Decreto sanità: Balduzzi, “per le attività sportive basta l’ok del medico di base”

 

ntervenendo ad una trasmissione radiofonica, il ministro della salute chiarisce i dubbi scatenati da una prima bozza che, dice “aveva fatto pensare alla necessità del medico sportivo”. Ma molte altre sono le novità del documento da esaminare il 31 agosto

Fonte: Immagine dal web

 

Per svolgere un’attività sportiva “basta il vialibera del medico di base. Una prima bozza che era circolata aveva fatto pensare alla necessità del medico sportivo. Quello che è necessario è una certificazione analitica, non solo un certificato di sana e robusta costituzione, ma qualcosa che dica che in ordine a quella specifica attività sportiva c’è una condizione fisica della persona che può giustificare quella attività”. Così il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha fatto chiarezza il 28 agosto dai microfoni di Radio Rai1, sulla norma contenuta nel cosiddetto ‘decretone’ sanità che prevede visite e controlli più stringenti in tema di idoneità alla pratica sportiva.

IL TESTO DELLA PRIMA BOZZA. La norma indicata nella bozza circolata nei giorni scorsi, infatti, stabiliva che “al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività agonistica o amatoriale il ministro della Salute, con proprio decreto emanato di concerto con il ministro per il Turismo, lo sport e gli affari regionali, dispone idonee garanzie sanitarie mediante l’obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva”. Lo sportivo amatoriale sarebbe quindi stato costretto a una visita specialistica dal medico dello sport. Anche solo per iscriversi in palestra o in piscina. Il ministro però assicura che non sarà cosi: “Non si cambiano le regole sui certificatori, si chiede solo certificazione più puntuale e precisa”.

NEL DECRETO SANITÀ ANCHE I PROVVEDIMENTI CONTRO FUMO E VIDEOPOKER. Quella relativa ai certificati medici per praticare un’attività sportiva non è, però, l’unica novità contenuta nel decreto sanità che sarà esaminato nel prossimo Consiglio dei ministri. All’interno del documento, infatti, sono state inserite norme e sanzioni che riguardano fumo e videopoker. Sono in arrivo, infatti, una serie di maximulte per chi vende sigarette ed altri prodotti del tabacco ai minorenni. “Chiunque vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto – si legge nella bozza – è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2mila euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività”.

VIDEOPOKER BANDIDI DAI LUOGHI SRATEGICI PER I GESTORI. Stretta anche  sui videopoker che, secondo le nuove regole “gli apparecchi idonei al gioco d’azzardo – stabilisce il decreto – non possono essere installati all’interno, ovvero in un raggio di 500 metri, da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in campo sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto”.  Il provvedimento prevede inoltre che “il prefetto, con ordinanza motivata, può disporre l’impignorabilità dei beni del soggetto affetto da gioco d’azzardo patologico” e, proprio per venire incontro ai ‘malati del gioco’, saranno aggiornati i Livelli essenziali di assistenza(Lea) con riferimento proprio alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

LA TASSA SULLE BIBITE GASSATE, ALCOLICHE  E NON. NESSUNA IMPOSTA SUL ‘JUNK FOOD’.
 L’imposta sulle bibite analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti sembra restare invariata. Si tratterebbe, comunque, di un contributo straordinario per tre anni a carico dei produttori bevande analcoliche pari a 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, e dei produttori di alcolici pari a 50 euro ogni 100 litri. Il testo inoltre stabilisce un contributo a carico di produttori di superalcolici, “in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato”. Nei mesi scorsi, inoltre, il ministro Balduzzi aveva paventato anche l’ipotesi di una tassa sul ‘junk food’, ovvero il cibo spazzatura che, a quanto sembra, non risulta a tutt’oggi contemplata nella bozza del decreto pronto ad essere sottoposto al vaglio del Cdm.


IL FASCICOLO ELETTRONICO (FSE). È l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti il paziente. Il FSE è istituito da regioni e province autonome, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, con gli obiettivi di: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico; programmazione sanitaria, verifica delle qualità delle cure e valutazione dell’assistenza sanitaria.

