Lotterie istantanee: gratta gratta ma a vincere è sempre lo Stato

La storia di un tabaccaio che ha rinunciato a vendere i tagliandi («non ce la facevamo a vedere gente che si rovina») e la trappola di una Las Vegas sotto casa per imporre una tassa occulta che mantenga soprattutto la casta

di MATTEO COSENZA

Lotterie istantanee: gratta gratta ma a vincere è sempre lo Stato

VENERDI’ sera sono entrato in una tabaccheria dove mancavo da qualche mese. Ho chiesto alla titolare un Gratta e vinci da cinque euro.

– No ne ho. Li abbiamo tolti. 

Mentre stavo uscendo ripensavo alla vena amara che aveva messo nelle sue parole. Sono tornato indietro.

– Come mai?

– Abbiamo deciso che era meglio cosí.

– Scusi se insisto, ma non si vendevano?

– Altro che! A parte il guadagno, nonostante la crisi delle sigarette avevamo il negozio sempre pieno di gente.

– E allora perché?

– Non ce l’abbiamo fatta a vedere le persone rovinarsi davanti ai nostri occhi, giorno dopo giorno. Signore con una pensione modesta la bruciavano in tre, quattro giorni, alla ricerca sempre più spasmodica di una vincita praticamente irrealizzabile. Troppe, troppe ne abbiamo viste. E, pur volendo, non sapevamo come né potevamo impedire che chiedessero altri biglietti inseguendo il doppio sogno, impossibile, di rifarsi delle perdite e di fare il colpo della vita. Guadagniamo di meno ma siamo usciti da quell’incubo, che ci portavamo anche a casa. Anche perché molti clienti li conoscevamo e sapevamo come se la passavano in famiglia, e altri avevamo imparato a conoscerli biglietto dopo biglietto. Abbiamo lasciato solo il lotto, quello tradizionale, che raramente ha distrutto le famiglie.

Ha parlato a voce bassa, quasi sussurrando le parole, e un velo umido di tristezza ha attraversato i suoi occhi. Non mi ha detto cose che non sapevo, avendo visto e letto, ma mi ha impressionato molto e, soprattutto, fatto riflettere. Altro che Imu o Tarsu o Irpef, questa del gioco è la tassa più odiosa e subdola  che uno Stato ingiusto potesse introdurre. Hanno sprigionato il massimo di fantasia per creare ad ogni angolo le trappole per milioni di italiani che vi sono finiti dentro un po’ alla volta. Si dice che è una libera scelta – libero arbitrio, direbbero i cattolici – perché ognuno può scegliere di non giocare. Uno decide liberamente di andare a Las Vegas e di giocarsi tutto quello che possiede. Amen. Ma qui la succursale di Las Vegas è sotto casa, in ogni negozio dove entri, ad ogni autogrill dove accompagnano lo scontrino con l’invito – vuole  anche un biglietto della Lotteria?-, nei supermercati, dovunque si riunisca un po’ di gente. Pochi resistono. Qualcuno se la cava coniugando equilibrio e prudenza, ma poi alcune centinaia di euro a fine anno, quasi senza accorgersene, le ha regalate allo Stato, più o meno un balzello come la tassa sulla spazzatura. Altri si giocano la vita. E lo Stato incassa, indifferente ai disastri che provoca. Addirittura, non contento, beffa i  pochi vincitori imponendogli un’ulteriore tassa con un prelievo aggiuntivo in caso di vincita superiore ai cinquecento euro. 

Si parla molto di ludopatia, la dipendenza dal gioco come una malattia. Apparati del medesimo Stato la studiano e si propongono di curarla e debellarla. Ti faccio ammalare e poi ti curo, ma con i tuoi soldi. Parlo di Stato, in esso comprendendo tutto, anche e soprattutto chi governa, perché da destra a sinistra tutti sanno e tacciono, dal momento che le entrate da gioco di massa sostengono anche l’esistenza della casta di politici e dipendenti pubblici (vedi gli stipendi scandalosi, e per di più aumentati, di funzionari, uscieri e quanti altri di Camera e Senato), che qualcuno deve pure pagare. 

