Lotterie istantanee: gratta gratta ma a vincere è sempre lo Stato

La storia di un tabaccaio che ha rinunciato a vendere i tagliandi («non ce la facevamo a vedere gente che si rovina») e la trappola di una Las Vegas sotto casa per imporre una tassa occulta che mantenga soprattutto la casta

di MATTEO COSENZA

Lotterie istantanee: gratta gratta ma a vincere è sempre lo Stato

VENERDI’ sera sono entrato in una tabaccheria dove mancavo da qualche mese. Ho chiesto alla titolare un Gratta e vinci da cinque euro.

– No ne ho. Li abbiamo tolti. 

Mentre stavo uscendo ripensavo alla vena amara che aveva messo nelle sue parole. Sono tornato indietro.

– Come mai?

– Abbiamo deciso che era meglio cosí.

– Scusi se insisto, ma non si vendevano?

– Altro che! A parte il guadagno, nonostante la crisi delle sigarette avevamo il negozio sempre pieno di gente.

– E allora perché?

– Non ce l’abbiamo fatta a vedere le persone rovinarsi davanti ai nostri occhi, giorno dopo giorno. Signore con una pensione modesta la bruciavano in tre, quattro giorni, alla ricerca sempre più spasmodica di una vincita praticamente irrealizzabile. Troppe, troppe ne abbiamo viste. E, pur volendo, non sapevamo come né potevamo impedire che chiedessero altri biglietti inseguendo il doppio sogno, impossibile, di rifarsi delle perdite e di fare il colpo della vita. Guadagniamo di meno ma siamo usciti da quell’incubo, che ci portavamo anche a casa. Anche perché molti clienti li conoscevamo e sapevamo come se la passavano in famiglia, e altri avevamo imparato a conoscerli biglietto dopo biglietto. Abbiamo lasciato solo il lotto, quello tradizionale, che raramente ha distrutto le famiglie.

Ha parlato a voce bassa, quasi sussurrando le parole, e un velo umido di tristezza ha attraversato i suoi occhi. Non mi ha detto cose che non sapevo, avendo visto e letto, ma mi ha impressionato molto e, soprattutto, fatto riflettere. Altro che Imu o Tarsu o Irpef, questa del gioco è la tassa più odiosa e subdola  che uno Stato ingiusto potesse introdurre. Hanno sprigionato il massimo di fantasia per creare ad ogni angolo le trappole per milioni di italiani che vi sono finiti dentro un po’ alla volta. Si dice che è una libera scelta – libero arbitrio, direbbero i cattolici – perché ognuno può scegliere di non giocare. Uno decide liberamente di andare a Las Vegas e di giocarsi tutto quello che possiede. Amen. Ma qui la succursale di Las Vegas è sotto casa, in ogni negozio dove entri, ad ogni autogrill dove accompagnano lo scontrino con l’invito – vuole  anche un biglietto della Lotteria?-, nei supermercati, dovunque si riunisca un po’ di gente. Pochi resistono. Qualcuno se la cava coniugando equilibrio e prudenza, ma poi alcune centinaia di euro a fine anno, quasi senza accorgersene, le ha regalate allo Stato, più o meno un balzello come la tassa sulla spazzatura. Altri si giocano la vita. E lo Stato incassa, indifferente ai disastri che provoca. Addirittura, non contento, beffa i  pochi vincitori imponendogli un’ulteriore tassa con un prelievo aggiuntivo in caso di vincita superiore ai cinquecento euro. 

Si parla molto di ludopatia, la dipendenza dal gioco come una malattia. Apparati del medesimo Stato la studiano e si propongono di curarla e debellarla. Ti faccio ammalare e poi ti curo, ma con i tuoi soldi. Parlo di Stato, in esso comprendendo tutto, anche e soprattutto chi governa, perché da destra a sinistra tutti sanno e tacciono, dal momento che le entrate da gioco di massa sostengono anche l’esistenza della casta di politici e dipendenti pubblici (vedi gli stipendi scandalosi, e per di più aumentati, di funzionari, uscieri e quanti altri di Camera e Senato), che qualcuno deve pure pagare. 

Tornando al Gratta e vinci, alle macchinette infernali e agli altri giochi variamente concepiti, servirebbe una svolta che riduca le esche lasciate ad ogni angolo per ridurre sul lastrico tanta gente. Purtroppo sui partiti è meglio non riporre speranze. Ci sono associazioni impegnate ma occorre molto di più. Papa Francesco ha denunciato il ruolo devastante del denaro, probabilmente un’iniziativa della Chiesa potrebbe favorire cambiamenti importanti in questo delicatissimo campo. Faccia qualcosa. Subito. Nell’interesse generale. È triste e penoso immaginare che l’ultimo efficace avamposto di giustizia e solidarietà sia rappresentato da una Chiesa che si rinnova. 

Ma si può sfuggire a questi amari pensieri con quello che si vede in giro? In un paese  normale – siamo perfettamente in tema – un ministro della Giustizia sarebbe già a casa da giorni. Ma per difendere la Cancellieri e i suoi interventi umanitari ad personam scende in campo anche il presidente della Repubblica. Ci si lamenta spesso che siamo diventati un paese senza futuro, ma qualcuno si meraviglia? Le regole sono a fisarmonica, la giustizia è incerta, l’etica è diventata un’utopia, la politica una vomitevole noia. Vince sempre il banco, signori. Noi sudditi grattiamo. E non vinciamo.

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LA MANOVRA VALSALVA

Forse non tutti sanno che la Balbuzie è provocata da un operazione spontanea del nostro corpo, detta Manovra di Valsava.

