) infatti per aumentare di ben un terzo la possibilità di ammalarsi.

 

LO STUDIO – Uno studio guidato da Ying Liu dellaWashington University School of Medicine di St Louis e appena pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute ha dimostrato come le donne che in adolescenza hanno consumato un bicchiere al giorno correrebbero un rischio del 34 per cento maggiore di contrarre cancro al seno rispetto a chi invece non ha fatto abuso di alcol nei 10 anni seguenti l’arrivo del menarca. Mentre chi in giovinezza ha consumato un piccolo bicchiere quotidiano (circa 10 grammi) ha un rischio dell’11 per cento maggiore.

UN COLLEGAMENTO GIA’ NOTO – Il link tra alcol e neoplasia mammaria è in realtà noto da tempo, come fa notare anche Paul Pharaoh, professore di epidemiologia tumorale allaUniversity of Cambridge, e precedenti studi sostengono che le bevitrici (ovvero chi consuma circa due dosi giornaliere di alcolici) hanno in media un 24 per cento di chance in più di soffrire in futuro di questa patologia. Ora la ricerca americana non fa che rinforzare questo collegamento, evidenziando come in giovanissima età, come spesso succede, un comportamento sbagliato può nuocere ancora più alla salute.

91MILA STORIE DI DONNE – Gli studiosi hanno esaminato la storia di 91 mila donne tra i 15 e i 40 anni, riscontrando che l’alcol consumato precedentemente rispetto alla prima gravidanza ha un’incidenza molto più alta sulle possibilità di ammalarsi di cancro al seno. E stesse conclusioni sono state registrate per quanto riguarda le neoplasie benigne, studiate dagli scienziati attraverso un sottogruppo. Come fa notare Liu prima di avere un figlio il tessuto del seno è più vulnerabile e questo elemento potrebbe giocare un ruolo importante nell’eziologia della malattia.

UN PERIODO DELICATISSIMO – In particolare i ricercatori considerano cruciale il periodo che va dalla prima mestruazione alla prima gravidanza, il più delicato in assoluto, e se è vero che l’età in generale fa sì che alcuni comportamenti di vita abbiano un differente impatto, è ancor più vero che a questo riguardo esiste un periodo di particolare peso. Gli studiosi non a caso hanno diviso il campione femminile di riferimento in vari segmenti anagrafici, per poi esaminare per ogni fascia d’età i rischi dei bicchieri di troppo. Le classi di età distinte dai ricercatori americani sono state rispettivamente dai 15 ai 17, dai 18 ai 22, dai 23 ai 30 e dai 31 ai 40. Giova specificare che i fattori di rischio nel tumore al seno sono molti e riguardano chiaramente sia lo stile di vita che la storia famigliare, ma è chiaro che avere un comportamento corretto, soprattutto negli anni della giovinezza, può essere considerato un’ottima strategia di prevenzione.

24 lug L’albicocca: un toccasana per la salute

24 lug
L’albicocca: un toccasana per la salute
Come si fa a capire se un frutto è naturale e biologico? Certificazione a parte, è attraverso i nostri sensi che possiamo intuirlo. Provate per esempio ad annusare un’albicocca appena staccata da una pianta e coltivata con trattamento biologico o biodinamico; dopo averne percepito il profumo intenso, assaggiatela: sentirete un sapore persistente.
Se però fate la stessa cosa con un’albicocca coltivata con metodo intensivo e con uso di fitofarmaci, il sapore sarà insipido e il profumo quasi impercettibile. E, ovviamente, anche il contenuto di vitamine, nutrienti e sostanze dimagranti sarà molto diverso. Questi dolci frutti di luglio sono i più ricchi di sostanze tonificanti, in particolare le vitamine A e del gruppo B. E grazie ai sali di potassio e magnesio neutralizzano cuscinetti e flaccidità. Grazie al basso consumo di calorie e al suo notevole potere saziante, l’albicocca costituisce la risposta migliore alla fame estiva di metà mattina e metà pomeriggio. Le albicocche sono povere di calorie, ma ricche di vitamine e minerali. Possiamo abbondare nel loro consumo, quindi, ma senza esagerare.
A luglio non farti mai mancare le albicocche.

Vediamo le loro proprietà

Le albicocche, grazie alle loro proprietà nutritive, rafforzano il sistema immunitario e contribuiscono alla salute degli occhi, della pelle, dei capelli, delle gengive. Ma aiutano anche il bilanciamento della pressione sanguigna, la funzionalità cardiaca e contrastano la formazione di placche sulla parete interna delle arterie.

L’albicocca è un’ottima fonte di potassio e di ferro, per questo è ottima per combattere l’anemia. Non solo. E’ un ottimo alimento per la prevenzione dei tumori. Secondo uno studio pubblicato dall’American Cancer Society, le albicocche e altri alimenti ricchi di beta-carotene riducono il rischio di cancro alla laringe, all’esofago e ai polmoni. Le albicocche, ricche di antiossidanti, tengono lontani i radicali liberi, mantenendo giovane la nostra pelle. Il suo bellissimo colore è dato dalla presenza di una buona quantità di carotenoidi. L’albicocca è uno dei frutti che contengono le dosi più elevate di carotenoidi e di potassio, ed è ricca anche di vitamine (B, C, PP), minerali (magnesio, fosforo, ferro, calcio, rame) e fibre solubili. Ha effetti lassativi grazie ad uno zucchero che si chiama sorbitolo, può essere un valido aiuto in caso di anemia, stanchezza cronica, depressione e per aumentare le difese immunitarie. Consigliata a bambini, ragazzi, anziani, sportivi, donne in gravidanza e negli stati di convalescenza.

I benefici

I maggiori benefici offerti da questo frutto si ricavano proprio durante la stagione della raccolta che va da maggio a luglio. Dobbiamo stare attenti a scegliere i frutti con colore vivo e profumati, evitando quelli troppo acerbi che non svilupperanno mai il sapore del frutto maturo. L’albicocca è molto deperibile, per questo è consigliato conservarla in frigo e consumarla entro una settimana. A causa della loro facile deperibilità vengono conservate e trattate in diversi modi: essiccate, sciroppate, usate per produrre succhi, sciroppi, marmellate, mostarde, gelatine. In cucina sono usate per lo più nella preparazione di dolci, creme e gelati. Come spuntino o alla fine di un pasto sono da preferire quelle fresche ma quando non si trovano più sono un’ottima scelta anche quelle essiccate. Queste, comunemente, vengono trattate con diossido di zolfo per mantenerne il colore vivace, ma si trovano anche albicocche disidratate senza coloranti che rimangono di un colore più marrone. Ricordiamo sempre che è importante variare ed i colori, in questo, ci aiutano molto.

Usa anche olio e “noccioli”

Dal nocciolo di albicocca si ricava un olio ottimo per le pelli secche e sensibili. Aiuta a prevenire le macchie cutanee e le smagliature: va applicato sulla pelle umida dopo il bagno o la doccia. Nei negozi di cibi naturali oggi si trovano anche i noccioli di albicocca, ricchi di proprietà antiossidanti. Assomigliano alle mandorle e ne bastano 1-2 al giorno da gustare insieme a un frutto secco per fare scorta di magnesio, drenante e anti fame; i noccioli amari, in particolare, contengono vitamina B17, che ha virtù anticancro.

Silvia Trevaini

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Non solo dietaTag: albicoccheLascia un Commento
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