MATERIALI
– Il decreto con le novità in ambito medico-sanitario

http://www.nannimagazine.it/

 


Cancro della laringe, interventi d’avanguardia a Taormina

L’Unità di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale diretta dal dott. Politi ancora protagonista di complesse operazioni che hanno salvato la vita ai pazienti riuscendo a restituire loro anche la voce

il dott. Antonio Politi

L’Unità di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale ad indirizzo oncologico dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, diretta dal dott. Antonio Politi, si conferma sempre più all’avanguardia nella lotta ai tumori.

In particolare viene trattato in questo reparto con tecniche ormai di riferimento assoluto per l’intero Sud Italia il cancro della laringe, la neoplasia più frequente tra i tumori della testa e del collo: le cause sono il fumo, l’alcool, e recentemente si sono aggiunte cause virali legate al “papilloma virus”.

Una volta colpiva quasi solo gli uomini, adesso il gap con le donne va sempre più assottigliandosi. Quando ad un paziente viene diagnosticato il cancro della laringe, non solo si ingenera la paura di soffrire o di morire, ma anche l’eventualità della perdita della voce o di rimanere tutta la vita con il tracheostoma. Nei giorni scorsi, al “San Vincenzo”, è stato eseguita per la prima volta in Sicilia una ricostruzione delle corde vocali tramite muscoli anteriori del collo (sternoioidei), raffinato intervento “inventato” dal prof. Aldo Garozzo, regalando così al paziente una efficace neo-voce.

E sempre di recente è stato eseguito un altro intervento ricostruttivo e sofisticato, essendo asportata parte della laringe dove aveva sede il tumore che infiltrava sia le corde vocali che la regione sottostante – e ricostruendo l’organo fonatorio con la stessa trachea del malato (tracheoioidoepiglottidopessia). Le operazioni di chirurgia ricostruttiva vengono riservate a casi selezionati, e seguiti dalla riabilitazione logopedica, senza la quale tutto verrebbe vanificato.

“Oggi – spiega il dott. Politi – si è nelle condizioni di poter fare una selezione più accurata degli interventi per i pazienti oncologici testa/collo garantendo a tutti la voce: dalla laserchirurgia per tumori cordali allo stadio iniziale, alle laringectomie parziali ricostruttive, ma anche nel caso meno frequente di laringectomie totali, avvalendosi della riabilitazione logopedica o delle protesi fonatorie, piccolo gioiello bioingegneristico.

Il paziente oncologico cervico facciale, per le sue peculiari problematiche deglutitorie, fonatorie, respiratorie, va operato e seguito nel proprio territorio, nella volontà di percorrere un lungo percorso prima di guarigione e poi di controllo insieme al medico ed agli assistenti che lo hanno preso in cura e che a lui si sono dedicati con le tecniche chirurgiche ed assistenziali più moderne”. Al “San Vincenzo”, attorno al paziente oncologico cervico facciale si muove una comunità multidisciplinare composta non solo dai chirurghi Orl, ma anche oncologi, onco radiologi, anestesisti e terapisti del dolore, anatomopatologi, gastroenterologi, radiologi, psicologi, infermieri dedicati, logopedisti.

La voce è la peculiarità del genere umano ed ecco perché vi è la necessità assoluta di “estirpare” una malattia così devastante, e la sfida resta nel non privare il paziente della massima espressione della comunicazione, ciò che rappresenta l’uomo e lo fa riconoscere in società. Oggi si eseguono interventi di laringectomia ricostruttiva, e non più totale come un tempo ed è grande la differenza: anche asportando le corde vocali, si garantisce sia una buona voce che l’affrancamento dalla tracheotomia a permanenza, una tremenda stimmate postoperatoria.

http://www.blogtaormina.it/

Tumori testa e collo: “Senseless” e ancora troppo elevato il numero di vite perse a causa della scarsa conoscenza di questa neoplasia

Sono spaventato, ho paura di non poter essere più capace di parlare o mangiare”. “Avrei voluto essere subito rassicurato sulla possibilità di curarmi; al momento della diagnosi mi sono sentito come un condannato a morte”. 

 

Racconti, emozioni e paure che emergono dalle testimonianze di alcuni pazienti colpiti da tumore della testa e del collo.