Ma Cosa è questa manovra Valsalva?

Questa consiste in una espirazione forzata con la glottide chiusa.

Tale operazione può essere utilizzata per diversi scopi, quali, diminuire la frequenza cardiaca in caso di tachicardia oppure per calmare un fastidioso singhiozzo.

La manovra di Valsalva fa aumentare notevolmente la pressione intratoracica ed intra-addominale, favorendo cosi lo svuotamento dei visceri. Tale operazione diventa spontanea quando spostiamo un carico abbastanza pesante oppure nel momento della defecazione.   Mentre è in atto una manovra Valsalva la contrazione sinergica dei muscoli dell’addome e di altri muscoli espiratori trasforma la cavità addominale in una vera e propria camera gonfiabile, racchiusa da pareti rigide e resistenti.

Ma che rapporto ha questa operazione con la Balbuzie?

Una manovra Valsalva colpisce il meccanismo della parola in modo simultaneo e in diversi modi: blocca il flusso d’aria, impedisce alle corde vocali di vibrare e intorpidisce la lingua e le labbra.

Quando solleviamo una valigia molto pesante, tratteniamo la respirazione e contraiamo vari muscoli differenti, cioè quelli della laringe, del petto, dell’addome e dell’ano.  Contraendo in modo simultaneo tutti questi muscoli viene realizzata una manovra Valsalva.  I muscoli di questo meccanismo lavorano insieme sincronicamente.

Se cotraete un attimo  i muscoli anali noterete che si contraggono anche i muscoli dell’addome, del petto e della laringe.  Cercate poi di contrarre i muscoli addominali, che succede? Noterete che anche la laringe e l’ano si contraggono, ed allo stesso modo, se chiudete la laringe, i muscoli addominali e quelli anali seguono lo stesso movimento.

Per fare una prova sul funzionamento di questa manovra, potete fare il seguente esercizio: inspirate, bloccate la respirazione e mantenete la pressione nei polmoni come per sollevare un oggetto pesante, ma bisogna fare tale esercizio con molta attenzione e moderazione, perchè potrebbe essere mortale se avete problemi cardiaci.   Potete sentire come sono contratti i muscoli del petto, dell’addome, della laringe, inoltre sentite come sia l’ano che la laringe sono chiusi, ed infine osservate come le labbra sono fortemente strette.  Anche la lingua e le mascelle risultano contratte.

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E’ la manovra Valsalva che blocca l’insieme del meccanismo delle parole.

La laringe ha due funzioni di base: la chiusura allo sforzo ed  emissione dei suoni (parole).  Durante la chiusura allo sforzo, la laringe si chiude completamente impedendo all’aria di uscire dai polmoni.

Mentre si parla, le corde vocali della laringe non si chiudono completamente per dare modo all’aria di uscire lentamente dai polmoni.  Il flusso d’aria fa vibrare le corde vocali producendo così il suono che costituisce la parola.

La Balbuzie si ha quando una manovra Valsalva interferisce con l’emissione dei suoni provocando la chiusura della laringe.  La laringe si chiude completamente e l’aria non può più uscire dai polmoni.  Le corde vocali non possono più vibrare e la parola si blocca improvvisamente.

Questa manovra non riguarda solo la laringe, infatti mentre avviene, non sono solo i muscoli dell’ano, dell’addome, del petto e della laringe che si bloccano, ma si aggiungono anche i muscoli delle labbra e della lingua.

La manovra Valsalva colpisce il meccanismo della parola in modo simultaneo e in vari modi, bloccando il flusso dell’aria, impedendo alle corde vocali di vibrare e intorpidendo lingua e labbra.

Ma perchè viene fatta una manovra Valsalva mentre si parla? Non ci sono ragioni chiare, forse viene fatta incosciamente pensando che sia la soluzione per parlare meglio, oppure forse perchè si pensa che sia difficile parlare e che una manovra Valsalva possa fare uscire le parole dal corpo.

Forse potrebbe essere dovuto al modo particolare dell’organismo di un balbuziente di reagire allo stress.

Qualunque siano i motivi che spingono ad effettuare una manovra Valsalva mentre si parla, è importante capire come questo agisce sul parlare. E’ davvero molto importante capire il meccanismo Valsalva se si vuole controllare la balbuzie.

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Introduzione al Primo Soccorso

Pronto soccorso è l’assistenza immediata dato ad una persona che è stata ferita o si ammala improvvisamente. Esso comprende auto-aiuto e di assistenza domiciliare se l’assistenza medica non è disponibile o è in ritardo. Esso comprende anche le parole ben selezionati di incoraggiamento, la prova della volontà di aiutare, e la promozione di fiducia con la dimostrazione di competenza.

La persona che dà il primo soccorso, la prima-ontano, si occupa di tutta la situazione, la persona lesa, e l’infortunio o malattia. Lui sa che cosa non fare e cosa fare, lui evita errori che sono spesso fatte da persone non addestrate attraverso sforzi buone intenzioni, ma fuorviante. Egli sa anche che la sua prima conoscenza di aiuto e abilità può significare la differenza tra la vita e la morte, tra disabilità temporanea e permanente, e tra un rapido recupero e di lunga degenza.

NECESSITÀ DI FORMAZIONE DI PRIMO SOCCORSO

Le statistiche mostrano che gli incidenti sono la principale causa di morte tra le persone da 1 anno a 38 anni, da allora in poi, gli incidenti sono una delle cause principali. Il costo annuale di un medico, la perdita della capacità di guadagno a causa di compromissione temporanea o permanente, l’danni materiali diretti, e le spese di assicurazione ammontano a molti miliardi di dollari ogni anno, per non parlare del pedaggio per il dolore, la sofferenza, la disabilità, e tragedia personale.