Tornando al Gratta e vinci, alle macchinette infernali e agli altri giochi variamente concepiti, servirebbe una svolta che riduca le esche lasciate ad ogni angolo per ridurre sul lastrico tanta gente. Purtroppo sui partiti è meglio non riporre speranze. Ci sono associazioni impegnate ma occorre molto di più. Papa Francesco ha denunciato il ruolo devastante del denaro, probabilmente un’iniziativa della Chiesa potrebbe favorire cambiamenti importanti in questo delicatissimo campo. Faccia qualcosa. Subito. Nell’interesse generale. È triste e penoso immaginare che l’ultimo efficace avamposto di giustizia e solidarietà sia rappresentato da una Chiesa che si rinnova. 

Ma si può sfuggire a questi amari pensieri con quello che si vede in giro? In un paese  normale – siamo perfettamente in tema – un ministro della Giustizia sarebbe già a casa da giorni. Ma per difendere la Cancellieri e i suoi interventi umanitari ad personam scende in campo anche il presidente della Repubblica. Ci si lamenta spesso che siamo diventati un paese senza futuro, ma qualcuno si meraviglia? Le regole sono a fisarmonica, la giustizia è incerta, l’etica è diventata un’utopia, la politica una vomitevole noia. Vince sempre il banco, signori. Noi sudditi grattiamo. E non vinciamo.

fonte

Usa, gli vendono gratta e vinci sbagliato: vince un milione di dollari

Braintree (Massachusetts, Usa), 17 ago. (LaPresse/AP) – Quando un commesso gli ha dato un gratta e vinci diverso da quello richiesto, Richard Brown di Taunton, nello Stato americano del Massachusetts, non si è lamentato e ha deciso di accettarlo. La scelta si è rivelata molto azzeccata, visto che l’uomo ha vinto un milione di dollari. Brown voleva comprare un biglietto ‘Blue ice 7s’, ma il commesso era distratto e gli ha invece dato un gratta e vinci ‘Sizzlin 7s’. Il fortunato vincitore ha raccontato che userà parte della somma per un nuovo tetto della sua casa e per un viaggio a San Francisco. Quando si dice: un errore da un milione di dollari.

Gratta e Vinci, la truffa autorizzata dello Stato



Oggi pubblico un post di Danilo molto interessante sulla truffa dei gratta e vinci, sotto trovate mie considerazioni:

“E’ un decennio che non acquisto piu’ i biglietti del gratta e vinci e cioe’ da quando mi e’ capitata sottomano la gazzetta ufficiale dove viene riportato la procedura di emissione dei biglietti con relative vincite sintetizzate nella seguente tabella:
Montagna d’oro (G.U. n. 5 dell’ 8 gennaio 2007) COSTO BIGLIETTO : 2.00 euro
“Art. 2. Vengono messi in distribuzione n. 44.880.000 biglietti la cui facciata anteriore riproduce la denominazione della lotteria, il prezzo di vendita del biglietto, il logo «Gratta e Vinci!»……
Art. 5 La massa premi ammonta ad euro 53.857.600,00 suddivisa nei seguenti
premi:

n. bigl. vincenti………..premio………….% di vincita
6 …………. ……………..100.000,00…….. 0.0000134%
187…………………………..1.000,00……….0.0004167%
748……………………………..250,00……….0.0016667%
157.080…………………………50,00……….0.3500000%
308.550…………………………20,00……….0.6875000%
983.620…………………………10,00………..2.1916667%
2.692.800………………………..5,00………..6.000000%
7.779.200……………………….2,00………17.3333333% 

A)Leggendo la tabella ci si accorge subito che la possibilità’ di vincita dei premi “consistenti”
e’ quasi inesistente!!!! (e voi direte che questo gia’ si sapeva) ma non e’ questa la vera truffa

