Alimenti che proteggono dai danni del fumo

Un approccio olistico
al vizio del fumo
è in grado di dare risultati sorprendenti…


Come?
Lavorando ogni giorno sulla relazione tra stile di vita e fumo.

Secondo una visione olistica il fumo non va cosiderato un nemico da combattere: spesso si consuma buona parte dell’energia nello scontro frontale, con risultati che possono rivelarsi controproducenti.
Allo stesso tempo il fumo non va ignorato.
Si può invece lavorare sul ‘terreno’ della persona,  introducendo progressivamente elementi (alleati) virtuosi nello stile di vita e nelle abitudini alimentari.


Un tale approcio, in un ‘sistema’ olografico qual è l’essere umano, è in grado per osmosi (l’analogia col mondo della fisica è molto efficace) di produrre l’inversione di tendenza determinando l’indebolimento dell’abitudine dannosa, fumare , che perderà potere a tutto vantaggio della salute!

Per essere concreti cominceremo questo percorso spiegando come introdurre nella dieta quodidiana alimenti in grado di ridurre i rischi per la salute.

Successivamente ci concentreremo sugli alimenti e fitocomplementi in grado di supportare e accompagnare l’organismo nel processo di disassuefazione alla nicotina e quindi sull’importanza del movimento e dell’attività fisica.


COMINCIARE A RIDURRE I DANNI DEL FUMO A TAVOLA

E’ sempre più diffusa la consapevolezza che a tavola ci si gioca un’importante fetta della propria salute. Anche per quanto riguarda fumare, l’alimentazione gioca un ruolo importante. Infatti si ha ad oggi  la conferma scientifico-medica che alcuni cibi possono giocare un ruolo determinante nel proteggere l’organismo dai danni del fumo.
Esiste ad esempio un gruppo di alimenti in grado di ridurre la possibilità di ammalarsi di cancro al polmone.
Si tratta dei cibi ricchi di folati, i sali dell’acido folico o vitamina B9. Il più recente ed autorevole studio in proposito lo ha realizzato Steven Belinsky ed è stato pubblicato su Cancer Research lo scorso gennaio. E’ con questo studio che ho avuto conferma di molte personali riflessioni.


I FOLATI CONTRO IL FUMO

I folati riducono il processo di metilazione dei geni critici. In sostanza riducono la probabilità di mutazioni del DNA, alterazioni genetiche alla base del tumore al polmone.
I folati non andrebbero assunti attraverso integratori (nel caso dei folati sono addirittura pericolosi in quanto mascherano carenze di B12 con conseguenze imprevedibili sul sistema nervoso). La natura del resto è generosa e ce li propone abbondanti e in ogni stagione in molte delle sue ‘creazioni’: verdure a foglia verde, legumi, semi oleosi e frutti sono ricchi di folati.



Cibi crudi e freschi ricchi di folati

I cibi freschi e crudi sono di gran lunga la scelta migliore, per qualità e quantità di vitamine, folati in particolare. Vanno scelti accuratamente, di provenienza certa e possibilmente da coltivazioni biologiche.

In ordine di abbondanza, sulla tavola devono sempre esserci:

– verdure verdi a foglia, di ogni specie.
– legumi germogliati o anche solo germinati (soia, lenticchie e ceci sono l’iedale, ultradigeribili, adatti per contorni e insalate).
– cereali integrali in chicchi.
– frutta fresca.
(per quest’ ultimi vale sempre la raccomandazione teorica di non abusarne, dico teorica perchè sono ancora troppo spesso assenti dai pasti degli italiani).

Ad esempio:

– spinaci crudi in insalata (buonissimi, meglio ancora in insalate miste: forniscono da soli ben 150-193 μg per 100g)
– lattuga romana 179 μg
– indivia e scarola 46-156 μg
– germogli di soia  140-172 μg
– barbabietole rosse (squisite spellate e tagliate a fettine in insalata) 101μg


– rucola
– germe di grano 20g ovvero 2 cucchiai colmi contengon 66 μg
– lattuga cappuccio verde 79 μg
– noci 66
– pinoli 57
– fiocchi d’ avena 51-56 μg
– sedano-rapa 51 μg
– uova 50 μg

– pomodori 40 μg
– ravanelli 38 μg,
– cavolo rosso 32-34 μg
– arance 31-43 μg
– fragole 30 μg
– clementine 26 μg
– prezzemolo 10g contengono 13 μg.



I folati nei lieviti

Un’ altra fonte di abbondanti  folati è il lievito di birra fresco in panetti (312μg in un panetto di 25g) il cui uso però è da sconsigliare per la presenza di saccaromiceti vivi in grado di avviare potenti fermentazioni con produzione di anidride carbonica. In alternativa si potrebbe optare per il lievito secco in polvere dietetico (attenzione parliamo sempre di prodotti biologici e naturali), molto più praticabile e ancor più ricco in folati: 313 μg in un cucchiaio di 8g.


I migliori metodi per la cottura dei cibi

La miglior cottura per cereali e legumi è quella in pentola a pressione, per le verdure quella a vapore. Pressione e vapore sono i metodi di cottura più sani e in grado di preservare le sostanze vitali.
La bollitura in acqua è la più distruttiva, arrivando a far perdere dal 50% al 90% delle sostanze utili.
La cottura al microonde non la prendo nemmeno in considerazione in quanto contro natura e fortemente indiziata di essere dannosa per la salute dell’uomo.
Si veda quindi come a seconda del metodo di cottura scelto, le sostanze (in particolare i folati), possano arrivare o meno a ‘destinazione’.  Non è un fattore di poco conto visto che spesso si tende a cuocere troppo e male.


Folati di origine animale

Solo per completare il quadro è opportuno dire che i folati sono presenti nel fegato degli animali e nella carne in genere, il cui consumo quotidiano è altamente sconsigliato per le note limitazioni nutrizionali e tossicologico-preventive (rischi epidemiologici e formazione di amine eterocicliche da cottura)
Sono presenti nei derivati del latte, ma anchei in questo caso non è auspicabile un consumo su base quotidiana.
La vitamina B9 viene sintetizzata anche dalla flora batterica intestinale.
Da qui l’importanza di un’alimentazione naturale e consapevole, che sostenga la salute e la funzionalità dell’intestino evitando quei cibi che danno luogo a fenomeni di fermentazione e putrefazione (carne, latticini, insaccati).



Fonte:
AAVV*: Multivitamins, Folate and Green Vegetables Protect against Gene Promoter Methylation in the Aerodigestive Tract of SmokersCancer Research, Gennaio 2010 (doi: 10.1158/0008-5472. CAN-09-3410)
Christine A. Stidley, Maria A. Picchi, Shuguang Leng, Randy Willink, Richard E. Crowell, Kristina G. Flores, Huining Kang, Tim Byers, Frank D. Gilliland, Steven A. Belinsky.
Alimenti che proteggono dai danni del fumoultima modifica: 2010-06-17T17:13:29+02:00da weefvvgbggf
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