Inserito alle statistiche degli incidenti tristi è il fatto che il modello di assistenza medica è cambiato. Gli individui oggi richiedono, e dovrebbero esigere, la migliore assistenza possibile. Attrezzature per la diagnosi e il trattamento, che è necessaria per fornire tale assistenza, di solito in un ospedale. Inoltre, la crescita della popolazione e l’espansione bisogni di salute non è stato controbilanciato da un aumento proporzionale del numero di medici, infermieri e operatori sanitari alleati. Non basta dire: “Chiama il dottore”, un medico può non essere disponibile a venire alla scena dell’emergenza.

VALORE DI PRIMO SOCCORSO FORMAZIONE

Formazione di primo soccorso è di valore sia per prevenire e curare la malattia improvvisa o infortunio accidentale e nella cura di un gran numero di persone intrappolate in un disastro naturale.

Auto-Aiuto

Se si, come soccorritore, siete disposti ad aiutare gli altri, che sono maggiormente in grado di prendersi cura di voi stessi in caso di infortunio o malattia improvvisa. Anche se la vostra propria condizione ti impedisce di prendersi cura di voi stessi, è possibile indirizzare gli altri nello svolgimento di procedure corrette da seguire nel vostro nome.

Guida per gli Altri

Dopo aver studiato il primo soccorso, si è disposti a dare agli altri qualche istruzione in pronto soccorso, per promuovere tra loro un atteggiamento di sicurezza ragionevole, e per assisterli saggiamente se ne sono colpiti. C’è sempre un obbligo su base umanitaria per assistere il panico e gli indifesi. Non c’è più grande soddisfazione a quella risultante da alleviare la sofferenza o di salvare una vita.

Preparazione per il disastro

Formazione di primo soccorso è di particolare importanza in caso di catastrofe, quando i servizi medici e ospedalieri sono limitate o ritardate. Catastrofe può assumere la forma di un uragano, un’alluvione, un terremoto, un tornado, un’esplosione o un incendio. Si può anche prendere la forma di una singola morte accidentale o di una malattia pericolosa per la vita. Sapere cosa fare in caso di emergenza consente di evitare il panico e comportamento disorganizzato che sono caratteristici di persone non preparate in quei momenti. La conoscenza del primo soccorso è una responsabilità civica. Essa non solo aiuta a salvare vite umane e prevenire le complicanze da infortuni, ma anche aiuta nella creazione di un metodo ordinato di gestione dei problemi di sicurezza se-condo la loro priorità per il trattamento, in modo che il maggior bene possibile può essere realizzato per il maggior numero di persone.

Sensibilizzazione alla sicurezza

Formazione di primo soccorso che fornisce non solo con la conoscenza e l’abilità di dare supporto alla vita e altre cure di emergenza, ma aiuta anche a sviluppare la consapevolezza della sicurezza e le abitudini che promuovono la sicurezza a casa, al lavoro, durante la ricreazione, e per le strade e autostrade. Nella promozione della consapevolezza della sicurezza, è importante mettere in relazione strettamente tre termini: causa, effetto, e la prevenzione.

Causare

Poiché sono studiati vari tipi di lesioni e malattie, inizialmente solo le cause più probabili sono identificati, soprattutto a causa della diversità di circostanze che sono presenti nella maggior parte delle situazioni di incidente. A parte le condizioni causali più probabili e ovvio, ci sono fattori correlati umane e meccaniche da considerare, così come i fattori che sfuggono al controllo dell’uomo.

Una considerazione primaria nel determinare la causa principale di un incidente è l’errore umano: un atto di sconsiderato comportamento negligente o imprudente. Fallimento umano può richiedere un atto di fare qualcosa o forse non fare qualcosa. Può creare pericolo per se stessi e per gli altri. Una persona può arbitrariamente disobbedire qualche regolamento o legge che è stato stabilito per la sicurezza. Le persone spesso non riescono a tenere conto delle segnalazioni e seguire le indicazioni. Istruzioni per l’uso sicuro di un oggetto o di un salvacondotto può essere insufficiente; supervisione durante il processo di apprendimento può essere ignorato. Fallimento umano può coinvolgere anche tali condizioni mentali o fisiche come stanchezza, disattenzione, impazienza e svantaggi strutturali o funzionali del corpo.

La possibilità di guasti meccanici o guasti strutturali che contribuiscono cause degli incidenti richiede anche considerazione. Errori di progettazione o di ingegneria possono creare un pericolo nascosto incorporato. Le procedure di fabbricazione o di costruzione potevano mancare il controllo di qualità necessario per garantire prestazioni sicure o utilizzo. La materia prima può contenere qualche difetto eccessivo.

Quando lo studio approfondito di una situazione reale o ipotetico incidente identifica tutti i fattori causali, diventa possibile determinare che cosa può essere fatto per eliminare, controllare, o evitare i pericoli.

Effetto

Gli effetti immediati di un infortunio o malattia improvvisa consistono in cambiamenti nella struttura e le funzioni del corpo. Questi effetti sono trattati nel materiale sul primo soccorso, in particolare in discussioni di segni e sintomi. Tuttavia, a lungo termine effetti eventualmente permanenti sono anche coinvolti in molte situazioni. Invalidità permanente può rendere difficile per una persona di godere di una vita pienamente attiva e produttiva. La struttura economica e sociale del nucleo familiare è spesso perturbato. In un incidente, angoscia mentale causata da sapere che uno può avere contribuito ad un altro di morte o invalidità può indugiare su attraverso una vita.