B)Nella massa complessiva dei premi sono inseriti ben 11.455.620 di biglietti
con premio truffa (da 2,00 ; da 5,00 e 10,00 euro) cioè quei cosiddetti premi che alla fine
ritornano nelle tasche dello stato in quanto anche se vincenti non vengono mai ritirati
dai vincitori i quali naturalmente preferiscono acquistare altri biglietti invece di ritirare
effettivamente l’irrisorio premio;
insomma detto cio’ e’ facile tirare le somme:
45.000.000 di biglietti venduti a 2,00 euro fanno 90.000.000, 00 DI EURO DI CUI SOLAMENTE 15.038.000,00 euro sono poi effettivamente distribuiti ai vincitori e non 53.857.600, 00 come riportato furbescamente sulla gazzetta Ufficiale!!!!!!!
con un ricavo netto dello stato di Euro 75.000.000,00 circa!!!!!!!!!!
considerando che le altre decine di lotterie il cui costo del biglietto e’ anche di 5,00 e 10,00 euro seguono lo stesso filone fate voi i conti (ogni mese spendiamo l’equivalente in denaro di una finanziaria senza che ce ne accorgiamo e siamo contenti perche’ siamo convinti di vincere…..

CHI VUOLE INTENDERE INTENDA!!!!!!!!!!!!!!!!!!”


Ora vi racconto un piccolo aneddoto sui gratta e vinci, quand’ ero piccolo ed era scoppiata la moda di questi “biglietti”(s)fortunati, ne comprai uno promettendomi che se vincevo non ne compravo altri, andai dal tabacchino e ne acquistai uno da duemila lire, ho grattato ed ho vinto…ma solo altre duemila, dico al tabaccaio che volevoriscuotere la “vincita” ma lui si è rifiutato dicendomi che me ne poteva dare solo un altro, io insisto ma niente, mi da un altro biglietto e naturalmente perdo.

Sopra potete vedere il video di un parcheggiatore abusivo di Palermo il quale dichiara che il gioco porta solo disastri ma lui comunque afferma che giocherà sempre e vorrebbe anche aprire un centro da gioco…lo dico sempre che purtroppo Einstein aveva ragione.

Oltre che con lo Stato, me la prendo quindi anche con tutte le persone che nonostante hanno capito che giocare non conviene, continuano imperterriti a regalare soldi allo Stato…poi chiaramente ognuno è libero di fare quello che vuole con il proprio denaro, io personalmente non gioco a qualcosa o compro biglietti della lotteria da moltissimi anni.

P.S. Nel video in alto, lo spezzone riguardante il gioco si trova alminuto 6.05

http://alessios4.blogspot.it/2008/01/gratta-e-vinci-truffa-autorizzata-dello.html

Un evasore vince un milione al Gratta e Vinci, la Gdf sequestra il premio

Le vie del Fisco sono infinite. E qualche volta ad agevolare gli esattori arriva anche la Dea Bendata. Come ben sanno ad Arzignano, capitale del settore conciario balzata un annetto fa agli onori della cronaca per un’inchiesta della Guardia di Finanza che ha scoperto una serie di frodi Iva per 250 milioni, con una decina d’arresti e 35 indagati. Qualche settimana fa, infatti, nel paese del vicentino, la buona sorte ha baciato l’acquirente di un biglietto della serie “Mega milionario” che dopo aver scartavetrato la parte dorata del magico bigliettino s’è ritrovato in tasca un milione di euro. La felicità, si sa, è difficile da occultare, a dirrefenza dei soldi, e una chiacchiera via l’altra, la “voce di popolo” sulla vincita milionaria è giunta anche a qualche finanziere a cui non è passata inosservata l’identità del neo-milionario. Incappato, coincidenza vuole, in clamorose indagini per frode, evasione fiscale e corruzione e già destinatario di un provvedimento di sequestro cautelare emesso dal gip del tribunale per un importo di 1,8 milioni di euro. A nulla è valsa la furbata di versare i soldi su un conto corrente intestato alla madre. I finanzieri hanno accertato che il denaro era nella sua disponibilità avendo già prelevato e speso 16 mila euro. Le vie del Fisco sono davvero infinite.

http://www.italianews.it/italianewsm/post/206?url=AanbapSD