 Nonostante siano molto diffusi, i tumori della testa e del collo sono ancora poco conosciuti. Spesso vengono associati a stili di vita errati, come l’abuso di alcol e il fumo, ma in realtà esiste anche un nuovo fattore di rischio – l’HPV – che può provocare i tumori testa-collo nelle persone molto giovani, sia uomini che donne.

Si tratta di neoplasie che colpiscono organi importanti e che inficiano fortemente la  vita relazionale di una persona; per il paziente, un intervento drastico può avere pesanti ripercussioni sia dal punto di vista fisico che emotivo (ad es: l’asportazione della lingua o della laringe può comportare la perdita della capacità di parlare e deglutire).

 In Italia esiste un’Associazione che da 70 anni contribuisce a ridurre l’impatto che questi tumori hanno sulla vita dei pazienti e dei loro familiari: si tratta dell’AILAR, che ha iniziato l’attività di riabilitazione fonetica a Milano nel 1942 e che nel 2008 ha costituito la FIALPO insieme ad altre Associazioni con scopi analoghi. “Nel corso di questa lunga storia – ricorda il Dottor Maurizio Magnani, Presidente di AILAR e FIALPO – abbiamo portato una voce di speranza ai pazienti. Ancora oggi, il nostro impegno è quello di far comprendere loro che la vita va avanti e le nostre Associazioni sono pronte a rispondere alle loro esigenze con passione e forte impegno”.

Oggi sono 120 i centri presenti in tutta Italia gestiti dalle Associazioni che fanno capo alla FIALPO.

 

I tumori della testa e del collo possono comunque essere combattuti: con il riconoscimento tempestivo dei sintomi, che molto spesso sono sfumati e comuni ad altre patologie più frequenti e meno gravi, come la laringite e l’otite “Purtroppo, la maggior parte dei pazienti arriva alla diagnosi molto tardi. – ha proseguito il Dottor Maurizio Magnani – Per questo motivo è fondamentale aumentare l’impegno da parte di tutti per migliorare l’informazione sui fattori di rischio e sul riconoscimento precoce dei sintomi.”

Con terapie sempre più innovative che la ricerca scientifica mette a disposizione, evitando interventi più demolitivi e invalidanti. “Oltre alle innovazioni in campo radioterapico e chemioterapico – ha spiegato la Dottoressa Lisa Licitra, Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale Oncologia Medica Tumori Testa & Collo, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – l’introduzione dei trattamenti biologici mirati ha cambiato l’approccio a questi tumori, aumentando significativamente la sopravvivenza dei pazienti e garantendo loro una buona qualità di vita. In un percorso complesso di questo tipo, è fondamentale che il medico ascolti e dialoghi con il proprio paziente per creare una vera e propria alleanza che consenta di condividere le decisioni terapeutiche”. “Nella comunicazione – ha aggiunto il Dottor Magnani – è importante che il medico consideri e gestisca le forti emozioni del paziente, come l’incredulità, la paura e la chiusura in se stessi. Questi aspetti non devono essere sottovalutati poiché possono compromettere la terapia.”

Con l’essenziale collaborazione tra specialisti di differenti discipline. “Questi tumori sono molto complessi e devono essere affrontati in modo globale per assicurare al paziente il miglior trattamento possibile – ha affermato il Dottor Giovanni Succo, Direttore Reparto di Otorinolaringoiatria, Ospedale San Luigi Gonzaga – Martini, Torino –. Studi recenti hanno dimostrato come la collaborazione tra specialisti aumenti la sopravvivenza dei pazienti, permettendo in molti casi di preservare le funzioni dell’organo colpito, a prescindere dal tipo di strategia terapeutica adottata”.

 “La testimonianza di un ex paziente volontario può aiutare altri pazienti nel difficile momento della scelta che si troveranno ad affrontare. – ha dichiarato il Dottor Umberto Tassini, responsabile del Centro Studi FIALPO e Consigliere Nazionale AILAR –. La nostra collaborazione coi reparti ORL, già al momento della comunicazione della diagnosi, è essenziale per far comprendere le diverse prospettive di vita che ancora si aprono, nonostante la gravità della malattia”.