Quando l’analisi considera attentamente sia gli effetti immediati ea lungo termine o permanente di infortunio o malattia improvvisa, è subito evidente che deve essere preso ogni possibile sforzo per eliminare, controllare, o evitare una situazione che è pericoloso per sé o per gli altri.

Prevenzione

Una migliore comprensione del problema complessivo incidente si sviluppa se tutte le circostanze vari tipi di incidenti sono studiati con cura, compresa l’ampia gamma di primo soccorso che può essere richiesto. Con tale comprensione, una persona può pensare e agire con più attenzione, pensieroso, e con saggezza. Egli tende a diventare più preoccupati per la propria sicurezza personale, così come per quella degli altri. Si rischia di diventare realmente interessati nella creazione di un ambiente più sicuro sulla strada, in casa, al lavoro, a scuola, e nel tempo libero. Egli avrà un atteggiamento più responsabile verso la prevenzione degli incidenti.

Le cause di un incidente indicano condizioni ciò incidente produttrici e attività richiedono attenzione. Effetti sugli incidenti indicano per cui tali condizioni e attività meritano attenzione concertata. Le misure preventive dovrebbero includere una considerazione di come queste condizioni e attività possono essere eliminati, controllati o evitato.

INDICAZIONI GENERALI PER PRIMO SOCCORSO

Come un soccorritore, è possibile riscontrare una varietà di situazioni problematiche. Le vostre decisioni e le azioni variano a seconda delle circostanze che hanno prodotto l’incidente o malattia improvvisa, il numero delle persone coinvolte, l’ambiente circostante, e la disponibilità di assistenza medica, medicazioni e le attrezzature di emergenza, e l’aiuto di altri. Sarà necessario adattare ciò che avete imparato alla situazione a portata di mano o sarà necessario improvvisare.

A volte, è necessario intervenire tempestivamente per salvare una vita. Altre volte, non vi è alcuna necessità di fretta. Gli sforzi in quest’ultimo caso saranno indirizzati verso prevenire ulteriori lesioni, ottenere assistenza, e rassicurando la vittima, che può essere emotivamente sconvolto e preoccupato, così come nel dolore.

Pronto soccorso inizia con l’azione, che di per sé ha un effetto calmante. Se non ci sono lesioni multiple o se più persone sono feriti, occorre fissare delle priorità. Se sei il soccorritore in carica si dovrebbe ricorrere all’aiuto di astanti per effettuare chiamate telefoniche, per dirigere il traffico, per tenere gli altri a distanza, se necessario, per posizionare razzi di sicurezza in caso di incidenti stradali, e così via. È necessario fornire il supporto vitale alle vittime con ferite mortali, frequentando prima a coloro che soffrono di arresto della respirazione e poi a quelli con grave emorragia. È quindi possibile rivolgersi a quelli con lesioni meno critiche.

Telefono o qualcun altro telefonare alle autorità competenti per quanto riguarda l’incidente. Il dipartimento di polizia o l’alta via pattuglia è un buon primo contatto, ma le circostanze che circondano l’incidente dovrebbe essere una guida per chi chiamare. Si dovrebbe sempre avere un elenco di numeri telefonici di emergenza disponibili. Se i numeri non sono facilmente disponibili, chiedere al gestore per l’assistenza. Descrivere il problema, indicare ciò che viene fatto, e chiedere qualsiasi aiuto si pensa che è necessario, come ad esempio l’ambulanza, i vigili del fuoco, la squadra di soccorso, o di utilità personale aziendale. Dare il vostro nome, il luogo dell’incidente, il numero di persone coinvolte, e il numero di telefono dove si può essere raggiunto. Non riagganciare il ricevitore fino a dopo l’interlocutore riaggancia, perché potrebbe voler chiarire alcune informazioni.

Urgent Care

In caso di infortunio grave o malattia improvvisa, e mentre l’aiuto viene convocato, si deve immediatamente

  • Determinare il modo migliore di salvataggio (per esempio, la rimozione di una vittima di incidente da acqua, da un incendio o da un garage o una stanza contenente monossido di carbonio o di fumo).
  • Assicurarsi che la vittima ha una buona circolazione e la respirazione bocca a bocca o bocca-naso respirazione artificiale se necessario.
  • Controllare il sanguinamento grave.
  • Dare il primo soccorso per avvelenamento o ingestione di sostanze chimiche nocive.

Emergenze specifiche che richiedono interventi di pronto soccorso saranno discussi nei capitoli appropriati del testo.

Ulteriori Primo Soccorso Indicazioni

A meno che non è necessario per la sicurezza di spostare una vittima in una sola volta, tenerlo nella posizione più adatta alla sua condizione o lesioni. Non lasciare che alzarsi o camminare. Proteggerlo da aggravamento delle lesioni esistenti. Se coperte o copertine sono disponibili, tenerlo caldo abbastanza per superare o evitare agghiacciante. Se egli è esposto a freddo o umidità, luogo coperte o indumenti supplementare sopra e sotto di lui.

Se fretta non è indispensabile, o dopo i problemi immediati sono sotto controllo, esaminare la situazione e cercare di scoprire esattamente cosa è successo. La direzione e la portata dell’esame devono essere determinate dal tipo di infortunio o malattia improvvisa e le esigenze della situazione. Avere una ragione per quello che fate. Le informazioni possono essere ottenute dalla vittima o da persone che erano presenti e hanno visto l’incidente o l’insorgenza della malattia. Se la vittima è incosciente e non ha alcun segno di lesione esterna, cercare di ottenere l’identificazione sia da documenti realizzati in portafogli o nella borsa della vittima o da spettatori, in modo che i parenti possono essere notificate. (Si consiglia di avere un testimone quando si sta cercando di identificazione.)

Molte persone affette da malattie croniche, come le malattie cardiache, possono trasportare farmaci con loro, da prendere in caso di malattia improvvisa, o possono avere identificazione medica di emergenza, ad esempio una scheda o un braccialetto, che dà un indizio per la loro condizione.

Esaminare la vittima metodicamente. Allentare costrizione abbigliamento, ma non tirare il nastro della vittima, nel caso in cui siano presenti lesioni spinali. Rimuovere o aprire abbigliamento come necessario esaminare la vittima e dare il primo soccorso (abbigliamento può essere tagliato o strappato via le cuciture), ma non esporre la vittima indebitamente senza copertura. (La discrezione deve essere sempre utilizzato nella rimozione di abbigliamento.) Si noti l’aspetto generale (compresi decolorazione) della pelle della vittima e di altri segni e sintomi che possono dare un indizio per l’infortunio o malattia improvvisa. Nel caso di una vittima con pigmentazione scura della pelle, può essere difficile interpretare cambiamenti di colore di pelle; cerca per cambiamenti nel colore della mucosa, che è la superficie interna delle labbra, bocca, e palpebre. Utilizzare tutte le altre informazioni disponibili relative segni e sintomi, la storia dell’incidente, e simili.

Controllare il polso della vittima, se non si può sentire nel polso, controllare il polso della carotide a lato del collo. È la vittima sveglio, stuporoso, o incosciente? Fa a rispondere alle domande? Guardate l’espressione dei suoi occhi e le dimensioni dei suoi allievi. Esaminare il tronco e gli arti per le ferite aperte e chiuse e per i segni di fratture.

Se la vittima è incosciente, cercare le prove di trauma cranico. Se lui è cosciente, cercare la paralisi di un lato del suo viso o del corpo. Vedere se egli mostra evidenza di una recente convulsione. (Egli può aver morso la lingua, producendo una lacerazione.) Controllare la parte anteriore del collo della vittima per stabilire se si tratta di un laringectomizzato. (La maggior parte dei laringectomizzati portare una carta o un altro documento d’identità attestante che non si può respirare attraverso il naso o la bocca.) Non inavvertitamente bloccare la stomia di un laryngectomee nello svolgimento di altro pronto soccorso, perché il blocco potrebbe causare la morte per asfissia.

Se si sospetta avvelenamento, verificare la presenza di macchie o bruciature sulla bocca della vittima e una fonte di avvelenamento da vicino, come pillole, flaconi di medicinali, prodotti chimici per la casa, o pesticidi.

Applicare medicazioni di emergenza, bende, e stecche, se necessario, se sono disponibili.

Decidere se è assolutamente necessario per spostare la vittima prima che arrivino i soccorsi.

Dopo aver determinato la natura delle lesioni o malattie della vittima, il piano di azione sarà influenzata dal tipo di infortunio o malattia improvvisa e le esigenze della situazione. Un altro fattore importante che influenza questo piano è la disponibilità di risorse umane e materiali.

Il primo operatore umanitario non dovrebbe spiegare condizione probabile della vittima per astanti o ai giornalisti. Ci si aspetta, tuttavia, di rimanere in carica fino a quando la vittima può essere collocato nella cura di persone qualificate (ad esempio, un medico, un equipaggio di un’ambulanza, una squadra di salvataggio, o di un ufficiale di polizia) o fino a quando la vittima può prendersi cura di stesso o può essere collocato nella cura dei parenti. Nel frattempo, adeguate misure di primo soccorso dovrebbero comprendere tecniche specifiche standard che sono stati insegnati e che, date le circostanze, risulta necessaria.

Soprattutto, come primo operatore umanitario, è necessario conoscere i limiti delle vostre capacità e deve fare ogni sforzo per evitare ulteriori lesioni alla vittima nel tentativo di fornire la migliore possibile emergenza primo soccorso.

Come nasce un cancro? Cosa sono i cancerogeni e come avviene la cancerogenesi

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Cancerogenesi e cancro

La cancerogenesi è un processo che porta alla formazione del cancro. Il cancro è un insieme di patologie caratterizzate da un incontrollato accrescimento di cellule anomale. Queste cellule danno origine ad una popolazione cellulare che – oltre alla capacità di riprodursi velocemente – possiede molte caratteristiche, come le capacità di resistenza e la possibilità di invadere sia gli organi ed i tessuti più vicini che quelli più lontani.

La cancerogenesi può essere causata da agenti genotossici ed in tal caso si parla di CANCEROGENESI MUTAZIONALE. Tuttavia, la cancerogenesi può essere causata anche da agenti non genotossici o da agenti epigenetici, per cui viene chiamata CANCEROGENESI EPIGENETICA.

Nella cancerogenesi mutazionale gli agenti genotossici e DNA-reattivi vanno a provocare una mutazione nella cellula sana. Questa mutazione provoca un’alterazione del materiale genico all’interno della cellula, quindi porterà alla formazione diretta di neoplasie. Nella mutazione epigenetica, invece, la cellula “sana” contiene già i geni per lo sviluppo del cancro. Questi geni inizialmente si presentano in modalità inattiva, però possono essere attivati dall’azione di particolari agenti promotori o epigenetici.