 “Merck Serono vuole essere vicina ai pazienti affetti da tumore della testa e del collo – ha concluso il Dottor Antonio Messina, Presidente e Amministratore Delegato di Merck Serono S.p.A. – grazie al suo continuo impegno nella ricerca scientifica ed alla promozione di iniziative come questa, mirate ad informare e sensibilizzare sulla patologia”.

fonte

Adolescenti dipendenze: Cnr, “Italia tra i primi 10 Paesi Ue per consumo di sostanze”

Dal nuovo rapporto europeo Espad sull’uso varie sostanze tra i giovani, curato per l’Italia dall’Ifc-Cnr emerge che il Bel Paese è tra i primi dieci, con prevalenze maggiori della media, per fumo, cannabis, tranquillanti e sedativi

Il consumo di alcolici e sostanze psicotrope tra i giovani di 16 anni a livello europeo è rimasto costante per tutto il 2011, di contro sono aumentati i fumatori e gli assuntori di sostanze inalanti, come solventi e colle, mentre i ragazzi italiani registrano consumi sopra la media comunitari per quasi tutte le sostanze stupefacenti. Questi, in sintesi, alcuni dei dati raccolti dalla ricerca europea Espad condotta nel 2011, che indaga i comportamenti degli adolescenti e che lo scorso anno, ha coinvolto 36 Paesi europei. Il focus italiano, invece, è stato condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa.


I DATI IN GENERALE.
 “L’alcol è da sempre la sostanza psicotropa maggiormente sperimentata e consumata dai sedicenni, nonostante il suo uso sia loro vietato o limitato in molti Paesi – ha spiegato Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr, responsabile della ricerca in Italia. L’Italia si trova nella ‘top ten’ con il 63 per cento di adolescenti che hanno bevuto almeno una volta nell’ultimo mese, contro la media del 57”. “Il primato – ha aggiunto – va alla Repubblica Ceca con il 79 per cento, seguita da Danimarca (76 per cento), Germania (73 per cento) e Grecia (72 per cento). Chiudono la classifica Albania (32 per cento) e Islanda (17 per cento)”. Riguardo la tendenza tra i giovanissimi, quella del ‘binge drinking’ (cinque o più bevute in un’unica occasione), il l’Italia con il 35 per cento si assesta sotto il 39 di media, a dimostrazione di una differente ‘cultura del bere’. Inoltre, rispetto alla rilevazione del 2007, tra gli studenti italiani si registra un lieve calo”.

FUMO, UNA DIPENDENZA CHE RESISTE NONOSTANTE TUTTO. 
Stando al focus italiano del Rapporto Espad, purtroppo anche il consumo di sigarette nell’ultimo mese colloca i 16enni italiani tra i primi dieci della classifica, con il 36 per cento contro la media europea del 28 per cento. “Nonostante le campagne di sensibilizzazione, il dato resta sostanzialmente stabile – ha analizzato la Molinaro. In altri paesi come Francia, Portogallo, Polonia, Finlandia e Romania, i consumi però aumentano rispetto al 2007, mentre scendono in Norvegia, Russia e Islanda”. “I coetanei con più alte percentuali di fumatori sono in Repubblica Ceca (42 per cento) e Bulgaria (39 per cento), dove le ragazze sono in netta maggioranza: 46 per cento contro 33 per cento, così pure in Francia (38 per cento: i maschi sono il 34 per cento, le femmine il 43). I paesi dove si fuma di meno sono Norvegia (14 per cento), Albania (13) e Islanda con il 10 per cento”.

È LA CANNABIS, LA SOSTANZA ILLEGALE PIÙ USATA DAI GIOVANI. 
La sostanza illegale più sperimentata dagli studenti europei almeno una volta nella vita è la cannabis (hashish o marijuana). “E l’Italia è ancora tra le prime dieci nazioni con il 21 per cento (24 per cento maschi, 18 per cento femmine) contro il 17 per cento di media. L’elenco vede in testa cechi e francesi, rispettivamente con il 42 e il 39 per cento, ed è chiuso da Grecia (8 per cento) e Albania (4 per cento)”, ha osserva Molinaro. “L’uso di cannabis tra i 16enni italiani, dopo il calo registrato dal 2003 al 2007, si è stabilizzato. D’altra parte Francia, Polonia, Portogallo e Grecia nell’ultimo quadriennio vedono aumentare gli adolescenti che consumano cannabinoidi. In Ucraina e Russia invece diminuiscono”.