Gli agenti epigenetici possono essere degli ormoni (estrogeni coniugati), immunosoppressori, sostanze allo stato solido (materiale plastico ed eternit/amianto o asbesto), le TCDD (2,3,7,8-tetraclorurodibenzo-p-diossina, note come diossine) e gli esteri del forbolo (tetradecanoilforbolo acetato, DDT).
Molto importante ricordare che un mutageno può diventare un cancerogeno, ma non è detto che un cancerogeno sia un mutageno.
Che cos’è un cancerogeno?

Il cancerogeno è una sostanza che dà origine a neoformazioni tissutali con caratteristiche atipiche. Non è sempre detto che le neoformazioni tissutali siano maligne; può anche darsi che la neoformazione sia benigna e poi con il tempo si trasformi in maligna, o rimanga tale. In qualunque caso di neoformazioni bisogna sempre rivolgersi ad un medico specializzato che tenga sotto controllo la situazione della crescita cellulare.

I cancerogeni a loro volta possono anche classificarsi in:
CANCEROGENI CON ATTIVAZIONE-INDIPENDENTE o DIRETTI: i cancerogeni primari o diretti, come per esempio gli agenti alchilanti o gli isotopi radioattivi, sono già attivi e non necessitano di attivazioni metaboliche per esplicare la loro azione tumorale;
CANCEROGENI CON ATTIVAZIONE-DIPENDENTE o INDIRETTI: i cancerogeni indiretti, noti anche come cancerogeni secondari o procancerogeni (ammine aromatiche, IPA), devono essere prima attivati da metabolizzazioni per esplicare la loro attività cancerogena. La maggior parte dei cancerogeni sono di questo tipo.

Che cos’è il genotossico?

Il genotossico è una sostanza che deriva da un progenotossico, il quale – per diventare tale ed indurre una mutazione – deve subire una bioattivazione metabolica. La stessa cosa si può applicare anche per il cancerogeno. Quindi il cancerogeno terminale deriva dal procancerogeno attivato con una bioattivazione.

Ritornando al percorso dello sviluppo della cancerogenesi, se la cellula subisce una mutazione al materiale genico può ripararsi o andare in contro ad apoptosi. Se la fase di riparazione o la morte cellulare non ha avuto un buon successo, durante la replicazione della cellula mutata l’alterazione viene trasmessa a livello delle cellule figlie. Fortunatamente, la mutazione può essere silente ed in tal caso non c’è il verificarsi di neoplasie, ma se la mutazione ha colpito particolari geni della cellula (onco-soppressori o proto-oncogeni), quest’ultima si avvia verso la produzione di tessuto neoplastico. Lo sviluppo del tumore è regolato da due particolari proteine (geni) che sono:
PROTO-ONCOGENI: accelerano l’attività di proliferazione del tumore riducendo l’apoptosi cellulare;
ONCO-SOPPRESSORI: rallentano l’attività di proliferazione del tumore aumentando l’apoptosi cellulare.

Normalmente l’attività di questi due geni è bilanciata; fanno cioè in modo di controllarsi a vicenda e la cellula ha uno sviluppo controllato. Con l’intervento di una mutazione che sbilancia tale equilibrio, avremo un’elevata attività dei proto-oncogeni ed un’eccessiva riduzione degli onco-soppressori. In seguito a questo sbilanciamento la cellula va in contro a formazione neoplastica.
Un esempio di proto-oncogeni è il gene ras, mentre tra gli onco-soppressori ricordiamo le p53. È stato constatato che nel 50% dei casi una mutazione a livello delle proteine p53 provoca la formazione di tumori nell’uomo. Le proteine p53 vengono anche definite “guardiani del genoma”, quindi sono in grado di bloccare il ciclo cellulare in caso di avvenuta mutazione. Con il blocco del ciclo cellulare permette alla cellula di riparare e indurre apoptosi in caso di fallimento.
Le tappe della cancerogenesi

La cancerogenesi è composta principalmente da 3 tappe.

La prima tappa è la fase di INIZIAZIONE ed è dovuta al contato con il genotossico, che va provocare la mutazione nelle cellule. Le cellule che hanno la mutazione vengono chiamate anche cellule iniziate. Non è detto che questo danno provochi il tumore, ma in molti casi le cellule hanno proprio bisogno di questo promotore che agevoli l’azione di sviluppo della neoplasia.

La seconda tappa è quella di PROMOZIONE, che non è un qualcosa di positivo perché in questa fase le cellule iniziano tumore la loro moltiplicazione dando origine ad un raggruppamento di cellule con genoma modificato.

Infine, la terza ed ultima tappa è la PROGRESSIONE, che inizialmente si presenta con raggruppamento di cellule benigne (neoplasia benigna), però con il passare del tempo le cellule benigne si trasformano in cellule maligne, in seguito all’intervento di altri promotori o altre mutazioni.
Molto importante per lo sviluppo del tumore è l’esatta sequenza delle tappe ora descritte.

FONTE

Stamina, il ministro blocca sperimentazione: “Secondo gli esperti è un rischio per i malati”

Provvedimento di “presa d’atto” di Lorenzin, che dà attuazione a quanto suggerito dal comitato scientifico. Quattro i punti critici evidenziati dagli scienziati riguardo al metodo. L’ideatore: “È il ministro ad essere pericoloso per i malati, proseguirò all’estero”.

di MICHELE BOCCI

Stamina, il ministro blocca sperimentazione: "Secondo gli esperti è un rischio per i malati" Il ministro Lorenzin (ansa) ROMA – La sperimentazione del metodo Stamina “non può essere regolarmente proseguita”. Il ministero della Salute blocca il discusso sistema inventato dal professore di psicologia Davide Vannoni. Con un provvedimento di “presa d’atto” decide di seguire quanto suggerito dal comitato scientifico nominato per valutare la metodica e dall’Avvocatura dello Stato, che era stata interpellata a fine settembre. Dura la reazione delle associazioni che difendono i malati gravissimi: “Denunceremo Lorenzin e Letta alla corte dell’Aja per crimini contro l’umanità”.

LEGGI: Stamina, una controversia lunga due anni

Il ministro della Salute, rendendo noto il parere negativo arrivato dal comitato di esperti, ha spiegato che “la sperimentazione del metodo Stamina non può essere proseguita perché il metodo è pericoloso per la salute dei pazienti”. “Sarei stata felice – ha detto Lorenzin – se la vicenda avesse avuto un epilogo diverso per tantissime famiglie che si sono affidate in questi anni a una cura che evidentemente non c’è”. Il ministro ha poi precisato che per quanto riguarda i malati in cura agli Spedali di Brescia bisognerà aspettare il giudizio del Tar della Lombardia, previsto per novembre.

Davide Vannoni, ideatore del metodo e presidente di Stamina Foundation, difende la sua ricerca: “Non è il metodo Stamina ad essere pericoloso per i malati, bensì il ministro Lorenzin e chi sta gestendo così male questa situazione, a fronte di una legge votata dal Parlamento che stabilisce l’avvio della sperimentazione”. Ma Vannoni ha annunciato che continuerà a lavorare sul metodo, per cui è disposto ad andare all’estero: “L’obiettivo – ha detto – è attuare la sperimentazione fuori dall’Italia, possibilmente in Usa”.

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I MOTIVI DELLO STOP – Sono quattro i punti critici segnalati dagli scienziati che hanno convinto il ministero a non andare avanti con la sperimentazione che era stata autorizzata dal Parlamento. Sono riassunti nel parere inviato dall’Avvocatura dello Stato al ministro Beatrice Lorenzin. Il primo è la “inadeguata descrizione del metodo” dovuta all’assenza della spiegazione del differenziamento delle cellule. Poi c’è una “insufficiente definizione del prodotto”, visto che le cellule da iniettare non sono descritte in maniera corretta e che non vengono dimostrate le loro proprietà biologiche. “In difetto di questa caratteristica e dei controlli di qualità, vi è un problema sia di efficacia del trattamento, per la difficoltà di riprodurre il metodo, sia di sicurezza”.

Il terzo elemento sono i “potenziali rischi” per i pazienti. In particolare, per quanto concerne l’uso di cellule allogeniche, per “mancanza di un piano di identificazione, screening e testing dei donatori, con conseguente esclusione della verifica del rischio di malattie da agenti trasmissibili”. Infine, quarto punto, si parla di “altri rischi di fenomeni di sensibilizzazione anche gravi (ad esempio encefalomielite) che sono dovuti anche al fatto che il protocollo prevede somministrazioni ripetute.

Per come è svolta la metodica, dunque, “vi è il rischio di iniezione di materiale osseo a livello del sistema nervoso”. Il parere negativo del comitato scientifico, si conclude, è quindi fondato “sia sulla mancanza di originalità del metodo, sia sull’assenza di requisiti scientifici e di sicurezza”.

Il ministero della Salute aveva chiesto all’Avvocatura di risolvere il rebus davanti al quale si era trovato: da una parte, infatti, la legge chiedeva l’avvio della sperimentazione sul metodo Stamina, stanziando già tre milioni di euro; dall’altra, il parere del comitato scientifico suggeriva invece che non si dovesse andare avanti con la ricerca. Inoltre, il ministero chiedeva se fosse necessario interpellare nuovamente l’Aifa sul tema.

La risposta dell’Avvocatura entra anche, come visto, nell’ambito delle critiche poste dai tecnici. La conclusione è che l’Aifa non deve essere più coinvolta e che la sperimentazione si può considerare iniziata con la nomina del comitato, che con le sue osservazioni però può portare alla chiusura immediata dello studio scientifico. “Così stando le cose – scrive l’Avvocatura dello Stato – si ritiene che il ministero possa emettere un provvedimento con il quale, come già rilevato, prenda atto del parere negativo del comitato, faccia proprie le considerazioni e conclusioni del comitato e disponga che, ‘allo stato’, non si può procedere oltre alla sperimentazione già avviata”. Il ministero ha così preso atto dell’indicazione e deciso, con un provvedimento dirigenziale, che lo studio pubblico sul metodo Stamina non debba proseguire.

FONTE

Usa, in arrivo il bebè su misura. “Come lo vogliono mamma e papà” Capelli biondi è castani, occhi chiari o neri: negli Stati Uniti le coppie potranno scegliere i tratti del bebé

neonato ap 367LaPresse

genitori potranno scegliere le caratteristiche del proprio bambino. Capelli biondi è castani, occhi chiari o neri: negli Stati Uniti le coppie potranno scegliere i tratti del bebé. Ma soprattutto potranno scegliere di proteggerli dalla predisposizione a determinate malattie (come alcuni tipi di tumore).

Ed è a questo secondo scopo più nobile che, assicura l’azienda statunitense 23andme, che ha brevettato la tecnica, verrà destinata la scoperta. Il progetto, la cui richiesta di brevetto era stata avanzata nel dicembre 2008, si chiamerà Family Traits Inheritance Calculator (Calcolatore di eredità dei tratti famigliari), e permetterà alla coppia che utilizza lo spermatozoo di un donatore, di selezionare i tratti desiderati, prendendoli da un apposito modulo su cui barrare le caselle preferite. ù

L’azienda, in un post dichiara: “Quando si presenta una richiesta di brevetto non si ha ben chiaro per cosa potrà servire la tecnologia. All’epoca pensavamo a un utilizzo del Calculator nelle cliniche per la fertilità, mentre ora i nostri clienti lo usano per scopi divertenti, come sapere quale sarà il colore più probabile dei capelli del proprio figlio o se è possibile che diventi intollerante al lattosio”.