DALLA COCAINA ALL’ECSTASY, ITALIA AL 5° POSTO EUROPEO PER CONSUMO.
 Per quanto riguarda il consumo (almeno una volta nella vita) delle altre sostanze psicoattive illegali come cocaina, eroina, anfetamine, ecstasy e allucinogeni “gli italiani sono – ha specificato la ricercatrice Ifc-Cnr – è in linea con il dato medio europeo del 6 per cento e occupano il quinto posto della classifica insieme ad Albania e Irlanda. In testa si trovano Francia e Bulgaria con il 10 per cento, Bosnia e Norvegia chiudono con il 2”. “Rispetto all’ultima rilevazione – ha ribadito la Molinaro -, l’Italia registra una lieve diminuzione insieme con Islanda, Irlanda e Russia. Tendenza opposta in Portogallo, Cipro e Romania, mentre la maggioranza delle nazioni mantiene i consumi stabili”. Rispetto agli inalanti, ha fatto notare la ricercatrice, “l’Italia si attesta al penultimo posto con il 3 per cento dei giovani che riferiscono di averli sperimentati almeno una volta nella vita. Ai primi posti la Croazia e la Lettonia, rispettivamente con il 28 e il 23 per cento. La media europea è del 9”.

LA RICERCA EUROPEA ‘ESPAD’. La survey Espad si ripete in Europa ogni quattro anni dal 1995 e nel tempo sono aumentati i paesi partecipanti e le sostanze indagate, tra cui ora rientrano anche tranquillanti e sedativi assunti senza prescrizione medica. “Gli italiani si trovano al quinto posto con il 10 per cento confermando il picco del 2007. La media è il 6 per cento, la classifica – ha concluso la Molinaro – è aperta da Polonia (15 per cento), Lituania (13), Cipro e Francia con l’11 per cento e chiusa con il 2 per cento da Germania, Russia e Ucraina. Percentuali in crescita in Grecia, Cipro e Montenegro”.
 

MATERIALI
– 
Dossier European Population Survey on Alcohol and other Drugs (Espad)

LINK
– 
European Population Survey on Alcohol and other Drugs (Espad)
– 
Itituto di fisiologia clinica (Ifc-Cnr) di Pisa

CON FUMO E IPERTENSIONE CERVELLO INVECCHIA PRIMA

CON FUMO E IPERTENSIONE 

CON FUMO E IPERTENSIONE CERVELLO INVECCHIA PRIMA

New York – Un nuovo studio suggerisce che fattori come il fumo, l’ipertensione, il diabete e il sovrappeso di mezza eta’ possono provocare perdite di volume cerebrale e causare problemi cognitivi corrispondenti a un invecchiamento di dieci anni. Lo studio e’ stato pubblicato su ‘Neurology’, la rivista medica dell’American Academy of Neurology. Questi fattori sembrano indurre il cervello a perdere volume e a sviluppare lesioni secondarie, determinandone un invecchiamento di dieci anni, fino a incidere sulla capacita’ di progettare e prendere decisioni. “E’ stato osservato per ciascuno di questi fattori un modello diverso di associazione”, ha detto l’autore dello studio Charles Decarli, docente all’Universita’ della California a Davis (Sacramento) e Fellow della American Academy of Neurology. “I nostri risultati dimostrano che l’identificazione di questi fattori di rischio precoce nelle persone di mezza eta’ – ha proseguito – potrebbero risultare utili nelle persone con screening a rischio per la demenza e incoraggiarle ad apportare modifiche al proprio stile di vita prima che sia troppo tardi”. Lo studio ha coinvolto 1.352 persone senza demenza del Framingham Offspring Study, con un’eta’ media di 54 anni. Dalla ricerca e’ emerso che le persone con pressione alta sviluppano una iperintensita’ della sostanza bianca, o danno cerebrale vascolare, in piccole aree a un ritmo superiore rispetto a quelle con valori normali e, inoltre, che presentano un piu’ rapido peggioramento dei punteggi nei test di funzione esecutiva o pianificazione e del processo decisionale, corrispondente rispettivamente a cinque e otto anni di invecchiamento cronologico.

http://salute.agi.it/

Fumo e gravidanza: per neonati più sani chiudere con le sigarette

Fumo-gravidanza1Le future mamme fumatrici che smettono con il vizio durante la gravidanza danno alla luce bambini sani e con lo stesso peso di quelli nati da mamme non fumatrici. È quanto emerge da uno studio presentato da Nick Macklon dell’University of Southampton (Regno Unito) nel corso dell’European Society of Human Reproduction and Embryology svoltosi a Stoccolma(Svezia), da cui emerge che gli effetti negativi del fumo, per il bebè in arrivo, si possono «cancellare» se si smette con il vizio durante la gestazione.

 

Un ridotto peso alla nascita è l’effetto più comune del fumo materno durante la gravidanza a cui si aggiungono, in alcuni casi, anche il rischio di parti prematuri e di disturbi connessi allo sviluppo cerebrale. Le madri fumatrici, spiegano i ricercatori, sono sempre state incoraggiate a smettere di fumare una volta rimaste incinte anche se, fino ad oggi, c’erano poche evidenze che rinunciare all’ultimo momento potesse avere effetti positivi sul nascituro.

 

Il risultato arriva da uno studio condotto su 50 mila donne in gravidanza seguite all’University Medical Centre di Southampton tra il 2002 e il 2010: i ricercatori hanno identificato sette gruppi di donne – non fumatrici, che avevano smesso da più di un anno prima del concepimento, che avevano smesso da meno di un anno prima del concepimento, che hanno smesso una volta che la gravidanza è stata confermata, che hanno continuato a fumare 10 sigarette al giorno, tra le 10 e le 20 al giorno, più di 20 al giorno – e hanno incrociato i dati raccolti con i parametri dei neonati.

 

Dopo aver corretto i risultati ottenuti per altri fattori noti per influenzare le caratteristiche dei neonati alla nascita – età gestazionale, età e peso della madre e classe socio-economica – i ricercatori hanno scoperto che i bambini le cui madri avevano smesso di fumare nel periodo «periconcezionale» – ovvero intorno al momento in cui pensavano di essere rimaste incinte o non appena la gravidanza è stata confermata – sono nati con un peso alla nascita significativamente più alto dei bambini le cui mamme avevano continuato a fumare, e paragonabile a quello dei nati da donne che non avevano mai fumato. «Non solo il peso alla nascita era molto più alto di quanto non fosse nei bambini nati da madri che avevano continuato a fumare  – spiega Macklon – ma abbiamo anche scoperto che i neonati hanno raggiunto la stessa età gestazionale e la medesima circonferenza della testa di quelli nati da donne che non avevano mai fumato».

di Miriam Cesta (12/07/2011)

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13333-fumo-e-gravidanza-per-neonati-piu-sani-chiudere-con-le-sigarette?refresh_ce

Consigli per non cadere in tentazione?

Consigli / Conosci te stesso

Non fumi. Sai che è dannoso ma vorresti provare ugualmente…

Fumi per essere come gli altri, per non sentirti escluso, per dimostrare che esisti!E quindi, pensandoci bene, hai davvero bisogno di avere una sigaretta tra le mani per far notare la tua presenza, per dimostrare di avere personalità?

Pensi davvero che fumare potrebbe trasformare la tua vita sociale? Certamente no e lo sai molto bene.La prima sigaretta ha il sapore di libertà e ti dà l’impressione di trasgredire a un qualcosa di proibito mentre in realtà, ti fa precipitare in una dipendenza ancora a te sconosciuta.

Fumi più per rassicurare te stesso che per sentirti libero!Quindi hai realmente bisogno di una sigaretta per “sentirti qualcuno”?…Evitando di cadere nella trappola della prima sigaretta, dimostrerai di essere indipendente, sicuro di te e desideroso di vivere in modo sano.

Poiché hai stima in te stesso e dal momento che sei unico, saprai evitare di fare ciò che gli altri fanno e di essere ingannato dal fumo.