(Affaritaliani.it)

Graviola: benefici, utilizzi e dove trovarla

graviola

La graviola (conosciuta anche come Corossole o Guanàbana) è il frutto della Annona muscata, pianta appartenente alla famiglia delle Annonaceae, originaria delle Antille e diffusasi in seguito in Asia Meridionale e in Sudamerica, con una presenza minore in Australia e Florida. La graviola è un frutto di grandi dimensioni, il cui peso può raggiungere i 2 chilogrammi.

 

La sua buccia è verde, mentre la sua polpa è di colore giallo. Si tratta di un frutto tropicale dalla polpa molto morbida, che può essere tagliato a metà e gustato direttamente con un cucchiaino, oppure utilizzato per la preparazione di frullati, operazione che avviene abitualmente in regioni come la Colombia e il Brasile.

Non soltanto il frutto, ma anche le foglie, la corteccia e le radici dell’albero che dà origine alla graviola vengono utilizzati per la preparazione di rimedi fitoterapici. Ciò avviene poiché sia nel frutto che nella pianta sono stati individuati da parte degli esperti delle sostanze benefiche, già diventate oggetto di studi clinici tesi a valutarne l’efficacia nella cura delle malattie.

Proprieta’ anticancro

Sin dal 1940 sono stati eseguiti studi sia da parte della medicina convenzionale, che per quanto concerne la medicina naturale, riguardanti le proprietà anticancro della graviola. Alcuni componenti bioattivi contenuti all’interno di essa sarebbero in grado di contrastare l’azione delle cellule cancerogene, senza intaccare le cellule sane.

Da parte dell’Università di Purdue, nell’Indiana, sono stati realizzati degli studi sovvenzionati da istituti statunitensi per la ricerca sul cancro, al fine di stabilire l‘efficacia della graviola nella lotta contro il cancro e di individuarne i principi attivi. La speranza è che gli studi scientifici possano proseguire in tal senso fino all’individuazione di una corretta modalità di utilizzo fitoterapico della graviola al fine di contrastare i tumori.

Proprieta’ antidepressive e antibatteriche

A questo frutto tropicale vengono inoltre attribuite proprietà antidepressive, per via degli alcaloidi presenti all’interno di esso. Anche da questo punto di vista la graviola viene sottoposta a studi scientifici, in modo da verificarne l’efficacia e da individuarne le possibili applicazioni. Alla graviola potrebbero essere inoltre riconosciute ufficialmente proprietà antibatteriche e antimicrobiche, che aprirebbero un nuovo fronte dal punto di vista dell’applicazione del frutto e della pianta per il mantenimento di una buona salute.

Graviola proprieta infografica

Integratore

E’ già possibile acquistare la graviola sotto forma di integratore, in merito al quale si elencano le seguenti proprietà: antibatterico, antielmintico, antispastico, antitumorale, modulante dell’umore, antispasmodico, astringente, citotossico, febbrifugo, insetticida, antipertensivo, bechico espettorante, sedativo, stomachico, vasodilatatore.

In base a quanto sopra elencato, l’assunzione di graviola sotto forma di integratore potrebbe essere adatta per combattere la febbre e le infezioni batteriche, contro gli sbalzi di umore, come sedativo, contro l’ipertensione, per la cura della tosse e delle malattie da raffreddamento.

La graviola appare dunque come un rimedio miracoloso, come un integratore naturale in grado di prevenire e curare alcune malattie più o meno gravi. L’assunzione di graviola viene inoltre consigliata per la cura dei vermi intestinali, in caso di stress e di problemi nervosi, per eliminare i pidocchi, oltre che per tonificare e rafforzare il cuore.

Principi attivi

Nella graviola, sotto forma di integratore, viene registrata la presenza dei seguenti principi attivi. Si tratterebbe di sostanze antiossidanti e selettivamente citotossiche per le cellule tumorali: bis-tetrahydrofuran acetogenins, neoannonin, desacetyluvaricin, bullatacin, asimicin, annoglaucin, squamocin e rollimusin.

Dove acquistarla

La graviola può essere acquistata in erboristeria, anche tramite la vendita online, sotto forma di integratore in compresse, in merito al quale viene consigliata l’assunzione di tre o quattro compresse al giorno dopo i pasti. Il prezzo dell’integratore a base di graviola può variare dai 25 ai 30 euro circa per una confezione da 500 grammi.

Il frutto è coltivato anche nella zona di Reggio Calabria. Per saperne di più leggi qui

Controindicazioni

I dosaggi indicati sulle confezioni degli integratori devono essere rispettati, per evitare un eventuale eccessivo abbassamento della pressione o la comparsa di nausea e vomito. La graviola è inoltre controindicata per le donne in gravidanza, in quanto potrebbe provocare un’attività di stimolazione uterina indesiderata. Chi assume farmaci antidepressivi dovrebbe concordare con il proprio medico le dosi adatte di graviola da assumere. Essa è infine controindicata a coloro che soffrono di ipotensione. I cicli di assunzione di graviola sotto forma di integratore non dovrebbero superare i 30 giorni.

Marta Albè

Per saperne di più si rimanda al documento dell’Università di Purdue

http://www.greenme.it/