Come non iniziare

Il tabacco uccide! Ogni anno il tabacco è responsabile di migliaia di decessi. Un fumatore su dieci vede la propria aspettativa di vita ridursi di 20 anni. Oltre ad alcune forme di cancro, il tabacco causa diverse patologie.

Il tabacco è costoso! Acquistate in pacchetti oppure rollate a mano, le sigarette possono incidere rapidamente sul budget familiare e portare un giovane o una famiglia a difficoltà economiche. Per quanto riguarda le patologie causate dal tabacco, queste comportano enormi spese sanitarie per i contribuenti e per i sistemi sanitari nazionali.

Il tabacco altera! Riduce il gusto, l’olfatto e il sapore.

Il tabacco danneggia il corpo all’interno e all’esterno! Il tabacco provoca insufficienza respiratoria e riduce le prestazioni sportive e sessuali, causa impotenza maschile e, nelle donne, provoca gravidanza ectopica, aborto spontaneo e disturba la crescita del bambino. Inoltre, il tabacco rende i capelli opachi e inaridisce la pelle, rendendola grigia.

Il tabacco è una droga! Il tabacco crea una dipendenza rapida alla quale è molto difficile sottrarsi. La prima sigaretta, spesso accesa per entrare a fare parte di un gruppo, può essere pericolosa.

Il tabacco apre la porta ad altre dipendenze! Chi dipende dall’alcool o da altre droghe, che siano leggere (hashish, cannabis) o pesanti, ha cominciato per lo più con una dipendenza dal tabacco.

Il tabacco è pericoloso per chi sta vicino al fumatore! A parte il fastidio sofferto dai parenti del fumatore, il fumo causa disagio e malattie immediate o a lungo termine. I bambini in particolare sono vulnerabili al fumo degli altri.

Oggi il tabacco è fuori moda! Per i giovani spesso il tabacco è associato con il turbamento o la ribellione malcelata contro l’autorità e la società in generale. In molti posti come i mezzi e i locali pubblici, il fumo è generalmente proibito. Fumare è diventato un atto che si consuma segretamente, in un luogo isolato, sempre più consapevoli dei pericoli che rappresenta. Il fumatore può sembrare un irresponsabile, un individualista, al quale non importa di sé o degli altri.

NON E’ PIU’ UTILE DI UN PLACEBO, SECONDO UNA RICERCA NON VUOI FUMARE? CEROTTI ANTIDEPRESSIVI INEFFICACI

NON VUOI FUMARE? CEROTTI ANTIDEPRESSIVI INEFFICACI

(AGI) – New York, 4 set. – Un antidepressivo somministrato tramite un cerotto sulla pelle non e’ piu’ utile di un placebo per smettere di fumare. Lo dimostra una nuova ricerca sull’ Eldepryl (nome generico selegilina), usato per curare Parkinson, depressione e demenza sia sotto forma di pillole sia di cerotto. Il desiderio di nicotina e’ l’ostacolo piu’ difficile da superare per chi cerca di smettere di fumare, e la selegilina puo’ contribuire a mantenere costanti i livelli di prodotti chimici cerebrali come la do

Tumori: Bastano 15 sigarette per una singola mutazione del DNA

PUBBLICATO DA EN.THEOS VENERDÌ 18 DICEMBRE 2009

(ASCA) – Roma, 18 dic – Per un polmone nuovo ci vogliono 15 anni, per farlo invecchiare bastano 15 sigarette. Parola degli esperti del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge (Gran Bretagna) che per la prima volta sono riusciti a catalogare tutti gli errori genetici a cui va incontro il Dna sotto l’effetto delle sostanze chimiche del tabacco.

Sono 23.000 le mutazioni dei geni provocate dal fumo, secondo il nuovo studio del Progetto Genoma Umano dei Tumori pubblicato su Nature. Il nuovo tassello nella comprensione dell’insorgenza e dello sviluppo dei tumori, in particolare quelli del polmone e il melanoma (tumore della pelle), si arricchisce di dettagli inediti. Nel caso del fumo, ad esempio, bastano 15 sigarette, secondo i calcoli dei ricercatori, a innescare una singola mutazione. Le variazione negative del Dna si trasmettono poi alle generazioni successive. Per far rientrare l’allarme, secondo lo studio, c’e’ bisogno di 15 anni di completa astinenza dal tabacco.
Articolo su Smettere di Fumare sul fumo ed i tumori al polmone.
Se pensate che smettere di fumare sia una cosa difficile ed infelice, provate un pò a leggere i commenti di chi ha smesso, con uno dei metodi più usati in questi tempi: il Metodo di Allen Carr. Allen Carr ha fatto del suo metodo di ristrutturazione dell’inconscia idea che abbiamo del fumo un libro ed un video. Provare per credere!

Implicazioni del fumo sul sonno

Oggi affrontiamo un aspetto finora poco conosciuto tra quelli imputabili al consumo di sigarette: la relazione tra fumo e sonno, finalmente oggetto di uno studio in grado di fornire risposte concrete.

Quanto segue (e purtroppo anche quanto sopra riportato) vale tanto per i fumatori quanto per chi è soggetto al fumo passivo.


FUMO E DISTURBI DEL SONNO

Secondo i ricercatori dell`Università John Hopkins, nel Maryland (Usa) i fumatori soffrono quattro volte più di disturbi del sonno e per questo e lamentano stanchezza anche dopo molte ore di riposo, spesso più di quante sarebbero necessarie a un organismo in salute. La mattina i problemi non finiscono. L`organismo dei fumatori “brucia” infatti la caffeina molto più velocemente determinando una poco virtuosa doppia dipendenza (se poi pensiamo che nel caffè ci va lo zucchero..) in cui una sostanza richiama l’altra, in grado di portare l’organismo a stati di stress cronico, spesso nemmeno percepiti o comunque oggetto di assuefazione, che sono alla base di molte patologie degenerative.

Il dato sul sonno è stato finalmente messo in luce da uno studio della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora,   il primo a fornire una spiegazione concreta del perché i fumatori accusano spesso disturbi: fumare danneggia la qualita’ del sonno a causa dell’astinenza da nicotina.
Nelle ricerche precedenti, infatti, non era chiaro se i cambiamenti nei ritmi del sonno fossero dovuti al fumo in sé, o alle patologie mediche che si accompagnano al fumo, come cardiopatie o pneumopatie. Finora infatti la correlazione fra fumo ed attività elettroencefalografica non era mai stata studiata in modo approfondito.
Il risultato dello studio è però inequivocabile: le sigarette mandano in fumo l’effetto ristoratore del sonno, ‘risucchiando’ il sonno profondo, ovvero proprio la fase più ristoratrice del nostro riposo.


Pubblicato sulla rivista Chest, lo studio si è basato sull’analisi dell’attività elettrica del cervello di fumatori e non fumatori durante il riposo notturno.
Dormire significa per il nostro cervello attraversare diverse fasi di attività; oltre a quella forse più nota, la fase REM durante la quale sogniamo, ce n’è una non meno importante chiamata sonno profondo: è il momento in cui il nostro cervello e il nostro corpo recuperano le forze per prepararsi alle fatiche del giorno che verrà.
Se questa fase è ridotta o disturbata, potremmo dormire anche per dieci ore ma al mattino ci sentiremmo stanchi ugualmente. La nicotina è noto essere un composto con azione stimolante, per cui già da tempo se ne ipotizzavano effetti ‘disturbatori’ sul sonno. Gli esperti sono risaliti però alla radice di questi effetti. Hanno osservato l’attività elettrica del cervello di un gruppo di fumatori e non fumatori mentre dormivano. Ed hanno visto che i fumatori hanno una fase di sonno profondo più corta, inoltre le prime fasi del sonno, ovvero quelle che intervengono subito dopo esserci addormentati, sono letteralmente messe ’sotto sopra’ dal fumo, appaiono infatti ’scombussolate’ nel cervello dei fumatori.


La comprensione dell’influenza del fumo sul sonno potrebbe avere importanti implicazioni nella disassuefazione dal fumo, aiutare, cioè, ad adattare le terapie sostitutive a base di nicotina in modo da evitare i sintomi dell’astinenza durante la notte.



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